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Macugnaga

Coordinate:45°58′N 7°58′E45°58′N,7°58′E (Macugnaga)
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Macugnaga
comune
Macugnaga – Stemma
Macugnaga – Bandiera
Macugnaga – Veduta
Macugnaga – Veduta
Veduta della frazione Staffa
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Verbano-Cusio-Ossola
Amministrazione
CapoluogoStaffa
SindacoAlessandro Bonacci[1] (lista civica) dal 04-10-2021
Territorio
Coordinate
del capoluogo
45°58′N 7°58′E45°58′N,7°58′E (Macugnaga)
Altitudine1 327 m s.l.m.
Superficie99,57km²
Abitanti497[2] (30-11-2024)
Densità4,99 ab./km²
FrazioniPecetto (superiore e inferiore), Opaco, Ripa, Dorf, Staffa (sede comunale), Testa,Isella,Motta, Borca, Fornarelli,Pestarena,Stabioli.
Comuni confinantiAlagna Valsesia (VC),Alto Sermenza (VC),Carcoforo (VC),Ceppo Morelli,Saas Almagell (CH-VS),Zermatt (CH-VS)
Altre informazioni
Lingueitaliano,walser
Cod. postale28876
Prefisso0324
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT103039
Cod. catastaleE790
TargaVB
Cl. sismicazona 3(sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 4 030GG[4]
Nome abitantimacugnaghesi
PatronoAssunzione di Maria in Cielo
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Staffa
Staffa
Macugnaga – Mappa
Macugnaga – Mappa
Posizione di Macugnaga nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Macugnaga (Macügnàga neldialetto ossolano,Makanà in titsch, la localelingua walser) è uncomune italianosparso di 497 abitanti[2] dellaprovincia del Verbano-Cusio-Ossola inPiemonte, situato ai piedi della maestosaparete est del Monte Rosa, la più alta delleAlpi, nel versante piemontese del massiccio. Il suo territorio raggiunge il punto più alto con il picco dellaGrenzgipfel (4618 m), risultando il comune con la maggiore altitudine dell'intera regione.

Geografia fisica

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La testata della Valle Anzasca

Posto al limite estremo dellaValle Anzasca, una delle sette valli dellaVal d'Ossola, ai piedi del versante est delMonte Rosa e della sua famosa parete Est, il territorio comunale si estende dai 946 ai 4.634 metris.l.m. della Punta Dufour.

Idrografia

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L'Anza a Pecetto

Il territorio è solcato da numerosi corsi d'acqua tra cui i torrenti Horlovono, Pedriola, Tambach, Testa / Tieschtbach, Quarazza / Kratz e rio Val Rossa, tutti tributari deltorrente Anza / Vischpu. Quest'ultimo nasce dalla fusione delghiacciaio del Belvedere, lambisce l'alpe Burky e quasi tutte le frazioni del paese: Pecetto, Opaco, Ripa, Staffa, Ronco, Testa, Isella, Borca, Fornarelli e Pestarena. Uscito da Macugnaga solca interamente la Valle Anzasca, sino a confluire nelToce.

A Macugnaga si trovano inoltre numerosi laghetti alpini e un bacino artificiale: la diga della valle Quarazza, che si origina dal torrente omonimo e da numerosi affluenti minori (torrente Quarazzola, cascata della Pissa, ecc.).Importante è anche illago delle Locce, piccolo bacino glaciale situato a oltre 2.300 metris.l.m., originato dalla fusione del ghiacciaio omonimo, la cui lingua glaciale termina in corrispondenza del lago.

Il lago Smeraldo è, invece, un piccolo bacino che si origina in estate, generato dalla fusione delle nevi alpasso del Monte Moro, come altri laghetti alpini minori (Ligher in Quarazza). Sopra l'abitato di Opaco, nei pressi dell'antico nucleo abitato del "Buord", sorge la depressione del lago Secco / Siewii. Il bacino, asciutto per buona parte dell'anno, si riempie soltanto nei periodi di fusione delle nevi e di piogge intense e comunque raramente.

Carlo Bazzi
"Baite a Pecetto Macugnaga"
1905, olio su tela
Collezione Banca Intesa Sanpaolo, Gallerie d'Italia

Storia

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Il primo insediamento stabile di coloni è avvenuto nella seconda metà delXIII secolo ad opera di una popolazione proveniente dall'elveticavalle di Saas: iWalser, contrazione di Walliser, stabilitisi nella parte alta della Valle Anzasca, oltre che aFormazza / Pomatt, Salecchio / Saley, Àgaro / Agher, Ausone / Opso (località ora diPremia),Ornavasso / Urnavasch eMigiandone / Dorf. Una volta valicato ilpasso del Monte Moro / Saaserberg questa popolazione avrebbe trovato nell'ampia concaglaciale un luogo idoneo per sviluppare lapastorizia e l'agricoltura, caratterizzando con elementi specifici della loro cultura l'architettura e la lingua, un alto tedesco ancor oggi fermo nella semantica medievale.

Ancora oggi sono visibili le tipiche abitazioni Walser, molte delle quali splendidamente restaurate con approccio conservativo, con basamenti in pietra, strutture e interni interamente inlegno di larice, i caratteristici balconi e il tetto in pietra a duefalde ricoperto di lastre disasso locale, dette anche "piode", o più raramente discandole di larice: come riscaldamento una stufa inpietra ollare, detta "Òòfe", in genere riportante la data di costruzione dell'abitazione, le più antiche delle quali del XVI secolo. Uno splendido esempio di questa architettura è il Museo "Alts Walserhuus van zer Burfuggu" che si trova nella frazione Borca.

Dal punto di vista politico-amministrativo Macugnaga seguì parzialmente le vicende dell'Ossola. Inizialmente appartenente al Ducato di Milano, ne seguì il destino con le dominazioni spagnola e austriaca. Nel 1743 con iltrattato di Worms l'Ossola venne aggregata alRegno di Sardegna. Sotto il profilo amministrativo Macugnaga, come tutta la Bassa Ossola, venne inclusa nella Provincia di Pallanza e inserita nel Mandamento diVogogna poi soppresso nel 1818 e passando al nuovo mandamento di Bannio, il quale fu riassegnato alla Provincia dell'Ossola. Con la nascita del Regno d'Italia la Provincia dell'Ossola fu trasformata in Circondario e venne inclusa nellaProvincia di Novara. Macugnaga appartenne a questa Provincia sino al 1992, anno di istituzione della nuovaProvincia del Verbano-Cusio-Ossola.

La tradizione alpinistica

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Aldo Raimondi
Pecetto di Macugnaga
1966, acquerello
Milano,Fondazione Cariplo

Come la vicinaAlagna Valsesia, posta a sud oltre ilcolle del Turlo, Macugnaga vanta una grandissima storia alpinistica legata soprattutto alla famosa parete est del Monte Rosa, la più alta delle Alpi. Con la sua prominenza di 2.600 metri e una larghezza di circa tre chilometri, la parete, spazzata in continuazione dalle valanghe, è l'unica nel sistema alpino di dimensioni himalayane. La parete è stata frequentata da alcuni tra i più grandi scalatori di tutti i tempi comeMatthias Zurbriggen,Julius Kugy,Lucien Devies,Jacques Lagarde,Alessandro Gogna,Ettore Zapparoli,Hermann Buhl,Kurt Diemberger,Patrick Gabarrou eSilvio Mondinelli.

Accanto alle grandi imprese che hanno contraddistinto la storia della località anche innumerevoli tragedie: nel cimitero della Chiesa Vecchia, la sezione dedicata agli alpinisti caduti sul Monte Rosa è particolarmente impressionante.

A Staffa, il Museo della Montagna istituito nel 1972, testimonia attraverso un percorso documentato, l'importanza delle pagine di storia alpinistica scritte sulle cime di questa valle. Molte delle più grandi imprese (ma anche delle più grandi tragedie) si sono svolte sulla famosa parete est. Tuttavia, sarebbe sbagliato ridurre tutto alla grande parete, dimenticando altre cime come la Tre Amici 3.727 metris.l.m. o laCima di Jazzi 3.804 metris.l.m., sulle quali si sono svolte imprese altrettanto epiche.

Simboli

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Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 24 giugno 1929.[5]

«Tagliato: nel primo d'azzurro, al campanile al naturale, movente dalla partizione; nel secondo d'oro, ad un monte di tre cime di verde (2, 1) cimato da unalbero di tiglio al naturale ed accostato delle lettere maiuscole M. O. di nero. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con DPR del 28 ottobre 1982[5], è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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La chiesa parrocchiale a Staffa
  • Il Dorf, ovvero il nucleo antico del paese tra gli abitati di Pecetto e Staffa, con il piccolo villaggio, la Chiesa Vecchia risalente al XIV secolo e il Vecchio Tiglio, l'albero monumentale di oltre 700 anni, simbolo della comunità di Macugnaga.
  • La parete Est del Monte Rosa, gioiello alpino definita "himalayana" per altezza, dimensioni e difficoltà.
  • Il borgo, nelle sue sfaccettature paesaggistiche, naturali, architettoniche (antiche case, fienili, forni del pane, mulini, alcuni risalenti al XVI secolo).

Architetture religiose

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Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 14 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Ripartizione linguistica

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Secondo un'inchiesta del 2001 realizzata in Valle d'Aosta e nel Piemonte settentrionale mirata a scoprire la distribuzione linguistica attuale, il 93,9% della popolazione parlava italiano, il 4,9% parlava lalingua walser, mentre l'1,1% parlava il dialetto come lingua madre.[7] Nonostante ciò, il 97,8% dichiarava di conoscere l'italiano, il 46,6% ilwalser, il 13,8% iltedesco standard e il 5,3% losvizzero tedesco.[7]

Lingua madre2001[7]
Italiano93,9%
Walser4,9%
Altra lingua1,1%

Cultura

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Musei

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Cinema

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Il filmQuando la notte diCristina Comencini è stato girato quasi interamente a Macugnaga (molte riprese sono state effettuate alrifugio Zamboni-Zappa).

Geografia antropica

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Frazioni

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Veduta della frazione Borca
La chiesa vecchia e l'antico tiglio a Staffa
Chiesa di Pecetto
La frazione di Stabioli

Il comune di Macugnaga si compone delle seguenti frazioni: Pecetto, Opaco, Ripa, Dorf, Staffa (sede comunale), Testa,Isella,Motta,Borca, Fornarelli,Pestarena,Stabioli.

Pestarena / In der Mattu

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Il primo nucleo abitato che si incontra salendo lastrada statale èPestarena, situato su verdeggianti declivi ben individuati dal toponimoIn der Mattu (al prato), con cui i Walser battezzarono la località. Nell'abitato sorge la chiesa di San Giovanni Battista (secolo XVII); l'edificio ampliato e ristrutturato nel 1684 fu dotato di cimitero nel 1789, che serve per tutte le frazioni di valle. Solo nel 1950, data la notevole presenza di minatori che aumentò il numero degli abitanti della frazione, la chiesa di Pestarena fu smembrata dalla parrocchia di Santa Maria Assunta e costituita in parrocchiale.

Borca / zer Burfuggu

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La seconda frazione salendo la valle èBorca, in lingua walser zer Burfuggu, già anticamente sede comunale. Nella parte più antica del paese si trova la chiesa della Beata Vergine delle Nevi (ad Nives), risalente al 1653, che conserva all'interno una serie di notevoliaffreschidevozionali. Dalla frazione è possibile raggiungere in breve tempo la vicina Val Quarazza.

Staffa / In d Schtapfú

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Staffa è l'attuale capoluogo comunale situato al centro della grande valle glaciale di Macugnaga. Ai margini della frazione si trova la parrocchiale di Santa Maria Assunta la cui costruzione iniziò alla fine del Settecento, in sostituzione della primitiva parrocchiale, da allora denominata per questa ragioneChiesa Vecchia / Zér Altu Chilchu. L'edificio è a pianta rettangolare con una sola e sfarzosanavata e rivolge la sua facciata verso ilfondovalle. Il campanile che la affianca fu eretto nel1936. Unalapide ricorda l'ascensione allacima Dufour del Monte Rosa compiuta nel1889 dal sacerdoteAchille Ratti, poi divenuto papa con il nome diPio XI.Poco sopra Staffa sorge il Dorf / z' Duorf, il nucleo originario walser di Macugnaga, con la Chiesa Vecchia ricordata.A Staffa ha sede la stazione di valle della funivia Staffa-Alpe Bill-Monte Moro. Località minori sono ai Prati / In de Matte e Ronco / Im Ròngg.

Pecetto / Zer Tannu (Inferiore e Superiore)

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La frazione di Pecetto, ultima tra le frazioni che formano il comune di Macugnaga, ha una chiara vocazione turistica. La frazione si divide in due abitati distinti: Pecetto Inferiore / zer Ondre Tannu e Pecetto Superiore / zer Obre Tannu, all'interno del quale sorge la cosiddetta Casa Pala, dichiarata monumento nazionale - non aperta al pubblico - quale antico e significativo esempio di tipica forma architettonica walser. L'edificio risale alla fine del Cinquecento ed è diviso verticalmente in due parti. La chiesa della Madonna dei Ghiacciai fu edificata, come attesta un'iscrizione sulla facciata dell'edificio stesso, il 2 giugno 1635. A poca distanza da essa, fu eretta già nel 1582 la cappella intitolata a San Rocco e San Giovanni Battista, ancora esistente. A Pecetto sono ubicati gli impianti di risalita delle seggiovie Pecetto-Burky e Burky-Belvedere e la vecchia funivia Pecetto-Pizzo Bianco Piani Alti, dismessa nel 1975.

Altre frazioni

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Frazioni minori del comune sono:

  • Stabioli / en d Schtabije, la più meridionale località di Macugnaga, raggiungibile solo tramite una comoda mulattiera. Nella parte alta dell'abitato sono visibili i ruderi dell'antico paese, mentre nella parte bassa, più recente, è in corso un accurato piano di recupero. Caratteristico è il piccolo cimitero di minatori, del 1703, a fianco alla Chiesa di San Bartolomeo (sec. XVII);
  • Fornarelli / Furnùrei - z' Fùrnùlei (Inferiore e Superiore) è situata tra Pestarena e Borca. La chiesetta, antica cappellania, è dedicata alla Madonna del Rosario e la sua costruzione è da ascriversi all'inizio del secolo XVIII, in quanto menzionata per la prima volta nella visita pastorale del 1759 di monsignor Balbis Bertone. Altre località sono Im Spiss e Scheber;
  • Isella / En d Eju si trova sulla sponda orografica sinistra del torrente Anza, proseguendo dopo Borca. L'oratorio, dedicato alla Beata Vergine dei Sette Dolori (o dell'Addolorata), risale al secolo XVIII;
  • Dorf / z'Duorf, detto Chiesa Vecchia / Zér Altu Chilchú, è il nucleo originario walser di Macugnaga, caratteristico e composto interamente da edifici in stile walser, alcuni recentemente restaurati. Qui sorge anche la prima chiesa del paese, attestata dal 1317 e, come l'attuale, dedicata all'Assunzione della Vergine, e il cimitero, in uso per le frazioni di monte. La chiesa fu oggetto di grandi lavori agli inizi del secolo XVI, quindi ricostruita e nuovamente consacrata nel 1523, mentre il campanile fu edificato negli anni ottanta dello stesso secolo. Fu sostituita dalla nuova parrocchiale di Staffa quando divenne insufficiente per assolvere alle esigenze della popolazione, rimanendo comunque consacrata al culto. Nei pressi si staglia il monumentale Vecchio Tiglio / z' Alte Lindebaum, all'ombra del quale per secoli tennero le riunioni comunitarie, il mercato annuale e si amministrò la giustizia. Il tiglio, dichiarato monumento nazionale, risale forse alXIII secolo e ha una circonferenza di ben sette metri;
  • Motta / In der Mattu è una località posta sul promontorio sopra Isella, verso la Val Quarazza. Nella località è menzionata l'esistenza nel 1689 di unoratorio dedicato alla Beata Vergine di Loreto e poi a San Rocco, in seguito parzialmente riedificato dopo il terribile incendio che distrusse la località nel 1942;
  • Testa / In Tieschtu è situata appena sotto la frazione di Staffa. Qui sorge un campo da calcio regolamentare;
  • Ripa / Uf d Riifu si trova poco sopra la piazza comunale di Staffa, sulla sinistra. Per questo motivo è spesso confusa per una parte di Staffa;
  • Opaco / In d Ääbi si riferisce anche come toponimo a tutta la sponda orografica sinistra del torrente Anza, con significato di opaco, buio, senza sole, poiché resta poco soleggiata. La frazione è però identificata con un piccolo borgo al di là del torrente Anza, oltre il ponte di Ripa, ed è provvista, come tutte le località, del tipico forno frazionale. Qui una cappelletta ricorda l'incendio che distrusse una parte del paese e uccise cinque fratellini che non ebbero scampo (Cappella degli Inglesi, XX secolo);
  • Quarazza / Im Kratz, nella valle omonima, la località fu in gran parte sommersa nel 1948 dalle acque della diga omonima che dà origine al cosiddetto "lago della Fate", ma sopravvivono ancora alcune abitazioni originarie, scampate all'invaso. La piccola Cappella di San Niklaus / San Nicola (1950) che ha sostituito la precedente chiesetta anch'essa distrutta, conserva alcune parti interne originarie di quest'ultima.

Alpeggi

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Numerosi gli alpeggi, sui tre lati della vallata glaciale, alcuni in buono stato di conservazione, altri meno, tutti raggiungibili grazie all'annuale pulizia dei sentieri per opera diCAI,guide alpine,soccorso alpino e volontari di Macugnaga.[8]

Economia

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A partire dal 1700 iniziò lo sfruttamento dei giacimentiauriferi della valle. Dal1710 in poi vennero avviati lavori di scavo per oltre 50 chilometri di gallerieminerarie, finalizzate all'estrazione dellapirite aurifera, che per tre secoli contrassegnò la vita delle frazioni di Pestarena e di Borca. La miniera rimase in attività fino al 1961, chiudendo a causa di insostenibili e aumentati costi di gestione e occupava circa 300 persone, per i quali l'azienda estrattrice provvide a costruire un vero e proprio piccolo villaggio. Nelle zone di lavorazione del prezioso metallo, come in Val Quarazza, i terreni sono rimasti inquinati daarsenico utilizzato per l'estrazione[9].

Attualmente rimangono centinaia di chilometri di gallerie scavate nella roccia, una parte delle quali visitabili dai turisti (miniera d'oro della Guia). Nei decenni seguenti il dopoguerra, Macugnaga ha avuto un progressivo sviluppo turistico estivo e invernale.

Turismo

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Il versante est del Monte Rosa da Pecetto
Vista ravvicinata dellaParete est del Monte Rosa
Cima di Jazzi
Passo del Monte Moro

L'attività turistica a Macugnaga affonda le radici già alla fine del Settecento quando prima il Bartolozzi nel 1781 e poi il conte Morozzo della Rocca nel 1787, decisero di visitare questi luoghi principalmente a scopo scientifico per misurare l'altezza delle montagne del Piemonte. Il conte Morozzo della Rocca, in particolare, scoprì la celebre parete est del Rosa e ne tentò immediatamente la salita ma si dovette arrestare quasi subito a nemmeno 2.900 metris.l.m. Informò della scoperta il famoso naturalistaHorace-Bénédict de Saussure che, dopo esser già stato in cima al Monte Bianco, si recò in visita a Macugnaga nel luglio del 1789. Qui salì accompagnato da un cacciatore locale, Giovanni Battista Jacchetti, prima all'Alpe Pedriola, alla base della parete e poi sul Pizzo Bianco del quale raggiunse l'anticima (3.180 metris.l.m.). Rimase affascinato alla vista della parete ma la reputò impossibile da scalare a causa della sua ripidezza e della sua terribile pericolosità. Da quella data, la presenza del ciclopico versante attirerà nel corso degli anni sempre più scalatori provenienti da ogni parte d'Europa, contribuendo così a scrivere il nome di Macugnaga tra le località più importanti dell'alpinismo internazionale.

Sull'onda di questa crescente fama aprirono i primi alberghi: Franz Josef Lochmatter daSankt Niklaus nel cantone svizzero di Valais ha aperto nel 1854 il primo albergo a Macugnaga e lo ha chiamato «Monte Rosa». Egli è quindi il pioniere del turismo di Macugnaga. Nella seconda metà dell'Ottocento, Domenico Oberto inaugurò l'Hotel Monte Moro che diventò in seguito la base logistica di molte imprese sul Rosa. Successivamente è l'avvento dello sci a lanciare la località anche nel novero delle stazioni sciistiche; oggi Macugnaga è una rinomata meta di turismo invernale: il centro dispone di 40 chilometri di piste di discesa e moderni impianti di risalita, accoglienti strutture alberghiere e di ristorazione e negozi di articoli dell'artigianato locale. La sua collocazione geografica, spettacolare e molto scenografica, è stata scelta per set di numerosi produzioni TV e documentaristiche di altissimo livello naturalistico, culturale e cinematografico. Dall'abitato è possibile raggiungere tramite seggiovia ilghiacciaio del Belvedere a 1.932 metris.l.m. e tramite lafunivia Macugnaga-Bill-Passo Moro ilpasso del Monte Moro a quasi 3.000 metris.l.m. di quota sul confine italo-svizzero.

A Macugnaga, i primi impianti di risalita comparvero negli anni cinquanta. Nel 1952 vennero inaugurate le seggiovie monoposto "Pecetto-Burki-Belvedere" e negli anni seguenti diverse sciovie. Nel 1959 vi fu l'apertura della funivia a campata unica "Staffa-Bill", che tre anni dopo venne prolungata, con la costruzione di un secondo troncone, fino ai 2.900 metris.l.m. del passo del monte Moro (funivia Macugnaga-Bill-Passo Moro). Nel 1964 vi fu l'apertura dell'avveniristica funivia "Pecetto-Piani Alti". Vennero, inoltre, aperte sciovie al passo del monte Moro, all'Alpe Bill, all'Alpe Burki, tra Staffa e Pecetto, ai Piani Alti di Rosareccio. Fu questo il periodo di massimo sviluppo turistico per Macugnaga. Il 10 marzo 1975 una grossa valanga scesa dal Pizzo Bianco si schiantò contro il pilone di sostegno della funivia dei Piani Alti, causandone il crollo. La funivia non venne più riattata e cadde in totale stato di abbandono. Le funi portante vennero rimosse solo negli anni novanta del secolo scorso. Il terribile incidente non causò, fortunatamente, vittime. Nel 1976 le seggiovie monoposto "Pecetto-Burki-Belvedere" furono sostituite da moderne e veloci seggiovie biposto.

Queste ebbero, però, vita breve perché, nell'estate del 1979, le acque straripate dallago delle Locce, devastarono con una forza incredibile la stazione intermedia posta all'Alpe Burki, danneggiando un tratto significativo di entrambe le seggiovie. Esse vennero ricostruite a tempo di record dalla dittaMarchisio, e tornarono in esercizio durante le vacanze natalizie. Negli anni novanta la diminuzione delle nevicate, causò un sempre minor numero di presenze. Nel 2006 la "Funivie Macugnaga Monterosa S.p.A.", società che si occupava degli impianti sciistici, fallì e la gestione di questi passò alla società "Monterosa Star s.r.l.", le cui quote sono in gran parte di proprietà del Comune di Macugnaga. Il 13 aprile 2009 si verificò un pericoloso incidente sulla funivia "Bill-Passo Moro": la fune di soccorso si ruppe improvvisamente, andando a cadere sulla sottostante seggiovia "Ruppenstein". I passeggeri, illesi, furono prontamente soccorsi in elicottero. La funivia riprese il proprio regolare esercizio il 26 dicembre 2009, dopo la sostituzione delle componenti danneggiate nell'incidente.

Grazie al buon innevamento, nell'estate 2010 fu possibile l'apertura della sciovia "San Pietro" per la pratica dello sci estivo. Quest'attività era cessata, da oltre un ventennio, a causa dello scarso innevamento. L'evento si ripeté nelle estati 2013 e 2014.

Dopo il termine della vita tecnica della sciovia "Joder" (2011), il 6 marzo 2012 terminò anche la vita tecnica della sciovia "Smeraldo", che venne temporaneamente sostituita con il riposizionamento del tapis roulant in precedenza situato al Centro Sportivo di Pecetto.

La località è molto frequentata nel periodo estivo per le passeggiate e iltrekking, grazie anche alla presenza di diversirifugi attrezzati. Il calendario delle manifestazioni estive annovera centinaia di proposte d'intrattenimento.

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
28 aprile 199714 maggio 2001Tiziano Iacchinilista civicaSindaco[10]
14 maggio 200130 maggio 2006Teresio Valsesialista civicaSindaco[10]
30 maggio 200616 maggio 2011Giovanna Boldini In Vaccalista civicaSindaco[10]
16 maggio 20115 giugno 2016Stefano CorsiSindaco[10]
5 giugno 20164 ottobre 2021Stefano Corsilista civica: Monte Rosa est è Macugnaga rosaSindaco[10]
4 ottobre 2021in caricaAlessandro Bonaccilista civica: MacugnagaSindaco[10]

Altre informazioni amministrative

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Macugnaga faceva parte dell'exComunità montana delle Valli dell'Ossola, sostituita dal 2012 dall'Unione Montana delle Valli dell'Ossola.

Sport

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Impianti di risalita attualmente in esercizio

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  • Seggiovia biposto "Pecetto-Burky", costruita dalla dittaMarchisio nel 1979 (originariamente monoposto, 1956-1976);
  • Seggiovia biposto "Burky-Belvedere", costruita dalla dittaMarchisio nel 1979 (originariamente monoposto, 1956-1976);
  • Funivia "Staffa-Bill", costruita dalla dittaPiemonte Funivie nel 1959;
  • Funivia "Bill-Passo Moro", costruita dalla dittaCeretti Tanfani nel 1962;
  • Sciovia "Alpe Burki (Burki III)", costruita dalla dittaCCM nel 2006;
  • Seggiovia biposto "Ruppenstein", costruita dalla dittaMEB Impianti nel 1999 (in sostituzione della precedente sciovia del 1968);
  • Sciovia "San Pietro", costruito dalla dittaMEB Impianti nel 1995 (originariamente del 1964);
  • Tapis roulant "Belvedere", costruito dalla dittaMEB Impianti;
  • Tapis roulant "Scuola 1";
  • Tapis roulant "Scuola 2"
  • Tapis roulant "Centro Sportivo" (ora riposizionato all'arrivo della funivia del passo del Monte Moro in sostituzione della dismessa sciovia "Smeraldo").

Piste di sci alpino

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  • Piste servite dalla seggiovia "Pecetto-Burky" (1.370-1.590 ms.l.m.)
    • "Fontanone"
    • "Scoiattoli"
  • Piste servite dalla seggiovia "Burky-Belvedere" (1.591-1.900 ms.l.m.)
    • "Ruonograbe"
    • "Belvedere"
    • "Rifugio"
  • Piste servite dalla sciovia "Alpe Burky" (1.483-1.655 ms.l.m.)
    • "Burki"
    • "Gare"
  • Piste servite dalla funivia "Bill-Passo del Monte Moro" (1.701-2.804 ms.l.m.)
  • Piste servite dalla seggiovia "Ruppenstein" (2.347-2.820 ms.l.m.)
    • "Lago"
    • "Ruppenstein"
    • "Variante Pluviometro"
    • "Variante Gare"
    • "Variante Joder"
    • "Roccette"
    • "Roccette bis"
  • Piste servite dalla sciovia "San Pietro" (2.767-2.840 ms.l.m.)
    • "San Pietro"
    • "Variante della Svizzera"
  • Piste servite dal tapis roulant "Rientro stazione funivia" (ex sciovia "Smeraldo")
    • "Smeraldo"

Impianti di risalita dismessi

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  • Funivie "del Pizzo Bianco Pecetto-Piani Alti di Rosareccio" (1.370-2.200 m s.l.m., 1964/10-3-1975 a seguito di una valanga)
  • Sciovia "Locce Chiuse" ai Piani Alti di Rosareccio
  • Sciovia "Piani Alti Nord" ai Piani Alti di Rosareccio
  • Sciovia "Piani Alti Sud" poi "Rosareccio" ai Piani Alti di Rosareccio
  • Sciovia "Burky I e II" all'alpe Burky (1.483 m s.l.m.)
  • Sciovia "del Sole" a Pecetto Superiore nei pressi della Croce di Wasma
  • Sciovia "del Ronco", nei pressi dell'Anza sotto Staffa
  • Sciovia "Tambach I e II" a Staffa (anni '50-2001)
  • Sciovia "Vecchio Tiglio I e II" a Staffa (anni '60-2004)
  • Sciovia "Horlovono" a Staffa (anni '60/'80)
  • Sciovia "Jeini" all'alpe Bill (1967-'80 ca.)
  • Sciovia "Joder" al Passo del Monte Moro (1981-?)
  • Sciovia "Smeraldo" al Passo del Monte Moro (1981-1999)
  • Sciovia "Fillar" all'alpe Burky (riposizionamento della sciovia "Jeini", che però non entrò mai in funzione)

Rifugi e bivacchi alpini

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Numerosi sono i rifugi alpini presenti sulle montagne di Macugnaga:

  • Bivacco "Amici della Val Moriana" (CAI di Macugnaga) all'alpe Moriana (1.795 m s.l.m.)
  • Bivacco “Valentino Belloni” (CAI di Gallarate) alla Loccia dei Camosci (2490 m s.l.m.)
  • Bivacco “Città di Gallarate” (CAI di Gallarate) sulla punta Jägerhorn (3.969 m s.l.m.)
  • Bivacco "Città di Luino" (CAI di Luino) alle Rocce di Roffel (3.598 m s.l.m.)
  • Bivacco "Emiliano Lanti" (CAI di Macugnaga) al Ratuligher, in alta Val Quarazza (2.150 m s.l.m.)
  • Bivacco “Augusto Pala” (già Bivacco Kovaks, CAI di Macugnaga) all'alpe Hinderbalmo (1.910 m s.l.m.)
  • Rifugio “Città di Saronno” (CAI di Saronno) al Belvedere (1.827 m s.l.m.)
  • Rifugio “Gaspare Oberto-Paolo Maroli” (CAI di Macugnaga) al Passo del Monte Moro (2.796 m s.l.m.)
  • Rifugio “Damiano Marinelli” (detto anche capanna “Damiano Marinelli “, CAI di Milano) sul Crestone Marinelli (3.036 m s.l.m.)
  • Rifugio “Eugenio Sella” (CAI di Macugnaga ma gestito dalla sezione SEO-CAI di Domodossola), su un contrafforte roccioso del Nuovo Weisstor (3.029 m s.l.m.)
  • Rifugio “Rodolfo Zamboni-Mario Zappa” (CAI sezione SEM di Milano) all'alpe Pedriola (2.070 m s.l.m.)

Ciclismo

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Il 27 maggio 2011 ha ospitato l'arrivo della 19ª tappa delGiro d'Italia 2011 con la vittoria diPaolo Tiralongo.

Note

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  1. ^Amministrazione Trasparente, sucomune.macugnaga.vb.it.
  2. ^abBilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  3. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^abMacugnaga, suArchivio Centrale dello Stato.URL consultato il 28 settembre 2023.
  6. ^Statistiche I.Stat -ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^abc Gabriele Iannaccaro e Vittorio Dell'Aquila,Indagine sociolinguistica sulle comunità Walser del Piemonte.URL consultato il 21 maggio 2018.
  8. ^ Elio Barlocco,Alpe e alpeggi del comune di Macugnaga. Elementi costruttivi salienti per la valorizzazione degli interventi futuri (tesi di laurea presso l'Università degli Studi di Milano, Facoltà di Agraria, Corso di Laurea in Scienze agrarie, A.A. 2007/2008)., Busto Arsizio, Freeman Editore, 2009, p. 318.
  9. ^Verbania: veleni in miniere d'oro dismesse in Valle Anzasca, sequestrati 4 ettari - Affaritaliani.it[collegamento interrotto]
  10. ^abcdefhttp://amministratori.interno.it/

Bibliografia

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  • AA.VV.,Comuni della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, Consiglio Regionale del Piemonte, Chieri 2012,ISBN 9788896074503.
  • AA.VV.,Il Piemonte paese per paese, Bonechi Editore, Firenze 1996,ISBN 88-8029-156-4.
  • Giuseppe Alberio,All'ombra del vecchio tiglio, Editore Nuova prhomos, 2014 (vincitore nel 2014 del primo premio nella sezione narrativa nel concorso nazionale di poesia e narrativa "Monte Rosa" promosso dall'associazione "Alte Lindebaum Gemeinde" e dal Museo "Alts Walserhuus van zer Burfuggu" con il patrocinio del Comune di Macugnaga)
  • Renato Cresta,Macugnaga: tra storia e leggenda, SACAT, Torino, 1984
  • Ferruccio Ferrucci,Con i Walser di Macugnaga, 1977-2001, Arti grafiche San Rocco, Grugliasco, 2002
  • Enrica Morini [et al.],Il costume Walser di Macugnaga, Comitato della Comunità Walser di Macugnaga, Grossi, Domodossola, 2018
  • Renzo Mortarotti, fotografie di Carlo Pessina,I Walser nella Val d'Ossola: le colonie tedesco-vallesane di Macugnaga, Formazza, Agaro, Salecchio, Ornavasso e Migiandone, Libreria Giovannacci, Domodossola, 1979
  • Maria Roberta Schranz (a cura di),Le comunità linguistiche Walser del Piemonte, Comune di Macugnaga, Macugnaga, 2008
  • Teresio Valsesia, Giuseppe Burgener,Macugnaga e il Monte Rosa, Fattorini, Trezzano sul Naviglio, 1968
  • Teresio Valsesia,Il Passo del Moro: i Walser di Macugnaga, i precursori dell'alpinismo, i contrabbandieri, CAI Macugnaga Monte Rosa, Macugnaga, 2000
  • Max Waibel,Die volkstümliche Überlieferung in der Walserkolonie Macugnaga (Provinz Novara), SGV, Basilea 1985 (SSGV 70).
  • Luigi Zanzi, Enrico Rizzi, Teresio Valsesia, fotografie di Carlo Pessina,Storia di Macugnaga, Fondazione Maria Giussani Bernasconi, Fondazione Enrico Monti, Anzola d'Ossola, 2006

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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