Con la parolamaccheroni, nell'uso internazionale si indica genericamente lapasta alimentare ottenuta mescolandosemola di grano duro eacqua, ed è sinonimo di "pastasciutta", il tipico piatto italiano.
Nell'uso italiano, il termine non è generico, ma indica determinatiformati di pasta, diversi però a seconda delle regioni italiane; può quindi riferirsi apasta corta olunga, di semola di grano duro oall'uovo; spesso indica la pasta lunga a sezione rotonda e spesso bucata, di diametro più grande di quello deibucatini e più piccolo di quello delleziti[1].
Abruzzo: maccheroni alla chitarraAlto Adige: Hirtenmakkaroni / maccheroni alla pastoraCampania e Basilicata: maccaronaraEmilia: maccheroncini al pettineMarche: maccheroncini di CampofilonePuglia: maccheroni salentini o minchiareddhiUmbria: maccheroni con le noci
InAlto Adige si preparano i "maccheroni alla pastora", detti in tedesco "Hirtenmakkaroni". In questo caso, con il termine "maccheroni"/"Makkaroni" si intende la pasta corta tubolare, specialmente le penne rigate[6]
InCalabria, sono unprodotto agroalimentare tradizionale imaccaruni i casa cu sugu i capra (maccheroni con il sugo di capra). Sono preparati in casa, lunghi come mezzozito, con un buco finissimo fatto utilizzando un ferretto fino e lungo.
InEmilia esiste un formato di pasta corta all'uovo rigata dettomaccheroni al pettine, simile aigarganelli romagnoli, ma di dimensione più grande. Sono preparati arrotolando diagonalmente un piccolo quadrato di pasta sfoglia, della dimensione uguale a quella usata per fare itortellini, su un bastoncino del diametro di una matita, poi fatto passare su unpettine da tessitura.
IlLazio ha inserito i "maccheroni" e i "maccheroni a matassa" nell'elenco deiprodotti agroalimentari tradizionali laziali. Tipi dellaSabina sono i "maccheroni a fezze", ossia spaghettoni dal diametro più ampio e dalla forma irregolare, impastati e tagliati a mano[9]. A Roma, in particolare, con il termine "maccheroni" si intendono irigatoni[10].
InPiemonte un piatto tipico sono imacaron del frèt ("maccheroni del ferretto"), tradizionale delle Langhe. Il formato, in questo caso, è simile aifusilli, ma la ricetta dell'impasto prevede anche le uova. Dal momento che le galline producono meno uova durante l'inverno, imacaròn del frèt venivano preparati in questa stagione al posto deitajarin, per i quali sono invece richieste un maggior numero di uova. Inoltre, i macaron durante la stagione invernale le donne potevano dedicare più tempo alla cucina[13].
Nel Salento, una pasta tipica preparata in casa sono imaccheroni omacarruni ominchiareddhi, unprodotto agroalimentare tradizionale pugliese[3]. In questo caso, per "maccheroni" si intende un formato di pasta corta, di farina di grano duro o d'orzo, fatta in casa con l'uso di un attrezzo apposito, detto "ferro della pasta", intorno al quale viene arrotolato un rotolino di impasto[14].
In alcune zone dellaToscana (in particolare nellaprovincia di Arezzo e in quella diSiena), permaccheroni si intende un tipo ditagliatelle larghe, come nel tipico piattomaccheroni co' l'ocio che viene realizzato appunto con tagliatelle alragù d'oca, mentre inprovincia di Lucca ePistoia corrispondono aglistraccetti (quadrati o rombi di pasta fatta in casa, spesso conditi con sugo di pomodoro o di funghi). APistoia poi i maccheroni sull'anatra sono il piatto principale della tradizione per il giorno del Santo Patrono.
InUmbria il terminemaccheroni compare nella denominazione di un tipico dolce festivo natalizio, talvolta preparato anche perTutti i Santi e per la festa dei Morti: imaccheroni con le noci, preparata con vari formati di pasta, come maltagliati, lasagne, reginette, strangozzi o comunque lunga e non all'uovo, ma anche, nella zona di Trevi, con gnocchi molto morbidi ed elastici, fatti con farina e acqua bollente. In questo caso, dunque, il termine "maccheroni" mantiene il significato generico di "pasta alimentare".
InVeneto, con maccheroni, in dialetto localemacaroni osubioti si intende un tipo di pasta corta rigata, spesso identificata anche con glignocchi di patate. I "maccheroni" sono preparati sia con sughi classici, che con varianti locali in base alle zone geografiche.
Ricette non italiane in cui compare il nome "maccheroni"
Anche in questo caso, il nome "maccheroni", con varianti fonetiche tipiche delle varie lingue, indica piatti di tipo molto diverso e lontani dalle tradizioni culinarie italiane, a parte l'uso della pasta alimentare.
Maccheroni al formaggio, detti anchemacaroni cheese,mac and cheese emac 'n' cheese, piatto inglese molto diffuso nei ristorantifast food britannici.
Makarony po-flotski, sono piatto tipico della cucina russa, i cui ingredienti principali sono la pasta condita con carne bollita, macinata e fritta con l'aggiunta di sale, pepe e cipolle; letteralmente il nome significa "pasta della marina militare".
Maccheroni dell'alpigiano, sono un piatto alpino, i cui ingredienti principali sono patate, cipolle, pancetta, panna e formaggio.
Tale confusione o sovrapposizione lessicale va sostanzialmente attribuita alla più antica origine e al più vasto e generico significato del vocabolo maccheroni rispetto a quello più ristretto che ha assunto progressivamente negli ultimi due secoli con l'avvento di una terminologia specifica per ogni tipo di pasta e la nascita di nomi come spaghetti o tagliatelle.[17] Ad esempio nella celebre scena del film "Un americano a Roma" in cui Alberto Sordi mangia un piatto di pasta si riferisce a esso con il termine "maccheroni" pur trattandosi evidentemente di spaghetti.
In ogni caso il termine genericomaccheroni è usato molto più spesso all'estero e inteso quasi come un sinonimo di pastasciutta se non addirittura di pasta. In Italia invece prevalgono le denominazioni legate alle diverse tipologie di pasta. Per fare alcuni esempi, quando i maccheroni si presentano con delle scanalature sulla superficie esterna vengono chiamatirigatoni (scanalature longitudinali) otortiglioni (scanalature a spirale), se invece la forma è arcuata anziché diritta si utilizzano i terminisedani osedanini (in base alle dimensioni) o anchelumaconi se i pezzi sono piuttosto larghi e con curvatura particolarmente accentuata.
La parolamaccherone è d'originemeridionale e più precisamente campana: il soprannomeMackarone è attestato infatti aCava de' Tirreni nel1041[18].
In uno specifico articolo[19], il linguistaGiovanni Alessio afferma che la parola può avere due origini:
dalgreco bizantino μακαρώνειαmakarṓneia ossia «canto funebre» (attestato nel sec. XIII da Giacomo di Bulgaria), che sarebbe passato a significare «pasto del funerale» e quindi di «pietanza da servire» durante tale officio (v. μαχαρωνιάmakarōniá, attestato ancor oggi in Tracia orientale e Serbia tra gli ortodossi nel senso di pasta fatta in casa o «pietanza a base di riso servita durante i funerali»); in questo caso il termine sarebbe composto dalla doppia radice di μακάριοςmakários, «beato» (derivato da μάκαρmákar, «beato»; per il quale termine attuale greco, la connotazione funebre è attestata anche da μακαρίτηςmakarítis, «defunto») e di αἰώνιοςaiōnios, «eterno»;
dal greco μαχαρίαmacharía, «zuppa d'orzo» (anche questo, da μάκαρ «beato»), a cui si sarebbe aggiunto il suffisso -one.
SecondoGiacomo Devoto,maccherone è invece una doppia derivazione damacco, "polenta di fave", che sarebbe un incrocio dimakka (termine mediterraneo, ossiapreindoeuropeo) con illatinomaccus, "dalla grossa mascella", a sua volta collegato amala, "mascella", da un arcaico *maksla[20].
Un'altra teoria ricollega piuttosto il medievale nomignolo dispregiativoMackarone al noto personaggioMaccus dell'anticaFabula atellana; secondo tale ipotesi, soltanto a partire dal basso medioevo la parola avrebbe assunto il significato attuale e soltanto in epoca moderna tale significato avrebbe acquisito prevalenza.[21] Il dizionario diPolicarpo Petrocchi dà nota del personaggio carnevalesco veneto di Maccherone, che andava sull'asino circondato da altri Maccheroni palafrenieri: dal suo parlare tra latino e volgare sarebbe nato il termine "maccheronico".
Un'ultima teoria avvicina la parola "maccherone" al greco μακρόνmacrón, "lungo", "grosso" (al neutro), attraverso una forma epentetica volgare[22]; in tal caso il tema originario dovrebbe essere l'indoeuropeo*mak, il cui significato fondamentale era "lungo", "allungato".[23]
Secondo la leggenda i maccheroni sarebbero stati portati in Italia daMarco Polo, di ritorno aVenezia dal lontanoCatai (cioè dalla Cina), nel1292. Nonostante la leggenda, pare che i maccheroni, come la pasta in generale, fossero già presenti e in uso in Italia già da tempo prima della stessa nascita di Polo, ampiamente documentati fin dall'Alto Medioevo e a loro volta evolutisi dallàganum di epoca romana.
Significativa è la testimonianza dello scrittore araboIdrisi che, nel suoLibro di Ruggero II, ne attesta infatti la presenza inSicilia e in particolare aTrabia, a 30 km daPalermo, dove venivano prodotti in grandi quantità per poi essere commercializzati in tutto il Mediterraneo, quasi due secoli prima del ritorno di Polo dall'Estremo Oriente.[24][25]
I maccheroni svolgono spesso il ruolo di simbolo dellacucina italiana e più in generale dell'Italia, mentre è meno diffuso il ruolo identificativo dello spaghetto che è molto più recente, quasi contemporaneo.
InFrancia, erano chiamati così (les macaronis), in senso dispregiativo, i migranti italiani. Questo termine, i cui primi utilizzi risalgono al 1776[27], è oggi considerato desueto[28].
Nella musica è possibile trovare un riferimento ai maccheroni nella canzoneMakaroni, presente nell'albumInascoltable del gruppo rock demenzialeSkiantos.
^abcdeSito del Ministero delle politiche agricole e forestali politicheagricole.it. - XV revisione (2015) dell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani
^Semaccheroni infatti, come dice ilVocabolario della Crusca (I ed., 1612), è già attestato inBoccaccio nel suo significato di «vivanda nota, fatta di pasta di farina di grano», il terminespaghetti appare invece per la prima volta circa cinquecento anni dopo, nel 1824, nel poema giocoso del commediografo napoletano Antonio VivianiLi maccaroni di Napoli.
^ Carlo Battisti, Giovanni Alessio,Dizionario etimologico italiano, Firenze, Barbera, 1950-57.
^«Atti dell'Accademia Pontaniana», t. 8, 1958-59, pp. 261-280.
^ Giacomo Devoto,Avviamento all'etimologia italiana, Milano, Mondadori, 1979. L'ipotesi formulata daDevoto non è stata pienamente accolta nelle edizioni delDevoto-Oli curate daLuca Serianni eMaurizio Trifone, secondo cuimaccherone è «voce di origine merid., der. dimacco ‘cibo abbondante, polenta’».
^Se è indubitabile la derivazione dell'aggettivo maccheronico dal sostantivo maccheroni, resta tuttavia ancora in discussione se essa faccia davvero riferimento al suo significato letterale di pasta alimentare o non piuttosto a quello figurato di babbeo o scimunito.
Iacopo Vittorelli,I maccheroni. Poemetto giocoso (con un inno cantabile sul medesimo argomento del sig. De' Rogatis), Venezia, Stamperia Graziosi a Sant'Apollinare, 1803.
Camillo Cateni,Cicalata in lode dei maccheroni, Firenze, Stamperia di Borgo Ognissanti, 1808.
Antonio Viviani,Li maccheroni di Napoli. Poemetto giocoso, Napoli, Società Filomatica, 1824.
Renato Rovetta,Industria del pastificio o dei maccheroni, Milano, Hoepli, 1929.
Giuseppe Prezzolini,Maccheroni & C., Milano, Longanesi, 1957 (edizione a tiratura limitata di 1000 copie numerate in onore del cavaliere del lavoro Marco Buitoni nel 130º anno di fondazione dell'aziendaBuitoni).
Mario Stefanile,Invito ai maccheroni, Portici, Montanino, 1960.
Vincenzo Buonassisi,Piccolo codice della pasta. Ricette per preparare spaghetti, maccheroni, tagliatelle, gnocchi, tortellini, Milano, Rizzoli, 1977.
Felice Cunsolo,Il libro dei maccheroni, Milano, Mondadori, 1979.
Claudio Castellacci eVincenzo Mollica,Ma il maccherone mio non muore. Indagine ricreativa di cultura e varia umanità, Poggibonsi, Lalli, 1980.
Accademia italiana della cucina, Delegazione di Napoli,Premio Megaride 2. I maccheroni ed i suoi alleati previsti, imprevisti, immaginari, Napoli, De Rosa, 1990.
Alberto Consiglio,Cento ricette di maccheroni. Gli antichi segreti per preparare le tante varietà del più tradizionale piatto napoletano, Roma, Newton, 1997.ISBN 88-8183-761-7.
Rolando Damiani (a cura di),Leopardi e Napoli: 1833-1837. Sodalizio con una città - Tra nuovi credenti e maccheroni - Documenti e testimonianze, Napoli, Procaccini, 1998.