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Macbeth

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Macbeth
Tragedia in cinque atti
Lady Macbeth in un dipinto diGeorge Cattermole
AutoreWilliam Shakespeare
Titolo originaleThe Tragedy of Macbeth
Lingua originaleInglese
GenereTragedia
Composto nel1605-1608
Personaggi
  • Duncanre di Scozia
  • Malcolm,Donalbainsuoi figli
  • Macbethgenerale dell'esercito di Duncan
  • Bancogenerale dell'esercito di Duncan
  • Lady Macbeth
  • Macduff, Lennox, Ross, Menteith, Angus, Cathnessnobili scozzesi
  • Fleancefiglio di Banco
  • SiwardConte di Northumberland e generale dell'esercito inglese
  • Giovane Siwardsuo figlio
  • Seytonufficiale di Macbeth
  • Bambinofiglio di Macduff
  • Dottori inglesi e scozzesi
  • Un soldato
  • Un portiere
  • Un vecchio
  • Lady Macduff
  • Dame di compagnia Lady Macbeth
  • Streghe (Ecatee altre tre streghe)
  • Gentiluomini, Ufficiali, Soldati, Messaggeri, Assassini
Manuale

Macbeth (/məkˈbɛθ/), titolo abbreviato dell'originaleThe Tragedy of Macbeth, è unatragedia diWilliam Shakespeare, la cui prima rappresentazione si stima sia avvenuta nel 1606. Essa drammatizza i catastrofici effetti, fisicamente violenti e psicologicamente dannosi, delle ambizioni e della brama del potere politico: l'esito di tale terribile condotta è un gorgo inesorabile di errori e orrori e la dannazione. L'opera fu pubblicata solamente nelFirst Folio del 1623, copia trascritta da un copione teatrale. Gli studiosi ritengono che Macbeth, di tutte le opere teatrali scritte da Shakespeare durante il regno di re Giacomo I, contenga il maggior numero di allusioni a Giacomo, patrono della compagnia teatrale del Bardo.

Frequentemente rappresentata e riadattata nel corso dei secoli,Macbeth è divenuta l'archetipo per antonomasia della cupidigia di potere sfrenato e dei suoi pericoli, definizione che è stata ritenuta estremamente restrittiva da alcuni interpreti e commentatori, date le ampie ripercussioni di natura filosofica sui temi del destino, dell'azione e della volontà.[1]

Costituita da cinque atti, è la più breve tragedia di Shakespeare[2], anche per la sua particolare trasmissione, che fece pensare sia alla perdita di materiale che all'interpolazione di passi ritenuti dubbi, corrotti o spuri[3].

Nel dramma, un coraggioso generale scozzese di nome Macbeth riceve una profezia da un trio di streghe secondo cui un giorno diventerà re di Scozia. Consumato dall'ambizione e spinto alla violenza dalla moglie, Macbeth uccide il re e si impossessa del trono scozzese. Poi, tormentato dal senso di colpa e dalla paranoia, commette altri omicidi sempre più meschini e ripugnanti per proteggersi dall'inimicizia e dal sospetto, diventando presto un sovrano tirannico. Il bagno di sangue porta rapidamente alla follia e infine alla morte della coppia assetata di potere.

Per la trama, Shakespeare si servì liberamente come fonte dei resoconti storici sulla figura del reMacbeth di Scozia, che governò alla fine dell'XI secolo, su Macduff e Duncan, presenti nelleCronache di Holinshed (1587),[4], una storia dell'Inghilterra, della Scozia e dell'Irlanda familiare a Shakespeare e ai suoi contemporanei, sebbene gli eventi differiscano ampiamente dalla storia del vero Macbeth; altra fonte fu il filosofo scozzeseEttore Boezio. Gli eventi della tragedia sono stati associati all'esecuzione diHenry Garnet per complicità nellaCongiura delle Polveri del 1605.

Nel mondo del teatro, nel dietro le quinte, alcuni credono che l'opera sia maledetta e non ne pronunciano il titolo ad alta voce, riferendosi invece ad essa come "The Scottish Play". L'opera ha attirato alcuni degli attori più famosi per i ruoli di Macbeth e Lady Macbeth ed è stata adattata per il cinema, la televisione, l'opera, romanzi, fumetti e altri media. Molto popolare è laversione operistica omonima della tragedia, musicata daVerdi sulibretto diFrancesco Maria Piave (1847, prima versione; 1865, seconda versione).

Trama

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Atto primo

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La tragedia si apre in una cupaScozia medievale, in un'atmosfera di lampi e tuoni; treStreghe (Le Sorelle Fatali, ispirate certamente alleNorne del mito norreno e alleParche/Moire della tradizione greco-romana) decidono che il loro prossimo incontro dovrà avvenire in presenza diMacbeth.

Nella scena seguente, un sergente ferito riferisce al reDuncan di Scozia che i suoi generali, Macbeth eBanco, hanno appena sconfitto le forze congiunte diNorvegia eIrlanda, guidate dal ribelle Macdonwald. Macbeth, congiunto del re, è lodato per il suo coraggio e prodezza in battaglia.

La scena cambia: Macbeth e Banco appaiono sulla scena, di ritorno ai loro castelli, facendo considerazioni sulla vittoria appena conseguita e sul tempo "brutto e bello insieme", che caratterizza la natura ambigua e carica di soprannaturale dellabrughiera desolata e pervasa di nebbia che stanno attraversando. Le trestreghe, che li stavano aspettando, compaiono e pronunciano profezie. Anche se Banco per primo le sfida, si rivolgono a Macbeth: la prima lo saluta come "Macbeth, sire di Glamis", titolo che Macbeth già possiede, la seconda come "Macbeth, sire di Cawdor", titolo che non possiede ancora, e la terza "Macbeth, il Re". Macbeth è stupefatto e silenzioso, così Banco ancora una volta tenta di fronteggiarle, intimorito dall'aspetto delle Sorelle Fatali e dalle condizioni particolari e misteriose del momento: le streghe dunque informano anche Banco sull'essere capostipite di una dinastia di re e svaniscono, lasciando nel dubbio Macbeth e Banco sulla reale natura di quella strana apparizione.

Sopraggiunge dunque il re, che annuncia a Macbeth la concessione a suo favore del titolo di sire di Cawdor: la prima profezia è così realizzata e immediatamente Macbeth incomincia a nutrire l'ambizione di diventare re.

Macbeth scrive alla moglie (Lady Macbeth) riguardo alle profezie delle tre streghe. Quando Duncan decide di soggiornare al castello di Macbeth aInverness,Lady Macbeth escogita un piano per ucciderlo e assicurare iltrono di Scozia al marito, e anche se Macbeth mostra tentennamenti, volendo ritornare sui propri passi e smentendo le ambizioni manifestate nella lettera inviata alla moglie, quest'ultima infine lo convince.

Atto secondo

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Nella notte della visita, Lady Macbeth ubriaca le guardie del re, facendole cadere in un pesante sonno. Macbeth, con un noto soliloquio che lo porta a vedere di fronte a sé l'allucinazione di un pugnale insanguinato che lo guida verso l'omicidio del suo stesso re e cugino, si introduce nelle stanze di Duncan e lo pugnala a morte. Sconvolto dall'atto, si rifugia da Lady Macbeth, la quale invece non si perde d'animo e recupera la situazione lasciando le due armi usate per l'assassinio presso i corpi addormentati delle guardie, imbrattando i loro volti, le mani e le vesti col sangue del re.

Al mattino, poco dopo l'arrivo diMacDuff, nobile scozzese venuto a recare omaggio al sovrano, viene scoperto l'omicidio. In un simulato attacco di rabbia, Macbeth uccide le guardie prima che queste possano rivendicare la loro innocenza.

MacDuff è subito dubbioso riguardo alla condotta di Macbeth, ma non rivela i propri sospetti pubblicamente. Temendo per la propria vita, il figlio di Duncan,Malcolm, scappa inInghilterra. Su questi presupposti Macbeth, per la sua parentela con Duncan, sale al trono di Scozia.

A dispetto del suo successo, Macbeth non è a suo agio circa la profezia per cui Banco sarebbe diventato il capostipite di una dinastia di re, temendo di essere a sua volta scalzato. Così lo invita a unbanchetto reale e viene a sapere che Banco e il giovane figlio,Fleance, usciranno per una cavalcata quella sera stessa. Macbeth ingaggia due sicari per uccidere Banco e Fleance (un terzo sicario compare misteriosamente nel parco prima dell'omicidio: secondo una parte della critica potrebbe essere immagine e personificazione stessa dello spirito dell'Assassinio). Banco viene dunque massacrato brutalmente, ma Fleance riesce a fuggire. Al banchetto, che dovrebbe celebrare il trionfo del re, Macbeth è convinto di vedere ilfantasma di Banco che siede al suo posto, mentre gli astanti e la stessa Lady Macbeth non vedono nulla. Il resto dei convitati è spaventato dalla furia di Macbeth verso un seggio vuoto, finché una disperata Lady Macbeth ordina a tutti di andare via.

Atto terzo

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Macbeth, che cammina ormai a cavallo fra mondo del reale e mondo soprannaturale, si reca dalle streghe in cerca di certezze. Interrogate, chiamano a rispondere degli spiriti: una testa armata dice a Macbeth "stai attento a MacDuff", un bambino insanguinato gli dice "nessun nato di donna può nuocerti", un bambino incoronato gli dice "Macbeth non sarà sconfitto fino a che la foresta di Birnam non muova verso Dunsinane"; infine appare un corteo di otto spiriti a simboleggiare i discendenti di Banco, alla cui vista Macbeth si dispera.

Si avvia una stagione di sanguinaria persecuzione ai danni di tutti i lord di Scozia che il sovrano ritiene sospetti, e in particolare contro MacDuff. Un gruppo di sicari viene inviato al suo castello per ucciderlo, ma una volta lì i mercenari non lo trovano, essendo questi recatosi in Inghilterra per cercare aiuto militare contro Macbeth e avviare una rivolta. Gli assassini, a ogni modo, trucidano la moglie e i figli di MacDuff, in una scena piena di patetismo e crudeltà.

Atto quarto

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In InghilterraMacDuff eMalcolm pianificano l'invasione dellaScozia. Macbeth, adesso identificato come un tiranno, vede che molti baroni disertano dal suo fianco. Malcolm guida un esercito con MacDuff e Seyward,conte di Northumbria, contro il castello di Dunsinane, fortezza associata al trono di Scozia dove Macbeth risiede. Ai soldati, accampati nelbosco di Birnam, viene ordinato di tagliare i rami deglialberi per mascherare il loro numero. Con ciò si realizza la terza profezia delle streghe: tenendo alti i rami degli alberi, innumerevoli soldati rassomigliano al bosco di Birnam che avanza verso Dunsinane.

Atto quinto

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Lady Macbeth, intimamente gravata di un crescente fardello morale, non regge più il peso dei suoi delitti e comincia a essere tormentata da visioni e incubi che sconvolgono il suo sonno: una sua dama racconta e mostra a un medico episodi di sonnambulismo, che sfociano in crisi disperate in cui la regina tenta di ripulire le mani da macchie di sangue incancellabili, confondendo passato e presente e rivelando tutti gli omicidi commessi per conquistare e mantenere il trono. Alla notizia della morte della moglie e di fronte all'avanzata dell'esercito ribelle, Macbeth pronuncia il famoso soliloquio ("Domani e domani e domani"), sul senso vacuo della vita e di tutte le azioni che la costellano, vani atti insignificanti che puntano al raggiungimento di obiettivi che non hanno alcun reale valore.

Richiede poi che gli siano portate armi e armatura, pronto a vendere cara la pelle in quello che già sente essere il suo atto finale.

La battaglia infuria sotto le mura di Dunsinane, e il giovane Seyward, alleato di MacDuff, muore per mano del tiranno, che poi affronta MacDuff. Macbeth ritiene di non avere alcun motivo di temere il lord ribelle, perché non può essere ferito o ucciso da"nessuno nato da donna", secondo la profezia delle streghe. MacDuff però dichiara di"essere stato strappato prima del tempo dal ventre di sua madre", e che quindi non era propriamente "nato" da donna. Macbeth tuttavia, nella furia della battaglia, accetta tale destino e non dimostra neanche un momento di cedimento nella sua lucida follia. I due combattono e MacDuffdecapita Macbeth, realizzando così l'ultima delle profezie.

Anche seMalcolm, e non Fleance, salì al trono, la profezia delle streghe riguardante Banco fu ritenuta veritiera dal pubblico di Shakespeare, che riteneva che reGiacomo I fosse diretto discendente di Banco.

Una tragedia cruenta

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Marziya Davudova eAbbas Mirza Sharifzade interpretano rispettivamente Lady Macbeth e Macbeth (1935-1936)

Si tratta di una tragedia fosca, cruenta, i cui personaggi sono ambigui e immersi in un'atmosfera a tratti apocalittica. Infatti, mentre in Re Lear il mondo naturale resta totalmente indifferente nei confronti delle vicende umane, Shakespeare sceglie di introdurre in Macbeth l'elemento sovrannaturale funesto che contribuisce a far crollare il regno del protagonista e a provocarne quindi la tragica morte. Il tema fondamentale della tragedia è la natura malvagia dell'uomo, o comunque la pulsione distruttrice che alberga all'interno del suo cuore.Lady Macbeth, personificazione del male, è animata da grande ambizione e sete di potere: è lei a convincere il marito, spesso indeciso, a commettere ilregicidio (atto I), ma non riuscirà poi a sopportare la deriva di violenza dello stesso consorte, arrivando alla follia e, forse, al suicidio, mentre Macbeth andrà incontro a una lenta disumanizzazione di se stesso, accompagnata dalla perdita di contatto con la realtà, incluse le sue azioni più efferate.

Garrick e Pritchard come Macbeth e Lady Macbeth, diJohann Zoffany (1768)

Macbeth presenta una certa ambiguità: la sua sete di potere lo induce al delitto, ma ne prova anche rimorso, essendo incapace di pentimento.

Ilsoprannaturale è presente con apparizioni di spettri, fantasmi che rappresentano le colpe e le angosce dell'animo umano, nonché dalla presenza, forse reale o forse solo immaginata, delle tre streghe, quali emissarie di un Fato incombente e ineffabile, giustificazione e al tempo stesso ineluttabile sovrano delle sorti degli uomini.

Nella follia sanguinaria, Macbeth ha un solo conforto attraverso il contatto con il soprannaturale e, all'inizio del IV atto, si reca nuovamente dalle streghe per conoscere il proprio destino. Il responso è solo in apparenza rassicurante, in realtà molto enigmatico, eppure Macbeth vi si appiglia con convinzione ed affronta i nemici (V atto) fino al momento in cui scopre il vero significato di quelle oscure profezie.

Il tema del potere è sviluppato anche da altri personaggi, come il giovane figlio di Duncan, Malcolm, che si sente in qualche modo indegno del titolo regale: il nobile scozzese MacDuff, quindi, spiega quale sia la vera essenza del potere e quale differenza intercorra tra il regno, anche quello di una persona ambiziosa e corrotta, e la tirannide.

Interessante poi è la riflessione esistenziale (atto V, scena V) con una famosa definizione della vita umana, dominata da precarietà ed incertezza, temi dominanti nelBarocco, età in cuiShakespeare visse:"La vita non è che un'ombra che cammina; un povero commediante che si pavoneggia e si agita sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più; una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, che non significa nulla".

The Scottish Play

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Nell'ambiente teatrale anglo-sassone, ilMacbeth è considerato di malaugurio: la curiosa superstizione, che porta a non citarlo esplicitamente ma a usare perifrasi come «la tragedia scozzese», è ricordata fra gli altri daRonald Harwood nel proprio drammaServo di scena,[5] quindi nelquasi omonimo film che ne fu tratto. La penitenza per chi lo nomina - nonché "antidoto" per gli altri - compare anche in unepisodio[6] della serieL'ispettore Barnaby: uscire, fare tre giri su sé stesso, bussare, rientrare e dire una parolaccia.

Traduzioni italiane

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  • Giustina Renier Michiel, Venezia, Costantini, 1798
  • Giuseppe Nicolini, 1830
  • Giunio Bazzoni eGiacomo Sormani, in:Opere, vol. II, Milano, Vincenzo Ferrario, 1830; Introduzione e note di Giuseppe Beretta, Collana I Grandi Maestri, Edizioni Paoline, 1960
  • Carlo Rusconi, 1831
  • Francesco Maria Piave, tradotto per l'opera teatrale diGiuseppe Verdi, 1847
  • Giulio Carcano, Firenze, Le Monnier, 1858
  • Diego Angeli, Milano, Fratelli Treves Editori, 1912, 1924; Milano, Garzanti, 1942
  • Alessandro De Stefani, Torino, Fratelli Bocca Editori, 1922
  • Giuseppe Saverio Gargano, Firenze, Le Monnier, 1929
  • Vincenzo Errante, Firenze, Sansoni, 1946; Milano, Dall'Oglio, 1963, 1977; inTutte le Opere, a cura di Mario Praz, Sansoni, 1964
  • Mario Praz, Firenze, Sansoni, 1947
  • Cino Chiarini, Firenze, Sansoni, 1948
  • Ugo Dèttore, CollanaBUR n.351, Milano, Rizzoli, novembre 1951; Introduzione di Tommaso Pisanti, Roma, Newton Compton, 1994
  • Alfredo Obertello, Milano, Mondadori, 1960
  • Salvatore Quasimodo, Torino, Einaudi, 1952; Milano, Mondadori, 1963
  • Gabriele Baldini, in:Opere complete di William Shakespeare vol. III, Milano, CollezioneClassici Rizzoli, Milano, Rizzoli, ottobre 1963; Collana BUR, Milano, Rizzoli, ottobre 1980
  • Cesare Foligno, Milano, Mursia, 1963
  • Cesare Vico Lodovici, Introduzione diGiorgio Melchiori, Torino, Einaudi, 1964
  • Elio Chinol, Milano, Mursia, 1971
  • Antonio Meo, Milano, Garzanti, 1974
  • Agostino Lombardo, in:Le tragedie, Teatro completo di William Shakespeare vol. IV, a cura di Giorgio Melchiori, CollanaI Meridiani, Milano, Mondadori, 1976; Collana UEF. I Classici n.142, Milano, Feltrinelli, giugno 1997
  • Vittorio Gassman, Collana Oscar Classici, Milano, Mondadori, 1983; con uno scritto diYves Bonnefoy, Mondadori, 1988
  • Nemi D'Agostino, Collana I grandi libri, Milano, Garzanti, 1989
  • Romana Rutelli, Venezia, Marsilio, 1996
  • Alessandro Serpieri, Firenze, Giunti, 1996, 2004
  • Goffredo Raponi, in rete,[7], LiberLiber, marzo 1998
  • Guido Bulla, Roma, Newton Compton, 2008
  • Federica Pierini, Collana I grandi classici, Santarcangelo di Romagna, Rusconi, 2012
  • Paolo Bertinetti,Collezione di teatro, Torino, Einaudi, 2016
  • Masolino D'Amico. Testo inglese a cura di Stanley Wells, in:Tutte le opere. Le tragedie, Collezione Classici della Letteratura Europea, Milano, Bompiani, 2015; Bussolengo-Firenze, Demetra, 2024.
  • Roberto Piumini, Novara, Interlinea, 2019
  • Rocco Coronato, Collana BUR Classici, Milano, Rizzoli, 2022
  • Francesco Vitellini, s.l., Liberamente, 2023; Santarcangelo di Romagna, Rusconi, 2023.

Adattamenti

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Locandina del 1884

Nel 1847 uscì l'operaMacbeth diGiuseppe Verdi su libretto diFrancesco Maria Piave.

Gli adattamenti cinematografici delMacbeth sono numerosi. In alcuni casi è stato mantenuto il testo originale, in altri casi sono stati aggiunti elementi nuovi per arricchire la trama. Il fascino del Macbeth ha portato molti registi a trapiantare i personaggi e le vicende narrate in luoghi e tempi assai diversi dall'originale (contesto mafioso,Giappone feudale, epoca moderna).[8]

Note

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  1. ^ Marialuisa Duso,La sfida di Macbeth è la tragedia del male. Parola a Branciaroli, suilgiornaledivicenza.it, 21 febbraio 2017.
  2. ^Risulta composto da 18301 parole. Da William.shakespeare.info
  3. ^Gabriele Baldini,Manualetto shakespeariano, Torino, Einaudi, 2001, p.416
  4. ^Quadro comparativoArchiviato il 20 aprile 2009 inInternet Archive. tra ilMacbeth eThe Chronicles of England, Scotland and Ireland di Raphael Holinshed.
  5. ^atto I, dialogo fra Norman e Sir
  6. ^Morte di un uomo vanitoso, prima stagione, 3º episodio
  7. ^linux.studenti.polito.it,https://linux.studenti.polito.it/static_resources/liberliber/biblioteca/s/shakespeare/index.htm Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  8. ^Macbeth, i migliori (e peggiori) adattamenti cinematografici, sunpcmagazine.it, 22 gennaio 2022.URL consultato il 25 gennaio 2022.

Bibliografia

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  • Agostino Lombardo,Lettura del Macbeth, Vicenza, Neri Pozza, 1969; Milano, Feltrinelli, 2010.
  • Macbeth dal testo alla scena, a cura di Mariangela Tempera, Bologna, CLUEB, 1982.
  • Fabio Vittorini,La soglia dell'invisibile. Percorsi del Macbeth: Shakespeare, Verdi, Welles, Roma, Carocci, 2005.

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