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Məhəmməd Rəsulzadə

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Məhəmməd Rəsulzadə
Foto di Mammad Amin Rasulzade scattata intorno al1918.

Presidente del Consiglio nazionale della Repubblica Democratica di Azerbaigian
Durata mandato27 maggio1918 –
7 dicembre1918
Predecessorecarica istituita
SuccessoreAlimardan bey Topchubashov
(come Presidente del Parlamento)

Dati generali
Partito politicoPartito Uguaglianza
Partito Democratico
FirmaFirma di Məhəmməd Rəsulzadə

Məhəmməd Əmin Rəsulzadə/mæmˈmæd æˈmin ɾæsulzɑːˈdæ/ (Novkhana,31 gennaio1884Ankara,6 marzo1955) è stato unpoliticoazero.

È stato un importante statista e studioso azero e uno dei padri fondatori dellaRepubblica Democratica di Azerbaigian, ovvero la prima repubblica democratica elaica istituita nelmondo islamico.

Una sua celebre espressione

(azero)
«Bir kərə yüksələn bayraq, bir daha enməz!»
(italiano)
«Una bandiera che si alza una volta non si ammainerà mai più!»

è diventato lo slogan dei movimenti indipendentisti azeri nelXX secolo.

Vita e attività politica

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Nato a Novkhana, vicinoBaku, frequentò una scuola russo-musulmana e in seguito ilPolitecnico di Baku. Durante il suo periodo studentesco fondò il movimento clandestino studentesco indipendentistaOrganizzazione dei Giovani Musulmani Musavat, la prima organizzazione segreta in assoluto nella storia della nazione azera. A partire dal1903 iniziò a pubblicare articoli e rubriche in diversi giornali e riviste di opposizione, avvicinandolo per le sue posizioni anti-monarchiche e per il suo indipendentismo ai movimentisocialdemocratici ecomunisti dell'epoca.

Nel1904 fondò la prima organizzazione socialdemocratica di ispirazione musulmana che chiamòHummet, diventando capo-redattore della testata del movimentoTekamül! che condusse fino al1907 e pubblicò diversi articoli anche su riviste non allineate comeHayat,Irshad eFuyuzat. Nel1908 fu rappresentato a Baku un allestimento teatrale ispirato alla sua operaLa luce nelle tenebre.Rasulzade, così come altri dei suoi compagni nel movimento, erano appartenuti in precedenza alla federazione di Baku delPartito Social Democratico Russo del Lavoro all'interno del quale si sarebbero formate le due note componenti deiBolscevichi e deiMenscevichi. Una fotografia conservata negli archivi russi mostra Rasulzade in compagnia diProkopius Dzhaparidze eMeshadi Azizbekov, due politici bolscevichi che avrebbero in seguito fatto parte del numero dei26 commissari di Baku, fautori dellaComune Sovietica di Baku all'indomani dello scoppio dellaRivoluzione d'ottobre. Durante laRivoluzione Russa del 1905, Rasulzade partecipò attivamente in prima persona agli sviluppi del movimento rivoluzionario e la leggenda vuole che sia stato proprio lui a salvare la vita al giovaneStalin a Baku, ricercato allora dalla polizia per l'accusa di istigazione alla rivolta.

Perseguitato anche lui dalla polizia, Rasulzade abbandonò la sua patria per rifugiarsi inPersia dove partecipò allaRivoluzione Costituzionale Persiana nel periodo1905 -1911. Durante il suo periodo di esule in Persia, Rasulzade pubblicò la rivistaIran-e-Azad e fu uno dei fondatori delPartito Democratico Iraniano diventando curatore della rivista del partito,Iran-e Nou, ovvero il primo giornale moderno della storia dell'Iran.Nel1911 pubblicò l'operaSaadet-e bashar (La felicità del genere umano) dove prendeva le difese degli ideali socialisti e rivoluzionari. A seguito dell'invasione delle truppe russe dell'Iran che posero fine all'esperienza della Rivoluzione Costituzionale Persiana, Rasulzade fu costretto a fuggire nuovamente, questa volta adIstanbul inTurchia, dove fondò il giornaleTürk yurdu (Terra dei Turchi) dove pubblicò il suo celebre articolo dal titoloI Turchi Iraniani.

Fondazione del Musavat e la nascita della Repubblica Democratica dell'Azerbaigian

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Grazie all'amnistia generale proclamata per la celebrazione dei 300 anni della dinastia reale deiRomanov in Russia, Rasulzade poté fare ritorno aBaku nel1913, abbandonando il movimentoHummet di cui faceva parte per unirsi al movimento clandestino delMusavat (Uguaglianza), fondato nel1911 e sostenitore di ideali pan-turchi epan-islamici, fondendoli con l'ideale socialista. Gran parte delle rivendicazioni sostenute dal Musavat erano frutto dell'influenza culturale e politica del movimento politico deiGiovani Turchi nato all'interno dell'Impero ottomano.Nel1915 Rasulzade fondò il giornale del movimento,Açıq Söz (Mondo Aperto) che chiuse i battenti nel1918. Allo scoppio della Rivoluzione d'Ottobre, il Musavat, così come molti altri movimenti clandestini indipendentisti uscì allo scoperto cercando la propria legittimazione unendosi alPartito dei Federalisti Turchi guidato daNasibbey Usubbeyli.

La Rivoluzione Russa causò il distacco dall'Impero Russo delle regioni appartenenti alTranscaucaso, dando vita, dopo la secessione allaRepubblica Federale Democratica Transcaucasica, il cui parlamento aveva sede aSeym e nel quale Rasulzade divenne capo della componenteislamica. Dopo la dissoluzione della Repubblica Transcaucasica, la componente musulmana guidata da Rasulzade si riorganizzò il 27 maggio1918 nelConsiglio Nazionale Azero, ovvero il Parlamento della nascenteRepubblica Democratica dell'Azerbaijan, di cui Rasulzade venne eletto presidente all'unanimità. Sempre in quello stesso anno, il Consiglio Nazionale Azero, guidato da Rasulzade, dichiarò la propria indipendenza e, sebbene egli non abbia mai fatto parte dei vari Gabinetti dei Ministri della nuova realtà politica azera, egli ne rimase sempre l'ispiratore e la figura cardine, guidandone attivamente le sorti fino alla sua dissoluzione nel maggio del1920.

Mentre era a capo del Consiglio Nazionale Azero, Rasulzade, coadiuvato dall'allora Ministro dell'Educazione, Rashid khan Kaplanov, fondò nel1919 l'Università Statale di Baku, anche grazie ai fondi elargiti dal barone del petrolioHaji Zeynalabdin Taghiyev, suo grande sostenitore, e dove lo stesso Rasulzade insegnava letteratura turca.

L'esperienza della prima repubblica indipendente dell'Azerbaigian ebbe vita breve, e terminò quando il 25 aprile1920 le truppebolsceviche invasero il paese e fecero il loto ingresso a Baku il 28 aprile1920, chiedendo lo scioglimento immediato del Consiglio Nazionale Azero. Rasulzade fu costretto a fuggire e a nascondersi per diversi mesi aLahij, un piccolo villaggio di montagna nelCaucaso. Nonostante le accurate ricerche dell'esercito bolscevico per scoprire il suo nascondiglio, Rasulzade riuscì a restare al sicuro e a guidare la resistenza contro laSovietizzazione del suo paese, fino a quando un suo compagno, anch'esso rifugiatosi a Lahij, non inviò una lettera a Baku che venne intercettata dalla polizia bolscevica e riuscì a risalire così al nascondiglio di Rasulzade. La polizia bolscevica lo arrestò mentre era in fuga dal villaggio e lo riportò a Baku dove venne soccorso dal suo vecchio amico di gioventùl Stalin che lo portò con lui a Mosca per salvarlo dalle mani della polizia bolscevica.

Il soggiorno a Mosca e l'esilio

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Durante il suo soggiorno aMosca Rasulzade si vide offerte diverse opportunità di entrare nell'establishment sovietico, ma rifiutò sempre di collaborare con un paese che aveva distrutto i sogni di libertà della propria patria. Accettò di insegnare Storia della Letteratura Orientale all'Università di Mosca, nel frattempo, temendo un rovesciamento nella benevolenza di Stalin, noto per i suoi cambi d'umore, Rasulzade entrò in contatto con i suoi compagni del Musavat che organizzarono la sua fuga inFinlandia e da lì inTurchia nel1922.In seguito Rasulzade inviò una lettera a Stalin nella quale affermava che:

«Sono dispiaciuto di aver abbandonato Mosca senza il vostro consenso. Tuttavia non avrei mai potuto essere al vostro fianco, poiché io ho sempre personalmente lottato per la libertà e l'indipendenza dell'Azerbaigian.»

In tutta risposta Stalin, che aveva ottimi rapporti diplomatici con la Turchia diAtaturk, chiese l'estradizione dalla nazione turca di tutti gli esuli politici la cui attività politica fosse ostile all'Unione Sovietica. Tuttavia Ataturk si rifiutò di arrestare Rasulzade e lo invitò ad abbandonare la Turchia prima di essere costretto a seguire le direttive sovietiche. Rasulzade lasciò la Turchia nel1931 e si diresse inPolonia dove nel1938 conobbe e sposò Vanda, nipote dello statista polaccoJózef Piłsudski. Allo scoppio dellaSeconda guerra mondiale, Rasulzade fece il suo ritorno in Turchia, dopo un breve soggiorno inRomania nel1940. Morì nel1955 e venne seppellito nelcimitero Cebeci Asri diAnkara non prima di aver lanciato un suo celebre appello alla stazione radiofonicaVoice of America alla nazione azera, incitandola a lottare per la propria indipendenza.

Bibliografia

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  • Firuz Kazemzadeh,The Struggle for Transcaucasia. New York Philosophical Library, 1951. OCLC 1943521.ISBN 0-8305-0076-6.
  • J. Castagne.Le Bolchévisme et l'Islam, v. I, Revue du Monde Musulman, V 51., Parigi, 1922, pp. 245–246
  • Tadeusz Swietochowski,Russian and Azerbaijan: A Borderland in Transition, Columbia University Press, 1995.
  • Charles van der Leeuw,Azerbaijan: A Quest for Identity, Palgrave Macmillan, 2000

Voci correlate

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V · D · M
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* indica i presidentiad interim
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