Il territorio comunale è posto ai piedi delleAlpi Apuane, nell'estrema propaggine dellaRiviera di Levante, in prossimità del confine con la regioneToscana.
Il centro storico di Ortonovo sorge su una delle colline che diradano verso la piana del fiumeMagra, e gran parte del territorio lunense, disabitata se si escludono i borghi diNicola e Annunziata, si sviluppa nelle zone collinari. A sud-ovest si trova una valle che si insinua tra le colline, in cui si trova la località di Casano (sede comunale). La sommità della collina a sud-est di questa piccola valle ospita il borgo-frazione di Nicola, mentre sull'altro lato si trova la zona collinare detta Monticelli, quasi disabitata ma coltivata.
Tutto il resto del comune, che costituisce ormai un unico centro abitato di quasi settemila abitanti che raggruppa le frazioni di Casano, Dogana e Isola, si sviluppa nella zona pianeggiante, che si apre a sud-ovest della valle di Casano e fa parte dellaval di Magra. Il comune non ha sbocco sul mare in quanto, a sud, insiste la località diMarinella, frazione diSarzana.
Il nome della città deriverebbe dalla sua consacrazione alla dea romanaLuna[4], forse da parte diMarco Emilio Lepido, che partecipò alla fondazione della colonia nel 177 a. C. L'appellativo è probabilmente dovuto a un epiteto diDiana Lucifera, e sarebbe da ricollegare anche alla forma afalce dell'alloraporto cittadino. Il legame con Luna, tuttavia, non sarebbe da ricondurre solo all’assimilazione della dea all'astro notturno. Al contrario, l’epiteto potrebbe essere dovuto anche al carattere particolare e "selvaggio" diArtemide-Diana, divinità dei luoghi incolti come le paludi. In effetti, l'etimo celto-ligure Lun o Luk potrebbe riferirsi al termine "palude". Il fatto che sia la colonia di Luna, sia quella diLucca erano originariamente circondate da ampie zone paludose che via via i Romani riuscirono a bonificare nel corso di secoli comproverebbe questa ipotesi.
La storia del territorio lunense è legata indubbiamente alla celebre città diLuna,colonia romana fondata nel 177 a.C.[6] dopo la conquista diRoma suiLiguri (Apuani, riva sinistra del Magra, Sengauni, riva destra), e importante porto-scalo commerciale sulmar Ligure. Tuttavia, l'odierno territorio di Luni, comprensivo deicastrum diNicola, Volpiglione e Ortonovo[6], venne citato per la prima volta nel 963 come "Iliolo" in un diploma imperiale diOttone I di Sassonia[6].
Francesco Maria Fiorentini riporta che Luni nel 1016 viene saccheggiata dai Saraceni.[7]
Al diminuire dell'importanza di Luni, devastata da battaglie, epidemie e un nuovo impaludamento della zona nel I secolo, si riscontrò, per contro, un maggior peso "politico" dei due principali borghi di Ortonovo e Nicola[6]. Il primo, il cui toponimo risalirebbe daHortus Novus ("Orto Nuovo") e riferito con probabilità alla lavorazione e alla coltivazione delle nuove terre collinari sopra Luni, venne fondato tra l'XI e il XII secolo[6]; Nicola, disposto più a sud rispetto al borgo ortonovese, fu edificato in un periodo paragonabile[6].
Entrambi, dopo la divisione in due rispettivi territori, furono assoggettati al potere vescovile delladiocesi lunense[6] (quest'ultima già tenutaria della zona, come testimonia un diploma dell'imperatoreBarbarossa, in favore del vescovo lunensePietro) e regolamentati da autonomi statuti dal 1237[6]; il 24 agosto 1300[6], con verbale redatto dal vescovoAntonio Nuvolone da Camilla, furono definiti i confini geografici-giurisdizionali tra i borghi di Ortonovo, Nicola eCastelnuovo Magra.
A partire dal XIV secolo, Ortonovo passò nelle mani di diversi signori: nel 1333 giurò fedeltà alComune di Sarzana, nel 1373Bernabò Visconti prese possesso delle terre circostanti e del borgo e, nel 1397, passò aGian Galeazzo Malaspina. Nel 1404 fu comprato dal signore diLucca,Paolo Guinigi, insieme ai possedimenti diCarrara,Avenza eMoneta, mentre nel 1467, il borgo si sottopose alla signoria fiorentina deiMedici[6].
Così come altri borghi vicini anche Ortonovo fu alle dipendenze, dal 1495, delBanco di San Giorgio[6] e poi direttamente sotto laRepubblica di Genova[6], sottoponendo il territorio alla giurisdizione del capitaneato di Sarzana, fino alla dominazione napoleonica di fine XVIII secolo[6].
Con la caduta della Repubblica di Genova (1796), sull'onda dellarivoluzione francese e a seguito dellaprima campagna d'Italia diNapoleone Bonaparte, il territorio ortonovese rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogoLa Spezia, all'interno dellaRepubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, rientrò nel I cantone, capoluogo Sarzana, della Giurisdizione di Lunigiana e dal 1803 centro principale del I cantone della Lunigiana nella Giurisdizione del Golfo di Venere.
Annesso alPrimo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814, venne inserito nelDipartimento degli Appennini. Nel 1806 alla municipalità di Ortonovo fu formalmente annessa la municipalità di Nicola, da sempre distinta e autonoma rispetto al borgo ortonovese, diventandone, di fatto, una sua frazione[6].
Tra gli eventi luttuosi legati allaseconda guerra mondiale è memorabile il rastrellamento compiuto nel territorio tra Castelnuovo Magra e Ortonovo dalla forze tedesche il 29 novembre del 1944; tale avvenimento costò la vita a diversi civili epartigiani[6].
Il 9 febbraio 2014[8] si è svolto nei due comuni di Ortonovo eCastelnuovo Magra unreferendum consultivo tra la popolazione su un'ipotetica fusione tra i due enti e la conseguente nascita di un unico comune che avrebbe assunto la denominazione di Luni. A Ortonovo il quorum degli aventi diritto al voto ha raggiunto il 43% (3 106 su 7 173) con un 93,14% degli abitanti che si è espresso favorevole alla nascita del nuovo ente. A Castelnuovo Magra il quorum ha raggiunto il 55,81% (3 955 su 7 087), ma il 67,93% dei votanti si è dichiarato invece contrario alla costituzione del comune di Luni. Raggiunto pertanto il prefissato quorum del 30% degli aventi diritto al voto in ognuno dei due comuni per la validazione del referendum - come richiesto dalla legge regionale della Liguria - la proposta di unificazione dei due comuni è stata però respinta dalla popolazione castelnovese.
Il 5 febbraio 2017[9] in un secondo referendum regionale consultivo la popolazione ortonovese si è espressa favorevolmente (con il 93,20% dei consensi e un quorum pari al 31,67%) al cambio di denominazione dell'ente comunale da Ortonovo a Luni.
Con la legge regionale 30 marzo 2017 n.5 "Mutamento di denominazione del Comune di Ortonovo in Provincia della Spezia", pubblicata sulBollettino Ufficiale della Regione Liguria del 5 marzo 2017[10], il cambio di denominazione diviene ufficiale con decorrenza dal 20 aprile 2017.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con ildecreto del presidente della Repubblica del 3 marzo 1998[12]. A seguito dell'esito referendario, che ha visto il cambio di denominazione dell'Ente da Ortonovo a Luni, il gonfalone è stato modificato solamente nella dicitura mantenendone invece inalterate forme e colori.
Nel 2022 il consiglio comunale di Luni ha approvato la proposta di aggiungere nello stemma un grappolo d'uva come simbolo della storica tradizione vitivinicola del paese.[13] La modifica dovrà ottenere il nulla osta dal Ministero dell'interno e dalla Prefettura.[14]
Il comune è noto per la presenza sul suo territorio dei resti dell'anticaLuna, porto pre-romano, poi fiorentissimo centro commerciale da cui prende il nome il comprensorio storico dellaLunigiana.
Chiesa parrocchiale di San Lorenzo nel centro storico di Ortonovo. Risalente al XVII secolo, fu consacrata nel 1651. La torre campanaria è ciò che rimane della torre dell'antico castello di Ortonovo.
Chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata, nella frazione dell'Annunziata. Edificata nel 1698[15], la struttura è a unica navata e consta, oltre l'altare maggiore, di due altari laterali[16]. Tra le opere unaDeposizione in ardesia e unCristo deposto in gesso[15].
Chiesa di San Martino, nella frazione di Casano, antico luogo di culto medievale situato nella zona del cimitero[17]. L'impianto, in stileromanico, secondo alcune supposizioni, potrebbe essere identificato come la storica "chiesa di Iliolo", quest'ultima citata in un diploma imperiale diOttone I di Sassonia datato al 963[6].
Anticacattedrale di Luni. La chiesa, intitolata a santa Maria Assunta, sorgeva nella città romana diLuna nei pressi del porto e dell'antico foro. Non più esistente dalXIII secolo circa, è stata individuata da campagne di scavo ancora in corso come edificata su unadomus romana della fine dell'epoca repubblicana tra la fine del IV e l'inizio del V secolo, cioè nel periodo in cui si ritiene venisse fondata ladiocesi di Luni. Citata per la prima volta in un documento dell'879 diCarlomanno (re d'Italia), fino al XII secolo subì vari restauri e rifacimenti prima di essere abbandonata assieme alla città all'inizio del Duecento.
Palazzo municipale, del XIX secolo, nella frazione di Casano. Il progetto per lo spostamento dellasede comunale, ampiamente discusso dalla comunità e alla fine accettato[19], dal borgo di Ortonovo alla frazione di fondovalle fu presentato nel 1857[19]; la sede provvisoria fu ospitata nell'abitazione dell'allora sindaco Stefano Beisso[19]. Il terreno per la costruzione del nuovo palazzo municipale fu acquistato per 1 000 lire[19] nella località detta "al Castagno", proprietà della marchesa Enrichetta Picedi, moglie del marchese Giacomo Gropallo. L'opera di edificazione interessò l'area tra il 1877 e il 1878, anno del trasferimento ufficiale della sede comunale[19].
Canale Lunense, opera irrigua gestita dall'omonimo consorzio di bonifica.
Torre di Guinigi. La "torre rotonda", svettante sul borgo storico ortonovese e attigua allachiesa di San Lorenzo, venne edificata nel corso del XV secolo[15]; nello stesso periodo il signore di LuccaPaolo Guinigi acquistò il territorio di Ortonovo dalla dominantesignoria viscontea[15][20]. Una leggenda popolare narra che proprio il Guinigi si recasse in cima alla torre, assieme ai figli e alla giovane moglieIlaria del Carretto, per godere dell'ampio panorama[15][20]. Probabilmente la torre faceva parte di un preesistente castello o fortilizio[15][20], luogo dove oggi trova spazio la parrocchiale del paese e che la torre, di fatto, ne è il campanile[15].
Castello di Volpiglione. Edificato tra le località diCastelpoggio (Carrara) e Ortonovo, il fortilizio è risalente al periodo medievale (XI-XII secolo) e fu voluto dai signori di Boggiano[21]. A differenza di coevi edifici difensivi attorno al castello non sorse un proprio borgo fortificato, e probabilmente il sito, isolato, fu destinato prevalentemente alla lavorazione del legname. Dell'edificio restano alcuni ruderi del pozzo, delle fondamenta della torre e altri accumuli.
Castello diNicola, edificato al di fuori del centro storico del borgo. Secondo le fonti storiche la postazione difensiva fu edificata in un periodo tra il XIII secolo e il XV secolo[22] a controllo del territorio nicolese e della bassaval di Magra. Del castello, e della vicina torre, rimangono visibili alcuni ruderi e uno stemma fiorentino, quest'ultimo a ricordo della dominazione quattrocentesca della signoria deiMedici[22].
Secondo i datiIstat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Luni sono 469[24], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[25]:
Ecomuseo etnografico. Il sito è ubicato presso un ottocentesco frantoio, il "frantoio della Colombara", a sua volta edificato su un preesistente edificio del XVI secolo, nella frazione di Casano. L'apertura dell'ecomuseo, dove sono esposti e raccolti materiali e documenti sulla civiltà contadina, è avvenuta nel 1990 dopo un accurato restauro del manifatturiero edificio[26].
Il comune di Luni è un comune sparso costituito, oltre che dalla frazione capoluogo di Casano (sede comunale), dalle frazioni di Annunziata, Caffaggiola, Dogana, Isola,Luni Scavi (detta anche Luni Antica), Luni Stazione, Luni Mare,Nicola, Ortonovo e Serravalle e copre una superficie di13,86 km²[27].
L'economia lunense è centrata sull'artigianato, sull'agricoltura (una secolare produzione vitivinicola[28], unitamente alla coltivazione dell'olivo), e sulla produzionevinicola eolearia.
Il territorio comunale è attraversato principalmente dallastrada statale 1 Via Aurelia in direzione nordovest-sudest, nelle frazioni di Dogana e Luni Stazione. Da essa si dirama verso nordest la strada provinciale 24 che attraversa Casano e il centro storico e poi prosegue con la strada provinciale 54, nel comune diCarrara, collegandolo conFontia, frazione di quest'ultimo.
Il comune di Luni è attraversato dallaFerrovia Genova-Pisa, quasi parallelamente alla strada statale 1, in direzione nordovest-sudest, nelle frazioni di Dogana e Luni Stazione. Nel comune è presente la piccolastazione di Luni.
Dai comuni diAmeglia eSarzana un servizio ditrasporto pubblico locale gestito dall'ATC garantisce quotidiani collegamenti bus con Luni e per le altre località del territorio comunale.
^I toponimi dialettali sono citati nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^Sull'origine del nome di Luna vd. ROSSIGNANI M. P. 1995; DURANTE, GERVASINI 2000.
^La realizzazione del tracciato durante il periodo di annessione di parte della Lunigiana alla Francia, è attestato anche dalla lapide in marmo scritta in francese esistente nel municipio di Pontremoli.