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Luigi Pelloux

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Luigi Pelloux

Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia
Durata mandato29 giugno1898 –
24 giugno1900
MonarcaUmberto I
PredecessoreAntonio Starabba
SuccessoreGiuseppe Saracco

Ministro dell'interno
Durata mandato29 giugno1898 –
24 giugno1900
PredecessoreAntonio di Rudinì
SuccessoreGiuseppe Saracco

Ministro della Guerra
Durata mandato6 febbraio1891 –
15 dicembre1893
PredecessoreEttore Bertolè-Viali
SuccessoreStanislao Mocenni

Durata mandato11 luglio1896 –
14 dicembre1897
PredecessoreCesare Francesco Ricotti-Magnani
SuccessoreAlessandro Asinari di San Marzano

Durata mandato7 gennaio1900 –
7 aprile1900
ad interim
PredecessoreGiuseppe Mirri
SuccessoreCoriolano Ponza di San Martino

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato15 luglio 1896 –
26 ottobre 1924
LegislaturadallaXIX
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSinistra storica[1]
ProfessioneMilitare
Luigi Pelloux
Il generale Luigi Pelloux in unaxilografia del 1891
NascitaLa Roche-sur-Foron, 1º marzo1839
MorteBordighera, 26 ottobre1924
Dati militari
Paese servitoRegno di Sardegna (bandiera) Regno di Sardegna
Italia (bandiera) Italia
Forza armataEsercito piemontese
Regio esercito
ArmaArtiglieria
CorpoStato Maggiore
Anni di servizio1857 - 1905
GradoTenente generale
GuerreSeconda guerra d'indipendenza italiana
Terza guerra d'indipendenza italiana
Presa di Roma
Studi militariAccademia militare di Torino
Altre carichePolitico
voci di militari presenti su Wikipedia
Manuale

Luigi Gerolamo Pelloux (La Roche-sur-Foron,1º marzo1839Bordighera,26 ottobre1924) è stato ungenerale epoliticoitaliano, presidente delConsiglio dei ministri italiano dal 29 giugno 1898 al 24 giugno 1900.

Biografia

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Suo padreGiuseppe (Joseph) Pelloux (1799-1866), medico di La Roche-sur-Foron, inSavoia, prese parte aimoti del 1821 e dovette perciò trascorrere diverso tempo in esilio fraSpagna eFrancia. Rientrato in Patria, nel 1835 sposò Virginie Laffin (1800-1844), figlia d'un importante industriale. Nel 1841 divenne sindaco di La Roche-sur-Foron, mantenendo tale incarico fino al 1860. Nel 1857 fu eletto deputato del collegio diBonneville alParlamento del Regno di Sardegna, dove sedette sino al 1860. Favorevole all'annessione della Savoia alla Francia, ottenne daNapoleone III la conferma a sindaco di La Roche-sur-Foron, carica che mantenne sino alla morte.

Dopo l'annessione alla Francia, il suo primogenito Ernesto (1836-1907), banchiere, scelse la cittadinanza francese. I figli minoriLeone (1837-1907) e Luigi (1839-1924), scelsero invece di restare fedeli al sovrano sabaudo, prendendo la cittadinanza italiana.

Luigi, entrato nell'esercito con il grado ditenente diartiglieria nel 1857, fu decorato con la medaglia al valor militare allabattaglia di Custoza nel 1866, e nel 1870 comandò labrigata di artiglieri che aprì labreccia di Porta Pia. Fu eletto allaCamera dei deputati nel 1881 e mantenne il seggio fino al 1895, aderendo al partito della sinistra. Più volte si dichiarò alla Camera come un parlamentare della "sinistra monarchica"; fu un oppositore della politica coloniale sia di Agostino Depretis sia di Francesco Crispi e della politica militare di Cesare Ricotti Magnani[2].

Entrò alMinistero della Guerra nel 1870 e nel 1880 ne divenne segretario generale, introducendo molte utili innovazioni nell'esercito. Nel biennio 1882-1884 lavorò insieme al suo staff (guidato daCoriolano Ponza di San Martino, capo della Divisione di Stato Maggiore al Ministero[3]) alla riforma dell'Esercito - che prese il nome del ministro della GuerraEmilio Ferrero - con l'obiettivo di rafforzarne la potenza strategica tramite la creazione di due nuovi corpi d'armata[2]. Al momento della sostituzione di Ferrero, la sinistra pentarchica sostenne la nomina di Pelloux a ministro ma Depretis optò per Ricotti. Dopo aver salito tutti i gradi della carriera militare ricevette l'incarico diCapo di Stato Maggiore nel 1896. Fu ministro della guerra nei governidi Rudinì eGiolitti del 1891 e 1893. Nel luglio 1896 riassunse il dicastero della guerra nelnuovo governo di Rudinì e in seguito fu nominato senatore.

Nel maggio del 1897 si occupò della promulgazione della legge di Riforma dell'Esercito, fissando il limite massimo di spesa a 9.560.000 lire all'anno, ma a dicembre di quell'anno fu sconfitto alla Camera sulla questione delle promozioni degli ufficiali. Dopo aver rassegnato le dimissioni fu inviato nel maggio del 1898 come rappresentante personale del Re aBari, dove, senza ricorrere allalegge marziale, riuscì a ristabilire l'ordine dopo imoti popolari.

Dopo la caduta del governo Rudinì nel giugno del 1898 il generale Pelloux fu incaricato dal reUmberto I di formare ungabinetto in cui assunse anche il dicastero dell'interno. Si dimise nel maggio del 1899 sull'onda dello smacco diplomatico dellacrisi di San Mun ma fu poi incaricato di formare unnuovo governo. Il nuovo ministero fu decisamente spostato a destra perdendo di conseguenza il possibile appoggio del fronte meno intransigente dellaSinistra:Visconti Venosta, indicato daSidney Sonnino,Antonio Salandra,Giuseppe Mirri e poiCoriolano Ponza di San Martino ne costituirono il solido fronte conservatore[4]. Pelloux prese severe misure repressive contro elementi rivoluzionari nell'Italia meridionale e il suo nuovo governo fu essenzialmentemilitarista econservatore.

Cappella funeraria della famiglia Pelloux a Bordighera

La Legge sulla Pubblica Sicurezza per la riforma delle forze di polizia, ereditata dalgoverno di Rudinì, e successivamente promulgata per decreto reale, fu fortemente avversata dalPartito Socialista, che, insieme allasinistragiolittiano-zanardelliana e all'estrema sinistrasocialista,repubblicana eradicale, riuscì a costringere il generale Pelloux a sciogliere la Camera nel maggio del 1900 e a presentare le dimissioni dopo leelezioni generali di giugno. Nell'autunno del 1901 fu nominato comandante della regione militare diTorino e nel 1905 venne infine collocato a riposo.

Ritiratosi dalla vita pubblica, si trasferì aBordighera, dove morì il 26 ottobre 1924.[5]

Neglianni ottanta del Novecento 182 volumi appartenenti alla sua biblioteca sono stati acquisiti dallaBiblioteca universitaria di Genova. Si tratta di opere di argomento prevalentemente storico e militare.[6]

Onorificenze

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Onorificenze italiane

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Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
— Porta Pia, 11 dicembre 1870
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Battaglia di Custoza, 1866
Croce d'oro con corona reale per anzianità di servizio militare per gli ufficiali con 40 anni di servizio - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza (3 barrette) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere

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Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di II Classe dell'Ordine dell'Aquila Rossa (Impero tedesco) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di III classe dell'Ordine di Sant'Anna (Impero di Russia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria

Note

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  1. ^ Costanza D'Elia,PELLOUX, Luigi Girolamo, inDizionario Biografico degli Italiani, vol. 82, 2015.
    «La chiamata di Pelloux, ritenuto vicino alla Sinistra parlamentare, servì "per far passare le leggi volute dalla Destra" (Levra, 2001, p. 180)»
  2. ^ab Fortunato Minniti,Esercito e politica da Porta Pia alla Triplice alleanza, Torino, Bonacci Editore, 1984.
  3. ^ Filippo Del Monte,Coriolano Ponza di San Martino e gli "Studi sulla condotta delle truppe e sui servizi di seconda linea" (1874), suDifesa Online.
  4. ^PELLOUX, Luigi Girolamo in "Dizionario Biografico", sutreccani.it.URL consultato il 21 ottobre 2020.
  5. ^Copia archiviata, subordighera.it.URL consultato il 1º luglio 2015(archiviato dall'url originale il 29 giugno 2015).
  6. ^VediBiblioteca Universitaria di Genova.

Voci correlate

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Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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PredecessorePresidente del Consiglio dei ministri del Regno d'ItaliaSuccessore
Antonio di Rudinìgiugno1898 - giugno1900Giuseppe Saracco
V · D · M
Italia (bandiera)Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia
Camillo Benso, conte di Cavour (1861-1861) ·Bettino Ricasoli (1861-1862) ·Urbano Rattazzi (1862-1862) ·Luigi Carlo Farini (1862-1863) ·Marco Minghetti (1863-1864) ·Alfonso La Marmora (1864-1866) ·Bettino Ricasoli (1866-1867) ·Urbano Rattazzi (1867-1867) ·Luigi Federico Menabrea (1867-1869) ·Giovanni Lanza (1869-1873) ·Marco Minghetti (1873-1876) ·Agostino Depretis (1876-1878) ·Benedetto Cairoli (1878-1878) ·Agostino Depretis (1878-1879) ·Benedetto Cairoli (1879-1881) ·Agostino Depretis (1881-1887) ·Francesco Crispi (1887-1891) ·Antonio Starabba, marchese di Rudinì (1891-1892) ·Giovanni Giolitti (1892-1893) ·Francesco Crispi (1893-1896) ·Antonio Starabba, marchese di Rudinì (1896-1898) ·Luigi Pelloux (1898-1900) ·Giuseppe Saracco (1900-1901) ·Giuseppe Zanardelli (1901-1903) ·Giovanni Giolitti (1903-1905) ·Tommaso Tittoni (1905-1905) ·Alessandro Fortis (1905-1906) ·Sidney Sonnino (1906-1906) ·Giovanni Giolitti (1906-1909) ·Sidney Sonnino (1909-1910) ·Luigi Luzzatti (1910-1911) ·Giovanni Giolitti (1911-1914) ·Antonio Salandra (1914-1916) ·Paolo Boselli (1916-1917) ·Vittorio Emanuele Orlando (1917-1919) ·Francesco Saverio Nitti (1919-1920) ·Giovanni Giolitti (1920-1921) ·Ivanoe Bonomi (1921-1922) ·Luigi Facta (1922-1922) ·Benito Mussolini (1922-1943) ·Pietro Badoglio (1943-1944) ·Ivanoe Bonomi (1944-1945) ·Ferruccio Parri (1945-1945) ·Alcide De Gasperi (1945-1946)

PredecessoreMinistro della Guerra delRegno d'ItaliaSuccessore
Ettore Bertolè-Viali6 febbraio1891 - 15 dicembre1893Stanislao MocenniI
Cesare Francesco Ricotti-Magnani11 luglio1896 - 14 dicembre1897Alessandro Asinari di San MarzanoII
Giuseppe Mirri7 gennaio1900 - 7 aprile1900
ad interim
Coriolano Ponza di San MartinoIII

PredecessoreMinistro dell'interno delRegno d'ItaliaSuccessore
Antonio di Rudinì29 giugno1898 - 14 maggio1899Luigi PellouxI
Luigi Pelloux14 maggio1899 - 24 giugno1900Giuseppe SaraccoII
Controllo di autoritàVIAF(EN74593931 ·ISNI(EN0000 0000 6144 3842 ·SBNCUBV106818 ·BAV495/102340 ·GND(DE116075120
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