
Luigi Walter Moretti (Roma,22 novembre1906 –Capraia Isola,14 luglio1973) è stato unarchitettoitaliano tra i più rilevanti delXX secolo. Attivo sin dagli anni 30, in Italia e all'estero, è il progettista delWatergate Complex diWashington. Fu anchecritico d'arte e studioso, le sue attività di ricerca sono principalmente legate all'IRMOU (Istituto di Ricerca Matematica e Operativa per l'Urbanistica), istituto all'interno del quale conduce le sue ricerche sull'architettura parametrica,[1] un approccio al progetto di architettura desunto dallaricerca operativa che prevede l'utilizzo di algoritmi logico matematici[2].

Nato nel 1906 a Roma in via Napoleone III, sulcolle dell'Esquilino, nello stesso appartamento in cui visse quasi tutta la sua vita, Luigi Moretti era figlio naturale dell'architettoLuigi Rolland, le cui opere più importanti sono ilTeatro Adriano e ilPalazzo delle Casse di Risparmio Postali inPiazza Dante. Sua madre, Maria Giuseppina Moretti della quale porta il cognome, era originaria diGallo, piccola frazione del comune diTagliacozzo inprovincia dell'Aquila.[3]
Frequentò dapprima la scuola tecnica, poi illiceo classico e, dal1925 al1930, la Regia Scuola di Architettura di Roma. Si laureò nel 1930, con il massimo dei voti, con un progetto per un collegio di alta educazione classica in localitàVilla dei Papi, pressoGrottaferrata,[4] con il quale vinse il premio intitolato aGiuseppe Valadier per la migliortesi di laurea dell'istituto.
Tra il 1931 e il 1934 svolse l'attività di assistente alla cattedra di Storia e stili dell'architettura retta daVincenzo Fasolo (autore del progetto del Liceo romano Mamiani e delponte Duca d'Aosta) e alla cattedra diGustavo Giovannoni di Restauro dei monumenti.[4] Nel1931 fu vincitore della borsa di studio triennale per gli studi romani, istituita dalGovernatorato di Roma e dalla Regia Scuola di Architettura: grazie a questo finanziamento poté collaborare conCorrado Ricci nella sistemazione dei settori orientale e settentrionale deiMercati traianei.

Nel1932 Moretti abbandonò la carriera accademica e iniziò a partecipare a una serie di concorsi per progettazioni edilizie e urbanistiche, ottenendo il secondo premio per i piani regolatori, diVerona,Perugia eFaenza e per le case popolari diNapoli.
Nel1933 partecipò con Paniconi, Pediconi e Tufaroli allaV Triennale di Milano presentando un progetto per una casa per un uomo di studio. Nello stesso anno fu presentato aRenato Ricci, presidente dell'Opera nazionale balilla (poiGioventù italiana del littorio), che l'anno seguente lo nominò direttore dell'ufficio tecnico dell'ONB[4] al posto diEnrico Del Debbio che aveva lasciato di sua volontà l'ONB.
Per l'ONB, e in seguito per la GIL, Moretti progettò tra l'altro, nello stesso anno, le case della gioventù diPiacenza (ora sede del Liceo Scientifico Respighi) e diTrastevere,[5] nel1934 quella diTrecate, nel1935 quella femminile di Piacenza e nel1937 quelle diUrbino eTivoli.[4] Nel 1936 viene incaricato di redigere il Piano regolatore delForo Mussolini, precedentemente affidato all'architetto Enrico Del Debbio,[4] progettando, senza tuttavia mai realizzarlo, un piano espansivo.

Nella stessa area realizzò la Casa Balilla sperimentale, poiAccademia di scherma al Foro italico anche nota come Casa delle Armi, laPalestra del Duce, posta al primo piano dell'edificio della piscina coperta, e laCella Commemorativa[4] del1940.
Nel 1934 partecipò al concorso nazionale per ilPalazzo del Littorio[4] - con un progetto duramente contestato dalla rivistaCasabella e dalla cultura architettonica progressista italiana in generale - e per laMostra della rivoluzione fascista: fu prescelto per la gara di II grado, ottenendo una menzione speciale.[4] La capacità di coniugare nelle sue opere tradizione e modernità sollecitarono espliciti riconoscimenti.[4] Nell'intervista concessa a ventinove anni a Luigi Diemoz, pubblicata su «Quadrivio» (dicembre 1936), anticipò alcuni concetti relativi all'architettura che sviluppò nel corso della sua attività.[4]
Nel 1937 realizzò la sistemazione architettonica del Piazzale dell'Impero che nel disegno urbanistico era già stato tracciato nei piani di Del Debbio. Le opere di Moretti furono pubblicate dalla rivista di criticaArchitettura con grande risalto e approfondimento.
A Roma intanto era stato avviato il grandeprogetto relativo alla Esposizione universale prevista per il 1942, intervento urbanistico denominatoE42: Moretti nel 1938 vinse - ex aequo con il gruppo Muratori, Fariello e Quaroni - il concorso per la piazza Imperiale (l'odierna piazza Guglielmo Marconi) e nell'ambito del progetto finale, si occupò in particolare del Gran Teatro, la cui realizzazione venne interrotta a causa dell'entrata in guerra dell'Italia.[4] Il grande edificio fronteggiante la piazza non fu mai realizzato: nel dopoguerra le strutture già eseguite furono utilizzate per il "grattacielo Italia" diLuigi Mattioni.
Moretti ricoprì, in quel periodo, incarichi privati, grazie soprattutto alle sue amicizie con esponenti delFascismo e giornalisti. Tra questi, il restauro della torre diPorta San Sebastiano e la sua sistemazione ad abitazione perEttore Muti (1940).[6] Nel 1941 si dedicò al restauro della chiesa parrocchiale di Gallo, paese d'origine della madre. Durante i lavori, ospitato dagli zii materni, con i quali sino alla loro morte intrattenne sempre ottimi rapporti, si soffermò spesso nel piccolo paese.
Nel periodo tra il1942 e il1945 Moretti scomparve dalla scena pubblica nazionale[4] per riapparire nel1945 quando, arrestato per le sue collaborazioni con il fascismo, fu brevemente rinchiuso nelcarcere di San Vittore.


Nel novembre del 1945 fondò con il conte Adolfo Fossataro, conosciuto in carcere, la Confimprese, società che svolse un ruolo non marginale nella gestione delle operazioni della ricostruzione post-bellica aMilano. La Confimprese previde la costruzione di venti case-albergo nel capoluogo lombardo, solo tre delle quali furono poi effettivamente costruite, che diverranno un classico di questa nuova tipologia edilizia,[4] un complesso edilizio per uffici e abitazioni in corso Italia e a Roma, tra il 1947 e il 1951, un edificio residenziale per la cooperativa Astrea e la palazzina del Girasole. Dopo queste prime realizzazioni la Confimprese si sciolse[4] nel 1950.
La palazzina "Il Girasole" costruita in viale Bruno Buozzi a Roma nel 1950 è uno dei progetti più noti del periodo, ed è considerata un esempio precoce diarchitettura postmoderna. L'edificio è citato anche nel saggio diRobert VenturiComplessità e contraddizioni nell'architettura come esempio di architettura ambigua, in bilico tra tradizione ed innovazione.
Del 1954 è il primo schizzo per la VillaLa Saracena di Santa Marinella per l'ex direttore del quotidiano romanoIl MessaggeroFrancesco Malgeri, nella quale includerà una cancellata diClaire Falkenstein, e sculture diPietro De Laurentiis[7]
Nel 1950 fondò la rivistaSpazio, Rassegna delle Arti e dell'Architettura[4] (pubblicata fino al1953), volta alla ricerca di un collegamento fra le diverse forme d'arte (dall'architettura allascultura, dallapittura alcinema e alteatro): non a caso il numero uno si apriva con un saggio intitolatoEclettismo e unità di linguaggio. La rivista era gestita e redatta quasi totalmente dall'architetto romano, che fece confluire in essa i risultati della sua attività di ricerca e di studio, pubblicando su di essa saggi fondamentali qualiForme astratte nella scultura barocca,Discontinuità dello spazio in Caravaggio eStrutture e sequenze di spazi. Moretti ne fu per l'intero ciclo editoriale direttore e redattore.
La rivista, stampata a Milano in un primo momento dalla tipografia E. Barigazzi, quindi dalla tipografia Lucini, ebbe una certa continuità dal1950 al1953, periodo in cui uscirono i sette numeri che resero celebre la testata tra gli addetti ai lavori. Nei decenni successivi Moretti fece uscire la rivista in maniera sporadica. In un numero del1957 pubblicò il suo saggioForma come struttura; nel gennaio febbraio1959 uscì un numero contenente articoli diFernand Léger,Alberto Gatti,Giampiero Giani e un'Antologia di Spazio dedicata allo scultorePietro De Laurentiis, articolo che venne poi estratto e pubblicato - sempre a cura delle edizioniSpazio - come catalogo di una mostra tenutasi quello stesso anno. Nell'aprile del1963 pubblicò il saggioStrutture di insiemi e, nel1964, il saggioSignificato attuale della dizione architettura. È del luglio del1968 un numero in cui compare il saggioCapogrossi, dedicato al celebre pittore romano.
Era il1954 quando Moretti, conMichel Tapié, decise di fondare lagalleria d'arte, anch'essa denominataSpazio, nella sua città, Roma,[4] cui si affiancarono successivamente altri luoghi espositivi che alimentarono il dibattito sull'arte informale tra la Capitale eTorino. Il suo interesse verso l'arte si palesò inoltre dalla tendenza alcollezionismo d'opere, soprattutto delSeicento e dell'antichità.


L'attività dell'architetto dalla metà degli anni cinquanta fu ricca e diversificata: Moretti ricevette incarichi da parte di privati, amministrazioni pubbliche ed enti di rilevanza nazionale. Redasse i progetti per il Nuovo piano di coordinamento dei parchi urbani e rappresentò ilMinistero dei lavori pubblici nel comitato di elaborazione del Piano intercomunale di Roma.[4]
Nel1957 divenne consulente esterno della SGI (Società Generale Immobiliare)[4] per la quale progettò, tra l'altro, gli edifici alla testata dell'Eur. Nello stesso anno collaborò con il Comune di Roma e con il ministero dei Lavori Pubblici, elaborando i progetti per il piano intercomunale di Roma (mai approvato) e per il Parco Archeologico, dai quali nacque la polemica conBruno Zevi e conl'Espresso sulla "devastazione dell'Appia".
Sempre nel 1957 fondò l'Istituto per la Ricerca Matematica e Operativa applicata all'Urbanistica (IRMOU) con il fine dichiarato di portare avanti gli studi sulla cosiddetta "architettura parametrica", dottrina che si rifaceva all'applicazione di teorie matematiche nella progettazione urbanistica.[4] Rapportare la progettazione dell'ambiente costruito all'analisi matematica, evidenzia le radici funzionaliste di Moretti che studiò nuove relazioni dimensionali dellospazio architettonico eurbanistico, comeLe Corbusier aveva studiato ilmodulor e lasezione aurea. Questi studi furono presentanti nel1960, con vasta eco di stampa, allaXIII Triennale di Milano. Come presidente dell'Istituto, fu chiamato a far parte di numerose commissioni e intervenne a congressi e dibattiti su temi urbanistici.[4]
Nel1958 passò poi a progettare importanti quartieri residenziali, tra cui il CEP diLivorno; inoltre in quell'anno partecipò alla realizzazione del progetto delVillaggio Olimpico pensato per laXVII Olimpiade in programma a Roma nel1960.[4] Proprio per la progettazione del villaggio nel1961 ottenne il Premio IN/ARCH 1961 per la miglior realizzazione nella regioneLazio.[4] Sulla medesima direttrice urbanistico-progettuale è il centro risidenziale denominato "Quartiere INCIS Decima" a Roma,[4] parzialmente realizzato tra il1960 e il1966 per conto dell'INCIS.
In questo periodo Moretti ebbe un'influenza rilevante sui lavori delpiano regolatore di Roma, che sarà adottato dal Consiglio comunale il 18 dicembre1962.

Moretti ricevette, dalla metà degli anni cinquanta, significativi riconoscimenti: nel 1957 il premio nazionale di architettura Giovanni Gronchi, istituito dall'Accademia nazionale di San Luca;[4] nel1963 vinse di nuovo il Premio IN/ARCH per la miglior realizzazione nella regione Lazio con lo studio di progettazione di due edifici gemelli all'EUR (le sedi dellaEsso e dellaSocietà Generale Immobiliare). Nel1964 gli fu conferita dall'alloraPresidente della RepubblicaAntonio Segni laMedaglia ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte;[4] nello stesso anno ricevette il premio conferito dall'Istituto di architettura di Saint Louis, fu nominato membro onorario dell'American Institute of Architects e fu eletto accademico dell'Accademia nazionale di San Luca.[4]

Per la Società generale immobiliare nel 1960 iniziò a lavorare al progetto per laStock Exchange Tower diMontréal e per il complesso residenzialeWatergate diWashington (lo stesso che diede il nome alloscandalo politico omonimo). Le due opere contribuirono ad affermare la fama dell'architetto nel panorama internazionale.[4]
Tra le opere progettate nel corso degli anni sessanta a Roma la palazzina San Maurizio aMonte Mario, i due edifici gemelli all'EUR, sedi dellaESSO e della Società generale immobiliare, per i quali vinse il premio regionale IN/ARCH 1966.[4] Dal1965, intrapreso un fecondo rapporto di consulenza con il gruppo Le Condotte (successivamente confluito nell'Italstat), curò la progettazione e la realizzazione della nuova sistemazione delle Terme Bonifacio VIII aFiuggi, dellaMetropolitana di Roma nel tronco dallastazione Termini a via Ottaviano inquartiere Prati,[4] inaugurato nel1980. Nell'ambito dei lavori per la metropolitana di Roma, progettò l'attualeponte Pietro Nenni (con l'ingegnereSilvano Zorzi),[4] aperto al transito automobilistico nel1972. Un'altra opera considerevole di Moretti fu il parcheggio sotterraneo da duemila posti sottoVilla Borghese,[4] inaugurato nel1973.
Luigi Moretti, nonostante gli importanti impegni nel campo della progettazione, non abbandonò gli altri suoi numerosi interessi.[4] Partecipò al convegno internazionale di studi michelangioleschi (1964) con il saggioLe strutture ideali dell'architettura di Michelangelo e dei barocchi e produsse conCharles Conrad un film sulla vita diMichelangelo Buonarroti che ricevette il premio Film d'Arte allaBiennale di Venezia.[4][8] Nel 1967 svolse una conferenza all'Accademia nazionale di San Luca suLe serie di strutture generalizzate di Borromini.[4] Nel 1967 ricevette il Prix d'Excellence Design Canada e nel 1968 ilpremio Antonio Feltrinelli dell'Accademia nazionale dei Lincei.[9] Nel 1968 l'editore De Luca pubblicò50 immagini di architetture di Luigi Moretti, con la prefazione diGiuseppe Ungaretti.[4]
Nello stesso anno ottenne l'incarico di progettare un santuario a Tagbha, sulLago di Tiberiade. Il progetto venne approvato dallaSanta Sede ma i lavori non furono iniziati a causa della delicata situazione traisraeliani epalestinesi che ben presto sfociò in eventi bellici.[4] In quell'anno Moretti si sposò con Maria Teresa Albani.
L'anno seguente, nel1969 trovò un fertile mercato di lavoro neiPaesi arabi, soprattutto inKuwait, dove progettò la sede dell'Engineer Club e le Beduin Houses, e inAlgeria (Hotel El Aurassi e il complesso Club des Pins, oltre a una serie di scuole e di quartieri residenziali; una serie di progetti che furono portati a termine dai suoi collaboratori di studio, gli architetti Giovanni Quadarella e Lucio Causa e l'ingegnere Pierluigi Borlenghi).[4]
Nel1971 progettò le nuove costruzioni, relative ai progetti di edificazione della Generale Immobiliare all'estero, tra i quali il centro residenziale sulPotomac adAlexandria negli Stati Uniti d'America e il centro residenziale a Roquencourt (Parigi); a Montreal, progettò infine, l'affiancamento alla sua precedente realizzazione del1961, laTorre della Borsa (Stock Exchange Tower), di un nuovo grattacielo. Nello stesso anno espose i suoi lavori in una mostra monografica aMadrid. Morì il 14 luglio1973 a causa di collasso cardiaco, a bordo dell'imbarcazione a vela Kiwi nell'isola di Capraia mentre era in vacanza con la famiglia.
L'archivio di Luigi Moretti, dichiarato di notevole interesse storico il 4 settembre 1990 dallaSoprintendenza Archivistica per il Lazio, è pervenuto per dono all'Archivio Centrale dello Stato il 26 agosto 1999. È stato oggetto di un lavoro di riordinamento analitico e creazione di una banca dati con immagini. Un ulteriore nucleo di documentazione è conservato privatamente dagli eredi a Roma.[10]
Il 29 agosto 2015, nella piccola frazione abruzzese di Gallo, su iniziativa della Pro-loco, è stato inaugurato un busto di Moretti e gli è stata intitolata una piazzetta posta al centro del paese d'origine della madre. È la stessa piazzetta che l'architetto acquistò dalla parrocchia per donarla ai suoi concittadini.

Progetti principali:[4]
Altri progetti
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