Nel 1959 fu tra i fondatori a Napoli dell'Organismo rappresentativo artistico nazionale, diretto fino al 1962[3].Trasferitosi a Reggio Calabria nel 1963, è stato -insieme a Luca Monaco e Ugo D'Ambrosi- tra i rappresentanti dell'arte informale inCalabria del decennio[2][4][5].
Dalla fine degli anni sessanta iniziò a realizzare «estroflessioni in plasticaciré su legno sagomato» (Shaped canvas[6]), traendo ispirazione dalle contemporanee esperienze milanesi diEnrico Castellani eAgostino Bonalumi[7]. L'inizio di questa nuova fase ebbe un primo riscontro con la personale tenutasi nel settembre 1968 alNew York Coliseum[8].
Dalla metà degli anni ottanta l'artista è ritornato alla pitturatout court con l'esperienza neoinformale[9].
Arte italiana contemporanea, vol. 5, Firenze, La ginestra editrice, 1972,SBNCFI0033719.
Massimo Bignardi e Maria Antonietta Mamone,D'Ambrosi, Malice, Monaco: tre espressioni informali a Reggio Calabria negli anni Sessanta, Salerno, Editorial Staff, 1987,SBNPAL0052764.
Francesco Gallo (a cura di),Index, Milano, Fabbri Editore, 1988,SBNLO10836481.
Lucio Barbera (a cura di),Luigi Malice. Percorsi della memoria 1959–1999, Roma, Gangemi Editore, 1999,ISBN88-7448-906-4,SBNNAP0423044.