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Lugdunum

Coordinate:45°45′35″N 4°50′32″E45°45′35″N,4°50′32″E
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Lugdunum
Plastico dell'antica città di Lugdunum
(Museo gallo-romano di Fourvière)
Cronologia
Fondazione43 a.C.
Amministrazione
Territorio controllatoGallia Lugdunense
Dipendente daRoma
Territorio e popolazione
Nome abitantiLugdūnensis
Linguaceltico elatino
Localizzazione
Stato attualeFrancia (bandiera) Francia
LocalitàLione
Coordinate45°45′35″N 4°50′32″E45°45′35″N,4°50′32″E
Altitudine162-305 m s.l.m.
Cartografia
Mappa di localizzazione: Francia
Lugdunum
Lugdunum
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Lugdunum (oLugudunum) è il nome dellacolonia che diventerà la capitale dellaGallia nel27 a.C. e l'attuale città diLione. Corrisponde al sitogallico dove ilgovernatore romano dellaGallia ComataLucio Munazio Planco fondò unacolonia nel43 a.C. sotto il nome diColonia Copia Felix Munatia Lugudunum[1].

Prima della fondazione romana, il sito era occupato sin dalVI secolo a.C. da popolazioni locali. IRomani stabilirono la loro colonia sulla collina diFourvière, ma la città si estendeva già ben oltre il sito iniziale e doveva occupare i declivi della collina dellaCroix-Rousse e l'attualePresqu'île. Alla fine del periodo romano, iBurgundi occuparono la città, facendone una delle capitali del loro regno.

Origine del nome

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Il nomeLugudunum appare sul mausoleo diLucio Munazio Planco a Gaeta[2]. Ciò confermerebbe cheLugudunum sia l'antico nome diLugdunum, come scritto daCassio Dione nelIII secolo[1]. Proverrebbe dalcelticoLugu-dunon, da-duno, fortezza, collina[3], e daLugus (inantico irlandeseLúg) dio supremo dellamitologia celtica[4], al quale un santuario sarebbe stato dedicato sulla collina diFourvière (il cui nome viene daForum Vetus, il Vecchio Foro, a seguito della fondazione ivi della colonia romana)[5]. Lugdunum vorrebbe quindi dire "collina, fortezza del dio Lugus".

Altri studiosi, ricordando la rarità di toponimi antichi in-dun il cui primo elemento sia un teonimo, ipotizzano che il nomeLugdunum abbia un'origine topografica e che il suo significato sia analogo amons lucidus, cioè "monte luminoso", secondo quanto riferisce il monaco del IX secoloErico di Auxerre[6].

Fondazione leggendaria

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ComeRoma, che vide la sua fondazione presenziata da due personaggi mitici,Romolo e Remo, Lugdunum avrebbe avuto due fondatori, entrambi appartenenti al popolo deiCelti: il druidoMomoros e il reAtepomaro.

Nel trattatoDe fluviis delloPseudo-Plutarco, la fondazione di Lugdunum è così descritta:

«L'Arar[7] è un corso d'acqua della Gallia celtica, così chiamato fino alla sua riunione con il Rodano (…) Nei pressi di questo fiume si alza un monte chiamato Lougdouno(-u?)n; ha cambiato nome per il seguente motivo: Mômoros e Atepomaros, cacciati dal potere da Seseroneus, si stabilirono su questa collina, obbedendo ad un oracolo, per fondarvi una città. Quando scavavano le fondamenta, d'un colpo apparvero dei corvi, volando d'ogni lato, che riempirono gli alberi. Allora, Mômoros, esperto nei presagi, chiamò questa città Lougdounon. In effetti, nel loro dialetto, il corvo si chiamalougos e una collinadounon come scrive Clitofone nel libro 13 delle fondazioni urbane.»

(Plutarco,De fluviis, VI)

Preistoria

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Neolitico ed età del bronzo

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Impugnatura di spada di bronzo
Impugnatura di spada di bronzo (Museo gallo-romano di Fourvière)

La presenza umana sul futuro sito di Lugdunum è attestata in diversi periodi, anche se non sussistono evidenze di stabilimenti permanenti[8]. I rinvenimenti archeologici riportano punte di frecce in selce delMesolitico (12000 a.C.)[9], frammenti di selce e di ossa di animali domestici, fori di palo e una punta in cristallo del Neolitico antico (dal 5500 a 4900 a.C.). Lacultura di Chassey-Cortaillod-Lagozza è presente durante ilNeolitico medio (dal 4800 al 3500 a.C.), seguita da una colonia agricola fino al 3000 a.C., e quindi dall'avvento dellacultura del vaso campaniforme nel Neolitico finale (fino al 2100 a.C.)

Durante l'età del bronzo, il sito è poco frequentato: sono stati rinvenuti dei resti di focolaio, di abitato e una sepoltura con incinerazione in urna.

Età del ferro

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Carro gallico
Carro gallico (Museo gallo-romano di Fourvière)

Durante ilVI secolo a.C. l'area di Lugdunum diventa uno scalo per il commercio del vino fra ilMediterraneo e le regioni settentrionali. Numerosi resti di frequentazione sono stati rinvenuti nella pianura diVaise indicanti le relazioni commerciali conEtruschi eFocei di questo piccolo abitato[10][11]. Oltre al commercio, l'attività è accentrata sull'artigianato, con la presenza di fucine per il ferro e leghe di rame, di botteghe di lavorazione del corno e dei tessuti[12]; nella regione di Lugdunum esisteva quindi un agglomerato urbano ricco di artigianato specializzato e con un'importante attività commerciale, favorita dalla sua presenza su due assi fluviali. Gli scavi intrapresi dal 1990 attestano di una presenza ininterrotta a Vaise sin dalIV secolo a.C., ai piedi di un grande santuario sul sito occupato ora dallabasilica di Notre-Dame de Fourvière[13].

Un grande santuario

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Il fossato rinvenuto aFourvière, largo alcuni metri e lungo alcune centinaia, delimita un vasto perimetro contenente numerosissime ossa di animali e cocci dianfore di vino proveniente dall'Italia. Queste tracce sono riconducibili a un santuario di prima importanza, senza necessariamente suggerire la presenza di un abitato[14].

Santuari in zone di confine, come lo è la collina di Fourvière al limite del territorio deiSegusiavi e a poca distanza dalla frontiera con gliAllobrogi (che sono sulla riva sinistra delRodano) e gliAmbarri (fra il Rodano e laSaona), sono comuni in Gallia e identificabili con grandi santuari federali, dove vari popoli potevano incontrarsi.

Seconda età del ferro

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L'occupazione pre-romana è stata attestata da scavi sulla collina di Fourvière: tracce prima interpretate come contemporanee alla fondazione romana si sono rivelate di fatto più antiche di circa un secolo. Nel quartiere Saint-Vincent[15], gli scavi indicano un'occupazione durante il periodo detto diHallstatt: resti di carbone, frammenti di ceramica domestica. Dell'inizio del I secolo a.C. datano forni circolari, una bottega di vasaio, delle campane in ceramica e un'area usata come deposito.

Nel 2014 è stato identificato un tratto di muro di difesa gallico lungo più di trenta metri[16], probabilmente edificato dai Segusiavi e che rimette in questione l'attribuzione romana della fondazione della città. Corrisponde alla descrizione cheGiulio Cesare fa nelDe Bello Gallico delle fortificazioni galliche, chiamatemurus gallicus[17].

Benché la fondazione romana sia datata con certezza al 43 a.C., il sito archeologico della rue du Souvenir a Lione testimonia della presenza antecedente di unemporio[18]. Alla frontiera fra il mondo romano, l'emporium faceva da ponte fra le culture romane e galliche e serviva da porto dove trasbordare le merci, dato che il collo di bottiglia che forma la Saona aPierre-Scize impediva la navigazione. La ceramica indigena ritrovata negli scavi testimonia l'intensità del commercio fra Segusiavi edEdui; questi ultimi erano essi stessi alleati dei Romani dalII secolo.

Periodo storico

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Mausoleo di Planco
Mausoleo di Planco aGaeta

Fondazione della colonia romana

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Busto di Planco
Busto di Planco (Museo gallo-romano di Fourvière)

Nel43 a.C., il romanoLucio Munazio Planco, governatore dellaGallia Comata, fonda la colonia di Lugdunum. È un periodo tormentato, immediatamente dopol'assassinio di Cesare avvenuto alle idi di marzo dell'anno precedente, a seguito del quale è scaturita laguerra civile che contrapponeMarco Antonio alSenato. Planco rimane fedele a Cesare, così comeLepido, governatore dellaGallia Narbonense. Il Senato chiede loro di combattere Marco Antonio in Italia, ma dopo che il luogotenente di Lepido, Silano, si è unito alle legioni di Marco Antonio, questi cambia idea e impone a Lepido e Planco di rimanere in Gallia e di fondare una città per i profughi cacciati daVienne dagliAllobrogi. I profughi romani si erano accampati alla confluenza del Rodano e dell'Arar e così Planco fonda sul colle lì vicino la colonia di Lugudunum[1].

Lugdunum la romana controVienne l'allobrogia

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Tracciato della colonia di Lugdunum sul colle di Fourvière

Sulla storia della fondazione, due ipotesi si contrappongono. La prima, lungamente maggioritaria, fu esposta dall'archeologoCamille Jullian[19]: i coloni romani vennero cacciati dalla città diVienne, a circa 100 km a sud, durante l'insurrezione di Catugnato nel62 a.C.[20] e si stabilirono presso l'emporio alla confluenza del Rodano con l'Arar, gestito da compatrioti romani.

La corrispondenza di Planco e diCicerone[21] indica un motivo diverso all'origine della cacciata dei Romani da Vienne: alla fondazione della colonia di Lugdunum[22], approfittando del periodo diguerra civile che seguì il Cesaricidio, gli Allobrogi cacciarono dalla loro capitale Vienne i coloni romani[23] che si erano lì installati grazie al questoreTiberio Claudio Nerone[24]. I rifugiati protestarono presso il Senato che tardò nel reagire e infine incaricò i governatori Lepido della Gallia Narbonense, dove sorge Vienne, e Planco della Gallia Comata, dove sorge l'emporio, di risolvere questa crisi[25].

Al fine di evitare un nuovo scontro con gli Allobrogi, ma senza danneggiare i veterani di Cesare, a cui erano state promesse terre da colonizzare, Planco propose ai rifugiati di rimanere a Lugdunum e chiese al Senato di poter fondare una colonia per loro; Cicerone indica che Planco venne accontentato[26]. La nuova colonia fu chiamataColonia Copia Felix Munatia Lugudunum, con gli epitetiCopia l'Abbondanza,Felix la Fortunata eMunatia dal nome del suo fondatore. Secondo l'asse deldecumanus, il quale era determinato dalla posizione del sorgere del sole, e cheAmable Audin situa sotto l'attuale rue Cléberg[27], la fondazione rituale avrebbe avuto luogo il 9 o il 10 ottobre dell'anno 43 a.C.

I primi decenni della vita della nuova colonia non sono noti; i rinvenimenti archeologici più antichi datano solo del 30 a.C. circa[28] e indicano un piccolo borgo fatto di terra e legno, su un suolo di terra battuta, arroccato in cima alla collina di Fourvière[29]. L'impianto urbano è costituito da isolati di circa 36 m di lato, a loro volta ulteriormente suddivisi e affiancati da portici. La vie principali seguono il tracciato dei sentieri preesistenti: uno che scende a nord verso la piana di Vaise e l'altro che si inoltra nel territorio a ovest della colonia.

Sotto l'imperatoreClaudio, il nome della città muta inColonia Copia Lugdunum, ai quali si aggiungono icognomina di "Augusta" e "Claudia". Il riferimento a Munazio Planco ("Munatia") scompare[30].

Lugdunum, capitale delle Gallie (27 a.C. - 69 d.C.)

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Fra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., la città attira l'attenzione di diversiimperatori.Augusto la visita per ben tre volte, fra il 16 a.C. e l'8 a.C., il generaleDruso, fratello del futuro imperatoreTiberio, vi risiede fra il 13 a.C. e il 9 a.C.; nella stessa cittàAntonia attende il rientro del marito Druso dallacampagna in Germania[31] e quindi vi nasce il figlio,Claudio, nel 10 a.C.[32], destinato a diventare egli stesso imperatore. La città viene ugualmente visitata da Tiberio nel 4 o 5 a.C.[33], daCaligola fra il 37 e il 41[34] e da Claudio, che vi ritorna nel 43 e nel 44. È probabilmente a cavallo tra i due secoli che la città ottiene loius Italicum[35].

La città è un luogo strategico per la presenza romana in Gallia e Roma investe grandi sforzi e somme di denaro per sostenerne lo sviluppo. Come lo era l'emporio, Lugdunum è al centro del corridoio commerciale fra Mediterraneo e le contrade del Reno, dell'Aquitania e le coste sulla Manica, costituito dalla valle del Rodano e della Saona[36]. Questi investimenti porteranno grandi benefici a Roma durante il periodo d'apogeo dell'Impero[37], ma saranno anche in parte causa della rapida caduta della città verso ilIII secolo, per via dell'alto costo di manutenzione di strade, acquedotti e delle dighe e moli sul fiume[38].

Nel27 a.C., il generaleAgrippa, genero di Augusto, riforma l'amministrazione provinciale e crea tre province, in aggiunta alla già esistente Gallia Narbonense: laGallia Aquitania, laGallia Belgica e laGallia Lugdunense. Lugdunum diventa capitale della Gallia Lugdunense, sede del potere imperiale per le tre nuove province galliche. Acquisisce così il suo titolo di "Capitale delle Gallie". L'espansione della città, iniziata da Agrippa e poi continuata sotto Augusto, ha fatto sì che sia stato edificato in pietra e mattoni sui resti della prima colonia di legno e terra di Planco. Appaiono nuovi monumenti e l'impianto urbanistico viene stravolto anche a causa di una forte immigrazione italica: dalla piccola colonia che affiancava un emporio, si passa a una città che è un punto di riferimento per l'intera Gallia (caput galliarum)[39].

Ricostruzione del santuario federale delle Tre Gallie
Ricostruzione del santuario federale delle Tre Gallie (Museo gallo-romano di Fourvière)

A partire dal19 a.C., Augusto fa organizzare la rete viaria urbana in modo da accogliere le quattrovie aperte nelterritorio della Gallia[40][41].

Strabone fa notare che "Agrippa ordinò che appunto per quella città passassero le strade ch’ei fece aprire; l’una delle quali attraversando i monti Cemmeni andasse fino al paese deiSantoni ed all’Aquitania; un’altra verso ilReno; una terza verso l’Oceano passando pel paese deiBellovaci e degliAmbiani; una quarta è quella che va nel territorioNarbonese ed alla spiaggia marittima diMarsiglia"[42]. A queste quattro vie va aggiunta una quinta in direzione delleAlpi Graie, laVia d'Italia[43].

Il primo acquedotto dell'Yzeron data del periodo di Augusto, probabilmente costruito fra il 20 a.C. e il 10 a.C.[44] La datazione non è certa, ma si basa sulla supposizione che le vie fatte costruire da Agrippa abbiano permesso l'accesso a questo fiume, facilitando la costruzione dell'acquedotto stesso[44]. Fra il 16 a.C. e il 14 a.C. viene inaugurato il più antico Teatro delle Tre Gallie, con circa 4 500 posti a sedere, sulla collina di Fourvière[45]. Il ruolo privilegiato di Lugdunum aumenta nel 15 a.C., grazie all'attivazione dellazecca imperiale (fino al 78), a protezione della quale Augusto pose unacoorte urbana[46] – caso unico in Gallia; dal 12 a.C. in poi i delegati delle tribù galliche si riuniscono per celebrare il culto di Roma e dell'imperatore presso ilsantuario federale delle Tre Gallie, sulle pendici deLa Croix-Rousse. Sono giunti ai nostri giorni i nomi dei primi sacerdoti del santuario federale: Gaio Giulio Vercondaridubno l'eduo, seguito dalcadurco Marco Lucterio Senciano e il santone Gaio Giulio Rufo[47]. Dello stesso periodo data la fondazione dell'Ateneo, voluto da Augusto, che acquisisce rapidamente lustro in tutta la Gallia per l'insegnamento della letteratura, arte e scienze che vi è dispensato[48].

Sotto Tiberio è inaugurato l'anfiteatro delle Tre Gallie, nel 19 d.C., grazie alle donazioni di Gaio Giulio Rufo[49], l'anfiteatro verrà ingrandito poi negli anni 130-136.

SecondoTacito, nel 21, le città galliche si ribellano al potere romano[50] e anche Lugdunum viene toccata, ma sono gliAndecavi che sono i più difficili da controllare, tant'è che illegato Acilio Aviola deve placare l'insurrezione marciando con unacoorte da Lugdunum[51].

Caligola rimane in Gallia al seguito diGalba, dall'autunno del 39 alla primavera dell'anno successivo, per preparare l'attacco dellaBritannia. Per finanziare la campagna militare, a Lugdunum lo stessoprinceps organizza delle aste pubbliche nelle quali vende i beni delle sorelle, accusate di aver tramato contro di lui, oltre che schiavi, mobili e gioielli di sua proprietà che aveva fatto portare da Roma[52][53]. Prima di raggiungere Galba sulla frontiera renana, Caligola fa uccidere a Lugdunum nel 40 d.C.Tolomeo di Mauretania[54][55], discendente della reginaCleopatra eMarco Antonio[58].

Durante il regno diCaligola, Lugdunum accoglie[60] iltetrarcaErode Antipa, esiliato[61], che ebbe laGalilea e laPerea ed era il cognato diErode Agrippa I che ne aveva decretato la condanna[62].

Claudio di Lugdunum

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Tabula Claudiana
Tabula claudiana (Museo gallo-romano di Fourvière)

Claudio succede a Caligola sul trono imperiale nell'anno 41. Era nato a Lugdunum il 1º agosto 10 a.C. Visita più volte la città, nel 43 e nel 44, cioè all'andata e poi al ritorno dellacampagna di Britannia. Gli si attribuisce la costruzione dell'acquedotto della Brévenne per via del rinvenimento di una trentina di tubi di piombo portanti le sue iniziali[63]. Di questo periodo data anche l'inizio dell'uso del calcare del Rodano (dettochoin in francese) proveniente dalle cave situate fra Lugdunum eGenava per gli edifici ufficiali[64], che darà al centro della città il suo aspetto tipico durante le ristrutturazioni del XVIII secolo[65].

La traccia più importante che Claudio lascia alla sua città natale è il discorso pronunciato nel 48 davanti alSenato, nel quale accorda ai Galli l'accesso allamagistratura romana. Gli abitanti di Lugdunum, riconoscenti, fanno incidere il famoso discorso su unaplacca di bronzo[66] e la piazzano nel santuario federale delle Tre Gallie. Questa tavola è stata ritrovata nel 1528 e la si può vedere alMuseo gallo-romano di Fourvière.

Anfiteatro delle Tre Gallie
Statua ellenistica in marmo bianco del II secolo
Statua ellenistica in marmo bianco del II secolo di1,80 m trovata nel 1964 sul sito dell'anticoOdeon (Museo gallo-romano di Fourvière)

L'incendio del 65

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Lugdunum dimostrò sempre una grande devozione nei confronti diNerone, inviando un contributo di quattro milioni di sesterzi in occasione delgrande incendio di Roma del 64 e rifiutandosi nel 68 di unirsi allarivolta aristocratica contro l'imperatore[67].

Nel 65, Lugdunum subisce a sua volta un terribile incendio[67] che, secondoSeneca, la distrugge quasi completamente in un solo giorno[68]. Lo storico locale André Steyert indica però nel 1899 che le parole di Seneca fossero un'iperbole e ne limita la portata: "Il fuoco si è propagato nella città bassa, si è esteso sui fianchi della collina, ma non ha raggiunto la zona più elevata"[69]. L'imperatore Nerone decreta comunque l'immediato invio di soccorsi e di cospicui sussidi[69][70]. Probabilmente a causa dei mancati effetti di tali sussidi, e sospettando che fossero finiti nelle borse di avidi potentati o per alzare nuove imposte per la ricostruzione di Roma, Nerone decide di effettuare un censimento della provincia per migliorare l'imposizione fiscale e riequilibrare le sorti della popolazione[71].

Galba e Vitellio, la rivalità con Vienne

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Durante gli avvenimenti del 68, nei quali alcune tribù galliche si sollevano contro l'imperatore forse anche a causa dell'innalzamento delle tasse a seguito del censimento[71],Gaio Giulio Vindice,propretore dellaGallia Lugdunense, si ribella a sua volta contro Nerone e ne sostiene il rivaleGalba[72], riunendo le tribù in un incontro al Santuario federale delle Tre Gallie nel mese di marzo[73]. Vienne, all'opposto di Lugdunum, sostiene Galba[74]. Quando Vindice viene sconfitto aBesançon dall'armata del Reno, gli abitanti di Vienne organizzano una spedizione contro Lugdunum, la quale resiste. La salita al potere di Galba pone un termine a questo conflitto ma, come rappresaglia, Galba sottrae la rendita che Vienne versava a Lugdunum sin dal 43 a.C.[75] Nel 69, la situazione politica rimane confusa e l'esercito diVitellio arriva in città con 40 000 uomini durante l'inverno 68-69[76], appoggiato dal governatore che gli fornisce anche una casa[77]. Gli abitanti di Lugdunum approfittano della presenza delle truppe di Vitellio per vendicarsi dei viennesi, facendosi consegnare le armi e pagare un riscatto, ma senza distruggere la città[78].

Lugdunum in età romana
Lugdunum in età romana (carta fatta nel 1834 da Chenavard, ormai superata. Pubblicazione da Victor Duruy, 1883)

Apogeo (69-192)

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È sotto la dinastia deiFlavi (69 - 96) e poi sotto gliAntonini (96 - 192) che Lugdunum conosce il suo maggior periodo di prosperità, così come il resto dell'Impero romano, con lapax romana. La sua popolazione è stimata fra 50 000 e 80 000[79] abitanti, il che rappresenta una delle più grandi città della Gallia, assieme aNarbo Martius.

La città è governata in modo autonomo, ma in caso di problemi può ricevere uncurator inviato da Roma, destinato a controllare la contabilità. Ciò avviene sotto Marco Aurelio: si tratta del senatoreFulvio Emiliano[80] che supervisiona il rifacimento di 500 posti nel circo[81]. Alcune zone hanno un forte declivio e delle terrazze vengono costruite, in particolare nei pressi delle terme[82].

L'epigrafia ci dà informazioni sulla popolazione greca in questo periodo: su un totale di 522epitaffi si riscontrano 243 nomi greci su 1 116[83]; passano dal 19% all'inizio delI secolo al 30% alla fine delII secolo. Questa popolazione greca è composta da schiavi, dai liberti dei notabili della città alta; per esempio latomba di Turpione, un ricco liberto responsabile del culto di Roma e di Augusto, reca il nome di cinque liberti di cui due portano nomi greci[84]. Alla comunità dei Greci, si aggiunge tutta una popolazione dimercanti provenienti dalla Siria, ma anche dal resto della Gallia, con una preponderanza diRemi,Vangioni eVeliocassi[85]. Alla fine del III secolo, i nomi greci saranno solo il 18%: un'inflessione spiegata da una latinizzazione dei nomi piuttosto che della riduzione della popolazione di origine orientale, la quale affollava il quartiere dei Minimes, il cuore amministrativo della città; uno stesso fenomeno di latinizzazione è osservato nel quartiere celtico di Condate[83].

Urbanistica

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La prosperità economica di Lugdunum si evince dalle numerosissime tracce di artigianato e di scambi commerciali, sia via terra sia via fiume[86], e si riflette nelle numerose opere che in questo periodo vengono ad abbellire la città alta. Sono le comunità commercianti che si arricchiscono maggiormente: inautae che organizzano il trasbordo delle merci sul Rodano e la Saona, i negozianti in vino, gliutricularii che fabbricano otri[87] usati tra l'altro dainautae come galleggianti per le zattere[88], gli artististuccatori, ivasai e i vetrai[89].

Archi delle "voûtes du Puy d'Ainay" che sostenevano uno dei terrazzamenti
Archi delle "voûtes du Puy d'Ainay" che sostenevano uno dei terrazzamenti

Queste comunità di mercanti e artigiani hanno una sede, un consiglio, i loro dignitari e spesso, un cimitero proprio[90]. I mercanti di Lugdunum hanno il monopolio del commercio del vino e dell'olio proveniente dalle provinceiberiche.

La città si estende principalmente in quattro zone ben delimitate: la città alta, Condate, le Canabae e l'abitato celtico sulle rive della Saona.

Città alta
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Si tratta del luogo della fondazione iniziale[91], con unforo, sotto al quale s'incrociavano ad angolo retto il decumano e ilcardo, un palazzo imperiale, dei templi, uncirco e una cinta muraria[92] di età augustea[16]. Il foro è situato sotto l'attualebasilica di Notre-Dame de Fourvière e include il tempio di Giove capitolino, dedicato allatriade capitolina (Giove, Giunone e Minerva), una curia (luogo di riunione del Senato cittadino), una basilica (sede del potere giudiziario) e il palazzo imperiale, sito all'estremità nord del pianoro e nel quale hanno vissutoAugusto,Tiberio,Caligola[34],Vitellio[93],Adriano[94],Settimio Severo[95] eClodio Albino, e dove hanno visto la luceClaudio eCaracalla.

Acquedotto del Gier
Teatro di Fourvière
 Mosaico romano
Mosaico rappresentante corse di carri (Museo gallo-romano di Fourvière)

LaVia Aquitania prende il suo inizio nell'angolo sud-ovest del foro[96] e si dirige, in direzione SO-NE, verso un tempio situato all'uscita della città e che è stato identificato dagli scavi archeologici come il Santuario municipale del culto imperiale di Lugdunum. La Via Aquitania sarebbe identificata con ildecumano della città, anche se Amable Audin lo situa sotto l'attuale rue Cléberg[96][97]. A sud del foro inizia ilcardo[97], che si estende in direzione nord-sud all'incirca fino all'attuale liceo di Saint-Just[98]. A sud del decumano, nei pressi dell'incrocio con ilcardo, ilteatro aumenta rapidamente di dimensioni con l'aggiunta di unmænianum e passa da una capacità iniziale di 4 500 a 10 700 posti sotto Adriano[92].Antonino Pio completa l'opera dei suoi predecessori e affianca al teatro, unOdeon pavimentato di marmo dedicato alla musica da 3 000 posti, attorno all'anno 160[99]; Lugdunum diventa l'unica città della Gallia, insieme a Vienne, ad avere due teatri[100]. Uncirco viene edificato in legno nel vallone di Trion, vicino alle necropoli, come nella città di Vienne, dove il circo e le necropoli si dividono la stessa area. Unmosaico, attualmente conservato al museo gallo-romano di Fourvière, rappresenta il circo antico di Lugdunum e i giochi che vi si svolgevano.

Almeno tre dei quattroacquedotti romani terminano nella città alta: quello della Brévenne, dell'Yzeron e del Gier (il più lungo dei quattro).

Per via del forte declivio di alcune zone della città, la costruzione diterrazzamenti si è resa necessaria, soprattutto nella zona al di sopra delleterme, dove sono state rinvenute delle case costruite su delle terrazze artificiali. Un'altra area densamente abitata costruita su dei terrazzamenti è stata rinvenuta vicino alla città alta, sui fianchi nord ed est della collina[82][101]. Fiancheggia quello che secondo Audin è il tracciato delpomerium, e quindi di una possibile cinta muraria.

All'esterno delpomerium vi erano altre zona abitate, come icanabae, il quartiere attinente al Santuario federale delle Tre Gallie e numeroseville rustiche[13].

Altare del Santuario delle Tre Gallie, com'era rappresentato sulle monete romane
Borgo celtico di Condate
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È il nucleo primitivo del villaggio dei Galli. Si trova in una posizione più bassa rispetto alla città alta, dall'altro lato della Saona, ai piedi della collina de La Croix-Rousse. Dalla città alta vi si giunge attraverso una ripida via sul fianco della collina e poi da un guado o un ponte sul fiume[97]. Questa zona accoglie due dei maggiori monumenti della città: l'anfiteatro e il Santuario federale delle Tre Gallie.

Da Condate parte anche la Via del Reno, che congiunge Lugdunum alla Germania[97]. La via affianca un quartiere artigiano sulla riva sinistra della Saona, prima di arrivare all'anfiteatro ingrandito da Adriano in un'imponente struttura di143,3 × 117,4 m[102]. Il vicino Santuario delle Tre Gallie, sito sulla stessa collina e al quale si accede da una doppia rampa, ospita l'Altare delle Gallie: una struttura maestosa il cui basamento di marmo misura50 m di lunghezza ed è affiancato da due Vittorie alate in bronzo dorato posate su delle colonne di granito giallo proveniente dall'Alto Egitto e che reggono grandi palme e corone anch'esse di bronzo dorato. L'imperatore ha fatto sostituire, nello stesso periodo dell'ingrandimento dell'anfiteatro, le colonne dell'altare del Santuario federale con nuove colonne insienite egiziana che sono andate a rimpiazzare quelle originarie in calcare del Rodano o in mattoni[103].

Canabae
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Lo stesso argomento in dettaglio:Canabae.

Si tratta di una zona riservata alla popolazione civile situata fuori dagli accampamenti militari romani[104]. Alcuni storici[105] hanno supposto che si trattasse di un'isola, l'isola delle Canabae. Il quartiere è ricco di abitazioni civili (sono stati rinvenuti molti mosaici) e di depositi per il vino.

Icanabae ospitavano coloro che erano atti a svolgere quelle attività necessarie a rifornire l'esercito romano: artigiani, fabbri per la realizzazione delle armi, mercanti per l'approvvigionamento alimentare, ma anche prostitute.

Abitato celtico
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La riva destra della Saona, sotto la città alta, ospita un altro quartiere di abitazioni civili a ridosso del fiume. Alla fine del II secolo, un abitato gallo-romano esiste sulla parte ovest dell'isola delimitata dai due fiumi[106]. La presenza di braccia secondarie del fiume e dell'isolotto di Sait-Jean ha potuto favorire la creazione di un porto fluviale in questa zona già dal II secolo[107]. Inautae della Saona vivono vicino a questa zona, allo sbocco del vallone dei Choulans, con le statue dei loro dei protettori allineate lungo le rive del fiume, a fianco ai depositi[108].

È solo durante la prima metà del IV secolo che l'isolotto sarà collegato alla terraferma a ovest, colmando il braccio del fiume fra questi e la collina[109]. Le importazioni declinano a partire dal IV secolo, ma si mantengono fino al VII secolo, periodo durante il quale si enumera anche materiale proveniente dall'Africa settentrionale[107].

Necropoli

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Mausoleo di Turpio
Epigrafia sulla tomba di Turpio, membro deiseviri augustales

Lenecropoli sono situate lungo le vie d'accesso alla città: ve ne sono almeno sette, distribuite in diversi valloni attorno alla città. Le tombe più antiche datano dell'età di Augusto e si trovano lungo laVia Aquitania, nel vallone di Trion[79]; già nel I secolo la necropoli aveva occupato l'intero vallone, assieme ad alcuni forni di vasai.

Nel vallone di Gorge de Loup, nella direzione della piana di Vaise, si trova una necropoli meno densa che segue laVia Agrippa versoGesoriacum, con delle tombe molto ricche. La necropoli di Saint-Clair pare sia dedicata ai morti dell'anfiteatro[110], mentre quella rinvenuta sotto la rue de l'Université, situata lungo lastrada romana nella direzione delle Alpi, contiene il mausoleo di splendida fattura degliAcceptii (visibile almuseo gallo-romano di Fourvière). Altre due necropoli si trovano lungo la strada del Reno sulla collina della Croix-Rousse e aChoulans, lungo il tratto della Via Agrippa che porta a Narbona; queste due necropoli ricoprono un periodo temporale che si estende fino all'epoca deiMerovingi.

Durante il periodo romano, le inumazioni vengono a sostituire piano piano le cremazioni. All'arrivo dei Romani in Gallia, la cremazione è già in uso da più di un secolo presso le popolazioni locali, ma i Greci sono una componente importante della popolazione di Lugdunum ed essi rifiutano la cremazione, al contrario dei Romani. Fino al I secolo d.C. coesistono quindi nella città dueriti funerari differenti, a seconda della cultura familiare, ma alla fine del secolo anche i Romani iniziano a praticare l'inumazione[111].

Cristianizzazione

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Martirio di santa Blandina
Martirio disanta Blandina

A Lugdunum è attestata la prima comunità cristiana di Gallia, risalente alla metà del II secolo. Essa si struttura attorno al vescovoPotino, il primo della città, e raccoglie membri di provenienze diverse, anche se principalmente originari dellaFrigia e dell'area dell'impero di influenza greca[112]. Nel 177 Potino muore durante la persecuzione contro i cristiani, di cui rimane una descrizione fornita daEusebio di Cesarea[113]: con lui sono uccisi altri 47 cristiani, tra cui persone in vista come Vettio Epagato[114], ma anche schiavi comeBlandina, genericamente ricordati come imartiri di Lione. La persecuzione contro i cristiani inizia probabilmente prima del giugno del 177[115], mentre il governatore dellaprovincia Lugdunense era assente. Le difficoltà dovute alla peste e alle invasioni barbariche possono essere dietro alla miccia che infiammò l'ostilità verso i cristiani, che vennero attaccati perché accusati di non rendere onore agli dei della città e di Roma, ponendosi al di fuori dalla comunità. I cristiani vengono condotti dalla folla presso i magistrati della città, davanti ai quali confessano la loro fede e per questo sono imprigionati in attesa del ritorno del governatore. Rientrato in città, i cristiani che avevano confessato la loro fede senza rinunciarvi sono accusati di crimini efferati[116] e condannati a morte, nonostante ilrescritto di Traiano (confermato dai suoi successori) che vieta di andare in cerca di cristiani[117][118][119]. Potino muore in prigione, i cittadini romani decapitati, mentre altri martiri, fra cui Blandina, vengono uccisi nell'anfiteatro.

Ireneo è il successore del vescovo Potino. È uno dei primi teologi cristiani di lingua greca e lotta contro le eresie che minacciano l'unità della comunità cristiana. Il suo scrittoContro le eresie testimonia dell'opposizione di Ireneo nella regione contro un certoMarco d'Egitto, probabilmente unvalentiniano che professava lognosticismo in Gallia[120], e contro Florino, un presbitero romano molto vicino alle idee diValentino[121]. Ireneo partecipa con il vescovo di RomaVittore I anche ai dibattiti sulla scelta della data dellaPasqua con iquartodecimani: mentre Vittore vorrebbe proibire ai cristiani d'Oriente di celebrare la Pasqua il 14 diNisan, Ireneo lo invita a essere tollerante, ricordandogli che anche il suo predecessoreAniceto, non avendo trovato una posizione comune conPolicarpo, non aveva vietato le celebrazioni dei quartodecimani[122].

Pergamena della Historia Francorum
Pergamena dellaHistoria Francorum di Gregorio di Tours

NelIII secolo, mentre Faustino è vescovo di Lugdunum, si sviluppa in Gallia l'eresia diNovaziano, di cui è seguace anche Marciano, vescovo diArles[123]. La comunità di Lugdunum si cementa attorno alla figura dei martiri del 177: essi forniscono un racconto strutturante per l'identità locale e un "passato esemplare", celebrato ogni anno attraverso le feste in loro onore. Ai 48 martiri del 177 si sono aggiuntiEpipodio e Alessandro di Lione[124] e lo stesso vescovo Ireneo.Gregorio di Tours trasforma le uccisioni che hanno accompagnato il sacco di Lugdunum sottoSettimio Severo in una persecuzione contro i cristiani[125].

Ormai diventato il cristianesimo una religione accettata e ufficiale, il vescovo esercita un'autorità morale nella città e un ruolo importante (anche economicamente). Le lettere diSidonio Apollinare forniscono la descrizione dellacattedrale: circondata di portici, la cattedrale è decorata con pietre preziose, marmo, foglie d'oro e poemi[126]. La città antica è trasformata: i templi sono stati chiusi e abbattuti alla fine del IV secolo e un centro episcopale si è sviluppato sulla riva della Saona attorno a unbattistero[127]. I sacrifici sono stati proibiti e le messe e le processioni hanno soppiantato le celebrazioni religiose politeiste. Si parla della "visita dei luoghi santi della città di Lugdunum"[128]. La città è anche uno dei luoghi culturali della cristianità; mentre il potere dei Romani diminuisce e cresce quello deiBurgundi e poi deiFranchi, i vescovi di Lione portano il titolo dimetropoliti e ospitano numerosiconcili[129].

Lugdunum sotto i Severi (193-235)

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Lugdunum è anche capitale amministrativa e ospita i governatori dellaGallia Lugdunense, in particolareSettimio Severo nel 187-188[95][130][131]. È in questa città che nasce il suo primogenito,Caracalla.

La città è colpita indirettamente dalla successione imperiale: dopo la morte diCommodo si instaura un regime militare[132]. Alla fine, tre rivali si fronteggiano: Settimio Severo l'Africano,Pescennio Nigro, comandante delle armate d'Oriente, eClodio Albino, sostenuto dalle legioni di Britannia[133]. Quando Albino attraversa la Gallia per affrontare Severo, si installa a Lugdunum, aspettando il suo avversario. Severo non attraversa leAlpi, ma passa dall'Alsazia[134], recuperando forze sulDanubio.

Busto di Settimio Severo
Busto di Settimio Severo (Biblioteca Mazarine)

Battaglia di Lugdunum

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Lo stesso argomento in dettaglio:Battaglia di Lugdunum.

Labattaglia di Lugdunum ha luogo all'estremità del pianoro di Dombes, ai piedi deiMonts d'Or o sul pianoro a ovest della città, dove ora sorgeTassin-la-Demi-Lune[135]. Il 19 febbraio 197, uno dei generali di Severo riesce ad attirare la cavalleriasarmata in un'imboscata[136], al che Severo guida l'avanzata della sua ala sinistra, ma l'attacco non riesce e l'imperatore africano viene persino disarcionato. Dopo due giorni di combattimenti incerti,Giulio Leto, il comandante della cavalleria imperiale, attacca i fianchi delle legioni avversarie, sfondandone le linee[136][137] Sentendosi perduto, Clodio Albino si suicida con la propria spada. Della sua morte ne parla anche laHistoria Augusta[138], che vuole Clodio Albino decapitato da Severo, una volta fatto prigioniero, per poi buttare il suo corpo nel Rodano[139]). I legionari di Severo inseguono i soldati di Albino fino alle mura della città e vi penetrano. Lugdunum è punita e saccheggiata per aver sostenuto Albino[137].

Una volta superata la crisi, Lugdunum è tralasciata dall'imperatore; neanche Caracalla apprezza particolarmente la sua città natale. Nessun monumento o avvenimento importante data delladinastia dei Severi, tranne una statua offerta nel 220 aEliogabalo, ritrovata negli scavi del ponte della Guillotière distrutto nel 1953[140]. Nel 235, l'ultimo degli imperatori dei Severi,Alessandro Severo, viene assassinato dopo aver attraversato Lugdunum per raggiungere le legioni sul Reno[141].

Declino e crisi dell'Impero romano

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Maschera funeraria di una bambina romana.
Maschera funeraria di una bambina romana. L'iscrizione dice: "Ai mani e in memoria di Claudia Victoria, morta all'età di 10 anni, un mese e 11 giorni; Claudia Severina, sua madre, ha elevato questa tomba per la sua amata figlia quando era ancora viva, per lei e dedicata sotto l'ascia"[142] (Museo gallo-romano di Fourvière)

Nel 254, l'episcopato in Gallia è diviso fra Lugdunum e Arles[143]. Faustino, vescovo di Lugdunum, è in aperto contrasto con Marciano vescovo di Arles[143] che, seguendo il movimento deiNovazianisti, negava la remissione di alcuni peccati, reputati gravi, come gli atti di idolatria; negava quindi la comunione ailapsi pentiti, i cristiani che, sotto la minaccia delle persecuzioni, compirono atti di adorazione verso gli dei pagani. Le pressioni diCipriano di Cartagine[123], dello stesso Faustino e dei vescovi della sua provincia supapa Stefano I spingono quest'ultimo a deporre Marciano[144].

Nel 259, gliAlemanni vandalizzano la valle del Rodano e bande scendono fino ad Arles; avrebbero evitato di investire città potenti come Lugdunum e Autun[145]. Alcuni gruppi attaccanoTarragona, in Spagna[146], mentre altri avanzano nella penisola italiana, fino a essere fermati nella primavera 260 daGallieno con labattaglia di Milano[146][147]. Di quest'invasione rimangono i tesori diVaise (beni preziosi seppelliti per nasconderli e mai più recuperati dal proprietario)[148] e i beni di un soldato romano, anch'essi sepolti in quegli anni[149].

Fra il 274 e il 413, la città accoglie una nuova zecca, dopo il periodo dal 12 a.C. al 78. Secondo laHistoria Augusta, la vicenda dell'usurpatoreTito Ilio Proculo contro l'imperatore romanoProbo ebbe inizio a Lugdunum[150] con la creazione di una milizia con 2 000 dei suoi schiavi da parte del ricco proprietario terriero. All'avvicinarsi delle truppe dell'imperatore, avrebbe preso la fuga, rifugiandosi presso i Franchi, che l'avrebbero poi consegnato a Probo. Sebbene la Historia Augusta sia poco affidabile riguardo agli avvenimenti storici, la parabola di Proculo è attestata anche da altri autori, comeFlavio Eutropio[151], sebbene legata alla città diColonia.

Lugdunum perde il suo ruolo di capitale delle Gallie nel 297, a tutto vantaggio diTreviri, a seguito della riorganizzazione dellatetrarchia di Diocleziano. All'inizio del IV secolo, le autorità municipali non dispongono più dei mezzi per sorvegliare gli acquedotti[152] e per la manutenzione delle tubature dipiombo (specialmente neisifoni); quando dei banditi tagliano l'arrivo dell'acqua, gli abitanti si vedono obbligati a spostarsi verso la Saona: la collina diFourvière viene allora abbandonata e la potente città di un tempo smette di esistere. Solamente l'isola di Saint-Jean e il settore delleCanabae offrono abbastanza sicurezza agli abitanti, tant'è che anche verso il 360, si continuano ad abbellire le case del quartiere[109]. Questa migrazione darà origine al nucleo dei quello che sarà la cittàmedievale diLione.

Il 10 agosto 353, l'usurpatoreMagnenzio si toglie la vita a Lugdunum[153] dopo la fuga a seguito dellasconfitta a Mursa nel 351 controCostanzo II. Nel giugno del 356 la città viene assalita daiLeti, riuscendo a respingerli poco prima cheFlavio Claudio Giuliano vinca unavittoria decisiva aArgentoratae contro gliAlamanni[154]. Sempre a Lugdunum,Magno Massimo fa uccidere daAndragazio l'imperatoreGraziano, il 25 agosto 383[155].

La fine della Lugdunum romana

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Nel 437, iBurgundi vengono insediati in qualità diFoederati nei territori dellaSapaudia e dellaRomandia, dopo la distruzione del loro regno di Worms da parte degliUnni. Il generale romanoFlavio Ezio li aveva insediati in quei territori probabilmente con la funzione di difendere i valichi alpini, e gli insediamenti dei Burgundi probabilmente sorgevano a poca distanza dalla stessa Lugdunum[156]. Nell'aprile 458 il generaleEgidio, inviato diMaggioriano, riprende provvisoriamente il controllo di Lugdunum[157][158], ma questi la riprendono e ne fanno una delle capitali del loro regno, assieme a Vienne e Ginevra, nel 461[159].

Il 4 settembre 476 segna la fine dell'Impero romano d'Occidente. In questo regno burgundo, il reGundobado sancisce per legge l'eguaglianza di diritti per i suoi sudditi. Nel 532, i figli diClodoveo I, istigati dalla madre e principessa burgunda Clotilde, fanno passare il regno sotto la dominazione deiFranchi[160]. Nel 580 un'alluvione provoca l'esondazione del Rodano, che danneggia gravemente gli edifici sulla sponda destra del fiume[161][162].

Nell'autunno del 840, il foro di Fourvière crolla e le colonne cadono fino ai piedi della collina[163]. Nel 1080, i lavori di costruzione di un ponte sulla Saona segnano l'inizio dell'uso del sito antico come cava per rifornirsi in materiale da costruzione; questo sfruttamento prosegue nelXII secolo, per l'edificazione dei grandi monumenti della Lione medievale[64]. Verso l'anno 1100, le due colonne del santuario delle Tre Gallie sono smontate e tagliate in due pezzi per fornire dei pilastri al transetto dellabasilica di Saint-Martin d'Ainay[164] e nel 1183, la costruzione del ponte della Guillotière richiede una grande quantità di pietre, in buona parte prese dalle rovine romane sulla collina[64].

Note

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  1. ^abcCassio Dione, XLVI, 50.
  2. ^Epitaffio della tomba di Planco,CILX, 6087 =ILS 886.
  3. ^(FR) Xavier Delamarre,Noms de lieux celtiques de l'Europe ancienne, éditions Errance, 2012, p. 183,ISBN 978-2-87772-483-8..
  4. ^(FR) Jacques Lacroix,Les noms d'origine gauloise: La Gaule des dieux, éditions Errance, 2007, pp. 155-164,ISBN 2-87772-349-6.
  5. ^(FR) Claude-Gaspard Bachet de Méziriac,Remarques sur l'origine du mot Lugdunum, 1846.
  6. ^Erico di Auxerre,Vita di san Germano, IV, 297-298;(FR) Marco V. García Quintela e A. César González-García,Le 1er août à Lugdunum sous l’Empire romain : bilans et nouvelles perspectives, inRevue Archéologique de l’Est, vol. 63, 2014, pp. 161-162.
  7. ^L'Arar è l'antico nome dellaSaona.
  8. ^Poux & Savay-Guerraz, pp. 36-60.
  9. ^(FR) Marie Varnieu,Exceptionnelle découverte sur un site archéologique à Vaise, inLe Progrès, 19 gennaio 2008, p. 11.
  10. ^Poux & Savay-Guerraz, p. 70.
  11. ^(FR) Daniel Frascone,La voie de l'océan et ses abords, nécropoles et habitats gallo-romains, à Lyon Vaise, collanaDocuments d'archéologie en Rhône-Alpes, 1999,ISBN 2-906190-22-5.
  12. ^(FR) Stéphane Carrara e Guillaume Maza,Les antécédents de la colonie, du VIe au Ier s. av. J.-C., inL'archéo-théma, n. 1, marzo-aprile 2009, p. 9.
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  14. ^Poux & Savay-Guerraz, p. 102.
  15. ^Poux & Savay-Guerraz, p. 108.
  16. ^ab(FR) Michèle Monin e Philippe Dessaint,Le rampart de Lugdunum, inAbécédaire pour un archéologue lyonnais, Autun, éditions mergoil, 2015, pp. 277-8.URL consultato il 5 giugno 2016.
  17. ^(FR) Bernadette Arnaud,Lyon retrouve ses origines gauloises, inSciences et Avenir, n. 812, ottobre 2014, p. 58.
  18. ^Poux & Savay-Guerraz, p. 130.
  19. ^(FR)Camille Jullian,Histoire de la Gaule, vol. 3, Paris, Librairie Hachette et Cie, 1909, p. 122 e p. 142.
  20. ^(LA) Ernst Von Herzog,Cap. 1, inGalliae Narbonensis Provinciae Romanae Historia, vol. 1, 1864.
  21. ^Cicerone, X, 22 e X, 24.
  22. ^(FR) Michel Rambaud,L'origine militaire de la colonie de Lugdunum, inComptes rendus des séances de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, vol. 108, n. 2, 1964, pp. 252-277.URL consultato il 27 giugno 2015(archiviato il 2 gennaio 2021).
  23. ^(FR)Christian Goudineau,Note sur la fondation de Lyon, inGallia, vol. 44, n. 1, 1986, pp. 171-173,ISSN 0016-4119 (WC ·ACNP).
  24. ^Per una opinione diametralmente opposta, vedi(FR) Jacques Gascou,César a-t-il fondé une colonie à Vienne?, inMélanges de l'École française de Rome. Antiquité, vol. 111, n. 1, 1999, pp. 157-165,ISSN 0223-5102 (WC ·ACNP)(archiviato il 2 gennaio 2021).
  25. ^(FR)Christian Goudineau,Les textes antiques sur la fondation et la signification de Lugdunum, collanaRegard sur la Gaule, edizioni Babel, 2007, pp. 440-471,ISBN 978-2-7427-6924-7.
  26. ^Cicerone, X, 24.
  27. ^Audin 1965.
  28. ^(FR)Christian Goudineau,La Gaule de la mort de César à celle de Néron, collanaRegard sur la Gaule, éditions Babel, 2007.
  29. ^(FR) Armand Desbat e Matthieu Poux,Lugdunum, émergence d'une capitale politique, inL'archéo-théma, n. 1, marzo-aprile 2009, p. 14.
  30. ^(FR) André Pelletier, Jacques Rossiaud, Françoise Bayard e Pierre Cayez,Histoire de Lyon: des origines à nos jours, Lione, Éditions Lyonnaises d'Art et d'Histoire, 2007, p. 18,ISBN 978-2-84147-190-4.
  31. ^ Sébastien Charléty, Jérôme Morin, Fleury Richard, François Gabriel Théodore Bassett de Jolimont,Histoire de Lyon: depuis sa fondation jusqu'à nos jours, Lione, Théodore Laurent, 1829, pp. 185-186, ISBN non esistente.
  32. ^Svetonio,Vite dei CesariClaudio, 2.
  33. ^Audin 1965, p. 83.
  34. ^abSvetonio,Vite dei CesariCaligola, 17 e 20;Cassio Dione, LIX, 22.1.
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  36. ^(EN) Anthony King,Roman Gaul and Germany, Berkely, 1990, p. 115.
  37. ^(EN) Michael Ivanovitch Rostovtzeff,The Social and Economic History of the Roman Empire, a cura di G. W. Bowersock, collanaDaedalus, Oxford, Clarendon press, 1926, pp. 165-166.
  38. ^(EN) J. F. Drinkwater,Lugdunum: `Natural capital´ of Gaul?, inBritannia, vol. 6, 1975, pp. 133-140.
  39. ^(FR) Armand Desbat e Matthieu Poux,Lugdunum, émergence d'une capitale politique, inL'archéo-théma, n. 1, marzo-aprile 2009, p. 16.
  40. ^Audin 1965, p. 79.
  41. ^(FR) M. Besnier,Le point de départ des grandes routes de la Gaule romaine à Lyon, inBulletin du Comité des travaux historiques, 1923, pp. 75-96.
  42. ^ Strabone,Geografia, trad. Francesco Ambrosoli, IV, 6, 11, Milano, Paolo Andrea Molina, 1832.URL consultato il 2 gennaio 2018(archiviato il 2 gennaio 2021).
  43. ^(FR) Frédérique Blaizot (a cura di),Archéologie d'un espace suburbain de Lyon à l'époque romaine, inGallia, vol. 67, n. 1, CNRS éditions, 2010.
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  45. ^(FR) Gilbert Charles-Picard,Analyse comparée de la modénature romaine en Gaule de la seconde moitié du I siècle inAudin 1965, p. 64.
  46. ^Tacito,Annales, III, 41. Non è sicuro, però, che quella installata da Augusto fosse effettivamente una coorte urbana, che più probabilmente fu installata in seguito da Claudio o da Nerone: si veda(EN) Christopher J. Fuhrmann,Policing the Roman Empire: Soldiers, Administration, and Public Order, Oxford University Press, 2012, pp. 106; 157.URL consultato il 6 maggio 2016(archiviato dall'url originale il 2 giugno 2016). La presenza della coorte è testimoniata anche da un'iscrizione:CILXIII, 1499 =ILS 2130.
  47. ^(FR) Christian Goudineau,La Gaule de la mort de César à celle de Néron, collanaRegard sur la Gaule, éditions Babel, 2007, pp. 377-378.
  48. ^Charléty et al., pp. 184-185.
  49. ^(FR)Inscription latine des Trois Gaules n. 217, inL'Année épigraphique, vol. 61, 1959.
  50. ^Tacito,Annales, III, 40.
  51. ^Tacito,Annales, III, 41.
  52. ^Cassio Dione, LIX, 21, 5.
  53. ^ Francesca Diosono,L'imperatore che sconfisse il mare. Caligola, il faro sulla Manica e il ponte tra Baia e Pozzuoli, in Giuseppina Ghini (a cura di),Caligola. La trasgressione al potere, collanaArti visive, architettura e urbanistica, Gangemi Editore spa, p. 164,ISBN 88-492-7683-4.
  54. ^(FR) Jerome Carcopino,La Mort de Ptolemee. roi de Mauretanie, inMelanges, Ernout, 1940, pp. 39-50.
  55. ^(FR) Jean-Claude Faur,Caligula et la Mauritanie : la fin de Ptolémée (PDF), inKlio, vol. 55, 1973, pp. 249-271.URL consultato il 3 aprile 2016(archiviato il 17 aprile 2016).
  56. ^(EN) Anthony A. Barrett,Caligula: The corruption of power, Yale University Press, 1998, p. 117,ISBN 978-0-300-07429-1.URL consultato il 2 giugno 2016(archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).
  57. ^(EN) S. Malloch,The death of Ptolemy of Mauretania, inHistoria: Zeitschrift für Alte Geschichte, vol. 53, n. 1, Stoccarda, Franz Steiner Verlag, 2004, pp. 38-45.URL consultato il 3 aprile 2016.
  58. ^Il luogo dell'esecuzione di Tolomeo è discusso, alcuni autori considerano piuttosto che sia stato giustiziato a Roma[56][57].
  59. ^(FR) Christian-Georges Schwentzel,Hérode le Grand, Parigi, Pygmalion, 2011, p. 227.
  60. ^È oggi ammesso che si trattasse piuttosto della poco lontanaLugdunum Convenarum, l'attualeSaint-Bertrand-de-Comminges[59].
  61. ^Giuseppe Flavio,Guerra giudaica, XVIII, 7.
  62. ^(FR) Pierre Renucci,Caligula l'impudent, Infolio, 2007,ISBN 978-2884740425.
  63. ^Audin 1965, p. 88.
  64. ^abc(FR) Amable Audin,Fouilles en avant du théâtre de Lyon, inGallia, vol. 25, n. 1, 1967, pp. 11-48.URL consultato l'8 aprile 2016.
  65. ^(FR) Yves-François Le Lay,Lyon, ville de choin, suGéographie de la nature, 16 gennaio 2014(archiviato il 20 marzo 2016).
  66. ^ILS, 212;CILXIII, 1668
  67. ^abTacito,Annales, XVI, 3.
  68. ^Seneca,Epistulae Morales Ad Lucilium, Liber XIV 91.
    «Ho spesso visto città rovinate dalle fiamme, ma mai così tanto da lasciare solo alcune vestigia di quanto esistesse prima... Dopo di ciò, chi crederebbe che così tanti palazzi capaci di abbellire diverse città potessero svanire in una notte... Lugdunum, che mostravamo come uno dei più bei gioielli della Gallia, oggi si cerca e non si trova più»
  69. ^ab(FR) André Steyert,Lyon, citadelle romaine, inNouvelle histoire de Lyon et des provinces de Lyonnais, Forez, Beaujolais, Franc-Lyonnais et Dombes, I. Antiquité, Lione, Bernoux et Cumin, 1895, p. 237,OCLC 759766177.URL consultato il 1º dicembre 2014.
  70. ^ Filippo Carillo (a cura di),Edifizi, inDizionario universale ossia repertorio ragionato di giurisprudenza e quistioni di diritto di Merlin, tomo 5, Venezia, Giuseppe Antonelli, 1836, p. 154, ISBN non esistente.URL consultato il 9 aprile 2016.
  71. ^ab(FR) Pierre Cosme,L'Année des quatre empereur, Fayard, 2012, pp. 15-16,ISBN 2-213-65518-9.
  72. ^Cassio Dione, XLIII, 22.
  73. ^Svetonio,Vite dei CesariNerone, 40.6.
  74. ^Tacito,Historiæ, I, 51.
  75. ^Tacito,Historiæ, I, 65.
  76. ^Tacito,Historiæ, II, 59.
  77. ^Tacito,Historiæ, I, 59.
  78. ^Tacito,Historiæ, I, 66.
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  87. ^L'esatto significato dal mestiere diutricularius è dibattuto e sono state avanzate varie proposte oltre a "fabbricante di otri"; per una panoramica, si veda(FR) Victor Chapot,utricularius, in Charles Daremberg e Edmond Saglio (a cura di),Le Dictionnaire des Antiquités Grecques et Romaines, Parigi, 1892.
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  89. ^Resti delle botteghe e dei laboratori di vasai e vetrai sono stati rinvenuti sulla collina della Butte, sulla sponda sinistra della Saona; sugli scavi effettuati nella zona, si veda(FR) Sylvain Motte e Frédérique Blaizot,Contribution à la topographie antique de Lugdunum : la porte monumentale et l’espace funéraire du site de la montée de la Butte, inRevue archéologique de l'Est, vol. 58, 2009, pp. 325-380.
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Bibliografia

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Fonti antiche
Fonti storiografiche moderne

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