Lucio e Montano furono due cristiani (probabilmente preti o diaconi) uccisi aCartagine poco dopo il vescovoCipriano in seguito all'editto di persecuzione dell'imperatoreValeriano dell'estate 258.
Il loro martirio è narrato in unapassio in 23 capitoli risalente al III secolo pubblicata nel volume II diBibliotheca hagiographica latina (n. 6009). Lo stile dellapassio, talvolta attribuita al diacono Ponzio, autore anche dellapassio di Cipriano, riecheggia quella delle santePerpetua e Felicita.[1]
Il loro culto era vivo già nel VI secolo: a quest'epoca risale la basilica diHenchir el Beguer, pressoTébessa, che conservava le reliquie dei due santi.[1]
La memoria dei santi Lucio e Montano era celebrata al 23 maggio nelCalendario cartaginese; ilMartirologio geronimiano ricordava Lucio, Montano e alcuni compagni (Vittore, Giuliano, Vittorico, Donaziano) al 23 maggio ed altri compagni (Giuliano, Vittorico, Flaviano) al 24 febbraio.[1]
L'elogio dei santi Lucio, Montano, Giuliano, Vittorico, Vittore e Donaziano si legge nelMartirologio romano al 23 maggio.[2]
Uno dei martiri, Giuliano, è protettore della città diErice (fino al 1934 Monte San Giuliano) e a lui è dedicata laomonima chiesa.