| Lucio Licinio Murena | |
|---|---|
| Console dellaRepubblica romana | |
| Nome originale | Lucius Licinius Murena |
| Nascita | 105 a.C. |
| Morte | 22 a.C. |
| Gens | Licinia |
| Pretura | 65 a.C. |
| Legatus legionis | 72 a.C. |
| Consolato | 62 a.C. |
Lucio Licinio Murena (inlatinoLucius Licinius Murena;105 a.C. –22 a.C.) è stato unpolitico egeneraleromano,consolerepubblicano e figlio di Lucio Licinio Murena.
Era figlio diLucio Licinio Murena.[1] Al termine dellaprima guerra mitridatica gli fu affidato daSilla il comando delle duelegioni controllate formalmente daGaio Flavio Fimbria. Silla lasciò aMitridate VI il controllo del suo regno, ilPonto, ma Murena, col pretesto di un presunto riarmo di Mitridate, attaccò ed invase autonomamente il Ponto, provocando lo scoppio dellaseconda guerra mitridatica. Dopo la sconfitta patita da parte di Mitridate nell'81 a.C., ritenne più saggio obbedire all'ordine di Silla di cessare le offensive contro Mitridate.
Nella seguenteterza guerra mitridatica fu per qualche anno illegatus diLucio Licinio Lucullo. Nel72 a.C. ebbe infatti l'incarico di portare a termine l'assedio di Amiso, mentre il proconsole si dirigeva versoCabira.[2]
Nel65 a.C. iniziò il suocursus honorum con lacarica dipretore; durante la sua pretura si rese celebre per via della magnificenza deiludi pubblici da lui organizzati. Dagovernatore dellaGallia Transalpina si guadagnò la fiducia e il sostegno sia deiprovinciali e dei romani per via della sua imparzialità.
Nel62 fu eletto console assieme aDecimo Giunio Silano, ma poco prima di entrare in carica fu accusato dicorruzione da Servio Sulpicio, uno degli sfortunati concorrenti al consolato, sostenuto daCatone Uticense eServio Sulpicio Rufo, notogiurista e figlio dell'accusatore. La sua difesa fu assunta daMarco Licinio Crasso (in seguitotriumviro),Quinto Ortensio Ortalo eMarco Tullio Cicerone (che per lui compose l'orazionePro Murena); Murena fu assolto, anche se molto probabilmente fu colpevole.
I due neoconsoli proposero lalex Licinia Iunia, che stabiliva che unarogatio (un incontro tra più persone per discutere sulla promulgazione di leggi) dovesse essere promulgata trenundinae (giorni di mercato) prima che la legge discussa fosse proposta aicomitia e fosse votata dagli elettori; tale decreto confermava lalex Caecilia Didia; essi stabilirono inoltre che, per prevenire il reato difalso in atto pubblico, una copia di ciascun documento dovesse esser depositata all'aerarium di fronte ad almeno un testimone (testis).
| Predecessore | Console romano | Successore | |
|---|---|---|---|
| Marco Tullio Cicerone Gaio Antonio Ibrida | (62 a.C.) conDecimo Giunio Silano | Marco Valerio Messalla Corvino Marco Pupio Pisone Frugi Calpurniano |
| Controllo di autorità | VIAF(EN) 45158814 ·ISNI(EN) 0000 0000 9310 8774 ·BAV495/281088 ·CERLcnp00565061 ·GND(DE) 121494985 ·BNE(ES) XX5577273(data) ·J9U(EN, HE) 987007265774505171 |
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