Lucien Joseph Simon (Parigi,18 luglio1861 –Combrit,13 ottobre1945) è stato unpittorefrancese, disegnatore, acquarellista e litografo.
Lucien Joseph Simon nacque da una famiglia della buona borghesia parigina: suo padre era medico nel quartiere dellaChiesa di Saint-Sulpice e sua madre proveniva da una famiglia di commercianti e giuristi. Fece i suoi studi alLiceo Louis-le-Grand con l'obiettivo di entrare all'École polytechnique. Già da ragazzo, però, maneggiava abilmente e volentieri matite e pennelli. La svolta della sua vita avvenne durante il servizio militare, quando divenne amico del pittoreGeorge Desvallières. E i suoi programmi universitari cambiarono. Abbandonata l'idea di iscriversi al Politecnico, entrò nell'atelier diJules Didier e dal 1880 al 1883 seguì i corsi diTony Robert-Fleury e diWilliam Bouguereau all'Académie Julian.
Simon debuttò al "Salon des artistes français" nel 1881 ed espose anche al Salon della "Société nationale des beaux-arts". Nel 1884, il suoPortrait de M.me Simon ottenne una menzione d'onore al "Salon des artistes français". Raggiunse così una considerevole notorietà presso la società parigina.
Durante un viaggio neiPaesi Bassi vide le opere diFrans Hals e ne fu particolarmente colpito, anche se si considerava ancora un pittore autodidatta.E fu nella scuola dell'Académie Julian che Simon disse di aver appreso il meglio degli elementi tecnici di base, avendo per maestri George Desvallières,René Ménard eÉtienne Dinet[1]. Nel 1890, entrò nella "Société nationale des beaux-arts", creata fra gli altri, daAuguste Rodin ePierre Puvis de Chavannes, stanchi dell'autoritarismo accademico che dominava il "Salon des artistes français"[2].
Simon vendette le sue prime tele a dei collezionisti stranieri, poi, dal 1895, anche allo Stato[3].
Nel 1891, sposòJeanne Dauchez, figlia d'un avvocato amministratore e sorella del pittore bretoneAndré Dauchez, ella stessa pittrice, dalla quale avrà quattro figli:Paul Simon nel 1892, scultore di animali, Lucienne nel 1896, Charlotte nel 1897, pittrice[4] e infine Pauline, verso il 1907.
In quello stesso anno 1891, Simon incontròCharles Cottet e fu in quel periodo che egli scoprì laBretagna. Si appassionò talmente alla regione del Finistère che vi comprò un faro dismesso, presso Combrit, e lo sistemò come casa delle vacanze per la famiglia. Nel 1902, lo trasformò ancora in unatelier per dipingere le sue tele sul posto. Ma la vera sorgente d'ispirazione per Simon fu la vita in famiglia, e lo testimoniano i suoi ritratti della moglie, dei figli e dei nipoti, come anche le scene dei giochi e dei travestimenti infantili. Dedicò a questi temi numerosi lavori, comeDîner à Kergait,La causerie du soir,Madame Lucien Simon et ses enfants,Intimité, e diversi altri.
Gli anni 1900-1920 segnarono l'apogeo della carriera di Lucien Simon: La sua fama lo spinse a viaggiare molto e a partecipare a numerose mostre internazionali, aLondra, aVenezia, aPittsburgh, etc.
Lo Stato gli comprò dei quadri (comeLa Procession del 1901, oggi alMusée d’Orsay), e così alcuni musei giapponesi, europei e americani, nonché dei collezionisti stranieri assai rinomati (i russi Ivan Morozov e Sergueï Chtchoukine). Anche ilMuseo del Prado gli acquistòLa Leçon de danse (oggi al Museo Regina Sofia).
Nel 1900, Lucien Simon ottenne la medaglia d'oro all'Esposizione universale di Parigi del 1900, e venne nominato cavaliere dellaLégion d'honneur per poi essere promosso, dopo un solo anno, al grado di Ufficiale[5].
1905. Simon entrò in contatto conTito Salas, pittorevenezuelano, che era stato inviato dal suo Governo in Europa per formarsi alla scuola dei pittori francesi. ConCharles Cottet,Émile-René Ménard,André Dauchez eRené-Xavier Prinet, fece inoltre parte del gruppo di pittori soprannominato dai criticiLa Bande noire[6]. La maggior parte di questi giovani artisti insegnava all'"Académie de la Palette" (Accademia della tavolozza).
Durante laprima guerra mondiale, nel 1917, venne inviato al fronte per disegnare scene di guerra. Alla fine della guerra (1918) Lucen Simon era ormai un pittore più che affermato che dipingeva le folle delle cerimonie del "perdono" (in Bretagna) e i balli popolari, con una tavolozza sempre più vivace e colorata.Nel periodo fra le due guerre abbandonò i temi contemporanei e si ispirò ai soggetti del mondo antico, come ad esempioNausicaa alla fontana.
(DaSon parcours d'artiste [archivio], su "luciensimon.fr")
Nel 1923, Lucien Simon fu nominato professore all'École des beaux-arts, dove poté annoverare fra i suoi allieviRené Aubert,Jean Dries,Robert Micheau-Vernez eHenry Simon. Fu poi chiamato all'Académie des beaux-arts il 5 marzo del 1927, succedendo adAdolphe Déchenaud, e l'anno seguente venne eletto membro del Consiglio Superiore dei Musei nazionali.
Ricevette nel 1933 anche la nomina di "Pittore ufficiale della Marina". Al tempo stesso fu professore all'"Académie de la Grande Chaumière. Lo Stato gli commissionò diversi lavori, come laMessa al soldato morto e ilSacrifice per la chiesa diNotre-Dame-du-Travail a Parigi, e lo incaricò della decorazione dello scalone del Senato, anch'esso inaugurato nel 1929.
A cominciare daglianni 30 Simon ridusse le sue apparizioni ufficiali e s'impegnò nella creazione dellaCasa de Velázquez diMadrid, inaugurata nel 1929. Nel 1931, tenne numerose conferenze aBuenos Aires sulla pittura contemporanea in Francia. Nel 1934 illustrò il libroPêcheur d'Islande diPierre Loti. Infine, nel 1937, ottenne il Gran Premio dell’Esposizione universale di Parigi, per i suoi pannelli decorativi del padiglione delLussemburgo:La procession dansante à Echternach,La Sûre eLa Moselle.
Durante laSeconda Guerra mondiale, si ritirò a Sainte-Marine di Combrit, sul mare, dove si dedicò totalmente ai suoi soggetti bretoni. Dipinse i paesaggi del fiumeOdet, la vita quotidiana dei marinai e dei contadini.
Lucien Simon morì nel 1945 a Sainte-Marine e fu sepolto nel cimitero di Combrit.
Lucien Simon non ebbe mai niente in comune con le correnti artistiche del suo tempo. Non fu mai un impressionista in senso pieno e rifiutò sia ilcubismo, sia il movimentoDadaista che sconvolgevano la tradizione pittorica. Si ispirò piuttosto aÉdouard Manet (morto nel 1883), aDiego Velázquez e aFrans Hals (ambedue pittori del 1600). Hals lo attraeva per i suoi ritratti di gruppi di persone (ad esempio di contadine), mentre di Velázquez ammirava i ritratti di singoli, i paesaggi e i temi legati alla condizione umana. Manet lo ispirava per i suoi soggetti presi dalla vita quotidiana, per i nudi e per l'uso schietto dei colori.
Lucien Simon difese dunque un'arte basata sulla composizione, piuttosto che sul colore. Per lui, quindi, l'aspetto compositivo di un quadro era prioritario. Con questo principio Simon seguì la via segnata daJean-Baptiste Camille Corot (1796-1875),Henri Fantin-Latour (1836-1904),Whistler (1834-1903) e daEugène Carrière (1849-1906).
Oggi Lucien Simon viene considerato come appartenente alla correntenaturalista e a quellaintimista, e spesso collocato fra i pittoripost-impressionisti. Lo si considera anche un artista regionalista. D'altra parte è anche vero che egli è conosciuto soprattutto in Bretagna, in particolare nel cosiddettoPays Bigouden.
Le sue opere sono sparse in tutto il mondo: Musei diBoston e diFiladelfia negli Stati Uniti, Museo nazionale di belle arti dell'Argentina aBuenos Aires, collezioni private inGiappone (collezione Matsukata), Musei europei vari. In Francia, numerosi musei custodiscono le tele di Lucien Simon: ilMusée d’Orsay a Parigi, nelle sale dedicate ai pittori della "Banda nera", così come certi musei bretoni, fra i quali il Museo di belle arti diQuimper.
Lucien Simon non si rinchiuse nel "rigorismo" dellaBande Noire e conservò la sua libertà di espressione e il suo "stile". Dipinse scene intimiste: ritratti, spesso dei membri della sua famiglia, (Autoritratto del 1909, oggi al Museo di belle arti diLione) e quadri quasi impressionisti (Causerie du soir, 1902, oggi al Museo diStoccolma), ma anche delle bagnanti e delle borghesi parigine....
Nutrì una passione per la Bretagna e, in particolare, per il Finistère, il "paese Bigouden", soggiornandovi regolarmente diversi mesi ogni anno nel faro che aveva acquistato. Osservò e dipinse i bretoni e i Bigoudens[7], che vedeva durante la Messa, nelle feste religiose, alle feste profane, al porto o nei campi dietro la sua casa. Ritrasse i paesaggi bretoni: la foce dell'Odet, il porto di Sainte Marine, il mare. Si interessò anche alle scene di vita quotidiana: la raccolta delle patate e delle alghe, i pescatori. Ma ciò che lo attirò di più fu la triste durezza di quel popolo.
Con il passare degli anni, i colori delle sue tele divennero più vivi: Simon dipinse sempre di più delle scene luminose. A fianco degli abiti da lutto, egli abbozzò delle folle variopinte, il riso dei bambini, i giochi chiassosi delle bambine.
Questa sua passione per la Bretagna gli procurò il soprannome di « pittore del popolo Bigouden » poiché « dipinse numerosi aspetti della vita di quella gente (feste religiose, profane, circhi, corse di cavalli, bruciatura delle alghe)[8] ».
Una "Associazione Lucien Simon" è stata creata nel giugno del 2010 da Dominique Boyer, nipote del pittore, in ricordo di suo nonno.
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