Luca Dello Iacovo (Benevento,25 settembre1980 –Latina,18 dicembre2013) è stato ungiornalista ebloggeritaliano.
Laureato inSociologia presso l'Università Federico II di Napoli e allievo dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo diUrbino (IFG) nel biennio 2004-2006[1], ha iniziato a lavorare come giornalistafreelance dopo uno stage nel 2006 a Nòva, inserto domenicale delSole 24 Ore dedicato all'innovazione tecnologica[2], per cui ha poi continuato a scrivere assiduamente fino al decesso[3]. Tra il 2009 e 2010 è stato autore e conduttore conLuca Tremolada della trasmissione radiofonica NovaLab24[4].
Ha lavorato anche perPanorama (2008-2009)[5] e scritto per i blog Comunità Digitali (2007-2011)[6] e Club dei media sociali[7].
Per laFondazione ahref[8], dove era social media researcher, ha curato i progetti Wavu[9] — un aggregatore per esplorare le discussioni sull'informazione di qualità e sul citizen journalism — Wikireporter[10], e contribuito alle piattaforme Fact checking[11] e Timu[12]. Nel 2011 ha vinto una borsa di studio della Armenise-Harvard Foundation[13]. Nel 2011 e 2012 è stato docente alla Summer School "Data Journalism e visualizzazione grafica dei dati"[14] organizzata dalla Fondazione Ahref e dal Master in Giornalismo dell'Università IULM di Milano.
Quando non scriveva era in viaggio con destinazioneAfrica[15] oAsia[16].Daodeqing era il suo nickname su Friendfeed, Delicious e Slideshare[17],Dispersa colligo il suo motto[18].
Il 18 dicembre 2013 si è tolto la vita all'età di 33 anni gettandosi dal nono piano del palazzo in cui abitava il padre, a Latina, probabilmente a causa di una fortedepressione[19].
Luca era un esploratore dell'internet. Un ricercatore profondamente immerso nel mondo delle reti, costantemente proiettato a interpretare il futuro. Un uomo capace di leggere nell'internet una possibilità di riscatto e di sviluppo per tutti i popoli più poveri e disperati.[20]
Nei suoi temi era il più preparato. I suoi articoli rivelavano uno sguardo alto ed etico nel raccontare la complessità delle reti e delle tecnologie. Studiava i media, i social network, la cittadinanza digitale. I suoi interessi erano rivolti allo sviluppo locale, al contributo che può arrivare dalla partecipazione su internet delle comunità. Non era un attivista ideologico ma un ricercatore vero.[21]
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