Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Luca Comerio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Luca Fortunato Comerio

Luca Fortunato Comerio (Milano,19 novembre1878Mombello di Limbiate,5 luglio1940) è stato unfotografo,cineasta e registaitaliano, pioniere deldocumentario e dell'industria cinematografica italiana.

Avventura galante di un provinciale (1908)

Biografia

[modifica |modifica wikitesto]

Le origini

[modifica |modifica wikitesto]

Comerio nacque in via Volta 19 nel quartiere milanesePorta Volta da Francesco, proprietario di uncaffè, e da Claudia Francioli.

Appassionato dipittura, a soli 12 anni si fece assumere come assistente nello studio di Belisario Croci, un pittore fotografo che aveva conosciuto nel locale del padre, molto frequentato dallo stesso Croci. Lì apprese le basi artistiche e tecniche dellafotografia, che divenne la sua passione e la sua professione.

I primi lavori

[modifica |modifica wikitesto]

Comerio, convinto di aver acquisito tutte le conoscenze indispensabili, nel1894 comperò la sua primamacchina fotografica, aprì un laboratorio in proprio in via Victor Hugo 1, e si specializzò in foto almagnesio e ritratti suporcellana.

Il suo primo scatto fotografico importante il giovane Comerio lo effettuò sempre nel 1894 aComo: ritraeva ilRe d'Italia Umberto I - in visita ufficiale nella città - in conversazione con il vescovo. Il "colpo" gli valse i ringraziamenti e gli apprezzamenti da parte dello stesso monarca. In seguito Comerio oltre ai normali servizi fotografici, si dedicò anche allafotografia giornalistica.

I moti milanesi del 1898

[modifica |modifica wikitesto]
Barricate dei rivoltosi ed intervento deibersaglieri, Milano 1898, foto di Luca Comerio

Appena ventenne, con i suoi numerosi scatti fotografici Luca Comerio documentò coraggiosamente, e a rischio della propria vita, imoti popolari scoppiati a Milano nel maggio del1898 e la repressione del generaleBava Beccaris.

Fu quello il primo importante servizio fotografico-giornalistico della sua carriera. Le immagini vennero pubblicate per due settimane consecutive (15-21 maggio) nella rivistaL'Illustrazione Italiana, e la raccolta venne intitolataLa rivolta di Milano[1].

"Pioniere" dell'industria cinematografica italiana

[modifica |modifica wikitesto]

Ben presto si interessò anche allacinematografia, nuovo mezzo sviluppatosi alla vigilia delXX secolo.

Nel1907 vinse il concorso fotografico Hennemann, per unfotomontaggio di immagini che ritraevano la vita nella città di Milano, e ricevette un premio di cinquecentolire. Con i soldi del premio, Comerio si recò aParigi e acquistò unacinepresaPathé. Con il nuovo apparecchio si imbarcò sulpanfilo realeTrinacria ed effettuò le riprese dellacrociera diRe Vittorio Emanuele III nelMediterraneo[2]. Il servizio gli valse la nomina a fotografo ufficiale dellaReal Casa e anche di fotografo personale del re.

Nel settembre dello stesso anno passò alla produzione cinematografica con la costituzione a Milano dellaLuca Comerio & C., prima manifattura cinematografica della città meneghina. Nel luglio1908 la Comerio si unì ad un'altra società laSAFFI (Società Anonima Fabbricazione Films Italiane), e si diede vita allaSAFFI-Comerio. Con questa società Comerio fece costruire un grosso e moderno stabilimento cinematografico, dotato di unteatro di posa, su un'area di 22.000 m² situato nel quartiereTurro.

In qualità diproduttore cinematografico, Comerio iniziò con la realizzazione di numerosireportage d'attualità, per poi dedicarsi anche ai film d'arte e «a soggetto».Nel dicembre1908 fu presente per ilterribile terremoto aMessina dove realizzò una serie di fotografie stereografiche.

Nel1911 partecipò allaspedizione militare italiana in Libia in qualità di fotografo ecineoperatore. Seguì il conflitto ritraendo le varie fasi dello sbarco, della campagna militare e della successiva repressione. Con i suoi filmati Comerio fu probabilmente il primo ad avere mai raccontato cinematograficamente una guerra dal fronte, e addirittura - come si è scoperto recentemente - le sue riprese furono effettuate inKinemacolor[3], primitivo sistema di visualizzazione a colori di una pellicola.

Alla spedizione partecipò anche il pioniere della cinematografia italianaAttilio Prevost, che avrebbe inventato la moviola orizzontale. Prevost era impiegato presso laMilano Film di cui era socio Luca Comerio, e utilizzò per le riprese la sua cinepresa Prevost 35mm.

Con materiale proveniente dall'archivio di Comerio, i registi Yervant Gianikian eAngela Ricci Lucchi hanno realizzato, nel 1986, un documentario dal titoloDal Polo all'Equatore[4].

Operatore nellaGrande Guerra

[modifica |modifica wikitesto]

Allo scoppio dellaprima guerra mondiale, Comerio abbandonò immediatamente il teatro di posa e si affrettò a riprendere l'inizio delleoperazioni militari. Grazie all'esperienza e alla fama acquisite inLibia, ottenne il brevetto speciale delMinistero della Guerra per riprendere i campi di battaglia, e fu l'unico civile, insieme ai suoi aiutanti, ad ottenere questo privilegio.

Dopo ladisfatta italiana di Caporetto, nel1917 venne costituita laSezione Cinematografica del Regio Esercito che assunse il monopolio delle riprese. Comerio in quanto civile venne escluso, ma dell'Ente fu il direttore tecnico.Della suddetta Sezione Cinematografica faceva invece parte, in quanto ufficiale,Attilio Prevost, il cui contributo alla documentazione della Grande Guerra risultò fondamentale.

Ciò nonostante, nel1918 filmò l'entrata dei cavalleggeri aTrento e l'attimo in cui ilvessillotricolore veniva alzato nella città. La grande quantità di materiale girato durante il conflitto permise a Comerio di realizzare nel1922 illungometraggio dal titoloSulle Alpi riconsacrate.

Il periodo post-bellico e la disoccupazione

[modifica |modifica wikitesto]

Nel1921 si separò dalla moglie Ines Negri (sposata nel1900), e perciò l'anno dopo sciolse laComerio Films, di cui la consorte era la comproprietaria.

Con la crisi che colpì ilcinema italiano nel primodopoguerra, Comerio ritornò alla fotografia. Fu per breve periodo fotografo presso la compagnia di rivista e operetta dei fratelli Schwarz.

Sempre più raramente girò dei filmati, come accadde nel1920, quando su commissione del politico milaneseSenatore Borletti documentò l'Impresa di Fiume. Il materiale girato fu utilizzato per produrre due pellicole,Il paradiso nell'ombre delle spade (1921) eDa Quarto a Fiume italiana: L'epopea dannunziana (1924).

Con l'introduzione delsonoro, Comerio realizzò la versione sonora del documentarioPerché il mondo sappia e gli italiani ricordino (1932) eApoteosi (1934), montaggio di riprese che effettuò alGiro d'Italia.

Dopo questi ultimi lavori, si ritrovòdisoccupato, e per ciò si rivolse vanamente all'Istituto Luce e alCentro sperimentale di cinematografia per essere impiegato anche solo come operatore. Non riuscendo a trovare più nessun impiego si ritirò a vita privata.

La morte

[modifica |modifica wikitesto]

Comerio passò gli ultimi anni della propria vita inpovertà e solitudine con la sua seconda moglie Maria, che gli diede due figli. Quest'ultima, a causa della difficile situazione economica della famiglia, fu costretta a lavorare come cassiera presso uncinematografo locale.

A soffrire di tale condizione fu soprattutto la salute di Comerio, afflitto da problemi diamnesia. Nellaprimavera del1940 si ammalò gravemente; costretto a continui ricoveri inospedale morì il 5 luglio all'Ospedale Psichiatrico Provinciale diMombello aLimbiate, a 62 anni.

Filmografia parziale

[modifica |modifica wikitesto]

Regista

[modifica |modifica wikitesto]

Produttore cinematografico

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Comerio Films.

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^ A. Canavero e G. Ginex,Il '98 a Milano: fatti, personaggi, immagini, Mazzotta, 1998, p. 47.
  2. ^ C. Ghezzi,Fonti e problemi della politica coloniale italiana, vol. 2, Ministero dei Beni Culturali, 1996, p. 848.
  3. ^ M. Canosa, G. Carluccio e F. Villa,Cinema muto italiano: tecnica e tecnologia, vol. 2, Carocci, 2006, p. 110.
  4. ^il Morandini 1999

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]
  • Luca Comerio (1878-1940): primi documenti di fotocinegiornalismo, Modena, Cooptip, 1979.
  • G. P. Brunetta,Storia del cinema italiano 1895-1945, vol. 1, Roma, Editori Riuniti, 1979.
  • C. Manenti, N. Monti e G. Nicodemi,Luca Comerio fotografo e cineasta, Milano, Electa, 1979.
  • D. Mengacci e P. Pillitteri,Luca Comerio. Milanese. Fotografo, pioniere e padre del cinema italiano, Milano, Spirali, 2011,ISBN 88-7770-897-2.
  • R. De Berti,Un secolo di cinema a Milano, Milano, Il Castoro, 1996,ISBN 88-8033-063-2.
  • E. Pasculli,Milano, cinema prodigio: anticipazioni e primati in un secolo di avventure, Milano, Canal & I Nodi, 1998,ISBN 88-86502-53-2.
  • E. Dagrada, E. Mosconi e S. Paoli,Moltiplicare l'istante: Beltrami, Comerio e Pacchioni tra fotografia e cinema, Milano, Il Castoro, 2007,ISBN 88-8033-434-4.

Voci correlate

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF(EN18300320 ·ISNI(EN0000 0000 2441 5439 ·SBNIEIV080238 ·BAV495/327918 ·LCCN(ENn80066143 ·GND(DE129350591 ·BNE(ESXX5839637(data) ·BNF(FRcb161350151(data)
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Luca_Comerio&oldid=133195541"
Categorie:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp