Luca Cicolella (Cerignola,10 giugno1924 –Foggia,24 ottobre1986) è stato ungiornalista escrittoreitaliano.
Luca Cicolella nacque da una famiglia di alta borghesia (il nonno paterno era avvocato, il papà Michele commerciante, la madre, Rosa Spadafina, casalinga, sorella del patologo Luigi, docente all'Università di Pisa e poi Bari). Conseguita la maturità classica nel1943, iniziò la sua carriera giornalistica aBari, nel campo del giornalismo sportivo, pur restando spiritualmente legato alla sua città d'origine attraverso due maestri di vita e di sapere: Adamo Bonagura della cattedra del liceo e don Michele Leone, che lo aveva accolto tra i "ragazzi" della "Don Bosco Santo".
Il 28 aprile1954 sposò Filomena Di Leo con cui si trasferì aFoggia. Qui diresse alcune testate locali comeRosso e Nero,L'eco di Foggia,Sportsera, collaborando come pubblicista a quotidiani nazionali come ad esempioIl Tempo diRoma. Neglianni sessanta passò allaLa Gazzetta del Mezzogiorno di Bari e per oltre 15 anni, sotto la direzione diOronzo Valentini, viaggiò da inviato speciale seguendo l'Foggia. Storica una sua radiocronaca trasmessa in diretta con migliaia di tifosi rossoneri raccolti a Piazza Giordano, in occasione della prima promozione del Foggia in serie A.
Sempre agli anni sessanta è legata la seconda svolta professionale di Luca Cicolella, che cominciò a misurarsi con il mondo letterario con un quaderno affidatogli dall'Ente provinciale del Turismo nel1962 su "usi e costumi" di Cerignola.
Fu funzionario delMuseo Civico di Foggia e diresse l'ufficio stampa e la sezione cultura del comune di Foggia. Fondò con Mario Gismondi e Pierino De Giosa ilQuotidiano Puglia.
Nel1973 pubblicò per la prima volta il diario di guerra...e la morte venne dal cielo, in cui analizza la tragica estate foggiana del1943, durante la quale la città subì alcunibombardamentiAlleati in quanto nei dintorni della città erano presenti diversi aeroporti che rappresentavano un importante obiettivo per le forze alleate. Il libro era accompagnato da numerose fotografie in bianco e nero, che documentavano gli effetti devastanti del bombardamento sulla città. Il libro fu ri-pubblicato una seconda volta nel 1983, ottenendo il favorevole giudizio a mezzo di letteraad personam prima dell'onorevoleNilde Iotti, Presidente dellaCamera dei deputati; e poi diFrancesco Cossiga, all'epoca Presidente delSenato della Repubblica[1].
Successivamente scrisseRitratti a mezzogiorno,Tre cose così,Il giorno del girasole,Paese mio,Papà Scisciò.
È stato insignito del "Premio Gargano" di giornalismo nel 1966; di medaglia d'oro nel1973 dall'Associazione Nazionale Vittime civili di Guerra, del "Rosone d'argento" a Milano nel1979; del "Premio dell'Istituto internazionale di cultura di Roma" nel1983.
Il 21 ottobre1993 l'Amministrazione Comunale di Foggia gli ha intitolato una strada per ricordarlo[2] come giornalista e scrittore distintosi nel campo della cultura e per aver dato "lustro" alla sua martoriata città. Inoltre sempre la stessa città gli ha intitolato un Premio Nazionale Letterario.
(Luca Cicolella, Prefazione all'edizione del 1983)
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