Alexandre nacque aVersailles dalTenente colonnello Jean Baptiste Berthier (1721 – 1804) un ufficiale nel Corpo degli Ingegneri Topografico e la prima moglie Marie Françoise L'Huillier de La Serre (sposata nel 1746). Era il maggiore di cinque figli con i tre fratelli che prestarono anch'essi servizio nell'esercito francese, due diventarono generali durante leGuerre napoleoniche.
Fu iniziato alla carriera militare dal padre, ufficiale del corpo delGenio sottoLuigi XVI, ed entrò nell'esercito a diciassette anni servendo nel medesimo corpo. Nel1773 si spostò inNord America e ne ritornò nel1783 col grado di colonnello; nel1789 divenne maggior-generale.
Durante laRivoluzione Berthier ricoprì il ruolo di comandante della Guardia nazionale aVersailles e aiutò in qualche modo la fuga delle sorelle di Luigi XVI.
Nella guerra del1792 comandò lo Stato Maggiore del generaleLuckner, poi delLa Fayette. Sospeso dal servizio a seguito del passaggio del La Fayette agli austriaci, fu autorizzato ad arruolarsi come volontario nell'armata dell'Ovest nel maggio1793 e si distinse nelle Argonne sotto Doumoriez e Kellermann. Servì anche nella guerravandeana fra il1793 e nel1795 fu reintegrato nel suo grado e proclamato capo di Stato Maggiore dell'armata d'Italia, di cui Bonaparte aveva da poco avuto il comando. Le sue capacità di lavoro, accuratezza e velocità di comprensione, combinate con la sua esperienza, lo fecero diventare il perfetto subalterno: fu il migliore assistente di Napoleone per il resto della sua carriera.
Seguì Napoleone durante la campagna d'Italia del1796, e gli fu assegnata l'armata in seguito altrattato di Campoformio e alla spedizione del generale corso verso l’Egitto. Il 9 dicembre 1797 occupò Roma, esautoròpapa Pio VI ed il 15 febbraio dell'anno dopo proclamò laRepubblica Romana. Nominato nel marzo1798 capo di stato maggiore dell'armata d'Inghilterra, passò subito dopo all'armata d'Oriente e si ricongiunse con Bonaparte inEgitto.Diede assistenza durante ilcolpo di Stato del 18 brumaio (10 novembre1799) e divenne ministro della guerra dall'11 novembre 1799 al 4 aprile1800. Nella campagna d'Italia del 1800, nel corso dellabattaglia di Marengo fu messo a capo dell'Armata di riserva, ma agì comunque dacapo di Stato Maggiore. Berthier si dimostrò un perfetto organizzatore nell'attraversamento delleAlpi e fu ferito a un braccio durante la battaglia di Marengo.
Durante l'esilio di Napoleone si ritirò nei propri possedimenti, anche se accompagnò il nuovo reLuigi XVIII nella sua solenne entrata aParigi. Non si sa bene come reagì Berthier alla notizia della fuga di Napoleone dall'Elba, comunque è certo che si ritirò nel suo castello diBamberga, inBaviera, dove morì il 1º giugno1815 cadendo da una finestra del terzo piano.
Le circostanze della sua morte sono sconosciute. La teoria più accettata è quella di una caduta accidentale, anche se c'è chi sospetta che gli si volesse impedire di ricongiungersi a Napoleone. La storiografia moderna tende, pertanto, ad escludere il suicidio.
Nonostante i numerosi anni di servizio militare, Berthier non eccelleva come comandante. Anzi, nelle poche volte in cui fu affidato a lui il comando, si sincerò che Napoleone tornasse il prima possibile a riprendere il suo posto, consapevole dei propri limiti. Ad esempio, nel 1809, quando posto momentaneamente a capo dell'esercito francese, non si accorse della minaccia che incombeva sul Corpo del marescialloDavout, che rischiò di essere accerchiato e distrutto dagli austriaci.[1]
Si dimostrò essere un efficientissimoCapo di Stato Maggiore. La sua esperienza pluriennale e le sue ottime doti di amministratore lo resero quasi indispensabile per Napoleone, che fece uso delle sue abilità in tutte le campagne militari, con l'eccezione dell'ultima. Berthier era capace di intendere alla perfezione gli ordini di Napoleone e a comunicarli nei più minuziosi dettagli.[2]
Lo stesso Napoleone, dopo la sua sconfitta a Waterloo, ripeté più volte che Berthier era insostituibile e che con lui a Waterloo, le cose sarebbero andate diversamente.[3] Infatti,Soult, scelto da Napoleone come sostituto di Berthier, si dimostrò poco efficiente in tale ruolo e l'esito della battaglia fu fortemente influenzato da ciò.