Paternoster Square: LSE occupa la struttura sul lato destro della foto.
LaBorsa di Londra (in ingleseLondon Stock Exchange, abbreviato inLSE) è laborsa valori con sede aLondra, inInghilterra (Regno Unito). Fondata nel1801, è la seconda piazza finanziaria europea per capitalizzazione dopoEuronext, nonché una delle prime al mondo.[1] Dal 2007, a seguito dell'aggregazione conBorsa italiana, si è creato il London Stock Exchange Group.[2] La holding a marzo 2016, ha annunciato la fusione conDeutsche Börse.[3]
L’indice principale del LSE è il FTSE100, lanciato il 3 gennaio 1984. Raccoglie le prime cento società a maggiore capitalizzazione quotate alla Borsa londinese.[4] Oltre al mercato principale (Main Market), LSE opera sul mercato AIM (il segmento dedicato alle piccole-medie imprese), sul Professional Securities Market, dedicato agli emittenti, e nei servizi di trading.[5] Al 31 ottobre 2016 sono 2 286 le società totali quotate alla Borsa di Londra, per un valore di mercato complessivo pari a 4 391 835 milioni di sterline.[6]
The Source di Greyworld, collocato nell'atrio del nuovo LSELaStock Exchange Tower, accanto allaBanca d'Inghilterra, è stata sede del LSE dal 1972 al 2004
I principali eventi precedenti alla fondazione della Borsa di Londra furono l'istituzione della Banca d'Inghilterra, nel1694, occupatasi sin dagli esordi, diobbligazioni emesse dalgoverno durante le guerre e di operazioni riguardanti ildebito pubblico, la formazione della Compagnia dei Mari del Sud (South Sea Company), avente lo scopo di porsi come principale intermediario per il debito pubblico, laCompagnia delle Indie Orientali, che riuscirono a rastrellare un ingente quantitativo di capitali, preso dai risparmiatori, e di metterlo a disposizione dello Stato.[8]
Intorno al1720 la pre-Borsa di Londra (Royal Exchange) fu al centro di un periodo di grande floridezza, attestato dall'ingresso di oltre 200 nuove società e da un frenetico commercio diazioni. Quando, però la sopravvalutazione delle azioni portò a un crollo, venne emanato ilBubble Act, che impediva la costituzione disocietà per azioni senza l'autorizzazione regale. Questa limitazione restò in vigore per cento anni e solamente nel1824 venne sospesa.
Durante leguerre napoleoniche si assistette ad un boom di società nei settori industriali ed alimentari, mentre invece a partire dal1823 si espanse ilsettore assicurativo e dagli anni quaranta ebbero un grande successo le azioniferroviarie.
Con l'abrogazione delBubble Act le società quotate in borsa crebbero a dismisura, costringendo nel1856 ilJoint Stock Companies Act ad introdurre la responsabilità limitata. Anche la fissazione del valore nominale delle azioni dovette seguire varie fasi ben precise e se nel1860 solo il 16% delle azioni aveva un valore inferiore alle 5sterline e il 52% era compreso tra le 10 e le 100 sterline, verso la fine del secolo le azioni dellenavi scesero anche ad una sterlina, per rendersi appetibili ad un numero maggiore di acquirenti.
L'importanza della Borsa londinese è attestata dalla cifra di titoli scambiati nel1910, circa 10,7 miliardi di sterline, corrispondente ad un terzo del valore mondiale. Nonostante il lungo periodo di successo, intorno aglianni ottanta delNovecento iniziò un lento calo di importanza del centro finanziario londinese, che costrinse l'autorità ad emettere il cosiddettoBig Bang, ossia un insieme di norme atte a deregolamentare la Borsa di Londra, coinvolgente soprattutto la figura delbroker e deljobber, oltre al funzionamento tecnico della borsa radicalmente rinnovato grazie all'ausilio delle nuove tecnologieinformatiche.[8]
Le contrattazioni sono aperte dalle 08:00 alle 16:30, ora locale, ogni giorno dal lunedì al venerdì. Sono sospese nelle giornate di sabato, domenica e durante le festività dichiarate per l'Exchange in advance.[9]
^ Giuseppe Smargiassi,London Stock Exchange, suDizionario di Economia e Finanza (2012), Treccani – Dizionario di Economia e Finanza (2012).URL consultato il 19 marzo 2022(archiviato il 7 agosto 2020).