Liz è sempre stata descritta come "la diva dagli occhi viola". Intervistata un giorno a tale proposito, rispose: «I miei occhi sonoblu marino, ma hanno delle screziature rosse (per via di alcunivasi capillari visibili); se illuminati dalla giusta luce appaiono viola».[senza fonte]
Elizabeth Taylor nacque aHampstead,Londra, seconda figlia di Francis Lenn Taylor e di Sara Viola Warmbrodt, duestatunitensi residenti inGran Bretagna[2]. Ebbe un fratello maggiore, Howard Taylor (1929-2020). A Elizabeth venne data la nazionalità statunitense e al fratello fu data la cittadinanza britannica. Entrambi i genitori erano originari diArkansas City,Kansas. Suo padre era un commerciante d'arte e sua madre era un'ex-attrice, famosa con ilnome d'arte diSara Sothern, ritiratasi dalle scene quando si sposò nel 1926 aNew York.
Anche se molto spesso ci si riferisce a lei comeLiz, Taylor dichiarò sempre di preferire il suo nome proprio per esteso; i suoi nomi di battesimo vennero scelti in onore della nonna paterna, Elizabeth Taylor, nata Elizabeth Mary Rosemond, sposa di Francis Marion Taylor. I nonni materni si chiamavano Elizabeth Ann Wilson e Samuel Sylvester Warmbrodt. Il bisnonno di Elizabeth, Samuel Warmbrodt, era originario dellaSvizzera.
All'età di tre anni Elizabeth cominciò a prendere lezioni didanza. Dopo l'entrata in guerra delRegno Unito i suoi genitori scelsero di tornare negliStati Uniti per evitare le ostilità. Elizabeth e il fratello tornarono immediatamente assieme alla madre, mentre il padre, per finire di sistemare gli affari aLondra, li raggiunse poco tempo dopo. La famiglia si trasferì aLos Angeles, dove allora viveva la famiglia di Sara, i Warmbrodts.
Molti conoscenti della famiglia, e addirittura estranei, consigliarono ai suoi genitori di proporre Liz per il ruolo di Diletta inVia col vento (1939) diVictor Fleming, ma la madre rifiutò pensando che per la bambina il ruolo fosse troppo estraneo. All'età di nove anni, la Taylor apparve nel suo primofilm,There's One Born Every Minute (1942) diHarold Young, prodotto dagliUniversal Studios. Scaduto il contratto con la Universal, che comprendeva solo quella pellicola, venne ingaggiata dallaMetro-Goldwyn-Mayer, dove il suo primo lavoro fuTorna a casa, Lassie! (1943) diFred M. Wilcox, che la impose all'attenzione del pubblico.
Dopo un altro paio di pellicole, una delle quali per la20th Century Fox, apparve nel suo primo film come protagonista, interpretando Velvet Brown, una bambina che allena un cavallo per vincere l'Aintree Grand National, nel filmGran Premio (1944) diClarence Brown, conMickey Rooney. La pellicola ottenne un grandissimo successo, con un incasso di oltre 4.000.000$ al botteghino, e le fece guadagnare lo status di "bambina-prodigio". Il successo di pubblico e le ottime critiche spinsero la casa di produzione a proporle un lauto contratto a lungo termine. Durante le riprese del film la dodicenne Taylor ebbe un incidente a cavallo che le procurò una frattura spinale. Da qui seguirono i problemi alla schiena che la afflissero fino a costringerla quasi perennemente su una sedia a rotelle negli ultimi anni di vita.
Ancora adolescente, la giovane Elizabeth Taylor era riluttante a continuare la carriera di attrice, ma la madre la costrinse a esercitarsi senza sosta per imparare a piangere a comando, controllandola durante le riprese e segnalandole errori. La giovane raramente incontrava persone della sua età sulset e gli impegni di attrice non le permettevano di ricevere una normale istruzione, tanto che aveva bisogno di usare le dita anche per le operazioni aritmetiche di base. A sedici anni disse ai genitori che desiderava lasciare la recitazione per vivere un'adolescenza normale, ma la madre le rispose che era un'ingrata: «Tu hai una responsabilità, Elizabeth. Non soltanto con questa famiglia, ma con il paese adesso, con il mondo intero».
Diversamente da altri bambini prodigio, Taylor riuscì con facilità nella transizione verso i ruoli da adulta. Interpretò la vezzosa Amy March nel filmPiccole donne (1949) diMervyn LeRoy, dopodiché raggiunse l'Inghilterra per le riprese del filmAlto tradimento (1949) diVictor Saville. Prima della distribuzione della pellicola nelle sale, un articolo di copertina delTime la definì «un gioiello di grande valore, un vero zaffiro, una stella» e la principale tra lestar della nuova generazione di Hollywood, al pari diMontgomery Clift,Kirk Douglas eAva Gardner.Alto tradimento fu un fallimento albox-office, ma la sedicenne Taylor, che aveva già l'aspetto di una donna adulta e conturbante, riuscì a interpretare in maniera credibile il ruolo di una debuttante ventunenne che sposa, senza saperlo, una spia comunista (interpretata daRobert Taylor): la critica la elogiò per il suo primo ruolo maturo. Anche il successivo film, la commediaLa sbornia di David (1950) diNorman Krasna, fu un flop al botteghino, ma per la Taylor fu il primo impegno cinematografico per cui ottenne un compenso di 2.000 dollari a settimana.
Il suo primo grande successo da adulta fu quello nel ruolo di Kay Banks nella commediaIl padre della sposa (1950) diVincente Minnelli, accanto aSpencer Tracy eJoan Bennett, pellicola che ebbe un notevole riscontro di pubblico e di cui venne realizzato unsequel,Papà diventa nonno (1951), ancora diretto da Minnelli. Ma fu il successivo film,Un posto al sole (1951) diGeorge Stevens, a lanciarla definitivamente verso una fortunata carriera di interprete di ruoli drammatici.
Le riprese diUn posto al sole iniziarono verso la fine del 1949, ma il film fu distribuito nelle sale soltanto nel 1951. Fu acclamata per la sua interpretazione di Angela Vickers, una ricca ragazza viziata che si frappone tra George Eastman (Montgomery Clift) e la sua fidanzata incinta, una povera operaia di una fabbrica (interpretata daShelley Winters). Il film, basato sul romanzoUna tragedia americana diTheodore Dreiser, rappresentava un atto di accusa al "sogno americano" e alle sue influenze corruttrici.
Benché ancora diciassettenne e non fosse del tutto consapevole sia delle implicazioni psicologiche della storia sia delle sue potenti sfumature, la sua interpretazione fu convincente e rappresentò il vero lancio della sua carriera. Il registaGeorge Stevens, a proposito della giovane e bellissimastar, disse che «il pubblico avrebbe capito perché George Eastman (Clift) avrebbe ucciso per un posto al sole con lei». La giornalista di HollywoodHedda Hopper, a cui fu permesso di assistere alle riprese, rimase «a occhi aperti di fronte alla ragazzina diGran Premio che seduceva Montgomery Clift dinanzi a una macchina da presa». Quando la scena fu conclusa, la Hopper andò da lei e le disse: «Elizabeth, dove mai hai imparato a fare l'amore a quel modo?». La critica acclamò il film come un classico, una reputazione che mantiene tuttora. A.H. Wiler delNew York Times scrisse: «La rappresentazione di Elizabeth della ricca e avvenente Angela è lo sforzo più alto della sua carriera», mentre il recensore diBoxoffice affermò: «Miss Taylor merita un Premio Oscar».
Taylor, che nel frattempo aveva frequentato la scuola direttamente negli studi dellaMetro-Goldwyn-Mayer, si diplomò alla University High School di Los Angeles il 26 gennaio 1950, lo stesso anno in cui, diciottenne, si sposò per la prima volta. Nella prima metà degli anni cinquanta divenne sempre più insoddisfatta dei ruoli che le venivano offerti. Mentre avrebbe voluto interpretare i ruoli da protagonista inLa contessa scalza e inPiangerò domani, laMGM continuò a riservarle ruoli stereotipati in film comeMarito per forza (1952) diStanley Donen,Ivanhoe (1952) eVita inquieta (1953), entrambi diRichard Thorpe,La pista degli elefanti (1954) diWilliam Dieterle, ove subentrò aVivien Leigh[3]. L'ennesimo ruolo insoddisfacente nel dramma romanticoRapsodia (1954) diCharles Vidor, si rivelò altrettanto frustrante. Interpretò Louise Durant, una bella ragazza ricca innamorata di un violinista (Vittorio Gassman) e di un giovane pianista (John Ericson). Un critico del New York Herald Tribune scrisse: «C'è senza dubbio bellezza nel film, con Miss Taylor che brilla nella scena a ogni inquadratura… ma le pretese drammatiche sono deboli, nonostante le espressioni nobili e graziosi manichini in posa». Il successivoLord Brummell (1954) diCurtis Bernhardt la vide nel ruolo di Lady Patricia, molto elaborato da un punto di vista figurativo, ma in sostanza splendidamente vuoto, utile solo a fare da sostegno al protagonista del film,Stewart Granger.L'ultima volta che vidi Parigi (1954) diRichard Brooks le offrì invece un ruolo più complesso dei precedenti e la riunì aVan Johnson, con cui aveva giratoLa sbornia di David. Il ruolo di Helen Ellsworth Willis era basato sulla figura diZelda Sayre Fitzgerald, giornalista e scrittrice dalla vita spregiudicata e tragica, e Taylor portò a termine il film (il quarto in dodici mesi) nonostante fosse incinta del suo secondo figlio.
Desiderosa di interpretare ruoli più consistenti, nel 1956 ottenne una scrittura più interessante neIl gigante, epico film diGeorge Stevens, quale protagonista femminile accanto aRock Hudson (sulset nacque la loro amicizia, durata sino alla morte di quest'ultimo) eJames Dean (nel suo ultimo film, prima della tragica scomparsa). Seguirono tre film di successo per i quali ottenne altrettante candidature agli Oscar come miglior attrice protagonista. Nel 1957 girò il film drammatico in costumeL'albero della vita diEdward Dmytryk, conEva Marie Saint eMontgomery Clift, che, proprio durante le riprese di questa pellicola, ebbe il grave incidente stradale che lo sfigurò e lo condizionò per il resto della carriera. Fu proprio lei, sua grande amica, ad accorrere sul luogo e a salvargli la vita, estraendogli dalla bocca i denti spezzati che lo stavano soffocando[senza fonte].
Nei due anni successivi lavorò in due film tratti da celebri drammi diTennessee Williams:La gatta sul tetto che scotta (1958) diRichard Brooks, nel ruolo della bella ma infelice moglie di uno sportivo (Paul Newman), in crisi con sé stesso a causa della morte del suo migliore amico, il quale, prima di morire, gli aveva rivelato di avere avuto una relazione con sua moglie, eImprovvisamente, l'estate scorsa (1959) diJoseph L. Mankiewicz, dove interpretò una giovane donna, sostenuta dal suo medico (ancora Montgomery Clift), in lotta contro la potente zia (Katharine Hepburn), intenzionata a farla sottoporre alobotomia per mettere a tacere uno scandalo familiare. Quest'ultima interpretazione la rese una delle attrici più acclamate, nella rosa dei dieci attori di maggior successo (sarebbe rimasta nella top ten per quasi tutto il decennio successivo). Nel 1961 ottenne l'ambita statuetta per il filmVenere in visone diDaniel Mann, nel drammatico ruolo di una prostituta che tenta di riconquistare il suo primo amore (Laurence Harvey) ormai sposato. Tuttavia, alcuni critici ritennero che il premio le fosse stato conferito per compassione: infatti, alcuni mesi prima della premiazione, Taylor aveva sfiorato la morte a causa di un attacco di polmonite.
Divenuta l'attrice più pagata di Hollywood, nel 1960 firmò un contratto da un milione di dollari (lievitati a sette alla fine delle riprese) con la20th Century Fox per interpretare la reginaCleopatra nell'omonimo film in costume. Accanto avrebbe avutoRex Harrison nel ruolo diGiulio Cesare eRichard Burton in quello diMarco Antonio. La lavorazione del film fu particolarmente complicata: le riprese iniziarono a Londra nel 1960 sotto la regia diRouben Mamoulian, ma dopo poche settimane dovettero essere interrotte a causa della polmonite che portò la Taylor vicina alla morte (le fu praticata una tracheotomia). Dal momento che il rigido clima inglese non le avrebbe permesso di ristabilirsi, l'intero set dovette essere smantellato e ricostruito a Roma, neglistudi di Cinecittà. La produzione riprese nel 1961 con la regia diJoseph L. Mankiewicz, e il film venne distribuito nel 1963. Nato come un progetto da 2 milioni di dollari, alla fine raggiunse l'esorbitante cifra di 44 milioni, mai recuperati al botteghino, che fecero quasi fallire la casa produttrice e che, rapportati all'inflazione, corrispondono a 323 milioni di euro del 2012.
Sul set conobbeRichard Burton; tra i due nacque una storia d'amore, sebbene entrambi fossero già sposati (la Taylor era già al suo quarto matrimonio). Dopo il divorzio dai rispettivi coniugi, nel 1964 convolarono a nozze e, nonostante lo scandalo, la loro carriera non ne uscì intaccata.
Nel 1967 ottenne il suo secondo premio Oscar come migliore attrice protagonista perChi ha paura di Virginia Woolf? (1966) diMike Nichols, film in cui interpretò il personaggio di Martha, una donna alcolizzata e isterica, che affronta una grave crisi coniugale con il marito George, interpretato dallo stesso Burton. Per lei, il film rappresentò l'occasione di lasciarsi alle spalle l'immagine divistica per misurarsi con un personaggio per lei inedito, una donna di mezza età sciatta e irascibile, che combatte per salvare il proprio matrimonio[4]. Temendo di non apparire abbastanza vecchia (il personaggio aveva vent'anni in più rispetto a lei), ingrassò, si tinse i capelli di grigio e adottò un trucco che appesantisse i lineamenti del volto per essere più credibile. La sua esuberante interpretazione fu un trionfo e ridette slancio alla sua carriera dopo il tonfo diCleopatra, ispirando la sua nuova immagine cinematografica verso ruoli più maturi di donna combattiva e irrequieta[5].
Nel corso degli anni sessanta Taylor e Burton apparvero insieme in altri film:International Hotel (1963) diAnthony Asquith,Castelli di sabbia (1965) diVincente Minnelli eLa bisbetica domata (1967), adattamento diFranco Zeffirelli della commedia shakespeariana che rinverdì il successo internazionale della coppia. Nel 1967 i loro film avevano guadagnato da soli ben 200 milioni di dollari. La pausa di tre mesi che i due attori presero dai set causò allarme a Hollywood, dal momento che quasi la metà degli incassi cinematografici statunitensi dipendeva proprio da loro. Nel 1967 seguirono altri due film in coppia,Il dottor Faustus diretto dallo stesso Burton, eI commedianti diPeter Glenville; l'anno successivo apparvero ancora insieme inLa scogliera dei desideri diJoseph Losey. Nonostante l'impiego di ottimi registi e comprimari e qualche apprezzamento della critica, nessuno di questi film ebbe successo.
Nel 1963 Taylor fu in lizza per la parte della protagonista del musicalMy Fair Lady (1964) diGeorge Cukor, già interpretata in teatro daJulie Andrews e poi definitivamente assegnata adAudrey Hepburn, che accettò proprio quando venne a sapere della sua possibile sostituzione con la Taylor.
Negli anni ottanta iniziò a recitare anche a teatro, facendo il suo esordio aBroadway e nelWest End nel 1982 con il drammaPiccole volpi diLillian Hellman. Recitò poi inPrivate Lives (1983) diNoël Coward accanto all'ex-marito Richard Burton, in una delle sue ultime interpretazioni.
Elizabeth Taylor ha sempre dichiarato la sua passione per lagioielleria. Nel corso degli anni ha posseduto una grande quantità di gioielli, tra i quali il Diamante Krupp di 33,19carati (6,64 g) e il diamanteTaylor-Burton, a forma di goccia, di 69,42 carati (13,88 g), che fu uno dei numerosi regali del marito Richard Burton. La sua collezione di gioielli venne immortalata dal libroMy Love Affair with Jewelry (2002). Nel 2005 costituì una società con Jack e Monty Abramov della "Mirabelle Luxury Concepts" diLos Angeles per presentare la gioielleria "House of Taylor Jewelry".
Si occupò personalmente anche della creazione e del lancio di tre profumi con il suo nome, "Passion", "White Diamonds" e "Black Pearls", che insieme hanno incassato circa 200 milioni di dollari.
Dedicò molto tempo e molte energie nella lotta all'AIDS, attraverso manifestazioni e raccolte fondi. Dopo la morte del suo collega e amicoRock Hudson, avvenuta nel 1985, fu tra le fondatrici dell'American Foundation for AIDS Research (AMFAR,amfar.org). Diede vita a una propria fondazione. Fino al 1999 contribuì a raccogliere circa 50 milioni di dollari per la lotta alla malattia.
Fu grande amica del cantanteMichael Jackson, che conobbe nel 1985. Da quel momento unirono spesso il loro nome in diverse iniziative benefiche. Jackson le dedicò la canzoneLiberian Girl (1989) ed ebbe sempre per lei un'ammirazione colma di devoto e intenso affetto, del resto totalmente ricambiata. L'ultimo matrimonio di Liz, quello con l'operaioLarry Fortensky, fu celebrato proprio nelNeverland Ranch del cantante, e officiato da un'ancora semisconosciutaMarianne Williamson[7]. Inoltre fu Liz in persona a scrivere la prefazione al libroDancing the Dream di Michael Jackson, che uscì nel 1992.
Nel novembre 2004 Taylor annunciò di essere affetta da una grave forma diinsufficienza cardiaca. Nel corso della sua esistenza si infortunò alla schiena cinque volte, la prima delle quali all'età di nove anni mentre giravaThere's One Born Every Minute (1942); affrontò con successo un'operazione per la rimozione di untumore benigno alcervello, uncancro alla pelle e duepolmoniti. Anche per colpa della cattiva salute, per lunghi periodi condusse un'esistenza da reclusa, dovendo spesso rinunciare ad apparizioni pubbliche. Nell'ultimo periodo della sua vita la sua mobilità era ormai limitata e l'attrice era costretta su unasedia a rotelle.
Il 27 aprile 2006 si diffuse la notizia che fosse vicina alla morte per i suoi problemi cardiaci, e che stesse dettando le sue volontà per i funerali. La notizia venne smentita dal suo portavoce, Dick Guttman, secondo il quale Elizabeth Taylor godeva di buona salute.
Nel febbraio 2007 festeggiò i 75 anni con un party aLas Vegas, al quale partecipò ancheDebbie Reynolds, con la quale si era intanto riconciliata.
Elizabeth Taylor si sposò otto volte, con sette uomini diversi:
Conrad "Nicky" Hilton Jr., erede della famigliaHilton (6 maggio 1950 - 29 gennaio 1951) - divorziata
Michael Wilding, attore, (21 febbraio 1952 - 26 gennaio 1957) - divorziata
Mike Todd, produttore, di 23 anni più anziano (2 febbraio 1957 - 22 marzo 1958) - vedova
Eddie Fisher, cantante (12 maggio 1959 - 6 marzo 1964) - divorziata
Richard Burton, attore (15 marzo 1964 - 26 giugno 1974) - divorziata
Richard Burton (2° matrimonio) (10 ottobre 1975 - 29 luglio 1976) - divorziata
John Warner, senatore (4 dicembre 1976 - 7 novembre 1982) - divorziata
Larry Fortensky, operaio edile (6 ottobre 1991 - 31 ottobre 1996) - divorziata
Ebbe tre figli: Michael Howard Wilding (nato il 6 gennaio 1953), Christopher Edward Wilding (nato il 27 febbraio 1955) dal matrimonio conMichael Wilding, ed Elizabeth Frances Todd, detta Liza (nata il 6 agosto 1957) dal matrimonio conMike Todd. Nel 1964 lei edEddie Fisher iniziarono le pratiche per l'adozione di una bambina tedesca, poi in seguito adottata dal soloRichard Burton e chiamata Maria Burton (nata il 1º agosto 1961). Durante il suo matrimonio con Eddie Fisher nel 1959, che per qualche tempo creò una sorta di "guerra fredda" conDebbie Reynolds, molto seguita anche dalla stampa internazionale, Taylor si convertì all'ebraismo, dopo avere fatto parte delcristianesimo scientista dalla nascita. Divenne suocera per la prima volta a 38 anni e nonna a 39. Al momento della morte aveva dieci nipoti e quattro pronipoti.
Nel 1959, a 27 anni, dopo nove mesi di studio Elizabeth Taylor si convertì dalcristianesimo scientista all'ebraismo[11], assumendo il nomeebraico di Elisheba Rachel. Affermò che la sua conversione era stata valutata a lungo e non era legata ai matrimoni. Era una seguace dellaKabbalah e un membro del Kabbalah Centre[12]. Dopo la conversione si dedicò per tutta la vita alsionismo ed a cause legate aIsraele[13]. Nel 1959 i suoi acquisti su larga scala dibond israeliani scatenarono il boicottaggioarabo dei suoi film[14]. Nel 1962 le fu impedito di entrare inEgitto per completare le riprese diCleopatra poiché aveva adottato la fede ebraica e sosteneva cause israeliane.
Nel 1974 Taylor eRichard Burton non poterono sposarsi in Israele perché Burton non era ebreo[15]. L'attrice contribuì a raccogliere fondi per organizzazioni come il Jewish National Fund, sostenne il diritto degli ebrei sovietici di emigrare in Israele e cancellò una visita nell'URSS a causa della sua condanna di Israele per laguerra dei sei giorni, firmò una lettera di protesta contro la risoluzione 3379 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1975 che equiparava il sionismo alrazzismo e si offrì come sostituta per gli ostaggi del gruppo diterroristi palestinesi deldirottamento Entebbe[15].
Elizabeth Taylor sulla copertina di una rivista nel marzo 1950
Elizabeth Taylor è statadefinita dal biografo William J. Mann la «più grande stella cinematografica di sempre»[senza fonte]. Bambina prodigio all'età di dodici anni, fu presto lanciata dallaMGM di fronte al grande pubblico in una serie di film, oggi considerati grandi "classici". La sua risultante celebrità la rese una vera e propria icona di un'epoca e«creatrice del modello per la celebrità»[senza fonte], sempre secondo Mann.
Altri osservatori espressero giudizi simili, come la critica sociale Camille Paglia,che descrive Taylor come «la più grande attrice nella storia del cinema», anche grazie «al limpido regno di emozione» che riuscì a creare sullo schermo[senza fonte]. La Paglia descrive l'effetto che Taylor faceva in alcuni dei suoi filmcome «un'elettrica, erotica carica che fa vibrare lo spazio tra il suo volto e lo schermo. Si tratta di un fenomeno extrasensoriale, pagano»[senza fonte].
Elizabeth Taylor ha avuto un ruolo chiave nella rivoluzione sessuale degli anni sessanta come immagine disinibita di sensualità. Fu una delle prime attrici di primo livello a posare quasi nuda su Playboy e sempre tra le prime ad apparire senza veli in un film di circuito. InUn posto al sole (1951), girato quando aveva soltanto diciannove anni, la sua sorprendente maturità sorprese la famosa giornalista di HollywoodHedda Hopper, che scrisse della sua precoce sensualità. Lo storico cinematografico Andrew Sarris descrive le scene d'amore di questo film con Montgomery Clift come«snervanti-sibaritiche-come quando ci si rimpinza di gelato al cioccolato»[senza fonte].
Nella vita reale fu considerata «una stella senza arie», nota Mann. La scrittrice Gloria Steinem similmente descrive Taylor come«una regina del cinema senza ego… esperta in quello che fa, mai malevola nei suoi rapporti lavorativi con le altre attrici»[senza fonte].Mike Nichols, che la diresse inChi ha paura di Virginia Woolf? (1966), disse che tra tutti gli attori con cui lavorò, Taylor era quella con«l'anima più democratica»[senza fonte]. Mann aggiunge che era solita trattare gli elettricisti e gli assistenti di scena«allo stesso modo di unRothschild a un gala di beneficenza»[senza fonte].George Cukor, celebre "regista delle donne", disse a Taylor che possedeva«la più rara delle virtù: semplice gentilezza»[senza fonte].
Richard Burton, che lavorò con la moglie in numerosi film, espresse sempre grande ammirazione per il suo talento di attrice. Burton disse:«Penso che sia una delle attrici cinematografiche più sottovalutate che siano mai vissute, e credo sia una delle migliori mai vissute. Al suo meglio è incomparabile»[senza fonte].
Nelle versioni initaliano delle opere in cui ha recitato, Elizabeth Taylor è statadoppiata da:
Germana Calderini inTorna a casa, Lassie!,Le bianche scogliere di Dover,Gran Premio,Vita col padre,Cinzia,Così sono le donne,Piccole donne,Alto tradimento,La sbornia di David,Il padre della sposa,Papà diventa nonno,Un posto al sole,Ivanhoe
Rita Savagnone inCoraggio di Lassi,Cleopatra[17],La bisbetica domata,Cerimonia segreta,L'unico gioco in città,X Y e Zi,Ad un'ora della notte,Divorzia lui, divorzia lei,C'era una volta Hollywood,Il giardino della felicità,Assassinio allo specchio
Fiorella Betti inVita inquieta,Rapsodia,La pista degli elefanti,Lord Brummell,L'ultima volta che vidi Parigi,L'albero della vita,La gatta sul tetto che scotta,Venere in visone,International Hotel,Castelli di sabbia
Maria Pia Di Meo inAlto tradimento (ridoppiaggio),Poker Alice - La regina del gioco,I Flintstones
Adriana De Roberto inChi ha paura di Virginia Woolf?,La scogliera dei desideri
Gabriella Genta inRiflessi in un occhio d'oro,La lunga notte di Entebbe
Nel 1963Andy Warhol le dedicò un ritratto, che venne realizzato con i suoi classici "Multipli" su fondo rosso, su fondo argento, su fondo giallo e su fondo bianco. L'operaSilver Liz - grande cm 101,6 x 101,6 - è conservata alla Hufkens Gallery di Bruxelles.[20]
Nel 2001 le venne dedicato un aperitivo: lospritz taylor[21]. Un omaggio delpoeta eartista interdisciplinareNorman Zoia in occasione di un viaggio di Liz a Venezia.
^Spritz Taylor, un'idea di Zoia per omaggiare Liz, la diva dai mitici occhi viola che il 31 prossimo è madrina aVenezia nel contesto della raccolta fondi per la lotta all'Aids, [..] un aperitivo speciale a base di chardonnay con aggiunta di Amaro Speziale, curaçao e due mirtilli al posto della solita fettina d'arancia.-La Tribuna di Treviso, Sandro Bolognini, 19 agosto 2001, pag. 24.
Alexander Doty, "Elizabeth Taylor: The Biggest Star in the World". In Wojcik, Pamela Robertson.New Constellations: Movie Stars of the 1960s. Rutgers University Press, 2012.ISBN 978-0-8135-5171-5.
David Dye,Child and Youth Actors: Filmography of Their Entire Careers, 1914-1985. Jefferson, NC: McFarland & Co., 1988, pp. 226–227.
David C. Heymann,Liz: An Intimate Biography of Elizabeth Taylor. Birch Lane Press, 1995.ISBN 1-55972-267-3.
Sam Kashner, e Nancy Schoenberger,Furious Love: Elizabeth Taylor, Richard Burton, and the Marriage of the Century. JR Books, 1995.ISBN 978-1-907532-22-1.
Kitty Kelley,Elizabeth Taylor: The Last Star. Simon & Schuster, 1981.ISBN 978-1-4516-5676-3.
Alexander Walker,Elizabeth: The Life of Elizabeth Taylor. Grove Press, 1990.ISBN 0-8021-3769-5.