L’Aqua Granda (Spol) scorre per metà del suo tratto iniziale nella Val di Livigno e per l'altra metà scorre nell'Engadina, inSvizzera. Il pericoloso passaggio dello Spöl in un vallone strettissimo, ripido e scosceso tra le due parti, storicamente è stato accesso di difficilissima percorrenza e spiega il relativo isolamento che la Val di Livigno ha subìto in passato. Gli altri due accessi sono valichi montani ad alta quota.
È raggiungibile dal resto del territorio nazionale unicamente dallaValtellina attraverso ilPasso del Foscagno (mantenuto di norma aperto tutto l'anno), percorrendo laStrada statale 301 del Foscagno, oppure dallaSvizzera tramite laForcola di Livigno (transitabile solo in estate), passando per laValle di Poschiavo, altrimenti attraverso lagalleria stradale, dall'Engadina. Il tunnel di circa3,5 km di lunghezza è a corsia unica (senso unico alternato) e a pedaggio. La galleria collega la parte bassa e alta dello Spöl evitando il tratto impraticabile del torrente.
Nel suo territorio è compresa la frazione diTrepalle, che si sviluppa fino a 2 250 metri s.l.m. Tale quota ne fa il centro abitato permanente più alto d'Europa assieme aJuf, in Svizzera posto a 2126 metri s.l.m. che però conta solo 25 abitanti. Trepalle è pertanto il più alto in assoluto tra i paesi europei con più di 100 abitanti.Eira, infine, è una località che dà il nome al passo omonimo.
Ilclima di Livigno è tipicamentealpino, con inverni relativamente lunghi e sicuramente rigidi ed estati brevi e fresche. Le estati (soggette a tempo mutevole) sono pressappoco una prosecuzione della primavera che si fa prorompente dopo la metà di aprile e si fondono con l'autunno che tipicamente inizia con il primo giorno di settembre.Durante le ondate di freddo più intenso il termometro può precipitare fino ai−28 °C, durante le giornate estive più calde la temperatura non supera generalmente i+25 °C. Il sole è comunque nitido e intenso coi cieli tersi di quelle aree e l'elevazione considerevole sul livello del mare. Apparterrebbe a Livigno, secondo alcune fonti, il primato di centro abitato più freddo d'Italia con una temperatura registrata di−38 °C nell'inverno 1956[7].
La Valle di Livigno in una mappa del 1618, parte delContado di BormioLa valle in una fotografia del 1975
Il nome di Livigno compare per la prima volta in un documento redatto nel 1187[8]. I primi elementi storici di residenti stabili e organizzati, sottostanti al contado diBormio, vanno fatti risalire in un arco temporale compreso tra il 1263 e il 1325. L'isolamento geografico ha da sempre condizionato ogni possibilità di progresso, benessere e crescita culturale[9], ma un ruolo attivo fu giocato anche daBormio, che cercò di ostacolare la crescita di Livigno soprattutto dopo la colonizzazione del territorio da parte di popoli stranieri, motivo di preoccupazione nella gestione dei commerci sugli alti passi della zona. Recenti studi[10] infatti, ipotizzano che la fondazione di Livigno possa risalire a coloniwalser provenienti dalla vicinaDavos, a loro volta provenienti dalle alte valli delMonte Rosa. Vestigia della culturawalser si ritroverebbero ancora oggi nelle tipiche abitazioni in legno identiche a quelle diDavos, costruite con tecnica a blockbau, e nella presenza dellaSeelabalgga, ovvero la "finestrella dell'anima".
Nel 1335 il signore di MilanoAzzone Visconti conquistandoComo ottiene il possesso pure dei territori soggetti alla città lacustre tra i quali laValtellina conBormio e Livigno. Livigno diventa così parte integrante delDucato di Milano e rimarrà con la capitale lombarda prima con iVisconti e poi con gliSforza fino al 1500. Lo stessoLudovico il Moro, passerà nel gennaio del 1500 proprio da Livigno diretto aMilano per cercare di recuperare il Ducato caduto in mano francese.
Nel 1538 la comunità si appella ai governantiGrigioni per ottenere una maggiore indipendenza nella gestione dei pascoli. Infatti, i rapporti sociali, economici e politici erano prevalenti più verso l'area del canton Grigioni anziché verso i padroni di Bormio, con i quali era in atto un contenzioso permanente. Nei tempi dellaControriforma Bormio fu presidiata dai gesuiti a difendere il cattolicesimo contro le infiltrazioni dei protestanti e Livigno si trovò in mezzo, tra i protestanti svizzeri e i gesuiti di Bormio, con le complicazioni del caso.
Fra il Seicento e il Settecento, in diversi momenti gli abitanti di Livigno riuscirono a ottenere e mantenere diverse forme di concessioni e autonomie di fatto, soprattutto sugli scambi di merci in esenzione dai dazi, sui sentieri di percorrenza e sulle fonti d'acquisto. Nel 1797, con la riorganizzazione dei terreni di Bormio sotto laRepubblica Cisalpina, Livigno divenne comune. Due anni più tardi, nel 1799, ancheTrepalle fu inclusa nel territorio comunale. Nel 1801 si stipulò la convenzione per l’arretramento della linea daziaria rispetto al confine politico, confermata anche dal Comando Napoleonico diMorbegno. Dopo ilCongresso di Vienna, Livigno, come l'intero territorio della provincia diSondrio, finì sotto il diretto controllo austriaco.
Nel 1819 fu stipulato un contratto con il quale l'Austria riconosceva agevolazioni analoghe a quelle ottenute nel periodo napoleonico, ma con l'introduzione di novità rilevanti, quali l'esenzione dell'acquisto di generi come sale, tabacco e polvere da sparo. Il trattato, con l'introduzione di modifiche, fu rinnovato nel 1825, nel 1829, nel 1840 e nel 1857. Dopo l'annessione alRegno d'Italia, nel 1877 il governo confermò la convenzione con una proroga triennale, rinnovata più volte, creando una situazione paradossale: Livigno godeva di privilegi garantiti dagli Austriaci sotto il Governo italiano che però non aveva legiferato. A tale mancanza si ottemperà solo nel 1910, con la concessione di esenzioni daziarie a favore del comune di Livigno. Nel 1914 ilRegio esercito costruì la strada di collegamento Bormio-Livigno tramite il Passo del Foscagno, praticabile solo in estate; solo dal 1952 ne venne garantita anche l'apertura invernale. Nel 1960 cominciò un limitato movimento turistico, ma solo dopo il 1969, quando la galleria Munt La Schera (di servizio per la costruzione della diga del Gallo) venne aperta al traffico veicolare privato, che di fatto si diede inizio allo sviluppo turistico della località. Nel 1972 si ebbe l'istituzione dell'IVA e il relativo riconoscimento ufficiale della sua esenzione per lazona extradoganale di Livigno.
Lo stemma e il gonfalone del Comune di Livigno sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 giugno 1969.[11]
«Partito: nel primo di rosso, alla croce d'argento; nel secondo d'azzurro, alla figura della Vergine in maestà d'argento, coronata d'oro, tenente tra le sue braccia Gesù Bambino che ha tra le mani unglobo d'oro»
La croce bianca in campo rosso è il simbolo del Contado di Bormio e testimonia il millenario legame con Livigno; la Madonna è la protettrice della comunità.
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di rosso.
La sede delMUS! Museo di Livigno e Trepalle è un edificio risale alla fine del ‘700 e presenta alcuni elementi tipici delle case tradizionali di Livigno, come lasc’tua, la cucina con ilcendré (focolare) e il locale per la lavorazione del latte, ma anche caratteristiche particolari, come la notevole ampiezza (si distribuisce su ben quattro piani) e l’uso massiccio della pietra rispetto al tradizionale legno.
Al 31 dicembre 2011 Livigno era il comune del Nord Italia che presentava la maggiore presenza di popolazione con meno di 35 anni sul totale della popolazione (il 51,4% della popolazione residente). Questo perché il paese è una tra le località italiane col maggiortasso di natalità.
Il termineGhibinèt (probabilmente dal tedescoGabe Nacht) designa l'epifania livignasca e dell'alta Valtellina (gabinàt). Questa festa è anche celebrata inVal Camonica, provincia diBrescia. I bambini entrano nelle case dicendo: "Bondì, ghibinèt!" e le persone contraccambiano con dolciumi e piccoli doni.
Il 17 gennaio si celebra la festa diSant'Antonio Abate, protettore degli animali. Ogni anno gli allevatori raggiungono la chiesa di Sant'Antonio passando per le vie centrali del paese. Solitamente gli animali che vengono portati sono i cavalli, a causa del clima rigido che non permette l'agevole spostamento con altri animali.
Il giorno di Sant'Antonio è anche l'ultimo giorno in cui si può pagare ilGhibinèt.
Il carnevale livignasco segue la tradizione occidentale, per cui è animato da carri allegorici, maschere e giochi popolari, quali il palo della cuccagna e competizioni agonistiche; peculiarità delcarnàl da livìgn è la presenza deisonét, che nonostante il termine non hanno a che fare col sonetto, ma che si trattano di componimenti in versi di stampo satirico.
Il Palio delle contrade è una gara di sci nordico per i residenti di Livigno e Trepalle, a partire dai 9 anni. Viene così chiamata dal 2018 in seguito a un cambio di organizzazione. La manifestazione era nata nel 1980 con la denominazione di "Trofeo delle Contrade". La gara serale si teneva in inverno, mentre dal 2015 è stata spostata a fine agosto, innevando con neve artificiale le vie centrali del paese.
Si tiene l'8 settembre la festa patronale dedicata a Santa Maria Nascente. La prima edizione della Festa Patronale risale al 1999. Grazie al “Comitato Festa Patronale”, l’appuntamento religioso si è tinto di folclore. Nella lunga giornata di festa sono in programma, oltre alla S. Messa e alla processione, momenti di aggregazione per l’intera comunità.
Sono vari gli appuntamenti durante l'autunno: latransumanza dalle baite alle stalle del paese, il 21 settembre con ilmarchè di venciun, ovvero la fiera campionaria dei migliori capi di razza Bruna Alpina e la festa dell'agricoltura, una serata con cena a base di prodotti tipici in cui vengono premiati i migliori capi bovini di ogni categoria e i migliori formaggi. Si tiene invece a metà ottobre la mostra dedicata agli ovini.
Dal 22 dicembre 2015, ilMUS! Museo di Livigno e Trepalle espone materiale etnografico che racconta le radici contadine di Livigno e Trepalle e le dinamiche che hanno portato questi luoghi al presente.
Ilcomune di Livigno gode dello status dizona extradoganale, in forza dellaLegge17 luglio 1910, n. 516 (G.U. n. 180 del 02/08/1910), ed è pertanto esente da alcune imposte, come ad esempio l'IVA. Questo status, comune anche alla vicina località engadinese diSamnaun, ha favorito lo sviluppo turistico a partire dalla fine degli anni cinquanta. Le origini della zona franca risalgono alle speciali deroghe che la comunità locale riuscì a ottenere, sin dal 1538 dallacontea di Bormio, successivamente confermate da normative e convenzioni succedutesi nel corso dell'Ottocento e del Novecento[16].
I prezzi delle merci vendute a Livigno sono esenti IVA. Chi visita Livigno trova conveniente l'acquisto di tabacchi, zucchero e alcolici, nonché merci di maggior pregio di cui occorre verificare la convenienza (profumi, orologi, ecc.); le merci acquistate devono rimanere entro i limiti stabiliti dalle tabelle doganali. È pure conveniente il rifornimento di carburante: si noti che è possibile esportare solo il carburante contenuto nei serbatoi dei veicoli medesimi (quindi si può fare un pieno senza particolari limiti) oppure in taniche omologate aventi capienza non superiore a 10 litri, pena severe sanzioni.
La particolare situazione doganale ha creato una situazione anomala di "turismo commerciale" cioè di un rilevante trasferimento di persone che si spostano prevalentemente per acquistare a prezzi più favorevoli. Tale situazione è anche evidente nella alta densità, struttura e dimensione dei negozi.
L'originario principale motivo della nascita della zona franca era correlato all'isolamento che ha lungamente caratterizzato questa località; si pensi che sino all'inverno del 1952-1953 (anno di avvio dell'apertura invernale delpasso del Foscagno), la comunità di Livigno rimaneva completamente priva di qualsiasi via di comunicazione con il resto del mondo per l'intero inverno, dalle prime nevicate autunnali fino alla fusione delle nevi nella primavera.
Durante il periodo invernale sono molte le persone che raggiungono la località per trascorrere una vacanza sulla neve. L'elevataaltitudine (il centro dell'abitato è situato a1816 m s.l.m. conpiste da sci sino ai 2 800 metri in areale centro-alpino) consente a Livigno di avere facilmente condizioni ottimali della neve, ricorrendo solo occasionalmente all'innevamento artificiale. Ciononostante, il comune alpino, che si configura come una località dalla forte vocazione turistica, si è trovato ad adottare delle strategie di gestione della neve per far fronte agli effetti del riscaldamento globale, ma soprattutto per anticipare la stagione sciistica. Una di queste è losnow farm, ovvero l'azione di immagazzinare e conservare la neve prodotta in inverno, artificiale e non, durante l'estate, per poterla riutilizzare la stagione successiva[17][18]. Livigno, inoltre, è stata una delle località scelte per testare gli strumenti diProsnow (progetto europeo avviato nel 2017 e conclusosi ad agosto 2020), che permettono di formulare delle previsioni meteo e stagionali precise al fine di ottimizzare la produzione di neve artificiale, per rendere tale pratica più sostenibile a livello economico e ambientale[19][20][21]. Gliimpianti di risalita si articolano in due comprensori separati, quello delMottolino e il Carosello 3000, posti ciascuno su un versante differente della vallata, con progetti di unificazione e collegamento tra i due.[22]
Legati agli impianti di risalita del Mottolino e del Carosello 3000 ci sono diverse cime delleAlpi di Livigno che fanno da cornice e destinazione per i turisti del paese di Livigno sia tramite impianti di risalita che tramite sentieri tracciati di escursionismo. Alcune di queste cime sono: Il monte delle Rezze (2858 m) con la madonna del soccorso, Pizzo Cantone (2906 m), Morteir (2705 m), Monte Campaccio (3008 m) per il lato Carosello 3000.[23] Il monte della Neve (2785 m) e Monte delle Mine (2883 m) per il latoMottolino.[23]
Durante la stagione estiva, non mancano i villeggianti che approfittano della zona extra-doganale per fare shopping o che, attirati dall'altitudine del luogo, lasciano le città calde e afose per rifugiarsi nel fresco clima di Livigno, e anche per fare escursioni con la bici nelle piste ciclabili presenti sul lato est del paese e in altre parti. Questa località è infatti conosciuta anche come il piccoloTibet, in ragione delle caratteristiche geomorfologiche del luogo, che sono in parte simili a quellehimalayane: Livigno è infatti un altopiano circondato da montagne nel cuore delleAlpi Retiche. Il nomeIl piccolo Tibet è stato attribuito dall'autore di leggende e racconti Alfredo Martinelli nel 1967 nella sua pubblicazioneLivigno piccolo Tibet.
Nel giugno 2019 Livigno riceve daLegambiente il Cigno Nero. Il deposito di materiali da costruzione, l’inquinamento causato da eventi turistici e un piano urbanistico sospetto hanno messo in dubbio la corretta e limpida gestione dell’amministrazione locale.[24]
In settembre a Livigno si svolge un torneo internazionale discacchi (Livigno Chess Open) organizzato dal circolo scacchistico cittadino "Amos Cusini", giunto nel 2012 alla terza edizione. A vincere il torneo nel 2010 è stato il grande maestro russoIgor Naumkin, nel 2011 il grande maestro russoSergej Volkov e nel 2012 il grande maestro italianoAlberto David.
Nota meta per losci, Livigno ospita molti club dedicati allo scifreestyle. L'area sci di Livigno ha un totale di115 km di piste[31], di cui30 km di piste per sciatori principianti,65 km per sciatori esperti e20 km per freerider.
Livigno, insieme a Bormio, è una meta dellaValtellina per iXXV Giochi olimpici invernali del 2026. Presso le sedi competitiveMottolino, Sitas-Tagliede e Carosello 3000 si terranno le gare di snowboard e freestyle. Il villaggio olimpico sarà diffuso in varie strutture alberghiere già esistenti.[33]
Storia di Livigno dal Medioevo al 1797, Sondrio, Società Storica Valtellinese, 1995.
Storia di Livigno dal 1798 AL 1960, Livigno, Famiglia Cooperativa di Consumo ed Agricola, 2001.
Luca Bonardi,Livigno villaggio immobile - Uomini e ambienti di una valle alpina, Livigno, Famiglia Cooperativa di Consumo ed Agricola, 2001.
Maria Grazia Galli,Livigno e l'Europa - il territorio extradoganale di Livigno nell'ambito della Comunità Europea, Livigno, Famiglia Cooperativa di Consumo ed Agricola, 2001.