Lelingue caucasiche sono un gruppo di lingue parlate nell'area delCaucaso, le quali sono state raggruppate per contiguità geografica, ma non per accertati rapporti di parentela.[1]
La lingua caucasica con il maggior numero di locutori è ilgeorgiano, con circa 7,5 milioni di parlanti. Altre lingue diffuse nell'area caucasica, come l'armeno e l'azero appartengono a famiglie linguistiche diverse e non sono comprese nell'elenco.
Ad oggi non è stata fornita nessuna prova definitiva che esista una parentela di qualche tipo tra i tre gruppi di lingue caucasiche (meridionali,nordoccidentali enordorientali), tuttavia, sono state avanzate diverse ipotesi in proposito.
Alcuni linguisti, tra cui il russo Sergei Starostin, hanno supposto una parentela tra le famiglie delle lingue caucasiche nordoccidentali e caucasiche nordorientali. Tuttavia, le somiglianze sarebbero principalmente tipologiche, mentre le differenze grammaticali sono notevoli e non ancora adeguatamente giustificate, dunque al momento non è possibile ricondurle con sicurezza a un'unica origine.
Il linguista georgiano Arnold Chikobava ha esteso l'ipotesi nordcaucasica, sostenendo un rapporto di parentela tra quest'ultimo gruppo e quello delle lingue caucasiche meridionali, che collettivamente formerebbero il gruppo delle lingue ibero-caucasiche. Quest'ultimo sarebbe a sua volta imparentato con lafamiglia linguistica hurro-urartea, che comprenderebbe anche l'hattico e ilkaskeo. Tuttavia, la suddetta ipotesi sarebbe difficile da dimostrare sia per le lingue tuttora esistenti (per le stesse difficoltà riscontrabili nell'ipotesi nordcaucasica) che per le lingue estinte (soprattutto per la scarsità di attestazioni di quest'ultime).
L'ipotesi alarodiana, proposta dal linguista russoDiakonoff, tenderebbe a raggruppare le lingue caucasiche nordorientali con le lingue hurro-urartee.[2][3] Il nome è stato proposto a partire da una citazione diErodoto, che chiama "Alarodiani" gliUrartei, accostandoli aiColchi e aiSaspiri.[4] Tuttavia, i Colchi e i Saspiri, in genere, sono rispettivamente identificati con gruppi cartvelici esciti. L'uralicista e indoeuropeista Petri Kallio sostiene che l'ipotesi alarodiana sia promettente, preferendola ad altre teorie omologhe, al contempo affermando che non esiste totale consenso accademico nemmeno sui rapporti interni al gruppo caucasico nordorientale, pertanto ogni ulteriore conclusione sarebbe pura speculazione.[5]
L'ipotesi dene-caucasica riguarda la possibilità di una macroparentela tra un gran numero di gruppi linguistici differenti, tutti discendenti da un'ipoteticalingua proto-dene-caucasica.
^ Petri Kallio,XXI. Beyond Indo-European, in Klein (a cura di),Handbook of Comparative and Historical Indo-European Linguistics, De Gruyter Mouton, pp. 2285-2286.
^ Toso Fiorenzo,III. Paesi esterni all'Unione Europea, inLingue d'Europa: la pluralità linguistica dei Paesi europei fra passato e presente, Baldini Castoldi Dalai, 2006, p. 468,ISBN88-8490-884-1.