
Illinguaggio esopico (dal nome del favolistaEsopo) è una modalità di comunicazione che fa uso consapevole di determinati accorgimenti retorici ed espressivi (come allegorie, metafore, circonlocuzioni) per mascherare il vero pensiero sottostante al testo e le idee veicolate dall'autore, in modo da render comprensibile il reale significato delle parole ai soli appartenenti a un movimento segreto o a un gruppo di cospiratori. Ricorre a un sistema dimezzi ingannevoli: i tradizionali procedimenti allegorici (l'allegoria, l'ironia, laperifrasi, l'allusione), ipersonaggi delle favole e gli pseudonimi contestuali semi-comprensibili.
La definizione deriva daEsopo, il favolista dell'antica Grecia, e dalla sua "lingua esopica", cioè quel particolare modo di esprimersi che egli usava nellesueFavole, in quanto la suacondizione sociale dischiavo non gli permetteva di mostrare in modo diretto e aperto i difetti dei padroni, le cui figure, perciò, egli sostituiva con quelle di animali dalle caratteristiche morali e comportamentali corrispondenti.
Nellaletteratura russa, l'uso di questo procedimento si è affermato alla fine delXVIII secolo per aggirare le limitazioni dellacensura.
Fece largo uso di questo procedimento lo scrittore satiricoMihail Saltykov-Ščedrin. In seguito, la lingua esopica divenne un tratto distintivo dello stile individuale di molti scrittori disatira e fu impiegata anche a prescindere dalla censura.
L'uso della lingua esopica è stato analizzato dallo studioso di letteraturaLev Losev.Ha definito la lingua esopica un sistema letterario basato sulla cooperazione tra autore e lettore, attraverso il quale il senso rimane nascosto alla censura.