Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Kaikki ihmiset syntyvät vapaina ja tasavertaisina arvoltaan ja oikeuksiltaan. Heille on annettu järki ja omatunto, ja heidän on toimittava toisiaan kohtaan veljeyden hengessä.
Al 2022, è parlata da 5,7 milioni di parlanti[3], in gran parte madrelingua.
Le peculiarità del finnico possono essere sintetizzate come segue: la grammatica è basata sulla declinazione delle singole parole; la posizione delle parole nella frase è generalmente basata sull'importanza del messaggio informativo di ogni termine; la forma base di costruzione della frase è comunqueSVO (soggetto-verbo-oggetto). L'ortografia si basa sull'alfabeto latino derivato daquello svedese e per la maggior parte ogni grafema corrisponde ad un fonema e viceversa. La lunghezza delle vocali e quella delle consonanti sono distinte ed esistono varidittonghi, sebbene l'armonia vocalica limiti questi.
Il finlandese è unalingua agglutinante, ossia una lingua che ricorre spesso a suffissi e declinazioni, anziché a preposizioni o posposizioni distinte dal vocabolo base. Ad esempio:
kirja: libro
kirjani: il mio libro
kirjassa: nel libro
kirjassani: nel mio libro
kirjassanikin: anche nel mio libro
Il finnico è parlato da circa 6 milioni di persone. La maggior parte di esse vive in Finlandia (dove il finnico è parlato da circa il 93% della popolazione), ma antiche minoranze di locutori si trovano anche nellaSvezia settentrionale (il dialetto finnico parlato in tale zona è chiamatomeänkieli, ovvero "la nostra lingua"), inNorvegia (è lalingua del popoloKven) e inIngria. Di tale regione fa parte l'attualeCarelia, in cui circa 70.000 persone parlano ildialetto finnico delcareliano, e che ha status di lingua ufficiale nellaRepubblica russa della Carelia. Gruppi di recente formazione di locutori finnici si trovano inAmerica settentrionale (emigrazione durante ilXIX secolo) e inEuropa. Il più grande gruppo di locutori finnici al di fuori della Finlandia si trova comunque in Svezia, dal momento che, oltre alla minoranza linguistica delmeänkieli, numerosa è la presenza di finlandesi nel sud dellaSvezia (soprattutto aGöteborg) a causa dell'emigrazione avvenuta durante glianni sessanta esettanta dello scorso secolo.
I dialetti baltofinnici della parte settentrionale delGolfo di Finlandia hanno incominciato a dare origine alla lingua finnica solo intorno al1200, quando il nuovo confine diNovgorod traSvezia eRussia separò i protolocutori delcareliano dai protolocutori dei dialetti finnici orientali. Il finnico scritto si è formato, durante un periodo che va dalXVI alXIX secolo, sulla base del dialetto sudoccidentale della regione dell'attualeTurku, mentre il popolo continuava a parlare i propri dialetti. Anche oggigiorno sono abbastanza marcate le differenze dialettali, sebbene molto lontane dalla differenziazione linguistica presente inItalia.
Prima del 1500, nel periodo delprotofinnico, la lingua non era praticamente usata in forma scritta; si sono infatti conservati solo alcuni nomi, parole e frammenti di frase. La nascita ufficiale del finnico avviene infatti con lariforma religiosa delXVI secolo. Grazie al vescovoMikael Agricola vedono la luce i primi libri stampati in finnico (l'Abckiria, ovvero il "libro dell'Abc" nel1543, eSe Wsi Testamenti, ovvero "Il Nuovo Testamento", nel1548). L'ortografia di Agricola era basata sul modello dellalingua latina,tedesca esvedese, per cui, ad esempio, la scrittura delle vocali lunghe e la distinzione tra laä e lae erano contraddittorie. A partire da questi libri, e per i successivi tre secoli, la lingua finnica scritta si è sviluppata e logicizzata, sebbene il suo utilizzo fosse circoscritto, per lo meno fino all'Ottocento, alla cerchia ecclesiastica e dell'insegnamento elementare. In finnico vennero scritti principalmente libri religiosi e importanti testi amministrativi (ad esempio, le ordinanze statali alla popolazione), e la popolazione stessa sapeva generalmente leggere, ma raramente scrivere.
I cambiamenti politici delXIX secolo (il cosiddetto "periodo dell'autonomia", coincidente con il periodo delladominazione russa), e le idee del romanticismo nazionalista portarono a un forte e veloce sviluppo del finnico scritto. Nacque anche un conflitto letterario a causa dell'uso scritto preponderante dei dialetti finnici sudoccidentali a scapito di quelli orientali, che si concluse con un compromesso tale per cui la lingua scritta non doveva rappresentare nessun dialetto in particolare. La terminologia venne rapidamente sviluppata costruendo numerosineologismi, oppure modificando termini dialettali per altri usi; ad esempiojuna (treno) deriva originariamente dajono (fila). Finalmente nel1863 vide luce il primo decreto sulla lingua, in cui si specificava che la lingua finnica avrebbe assunto ruolo di lingua ufficiale, affiancandosi allo svedese, nel giro dei successivi venti anni. Ciò costrinse anche a incrementare l'istruzione della popolazione; non a caso proprio in quel periodo venne incominciata la pubblicazione regolare di riviste di letteratura non religiosa in finnico.
Il periodo del finnico contemporaneo viene fatto incominciare intorno al1870, contemporaneamente alla pubblicazione del primo romanzo in lingua,Sette fratelli (Seitsemän veljestä) del maggiore scrittore finlandeseAleksis Kivi. Da allora fino ai giorni nostri la lingua finnica comune non ha più subito repentini cambiamenti, se si eccettua l'introduzione di neologismi. I cambiamenti più evidenti di questi ultimi decenni non sono legati alla lingua comune, bensì al suo uso: oggigiorno infatti è accettato l'uso del finnico parlato anche in contesti ufficiali. Le differenze tra la lingua parlata e quella scritta sono legate principalmente all'uso di termini dialettali; per esempio i pronomi personali "io" e "tu" sono usati nella forma parlatamä esä anziché in quella scrittaminä esinä, oppure l'uso delle forme passive dei verbi viene preferito all'uso della prima persona plurale dell'indicativo (me mennään, cioè "noi si va" in luogo dime menemme, "noi andiamo").
Dopo il periodo delprotofinnico, periodo distinto nell'evoluzione della lingua finnica, il lessico si è rinnovato in parte autonomamente — formazione di derivati e agglutinazione di più termini in parole composte — e in parte in forma diprestiti linguistici.
I prestiti più antichi derivano dallelingue germaniche parlate in Sassonia (non a caso laGermania è chiamataSaksa in finlandese)[senza fonte], mentre i prestiti più comuni vengono, permotivi storici, dallosvedese. Anche termini paneuropei qualiaasi (asino),öylätti (ostia), sono giunti in Finlandia con il tramite della lingua svedese.
Influenze dellalingua russa sono presenti nei dialetti più orientali, e sono passati nelXIX secolo a uso scritto, parte a causa della loro presenza nel poema epico finnicoKalevala e parte a causa del fatto che la maggior parte dei finlandesi ignorava la loro origine straniera. Alcuni esempi di prestiti dalrusso sonoleima (timbro),rotu (razza),viesti (messaggio).
Durante la strutturazione della lingua finnica scritta sono stati eliminati neologismi nati in forma orale da prestiti linguistici, e sostituiti con parole derivate da termini finnici. Così dakirja (libro) si è costruitokirjasto (biblioteca) al posto del prestito svedesebiblioteekki,puhe (parola, il parlare) →puhelin (telefono) al posto ditelefooni,oppi (sapere, conoscenza) →yliopisto (università) al posto diuniversiteetti,muovata (foggiare, sagomare) →muovi (plastica) al posto diplastiikki.
Molti neologismi sono comunque andati persi, e sostituiti da prestiti stranieri:sätiö →radio,kärkky →bakteeri (batterio),äänikkö →magnetofoni (magnetofono),jalopeura →leijona (leone),paukkumaissi →popcorn,joukkoistuin →sohva (divano).
Oggigiorno i prestiti sono abbastanza evidenti, anche a causa dell'internazionalizzazione di molti termini tecnici e dall'influenza sempre più marcata dellalingua inglese. Generalmente i prestiti stranieri nella lingua finnica sono modificati in modo da poter accordarsi con le regole grammaticali (tape →teippi, scotch), oppure traducendoli alla lettera (scheda madre →emolevy).
Suomalaisen Sana - Lugun Coetus, il primo dizionario finnico.
La primagrammatica finnica, dal nome latino diLinguae Finnicae brevis institutio risale al1649 a cura diAeschillus Petraeus, mentre il primo dizionario, chiamatoSuomalaisen Sana – Lugun Coetus, è del1745 e a cura diDaniel Juslenius, contenente circa 16.000 parole, e anche provvisto di un piccolo elenco di termini svedesi.
I dizionari di finnico più usati oggigiorno sono ilNykysuomen sanakirja (dizionario di finnico corrente) stampato dallaWSOY e giunto nel2002 alla sua quindicesima edizione (la prima risale alla fine deglianni venti) e ilSuomen kielen perussanakirja (dizionario base della lingua finnica), pubblicato dalKotimaisten kielten tutkimuskeskus (centro di ricerca delle lingue nazionali), sia in formato cartaceo sia elettronico.
La lingua finnica è scritta con l'alfabeto finlandese, ossia con l'alfabeto latino nella sua forma usata anche in Svezia, ovvero comprendente le lettere specialiä,ö eå, oltre alle consonantiš ež.
I termini della lingua finnica sono divisi nelle seguenti categorie:sostantivi (substantiivit),aggettivi (adjektiivit),pronomi (pronominit),numerali (numeraalit),verbi (verbit) eparticelle (partikkelit). Sostantivi e aggettivi non si flettono in base ai generi grammaticali, che in finnico sono inesistenti[4]. Questa lingua non possiede alcun tipo di articolo[5]
In finnico i sostantivi, gli aggettivi, i pronomi, i numerali e le parti nominali dei verbi vengono declinate, oltre che in base al numero (singolare o plurale), anche in base a 15casi:
Nominativo: è il caso del soggetto (Kirja on pieni –Il libro è piccolo).
Risponde alle domande:kuka? (chi?),mikä? (che cosa?).
Il plurale si forma aggiungendo la desinenza-t al morfema debole del tema
È uguale al genitivo nella forma singolare e al nominativo nella forma plurale. Fanno eccezione i pronomi personali, che vengono declinati con la desinenza-t (es.minut, me).
Genitivo: è il caso del complemento di specificazione (Kirjan kansi on punainen – La copertinadel libro è rossa).
Risponde alle domande:kenen? (di chi?),minkä? (di che cosa?).
Si forma aggiungendo la desinenza-n al singolare, le desinenze-en,-ten,-den/-tten al plurale, quindi è identico all'accusativo.
Partitivo: indica la parte di una cosa o una quantità indefinita, è anche il complemento diretto delle frasi negative (En näekirjaa Non vedo il libro).
Risponde alle domande:ketä? (chi?),mitä? (che cosa?).
Si forma aggiungendo le desinenze-a/-ä, -ta/-tä, -tta/-ttä al singolare, le desinenze-a/-ä, -ta/-tä al plurale.
Inessivo: è il caso del complemento di stato in luogo interno (Mario onautossa – Mario ènella macchina).
Risponde alla domanda:missä? (dove?).
Si forma aggiungendo la desinenza-ssa/-ssä
Elativo: è il caso del complemento di moto da luogo interno o la provenienza (Mario tuli ulosautosta – Mario è uscitodalla macchina ). Inoltre è anche il caso del complemento di argomento (Mario puhuu autostaan - Mario parla della sua macchina).
Risponde alla domanda:mistä? (da dove?).
Si forma aggiungendo la desinenza-sta/-stä
Illativo: è il caso del complemento di moto a luogo interno (Mario istuuautoon – Mario si siedenella macchina).
Risponde alla domanda:mihin? (verso dove?).
Si forma aggiungendo le desinenze-Vn,-hVn,-seen al singolare e-hin,-siin al plurale
Adessivo: è il caso del complemento di stato in luogo esterno (Kirja onpöydällä – Il libro èsul tavolo), oppure il mezzo con cui si svolge un'azione o il modo in cui si compie (Mario opiskeleekirjalla – Mario studiacon un libro). Inoltre indica il possessore nell'espressione: io ho (Minulla on kirja –Io ho un libro).
Risponde alla domanda:millä? (dove? in che modo? a chi?),millä paikalla? (in che posto?).
Si forma aggiungendo la desinenza-lla/-llä
Ablativo: è il caso del complemento di moto da luogo esterno. Indica separazione o provenienza (Mario ottaa kirjanpöydältä – Mario prende il librodal tavolo).
Risponde alla domanda:miltä? (come? da dove?),miltä paikalta? (da che posto?).
Si forma aggiungendo la desinenza-lta/-ltä
Allativo: è il caso del complemento di moto a luogo esterno (Il libro è cadutosul pavimento), oppure del complemento di termine (Mario on kirjoittanutLuigille – Mario ha scrittoa Luigi).
Risponde alla domanda:kenelle? (a chi?).
Si forma aggiungendo la desinenza-lle
Essivo: indica lo stato/la situazione in cui si trova una persona o una cosa. (Lääkärinä Mario tekee paljon töitä –Come medico / In quanto medico, Mario lavora tanto).
Risponde alla domanda:minä? (in qualità di cosa?).
Si forma aggiungendo la desinenza-na/-nä
Translativo: esprime una trasformazione (Mario valmistuilääkäriksi – Mario è diventatomedico).
Risponde alla domanda:miksi? (come?).
Si forma aggiungendo la desinenza-ksi
Istruttivo: è il caso del complemento di mezzo (Näin senomin silmin – L'ho vistocon i miei occhi).
Risponde alla domanda:miten? (come?).
Si forma aggiungendo la desinenza-n e si declina solo al plurale.
Comitativo: è il caso del complemento di compagnia, abbastanza raro nel finnico parlato (Mario tuli vaimoineen – Mario è venutocon sua moglie).
Risponde alle domande:kenen kanssa? (con chi?),minkä kanssa? (con cosa?).
Si forma aggiungendo la desinenza-ne, sempre preceduta dalla desinenza -i.
Abessivo: esprime la mancanza di qualcosa, molto raro nel finnico parlato (Mario onkirjatta – Mario èsenza libri).
Risponde alla domanda:mitä ilman? (senza che cosa?).
Si forma aggiungendo la desinenza-tta/-ttä
Con la sola eccezione del nominativo plurale, che ha una propria desinenza (-t), per il plurale degli altri casi le desinenze indicate sono sempre precedute dalla vocale -i, che muta in -j quando sia l'ultima lettera della radice del nome che la prima lettera della desinenza di caso sono vocali. Tale modificazione occorre solo per i nomi che terminano in vocale che al plurale non cade e per casi i cui suffissi constano di una vocale o iniziano con una vocale. Quindi il partitivo plurale e il genitivo plurale dikirjasto (libreria) sono rispettivamentekirjastoja ekirjastojen.
L'abessivo, l'instruttivo e il comitativo sono rari e solitamente appaiono in espressioni avverbiali (paljain jaloin, a piedi nudi). Più raro ancora è ilprolativo, che si forma con l'aggiunta della desinenza-tse (maitse,meritse,sähköpostitse, rispettivamente "via terra", "via mare", "via posta elettronica"). ll caso particolare della desinenza-t dei pronomi personali del caso accusativo è usata in alcuni dialetti anche per i nomi propri di persona (otetaan Matit ja Maijat mukaan ja lähetään kylälle, passiamo a prendere Matti e Maija e andiamo in paese).
I sostantivi si declinano anche in funzione della persona, a essi cioè può essere legato anche un suffisso possessivo. Tali suffissi vengono inseriti dopo la desinenza del caso utilizzato.
-ni (prima pers. sing.)
-si (seconda pers. sing.)
-nsa,-nsä oppure-Vn (terza pers. sing.)
-mme (prima pers. pl.)
-nne (seconda pers. pl.)
-nsa,-nsä oppure-Vn (terza pers. pl.)
Per i casi nominativo, genitivo e illativo, singolare e plurale, si impiega sempre -nsa, -nsä. Per gli altri casi si impiega -Vn: ma per il partitivo singolare si impiega -nsa, -nsä quando la radice della parola termina con vocale breve -a,-ä.
En ottanut hänen lippuaan / lippuansa, Non ho preso il suo biglietto.
En ottanut hänen junaansa, Non ho preso il suo treno.
L'uso del suffisso possessivo è obbligatorio nella lingua finnica scritta, in aggiunta può essere utilizzato, come attributo del sostantivo, anche il pronome di persona al genitivo (minun autoni oppureautoni, "la mia auto"). Nella terza persona, l'usare o meno il pronome di persona indica, rispettivamente, la forma non riflessiva o riflessiva della frase:
Pekka näki autonsa, "Pekka ha visto la sua propria auto"
Pekka näki hänen autonsa, "Pekka ha visto la sua auto" (di un'altra persona).
Nella lingua parlata i suffissi possessivi vengono usati raramente. Generalmente il loro utilizzo si limita alle forme di possesso riflessivo (mä löysin kirjani, "trovai il mio libro"), oppure in senso rafforzativo o in linguaggio volutamente forbito. A prescindere dal loro uso o meno, essi sono completamente comprensibili anche nella forma parlata.
I suffissi possessivi sono utilizzati anche abbinati ai pronomi riflessivi (itselleni, "a me stesso",toisilleen "a un altro"), e anche con le forme infinite dei verbi (kerroin tulevani huomenna, "dissi che sarei arrivato domani").
Lo sviluppo della lingua finnica suggerisce una diminuzione progressiva dell'uso suffissi possessivi, che sono sostituiti semplicemente dall'attributo al genitivo, così come accaduto nellalingua estone, che ha perso completamente tali suffissi.
Le forme dei verbi vengono divise in due categorie:
Forma finita. Sono le forme coniugabili in funzione della persona (6 forme personali più il passivo); i verbi in forma finita vengono usati nella forma canonica dipredicato
Forma infinita o forma nominale. In questa forma i verbi vengono declinati alla stregua dei sostantivi (casi, singolare/plurale e suffissi possessivi), e usati pertanto anche in forma sostantivata.
Itempi sono anch'essi quattro:presente,imperfetto,perfetto epiuccheperfetto. Altri tempi usati nel passato sono caduti in disuso. Interessante notare come nella lingua finnica non esista un tempo futuro.
I verbi in forma nominale si dividono in infinitivi e participi. La forma infinitiva è usata all'interno della frase allo stesso modo deisostantivi, e può presentarsi in alcune forme declinate. Ad esempio il verbosyödä (mangiare) diventasyömässä ("a mangiare", "mangiando", stato in luogo),syömästä ("dal mangiare", moto da luogo),syömään ("a mangiare", moto a luogo),syömättä ("senza mangiare", "senza aver mangiato",abessivo). In forma infinitiva i verbi possono anche avere il suffisso possessivo (mennessämme, "nel nostro andare", "mentre stiamo/stavamo andando",nähdäkseni, "per vedermi"). I participi, nel loro declinarsi e nella loro sintassi, si comportano comeaggettivi, ovvero possono declinarsi in tutti i casi, e in tutti i modi comparativi. Ad esempio il primo participio (participio presente) del verbotehdä (fare) ètekevä (facente, colui che fa), e può assumere la formacomparativa relativatekevämpi ecomparativa assolutatekevin, difficilmente traducibili direttamente in italiano senza l'uso dicirconlocuzioni. Così come nel modo infinitivo, anche i participi hanno forme attive e passive. Il citato verbosyödä ha come participio presentesyövä (mangiante) nella forma attiva esyötävä (mangiabile) nella forma passiva, mentre il participio passato èsyönyt (mangiato) nella forma attiva esyöty (stato mangiato) in quella passiva.
Un'altra peculiarità del finnico, presente anche in altrelingue uraliche, è il verbo di negazione, che si coniuga in funzione della persona. All'indicativo le sei forme personali sonoen,et,ei,emme,ette,eivät, all'imperativo è presente nella seconda e terza persona singolare (älä eälköön) e in tutte e tre le forme plurali (älkäämme,älkää,älkööt). Dei modi nominali del verbo di negazione è rimasto, nel finnico corrente, solo la forma del participio presente (primo participio) che èepä ed è spesso utilizzato come prefisso di negazione in molti aggettivi (es.epävirallinen, non ufficiale, ufficioso).
La negazione dei verbi si ottiene dunque inserendo il verbo di negazione tra il soggetto e il verbo, ovvero come un vero e proprio verbo ausiliare. Ad esempio,sinä olet lukenut (tu hai letto) diventasinä et ole lukenut (tu non hai letto).
Nella forma interrogativa, è il verbo a spostarsi all'inizio della frase e ad assumere la particella interrogativa-ko o-kö:oletko lukenut (hai letto?),etkö sinä ole lukenut (non hai letto?).
Alterazioni fonetiche morfologiche o relative alla declinazione
A differenza dellelingue agglutinanti canoniche, nella lingua finnica la radice (il tema lessicale) e la desinenza dei termini possono avere numerose varianti. Questo comportamento è legato agli sviluppi fonetici della lingua risalenti allelingue baltofinniche o ancora a tempi antecedenti. I cambiamenti nel tema lessicale sono causati dai seguenti fattori:
Cambiamento del morfema vocalico e consonantico. La maggior parte dei sostantivi terminano, in forma nominativa, con una vocale (es.veri, sangue), oppure il tema, a cui viene aggiunta la desinenza, termina con una vocale (es. nominativo:hevonen, genitivo:hevose-n, "cavallo"). Ma nel caso di altre desinenze, soprattutto delpartitivo, una consonante viene aggiunta al tema (variante del tema) privato della vocale terminale (ad es. il partitivo singolare degli esempi sopra citati èver-ta ehevos-ta).
Alternanza consonantica: nei termini che presentano nel tema consonanti occlusive (k,p,t), esse cambiano a seconda che la sillaba successiva (generalmente la desinenza) sia chiusa (terminante con unaconsonante) oppure aperta (es. nominativo:kukka, genitivokuka-n, partitivokukka-a, "fiore"). L'alternanza consonantica è sintatticamente un fenomeno così importante che si estende anche ai nuovi prestiti stranieri, a termini di uso esclusivo della lingua parlata, e anche a consonanti non storicamente presenti nella lingua finnica. Ad esempio, il neologismodubata, "doppiare (un film)" diventa alla terza persona singolare dell'indicativodubbaa
Variazioni del tema lessicale con vocali terminalie ei: nelle parole in cui il tema termini con la vocalee, la forma del nominativo singolare termina ini (gen.vere-n : nom.veri, "sangue", gen.lapse-n : nom.lapsi, "bambino"). Le parole aventi tema terminante ini, e il cui nominativo termina anch'esso ini, sono da un punto di vista della declinazione termini a tema vocalico, e sono generalmente parole derivate comekasvi (pianta) o prestiti stranieri comelasi (bicchiere).
Cambiamenti dit es: anticamente (già prima del periodo delprotofinnico), lat si è trasformata ins davanti alla vocalei, per cui nelle parole antiche in cui il morfema vocalicoi si trasforma ine e aventi davanti a esso unat (o alla suaconsonante alternativad), quest'ultima cambia ins. Ad esempio la parola "acqua" èvesi al nominativo,vettä al partitivo eveden al genitivo.
Esempi di tipi di temi lessicali:
valo (luce)
tema vocalico invariabilevalo-:valon (gen.),valoa (part.)
takka (camino, focolare)
tema vocalico fortetakka-:takkaan (illativo)
tema vocalico deboletaka-:takassa (inessivo)
keihäs (lancia)
tema vocalicokeihää-:keihäät (nom. pl.)
tema consonanticokeihäs-:keihästä (part. sing.)
opas (guida)
tema vocalico (di grado forte)oppaa-:oppaana (essivo)
tema consonantico (di grado debole)opas-:opasta (part.)
Nel finnico il sistema vocalico è alquanto ampio. Esso è composto da:
Cinque vocali anteriori
arrotondate: vocale semialtaö e altay (pronunciata come la tedescaü)
non arrotondate: altai, semialtae e ampiaä
Tre vocali posteriori
arrotondate: semialtao e altau
non arrotondate: ampiaa.
Le vocali si presentano in forma lunga e breve (la forma lunga è rappresentata dalla stessa vocale scritta due volte). Inoltre esistono numerosidittonghi o unioni di vocali (vocali consecutive pronunciate con una breve pausa tra di esse).
A un'ampia scelta di vocali corrisponde un limitato sistema consonantico. Esso è composto da:
le occlusive sordep,t,k e l'occlusiva sonorad (lad è presente solamente nelle parole che hanno unat come corrispondente nel morfema debole del tema)
la sibilantes
le nasalim,n eng (quest'ultima talvolta simile algn italiano dignomo, ma in forma meno marcata)
le liquidel er
le fricativev ej (quest'ultima con pronuncia fricativa molto debole, praticamente semivocale) e la debole fricativah (equivalente allac toscana inla casa).
In aggiunta a queste consonanti, sono presenti prestiti consonantici stranieri, qualib ed (in posizioni diverse dal caso sopra specificato),g,f, eš.
Le consonanti (eccetto lah) possono presentarsi in forma breve o lunga. Laj è raddoppiata solo con aggiunta di unai, mentre lav solo dopo un dittongo terminante inu, ma non viene raddoppiata nella forma scritta. Le parole aventi occlusive nel tema lessicale sono caratterizzate dall'alternanza consonantica.
Come nelturco e nell'ungherese, nella lingua finnica (almeno per le parole originarie) esiste un'armonia vocalica: in una stessa parola possono coesistere solo le vocali anterioriy,ä,ö oppure le posterioria,o,u; lae e lai sono consideratevocali neutre e sono presenti anche con vocali posteriori. Questo influisce anche sulle desinenze, che devono contenere vocali che mantengano l'armonia velare:kala-ssa, (nel pesce),kylä-ssä (nel paese),levo-ttom-uus (inquietudine),työ-ttöm-yys (disoccupazione). Se sono presenti solo vocali neutre queste valgono come vocali anteriori. (es. Helsingi-ssä-kö, "a Helsinki?")
L'armonia vocalica non è presente nelle parole composte dall'agglutinazione di due termini distinti (kesäloma, "vacanze estive",aamuyö, "le ore piccole"). Stesso discorso vale per parole aventi suffissi esterni (es.tällainen, "simile") e parole composte che abbiano un morfema identificativo del limite tra le due parole (laihan-länta).
Le parole finniche possono essere divise insillabe, che possono incominciare con una vocale o al massimo con una consonante. Anche per questa ragione i termini originari finnici possono avere al massimo una consonante all'inizio, e nei vecchi prestiti stranieri il morfema iniziale è semplificato in base a questa regola (es.ranta, "spiaggia", dalgermanicostrand). I termini che incominciano per vocale (che può essere breve, lunga o un dittongo) sono seguiti da 0-2 consonanti; la sillaba più breve è pertanto costituita da una vocale breve (es.o-lo, "l'essere", "lo stare",i-sä, "padre").
I termini finnici di radice antica sono generalmente bisillabici e a tema lessicale con terminazione vocalica (kala, "pesce",muna, "uovo",mene-, tema del verbomennä, "andare",otta-, tema del verboottaa, "prendere"), monosillabici sono solo il verbo di negazione (ei,e-), alcuni temi di pronomi (se, "esso",tuo, "quello",tä-, tema del pronometämä, "questo",ku-, tema del pronomekuka, "chi") e un piccolo gruppo di parole bisillabiche che hanno perso una consonante interna (es.jää, ghiaccio,kuu, luna,pää, testa). Ovviamente in coda al tema possono essere aggiunte desinenze e suffissi, oltre alla possibilità di costruire parole composte, cosicché le parole finniche possono essere anche molto lunghe.
L'accento nelle parole finniche è, senza eccezioni, sulla prima sillaba. Questa è una tipica particolarità del finnico, tant'è che l'accento non è affetto né dalla durata della sillaba, né dal suono: suoni (vocali) lunghi e brevi possono presentarsi indifferentemente sulla sillaba accentata o su altre. Nella lingua parlata l'accento più marcato può essere spostato su altre sillabe (es.hetkiNEN, "un attimo!"), ma solo nei casi in cui la parola vuol essere enfatizzata. Nell'ambito della frase alcune parole brevi possono restare senza accento, come ad esempio le parole incomincianti peron-. Oltre all'accento principale, nelle parole composte da almeno quattro sillabe, è possibile avere un accento secondario. Emil Nestor Setälä, in un suo scritto del1930 ha definito gli accenti secondari come segue:
«L'accento secondario si presenta, in aggiunta al principale in parole composte da più di tre sillabe, sulla terza o sulla quarta sillaba e, successivamente, ogni due sillabe (eccetto sull'ultima). L'accento sulla quarta sillaba (e quindi sulla sesta, ottava, e così via) cade generalmente solo su parole composte da cinque o più sillabe in cui la terza sillaba è breve.»
Nelle parole composte l'accento secondario è importante per distinguere le parole singole.
L'ortografia della lingua finnica è nella gran parte fonologica, ovvero a ogni suono corrisponde una lettera. Le eccezioni maggiori sono:
il suonoäng, ovvero unan velare, che viene scritto comeng (kengät, scarpe)
il fenomenosandhi, ovvero i cambiamenti di pronuncia tra due parole consecutive, tra cui il più comune è la geminazione di frontiera
La geminazione di frontiera si presenta in quei termini che hanno perso una consonante finale (generalmente-k o-h); se a una parola di questo tipo segue un termine incominciante per consonante, questa consonante viene foneticamente raddoppiata. La geminazione di frontiera non viene generalmente scritta; nei trattati linguistici viene spesso contrassegnata dal simbolox. Esempi della geminazione di frontiera sono i seguenti:
Dopo il verbo coniugato tramite l'uso del verbo di negazione:en ota sitä [en otas sitä] (non lo prendo)
Nella seconda persona singolare del modo imperativo dei verbi:ota se [otas se] (prendilo),älä tule tänne [älä tulet tänne] (non venire qui)
Nella forma del primo infinito dei verbi (corrispondente all'infinito italiano):en tahdo ottaa sitä [en tahdo ottas sitä] (non voglio prenderlo)
Nei sostantivi declinati nel casoallativo:äidille pitää soittaa [äidillep pitää soittaa] (si deve chiamare la mamma)
In alcuni avverbi che (così come nel caso dei termini all'allativo o dei verbi all'infinito) avevano nella loro forma antica una-k terminale:tänne tulo [tännet tulo] (l'arrivo qua)
termini (originari o prestiti) anticamente terminanti per-(e)k- e-(e)h-, la cui forma nominativa dei derivati moderni termina generalmente ine; ad esempio la parolaherne, pisello, derivante dalbalticoherneh:hernekeitto [hernekkeitto], "zuppa di piselli", oppurepuhe ("parola", "parlata", dal verbopuhua, parlare), da cuipuhemies [puhemmies], "portavoce", "presidente".
I problemi nella scrittura e nella pronuncia nascono spesso nel caso di prestiti linguistici. In alcuni casi, infatti, si è mantenuta la scrittura originaria, o comunque non modificata secondo le regole di pronuncia finnica. Ad esempio, il prestito latinoinvalidi (invalido), è scritto con una solai, e così dovrebbe essere pronunciato dal momento che nella versione latina della parola talei era breve; in realtà in pratica la pronuncia dellai viene raddoppiata seguendo la regola linguistica di altre parole aventi la stessa sequenza di vocali e consonanti (es.invaliidi,Balttia).
La sibilanteš presenta lo stesso tipo di indeterminazione di scrittura: per i prestiti che presentavano tale vocale viene talvolta consigliato l'uso di una normales (sakaali, sciacallo,sampoo, sciampo,snautseri, schnauzer,sokki, shock,attasea, addetto,hasis, hashish,klisee, cliché,montaasi, montaggio,reportaasi, reportage,sabotaasi, sabotaggio,kollaasi, collage,saali, scialle,samppanja, champagne,sekki, ma anchešekki, scacchi,sifonki, chiffon,sortsit, ma anchešortsit eshortsit, calzoncini corti,brosyyri, brochure, ecc.), mentre l'uso dellaš viene consigliato nelle parolešaahi, scià,šamaani, sciamanošeikki, sceicco,šeriffi, sceriffo,šillinki, scellino,geiša, geisha,šakki, scacchi,tšekki, Cechia,Tšehov, Čechov,šovinismi, sciovinismo,bolševikki, bolscevico,kašmir, cachemire,pašša, pascià, e comunque nella traslitterazione dei nomi russi (es.Hovanštšina,Tšehov, Tšaikovski, Gorbatšov, Tšetšenia). La formash- viene usata raramente in prestiti inglesi (es.sherry,show), oppure nel caso in cui, per ragioni tecniche, non si possa usare la letteraš.
Minä en ymmärrä/en puhu suomea.: io non capisco/non parlo il finlandese.
suomeksi/italiaksi/englanniksi/ranskaksi/saksaksi: in finnico/italiano/inglese/francese/tedesco
Oletko suomalainen/italialainen?: sei finlandese/italiano?
Mitä kello on?: che ore sono?
Kello on + ora (es. kaksi).: sono le + ora (es. due).
Kuinka se sanotaan suomeksi/italiaksi/englanniksi/ranskaksi/saksaksi? : come si dice in finnico/...
Mikä sinun nimesi on?: come ti chiami?
Curiosità: in finlandese non esiste una vera e propria parola che possa significare "per favore". Per esprimere richieste in maniera cortese si coniuga il verbo il questione con quello che corrisponde al nostro condizionale in italiano. es: Voitko...?: Puoi...? - forma cortese: Voisitko...?: Potresti...:?
La lingua finnica non ha un vero e proprio verbo avere. Per questo motivo si usa un'espressione particolare formata dal verboolla sempre al singolare e dal possessore al caso adessivo, che ha come desinenza -lla/-llä. La cosa posseduta va all'accusativo o al partitivo.Ecco un esempio:
Nonostante il basso numero di locutori del finnico (circa sei milioni), esistono numerose variazionidialettali. Molti dialetti hanno radici antiche, praticamente più antiche della nascita della lingua finnica vera e propria. Prima delMedioevo non esisteva una definizione vera e propria, ma esisteva una distinzione tra dialetti etnicibaltofinnici; da quelli rimasti all'interno dei confini dellaSvezia del tempo, quando si è iniziato a costruire la lingua finnica. La lingua finnica attuale non è figlia di un singolo dialetto, bensì frutto di compromesso di unificazione dei vari dialetti effettuato durante ilXIX secolo.
I dialetti non vengono più parlati nelle loro forme originarie, e si può dire che stanno lentamente morendo. In alcune regioni, comunque, il dialetto si è mantenuto forte e conta numerosi locutori; si può in ogni caso affermare che i dialetti originari siano stati sostituiti dalla locale lingua parlata. Negli ultimi decenni è nato un nuovo interesse nei dialetti, per cui oggigiorno esiste una nutrita pubblicazione di libri scritti nei vari dialetti locali, arrivando addirittura a pubblicare fumetti (ad es.Paperino) nei vari slang.
Idialetti finnici sono tradizionalmente divisi in due gruppi: i dialetti occidentali e quelli orientali. Le differenze sostanziali sono le seguenti:
Variazione dellat nella forma debole del tema lessicale. Essa si trasforma ind nel finnico scritto, nei dialetti occidentali spesso diventar ol, mentre in quelli orientali viene completamente rimossa, oppure sostituita da un fonema di transizione,
Trasformazione delle vocali lunghe in dittonghi (nei dialetti orientali): ad es.moa invece dimaa (terra),peä invece dipää (testa)
Differenze nell'uso dei vocaboli. Ad esempio il fascio di rametti di betulla che si usa in sauna è chiamatovihta nei dialetti occidentali, mentrevasta in quelli orientali. Alcune parole assumono significati diversi, cometuima, che nei dialetti occidentali significa forte, pungente, mentre in quelli orientali significa insipido, insapore.
I dialetti occidentali che hanno subito poche influenze nel corso dei secoli sono solo idialetti del sud-ovest e quelli del gruppo deglihämäläismurteet. I vari dialetti dell'Ostrobotnia hanno subito influenze dai dialetti orientali, sempre più marcate più a nord ci spostiamo. Per questa ragione molti studiosi stanno pensando di riclassificare i dialetti in tre gruppi: occidentali, orientali e settentrionali.
Finglish, forma di slang in cui sono presenti numerosi prestiti dalla lingua inglese
Dialetto di Rauma, dialetto parlato principalmente nella città diRauma, appartenente al gruppo deidialetti del sud-ovest, ma con forti distinzioni quali l'accorciamento delle parole, una propria intonazione e molti prestitigermanici.
Stadin slangi (letteralmente "slang di Helsinki"), forma dialettale nata aHelsinki all'inizio delXX secolo e praticamente basata sull'uso di numerosi prestiti svedesi. Tale dialetto nacque come sorta dilingua franca per permettere la comunicazione tra finlandesi dilingua svedese e finnico.