Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Բոլոր մարդիկ ծնվում են ազատ ու հավասար իրենց արժանապատվությամբ ու իրավունքներով: Նրանք ունեն բանականություն ու խիղծ ֊ միմյանց պետք է եղբայրաբար վերաբերվեն
Lalingua armena classica,[2] detta anchearmeno antico,grabar okrapar (inarmeno occidentale),[3] possiede attestazioni scritte a partire dalV secolo, quando si sviluppò laletteratura armena, grazie alla creazione l'alfabeto armeno da parte diMesrop Mashtots. L'armeno classico è convenzionalmente considerato in uso sino all'XI secolo, ma seppur con significativi cambiamenti, rimase la lingua della letteratura tra ilXII e la metà delXIX secolo ed è tuttora la lingua dellaliturgia armena, pertanto è molto studiato dai filologi biblisti e patristici. Nel corso dei secoli, infatti, la lingua parlata si evolse indipendentemente rispetto a quella scritta. Molti manoscrittigreci,persiani,ebraici,siriaci e anchelatini ci sono rimasti soltanto nelle traduzioni in questa lingua.
L'armeno è di grande interesse per i linguisti a causa della sua singolare evoluzione fonologica dalprotoindoeuropeo, perché conserva molte caratteristiche considerate arcaiche. Storicamente, l'armeno è diviso (con grande approssimazione) in due grandi dialetti: l'armeno orientale, parlato nella odiernaRepubblica Armena, e l'armeno occidentale, parlato dagli armeni dell'Anatolia. In seguito algenocidio armeno, il dialetto occidentale scomparve dall'Anatolia e si conservò soltanto presso gli armeni della diaspora. A seguito delle numerose divisioni politiche e geografiche, si sono sviluppati vari dialetti, alcuni dei quali non sonomutuamente intelligibili.
Ildialetto armeno occidentale[2] (armeno: Արեւմտահայերէն) è uno dei due dialetti moderni della lingua armena ed è parlato principalmente dagli armeni di Istanbul e nella diaspora, inEuropa, inNord America e nelMedio Oriente, fatta eccezione per gli armeni dell'Iran tra i quali è diffuso l'armeno orientale. L'armeno è parlato soltanto da una piccola percentuale degli armeni di Istanbul, con il 18% fra la comunità in generale e l'8% tra i giovani, mentre gli altri parlano turco.[4]
Si è sviluppato a partire dai primi decenni del XIX secolo basandosi sul dialetto armeno diIstanbul. L'armeno occidentale in Turchia è definito come sicuramente in via diestinzione (Lingua in pericolo).[5]
L'armeno è unalingua indoeuropea, benché con caratteristiche tanto peculiari da essere stato riconosciuto come tale soltanto relativamente tardi, nel1875 daHeinrich Hübschmann. Più in particolare, l'armeno appartiene a un ramo a sé stante della famiglia indoeuropea, poiché non esistono altri idiomi che siano strettamente imparentati con esso.
Alcuni studiosi ritengono che l'armeno sia molto simile allalingua frigia, ormai estinta. È stata anche suggerita una somiglianza con iltocario. Tra le lingue moderne, ilgreco è considerato la lingua più prossima all'armeno, il quale, inoltre, contiene molti prestiti dalpersiano (che, a sua volta, appartiene alla famiglia indoeuropea).
Lafonologia dell'armeno è stata influenzata dalle vicinelingue caucasiche, dalle quali ha adottato la distinzione tra consonanti sorde, sonore, occlusive e fricative eiettive. Le radici delle parole, al contrario, sono in gran parte di origine indoeuropea; molte discendono direttamente dalproto-indoeuropeo e sono imparentate con quelle delle altre lingue indoeuropee, come l'inglese, il latino, il greco antico ed il sanscrito.
Tuttavia, a causa dell'elevata presenza di prestiti linguistici (soprattutto dallelingue iraniche vicine), si sa che solo circa 1500 parole (G. Jahukyan) sono state ereditate dall'indoeuropeo dalla fase armena classica; il resto è andato perso, un fatto che rappresenta una sfida importante per gli sforzi per comprendere meglio il proto-armeno e il suo posto all'interno della famiglia, soprattutto perché molti dei cambiamenti sonori lungo il percorso dall'indoeuropeo all'armeno rimangono piuttosto difficili da analizzare.[6]
La tabella che segue mostra alcune delle parole di origine indoeuropea più facilmente riconoscibili, paragonate con le suddette lingue (e l'antico inglese). (Fonte: Online Etymology Dictionary).[7]
Le prime testimonianze della lingua armena vengono datate alV secolo d.C., con la traduzione dellaBibbia in armeno da parte diMesrop Maštoc'. La parte più arcaica della storia della lingua è incerta e soggetto di numerose speculazioni. Alcuni linguisti ritengono che l'armeno sia un parente stretto delfrigio. Molti studiosi come Clackson (1994) ritengono che sia ilgreco la lingua vivente più geneticamente vicina all'armeno. L'armeno condivide con il greco la caratteristica rappresentazione delle laringali indoeuropee per mezzo di vocali protetiche e condivide anche altre peculiarità fonologiche e morfologiche. La stretta parentela dell'armeno e del greco fa inoltre luce sulla natura di mutamento areale dell'isoglossa centum-satem. Inoltre l'armeno condivide altre isoglosse con il greco; alcuni linguisti hanno proposto che gli antenati delle due lingue fossero quasi del tutto identici o per lo meno in stretto contatto areale. Ad ogni modo altri linguisti come Fortson (2004) hanno mosso come critica che «al tempo a cui risalgono le prime tracce dell'armeno nel V secolo d.C., le prove di una tale vicinanza si sono ridotte a poche allettanti tracce».
W. M. Austin nel 1942 ipotizzò[15] che ci sarebbe stato un contatto remoto tra l'armeno ed il gruppo dellelingue anatoliche, ipotesi basata su quelli che considerava tratti arcaici comuni, come la mancanza di un femminile o le vocali lunghe. Tale teoria non si basava su prove definitive, anche se contatti, più o meno parziali ed episodici, tra armeno e lingue anatoliche sono stati rilevati a più riprese da vari studiosi (Giuliano Bonfante, John Greppin e altri).
L'armeno classico (a cui spesso ci si riferisce comegrabar, letteralmente "(lingua) scritta") importò numerose parole dalle lingue iraniche, soprattutto dalpartico e contiene piccoli inventari di prestiti dal greco, dal siriaco e dallatino ed altre lingue autoctone come l'urarteo. Ilmedio armeno (XI-XV secolo d.C.) incorporò altri prestiti dall'arabo, dalturco, dalpersiano e dal latino; e i dialetti moderni hanno incluso ulteriori prestiti dal turco e dal persiano. In questo modo risulta particolarmente difficile determinare l'evoluzione storica dell'armeno, dato che ha preso in prestito moltissime parole, sia dalle lingue iraniche sia dal greco.
L'alta percentuale di prestiti dalle lingue iraniche portò i primi comparativisti a classificare l'armeno come una lingua iranica. L'appartenenza dell'armeno ad un ramo a sé stante fu riconosciuta solo quandoHeinrich Hübschmann (1875) utilizzò il metodo comparativo per distinguere i due strati di prestiti iranici dal lessico armeno originale. I due dialetti moderni, l'occidentale (originariamente associato con scrittori dell'Impero ottomano) e l'orientale (originariamente associato con scrittori dell'Impero persiano e dell'Impero russo) eliminarono tutte le influenze turche dalla lingua, soprattutto dopo ilgenocidio armeno.
L'armeno è scritto utilizzando l'alfabeto armeno (Հայկական Այբուբեն,Haykakan Aybowben), creato daMesrop Mashtots nel405 o406. Si tratta di un sistemaalfabetico, scritto in orizzontale da sinistra a destra, originariamente composto da 36 lettere. Seppur concepito per l'armeno classico, esso si è conservato nell'uso fino ai giorni nostri, sostanzialmente inalterato. Attualmente è utilizzato per scrivere sia l'armeno orientale che quellooccidentale.
A partire dalla sua concezione, l'alfabeto armeno ha subito pochi aggiustamenti. Nel XIII secolo furono aggiunte due nuove lettere (օ [o], ֆ [f]) pertrascrivere più accuratamente i termini stranieri, portando il totale delle lettere da 36 a 38. Una seconda riforma ortografica avvenne solo tra il 1922 e il 1924, in epoca sovietica, e fu poi riveduta nel 1940. I cambiamenti introdotti da quest'ultima sono tuttora osservati nell'ortografia dell'armeno orientale, ma non furono mai accettati dalle comunità delladiaspora armena, che parlano l'armeno occidentale.
Tipograficamente, l'alfabeto armeno si presenta in due forme distinte: la forma tonda, elaborata dai monaci armeni diVenezia sul modello dei caratteri tipografici diAldo Manuzio e la forma corsiva (o, più propriamente,notragir, in armeno "notarile"), che mostra una minore influenza occidentale.
La tabella successiva mostra il sistema consonantico armeno. Le consonanti occlusive e le affricate possiedono una serie speciale di aspirate (trascritte con lospirito aspro greco dopo la lettera):p‛,t‛,c‛,č‛,k‛. Ogni fonema nella tabella è rappresentato da tre simboli. Il primo indica la pronuncia secondo l'alfabeto fonetico internazionale (IPA); sotto appaiono le corrispondenti lettere dell'alfabeto armeno; per ultimi i simboli della traslitterazione inalfabeto latino (secondo la convenzioneISO 9985).
La struttura morfologica dell'armeno corrisponde con quella delle altre lingue indoeuropee, ma condivide alcuni fonemi distintivi e caratteristiche della grammatica con altre lingue della zona caucasica. L'armeno è ricco di combinazioni di consonanti. Sia l'armeno classico, sia i dialetti moderni letterari e parlati hanno un complicato sistema di declinazione, con sei o settecasi ma non c'è traccia di genere grammaticale. Nell'armeno moderno l'uso dei verbi ausiliari per coniugare i vari tempi ha generalmente soppiantato la declinazione verbale dell'armeno classico. Al negativo i verbi possiedono una coniugazione differente. Grammaticalmente le prime forme di armeno avevano molto in comune col greco e con il latino, ma la lingua moderna, così come il greco moderno o l'italiano, ha subito molte trasformazioni. Con il tempo l'armeno ha di fatto ridotto il propriogrado di sinteticità divenendo una lingua tipicamenteanalitica.
L'armeno classico non aveva alcun genere grammaticale, neanche nei pronomi. La declinazione nominale, tuttavia, conserva molti tipi di classi di flessione. Il sostantivo può declinarsi secondo sette casi,nominativo,accusativo,locativo,genitivo,dativo,ablativo estrumentale. Tutti i nomi sono distinti tra animati e inanimati: l'accusativo dei nomi animati coincide con il dativo, mentre l'accusativo degli inanimati coincide col nominativo. Inoltre esistono 7 classi di flessione per il casogenitivo/dativo, divise tra interiori (in cui la parola viene modificata all'interno, ex.: "մայր - madre", "մոր - della madre") ed esteriori (in cui ilmarcatore di caso viene aggiunto a fine parola, ex.:"հեռախոս - telefono", "հեռախոսի - del telefono"). Abbastanza interessante per la comparazione è che l'armeno condivide con il latino la desinenza nominale-tio, -tionis (da cui l'italiano-zione), il cui parente armeno è-tiown, -թյուն.
Presenta inoltre un carattere agglutinante, in cui più morfemi distinti si aggiungono alla parola per formarne di nuove.
*I sostantivi animati, sono sprovvisti della declinazione per il caso locativo, al suo posto può essere utilizzata la forma sostantivo-gen. + meǰ (es: "մոր մեջ" - "mor meǰ - dentro la madre"). Inoltre al caso accusativo sono identici al dativo.
Se la parola che segue inizia per vocale, ը viene sostituito da ն.
Per i nomi terminanti per vocale si utilizza sempre la lettera ն al posto di ը. Es.: Լուսինեն (Lusine-n), mentre Հակոբը (Hakob-ə).
I verbi armeni hanno un sistema esteso di coniugazione con due tipi principali di verbi (tre nell'armeno occidentale) e si coniugano secondo il tempo, il modo e l'aspetto.
***In realtà il gerundio è generalmente espresso con lo strumentale del verbo (es.: խոսելով), mentre quello presente in tabella è utilizzato quando si vuole esprimere un'azione secondaria compiuta dal soggetto nel momento in cui svolge l'azione primaria (շուկայից վերադարնալիս, գնի՛ր լոլիկներ - ritornando dal supermercato, compra dei pomodori!).
^Armenian, suEthnologue.URL consultato il 9 agosto 2015.
^abcRiconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle normeISO 639-1,639-2 o639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".
^ Benjamin W. Fortson,Indo-European Language and Culture, p. 338.
«Armenian is still difficult for IE studies. This is primarily due to the small number of native forms left in the language by the time of its earliest attestation: no more than about 450 words are inherited. The small stock of native words has left precious few examples of many Armenian sound changes, some of which are among the most bizarre in the whole family...»
^abcLa lettera 'þ' veniva utilizzata nell'alfabeto antico inglese, e venne poi rimpiazzata da "th".
^La parola "futrei" (figlia) nella colonna del latino proviene in effetti da una delle altre lingue italiche, l'osco.
^abcdefghLa lettera 'ƿ' veniva utilizzata nell'alfabeto antico inglese, e venne poi rimpiazzata dalla lettera "w".
^abcdLa lettera 'ç' viene pronunciata "ts", e nelle parole armene "çownk", "gorç", "meç", e "ançanot'", corrisponde al protoindoeuropeo *g.
^abcLe parole "bum" (mucca), "pir" (fuoco) e "utur" (acqua) nella colonna del latino provengono in effetti da un'altra lingua italica, chiamata umbro.
^La parola "yare" (anno) nella colonna del sanscrito proviene in effetti da un'altra lingua indoiranica, chiamata avestico.
^abcdI prefissi per "non" in latino sono "in-" ed "i-", e "an-" ed "a-" in greco e sanscrito, che corrispondono all'indoeuropeo *n-.
^ William M. Austin,Is Armenian an Anatolian Language?, inLanguage, vol. 18, n. 1, Linguistic Society of America, gennaio-marzo 1942, 22–25,DOI:10.2307/409074.