| Limes renano Limes Rhenii fluminis limes romano | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato attuale | Europa occidentale |
| Regione | Germania inferiore,Germania superiore eGermania Magna. |
| Coordinate | 49°30′N 9°30′E49°30′N,9°30′E |
| Informazioni generali | |
| Tipo | strada militare romana affiancata dafortezze legionarie,forti e fortini,burgi, ecc. |
| Costruzione | Gaio Giulio Cesare-V secolo |
| Condizione attuale | numerosi resti antichi rinvenuti in varie località. |
| Inizio | foce delReno |
| Fine | sorgenti del Reno-Danubio |
| Informazioni militari | |
| Utilizzatore | Impero romano |
| Funzione strategica | a protezione delleprovince romane occidentali |
| vedi bibliografia sotto | |
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Perlimes renano si intendeva il sistema di fortificazioni lungo un fiume (ripa) a difesa dei territori dellaGallia (di fronte allaGermania Magna, popolata dalle popolazionigermaniche), che poteva essere suddiviso in due-tre differenti tratti e collegava la foce del fiumeReno con quella delDanubio.
Due (o forse tre) erano i principali settori dellimes romanoGermanicus:
Qui sotto andremo ad analizzare questo settore settentrionale dilimes, che difendeva le province che si affacciavano sul fiumeReno e per un breve periodo l'Elba. Sarà, pertanto, opportuno, prima di effettuare un'accurata analisi della permanenza militare nell'area (con l'elencazione delle campagne militari, delle unità militari che soggiornarono nell'area e delle relative fortificazioni), cominciare con una breve sintesi della storia/formazione delle province sopra elencate.
| EVOLUZIONE DELLE PROVINCE GERMANICHE | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| prima della conquista romana | Gallia transalpina (Galli) | Germania Magna (Germani) | ||||||
| dal50 a.C. | Gallia Belgica | Gallia Celtica | Germania Magna (Germani) | |||||
| dal16 a.C. | Gallia Belgica (ampliata) | Germania Magna (Germani) | ||||||
| dal9 a.C. al5 d.C. | Gallia Belgica (di cui facevano parte) | Germania inf. (distr.militare) | Germania sup. (distr.militare) | Germania (distr.militare fino alWeser) | ||||
| dal5 al9 d.C. | Gallia Belgica (di cui facevano parte) | Germania inf. (distr.militare) | Germania sup. (distr.militare) | provincia di Germania (fino all'Elba) | ||||
| dal17 d.C. | Gallia Belgica (di cui facevano parte) | Germania inf. (distr.militare) | Germania sup. (distr.militare) | Germania Magna (andata perduta) | ||||
| dall'83 | Gallia Belgica | Germania inferiore (scorporata) | Germania superiore (scorporata) | Germania Magna (Germani) | ||||
| con lariforma diDiocleziano | Belgica I | Belgica II | Germania I | Germania II | Germania Magna (Germani) | |||
| daCostantino I (324) aTeodosio I (395) | Belgica I | Belgica II | Germania I | Germania II | Germania Magna (Germani) | |||
La conquista dellaGallia da parte diGaio Giulio Cesare (negli anni58-51 a.C.), aveva decretato un nuovo confine dei territori dellaRepubblica romana: il fiumeReno, al di là del quale si estendevano i territori deiGermani.

Con l'avvento diAugusto, i progetti del primoimperatore romano mutarono. Egli voleva portare ilLimes più ad est, oltre ilReno fino alfiume Elba. Una volta sottomesse le popolazioni inSpagna e nelleAlpi della cosiddette "Aree interne", si provvedette a partire dal16-13 a.C., a disporre lelegioni lungo ilReno in punti strategici comeCastra Vetera eMogontiacum, di fronte a vie di penetrazione strategiche per la prossima conquista dellaGermania.
A partire dal12 a.C. furono lanciate in Germania tutta una serie di campagne, attraverso 3-4 differenti linee di penetrazione, da nord a sud:
L'occupazione da parte dellearmate romane portò sotto il dominio diRoma, prima i territorigermani traReno eWeser (anche con la costruzione di strade e di ponti, i cosiddettipontes longi), dal5 in poi anche quelli più ad est, traWeser edElba.
È solo in seguito alladisfatta di Teutoburgo del9 che i piani delPrinceps,Augusto, mutarono e le armate romane furono ritirate definitivamente, riportando ilLimes, ancora una volta, al fiumeReno.

LaGermania era definitivamente perduta. Nessun altro imperatore successivo avrebbe avuto in futuro piani di conquista. Vi furono soprattutto spedizioni punitive nei confronti delle popolazionigermaniche per evitare i pericoli di possibili invasioni dellaGallia, ma ilReno doveva rimanere per i successivi quattrocento anni la nuova linea di confine tra l'Impero romano ed ibarbari.
Ancora oggi il fiumeReno sancisce la linea di demarcazione tra due differentilingue europee: quella neo-latina e quellagermanica.
IlReno, dopo le campagne punitive diTiberio del10-11 e diGermanico del14-16, fu costantemente fortificato per i successivi 200 anni, tanto che lungo le sue sponde, i contingentilegionari furono portati fino ad un totale di 8, così distribuiti:
E sempre a questo periodo è da attribuire la costituzione dellaClassis Germanica lungo il fiumeReno, con base principale a 3 km a sud diColonia, oltre a numerose altre basi secondarie tra cuiNeuss eCastra Vetera.
Ifortiausiliari e le fortezzelegionarie romane lungo il fiumeReno della futura provincia diGermania inferiore erano ora posizionate aFectio,Noviomagus Batavorum,Castra Vetera,Bonna,Colonia Agrippina eNovaesium.

La conquista dellaBritannia sottoClaudio del43 richiese il ritiro di tre dellelegionirenane: lalegio II Augusta dalla fortezza legionaria diArgentoratae (l'odiernaStrasburgo), lalegio XIV Gemina daMogontiacum e lalegio XX Valeria Victrix daNovaesium. La partenza della legione II Augusta fu rimpiazzata da un contingenteausiliario fino all'epoca diVespasiano, quando venne ripristinato l'anticocastrum legionario, mentre quella della XIV fu rimpiazzata dallalegio IV Macedonica proveniente dalla SpagnaTarraconense. Il contingenterenano era stato così ridotto da 8 a 6 legioni.
Nel47 l'imperatoreClaudio fermò una nuova avanzata inGermania, malgrado i successi iniziali suFrisoni eCauci da parte diGneo Domizio Corbulone, alloralegato dellaGermania Inferiore, ed ordinò il ritiro definitivo e completo di tutte le truppe romane dalla riva destra delReno definitivamente[1]. Roma aveva così definitivamente rinunciato ad ogni possibile ingerenza sui territorigermani. L'inizio della conquista della vicinaBritannia, non permetteva la dispersione di forze su troppi fronti, tanto da dover ridurre il numero delle legioni lungo ilReno a 6-7 unità.Nuovi forti furono costruiti lungo la sua riva sinistra in successione lineare, ponendoli ad una distanza media di 7–8 km l'uno dall'altro, dalla costa delMare del Nord fino alla confluenza tra il fiumeReno ed ilWaal. Si calcola che nella solaGermania inferiore, all'epoca diVespasiano vi fossero ben ventisette postazioni militari (compresi i tre campi legionari) dalla foce delReno al forte diRemagen.[2]
In seguito allarivolta batava del69, la doppia fortezza legionaria diCastra Vetera, distrutta dalla truppebatave ribelli, fu ricostruita per una singola legione, mentre la seconda legione fu inviata nel nuovo accampamento diNimega.
SottoDomiziano, a causa delle continue guerre contro iDaci diDecebalo, ilReno perdeva il primato di settore strategico più importante, a vantaggio del settoredanubiano, a cui seguì la conquista dellaDacia da parte diTraiano (101-106).

Pochi sono gli avvenimenti significativi di questo periodo, a parte la continua manutenzione di questo tratto di frontiera fluviale diReno. Sappiamo che attorno al170-172 vi furono degli attacchi da parte della tribùgermanica deiCauci, lungo le rive dellaGallia Belgica nel periodo delleguerre marcomanniche.
Nel256 assistiamo ai primi attacchi della coalizione di tribù deiFranchi, con una successiva loro occupazione, pur se provvisoria, della parte nord-est della provinciagallica. L'intervento dell'imperatoreGallieno riuscì a ripulire definitivamente l'area (meritandosi il titolo direstitutor Galliarum), ma lo costrinse ad abbandonare attorno al260 il settore più settentrionale del limes dellaGermania inferiore. Ogni forte compreso tra la foce delReno e l'affluenteWaal fu abbandonato. L'errore strategico fu grande, poiché una volta che aiGermani si permise di penetrare al di qua delReno, si dimostrò quanto la frontiera dellaGallia fosse troppo vulnerabile per essere difesa dai ripetuti attacchi dei barbari.

In seguito alle devastanti invasioni deiFranchi del275 e276, si provvide alla costruzione di un nuovo limes fortificato, che congiungeva la costa gallica, viaBavai eTongres, aNimega sulReno. Sappiamo, inoltre, che l'area fu difesa con la costruzione di tutta una serie diburgi fortificati ecastella lungo la stradaColonia-Bavai-Boulogne (il cosiddettolimes Belgicus), a nord del quale i territori erano stati abbandonati a vantaggio deifoederatifranchi, pur mantenendo di fatto solo pochi avamposti fortificati.[3]
LaGallia in seguito a questi ultimi eventi godette di un relativo periodo di pace, almeno fino all'usurpazione diMagnenzio del350. Ancora una volta gliAlemanni penetrarono nella provincia, ma furono sconfitti nel357 daGiuliano pressoArgentoratum. E l'anno successivo, il futuro imperatore, stringeva accordi con iFranchi, che più a nord erano penetrati a sud delfiume Mosa.
Pochi anni più tardi lo stessoValentiniano I risiedette inGallia (tra il365 ed il375), dedicandosi alla razionalizzazione e potenziamento delle difese di questa regione, rappresentando l'ultima fase accertabile di costruzione, lungo la frontiera romana dellaGallia. Il ritiro di buona parte delle truppe romane lungo ilReno da parte diStilicone nel401, al fine di respingere le orde deiVisigoti diAlarico dall'Italia, permisero nuove e devastanti invasioni barbariche da parte diSuebi,Vandali,Burgundi edAlani, con la conseguente perdita di gran parte dei territorigallici (406 ). Ad alcuni invasori, infatti, fu permesso di rimanere all'interno dei confini imperiali con lo status diFoederati, come iVisigoti inAquitania o iBurgundi inBorgogna, ecc.. L'integrità delle frontiere si era definitivamente spezzata ed il settore renano era ormai al collasso.
Prima di cominciare le conquiste a nord dei fiumiDanubio e ad est delReno,Augusto diede incarico ai suoi due figliastri di conquistare l'intero arco alpino, occupando inizialmenteRezia eVindelicia, e negli anni successivi anche il regno delNorico. È proprio attorno al15 a.C., al termine della prima serie di campagne militari, che furono fondati icastra legionari diDangstetten eAugusta Vindelicorum oltre a tutta una serie di forti ausiliari e torri di avvistamento/segnalazione lungo illimes.
L'opera cominciò sottoVespasiano, in seguito alle prime campagne del legato dellaGermania Superiore, un certoGneo Pinario Cornelio Clemente nel74, con la costruzione di una via che, inizialmente, doveva condurre daArgentoratae allaRezia[4] e di alcuni forti tra cui quelli diRottweil (l'anticaArae Flaviae) sull'altoNeckar, diGroß-Gerau, diLadenburg e diHeidelberg-Neuenheim.

A queste prime campagne sottoVespasiano, seguì la costruzione di un forte a nord delDanubio, aKösching, sotto il figlio maggioreTito. Pochi anni più tardiDomiziano, cominciò l'occupazione dell'area delTaunus (83-85) collegandoMogontiacum adAugusta Vindelicorum, riducendo drasticamente i confini traReno eDanubio.
Così facendo si andavano ad includere all'Impero aree che, pur fittamente boscose e scarsamente popolate, miglioravano le comunicazioni traGermania superiore eRezia e la difendibilità dei confini imperiali. La nuova via portò alla costruzione di piccoli fortini nella zona delTaunus, aSaalburg, aOckstadt ed aKemel.
Il nuovo limes così creato sottoDomiziano, era costituito da semplici strade che ne percorrevano i suoi confini, da alcuni forti e fortini (dove erano acquariterate alcune unità diAuxilia) e da torrette di segnalazione in legno, con il compito di avvistamento e sorveglianza dell'intero percorso difensivo.
La frontiera continuò a svilupparsi anche negli anni successivi attorno ai primi anni 90 con la costruzione di nuovi forti a:Butzbach,Arnsberg, aEchzell (un forte tra i più grandi di ben 5,2 ettari), più a sud aHeidenheim (dove risiedette l'Ala II Flavia milliaria) ed aDegerfeld.

SottoTraiano fu creato un nuovo tratto di frontiera che collegava ilfiume Meno con ilNeckar, il cosiddetto limes diOdenwald, che dal Meno pressoWörth raggiunge il medio Neckar aWimpfen. Questo limes consisteva in una strada militare sorvegliata da torri di osservazione e da una decina di piccoli forti (ciascuno di 0,6 ettari) e fortini (occupati daNumeri) intermedi disseminati ad intervalli regolari lungo i 70 km di questo percorso.
Il successoreAdriano, recatosi lungo la frontiera germano-retica, contribuì alla costruzione della linea dell'Alb, fatta di torri di guardia paragonabili al limes delTaunus-Wetterau-Odenwald, alla ricostruzione di numerosi forti in pietra ed al consolidamento di quanto fatto dai suoi predecessori. Il nuovo spostamento degliauxilia sulla nuova linea di frontiera, portò all'abbandono dei forti del retroterra comeWiesbaden edHeddernheim. Egli provvide inoltre, come ci racconta il suo biografo:
(Historia Augusta,Vita Hadriani, 12.)
Si trattava, pertanto, di una palizzata con tronchi di quercia del diametro di circa 30 cm, conficcati nella terra per non meno di un metro, e che si innalzavano per circa 3 metri sopra il livello del terreno. Questa palizzata era stata eretta solo dove non scorreva il fiume, non tanto come forma di barriera protettiva, ma per segnare il margine esterno dell'Impero. Cominciava inGermania superiore, dove la frontiera si allontana dalla riva sinistra delReno, attraversa ilTaunus, ilWetterau e finisce sulMeno. Riprende nell'Odenwald, termina sul fiumeNeckar e riprende con il limes dell'Alb, e cessa sulDanubio pressoEining.

È sottoAntonino Pio che molte delle torri e dei forti costruiti in precedenza in legno, furono ricostruiti interamente in pietra (a volte in siti differenti) e soprattutto si ebbe la definitiva evoluzione di questo tratto di limes traGermania superiore eRezia. Egli, infatti, già a partire dal145-146 promosse l'abbandono della precedente linea di difesa dell'Odenwald-Neckar a favore di una posizione più avanzata di 30 km, ma non sappiamo se ciò comportò notevoli operazioni di guerra nell'area. Furono costruiti una nuova palizzata, torri in pietra e tutte le unità ausiliarie di questo tratto furono spostate in avanti in nuove basi, come avvenne per l'Ala II Flavia milliaria ora posizionata nella nuova base diAalen (tra il148 ed il161), determinando la successiva chiusura del vecchio forte diHeidenheim.
Il limes della zona delTaunus e delWetterau fu completato, aggiungendo alla palizzata preesistente, un terrapieno ed un fossato a forma di "V" (largo tra i 6-7 metri e profondo circa 2 metri), il cosiddetto "Pfahlgraben", posizionato tra la palizzata e le torrette di avvistamento. In alcuni casi era stato sostituito il terrapieno ed il fossato con un muro di pietre, ed in alcuni punti c'erano interruzioni del terrapieno e del fossato. Quest'ultima modifica potrebbe risalire però all'epoca diMarco Aurelio o diCommodo in seguito alleGuerre marcomanniche, a causa dell'invasione deiCatti del161-162 e del170-172. Sempre in questo periodo un'intera legione, laIII Italica, era trasferita in zonaEining dove soggiornava fino al definitivo trasferimento aCastra Regina, avvenuto nel179.

NellaRezia il limes subiva una differente modifica, con la sostituzione di un muro di pietra (spesso 1,2 metri ed alto 3-4 metri) al posto della palizzata. Questo limes è oggi chiamato degli storici/archeologi, il "Teufelsmauer" (Muro del diavolo).
SottoCaracalla, potrebbero essere stati aggiunti ulteriori sbarramenti, fossati, palizzate e terrapieni, in seguito alle prime invasioni, nel 213, degliAlemanni, i quali continuarono a guerreggiare con i successori, daAlessandro Severo aMassimino il Trace, fino aGallieno. Quest'ultimo, attorno al 260, decise il definitivo abbandono di tutti i territori ad est delReno ed a nord delDanubio, a causa delle continue invasioni delle tribùgermaniche limitrofe degliAlemanni.
Dopo il275 ci fu un timido tentativo di recupero della zona delTaunus da parte dell'imperatoreProbo, ma nulla di più. Le terre al di là diReno eDanubio erano andate ormai perdute per sempre, ma Probo, dopo aver respinto le incursioni diAlemanni,Burgundi eVandali nel277-278 da questa regione, cominciò a fortificare l'intero settore, creando un collegamento tra la valle dell'Iller ed il lago diCostanza. Questi lavori furono ripresi sia daDiocleziano (attorno al284-290), sia daValentiniano dopo il350 (con la costruzione diteste di ponte aBasilea, aWhylen di fronte aKaiseraugst (Castrum Rauracense) ed aRheinheim di fronte aBad Zurzach (Ortiacum)).
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