Publio Flavio Galerio Valerio Liciniano Licinio (in latinoPublius Flavius Galerius Valerius Licinianus Licinius), detto ancheGiovio Licinio (in latinoIovius Licinius;265 circa –Tessalonica,325) è stato unimperatore emilitareromano dal308 al324.
Nel307 fu inviato come ambasciatore di Galerio, assieme aPompeo Probo, pressoMassenzio,[11] dopo che questi si era fatto proclamare imperatore dalle proprie truppe il 28 ottobre 306, interrompendo il principio dellatetrarchia, per poi resistere alle campagne condotte per deporlo daFlavio Valerio Severo (fine 306-inizi 307) e Galerio (estate 307). L'ambasciata non sortì però effetti.
Morto Severo, in occasione delconvegno di Carnunto, tenutosi nell'ottobre/novembre308, fu deciso che Galerio elevasse Licinio al rango diaugusto, cosa che avvenne l'11 novembre308;[12] oltre al titolo, Licinio ricevette anche il comando delleprovince dell'Illirico,Tracia ePannonia.[13]
Licinio iniziò il proprio regno come tetrarca, con Galerio come augusto collega, mentreCostantino I eMassimino Daia ricoprivano il ruolo dicesare, rispettivamente in Occidente e Oriente; al di fuori di questo quadro però si trovavanoMassenzio, che deteneva effettivamente il potere su parte dell'Occidente, e suo padreMassimiano, che aveva abdicato, ma sperava di riottenere il potere che aveva perduto.
Alla morte di Galerio, nel maggio del311, dalla Pannonia Licinio contende la parte orientale dell'impero conMassimino Daia, definendo come confine l'Ellesponto e ilBosforo.
Nel febbraio del313 Licinio si reca aMilano, per incontrareCostantino I, divenuto l'unico imperatore della parte occidentale dopo aver sconfittoMassenzio: i due stringono un'alleanza, rafforzata dal matrimonio di Licinio con la sorellastra di Costantino,Costanza[14] (da cui ebbe nel 315 il figlioValerio Liciniano Licinio), e promulgarono assieme l'Editto di Milano.L'alleanza tra Licinio e Costantino escludeva il "Cesare" Massimino Daia, che si fece proclamare unico imperatore dalle truppe e mosse dallaSiria verso occidente, conquistandoBisanzio: Licinio lo affrontò e sconfisse nellabattaglia di Tzirallum il 30 aprile 313.Divenuto unico signore della parte orientale dell'impero, si rese colpevole della purga che colpì le famiglie dei tetrarchi: per suo ordine vennero uccisiCandidiano, figlio diGalerio, Severiano, figlio diFlavio Severo, il figlio e la figlia di Massimino, di otto e sette anni, ed anchePrisca eGaleria Valeria, rispettivamente moglie e figlia diDiocleziano.Dichiaratosi cristiano per mossa politica sin dal periodo della sua rivalità conMassimino Daia, cominciò progressivamente ad inimicarsi i seguaci di quella religione, adottando politiche insensatamente ostili a questi, ritenendo, probabilmente non in maniera del tutto infondata, che costoro appoggiassero il suo rivale Costantino. Avviò pertanto una serie di attività persecutorie nei confronti dei cristiani, che lo abbandonarono nella fase decisiva del suo conflitto con Costantino.
Nel316 Costantino e Licinio rompono gli accordi e si scontrano in una nuova guerra civile: ilcasus belli non è chiaro: forse uno sconfinamento delle truppe di Costantino nelle province orientali, forse la nomina di Licinio a collega diAurelio Valerio Valente, che di fatto mostrava come Licinio non considerasse più Costantino il legittimo signore d'occidente. Costantino vinse però Licinio nellabattaglia di Mardia e, con la pace firmata il 1º marzo317 lo costrinse a cedergli l'Illiria e a condannare a morte Valente.
La pace del 317 durò sette anni: nel324, scontratosi una prima volta inMesia adAdrianopoli con Costantino, Licinio non riuscì ad approfittare della sua netta superiorità numerica, venendo di lì a poco sconfitto daCrispo in unabattaglia navale nell'Ellesponto. Perse le sue migliori unità di soldati, reclutò schiavi e contadini delle terrebitiniche, con i quali ingaggiò un'ultima, disperata battaglia contro le truppe veterane di Costantino (la cosiddettabattaglia di Crisopoli, svoltasi presso l'odiernaScutari), venendo disastrosamente sconfitto.
Sconfitto e tratto prigioniero dinanzi a Costantino venne graziato da questi, grazie alla mediazione della moglie Costanza, sorellastra di Costantino. Licinio fu invitato a ritirarsi a vivere come privato cittadino aTessalonica, mentre la moglie Costanza e il figlioValerio Liciniano Licinio rimasero a corte, dove Liciniano diverrà "Cesare" con incarichi pari ai figli di Costantino. L'anno seguente, però, Licinio fu giustiziato da Costantino, per il sospetto che stesse organizzando un complotto per prendere il potere, con l'aiuto di tribù barbare danubiane (325).[15]