Commento:Intere sezioni sono completamente senza fonti. La sottosezioneGruppi etnici, nella parte in cui parla degli ebrei, presenta fantomatiche citazioni degli autoriHarris,Stillman eSimon, che però non compaiono in bibliografia; viene il legittimo sospetto che tali fonti non siano stato consultate da chi le ha citate.
Alcune di queste popolazioni (in particolare iLibu) entrarono nell'orbita egiziana nel corso dell'Antico e delMedio Regno, divenendo tributarie deifaraoni. I popoli libici, alleatisi con ipopoli del Mare, vennero sconfitti dagli egizi e sottomessi, integrandosi nel regno fino a giungere al potere conHerihor, governatore di un regno autonomo dell'Alto Egitto durante ilterzo periodo intermedio, e conHedjekheperra-setepenra fondatore delle dinastie libiche (XXI,XXII e laXXIII dinastia). Di nuovo, ladinastia nubiana, che li sostituì, era formata da discendenti libici di Herihor.
L'Impero romano acquisisce laTripolitania nel 146 a.C. dopo la definitiva distruzione di Cartagine, e laCirenaica nel 96 a.C., scontrandosi con iGaramanti dell'interno. I territori saranno organizzati nelle province diAfrica Proconsularis e diCreta e Cirene.Leptis Magna, divenuta una delle tre maggiori città di tutto ilNordafrica, diede i natali alladinastia dei Severi. È giunto a noi in perfetto stato di conservazione l'arco dedicato all'imperatore Settimio Severo, originario di Leptis Magna (arco di trionfo in genere riservato ai conquistatori).
Nel 430 iVandali diGenserico, di religioneariana, già conquistata Cartagine, occuparono i territori libici, arrivando a distruggereTolemaide. Verso la fine delV secolo lo Stato vandalo cadde in declino, abbandonando la maggior parte dell'interno aiMauri e ad altre tribù del deserto.
Nel 533, l'imperatore bizantinoGiustiniano, deciso ad attuare la sua vasta politica di riconquista dell'Occidente, mosse guerra in Africa, sino a che, dopo un anno di lotte, l'ultimo re vandalo,Gelimero, si arrese nel 534 al generale bizantinoBelisario. Giustiniano istituì la Prefettura del Pretorio d'Africa, formata da sette province, tra cuiTripoli, difendendo i territori dalle incursioni dei berberi. Le province nordafricane, insieme allaSardegna e ai possedimenti romani in Spagna, vennero riunite nell'Esarcato d'Africa dall'imperatoreMaurizio. L'esarcato conobbe una certa prosperità e trovatosi, dopo il 640, a dover fronteggiare l'urto della conquista islamica, riuscì, pur con qualche battuta d'arresto, a tenere testa alla minaccia per qualche tempo. Già nel 643 gli arabi giunsero in Cirenaica, stabilendo nel 644 il governatorato della regione nella città di Barqa, giàBarca. Ma nel 698 un esercito arabo proveniente dall'Egitto saccheggiò Cartagine e conquistò l'esarcato, mettendo fine al dominio cristiano e romano sul Nordafrica.
NelIX secolo l'Ifriqiyaabbaside (che abbracciava una buona parte dell'attuale Libia, ma non la Tripolitania) fu assegnata in gestione autonoma all'EmiroIbrahim ibn al-Aghlab, eponimo delladinastia aghlabide, allo scopo di meglio combattere l'endemico insurrezionalismo religioso, economico e sociale dei localikharigiti. IFatimidiismailiti sconfissero gli Aghlabidi nel 990, fondando un nuovo califfato (ufficialmente "Imamato") in Egitto, di cui le regioni che formeranno l'attuale Libia divennero tributarie.
LaSeconda Crociata permise infine aiNormanni diRuggero II di Sicilia di impadronirsi dell'intera costa libica, compresa traTripoli eCapo Bon (1135), pur venendo in breve tempo cacciati (1163) dagliAlmohadi dial-Andalus. Dal 1350 sino alla metà delXV secolo furono i governatoriHafsidi diTunisi a governare in autonomia la Libia finché le principali città si proclamarono autonome, arricchendosi con la "guerra di corsa" foraggiata anche dalle autorità hafsidi e che vide impiegato un buon numero dicorsari che, nel mondo latino coevo, furono definiti "barbareschi".
Con l'indebolimento dell'Impero ottomano, un nuovo regno autonomo si stabilì in Libia tra il 1711 e il 1835, sotto la dinastiaKaramanli, ufficialmente tributaria del Sultano, e prosperò per ilcommercio degli schiavi e laguerra di corsa. L'attività corsara libica spinse gliStati Uniti d'America a intervenire, per la prima volta fuori dal continente, nellaprima guerra barbaresca (1801-1805), occupando la città diDerna. Maggiori pressioni degli europei spinsero il Sultano a sollevare i Karamanli dall'incarico e ristabilire il dominio ottomano (1835), mentre nel 1843Muḥammad b. ʿAlī al-Sanūsī, capo di un'importanteconfraternitamistica, si stabilì in Cirenaica, facendo proseliti in tutta la Cirenaica e nella Tripolitania.
La colonizzazione italiana e la seconda guerra mondiale (1911-1951)
La pacificazione della Libia da parte degli italiani provocò la morte di circa un quarto della popolazione della Cirenaica, che contava 225.000 abitanti.[6] Lo storicoIlan Pappé stima che tra il 1928 e il 1932 l'esercito italiano “uccise metà della popolazione beduina (direttamente o attraverso malattie e fame nei campi di concentramento italiani in Libia)”.[7]
Nel 1934, con l'unione della Tripolitania e della Cirenaica, venne proclamato ilGovernatorato Generale della Libia, di cui il primo governatore fuItalo Balbo. Successivamente gli abitanti autoctoni poterono godere dello status di "cittadini italiani libici" con tutti i diritti che ne conseguivano.
Il Parlamento del Regno era composto dadue camere, il Senato e la Camera dei Deputati. Entrambe le camere si aprivano e scioglievano insieme.[2]
Il Senato era composto da ventiquattro membri nominati dal Re. I membri della Camera dei Deputati erano eletti asuffragio universale attraverso la modifica costituzionale del 25 aprile 1963, in quanto prima di questa data le donne non avevano diritto al voto. Il Re era responsabile della nomina e la rimozione dall'incarico del Primo Ministro. Il Re era tenuto anche a nominare i ministri sulla base del parere del Primo Ministro, che dipendeva dalla camera dei deputati.[3]
Tra il 1947 e il 1951 vennero fondate le prime organizzazioni, sindacali e politiche, tra cui ilMovimento Operaio Libico e l'Unione Sindacale dei Lavoratori Libici, che, radicati tra i lavoratori portuali, condussero, nel luglio 1950, a diversi scioperi per i diritti immediati, normativi e salariali dei lavoratori. IlPartito Comunista Libico, clandestino, fondato nello stesso periodo, operava sia nel sindacato che nell'Associazione Politica per il Progresso della Libia, un'organizzazione importante che si batteva per l'indipendenza del paese africano. Le organizzazioni, politiche e sindacali del movimento operaio in Libia vennero chiuse nel dicembre 1951 dai britannici con la collaborazione della monarchia di re Idris I[10].
Il 28 marzo 1953 la Libia entrò nellaLega Araba, il 14 dicembre 1955 nell'ONU. Negli anni cinquanta vennero scoperti i primigiacimenti di petrolio. Tuttavia, la limitata sovranità politica ebbe l'effetto di far approvare nel 1955 una legge che concedeva l'uso dei giacimenti alle principali compagnie petrolifere mondiali, riservando al governo soltanto il 50% degli introiti. Negli anni sessanta la quantità di petrolio estratta aumentò, ma l'indigenza a cui era relegato il popolo non subì variazioni.[11] Il 25 aprile 1963 un'importante riforma abolì il sistema di governo federale e il nome del paese fu modificato inRegno di Libia.
Il 1º settembre 1969 re Idris viene deposto da un gruppo di ufficialinasseriani con uncolpo di Stato. Il Paese fu ribattezzato Repubblica araba di Libia eMuʿammar Gheddafi resse il governo provvisorio, che avviò un programma dinazionalizzazioni delle grandi imprese e dei possedimenti italiani, chiudendo inoltre le basi militari statunitensi e britanniche.
La piena sovranità politica permise al governo di impiegare le entrate delle grandi imprese petrolifere nello sviluppo di infrastrutture nel Paese. Nel 1970 i beni degliitalo-libici furono confiscati e gli stessi cittadini furono costretti a lasciare il Paese entro il 15 ottobre 1970.
Il regime intraprese la riforma agraria e promosse un sistema di sicurezza sociale, assistenza medica gratuita e la partecipazione dei lavoratori ai profitti delle aziende pubbliche. L'elettricità iniziò a raggiungere gratuitamente la popolazione; il tasso di alfabetizzazione salì dal 5 all'83%.[12]
La politica di sviluppo del territorio perseguita da Gheddafi permise di realizzare, oltre ai miglioramenti, in ogni campo, delle infrastrutture, tra cui ilgrande fiume artificiale, un'imponente opera idraulica che, attraverso lo sfruttamento dell'acqua fossile, contenuta in laghi sotterranei, forniva acqua potabile a una popolazione in continua crescita. La prima fase di tale opera si concluse nel 1991 con il tratto che giunge fino a Bengasi, la seconda nel 1996 con il tratto che raggiunse Tripoli, la terza nel 2000, permettendo di raggiungere l'entroterra.[11]
In politica estera, la Libia rivoluzionaria appoggiò i movimenti di liberazione nazionale, primo fra tutti l'OLP diYasser Arafat nella sua lotta controIsraele. Volendosi erede diNasser, tra il 1971 e il 1977 Gheddafi partecipò al tentativo di fondare unaFederazione delle Repubbliche Arabe con Egitto e Siria. In seguito tenterà senza successo di creare federazioni conTunisia (1974),Ciad (1981) eMarocco (1984). Gheddafi espliciterà la sua filosofia politica nelLibro Verde (1976).
Il 2 marzo 1977 venne proclamata laGiamahiria (letteralmente "Repubblica delle masse"). Nello stesso anno, grazie ai maggiori introiti derivanti dalpetrolio, Gheddafi poté dotare il suo Stato di nuove strade, ospedali, acquedotti e industrie. Sull'onda della popolarità, nel 1979 rinunciò a ogni carica politica ufficiale, pur rimanendo l'unico leader del paese con l'appellativo diguida della rivoluzione. Le deboli organizzazioni libiche del movimento operaio, sindacali e politiche, dopo aver subito la repressione da parte della monarchia di reIdris I el-Senussi, vennero definitivamente eliminate attraverso gli assassinii e le incarcerazioni ordinate dalla dittatura nazionalista. Gli intellettuali[13] di orientamentomarxista subirono nell'aprile 1973 e nel dicembre 1978 la feroce repressione del regime di Gheddafi[14].
Nello stesso periodo la Libia venne coinvolta in un conflitto di frontiera con ilCiad per il possesso dellastriscia di Aozou, un territorio ricco di risorse minerarie, contesa che venne risolta pacificamente solo nel 1994. Sempre durante questo periodo, e per molti anni, Gheddafi fu uno dei pochi leader internazionali che continuarono a sostenere i dittatoriIdi Amin Dada eJean-Bedel Bokassa.[15]
Nel 1988 la nazione venne accusata di aver organizzato l'attentato diLockerbie sulvolo Pan Am 103, che causò la morte di 270 persone. Con la risoluzione 748/92, l'ONU impose unembargo alla Libia, durato fino alla consegna degli imputati, avvenuta il 5 aprile 1999, e nel 2003 all'accettazione della responsabilità civile verso le vittime.
La Giamahiria si riavvicinò alla comunità internazionale a partire daglianni '90: nel 1990 con la condanna dell'Iraq nellaguerra del Golfo, attraverso la mediazione traEtiopia edEritrea, e nel 1999 con l'opposizione adal-Qa'ida.
Il 15 maggio 2006 gli Stati Uniti riallacciarono le relazioni diplomatiche interrotte venticinque anni prima, togliendo la Libia dalla lista degli "Stati canaglia". Nuove tensioni sorsero dal 2008 tra la Libia e laSvizzera in seguito all'arresto aGinevra del figlio di Gheddafi,Hannibal, mentre nel 2008 le relazioni diplomatiche con l'Italia si stabilizzarono grazie altrattato di Bengasi. Dal febbraio 2009 al gennaio 2010, Gheddafi fu il presidente di turno dell'Unione Africana.
In realtà l'intervento si concretizzò nel bombardamento delle truppe governative, di infrastrutture civili e militari e nell'appoggio alle truppe antigovernative. All'intervento presero parte gli Stati appartenenti alla NATO, tra cuiStati Uniti,Francia,Regno Unito,Italia eCanada, nonché alcuni paesiarabi:Qatar eEmirati Arabi Uniti.
Dal marzo 2011 molti Stati, a partire dallaFrancia, riconobbero ilConsiglio nazionale di transizione come unico rappresentante del popolo libico. Altri Stati stabilirono legami diplomatici con il Consiglio, mantenendo un rapporto con il governo di Gheddafi.
Il 17 ottobre 2011 cadde l'ultima città lealista a favore di Gheddafi, Bani Walid. Le forze del regime erano ormai bloccate in poche zone nei dintorni di Bani Walid e di Sirte. La Libia si poteva pertanto considerare quasi interamente libera dal regime diGheddafi.
Il 20 ottobre 2011 Mu'ammar Gheddafi venne catturato e ucciso nella sua città natale diSirte, uccisione che di fatto portò alla caduta del suo regime e alla fine della guerra.
Dopo la caduta di Gheddafi la Libia è divenuta ostaggio degli scontri fra le numerose milizie tribali che formavano la coalizione dei ribelli. I diversi governi che si sono succeduti hanno tentato di imporre l'autorità del potere centrale su questi gruppi, cercando di disarmarli o di integrarli nell'esercito nazionale, ma hanno sostanzialmente fallito, in quanto le amministrazioni centrali si sono sempre dimostrate troppo deboli e il parlamento troppo diviso.
Dopo il 18 maggio 2014 la situazione precipitò in seguito al colpo di Stato del generaleKhalifa Belqasim Haftar e con l'occupazione del palazzo del Parlamento a Tripoli da parte di soldati a lui fedeli. Il generale aveva lanciato due giorni prima un attacco contro alcune milizie islamiche nellaCirenaica, non autorizzato dal governo centrale. Tuttavia, il 30 luglio 2014 una di queste milizie,Anṣār al-Sharīʿa occupòBengasi, proclamando l'emirato islamico. Nella stessa Tripoli si verificarono violenti scontri, in particolare nella zona dell'aeroporto, fra una milizia islamica chiamataFajr Lībiyā (Alba della Libia) e altre milizie laiche; entrambe erano favorevoli al governo, ma non si conosceva la loro posizione nei riguardi del generale Haftar[16].
Il 17 dicembre 2015, aSkhirat, inMarocco, i rappresentanti del Congresso di Tripoli e della Camera diTobruch firmarono un accordo per la formazione di un "governo di accordo nazionale", sotto l'egida delle Nazioni Unite[17].In vigore da marzo 2016, l'accordo di pace non ha mai ottenuto l'appoggio della Camera dei rappresentanti di Tobruk e del generale Haftar.
Il 28 febbraio 2019 i due governi rivali sancirono un accordo in vista delle rinviate elezioni generali. Il 27 novembre, però, il governo di Tripoli firmò con laTurchia un accordo militare. A seguito di ciò, il parlamento diBengasi ruppe le relazioni con la Turchia e il generale Haftar proclamò ilJihād contro la Turchia. Inoltre Haftar ottenne un crescente sostegno da parte della Russia, sia in termini di soldati sul terreno che di appoggio diplomatico e di armamenti. Nel 2020 proseguirono i combattimenti tra le due fazioni e il presidente egizianoal-Sisi dichiarò che l'assedio diSirte avrebbe rappresentato una linea rossa per un intervento militare dell'Egitto a sostegno del governo di Tobruk.
Il 21 agosto 2020 il presidente del governo di Tripoli,Fayez al-Sarraj, e il presidente del parlamento di Tobruk,Aguila Saleh, dichiararono di comune accordo un immediato cessate il fuoco, prevedendo elezioni generali per il marzo 2021 e chiedendo il ritiro dei mercenari stranieri dal territorio libico.[18]
Dopo la sua partecipazione ai colloqui diGinevra guidati dall'ONU, il nuovogoverno di unità nazionale - ad interim - guidato daAbdul Hamid Mohammed Dbeibeh, dopo aver ricevuto con una maggioranza di 132 voti su 178 la fiducia dal Parlamento libico il 10 marzo 2021, cinque giorni dopo prestò giuramento e si insediò a Tripoli, sostituendo entrambi i governi rivali precedenti: quello diFayez Al Serraj e quello fedele almarescialloKhalifa Haftar, con sede a Tobruk. Il 23 marzo avvenne ufficialmente a Sirte il passaggio di consegne con quest'ultimo, guidato daAbdullah al-Thani,[19][20][21]poi revocato in settembre dalla Camera dei Rappresentanti[22], che formò nel 2022 un secondo governo di stabilità nazionale (Ḥukūmat al-istiqrār al-waṭanī) con sede aSirte, guidato daFathi Ali Abdul Salam Bashagha dal 3 marzo 2022 e poi daOsama Saad Hammad Saleh dal 16 maggio 2023[23], mentre Dbeibah rimane in carica a Tripoli.
I confini della Libia sono frutto di trattati e convenzioni stipulati nel tempo da vari Stati fra cui l'Italia, laFrancia, ilRegno Unito e l'Egitto e seguono principalmente riferimenti artificiali qualiparalleli emeridiani e quasi mai riferimenti naturali quali fiumi o montagne.
Confina a est con l'Egitto, a sud-est con il Sudan, a sud con Ciad e Niger, a ovest con Algeria e a nord-ovest con la Tunisia. È bagnata a nord dal Mar Mediterraneo.
La Libia è stata uno Stato pioniere in Nord Africa nella protezione delle specie, con la creazione dell'area protetta di El Kouf nel 1975. La caduta del regime di Muammar Gheddafi ha incoraggiato un intensobracconaggio: "Prima della caduta di Gheddafi, anche i fucili da caccia erano stati banditi. Ma dal 2011 il bracconaggio viene effettuato con armi da guerra e veicoli sofisticati in cui si trovano fino a 200 teste di gazzelle uccise da miliziani che cacciano per passare il tempo. Stiamo anche assistendo alla nascita di cacciatori che non hanno alcun legame con le tribù che tradizionalmente praticano la caccia. Sparano tutto quello che trovano, anche durante la stagione riproduttiva. Più di 500.000 uccelli vengono uccisi in questo modo ogni anno, quando le aree protette sono state sequestrate dai capi tribù che se ne sono appropriati. Gli animali che un tempo vivevano lì sono tutti scomparsi, cacciati quando sono commestibili o liberati quando non lo sono", spiega lo zoologo Khaled Ettaieb.[24]
La Libia è dotata di una lunga costa mediterranea e il suo territorio è prevalentemente piatto. A ovest, l'altopiano raggiunge il mare, creando scogliere e insenature profonde. Ad est, la costa è bassa, ornata da dune, fino al golfo di un'insenatura ampia e profonda, oltre la quale ricominciano le scogliere a picco. È dotata di una pianura costiera abbastanza estesa, che si rialza man mano che ci si inoltra versoFezzan. Questa pianura corrisponde algolfo della Sirte, unbacino sedimentario caratterizzato, in alcuni punti, da altitudini anche inferiori al livello del mare e dall'abbondanza di giacimenti di idrocarburi sfruttati industrialmente. Al contrario, inCirenaica è presente un altopiano già in vicinanza del mare. L'interno è basso, fino ai 250 metri, con l'eccezione del massiccio delTibesti, caratterizzato dadeserto roccioso e sabbioso, punteggiato dioasi. Il rilievo maggiore è il Bikku Bitti che raggiunge i2267ms.l.m., ma sono inoltre noti anche altri rilievi quali ad esempio il Gebel Auenat.
Per supplire al grande bisogno di acqua potabile, è stato costruito ilgrande fiume, un acquedotto che conduce sulla costa le acque delle falde preistoriche situate all'interno del paese.[27]
Il clima libico è fortemente influenzato daldeserto a sud e dalMediterraneo a nord. Sulla regione costiera, la temperatura è piuttosto temperata: a Tripoli la media è di circa 26 °C d'estate e 14 °C d'inverno[28], mentre le precipitazioni annue raggiungono i 380 mm, concentrate soprattutto nei mesi invernali. In estate, occasionalmente, in presenza di venti provenienti dal deserto, la temperatura nella capitale può raggiungere o superare i 45 °C. Nelle pianure centrali domina un clima semiarido, mentre il deserto a sud è soggetto a lunghi periodi di siccità. Sulla fascia costiera, generalmente più umida, soffia a volte in primavera e in autunno ilghibli, un vento secco, caldo e carico di sabbia.
Crescita demografica in Libia dal 1800 al 2021Mappa della composizione etnica della Libia.
Nel 2010, prima dei conflitti, la Libia si collocava tra i Paesi adindice di sviluppo umano medio - alto; all'epoca la speranza di vita media della popolazione era di 73 anni e la mortalità infantile era del 17%. La densità di popolamento rimane ancor oggi molto bassa, con una media di tre abitanti per km2, con una popolazione che si addensa soprattutto lungo la costa, dove si contano oltre 200 abitanti per km², nella piana diGefara e in alcune oasi.
Il 20% della popolazione risiede nella capitale, Tripoli, con 1 063 571 abitanti. Altri centri importanti sono:Bengasi, capoluogo dellaCirenaica e seconda città del Paese,Beida, terza città più grande della Libia, tutte sulla fascia costiera. Al 2014, l'86% della popolazione abita in città. La popolazione libica parla l'arabo e ilberbero e usa come moneta ildinaro libico.
I libici sono principalmentearabi,berberi etuareg. I limitati gruppi tribaliHausa eTebu di stanza nel sud della Libia conducono vitanomade o seminomade. La maggioranza degli stranieri presenti nel paese proviene da altri paesi africani, specialmente dall'Egitto[29]. Più di un milione di immigrati irregolari risiede in Libia[30]. Permane una piccola minoranza diItaliani (Italo-libici), nonostante la maggioranza sia emigrata negli anni cinquanta o sia stata espulsa nel 1970[31].
Dei 64 570ebrei presenti nel paese nel 1948[32], 50 000 emigrarono inIsraele, a seguito di varipogrom, entro l'indipendenza libica nel 1951[33][34]. A seguito dellaguerra dei sei giorni, i 4 000 ebrei rimasti in Libia subirono un nuovopogrom. Il governo senussita ingiunse loro di lasciare "temporaneamente" il paese. Dei 4 000 sbarcati inItalia, 2 200 vi rimasero, 1 300 optarono perIsraele e la maggior parte degli altri per gliStati Uniti. Solo poche famiglie restarono in Libia[35][36]. Nel 1970 i beni degli ebrei libici furono confiscati, e successive compensazioni furono negate dal governo diGheddafi[37]. La sinagoga diTripoli, restaurata nel 1999, è stata rasa al suolo da estremisti islamici[38].
La Libia, durante la sua storia, venne sempre considerata un'unica regione, ma ha sempre visto l'esistenza di due territori importanti come la Tripolitania e la Cirenaica, con culture e ideologie completamente diverse. Nella storia ufficiale invece, la Libia è sempre stata considerata come una nazione unita a causa di invasioni, sottomissioni e dittature che hanno trovato comodo considerarla come un'unica entità.
Il conflitto tra la popolazione della regione di Tripoli nei confronti di quella di Bengasi e delle regioni limitrofe, e viceversa, è sempre stato accentuato. I tripolitani sono attaccati culturalmente al potere politico centrale della capitale, legame reso ancor più forte durante la dittatura di Gheddafi, mentre i Cirenaici sono molto legati alla loro tradizione locale, non si vedono rappresentati da Tripoli e si sentono soffocati dagli ideali centralistici della Tripolitania, sempre al centro della politica libica, sia se diretta da diktat internazionali, o autonomamente libica.
L'ultimo avvenimento che ha visto gli abitanti della Cirenaica scontrarsi con quelli della capitale si è verificato nel luglio 2012, quando il governo di transizione ha indetto le elezioni del Parlamento. Tali elezioni non furono, secondo i Cirenaici, organizzate correttamente, come anche le suddivisioni dei seggi parlamentari. Questo evidenzia di fatto la condizione di conflitto e di sfiducia tra i due popoli diversi.
Il CNT, organo politico che guidava gli insorti, intendeva eleggere un'assemblea costituente per la definizione di un ordinamento democratico basato sullo svolgimento di elezioni libere e sulla separazione dei poteri[39].
Dal 2014 diverse fazioni si intestavano la guida del Paese, fino a quando nel 2021 è stato costituito il Governo di unità nazionale di Tripoli, riconosciuto dall'ONU.
ilFezzan, che occupa la parte sahariana a sud della Tripolitania, dal confine con l'Algeria fino alla Cirenaica, lungo il confine conNiger eCiad.
Nel dopoguerra, a seguito dell'occupazione britannica, tale ripartizione assunse altresì una valenza amministrativa, con la contestuale soppressione delle 4 province e del Territorio Militare del Sud istituiti da Italo Balbo. Successivamente, nel 1963, il Paese fu suddiviso in diecigovernatorati (muhafazat); questi sarebbero rimasti sino al 1983, quando fu introdotto il sistema basato sulle municipalità (baladiyat), a loro volta sostituite daidistretti (sha'biyat) nel 1995.
Leforze armate libiche sono state fondate nel 1951 e avevano raggiunto un numero di effettivi di circa 100.000 unità e di unità di riserva di circa 200 uomini impiegati all'estero. Esse avevano la propria sede aTripoli, ed era adottata lacoscrizione obbligatoria della durata a 18 mesi. L'esercito libico è in fase di ristrutturazione dopo l'intervento militare internazionale in Libia del 2011 e le guerre civili del 2011 e del 2014 che hanno portato al suo scioglimento.
Dopo la caduta diMu'ammar Gheddafi salì al potere un governo di transizione che, secondo i pensieri e le valutazioni popolari, non eseguì il lavoro di restaurazione richiesto.[senza fonte] Dopo le elezioni per l'assemblea nazionale costituente del luglio 2012, nell'aprile 2013 quest'ultimo indisse le nuove elezioni per eleggere il parlamento. Il popolo libico fu chiamato a partecipare ad un appuntamento democratico che mancava da ben 48 anni. Anche se quest'elezioni si svolsero in un clima opprimente, promossero a pieno titolo iliberali, capeggiati daMahmoud Jibril, e il partito del Fronte Nazionale[40], portati avanti da Mohamed el-Magariaf. In queste elezioni delusero gli islamisti, che furono sconfitti, anche se avevano l'appoggio del braccio libico deiFratelli Musulmani, che poco tempo prima aveva trionfato nel vicinoEgitto. L'unica e concreta svolta positiva di queste elezioni fu la campagna elettorale, anch'essa mancante da molto tempo in Libia, che si fece sentire soprattutto a Tripoli.
In seguito all'accordo di pace del 17 dicembre 2015 (accordo diSkhirat), dal 2016 al 2021, fu formato, sotto egida ONU, un governo di Accordo nazionale della Libia. Tale governo non è stato riconosciuto da quello rivale di Tobruk.
Il 10 marzo 2021 il Parlamento libico aSirte ha votato la fiducia a un governo di Unità nazionale, con sede a Tripoli e riconosciuto dall'ONU, designando come Primo MinistroAbdul Hamid Mohammed Dbeibeh.[41]
Per contro, le zone dell’est della Libia e le aree centrali del Paese rimangono nominalmente sotto l’autorità dellaCamera dei rappresentanti (Libia), la legislatura unicamerale della Libia con sede a Tobruk che, nel marzo 2022, ha creato un governo parallelo. Anche se la nomina a primo ministro è stata conferita a Fathi Bashagha, in realtà il controllo autoritario di queste aree è sotto la direzione del generaleKhalifa Belqasim Haftar.[42]
La formazione di un Comitato 6+6, sulla base dell’articolo 30 della Dichiarazione costituzionale approvata dalla Camera dei rappresentanti di Tobruk (HOR) e dal Consiglio di Stato (HCS), ciascuna rappresentata appunto da 6 componenti, ha determinato il punto di svolta in vista delle elezioni in Libia, attese sin dal 2014 e fallite nel 2021. Il 22 mag 2023 aBouznika, inMarocco, i membri del Comitato congiunto 6+6 hanno annunciato di aver raggiunto un accordo sulle leggi elettorali della Libia, relative alle presidenziali e alle legislative. La ratifica delle due leggi è stata sottoposta alla firma dei presidenti della Camera dei rappresentanti e dell’Alto consiglio di Stato, rispettivamenteAguila Saleh Issa e Khaled Al-Mishri.[43]
Nelle giornate del 7 e 8 agosto 2023, il Parlamento ha valutato il risultato pervenuto dal Comitato 6+6, per la formulazione delle leggi elettorali finalizzate alle elezioni presidenziali e parlamentari. I disegni di legge sono stati rinviati alla Commissione 6+6 con le note, in prevalenza di carattere tecnico, per apportare gli opportuni e necessari emendamenti.[44]
La Libia è parte dell'ONU (dal 1955), dellaLega Araba (dal 1953), dell'OPEC (dal 1962) e dell'Unione Africana (dal 1963). Le istituzioni di cui la Libia fa parte sono: ABEDA, AfDB, AFESD, AMF, AMU, AU, CAEU, COMESA, FAO, G-77, IAEA, IBRD, ICAO, ICRM, IDA, IDB, IFAD, IFC, IFRCS, ILO, IMF, IMO, IMSO,Interpol, IOC, IOM, IPU, ISO, ITSO, ITU, LAS, MIGA, NAM, OAPEC, OIC, OPCW,OPEC, PCA, UN, UNCTAD,UNESCO, UNIDO, UNWTO, UPU, WCO, WFTU, WHO, WIPO, WMO,WTO (osservatore).
Il 12 novembre 2011, è stato ripreso dagliStati Uniti, con l'invio aTripoli, nel maggio 2012, di unambasciatore dipace,Christopher Stevens,[45] che credeva nella creazione diistituzioni democratiche nel mondoislamico. L'11 settembre 2012, in seguito ad un assalto di manifestanti, infiltrati da elementi terroristi che hanno incendiato la rappresentanza diBengasi con il pretesto di vendicare la realizzazione di un filmato provocatorio suMaometto, l'ambasciatore fu una delle vittime degli scontri.
Dopo gli incontri del febbraio 2023 avvenuti tra una delegazione libica e alcuni rappresentanti diplomatici del Regno Unito, presso il Ministero della Difesa britannico, nel mese di ottobre 2023 si sono rinsaldati i rapporti di cooperazione tra i due Paesi. Il primo ministro del governo di unità nazionale, Abdul Hamid Dbeibeh, ha infatti incontrato il ministro di Stato per le forze armate del Regno Unito, James Hebbey, il viceministro per gli affari militari, Sailor Ben Power e l'incaricata d'affari esteri presso l'ambasciata britannica, Martha Baines. Il tema principale del dibattito si è incentrato sulla cooperazione libico-britannica nel campo della formazione e della lotta al terrorismo. Per l'occasione è stato siglato un protocollo di cooperazione attraverso un comitato congiunto per organizzare gli aspetti tecnici della collaborazione tra i due Paesi.[46]
Prodotto Nazionale Lordo,[47] 76,5 miliardi di $[48], corrispondente a quasi 12 000 $ pro capite[49].
Fino agli anni 1950 considerata uno dei paesi più poveri del mondo, soprattutto a causa dell'improduttività del territorio, la Libia registrava già nel 1977 ilreddito annuopro capite più elevato del continente africano[50], grazie allo sfruttamento dei grandi giacimenti dipetrolio, iniziato nel 1959 e nazionalizzato dopo il 1970.
Oltre a nazionalizzare sia le principali risorse del Paese,[51] che le attività produttive, il nuovoregime investì anche nello sviluppo dell'industria leggera e delle infrastrutture e nella modernizzazione dell'agricoltura, favorendo nel contempo l'immigrazione, per sopperire alla scarsità di manodopera. La diminuzione dei prezzi del petrolio negli anni 1980 ha poi ridimensionato le possibilità di sviluppo del Paese, al punto che ilPIL ha fatto segnare in quel decennio un calo medio annuo del 5,4%; negli anni novanta il quadro economico ha risentito delle sanzioni economiche imposte alla Libia dall'ONU nel 1991, revocate nel 1997. Nel 2006 gli Stati Uniti hanno cancellato la Libia dall'elenco dei cosiddetti “Stati canaglia”. La moneta è ildinaro libico.
Fino al 2017, il 60 per cento della popolazione libica soffriva di malnutrizione. 1,3 milioni di persone su una popolazione totale di 6,4 milioni sono in attesa di aiuti umanitari d'emergenza.[52]
L'agricoltura riveste scarsa importanza, sia per la limitatissima superficie coltivabile (1,2% del territorio), sia per la scarsità di acqua, anche se in passato il governo ha investito molto sullabonifica dei terreni agricoli e sul reperimento di risorse idriche con opere di sbarramento e l'utilizzo di ingenti quantità diacque fossili, convogliate verso la costa da un sistema di tubature. I principali prodotti agricoli sonocereali,grano eorzo, coltivati nella fascia costiera e sulle pendici settentrionali delle alture che dominano la costa. Lungo quest'ultima crescono anche vite,olivo,agrumi e alberi da frutta.
Nelle zone pre-desertiche cresce losparto, utilizzato sia per lacellulosa sia per farne corde,stuoie e altri lavori d'intreccio; inoltretabacco,arachidi,patate,ricino; dallapalma da dattero si ricavano frutti in abbondanza. Dato il clima arido, è molto praticato l'allevamento caprino e ovino. Poco importante lapesca (rilevante quella dellespugne).
La base dello sviluppo economico della Libia è rappresentata dal petrolio: le quantità da estrarre ogni anno e i relativi prezzi di vendita sono sotto il controllo del governo e in adesione alla strategia dell'OPEC. Il petrolio, di cui la Libia è il secondo produttore del continente africano dopo la Nigeria, contribuisce per oltre il 25% alla formazione del reddito nazionale e rappresenta la quasi totalità delle esportazioni.
I principali giacimenti petroliferi, Mabruk, Hofra, Zelten, Beda, Raguba, Ora, Samah, Gialo, Waha, Magid, Amal, Serir, Augila, sono collegati da oleodotti; le principali raffinerie sono a Marsa El Brega, Tobruch, Ras Lanuf, al-Zawiya. Esistono, inoltre, cospicui giacimenti di gas naturale. Vi sono anche saline e da alcune zone lacustri del Fezzan si estrae il natron, ilcarbonato di sodio.
L'industria manifatturiera è di dimensioni assai modeste, con impianti tessili, alimentari, del tabacco, dellaconcia del pellame; attività artigianali tradizionali sono la lavorazione dei tappeti, a Misurata, e i ricami in seta e argento.
Dagli anni settanta ha avuto un notevole impulso l'edilizia, con la costruzione di interi quartieri popolari alla periferia delle grandi città, che ha determinato il sorgere dicementifici e di fabbriche di laterizi.
Si sta sviluppando nel paese una rete di servizi alle imprese, finanza, commercio interno, servizi alla persona. Poco a poco le reti stradali si sviluppano, mentre la rete aerea è poco utilizzata.
Le sanzioni economiche in vigore dal 1991 al 1999 hanno fortemente ridotto gli scambi commerciali della Libia, la cui bilancia commerciale è sempre stata in forte attivo, grazie all'esportazione digreggio, destinato innanzitutto all'Italia (che in parte lo inoltra via oleodotto verso la Svizzera e la Germania) e quindi aSpagna,Turchia,Francia. Vengono in cambio importati beni industriali e alimentari, anche in questo principalmente dall'UE, Italia in testa.
I maggiori porti sonoTripoli,Bengasi,Marsa El Brega, relativamente recente e destinato unicamente all'imbarco di petrolio,Misurata eTobruk. La rete stradale, sviluppata soprattutto lungo la costa (via Balbia), è asfaltata per un terzo. Un'autostrada costiera è in progetto.
Per tutti gli anni settanta e ottanta il governo libico ha scoraggiato l'afflusso turistico, una posizione che solo nei primi anni novanta si è andata modificando. Poli di attrazione sono l'antico nodo carovaniero diGadames, lo spiccato carattere di Tripoli con le sue ricchemoschee e importanti resti archeologici, dai celebri resti dellafenicia e poi la città romana diSabratha, a quelli romani diLeptis Magna a quelli ellenici e romani diCirene.
Numerose sono le pitture e leincisioni rupestri, una interessante testimonianza sulla fauna e sui popoli che un tempo abitarono ildeserto. Il nascere della pittura rupestre si può collocare nel Neolitico e si può distinguere in due fasi, l'una pre - camelina (anteriore all'introduzione deldromedario), naturalistica e assai raffinata, l'altra di epoca camelina, schematica e scadente. Successivi elementi artisticipunici,greci,romani,arabi,ottomani e coloniali, oltre che moderni, sono custoditi nei musei delle maggiori città.
Arte libica
Incisione rupestre nella regione libica del Tadrart Acacus
Nellaletteratura libica contemporanea, i generi prevalenti sono lapoesia e ilracconto breve.Fuad Kaabazi eKhalifa Tillisi sono tra i letterati che maggiormente si sono spesi per la traduzione e l'interscambio tra la letteratura italiana e la letteratura libica.[53][54] Tra gli scrittori libici che si sono affermati maggiormente nel XXI secolo vi sonoIbrahim Kuni eHisham Matar.
La cucina libica presenta elementi misti di cultura araba e mediterranea, con forti influssi italiani che risalgono al passato coloniale. La popolazione libica predilige mangiare in casa, tranne al venerdì, quando vengono preparatipicnic sulla costa, in cui i commensali si servono, usando mani e pane come posate, da un grande piatto comune.
I pastori nomadiberberi hanno lasciato la consuetudine della cottura a fuoco lento di zuppe e carni in pentole di terracotta (tajine), oltre alcouscous, tradizionalmente dimiglio o di grano, condito con carne (principalmentemontone), pesce o verdure.
Lashorba[55] è invece una zuppa di verdure speziata al peperoncino e condita con pezzi dipollo,tacchino o montone.
Lapasta al pomodoro è un lascito della cucina italiana, reinterpretata con l'uso delle spezie.
La tradizione ebraica ha lasciato in eredità l'uso dellefrattaglie e la marinatura della carne e del pesce.
Il popolo libico utilizza principalmente queste spezie:coriandolo,cumino ecannella, ai quali si aggiungono per dare colorezafferano ecardamomo. Orzo efrumento sono i principali cereali coltivati. Pomodori epatate sono le verdure più apprezzate;datteri,banane,cocco,arance efichi identificano la frutta. Iltè alla menta, servito in piccoli bicchieri, è la principale bevanda. Gli alcolici sono banditi per motivi religiosi.
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