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Libertarismo di sinistra

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Le Libertaire (Il libertario), prima pagina del numero 25 (1860)

Illibertarismo di sinistra (dalfranceselibertaire), chiamato anchelibertarismo egualitario,libertarismo sociale osinistra libertaria, è un ideale e unafilosofiapolitica, comprendente scuole di pensiero afferenti ad areeegualitariste disinistra accomunate dal considerare lalibertà come valore fondamentale, anteponendo la difesa della stessa ad ogni autorità o legge.[1] Il libertarismo mira cioè ad una forte limitazione o ad una eliminazione del potere delloStato e di tutti quegli enti che limitano o avversano lagiustizia sociale e lalibertà individuale e politica, questi ultimi due tra i punti cardine per i quali il libertarismo tende a una loro massimizzazione.[2]

Persineddoche, nel caso specifico, viene a volte utilizzato come sinonimo dianarchismo[3][4], essendo attualmente e fino a documentata prova contraria tutti gli anarchici libertari e non essendoci libertari non anarchici[5], ma costituendo in realtà un ideale più ampio, concretizzatosi a partire dalla seconda metà delXIX secolo nella tradizione di tutta la sinistra libertaria, anarchica in primo luogo, anche alla luce dei fatti di fine XIX secolo esposti a seguire.

InFrancia, in seguito alle leggi approvate in emergenza l'11 e il 15 dicembre1893 e il 28 luglio1894 (Lois scélérates, ovvero, tra i provvedimenti, divieto di qualsiasi tipo di propaganda anarchica), che saranno abrogate nel1992, libertario diventòtout court identificativo di anarchico[6][7]. Per molti decenni i due termini vennero usati come sinonimi, praticamente intercambiabili, in Francia[8] per le citate norme (Loi du 28 juillet 1894) e, ad esempio, durante larivoluzione anarchica spagnola del1936 (laFederazione anarchica iberica aveva laFederación Ibérica de Juventudes Libertarias, come suo movimento giovanile, federazione tuttora esistente), in Italia dai primi del XX secolo[9][10], con le diverse pubblicazioni come le milanesi di metà NovecentoIl Comunista Libertario eIl Libertario, le organizzazioni del secondo dopoguerra (dal 1944 iGruppi Libertari dell'Italia Liberata - Alleanza Gruppi Libertari si organizzarono per poi confluire nella FAI, federazione anarchica italiana, parte dell'internazionale anarchica), e innumerevoli altri esempi di utilizzo in tale sinonimia.

In senso meno esteso, libertario è un termine che viene utilizzato anche per definire una pletora di atteggiamenti riguardanti singole libere scelte verso aspetti meno universali e più limitati, più correttamente definibililiberi (quindi di volta in volta, singolarmente, su temieconomici,morali,sessuali,culturali, eccetera).

Storia e contesto culturale

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Georges Brassens
Pietro Gori

Il termine venne introdotto dallo scrittore e militante comunista anarchicoJoseph Déjacque nel1857[11] nel corso di alcune sue corrispondenze pubbliche per indicare una visione collaterale al socialismo di ispirazione anarchica, criticando alcuni aspetti ideologici di Proudhon riguardanti l'egualitarismo di genere (la sopracitata lettera aperta, verteva su aspetti sociali che in termini odierni definiremmo dipari opportunità)[12]. L'anno successivo ilneologismo entrò nel titolo di una pubblicazione da lui stesso edita a New York. In Italia, un omonimo settimanale anarchico,Il Libertario, venne dato alle stampe nel1903.

Il termine libertario è in diretta contrapposizione al termineliberale; è ed è stato storicamente, fin dalle sue origini ottocentesche, nell'uso politico, spesso un sinonimo dianarchismo.

«Che cos'è la proprietà? La proprietà è un furto»

(Pierre-Joseph Proudhon)

Le critiche mosse alla matrice primigenia della teoria anarchica, incarnata da Proudhon, quindi non vertevano infatti sui temi strettamente economici, ma l'assenza di una visione libertaria quindi egualitaria di genere porterà a trasferire sui temi di organizzazione del lavoro il dissidio. Nei congressi della Prima Internazionale nasceranno i dibattiti interni proprio sulle politiche di accesso al lavoro femminile, dissidi che sfoceranno nella scissione nelmutualismo da parte dei seguaci proudhoniani (i quali comunque distingueranno sempre traProprietà fondiaria o capitalista e nata dallo sfruttamento del lavoro altrui dalla proprietà creata dal lavoro definitaPossesso). La proprietà personale, almeno in teoria non veniva messa in discussione neanche dalle fazionistataliste di ispirazione socialista (che distinguevano tra proprietà individuale e proprietà dei mezzi di produzione, questi ultimi sì, da collettivizzare[13]).

Fondamenti del libertarismo sono l'astensione dal voto[14] in occasione di consultazioni politiche, e l'affermazione delle libertà civili ed individuali, in un'ottica anti-discriminatoria in senso esteso. Nell'esposizione della pratica libertaria[15], si prospetta l'abolizione delloStato, dellaproprietà dei mezzi di produzione, dell'autoritàreligiosa e dellafamiglia istituzionale.

Il terminecomunismo libertario, strettamente collegato, viene utilizzato in lingua italiana a partire dal congresso di Firenze del 1876 dell'AIL, sezione italiana, mentresocialismo libertario compare in lingua italiana per la prima volta nel 1897[16]. Posizioni meno radicali sul sovvertimento dello Stato sono espresse da autori contemporanei qualiNoam Chomsky, che nella sua attività politica si concentra principalmente su temi dieconomia politica,politica economica internazionale, principalmente statunitense e controllo dellacomunicazione di massa, in un'otticaaltermondista.

Gli ideali egualitari e anti-autoritari al di là delle ricadute strettamente politiche, hanno lasciato un'impronta nellacultura: filosofia, musica, poesia, letteratura hanno attinto o hanno supportato le istanze libertarie. Dall'ottocentesco poeta e politicoPietro Gori[9] eGeorges Brassens, collaboratore delLibertaire nel 1946[17], fino ad Albert Camus[18], percorrendo tutto il novecento, con autori più o meno popolari, dal poetaRiccardo Mannerini, ispiratore di alcuni testi diFabrizio De André a cantautori contemporanei, interessando aree come lapedagogia e lafilosofia con personaggi comeIvan Illich,Marcello Bernardi,Herbert Marcuse,Noam Chomsky e molti altri ancora.

Il movimento libertario in senso ampio

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«Gli anarchici li han sempre bastonati e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato: non scampa, fra chi veste da parata, chi veste una risata...»

(Francesco Guccini -Canzone di notte n°2)

La premessa alla voce non chiarisce ovviamente tutte le sfumature occorse nel corso dell'evoluzione del concetto, e dall'utilizzo in senso politico, culturale e discorsivo del libertarismo inteso in senso estensivo. Nato per ampliare concetti di carattere sociale alla sfera tradizionalmente afferente al privato, il termine ha avuto un periodo di utilizzo sinonimico con anarchia, utilizzo diffusosi inizialmente per aggirare politichepersecutorie dei governi nei confronti degli anarchici, come documentato nell'introduzione alla voce. L'evoluzione del pensiero anarchico e della società ha successivamente, nei fatti, assorbito ideologicamente i concetti di libertarismo in tutte le sue manifestazioni. Come esempio, la revisione novecentesca diCamillo Berneri ha ulteriormente ammorbidito i temi di contrasto[19] nel confronto positivo con i credenti, e contro il cosiddettoateismo di propaganda. In senso contemporaneo, ogni manifestazione dell'anarchismo è intrinsecamente sottintesa libertaria. In Inghilterra il pensiero libertario sarà influenzato cronologicamente da Thomas Paine, William Godwin ed Herbert Spencer che saranno dei riferimenti per gli studiosi ed i sociologi del tempo moderno.

Storia

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Gli anarchici di tradizione socialista e collettivista usano il terminelibertario per descrivere se stessi e le loro idee sin dal1857."Le Libertaire, Journal du Mouvement Sociale" fu pubblicato a New York dal1858 al1861 dalrivoluzionarioanarcocomunistaJoseph Déjacque[20], a seguito di alcune sue lettere pubbliche rivolte a Proudhon dove per la prima volta veniva introdotto il termine in stretta contrapposizione a liberale, configurato come coercitivo, almeno sul piano delle libertà dell'individuo.

Francia

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La pubblicazione, tra alterne vicende, fu irregolare, e dopo il rientro in patria a seguito di un'amnistia di Dejacque e la sua morte avvenuta nel1864, la pubblicazione fu rilanciata daSébastien Faure eLouise Michel fino al1899, anno in cui, con la trasformazione in quotidiano del periodico, continuò come allegato illustrato alla pubblicazione. Nel1914, per le sue posizioni antimilitariste e antiinterventiste, la pubblicazione venne interrotta. Riprese, nel periodo tra le due guerre mondiali in veste di quotidiano, e si rifermò nuovamente nel1939 allo scoppio del conflitto. Al termine dellaseconda guerra mondiale, già dal dicembre1944 riprese la stampa, diventando settimanale dal1946. In questo periodo collaborarono alla rivistaGeorges Brassens,Léo Ferré,André Breton,Armand Robin eAlbert Camus. Per problemi legali derivanti al sostegno agli indipendentisti nella guerra d'Algeria e ricostituzione della federazione anarchica, il periodico, prima mensile e poi quotidiano riprende a essere pubblicato col titoloLe Monde libertaire dal1954[21].

L'uso della definizionecomunismo libertario, invece, è da datarsi al novembre del1880, quando venne adottata da un congresso anarchico francese[22].

L'uso del termine "libertario" da parte degli anarchici divenne molto popolare dal1890 in poi, dopo che si cominciò ad usarlo inFrancia nel tentativo di ostacolare leggi antianarchiche e per evitare le associazioni negative della parolaanarchia nell'accezione generale. Da allora, specialmente fuori dall'America, il termine è stato associato sempre con le idee ed i movimenti anarchici.

La connotazione data da Dejacque nella sua corrispondenza era un irruente apostrofo in un'accesa discussione in merito a conflitti in materia di genere. Nei successivi approfondimenti, usciti periodicamente suLe libertaire, prese corpo la visione utopistica in cui il libertarismo si sarebbe collocato. La riedizione suUmanosphere del 1889 elimina molti passaggi sulla realizzazione del libertarismo, le cui esposizione colorita e sanguigna avrebbe attirato l'attenzione degli organi di polizia, molto attivi nel reprimere i rivoluzionari, libertari, socialisti o blanquisti, dopo i fatti relativi allaComune di Parigi del 1871.

La campagna per l'abolizione definitiva distato,proprietà,religione,famiglia sarebbe stata portata avanti con qualunque mezzo, in pratica con azioni cospirative affini a quelle della carboneria italiana, ma attuata da piccoli gruppi di attivisti, con pratiche che oggi potremmo definire di guerriglia. La prospettiva era comunque considerata a lunghissimo termine; un millennio circa per la societàUmanospherique, sorta difalansterio non gerarchico (cyclideon), che probabilmente avrebbe ispirato le successive opere letterarie diH. G. Wells.

Italia

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In Italia il movimento libertario ha prodromi nel 1857, anteriori al successivo arrivo diBakunin nel paese, nel 1864. Il localismo del movimento si instaura nell'ambito dei moti risorgimentali, doveCarlo Pisacane anticipa l'avventuragaribaldina tentando con insuccesso una sollevazione popolare poi soffocata nel sangue dall'esercito borbonico. Solo con la pubblicazione postuma deiSaggi[23], avvenuta inFrancia, le sue idee libertarie si diffusero e furono rese note. Si conobbero le dispute conMazzini e l'adesione alle ideeproudhoniane, nonché le letture e meditazioni suFourier. L'approccio sociale verrà considerato affine alla visione iniziale di Bakunin (periodo slavo).

Pisacane rivendicava, nei suoi scritti, che fosse garantito ad ogni individuo il corrispettivo del suo lavoro ma ogni altro possesso venisse "dalle leggi fulminato come il furto". Queste affermazioni lo portarono oltre l'ottica diProudhon, in una visionecollettivista in cui i mezzi di produzione migrano a proprietà comune; terre fabbriche e loro prodotti condivisi e divisi equamente tra tutta la popolazione. Il suo libertarismo si estese alle forme di governo, escludendo che la società potesse esser governata da chichessia, e che essa "costituita nei suoi reali e necessari rapporti esclude ogni forma di governo".

Pisacane non ebbe seguiti movimentisti diretti, ma lafratellanza fiorentina[24] e la successiva fratellanza internazionale, frequentate pochi anni dopo la loro fondazione, da Bakunin furono strutture politiche ad indirizzo libertario composte, in gran parte, da compagni del Pisacane.

Nel1868 si costituirono i nuclei iniziali dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori, inviandoSaverio Friscia come delegato italiano aBruxelles. Esponenti libertari di spicco del periodo furonoCarlo Cafiero,Errico Malatesta,Pietro Gori,Luigi Fabbri.

I contrasti interni traKarl Marx e Bakunin strettamente legati ai concetti libertari nell'organizzazione dei lavoratori[25] portarono nel1872 alla scissione[26] tra ala libertaria e alamarxista, quest'ultima maggioritaria, in contrasto ai rapporti di forza del precedente congresso di basilea del1869, dove Il 63% dei delegati si trovano sulle cosiddette testi collettiviste "anti-autoritarie".In Italia al contrario l'ala libertaria assunse posizione dominante, e molti dei moti insurrezionali dell'ultimo quarto di secolo (Bologna 1874, Puglia e Campania 1877[27][28]) furono ispirati da tali principi. Il fallimento di molte di queste iniziative e la conseguente repressione condusse molti di loro all'esilio, ottenendoasilo politico principalmente inSvizzera ed inAmerica Latina.

Nell'insurrezione aBologna del 1874,Andrea Costa venne arrestato subito (si convertirà in seguito alla causa del socialismo parlamentare, e contribuirà alla fondazione dell'Avanti!), e Malatesta in seguito aPesaro mentre si avviava in Svizzera.Entro1876 tutti gli organizzatori si ritrovarono comunque liberi, per diffuse simpatia delle giurie, in sfida esplicita al re Vittorio Emanuele. Il contesto alimentò la rinascita della stampa libertaria, (il nuovo risveglioLivorno e Il martello aFabriano). La svolta italiana, a livello ideologico si compì nell'allontanamento dalcollettivismo di Bakunin e la svolta verso il comunismo libertario (da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni, nella misura consentita dalle disponibilità).

Degna di rilievo la rivolta diSan Lupo,1877, pressoBenevento e nelMatese, dove aLetino in una situazione oggi definibile trasversale, i libertari ricevettero la benedizione del parroco Don Fortini che definendo i malatestiani"veri apostoli mandati da Dio"[29] stabilì uno storico precedente. Gli insorti, principalmente contadini, ricevettero allo stesso modo la solidarietà dei parroci dei villaggi vicini, come padre Tamburini aGallo, prima di venir circondati e catturati da forze regolari dicavalleria,fanteria ebersaglieri. Giurie localmente ostili allacasa Savoia impedirono condanne in massa, ma le rivolte popolari ebbero fino a fine secolo una battuta d'arresto. Una serie di azioni repressive dello stato e una serie successiva di azioni violente e di attentati individuali attribuite globalmente agli anarchici, ma di varia estrazione, (basti pensare all'attentato diGiovanni Passannante contro il reUmberto I) contribuì ulteriormente ad estinguere il movimento libertario come fenomeno diffuso per il successivo decennio.

I principali esponenti italiani, in esilio, condussero intensa attività di propaganda, editoriale e di sperimentazione sociale (notevole fu in questo contesto la colonia Cecilia inBrasile alla fine degli anni ottanta) dall'estero, principalmente in Europa, Nord e Sud America.

L'ultimo decennio del secolo vide in sequenza, tumulti nel1890 per disordini spontanei che portarono in seguito alla scissione diGenova tra socialisti e libertari; l'uscita definitiva dal movimento libertario dellaSeconda Internazionale nel1896, aLondra; una serie di tumulti e sommosse nel1898 in sud Italia, estesisi poi aMilano eFirenze, con conseguenti scontri e repressioni di piazza. Tali proteste e la feroce repressione dello Stato, nota principalmente per le azioni sulla folla delle unità al comando del generaleBava Beccaris nell'ambito deimoti di Milano, ebbero per epilogo l'uccisione di Umberto I da parte diGaetano Bresci nel 1900.

Stati Uniti d'America

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Il termine venne, come dettagliato nell'introduzione, introdotto da Joseph Déjacque aNew Orleans nel maggio 1857 nel corso di alcune corrispondenze pubbliche e l'anno successivo nel giornale da lui edito a New York. Venne utilizzato, sempre in ambito anarchico[30], nella prima e seconda metà del millenovecento, doveClara Solomon figlia diSamuel Freedman, seguace diPeter Kropotkin eRudolf Rocker prima a Londra e poi nellaJewish Anarchist Federation a New York, insieme al marito Sidney furono membri dell'organizzazione libertariaVanguard Group, dove Clara svolgeva lavori organizzativi e Sidney scriveva per il giornale del gruppo sotto lo pseudonimo di"S. Morrison.". Nel 1941, come Clara Fredricks and S. Morrison, editarono un periodico chiamatoLibertarian Views, noto per le critiche al pacifismo "tout court" ed in appoggio ad azioni armate contro il nazifascismo.Esempi successivi li ritroviamo sempre negli USA, dove nel luglio1954, su princìpianarcosindacalisti, viene fondata la "Lega Libertaria", attiva fino al1965.

Il libertarismo inteso in senso ristretto e le scuole di pensiero

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In campo strettamente economico, a differenza delliberismo di destra e dellibertarianismo, i teorici accomunati da principi libertari credono che né sostenere né mischiare illavoro con lerisorse naturali possa essere sufficiente a generare pieni diritti diproprietà privata, affermando che tali risorse dovrebbero essere condivise in una manieraegualitaria da tutti quanti, sia "selvatiche" chepossedute collettivamente. I libertari in questo senso ristretto, che sostengono la proprietà privata, lo fanno a condizione che la ricompensa sia offerta alla comunità locale. Il libertarismo, quello inerente agli aspetti economici, mira cioè comunque ad una forte limitazione o ad una eliminazione del potere delloStato in questi ambiti.[2]

In senso ristretto possiamo quindi individuare alla fine delXVIII secolo alcuni filosofi comeThomas Paine, uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti d'America;Thomas Spence, teorico dellaproprietà collettiva;Herbert Spencer con i suoi primi scritti politici eHenry George, fondatore delgeorgismo, come precursori di un movimentofilosofico politico tendenzialmente egualitario sulla proprietà delle risorse. Rispetto ai libertariani classici e quelli di destra, i libertari economici differiscono con la tradizione riguardo all'appropriazione originale dei beni (cioè il principio che definisce le condizioni in cui la titolarità della proprietà viene per la prima volta attribuita a qualcuno), dal momento che sostengono il diritto universale di ogni persona a possedere una parte uguale di risorse naturali. Questo principio di giustizia consente ad alcuni libertari di giustificare la distribuzione di unreddito di base incondizionato per tutti, come compensazione per l'irregolare appropriazione privata delle risorse naturali. Non collettivizzazione delle risorse o dei mezzi di produzione, ma redistribuzione dei benefici derivanti dal loro utilizzo. Intendendo quindi il libertarismo in questo senso, possiamo individuare alcune scuole di pensiero correlate e a tratti sovrapposte tra di loro:

Scuole di pensiero

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Henry George, fondatore del georgismo

Georgismo

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Il georgismo, fondato daHenry George durante l'Ottocento, più interessato alla filosofia economica, afferma la proprietà comune di ciò che proviene dalla terra e dalla natura (larendita) per ogni essere umano, sebbene coloro che producono un bene abbiano automaticamente diritto a possederlo privatamente.

George inoltre si batteva per l'imposta sul valore fondiario, dal momento che questa può generare da sola abbastanza reddito da ridurre o eliminare le altre tasse, oppure aumentare ilreddito di base di ogni cittadino. Tra l'altro l'imposta in questione diminuisce il pericolo didisuguaglianza economica, in quanto verrebbe pagata principalmente dai ricchi. A cavallo delNovecento le idee di George ispirarono numerosi istituti d'economia, partiti politici e comunità a costituirsi basandosi su di esse.

Ilgeolibertarismo, che deriva dal georgismo, è una filosofia abbastanza recente e si propone più che altro di conciliare i principi libertariani classici con le teorie economiche di George, lasciandole invariate.

Scuola di Steiner-Vallentyne

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John Locke, padre delliberalismo

Studiosi libertari contemporanei comeHillel Steiner[33],Peter Vallentyne[34],Philippe Van Parijs[35],Michael Otsuka[36] eDavid Ellerman[37][38] tracciano l'egalitarismo economico nel concetto liberale di autonomia dell'individuo e appropriazione della terra, fuso con georgismo efisiocrazia riguardo alla proprietà terriera e alle risorse naturali, assumendo come punti di vista quelli diLocke e George[39][40].

L'appropriazione di beni è legittima solo se tutti possiedono la stessa quantità o se la proprietà privata vienetassata per compensare le necessità di coloro che sono esclusi dalle risorse[41][42].

La scuola di Steiner–Vallentyne pone l'accento anche sulla sua interpretazione dell'originale appropriazione dei beni teorizzata dal professorRobert Nozick[43]. Essa concepisce la "selvaticità" della terra come bene comune e offerto a tutti coloro che abitano in una delimitata zona. Siccome (secondo loro) non c'è nessuna distribuzione predeterminata del terreno, non ci sono ragioni per cui si dovrebbe pensare che alcuni individui debbano possedere più degli altri, arrivando quindi a considerare le risorse una proprietà collettiva. Tuttavia la scuola di Steiner–Vallentyne rinnega la possibilità che il lavoro "mischiato" possa determinare cambiamenti decisionali sulla proprietà dei beni. Il vero problema in questa scuola di pensiero è causato dalla discordanza di idee tra i suoi stessi membri, dal momento che ognuno di loro predilige modi diversi di utilizzare la proprietà: alcuni fanno affidamento sulla richiesta e il consenso da parte della comunità, altri invece preferirebbero appropriarsi della terra in cambio di una rendita, oppure pagare le tasse sui profitti ricavati dalle risorse appropriate, o infine consentire il comune utilizzo/consumo dei prodotti in questione.

Socialismo libertario

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Ilsocialismo libertario ha come obiettivo la creazione di una società priva diburocrazia, non gerarchica, in cui non c'è proprietà privata suimezzi di produzione.

Noam Chomsky, celebre socialista libertario

Coloro che ne fanno parte credono di poter convertire tali mezzi inbeni pubblici, conservando però il rispetto della proprietà personale[44]. Essi promuovono l'associazione libera degli individui invece che un governo, e si oppongono alle relazioni sociali implicite delcapitalismo come illavoro subordinato[45].

Secondo loro si può raggiungere l'uguaglianza e la libertà tra i membri della società solo abolendo le autorità costituite che controllano i mezzi di produzione e si aggregano in unaélite per il controllo delle classi inferiori[46]. Questa scuola trova il suo senso nellademocrazia diretta e in mezzi esterni come ilmunicipalismo libertario, le assemblee cittadine, le riunioni dei lavoratori e isindacati[47].

Tra le filosofie politiche che presentano vari tratti del socialismo libertario si possono identificare alcune correnti anarchiche (anarco-comunismo,anarco-collettivismo,anarco-sindacalismo[48] emutualismo[49]) e ideologie di ispirazionemarxiste libertarie comeluxemburgismo[50] econsiliarismo, infine certe categorie disocialismo utopistico[51], mentre l'anarco-individualismo costituisce un'area molto variegata (individualista) e a parte, spesso non assimilabile alla tradizione politicasocialista.

Anarchismo di mercato di sinistra

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IRadicali Italiani, un partito di ispirazionesocioliberale, elenca fra le sue ispirazioni, oltre all'antiproibizionismo e alsocialismo liberale, anche una tipologia di libertarismo, unanarchismo di mercato di sinistra ma con venature di anarcocapitalismo, seppur distante da Rothbard.[52] Tuttavia, nelPartito Radicale questa ideologia è molto sfumata, fino ad essere assorbita dalle idee più in voga[53], mentre venne posta in rilievo nell'effimero gruppo deiRiformatori Liberali, scissione dei radicali.

Note

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  1. ^Tullio De Mauro (a cura di),Libertario, inDizionario della lingua italiana, Paravia, 2000, p. 1374.
    «1. che si basa sulla libertà come valore fondamentale, ispirato alla difesa della libertà: "idee libertarie, principi libertari" -- 2. chi è fautore di una libertà individuale superiore a ogni autorità o legge | agg., s.m., estens., anarchico.»
  2. ^ab(EN) Peter Vallentyne,Libertarianism, in Edward N. Zalta (a cura di),The Stanford Encyclopedia of Philosophy, 2010.In particolare sulle accezioni anglosassoni, includendo comunque quelleleft.
  3. ^Vocabolario Treccani della lingua italiana
  4. ^Grande Dizionario della Lingua Italiana UTET
  5. ^Svariati movimenti si sono, nel corso del tempo, dichiarati a parole o nei fatti,Libertari; anti-libertari in senso esplicito nonostante il fiorire di regimi totalitari, si sono espressamente dichiarati principalmente movimenti di ispirazione religiosa fondamentalista comeQuaccheri cristiani ecumenici per fare il bene - sito web, movimenti fondamentalisti islamici, eccetera. Pensatori e opinionisti moderati, anche di ispirazione religiosa non espongono un anti-libertarismo di bandiera, utilizzando il termine nel suo significato estensivo in senso positivoSlavoj Žižek, L'islam e la modernità: Riflessioni blasfeme, Ponte alle Grazie, 2015.
  6. ^legifrance.gouv.fr sito goverbativo
  7. ^https://criminocorpus.org/fr/legislation/textes-juridiques-lois-decre/textes-juridiques-relatifs-la-recidive/28-juillet-1894-loi-sur-les-menees-anarchistes/Archiviato il 25 marzo 2016 inInternet Archive. Loi sur les menées anarchistes
  8. ^L'A. B. C. du libertaire,Jules Lermina, 1906
  9. ^abMaurizio Antonioli, Franco Bertolucci e Roberto Giulianelli,Nostra patria è il mondo intero. Pietro Gori nel movimento operaio e libertario italiano e internazionale, Pisa, Bfs, 2012
  10. ^Eva Civolani,L'anarchismo dopo la Comune: i casi italiano e spagnolo, F. Angeli, 1981, p41, Dualismo economico e coscienza libertaria
  11. ^Lettera aperta a P. J. Proudhon,De l'Être-Humain mâle et femelle - Lettre à P. J. Proudhon, pubblicata a New Orleans nel maggio 1857.
  12. ^De l'être-humain mâle et femelle
  13. ^socialiżżazióne, inTreccani.it –Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  14. ^Sébastien Faure, Jean Grave, Georges Mathias Paraf-Javal,Pour ne pas voter; Électeur écoute Paris: Groupe de propagande par la broch, 1919 riedit. 1924
  15. ^Joseph Déjacque,Humanosphere, ristampa critica, a cura di Jean Grave, Parigi, 1889
  16. ^Errico Malatesta,Francesco Saverio Merlino,Anarchismo e democrazia: soluzione anarchica e soluzione democratica del problema della libertà in una società socialista,Il Messaggero, 1897
  17. ^Brassens Georges, Scarano D,Le strade che non portano a Roma. Riflessioni e massime d'un libertario, Coniglio Editore, 2009.
  18. ^Michel Onfray,L'ordine libertario. Vita filosofica di Albert Camus, Ponte alle Grazie, 2013,ISBN 8862207425
  19. ^Stefano D'Errico,Anarchismo e politica nel ventesimo secolo, il "programma minimo" dei libertari del terzo millennio, 2007,ISBN 9788884835277ISBN 8884835275
  20. ^Max Nettlau,A Short History of Anarchism, p. 75
  21. ^Maurice Joyeux, pubblicazione della federazione anarchica in lingua francese, Volonté anarchiste', n° 25; Histoire du journal de l'organisation des anarchistes: du Libertaire au Monde libertaire, edizioni Fresnes-Antony, 1984.
  22. ^Ibid., p. 145
  23. ^Saggi storici-politici-militari sull'Italia DiCarlo Pisacane Pubblicato da Stab. tip. nazionale, 1858. Originale disponibileUniversity of California e ivi digitalizzato
  24. ^Il movimento anarchico italiano, sugiuseppescaliati.it.URL consultato il 1º settembre 2009(archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2010).
  25. ^Eva Civolani,L'anarchismo dopo la Comune: i casi italiano e spagnolo, F. Angeli, 1981, p41 e seg, Dualismo economico e coscienza libertaria
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Bibliografia

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  • Max Nettlau,A Short History of Anarchism.
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  • Vallentyne, Peter; Steiner, Hillel (2000).Left-Libertarianism and Its Critics. Basingstoke: Palgrave.ISBN 978-0-312-23699-1.
  • Vallentyne, Peter; Steiner, Hillel (2000).The Origins of Left-Libertarianism. Basingstoke: Palgrave.ISBN 978-0-312-23591-8.
  • Vallentyne, Peter (2000). Left-Libertarianism: A Primer. InLeft Libertarianism and Its Critics: The Contemporary Debate, Peter Vallentyne e Hillel Steiner (Eds.). Palgrave Publishers Ltd. 1–20.
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  • Stefano D'Errico,Anarchismo e politica nel ventesimo secolo, il "programma minimo" dei libertari del terzo millennio, 2007,ISBN 9788884835277ISBN 8884835275
  • Gino Bianco,Socialismo libertario, Una città, Forlì 2011.

Voci correlate

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Idee e concetti di base

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Movimenti politici libertari

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Collegamenti esterni

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