| Libarna | |
|---|---|
| Civiltà | Romana |
| Utilizzo | Città |
| Epoca | II secolo a.C.-V secolo |
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Comune | Serravalle Scrivia |
| Altitudine | 228 m s.l.m. |
| Dimensioni | |
| Superficie | 54 000 m² |
| Scavi | |
| Data scoperta | 1820 |
| Amministrazione | |
| Ente | Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte |
| Responsabile | Comune di Serravalle Scrivia |
| Visitabile | Si |
| Visitatori | 1 147(2022) |
| Sito web | www.libarna.al.it/ |
| Mappa di localizzazione | |
![]() | |
| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |

Libarna era una città romana situata sulla riva sinistra delloScrivia, sul tratto dellavia Postumia traGenua eDertona[1], nelle vicinanze dell'odierna frazione Libarna del comune diSerravalle Scrivia, inprovincia di Alessandria.[2] L'area degli scavi di proprietà dello Stato Italiano, oltre che sito archeologico è teatro anche di eventi museali, musicali ed artistici. Nel 2015 ha fatto registrare 4 568 visitatori[3]. L'ingresso è gratuito.
Il villaggio fondato daiLiguri Dectunini, potrebbe essere uno dei quindicioppida che, secondoLivio, si arresero al consoleQuinto Minucio Rufo nel 191 a.C. È menzionata per la prima volta nel II secolo a.C. L'apertura dellavia Postumia nel 148 a.C. ne favorì senza dubbio la crescita, trasformando Libarna in un importante centro economico e sociale. Ottenuto ben presto il riconoscimento giuridico della cittadinanza latina, fu eretta a colonia soltanto più avanti nel I secolo d.C., quando raggiunse il massimo splendore. Da qui laVia Postumia si dirigeva verso ilPasso della Bocchetta. Caduta in declino in seguito alleinvasioni barbariche, fu definitivamente abbandonata nel 452, quando gli abitanti lasciarono le case ormai insicure, rifugiandosi sulle colline circostanti, aggregandosi alle comunità esistenti o fondandone di nuove, qualiPrecipiano (oggiVignole Borbera),Serravalle,Arquata e,Curtis Nova, che corrisponde all'attuale città diNovi Ligure.[4]
Ricordata ancora in alcuni documenti del monastero di Precipiano (Vignole Borbera) e del catasto diVarinella del 1544, se ne perdette ogni memoria, divenendo incerto perfino il luogo della sua ubicazione.
Identificata dal Settecento con varie località delBobbiese e delTortonese, solo nel secolo XIX, in corrispondenza dell'affiorare alla luce dei resti, grazie all'opera dell'abate Bottazzi, veniva accertato il suo inquadramento storico-topografico.
Libarna era un capoluogo autonomo di un vasto territorio che confinava a est conVelleia, a sud conGenua, a ovest conAquae Statiellae e a nord conDerthona. Situata in una zona particolarmente fertile, l'economia agricola era fondata sulla viticoltura, sulle colture arboricole per lo sfruttamento del legno e sull'allevamento del bestiame. Tra le altre attività dell’epoca si annoverano la produzione della ceramica e l'industria laterizia. Grazie alla posizione geografica costituiva inoltre un importante nodo commerciale.
Pur mancando notizie certe sull'esistenza di edifici di culto nella città, dalle iscrizioni votive ritrovate si desume che i cittadini di Libarna erano devoti aGiove,Diana,Ercole. Attestato anche il culto imperiale
La scoperta dell'antica città fu casuale, grazie all'affioramento di reperti, durante i lavori della cosiddetta strada regia (odiernaStrada statale 35 dei Giovi) destinata a collegareGenova, da poco entrata nelRegno di Sardegna, con la capitaleTorino, a partire dal 1820.
Sono stati riportati alla luce due quartieri in prossimità dell'anfiteatro, di 60x65m di lato, l'anfiteatro e ilteatro.[5] I reperti di scavo sono per la maggior parte conservati nelMuseo di antichità di Torino, dove figurano tra le opere di maggior pregio, pavimentimusivi, marmi, bronzi e ambre figurate.
La città sorgeva su un terreno pianeggiante, ricco di acque, circondato da colline. Era attraversata in senso longitudinale dallavia Postumia, che ne costituiva il principale asse da nord-ovest a sud-est. Altro asse principale era il decumano che, orientato da sud-ovest a nord-est, conduceva all'anfiteatro. Le strade dividevano la città in tanti spazi di forma tendenzialmente quadrata, ma di dimensioni differenti. Esse erano lastricate, rettilinee con collettori di scarico convogliati verso l'odierno rio della Pieve. La città riceveva acqua tramite un acquedotto, era ricca di sorgenti, pozzi e fontane.
Nel punto di incontro tra le due principali vie, sorgeva ilforo, grande piazza lastricata su cui sorgevano portici ed edifici, che finora è stato solo parzialmente esplorato. Le terme erano situate nell'estremo settore nord-est e verso il limite settentrionale sorgeva il teatro.
Altri progetti
| Città romane dellaRegio IX Liguria | ||
|---|---|---|
| Regio IX Liguria | Alba Pompeia ·Albintimilium ·Albingaunum ·Aquae Statiellorum ·Augusta Bagiennorum ·Camillomagus ·Carrea Potentia ·Ceba ·Clastidium ·Crixia ·Derthona ·Forum Fulvii ·Genua ·Hasta ·Industria ·Iria ·Libarna ·Monilia ·Pollentia ·Portus Delphini ·Portus Veneris ·Segesta Tigulliorum ·Spedia ·Vada Sabatia ·Vardacate | |