| Lex Plautia Papiria | |
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Senato di Roma | |
| Tipo | lex |
| Nome latino | Lex Plautia Papiria |
| Autore | tribuni della plebeMarco Plauzio Silvano eCaio Papirio Carbone |
| Anno | 89 a.C. |
| Leggi romane | |
Lalex Plautia Papiria fu unalegge romana promulgata nell'89 a.C. daitribuni della plebeMarco Plauzio Silvano eCaio Papirio Carbone.
Secondo questa legge, le persone iscritte come cittadini dicittà federate e con il domicilio in Italia al tempo dell'approvazione della legge, avrebbero avuto lacittadinanza romana se avessero dato il proprio nome al pretore della propria città entro sessanta giorni.
Lalex Plautia Papiria estese la piena cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'Italia a sud dell'Arno e delRubicone (così come a quella parte diCisalpini residenti a sud del fiumePo), facendo sì che tutte le colonie latine e le ex città federate di tutta l'Italia peninsulare assumessero lo status dimunicipia optimo iure, nonché l'ascrizione tra le variegens di tutti gli italici.[1]
Il poetaAulo Licinio Archia beneficiò di questa legge diventando cittadino diEraclea e, sulla base di questalegge, venne scagionato daCicerone dall'accusa di usurpazione della cittadinanza romana.
Questa legge è stata interpretata come un'integrazione dellalex Iulia.