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Leopoldo III del Belgio

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Leopoldo III del Belgio
Leopoldo III del Belgio nel 1934
Re dei Belgi
Stemma
Stemma
In carica17 febbraio1934 –
16 luglio1951
PredecessoreAlberto I
SuccessoreBaldovino
Nome completofrancese: Leopold Philippe Charles Albert Meinrad Hubertus Marie Miguel de Saxe-Cobourg-Gotha
italiano: Leopoldo Filippo Carlo Alberto Meinardo Uberto Maria Michele di Sassonia-Coburgo-Gotha
TrattamentoMaestà reale
Altri titoliDuca di Brabante
Principe del Belgio
Principe di Sassonia-Coburgo-Gotha
Duca di Sassonia
NascitaBruxelles, 3 novembre1901
MorteWoluwe-Saint-Lambert, 25 settembre1983 (81 anni)
Luogo di sepolturaChiesa di Nostra Signora di Laeken
Casa realeSassonia-Coburgo-Gotha
PadreAlberto I del Belgio
MadreElisabetta in Baviera
ConsorteAstrid Bernadotte
Lilian Baels
Figlida Astrid di Svezia:Giuseppina Carlotta
Baldovino
Alberto

da Lilian Baels:
Alessandro
Dafne
Esmeralda

ReligioneCattolicesimo

Leopoldo III del Belgio (nome completoLeopold Philippe Charles Albert Meinrad Hubertus Marie Miguel de Saxe-Cobourg-Gotha[1];Bruxelles,3 novembre1901Woluwe-Saint-Lambert,25 settembre1983)principe delBelgio[1],duca di Brabante, fure dei Belgi dal 17 febbraio1934 al 16 luglio1951 quando abdicò in favore del figlioBaldovino[1].

Leopoldo III viene oggi ricordato come uno dei principali eroi delBelgio durante laprima guerra mondiale per il grande coraggio dimostrato scendendo in prima linea al fianco dei soldati del padre, ma è pure ricordato per essere stato una delle figure più politicamente controverse del panorama europeo durante laseconda guerra mondiale, quando il suo carattere autocratico lo rese inviso al governo del paese e gran parte della sua popolazione, oltreché alle potenze alleate europee.

Biografia

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Infanzia

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Leopoldo III in giovane età

Leopoldo, figlio del principe ereditarioAlberto del Belgio e di sua moglie, la principessaElisabetta di Wittelsbach, nataduchessa inBaviera[1], nacque il 3 novembre 1901 nelQuartier Léopold aBruxelles dove i suoi genitori vivevano in un palazzo accanto alla chiesa di San Giuseppe, edificio che oggi ospita ilConsiglio di Stato belga.

Il giovane principe crebbe con i fratelli minoriCarlo Teodoro eMaria José, in un ambiente famigliare amorevole e stimolante. I genitori, da amanti della cultura quali erano, trasmisero ai figli la passione per il sapere, dando loro un tipo dieducazione non convenzionale, fatta di frequenti viaggi all'estero e di numerose letture, sia classiche sia contemporanee. I tre fratelli erano sempre circondati da musicisti, scrittori e scienziati, per la maggior parte amici intimi dei genitori stessi[2].

Quando suo padre divenne re del Belgio nel 1909, Leopoldo, in qualità di principe ereditario, incominciò subito a presenziare pubblicamente a fianco del nuovo sovrano, cui fu particolarmente vicino durante gli anni dellaprima guerra mondiale. Con grande spirito di sacrificio personale, che gli valse a vita la stima e l'ammirazione del suo popolo, ad appena 13 anni, il giovane erede al trono chiese di essere arruolato nelle file dell'esercito belga, ottenendo di essere inquadrato nel 12º battaglione di fanteria di linea con il quale prese parte allaGrande Guerra.

Al termine del conflitto, nel1918, si iscrisse all'Università St. Anthony Seminary diSanta Barbara inCalifornia, avendo quindi l'opportunità di studiare all'estero. Durante questo periodo, dal 23 settembre al 13 novembre 1919, il giovane principe Leopoldo affiancò ufficialmente la famiglia recatasi in visita di stato negliStati Uniti.

Primo matrimonio

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Leopoldo del Belgio con la prima moglie,Astrid di Svezia, in una fotografia del 1926
Astrid di Svezia e Leopoldo nel giorno del loro matrimonio.

Tornato in madrepatria, nel 1926 sposò la principessaAstrid di Svezia, figlia del principeCarlo di Svezia e nipote di reGustavo V. Il matrimonio ebbe luogo il 10 novembre dello stesso anno e ne nacquero tre figli. La toccante storia d'amore tra i due coniugi si concluse però tragicamente nell'agosto del 1935 quando, in un incidente d'auto in cui rimase ferito lo stesso Leopoldo, re da pochi mesi, la giovane regina perse la vita.

Ascesa al trono tra le due guerre

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Leopoldo divennere dei belgi nel 1934, alla morte del padreAlberto I, avvenuta a causa di un incidente alpinistico.

L'ascesa al trono di Leopoldo III avvenne in un periodo drammaticamente teso della storia europea. Già suo padre si era preoccupato per il crescente potere cheAdolf Hitler e il partito nazista andavano acquisendo inGermania sfruttando il generale risentimento nazionale verso le potenze vincitrici, ma su pressione del movimento conservatore fiammingo e per antipatia nei confronti del fronte popolare francese diLéon Blum (giugno1936 - aprile1938), il governo e il giovane sovrano proclamarono nel luglio del 1936la neutralità del Belgio, rifiutando di rinnovare qualsiasi tipo di alleanza con i paesi a fianco dei quali il Belgio aveva combattuto durante la Grande Guerra, nell'illusoria convinzione di essere in grado di difendersi autonomamente in caso di un nuovo conflitto.

Tra le conseguenze dell'atto di neutralità la più importante sarebbe stata la sospensione di qualsiasi tipo di collaborazione tra il personale militare francese e quello belga, anche se dal 28 marzo 1939 (all'alba dello scoppio dellaseconda guerra mondiale) si ebbero dei contatti segreti tra il generale van Overstraeten, consigliere militare del re, e lo stato maggiore francese, con la piena approvazione di Leopoldo III. Contatti che però non tardarono a essere scoperti dallaGermania grazie a una rete di spie già attive in Belgio a partire dalla presa di potere da parte di Hitler.

Seconda guerra mondiale

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Lo stesso argomento in dettaglio:Invasione tedesca del Belgio.
Leopoldo III nel 1934.

Il 10 maggio 1940 laGermania decise di invadere ilBelgio, violandone la neutralità. L'esercito belga era comunque già schierato su un'area di 500 chilometri lungo leArdenne con circa 650.000 effettivi, oltre a una riserva di 200.000 uomini di età compresa tra i 16 e i 20 anni, per un totale quindi di circa 850.000 militari, una forza enorme, pari grossomodo al dieci per cento della popolazione di un paese che all'epoca contava appena 8 milioni di abitanti.

La grande mobilitazione belga non fu tuttavia sufficiente ad arrestare la potente ondata tedesca, che già dal primo giorno riuscì a conquistare le fortificazioni di confine senza che le truppe francesi o inglesi avessero il tempo di schierarsi. Ciò nonostante, la strenua resistenza opposta dall'esercito belga, pur se in evidente inferiorità numerica e di armamenti, permise allaBritish Expeditionary Force di organizzarsi senza essere attaccata dai tedeschi sulla costa meridionale dandole modo di intervenire per prima a fianco dell'alleato. Tuttavia, di lì a breve, le truppe belghe e i soldati francesi e inglesi vennero accerchiati dalle forze tedesche aDunkerque.MentreLeopoldo III, il 25 maggio, notificava con un telegramma al re ingleseGiorgio VIche le forze armate belghe erano sull'orlo di capitolare se non fossero intervenuti ulteriori aiuti militari in loro soccorso, il concreto timore del primo ministro belgaHubert Pierlot era la prospettiva della nascita di un governo fantoccio retto nominalmente dal monarca belga ma in realtà sottomesso all'autorità tedesca, il che sarebbe risultato un atto di tradimento nei confronti del popolo. Leopoldo III, in una lettera ai suoi ministri, aveva infatti chiarito che egli sarebbe rimasto comunque in Belgio nonostante il precipitare degli eventi: "Qualsiasi cosa succeda, io devo seguire il destino delle mie truppe". Fu questo il culmine di una lunga e difficile relazione tra Leopoldo e i suoi ministri, dal momento che egli prese ad agire senza consultarsi con essi andando ben oltre i limiti postigli dalla costituzione.

Dopo la sconfitta, come paventato, Leopoldo III si rifiutò di seguire il "suo" governo in esilio, dapprima aParigi e poi aLondra, firmando la resa il 28 maggio1940, nonostante l'opposizione del ministro degli affari esteriPaul-Henri Spaak e del primo ministro Hubert Pierlot che ne sostennero la nullità, in quanto la competenza politica era di spettanza del governo belga e non della corona. Il primo ministro belga parlò infatti alla radio francese denunciando la decisione sovrana di arrendersi contro le norme della costituzione belga, dal momento che non si trattava di una mera decisione militare ma di un atto politico che non aveva ricevuto il consenso né dei ministri né del governo. Pierlot e il suo governo iniziarono così ad avanzare il tema dell'impossibilité à régner che segnerà Leopoldo anche dopo la fine del conflitto. La costituzione belga infatti recitava:

«...Se il re si trovi personalmente incapacitato a regnare, i ministri, avendo constatato tale impossibilità, debbono immediatamente convocare le due Camere ed istituire una reggenza o un governo provvisorio retto da entrambe le Camere.»

Va però notato che, data la situazione, non fu comunque possibile al governo belga convocare inFrancia, e poi nelRegno Unito, il Senato e la Camera in seduta plenaria, e che del tutto impossibile sarebbe stata la nomina a reggente di un altro membro della famiglia reale.

Intanto la notizia della capitolazione firmata da Leopoldo III faceva il giro del mondo, attirandogli l'accusa di tradimento da parte del primo ministro francesePaul Reynaud, mentreWinston Churchill così la commentava allaCamera dei Comuni il 4 giugno1940:

«...Quando il Belgio è stato invaso, re Leopoldo ha richiesto il nostro aiuto nei suoi confronti, e persino all'ultimo noi siamo arrivati sul campo. Lui con il suo coraggioso ed efficiente esercito, di quasi un milione di uomini, ha salvaguardato le nostre coste sudorientali ed ha coperto la nostra ritirata verso il mare. Improvvisamente, senza consultazioni precedenti, senza aver avvisato i suoi ministri e con atto personale, egli ha inviato un plenipotenziario al comando tedesco, arrendendo il suo esercito ed esponendo noi tutti al rischio di una ritirata.[3]»

Dopo la firma della resa, Leopoldo III si consegnò ai tedeschi che lo confinarono nel castello di Laeken. Durante questo periodo di prigionia il sovrano belga, che sin dalla capitolazione aveva desiderato un incontro personale conAdolf Hitler, riuscì finalmente a incontrare ilFührer il 19 novembre1940, i due discussero circa il futuro del Belgio dopo l'occupazione nazista, ma la "visione" politica di Hitler non comprendeva una possibile indipendenza del paese. La decisione da parte di Hitler di rendere pubblici i contenuti di questo incontro privato, seppur non intenzionalmente, evitò comunque che il re dei Belgi venisse considerato a guerra finita un cooperante della Germania nazista e che fosse obbligato ad abdicare.

Secondo matrimonio

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L'11 settembre 1941, mentre era prigioniero dei tedeschi, Leopoldo sposò segretamenteMary Lilian Baels con una cerimonia religiosa nella cappella del castello di Laeken, alla presenza della regina madreElisabetta di Baviera, di Henri Baels, padre della sposa, e del cardinaleJozef-Ernest Van Roey, arcivescovo diMalines e primate del Belgio, il che violava di fatto la legge belga che prevedeva che il matrimonio religioso fosse preceduto da quello civile.Lilian ebbe il titolo non ufficiale di "principessa de Réthy" e si convenne che i figli che Leopoldo avrebbe avuto da lei sarebbero stati esclusi dalla successione al trono.Sebbene si fosse inizialmente previsto di posticipare il matrimonio civile alla fine della guerra, l'immediata gravidanza della nuova moglie rese improrogabile il matrimonio civile, che ebbe luogo il 6 dicembre dello stesso anno.

Il matrimonio civile venne reso pubblico dal cardinale Van Roey in una lettera pastorale letta in tutte le chiese del Belgio nel mese di dicembre 1941. In Belgio le reazioni furono opposte: alcuni mostrarono simpatia per la nuova coppia, inviando fiori e messaggi di congratulazioni al castello di Laeken, mentre altri sostennero che il matrimonio era incompatibile con lo status di prigioniero di guerra del re e con il suo dichiarato desiderio di condividere la sorte del suo popolo, o che il nuovo matrimonio fosse un tradimento della memoria della regina Astrid, bollando Lilian come intrigante scalatrice sociale.

Testamento politico

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Un prototipo di vettura elettrica dellaBugatti, guidata daEttore Bugatti e da re Leopoldo III

Il governo in esilio, durante la guerra, fu assillato dal problema di trovare un qualche compromesso con Leopoldo III che permettesse una riconciliazione al termine del conflitto e, nel gennaio del 1944, incaricò a questo scopo il genero del primo ministro Pierlot di consegnare una missiva al sovrano. L'emissario venne però ucciso dai tedeschi prima di poter consegnare il messaggio, il che, considerati i precedenti, fece credere che Leopoldo lo avesse intenzionalmente ignorato, tantopiù che nello stesso periodo il re aveva scritto un suo controversoTestamento Politico.

In questo documento il sovrano belga, temendo di non assistere alla liberazione del Belgio, tradiva il proprio scetticismo nei confronti dellaResistenza belga e paventava il timore che una nuova e diversa occupazione si sostituisse a quella tedesca, inoltre denunciava i trattati conclusi dal governo in esilio a Londra, in particolare quello economico sottoscritto con gliStati Uniti d'America che permetteva lo sfruttamento delle miniere diuranio nelCongo belga.

Quando il governo belga, a guerra finita, venne a conoscenza delTestamento, superata una prima imbarazzata sorpresa e un certo risentimento, decise di non renderlo pubblico e tentò di ignorarlo completamente, in parte per timore di favorire altrimenti la crescita del sostegno popolare al partito comunista.Churchill, invece, commentò parafrasando Talleyrand: "Leopoldo è come iBorboni, non ha imparato niente e ha dimenticato tutto".[4]

Deportazione e esilio

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VillaLe Reposoir aPregny-Chambésy, inSvizzera, ove Leopoldo III visse in esilio con la sua famiglia dal 1945 al 1950

Leopoldo III, sentito sempre più dai nazisti come una figura pericolosa, venne prelevato dal palazzo reale diBruxelles nel 1944 con tutta la famiglia su ordine diHeinrich Himmler e venne portato prigioniero dapprima al forte diHirschstein, inSassonia, ove rimase dal giugno 1944 al marzo 1945 per poi passare al campo di concentramento aStrobl, inAustria.

I governi britannico e statunitense erano preoccupati per le sorti del re e della sua famiglia, ma anche per un suo possibile ritorno al trono dopo la fine della guerra.Charles W. Sawyer, ambasciatore statunitense inBelgio, riportò al suo governo che un ritorno immediato del re al trono avrebbe "precipitato tutti in serie difficoltà". "Vi sono profonde differenze - continuò Sawyer - anche all'interno della famiglia reale belga così come nei confronti di tutta l'Europa: ho ragione di credere che il suo ritorno porterebbe la minoranza di lingua francese dellaVallonia a chiedere l'indipendenza o l'annessione alla Francia".[5]

Leopoldo e la sua famiglia vennero liberati dai membri dell'United States 106th Cavalry Group all'inizio del maggio del 1945 ma proprio a causa della sua condotta durante la guerra, il re e la sua famiglia non furono in grado di fare subito ritorno in Belgio e dovettero trascorrere i sei anni successivi in esilio aPregny-Chambésy pressoGinevra, inSvizzera.

Venne istituita pertanto una reggenza guidata dal principeCarlo Teodoro, fratello minore di Leopoldo, che formò un nuovo governo a partire dal 1945.

In Belgio la popolazione stava scioperando in massa per protestare contro il ritorno del re al potere e lo status di confusione perdurò sino al 1950 quando unreferendum popolare autorizzò il suo rientro[6].

Difficile rientro, abdicazione e ultimi anni

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Mappa che mostra la percentuale dei voti favorevoli al rientro di Leopoldo III in Belgio nel 1950. Le aree sono suddivise per regioni di voto. In rosso sono indicate le regioni in cui il re ottenne meno voti favorevoli e in verde scuro quelle ove ne ottenne di più

Il referendum che nel 1950 aveva permesso a Leopoldo di rientrare in Belgio con il 57% dei voti dei suoi sudditi, non placò le rivolte popolari che continuarono per quasi un anno. La "Questione" (come venne denominato l'esilio di Leopoldo III) si risolse solo il 16 luglio 1951[1] con l'abdicazione del Re in favore del figlio Baldovino, che salì al trono con il nome diBaldovino I. Per quanto apparve come una cessione volontaria, anche l'abdicazione di Leopoldo fu indubbiamente un atto indotto dal primo ministro di alloraJean Duvieusart che si trovava a dover gestire un paese sempre più funestato da rivolte e dalla presenza di un "re scomodo".

Leopoldo, pur cedendo la corona, influenzò il regno di Baldovino I fino al matrimonio di quest'ultimo con la contessaFabiola de Mora y Aragón, avvenuto nel 1960.

In seguito Leopoldo si ritirò a vita privata nel suo castello diArgenteuil, dedicandosi prevalentemente ai suoi studi diantropologia ericerca scientifica sul campo, compiendo viaggi di esplorazione in zone tropicali delVenezuela, delBrasile e delCongo, fondando nel 1972 ilFonds Roi Léopold III pour l'exploration et la conservation de la nature con l'intento di realizzare un'organizzazione che tutelasse la flora e la fauna internazionale e promuovesse l'esplorazione e lo studio del mondo "coloniale". Durante questi anni, la sua condotta non mancò di far discutere dal momento che, durante un viaggio inSenegal, criticò fortemente il processo di decolonizzazione avviato dallaFrancia nei confronti del suo impero coloniale. Esplorò tra gli altri luoghi gran parte del fiumeOrinoco e dell'Amazzonia in compagnia dell'esploratoreHeinrich Harrer e nel1964 giunse sulMato Grosso inBrasile ove ebbe un incontro col capo tribù Raoni Metuktire.

Morte

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Leopoldo morì alla clinica universitaria diWoluwe-Saint-Lambert nella notte tra il 24 e il 25 settembre 1983 e venne sepolto a fianco della reginaAstrid (alla quale poi si aggiunse anche la Principessa de Réthy[7]) nellaCripta reale dellachiesa di Nostra Signora di Laeken.

Discendenza

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AStoccolma il 4 novembre1926[1], sposò la principessaAstrid di Svezia, nipote del reGustavo V di Svezia. Ebbero una figlia e due figli:[1]

Dopo la morte della prima moglie Astrid, vittima di un incidente stradale il 29 agosto 1935 pressoKüssnacht inSvizzera, Leopoldo si sposò una seconda volta l'11 settembre1941[1] conMary Lilian Baels, nominata in seguitoPrincipessa diRéthy, nata aLondra e figlia di un commerciante di prodotti ittici belga Henri Baëls e di Anne Marie de Visscher. Da lei Leopoldo ebbe altri tre figli, che non hanno però diritto di successione al trono belga:[1]

Ascendenza

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Regno del Belgio
Sassonia-Coburgo e Gotha

Nipoti
  • Amedeo
  • Maria Laura
  • Joachim
  • Luisa Maria
  • Laetitia Maria
  • Louise
  • Nicolas
  • Aymeric
  • Joséphine
  • Oscar


GenitoriNonniBisnonniTrisnonni
Leopoldo I del BelgioFrancesco Federico di Sassonia-Coburgo-Saalfeld 
 
Augusta di Reuss-Ebersdorf 
Filippo del Belgio 
Luisa d'OrléansLuigi Filippo di Francia 
 
Maria Amalia di Borbone-Due Sicilie 
Alberto I del Belgio 
Carlo Antonio di Hohenzollern-SigmaringenCarlo di Hohenzollern-Sigmaringen 
 
Maria Antonietta Murat 
Maria di Hohenzollern-Sigmaringen 
Giuseppina di BadenCarlo II di Baden 
 
Stefania di Beauharnais 
Leopoldo III del Belgio 
Massimiliano Giuseppe di BavieraPio Augusto in Baviera 
 
Amalia Luisa di Arenberg 
Carlo Teodoro in Baviera 
Ludovica di BavieraMassimiliano I Giuseppe di Baviera 
 
Carolina di Baden 
Elisabetta di Baviera 
Michele del PortogalloGiovanni VI del Portogallo 
 
Carlotta Gioacchina di Borbone-Spagna 
Maria José di Braganza 
Adelaide di Löwenstein-Wertheim-RosenbergCostantino di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg 
 
Agnese di Hohenlohe-Langenburg 
 

Ascendenza patrilineare

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  1. Dedi di Hassegau (?)
  2. Teodorico I di Liesgau (+ 976)
  3. Dedi I (+ 1009), conte di Merseburgo
  4. Teodorico II di Wettin (989 ca.-1034), margravio della Bassa Lusazia
  5. Thimo di Wettin, (1010 circa-1090/1091 o 1100 circa) conte di Wettin e Brehna
  6. Corrado il Grande (1097 circa-1157), margravio di Meißen
  7. Ottone II di Meißen (1125-1190), margravio di Meißen
  8. Teodorico I di Meißen (1162-1221), margravio di Meißen
  9. Enrico III di Meißen (1218-1288), margravio di Meißen e langravio di Turingia
  10. Alberto II di Meißen (1240-1314), margravio di Meißen, langravio di Turingia e conte palatino di Sassonia
  11. Federico I di Meißen (1257-1323), margravio di Meißen e langravio di Turingia
  12. Federico II di Meißen (1310-1349), margravio di Meißen
  13. Federico III di Meißen (1332-1381), langravio di Turingia e margravio di Meißen
  14. Federico I di Sassonia (1370-1428), marchese di Meißen, langravio di Turingia e principe elettore di Sassonia
  15. Federico II di Sassonia (1412-1464), principe elettore di Sassonia, marchese di Meißen e conte di Turingia
  16. Ernesto di Sassonia (1441-1486), principe elettore di Sassonia
  17. Giovanni di Sassonia (1468-1532), principe elettore di Sassonia
  18. Giovanni Federico I, elettore di Sassonia (1503-1554)
  19. Giovanni Guglielmo, duca di Sassonia-Weimar (1530 – 1573)
  20. Giovanni di Sassonia-Weimar (1570-1605), duca di Sassonia-Weimar e di Jena
  21. Ernesto I di Sassonia-Gotha-Altenburg (1601-1675), duca di Sassonia-Gotha e duca di Sassonia-Altenburg
  22. Giovanni Ernesto di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1658 – 1729), duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld
  23. Francesco Giosea, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1697-1764)
  24. Ernesto Federico, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1724-1800)
  25. Francesco, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1750-1806)
  26. Leopoldo I del Belgio (1790-1865), re del Belgio
  27. Filippo del Belgio, conte di Fiandra
  28. Alberto I del Belgio (1875-1934), re del Belgio
  29. Leopoldo III del Belgio (1901-1983), re del Belgio

Titoli e trattamento

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  • 3 novembre 1901 - 23 dicembre 1909:Sua Altezza Reale, il principe Leopoldo del Belgio, principe di Sassonia-Coburgo-Gotha, duca di Sassonia
  • 23 dicembre 1909 – 1921:Sua Altezza Reale, il Duca di Brabante, principe del Belgio, principe di Sassonia-Coburgo-Gotha, duca di Sassonia
  • 1921– 17 febbraio 1934:Sua Altezza Reale, il Duca di Brabante, principe del Belgio
  • 17 febbraio 1934 – 16 luglio 1951:Sua Maestà, il Re dei Belgi, sovrano del Congo
  • 16 luglio 1951 – 25 settembre 1983:Sua Maestà, re Leopoldo III del Belgio

Onorificenze

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Stendardo di Leopoldo III del Belgio

Onorificenze belghe

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Gran Maestro e Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo - nastrino per uniforme ordinaria
— già Gran Maestro, 17 febbraio 1934 – 16 luglio 1951; poi Gran Cordone[8][9][10][11]
Gran Maestro dell'Ordine della Stella africana - nastrino per uniforme ordinaria
— 17 febbraio 1934 – 16 luglio 1951
Gran Maestro dell'Ordine Reale del Leone - nastrino per uniforme ordinaria
— 17 febbraio 1934 – 16 luglio 1951
Gran Maestro dell'Ordine della Corona - nastrino per uniforme ordinaria
— 17 febbraio 1934 – 16 luglio 1951
Gran Maestro dell'Ordine di Leopoldo II - nastrino per uniforme ordinaria
— 17 febbraio 1934 – 16 luglio 1951

Onorificenze straniere

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Elisabetta del Belgio con i figli Leopoldo,Carlo Teodoro eMaria José
Moneta da 20 franchi di Leopoldo III del Belgio coniata nell'anno della sua incoronazione, nel1934
Sovrano dell'Ordine del Fleur de Lis (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
— 27 ottobre1919[11][13]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Collare dell'Ordine Supremo del Crisantemo (Giappone) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Lussemburgo) - nastrino per uniforme ordinaria
— [16]
Cavaliere di Gran Croce con Collare dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav (Norvegia) - nastrino per uniforme ordinaria
— [11]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1926[19]
Croce al valore (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
— [20]
Fascia dei Tre Ordini (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
— 23 febbraio1938[21]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
— 23 aprile1927[22]
Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1919
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1919
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1919
Cavaliere soprannumerario del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (K.G., Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
— 2 dicembre 1935[23]
Royal Victorian Chain (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
— [24]
Cavaliere di Gran Croce onorario dell'Ordine Reale Vittoriano (G.C.V.O. (hon.), Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Balì Gran Croce del Venerabilissimo Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme (G.C.St.J., Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede) - nastrino per uniforme ordinaria
Balì Gran Croce d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta (SMOM) - nastrino per uniforme ordinaria
— [27]
Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
— 4 maggio1923[28][29]
Cavaliere di Gran Croce dell'Reale e Distinto Ordine Spagnolo di Carlo III (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere del Reale Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 21 settembre1926[11][30]
Medaglia commemorativa del Giubileo di re Gustavo V (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa del Giubileo di re Gustavo V (Svezia)
— 25 maggio 1928[30]

Note

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  1. ^abcdefghi Darryl Lundy,Genealogia di Leopoldo III dei Belgi, suthepeerage.com,thePeerage.com, 10 maggio 2003.URL consultato l'8 ottobre 2009.
  2. ^Maria José di Savoia,Giovinezza di una regina, Milano, Le Scie, Arnoldo Mondadori Editore, 1991.ISBN 88-04-35108-X
  3. ^Jean Stengers,Léopold III et le gouvernement, Duculot, Gembloux, 1980, p. 28.
  4. ^Jean Stengers,Léopold III et le gouvernement, Duculot, Gembloux, 1980, p. 28. La frase era ispirata ad una citazione diTalleyrand sui Borboni dopo la restaurazione della monarchia francese nel 1815.
  5. ^United States Department of State Records (USDSR), National Archives, 855.001 Leopold, Sawyer to Secretary of State Edward R. Stettinius, Mar. 29.1945
  6. ^Questa controversia, nota con il nome di "Questione Reale", comprende gli eventi politici che ebbero luogo tra il 7 maggio1945 e il 17 luglio1951. Ebbero origine dal comportamento tenuto dal re Leopoldo III durante la Seconda Guerra Mondiale e dal suo secondo matrimonio, con Mary Lilian Baels, azioni ritenute assai discutibili dal popolo belga. Il Belgio visse in questi anni un clima di generale e diffusa violenza che sfociò in una serie di insurrezioni e di attentati che ebbero il culmine nel luglio del1950.
  7. ^La quale, prima di morire, curò la pubblicazione di un suo postumo libro di memorie: v. Andrew Osborn,Belgian king seeks posthumous revenge, The Guardian [London (UK)] 20 June 2001: 1.12.
  8. ^Copia archiviata (JPG), suimages.npg.org.uk.URL consultato il 13 gennaio 2020(archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2016).
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Bibliografia

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  • Jean Stengers,Léopold III et le gouvernement: les deux politiques belges de 1940, Duculot, 1980,OCLC 499167335.

Voci correlate

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PredecessoreRe dei BelgiSuccessore
Alberto I1934 -1951Baldovino I

PredecessoreSovrano dello Stato Libero del CongoSuccessore
Alberto I1934 -1951Baldovino I

PredecessoreErede al trono del BelgioSuccessore
Alberto di Sassonia-Coburgo-GothaPrincipe ereditario
1909 -1934
Baldovino di Sassonia-Coburgo-Gotha

PredecessoreDuca di BrabanteSuccessore
Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Gotha1909 -1934Baldovino di Sassonia-Coburgo-Gotha
V · D · M
Re dei Belgi
Leopoldo I (1831-1865) ·Leopoldo II (1865-1909) ·Alberto I (1909-1934) ·Leopoldo III (1934-1951)
Baldovino (1951-1993) ·Alberto II (1993-2013) ·Filippo (dal 2013)
Sassonia-Coburgo e Gotha
Controllo di autoritàVIAF(EN263927855 ·ISNI(EN0000 0003 8229 3910 ·SBNTO0V547351 ·BAV495/201251 ·LCCN(ENn81028301 ·GND(DE118779575 ·BNF(FRcb119514456(data) ·J9U(EN, HE987007580919005171
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