Asceso al trono per volere dell'influente generale di origine germanicaAspare, Leone riuscì ad emanciparsi dal proprio protettore e a sostituirlo con un comandante di propria fiducia, l'isauricoZenone. Imperatore estremamente pio e zelante nella fede, fu il primo dei sovrani d'Oriente a ricevere la corona dalle mani del patriarca di Costantinopoli; dalla Chiesa ortodossa è pertanto ricordato come «il Grande».[1]
Leone era untraceromanizzato al servizio del potentemagister militum praesentialisAspare, un alano che aveva grande influenza alla corte diCostantinopoli.
Alla morte diMarciano, Aspare volle porre un suo subalterno sul trono di Costantinopoli, pensando così di governare indirettamente l'Impero d'Oriente; l'incoronazione di Leone a imperatore, il 7 febbraio457, fu la prima che coinvolse ilPatriarca di Costantinopoli.
Solido coniato da Leone. La deaVittoria che regge una croce ingioiellata è comune a molte monete bizantine dell'epoca.
Al contrario delle aspettative di Aspare, il nuovo imperatore si dimostrò volitivo e pieno di iniziative. Timoroso dell'influenza a corte di Aspare, Leone I strinse un'alleanza con gliIsauri. Leone I così poté uccidere Aspare e suo figlioArdaburio, meritandosi per tale motivo il titolo di «macellaio» dei barbari. Il prezzo di questa alleanza fu il matrimonio della figlia di Leone con Tarasis, capo degli Isaurici, che nel474 gli succedette con il nome diZenone.
L'imperatore, sopravvalutando le sue capacità, commise numerosi errori che minacciarono l'ordine interno. Ad esempio, il fallimento della spedizione navale del468 portò ad un certo numero di incursioni vandale sulle coste dell'Impero d'Oriente; si sospettò una complicità di Aspare con le forze diGenserico, come rappresaglia per il suo progressivo esautoramento alla corte di Bisanzio. Leone I fu costretto ad adire onerose vie diplomatiche: i Vandali interruppero le scorrerie in cambio della cessione di gran parte dei territori imperiali in Africa, nonché delle principali isole del Mediterraneo. Nel472Teodorico il Grande arrivò a minacciare Costantinopoli coi suoi soldati a seguito di contrasti sorti con l'Impero d'Oriente. Leone riuscì a evitare il disastro solo tramite il pagamento di un fortissimo tributo al principe ostrogoto. Si verificarono anche incursioni degliUnni, che però non furono in grado di minacciare Costantinopoli, ben difesa dalle mura ricostruite e rinforzate durante il regno diTeodosio II, contro le quali le forze barbare non disponevano di una tecnologia adatta. Durante l'impero di Leone I furono introdotte importanti innovazioni anche in altri campi, tra i più curiosi una specie di fermaglio per raccogliere i documenti ufficiali.
Per quanto riguarda la politica religiosa, Leone si dimostrò un fervente cattolico ortodosso, seguendo così la linea dei predecessori. Condannò gli eretici, sostenne la costruzione di chiese e favorì il clero cattolico, mantenendo freddi rapporti sia con gliariani che con imonofisiti. Inoltre trasportò in pompa magna nella capitale un velo che la tradizione riteneva che fosse appartenuto alla Vergine Maria. In merito ad alcuni costumi pagani (non ancora completamente superati) Leone si dimostrò deciso a segnare i tempi: non permise infatti che fossero rappresentati spettacoli teatrali o qualsiasi altro spettacolo di natura profana durante le domeniche o altri giorni di festa, con grande dissenso fra la popolazione.
Il regno di Leone vide un'intensificazione dei rapporti con l'Impero romano d'Occidente. Dopo la morte diMaggioriano, Leone I non riconobbe il fantoccio imposto dal potenteRicimero, il lucanoLibio Severo. Dopo la morte di questi, nel465, riuscì con il consenso di Ricimero ad imporre un suo generale di nobile famiglia bizantina,Antemio. Sicuramente dotato ed intelligente, Antemio strinse un'alleanza con il collega orientale contro i Vandali, che da anni ormai devastavano le coste dell'Italia meridionale e il litorale greco.
Nel468 le flotte dei due imperi, che insieme contavano mille navi e qualche migliaio di uomini, comandate rispettivamente da Ricimero e dal cognato di Leone,Basilisco, partirono dalla Sicilia alla volta diCartagine. La spedizione, al contrario di ogni aspettativa, si rivelò un vero e proprio disastro, per via dell'inettitudine di Basilisco. Infatti questi accettò incredibilmente la proposta del re dei Vandali,Genserico, di fare una tregua. Così il vandalo, approfittando dell'oscurità della notte, appiccò un incendio alle navi romane, distruggendo metà della flotta. Bisanzio non solo perse metà degli uomini e rischiò di andare in bancarotta, ma l'insuccesso permise a Ricimero di rovesciare nel472 Antemio dal trono. Invece Basilisco, tornato furtivamente a Costantinopoli, riuscì a cavarsela grazie alla protezione diVerina, moglie dell'imperatore Leone I.
Questi cercò di imporreGiulio Nepote, suo parente, sul trono di Ravenna, ma morì didissenteria il 18 gennaio474. Gli succedetteLeone II, figlio di Zenone e di Ariadne.
Lo storicoMalco (VI secolo) accusò di rapacità e di bigotteria Leone I, ma l'imperatore era invece più avveduto che mai. Infatti mandò numerosi aiuti in uomini e in denaro quandoAntiochia venne colpita da un violento terremoto. Inoltre era molto attaccato alla sua famiglia, tanto che andava a visitare ogni settimana una sua sorella che non si era mai sposata. Semplice soldato, proveniente da una famiglia sicuramente di rango non elevato, Leone non aveva sicuramente una grande istruzione. Comunque si diceva che amava circondarsi di filosofi e di letterati, pagando i loro studi di tasca propria. Una volta un ciambellano, preoccupato di questa prodigalità eccessiva, rimproverò l'imperatore. Questi avrebbe risposto: "Magari potessi pagare solo uomini dotti come questi".
^Leone I, inEnciclopedia dell'arte antica, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.URL consultato il 22 luglio 2015.
^La nascita di questo figlio fu predetta daDaniele lo Stilita nel luglio462 e avvenne il 25 aprile 463; il bambino morì dopo cinque mesi e mezzo. Le notizie riguardo a questo figlio derivano dallaVita di Daniele Stilita (38) e da un oroscopo conservatosi nell'opera dell'astrologoRetorio (Compendio di arte astologica, 118). Nella chiesa diBlachernae, aCostantinopoli, vi era, ancora all'inizio del VII secolo, un mosaico raffigurante la Madonna, Leone, Verina e Ariadne; nel mosaico Verina teneva in braccio un infante, identificato da taluni come questo figlio morto giovanissimo («Leo 6»,The Prosopography of the Later Roman Empire, volume 1, Cambridge University Press, 1992,ISBN 0-521-07233-6, p. 664; Mark J. Edwards, Simon Swain,Portraits: biographical representation in the Greek and Latin literature of the Roman Empire, Oxford University Press, 1997,ISBN 0-19-814937-9, pp. 189-190).