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Lentini

Coordinate:37°17′N 15°00′E37°17′N,15°00′E (Lentini)
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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediLentini (disambigua).
Lentini
comune
Lentini – Stemma
Lentini – Bandiera
Lentini – Veduta
Lentini – Veduta
Panorama di Lentini, con l'Etna sullo sfondo, dall'ingresso dell'area archeologia del Castellaccio
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunale Siracusa
Amministrazione
SindacoRosario Lo Faro (lista civica dicentro-sinistra) dal 25-10-2021
Territorio
Coordinate37°17′N 15°00′E37°17′N,15°00′E (Lentini)
Altitudine53 m s.l.m.
Superficie216,78km²
Abitanti21 210[1] (30-11-2024)
Densità97,84 ab./km²
Comuni confinantiBelpasso (CT),Carlentini,Francofonte,Militello in Val di Catania (CT),Palagonia (CT),Ramacca (CT),Scordia (CT),Catania (CT)
Altre informazioni
Cod. postale96016
Prefisso095
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT089011
Cod. catastaleE532
TargaSR
Cl. sismicazona 1(sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona C, 915GG[3]
Nome abitantilentinesi o leontini
PatronoSanti Martiri Alfio,Filadelfo e Cirino
Giorno festivo10 maggio, 2 settembre
Soprannome"Città delle arance"
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lentini
Lentini
Lentini – Mappa
Lentini – Mappa
Posizione del comune di Lentini nel libero consorzio comunale di Siracusa
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Lentini (Lintini insiciliano) è uncomune italiano di 21 210 abitanti[1] dellibero consorzio comunale di Siracusa inSicilia.

Cittadinabarocca di fondazionesicana, inantichità fucoloniagreca eromana (Leontinoi, di cui conserva ancora ingenti resti archeologici), ed è stata annoverata un tempo come uno dei più importanti centri culturali, religiosi (essendo stata anche sede del vescovato) e agricoli (soprattutto per la rinomata produzione di grano in età antica e di arancia rossa in tempi più recenti) dell’isola, distinguendosi durante il periodo antico - fino al dominioromano - rimanendo una delle più influenti città dell'isola anche nei periodibizantini esvevi, per poi avere un periodo di declino protrattosi fino ai giorni nostri.

Situata nellaPiana di Catania, alle pendici deiMonti Iblei e in vicinanza delLago di Lentini, è rinomata per la produzione dell'Arancia Rossa di Sicilia (IGP) (insieme ai comuni limitrofi diCarlentini eFrancofonte), nonché per il tipicopane di Lentini (u pani ri Lintini in siciliano), generalmente costituito da un impasto di acqua e farina di grano duro.

Geografia fisica

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Territorio

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Veduta di Lentini daFrancofonte

Lentini è un comune di215,84 km², situato a52 km a nordovest del capoluogo di provincia,Siracusa, che sorge a53 m s.l.m., sulle prime propaggini collinari al margine meridionale dellapiana di Catania.

È l'antica Leontinoi, una delle primecolonie greche inSicilia, ed ha notevoli resti archeologici. Poco lontano dall'abitato, a Nord-Ovest, si estende la conca dell'anticolago di Lentini (meglio noto come Biviere di Lentini, citato anche daGiovanni Verga nel suoLa roba), un tempo interamente prosciugato e oggi ricostruito nel vecchio sito. Il mare (golfo diAgnone Bagni) dista12 km dal centro abitato.

L'ambiente del territorio di Lentini è caratterizzato principalmente dai numerosiagrumeti che la circondano, difatti è denominata la "Città delle arance", per l'elevata produzione di Arancia Rossa di Sicilia (IGP).Nel paese transita il 15º meridiano est, linea di riferimento per il fuso orario dell'Europa centrale (UTC+1).

Clima

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Lo stesso argomento in dettaglio:Stazione meteorologica di Lentini e Stazione meteorologica di Diga Lentini (Biviere).

Lentini presenta un clima mediterraneo semi-arido, molto vicino ai climi delle coste Nord Africane e Sud Californiane. Gli inverni sono tra i più miti d’Europa con temperature che sorpassano frequentemente i 20 gradi. La stagione estiva, da aprile ad ottobre, è lunga e torrida. L’autunno e la primavera presentano temperature calde ma con più precipitazioni. Lentini ha un clima molto soleggiato tutto l’anno, il che la rende attraente in ogni stagione per chi è in cerca di sole e caldo anche in inverno.

Source=https://championtraveler.com/dates/best-time-to-visit-lentini-it/

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia di Lentini e Leontinoi.

Lentini ha una storia che risale all'VIII secolo a.C., quando venne ampliato il nucleo abitato deisicani di Leontinoi ad opera di alcuni colonicalcidesi provenienti dall'antica Grecia.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Chiesa madre di Lentini
Chiesa S. Luca
  • Chiesa dedicata a San Luca - Fu edificata nel XVIII secolo. Di un certo valore, sono conservati all'interno: unaCrocifissione della seconda metà del '500 della scuola delTintoretto dalle grande dimensioni, precedentemente collocata presso la chiesa del convento dei Frati Minori Cappuccini, unSan Francesco orante di scuola delBassano, la Nascita della Vergine delGramignani del1760.
Chiesa di S. Francesco di Paola
  • Chiesa dedicata a San Francesco da Paola - Edificata nel XVIII secolo, diarchitettura settecentesca,con un impianto a croce greca. Conserva un antico e raroorgano a mantice alla sommità di unascala ed opere raccolte da chiese distrutte dal terremoto del1693, fra cui una bellissima statua seicentesca raffigurante San Sebastiano. A sinistra dell'altare maggiore vi è una roccia con delle impronte, secondo la leggenda lasciate dai santi Alfio Filadelfo e Cirino, quando Lentini fu liberata dalla peste per loro intercessione.
  • Chiesa Santa Croce - La Chiesa della Santa Croce dedicata a Maria Santissima delle Grazie del Battifolle: distrutta dal terremoto del 1693, fu ricostruita nel 1705 e dedicata alla Santa Croce. A pianta rettangolare, senza abside, fu ristrutturata negli anni cinquanta del XX secolo. Al suo interno si conserva una bellissima statua della Madonna Addolorata e un crocifisso che ha incastonato dellereliquie della S.Croce.
  • Chiesa di Cristo Re - Costruita con uno stile moderno, sorge in via Termini, nella zona vicino al campo sportivo comunale. In questa chiesa si venera anche la Madonna delle Grazie, la cui festa ricade ogni anno l'ultima domenica di aprile.
  • Chiesa di Sant'Antonio - Dedicata al Santo di Padova è la chiesa più recente costruita a Lentini. All'interno si conserva un pregevole simulacro ligneo di S.Antonio del maestro scultore Hussner G. Vincenzo di Ortisei. Viene festeggiato e portato in processione per il quartiere e città il 13 Giugno.
Chiesa della Campana
  • Chiesa della campana - La chiesetta fu edificata alla fine del XVIII secolo nel luogo dove anticamente era presente l'antica Cattedrale di Lentini consacrata alla Beata Vergine Maria sotto il titolo di "Santa Maria La Cava" (Piazza Alemagna). Oggi viene utilizzata come oratorio della Chiesa di Sant'Alfio. Durante i festeggiamenti in onore dei 3 Santi, il 9 Maggio pomeriggio, fino ad inizio della sua processione, viene esposta la "Reliquia": un busto reliquiario di San Cirino che porta sul petto la reliquia del cuore di Sant'Alfio in processione.
  • Chiesa di San Giovanni della Commenda di Malta (San Giovanni dei Bagni) - In Piazza San Giovanni. Costruita dopo il terremoto del 1693 sul sito della vecchia chiesa di San Giovanni Battista. Danneggiata dai bombardamento della seconda guerra mondiale attualmente sconsacrata.
  • Chiesa dedicata alla Madonna del Carmine - Costruita nel XVIII secolo ad un'unica navata, fa parte di un unico e antico complesso monastico insieme al convento attaccato ad essa. Oggi il convento è sede di uffici comunali, ma la chiesetta è tuttora rimasta. Essa si presenta molto semplice, alle pareti dei quadri antichi di pregevole fattura, una fonte a colonna, creata utilizzando un vecchio capitello, una bellissima fonte battesimale in marmo del XVI secolo (incisa su di essa la data 1589), un crocifisso di pregevole mano e la statua della Madonna del Carmine, nella nicchia sopra l'altare, decorata nel '900.
  • Chiesa di San Giuseppe - Dedicata al Santo Patriarca, la Chiesa di San Giuseppe, quasi adiacente alla Chiesa Madre, venne costruita proprio durante la costruzione della stessa matrice. Al suo interno, oltre a degli antichi quadri, un pregevole simulacro di San Giuseppe che fino agli anni 90 veniva portato in processione nel giorno della sua festa.
  • Chiesa di Gesù e Maria (comunemente conosciuta come Santa Lucia) - Edificata nel XVIII secolo, conserva all'interno pregevoli tele del '700. Nell'altare centrale spicca il pregevole simulacro di Santa Lucia, la cui festa (il 13 dicembre) richiama molti fedeli che accorrono in questa chiesa per le funzioni.
Carcere dei tre santi
  • Carcere dei Tre Santi - Esempio di chiesa rupestre lentinese, di forma quadrata, secondo la tradizione fu il carcere in cui vennero rinchiusi i Santi Patroni Alfio Filadelfo e Cirino e altri martiri. All'interno si conservano i simulacri dei tre santi in catene e di Santa Tecla.
  • Chiesa di Santa Maria degli Archi (o Santa Maria Bambina) - Ristrutturata di recente, è situata in via Niccolini, a pochi metri dalla Chiesa della Santissima Trinità. Al suo interno purtroppo non resta nulla, tranne un arco di pietra dove doveva esserci l'altare come la statua della Madonna. Viene comunemente chiamata dai lentinesi Santa Mariula.
  • Chiesa di San Giovanni di Dio - L'ospedale antico, con annesso il Monte di Pietà, fu fondato nel 1551, sotto il titolo di San Giacomo della Spada o San Giacomo apostolo. Accanto fu costruita una chiesa dedicata all'Immacolata Concezione (1552). Distrutto dal terremoto del 1693, il complesso ospedaliero e la chiesa furono ricostruiti, sicché nel 1715 vi erano alloggiati sei religiosi e 12 ammalati. Nel sito dell'antico ospedale (in via dei Vespri), i cui locali sono passati in mano a privati, rimane oggi la piccola chiesa dedicata appunto a S.Giovanni di Dio.
Cripta del Convento dei Frati Minori Cappuccini
  • Convento dei Frati Minori Cappuccini - Il Convento dei Frati Minori Cappuccini di Lentini, posto sulla sommità del colle San Francesco, risale circa al 1550. Distrutto dal terremoto del 1693, fu ricostruito, più a valle, e ultimato nel 1704, come testimonia la lapide posta in cima al prospetto della chiesa. Con l’unificazione d’Italia il Convento fu chiuso e un atto, conservato all'archivio storico di Lentini, datato 27 giugno 1867, testimonia il passaggio a favore del Comune di Lentini dell’intero complesso e del terreno annesso. Nel corso degli anni, il Convento fu destinato a vari usi e il terreno circostante servì per ospitare il nuovo cimitero. È uno dei più grandi e antichi conventi della Sicilia Orientale.
  • Chiesa rupestre di San Giuseppe il Giusto - Si trova presso il colle San Mauro, a poca distanza dalle rovine dell'antica città di Leontinoi e vicino alle città di Lentini e Carlentini. Probabilmente si tratta di una chiesa medievale, ma non si hanno notizie a quale ordine appartenesse. Leggende invece dicono che fu edificata da cavalieri templari. All'interno della chiesa possiamo ammirare i resti degli affreschi che adornavano la chiesetta in tutti i suoi spazi; l'altare in pietra è la parte dove rimangono maggiormente affreschi, raffiguranti la Madonna con bambino e san Giuseppe, attorniati da santi e angeli musicanti.
Interno Grotte del Crocifisso
  • Chiesa rupestre del Crocifisso - La Chiesa delle grotte Crocifisso è una chiesa del VII secolo ancora poco conosciuta ma ricca di un bel ciclo di affreschi.
Chiesa dedicata alla Madonna della Catena
  • Chiesa dedicata alla Madonna della Catena (Bedda Matri a Catina) - La chiesa e l'attuale convento delle Carmelitane sorgono sull'area occupata una volta dal convento dei Minori Osservanti, eretto nel 1470. La chiesa annessa all'antico convento fu dedicata a Santa Maria di Gesù dal vescovo di Malta, Antonio Alagona. Il nome di Maria Santissima della Catena si deve a una statua di alabastro che il Barone Sebastiano Sgalambro compro' a Venezia e fece trasportare a Lentini, facendone dono alla chiesa. In questa chiesa venivano seppelliti i nobili della città di Lentini, in sontuosi monumenti funebri. Tra questi ricordiamo Eleonora Branciforti, che venne tumulata in un mausoleo di marmo bianco di notevole bellezza e pregio artistico, attualmente esposto nel museo di Palazzo Bellomo a Siracusa. Distrutti dal terremoto del 1693, la chiesa e il convento furono ricostruiti nello stesso luogo. Con la soppressione degli ordini conventuali nel 1866, l'antico convento venne abbattuto, rimase solo l'attuale chiesetta, ristrutturata di recente.

Architetture civili

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Siti archeologici

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Area archeologica del Castellaccio

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Ruderi del Castellaccio

Poco distante dal centro abitato si possono ammirare i ruderi del castellaccio (castrum vetus), costruito seguendo in qualche modo il disegno della sommità piatta della rupe su cui poggia. Le prime informazioni riguardanti il castello medievale risalgono all'epoca normanna.

Il sito, durante il corso dei tempi, ha subito delle modifiche e riparazioni che noi siamo in grado di ricostruire grazie a preziosissime fonti riscontrabili poi nel sito stesso: fra le più importanti da ricordare le testimonianze di Ugo Falcando che ci parla del terremoto del 1169 che devastò il paese e quelle di Edrisi, dalle quali emergono notizie riguardo a una roccaforte di epoca normanna che con molta probabilità sorgeva dove oggi possiamo vedere i resti dell'esteso complesso edilizio che venne restaurato poi da Federico II di Svevia durante la prima metà del XIII secolo. Dopo Federico il castello è stato nel tempo roccaforte e prigione di personaggi famosi ed è stato sottoposto a continue ristrutturazioni e ampliamenti per riparare ai danni dovuti alle battaglie militari e soprattutto ai cataclismi a cui è stato sottoposto(secondo storici Lentini venne colpita da un altro terremoto nel 1542). Il 1693 è la data del gravissimo terremoto che rase al suolo intere città come Catania e colpì anche Lentini: il Castellaccio ne uscì devastato e nonostante i vari restauri il castello era troppo danneggiato e quindi venne abbandonato, fino ai giorni nostri.

Le mura

Il Castellaccio è posto al centro di un sistema fortificato non solo artificiale, ma anche naturale: a nord-ovest troviamo il colle Tirone, mentre a sud-est il colle Lastrichello, inoltre questi due colli sono divisi dalla fortezza da due vasti fossati tagliati nella rupe: il primo divide il Castellaccio dal colle Tirone, il secondo divide il Castellaccio dal colle Lastrichello. L'isolamento è più accentuato a nord( la cosiddetta valle del Crocifisso) e a sud( la valle di san Mauro), dove troviamo delle mura a strapiombo che isolano l'intero complesso.

Mura di settentrione del Castellaccio

Dei quattro lati sicuramente quello meridionale è quello che ha conosciuto meno la mano dell'uomo per quanto riguarda il muro difensivo che potremmo definire naturale, a differenza dei rimanenti tre lati dove si nota il lavoro dell'uomo. Probabilmente il Castellaccio era recintato da una cinta muraria che formava una sorta di parallelepipedo; di questa cinta è possibile ancora ammirare ai giorni nostri alcune parti nella parte meridionale, nella parte nord-orientale, dove la parte di muro ad est va a congiungersi ad angolo retto con l'imponente cinta muraria settentrionale; in questa imponente parte di cinta muraria ad angolo retto che si affaccia sul fossato che divide il Castellaccio dal colle Lastrichello doveva esserci la cosiddetta "arx triangularis", un'opera muraria di cui rimane solo una sorta di torre triangolare che, secondo le fonti, è collassata a causa del terremoto del 1542 e ne rimane solo la porzione inferiore; al suo interno è possibile osservare ciò che rimane di un ambiente rettangolare e tracce di una porta larga circa 2 metri.

Nel fronte occidentale non esistono vere e proprie opere di difesa, visto che la rupe è stata tanto intagliata da formare essa stessa una difesa con i nemici; la parete infatti è alta 20 metri ed oltre alla valle naturale sono stati fatti altri 3 grandi fossati. Sempre lungo il fronte occidentale si conservano tracce di un grande muro con un'interruzione mediana che si pensa sia l'ingresso; quest'opera muraria sia pensa si identificabile con una delle tre torri difensive, molto probabilmente la torre ottagonale.

Il fronte settentrionale si presenta in pessime condizioni e poche conservato, anche a causa di diverse frane che hanno danneggiato o abbattuto le cinte murarie, la parte più integra è quella precedentemente analizzate a nord-ovest; però bisogna soffermarsi su una più recente scoperta, ovvero i resti di un edificio a pianta semicircolare che ricorda un'abside, quindi si pensa ad una cappella di cui si parla in alcuni documenti angioini del 1253.

Scala che conduce alla sala ipogea

All'incirca al centro del sito troviamo l'ingresso con delle scale che conduce al sotterraneo del castello, la cosiddetta "sala ipogea": l'entrata è coperta con una volta a botte, mentre la sala, di pianta regolare, è formata da 4 semipilastri che dovrebbero reggere la volta, anche se la sala è troppo in basso e quindi non è sicuro che quei semipilastri abbiano una funzione di reggenza o siano solo di abbellimento, perché si pensa anche che la sala sia stata intagliata nella roccia. I semipilastri poggiano su un banchinamento perimetrale che ricorda quello del castello maniace e della basilica del Murgo; sfortunatamente il pavimento è andato perduto. Inoltre la camera presenta delle feritoie che si pensa abbia la funzione di far entrare l'aria nella stanza. Si pensa che la sala sia collegata da cunicoli segreti a delle grotte che si trovano alla base del castellaccio, fra cui, la più famosa, "caverna delle palle".

Si possono notare, uno vicino all'ingresso della sala e uno vicino al muro settentrionale, due cisterne per l'approvvigionamento dell'acqua, anche se si pensa che quelle due cisterne siano troppo piccole per un castello di una tale grandezza e quindi si suppone che ci siano altre cisterne ancora sotterrate e quindi non scoperte.

Oratorio di Santa Lucia al Tirone

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Particolare affresco Cristo Pantocratore

All'interno del parco archeologico del Castellaccio è possibile ammirare anche il cosiddetto "Oratorio di santa Lucia", una grotta usata dalle suore tra il XII e il XIV secolo come luogo di culto.

Sul sito è ancora possibile osservare ed ammirare i resti degli scalini d'entrata dell'epoca, una sepoltura scavata nel pavimento ed un preziosissimo ciclo di affreschi, datati intorno al XIV secolo: tra di essi quello che dà il nome al all'oratorio, ovvero quello di Santa Lucia, in abiti sontuosi, insieme a una persona in ginocchio sulla sua sinistra (probabilmente colui che ha commissionato gli affreschi), un Cristo Pantocratore sulla sinistra, alla sua destra un santo barbuto (si pensa san Nicola), una mater Domini (Madonna che tiene in braccio Gesù) e i resti di un affresco raffigurante un santo a cavallo (probabilmente san Giorgio).

Questi affreschi sono di grande importanza per il territorio, perché insieme ad altri esempi, come quelli delle grotte del crocifisso (nei paraggi), sono un calzante esempio della ricchezza e proliferazione di questo genere di pitture rupestri nel paese.

  • Leontinoi, l'area archeologica in cui sorgeva l'antica città greca

Altro

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Nel 1965 fu nominato pretore di Lentini un giovanissimoGiovanni Falcone, al suo primo incarico dopo l'ingresso in magistratura.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[5]

Novena natalizia

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2022 ci sono 580 stranieri residenti, pari al 2,63% della popolazione.[6]

Tradizioni e folclore

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Lo stesso argomento in dettaglio:Festa di Sant'Alfio a Lentini.

La festa dei santi martiri Alfio, Filadelfo e Cirino si celebra in onore dei tre santi patroni del comune, si svolge annualmente, in maggio e settembre.

La memoria della traslazione delle reliquie dei santi martiri, il 2 settembre, fa rivivere in piena estate i giorni della festa patronale di maggio, nel ricordo del rientro delle reliquie avvenuto nel1517 dal monastero di Fragalà, inprovincia di Messina. Le celebrazioni si svolgono in Chiesa Madre, i simulacri dei Tre Santi Patroni vengono esposti davanti al portone centrale, all'interno della chiesa. Da qualche anno in questo giorno di festa, il Sacro Fercolo di Sant'Alfio viene esposto solennemente alla venerazione dei fedeli all'interno della sua cappella.[7]

Geografia antropica

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Suddivisioni storiche

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Il centro urbano visto daFrancofonte.

Lentini conta 46 quartieri storici e toponimi, riportati qui sotto indialetto lentinese e, tra parentesi, inlingua siciliana[8]:

Baḍḍuzza, Badìa, Beḍḍa Matri 'â Catina, Biviratura, Buffetti, Càcciri (Càrziri), Calata 'i Signureḍḍu, Campana, Carrubbazza, Cuḍḍarìa, Gghianata 'â Matri 'i Diu (Acchianata dâ Matri di Diu), Gghianata dê Pupazzi (Acchianata dî Pupazzi), Gghianata dô Canònicu Finucchiaru (Acchianata dû Canònicu Finucchiaru), Gghianata dô Spitali vecchiu (Acchianata dû Spitali vecchiu), Lavatoru, Màchina 'ô Ghiacciu (Màchina dû Ghiacciu), Maronna 'ô Casteḍḍu (Madonna dû Casteḍḍu), Ortu 'â 'ranci (Ortu di l'aranci), Ponti, Potta Jaci (Porta Aci), Purrazzitu, Puttazza (Purtazza), Cuattarari (Cuartarari), Quatteri cinisi (Quarteri cinisi), Roggiu, Rua 'ranni, San Cristòfuru, San Giulianu, San Giuvanni, San Paulu, Santa Cruci, Santa Mara vecchia, Santa Mariula, Santuzzi, Scala, Scala 'ô Suretu, Scannerìa, Sibba, Supra â fera, Trìrici vaneḍḍi (Trìdici vaneḍḍi), Urfaneḍḍi, Villa Baḍḍa, Vutata 'ô Santu, Vutata dô scupitteri.

Economia

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L'economia del territorio dipende in buona parte dalla coltivazione degli agrumi, soprattutto dell'arancia rossa che, con la varietà '"moro" e "tarocco", raggiunge in questa zona livelli d'eccellenza.Sono anche presenti piccole realtà manifatturiere legate alla produzione di calzature e abbigliamento sportivo.In anni recenti lo sviluppo di attività ricettive e della ristorazione ha mostrato una propensione a sviluppare un sistema d'accoglienza legato alle risorse archeologiche, paesaggistiche e alle tradizioni gastronomiche. In questo senso è esemplare lo sforzo di salvaguardare e promuovere ilpane di Lentini, fra i pochi in Sicilia a essere cotto nei forni a legna secondo la tradizione.

Infrastrutture e trasporti

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Strade

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I collegamenti stradali principali sono rappresentati da:

Ferrovie

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La città è servita da due stazioni ferroviarie, lastazione di Lentini (la principale) e lastazione di Lentini Diramazione, poste sulla lineaMessina-Siracusa dellarete ferroviaria della Sicilia.

Aeroporti

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Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
13 maggio 194617 giugno 1947Filadelfo CastroPartito Socialista dei Lavoratori ItalianiSindaco[9]
18 giugno 19475 maggio 1948Giovanni PattavinaPartito Comunista ItalianoSindaco[9]
6 maggio 19482 luglio 1951Filadelfo CastroPartito Socialista dei Lavoratori ItalianiSindaco[9]
2 luglio 19517 giugno 1952Mario VaccaroComm. regionale[9]
8 giugno 195217 giugno 1956Giuseppe FerrautoPartito Socialista ItalianoSindaco[9]
18 giugno 195615 ottobre 1957Otello MarilliPartito Comunista ItalianoSindaco[9]
16 ottobre 195712 dicembre 1960Vitale MartelloPartito Comunista ItalianoSindaco[9]
13 dicembre 196021 gennaio 1962Sebastiano ArenaPartito Comunista ItalianoSindaco[9]
22 gennaio 196220 novembre 1962Mario FerrautoPartito Socialista ItalianoSindaco[9]
21 novembre 19621 dicembre 1963Alessandro TribulatoDemocrazia CristianaSindaco[9]
2 dicembre 19639 dicembre 1964Vincenzo PisanoComm. regionale[9]
10 dicembre 19642 gennaio 1973Otello MarilliPartito Comunista ItalianoSindaco[9]
3 gennaio 19733 agosto 1975Michelangelo CassarinoPartito Comunista ItalianoSindaco[9]
4 agosto 197515 ottobre 1976Sebastiano CentamorePartito Comunista ItalianoSindaco[9]
15 ottobre 197610 marzo 1978Francesco FisicaroDemocrazia CristianaSindaco[9]
11 marzo 197826 luglio 1978Andrea AmoreDemocrazia CristianaSindaco[9]
27 luglio 19783 gennaio 1979Vincenzo BombaciDemocrazia CristianaSindaco[9]
4 gennaio 197923 luglio 1980Riccardo InsoliaPartito Comunista ItalianoSindaco[9]
24 luglio 19809 giugno 1982Giacomo CapizziDemocrazia CristianaSindaco[9]
10 giugno 198219 febbraio 1984Gianni CannoneDemocrazia CristianaSindaco[9]
20 febbraio 198410 ottobre 1988Mario BoscoPartito Comunista ItalianoSindaco[9]
11 ottobre 198831 luglio 1989Santo RagazziPartito Socialista ItalianoSindaco[9]
8 agosto 198925 giugno 1990Davide BattiatoDemocrazia CristianaSindaco[9]
25 giugno 199014 ottobre 1991Giuseppe La RoccaDemocrazia CristianaSindaco[9]
10 dicembre 199121 maggio 1992Filadelfo Elio MagnanoPartito Democratico della SinistraSindaco[9]
13 luglio 199227 ottobre 1992Antonino MazzoneDemocrazia CristianaSindaco[9]
24 dicembre 19926 febbraio 1993Angelo PolitiComm. straordinario[9]
6 febbraio 19938 dicembre 1993Antonino VellaComm. straordinario[9]
8 dicembre 199315 dicembre 1997Salvatore RaitiPartito Democratico della SinistraSindaco[9]
15 dicembre 199728 maggio 2002Salvatore RaitiPartito Democratico della SinistraSindaco[9]
28 maggio 200211 agosto 2003Francesco Rossittocentro-destraSindaco[9]
19 settembre 200328 giugno 2004Antonino PiccioneComm. regionale[9]
29 giugno 200413 giugno 2006Sebastiano NeriAlleanza NazionaleSindaco[9]
13 giugno 200623 giugno 2011Alfio Mangiamelicentro-sinistraSindaco[9]
20 giugno 201123 giugno 2016Alfio MangiameliPartito DemocraticoSindaco[9]
23 giugno 201625 ottobre 2021Saverio BoscoItalia VivaSindaco[9]
25 ottobre 2021In caricaRosario Lo FaroIndipendente dicentro-sinistra eMovimento 5 stelleSindaco[9]

Sport

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Hanno sede nel comune la società dicalcioSS Leonzio 1909 e la squadra A.S.D. Leontinoi Calcio a 5 iscritta al campionato di C1. Sono inoltre presenti la società dipallacanestro Basket Lions Lentini, fondata nel 2009 e la società di atletica leggera A.S.D. Atletica Scuola Lentini.Presente sul territorio dal 2010, anche un gruppo motociclistico, Old Class Motorcycles a.c.s.d., dedito alla organizzazione di motoraduni (BDAY RUN&PIN UP CONTEST, 7eMezzoRun, BLESSING DAY) e motopasseggiate, nonché' eventi di beneficenza, raccolta viveri e indumenti per i meno abbienti.Questo gruppo, fa' da capofila a Old Class Motorcycles Germany, fondato nel 2015 a Bad Tolz, Germania.

Note

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  1. ^abBilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  2. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^Clima Sicilia, suconfedilizia.it, Confedelizia.it.URL consultato il 13 luglio 2011(archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2010).
  5. ^Statistiche I.Stat -ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^demo.istat.it, Istituto nazionale di statistica (Istat),https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it Titolo mancante per urlurl (aiuto).URL consultato il 31 agosto 2023.
  7. ^Lentini | 360 GRADI, suwww.360-gradi.it.URL consultato il 19 giugno 2016(archiviato dall'url originale il 15 agosto 2016).
  8. ^I quartieri storici e i toponimi di Lentini, sulentinionline.it.URL consultato il 21 ottobre 2009.
  9. ^abcdefghijklmnopqrstuvwxyzaaabacadaeafagahaiajakhttp://amministratori.interno.it/

Bibliografia

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  • Melinda Miceli,Itinerari siciliani. Il Lago di Lentini, APED - Angelo Parisi Editore, Carlentini, 2007.ISBN 88-88602-95-X
  • Melinda Miceli,Attraversando la nostra storia, APED - Angelo Parisi Editore, Carlentini, 2007.ISBN 88-88602-96-8
  • Francesco Valenti,La città dimenticata. Lentini (1693-1696), CUECM, 1993.
  • Francesco Valenti,Leontinoi. Storia della città dalla preistoria alla fine dell'impero romano, Publisicula, 2007.ISBN 978-88-89783-10-8
  • Francesco Valenti,Et Nomine Et Armis, Leontini dai bizantini al terremoto del 1963, Publisicula, Palermo, 2008.
  • Matteo Gaudioso,Per la storia del territorio di Lentini nel secondo Medioevo. Le baronie di Chadra e Francofonte, Giuseppe Maimone Editore, Catania, 1992.ISBN 88-7751-059-5
  • Massimo Frasca,Leontinoi. Archeologia di una colonia greca, Bretschneider Giorgio, 2009.ISBN 88-7689-239-7
  • Lorenzo Daniele, "Leontinoi, memorie da una città dimenticata", Documentario in DVD, Fine Art Produzioni e Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Università di Catania, 2009, SIAE 0000528060
  • Ferdinando Leonzio,Lentini nell'Italia repubblicana, ZeroBook, 2019.ISBN 978-88-6711-162-6

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