Il territorio comunale si colloca a est diGenova, alle pendici dell'Appennino ligure, nell'anfiteatro collinare formato dalla valle del torrente Rupinaro, alle spalle della città diChiavari.
Tra le vette del territorio il monte Carmelo (567 m), il monte Anchetta (544 m), il monte Castello (340 m).
Le prime notizie sul territorio leivese risalgono al 1143[5] dove viene citato in un antico documento. Fufeudo indipendente della famiglia Solari.
Il territorio non fu mai assoggettato ai contiFieschi, in quanto l'azione difensiva del comune, inserito nel capitaneato diChiavari, arginò la possibile dominazione dei conti lavagnesi e il territorio rimase pertanto indipendente fino alla caduta dellaRepubblica di Genova per mano diNapoleone Bonaparte nel 1797.
In tale anno, con la dominazione napoleonica, la municipalità di San Rufino (così l'antica denominazione dell'ente comunale) rientrò dal 2 dicembre nel dipartimento dell'Entella, con capoluogo Chiavari, all'interno dellaRepubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, San Rufino rientrò nel II o III cantone, capoluoghiLavagna eCarasco, della giurisdizione dell'Entella e dal 1803 centro principale del I cantone dell'Entella nella giurisdizione dell'Entella. Annesso alPrimo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito neldipartimento degli Appennini.
«D'argento, all'aquila di nero, rostrata ecoronata all'antica d'oro, illuminata di rosso, la testa rivoltata e posta di profilo, afferrante con la zampa destra quattrofulmini saettanti di rosso e con quella sinistra altri tre dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.[7]»
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi condecreto del presidente della Repubblica del 5 giugno 2001[8]. Secondo alcune fonti[9] la raffigurazione dei sette fulmini rossi potrebbe simbolicamente attribuirsi alle maggiori sette località che compongono il comune.
Chiesa parrocchiale di San Tommaso nella località del Curlo. Anch'essa molto antica è citata in alcuni atti posteriori al XII secolo. Nel XIV secolo la sua comunità religiosa fu unita con la comunità della chiesa-prioria di San Bartolomeo, causando la sua lenta ma inesorabile decadenza.
Chiesa parrocchiale di San Rufino nel centro storico di Leivi. La parrocchiale fu edificata lungo l'antico sentiero collegante l'abitato di Ri Alto (quartiere diChiavari) con il Bocco di Leivi; fu uno dei tempi religiosi più importanti per la comunità leivese.
Chiesa dei Santi Terenziano e Desiderio. La cappella è quasi sicuramente antecedente al XVII secolo. Eretta in un'unica navata, con struttura a capanna, si presenta con l'adiacente torre campanaria. Anticamente era qui conservata una tela, di pittore sconosciuto, raffiguranteSan Desiderio e oggi scomparsa. Nonostante ora la chiesa sia compresa nel territorio comunale diChiavari, la sua comunità è aggregata allaparrocchia di san Rufino di Leivi.
Nel territorio comunale è presente un'unica torre di avvistamento, dominante interamente la vallata leivese. La struttura - risalente al XIII secolo - è situata adiacente allachiesa di San Rufino e assieme ad altre torri presenti nella zona costituiva il sistema difensivo dell'allora cittadina medievale diChiavari.
La torre, molto simile come struttura a una già presente a Chiavari, raggiunge complessivamente un'altezza di quattordici metri e su ogni parete dei piani posteriori sono ben visibili le feritoie usate per il lancio delle frecce. Secondo alcuni storici non sarebbe da escludere che in passato esistessero camminamenti sotterranei per raggiungere la torre dal paese.
Attraverso un antico sentiero - chiamato "delle cinque torri" e ripristinato nel 1998 dalla locale pro loco - è possibile attraversare il crinale che, partendo dal centro storico diChiavari e proseguendo per illocale castello, compie un anello tra i due territori comunali. Lungo il percorso si attraversano le cosiddette cinque torri: la torre di Leivi, simbolo del comune, e le torri campanarie delle chiese diSan Tommaso del Curlo, diSan Bartolomeo, diSan Rufino e diSan Lorenzo.
Il sentiero ha termine nuovamente a Chiavari dopo aver attraversato i due abitati chiavaresi di Maxena e di Sampierdicanne. In alternativa, arrivati alla chiesa di San Lorenzo si può deviare verso il monte Anchetta e proseguire verso ilsantuario rapallese di Nostra Signora di Montallegro.
Il prodotto tipico più importante di Leivi è senz'altro l'olio d'oliva: la estensione nel territorio comunale degli appezzamenti di terreno coltivati aulivo è rilevante.
Queste piantagioni si trovano soprattutto sulle colline che scendono verso il mare e il "nettare d'oro" che ne deriva ha ottenuto, come peraltro quello prodotto anche nei comuni vicini, laDOP "Riviera Ligure di Levante".
Il territorio leivese comprende, oltre al capoluogo (a cui sono aggregate le località di Aigo, Bocco, Carmini, Comune, Costalunga, Crocetta, Mezzo, Rostio, San Bartolomeo, San Terenziano e Solaro), anche le località periferiche di Cogozzale, Curlo, Gazzo, Selaschi e Villa Oneto, per un totale di 9,71 km2[12].
L'economia comunale si basa principalmente sull'attivitàagricola, in particolar modo sulla produzione di olio, sulla lavorazione dellegno e sulturismo.
Il territorio comunale di Leivi è attraversato dalla strada provinciale 32 di Leivi, che permette il collegamento stradale conChiavari, a sud, e conSan Colombano Certenoli a nord.
Dal comune diChiavari un servizio ditrasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Leivi e per le altre località del territorio comunale.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.