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Legnano

Coordinate:45°35′44.92″N 8°54′21.54″E45°35′44.92″N,8°54′21.54″E (Legnano)
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Disambiguazione – "Legnanesi" rimanda qui. Se stai cercando la compagnia teatrale italiana, vediI Legnanesi.
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediLegnano (disambigua).
Legnano
comune
Città di Legnano
Legnano – Stemma
Legnano – Bandiera
Legnano – Veduta
Legnano – Veduta
Piazza ebasilica di San Magno
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Città metropolitana Milano
Amministrazione
SindacoLorenzo Radice (PD) dal 5-10-2020
Data di istituzioneanno 1261[N 1][1]
Territorio
Coordinate45°35′44.92″N 8°54′21.54″E45°35′44.92″N,8°54′21.54″E (Legnano)
Altitudine199[N 2] m s.l.m.
Superficie17,68km²
Abitanti60 851[2] (31-7-2025)
Densità3 441,8 ab./km²
Frazioninessuna
Comuni confinantiBusto Arsizio (VA),Canegrate,Castellanza (VA),Cerro Maggiore,Dairago,Rescaldina,San Giorgio su Legnano,San Vittore Olona,Villa Cortese
Altre informazioni
Cod. postale20025
Prefisso0331
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT015118
Cod. catastaleE514
TargaMI
Cl. sismicazona 4(sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 451GG[4]
Nome abitantilegnanesi
Patronosan Magno
Giorno festivo5 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Legnano
Legnano
Legnano – Mappa
Legnano – Mappa
Posizione del comune di Legnano all'interno della città metropolitana di Milano
Sito istituzionale
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Legnano (IPA:/leɲˈɲaːno/[5],Legnàn oLignàn indialetto legnanese[N 3][6]) è uncomune italiano di 60 851 abitanti[2] dellacittà metropolitana di Milano inLombardia, situato nell'Alto Milanese e attraversato dal fiumeOlona.

Le origini dell'abitato sono rintracciabili nelI millennio a.C., periodo al quale risalgono i più antichi reperti trovati nel territorio del comune[7]. Già in epoche remote, infatti, le colline che costeggiano l'Olona si dimostravano luoghi abitabili[8].

Grazie auna storica battaglia, Legnano è l'unica città, oltre aRoma, a essere citata nell'inno nazionale italiano ("[...] Dall'Alpi a Sicilia dovunque è Legnano [...]")[9]. Ogni anno i legnanesi ricordano questa battaglia con ilPalio delle contrade, che si svolge, normalmente, l'ultima domenica dimaggio. In ambito istituzionale, il 29 maggio, data della battaglia di Legnano, è stato scelto come festa regionale della Lombardia[10].

Geografia fisica

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Lo stesso argomento in dettaglio:Geografia della Lombardia.

Territorio

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Lo stesso argomento in dettaglio:Legnanese (territorio).
La brughiera (chiamata anche "groana") nei pressi dellaCascina Malpensa durante la fioritura autunnale del brugo. Da questa corte lombarda ha preso il nome l'Aeroporto di Milano-Malpensa

Legnano è situata lungo il corso dellafiume Olona, a sud dellePrealpi Varesine. Il suolo, che è principalmente composto da ciottoli,ghiaia,sabbia eargilla[11], era un tempo coperto da un sottile strato dihumus poco adatto alla crescita diboschi e alla coltivazioneagricola, così da essere in gran partegroana[12].

Il territorio ha una superficie di 17,72 km² ed è distribuito su un suolo che ha un'altitudine compresa tra i 192 m e i 227m s.l.m.[13]. Secondo laclassificazione sismica la città è inzona 4 (sismicità irrilevante), come stabilito dall'ordinanza PCM n. 3274 del 20 marzo 2003[14].

Idrografia

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Il fiume Olona a Legnano

Legnano è attraversata dal fiumeOlona, che taglia in due parti quasi uguali il territorio comunale. Per la stragrande maggioranza del tratto cittadino, il corso d'acqua è incanalato in argini in cemento o pietra, che sono stati costruiti per minimizzare leesondazioni[15]. L'Olona, prima della costruzione diargini ecanali scolmatori, è stato infatti un fiume che ha flagellato con frequenti esondazioni le aree che attraversa[16].

Grazie alla costruzione degli argini, gli allagamenti sono diventati eventi rari: l'ultima esondazione che ha fatto danni ingenti alla città si è verificata il 13 settembre 1995[17], mentre l'ultima in ordine cronologico è avvenuta nel luglio 2014[18].

Fino alla fine del XX secolo, una cospicua parte dell'alveo era sormontata da strutture in cemento (per la maggior parte in corrispondenza delle aree degli ex cotonificiCantoni eDell'Acqua), che coprivano il fiume[19].

Nel passato esistevano deviazioni del corso del fiume: naturali, come l'Olonella, e artificiali, come i canali e le rogge scavate dai contadini. Questi ultimi erano necessari per raggiungere, a scopi irrigui, i terreni più lontani dall'Olona. L'estrazione delle acque dal fiume, e più in genere le attività connesse allo sfruttamento dell'Olona, furono regolate, durante i secoli, da contratti e regolamenti[20].

Nonostante l'Olona sia stato uno dei fiumi piùinquinati d'Italia, la qualità delle acque sta gradualmente migliorando[21]. Il minor inquinamento delle acque ha permesso la rimozione delle coperture in cemento che un tempo chiudevano superiormente l'alveo[22].

Clima

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Lo stesso argomento in dettaglio:Stazione meteorologica di Milano Malpensa.
Nebbia al castello Visconteo di Legnano

Secondo laclassificazione climatica il centro abitato è situato in "zona E", 2451 GR/G[23]. Situata nell'altapianura padana, Legnano ha un clima di tipocontinentale coninverni freddi caratterizzati da molte giornate di gelo[24] e dal fenomeno dellanebbia, che però sta diventando via via sempre meno frequente[25]. Leestati sono calde, umide e moderatamente piovose[24], con letemperature che possono superare i 30 °C e con l'umidità che può raggiungere l'80% causando quel fenomeno di caldo umido comunemente chiamato "afa"[24]. L'umidità non è presente solo d'estate, ma è molto elevata tutto l'anno[24].

Leperturbazioni di stampo atlantico-mediterraneo o quelle di origine artico-russa sono le principali cause delleprecipitazioni atmosferiche[24]. Legnano, come del resto gran parte della pianura padana, soffre di scarsa ventilazione[26].

I dati provenienti dallastazione meteorologica di Milano Malpensa indicano, in base alla media trentennale di riferimento (1961-1990) per l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia, che la temperatura minima media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno a -4 °C; quella del mese più caldo, luglio, è appena sopra i +28 °C. Le precipitazioni medie annue sono superiori ai 1000 mm e presentano un picco primaverile e autunnale, con un minimo relativo invernale[27][28][29].

MILANO MALPENSA
(1961-1990)
MesiStagioniAnno
GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDicInvPriEstAut
T. max. media (°C)6,18,613,117,021,325,528,627,624,018,211,26,97,217,127,217,817,3
T. min. media (°C)−4,4−2,50,44,39,012,615,314,811,56,40,7−3,6−3,54,614,26,25,4
T. max. assoluta (°C)21,0
(1982)
24,4
(1990)
25,4
(1990)
28,0
(1975)
30,7
(1979)
34,3
(1965)
37,0
(1983)
35,8
(1974)
33,9
(1988)
29,9
(1986)
22,8
(1964)
21,1
(1967)
24,430,737,033,937,0
T. min. assoluta (°C)−18,0
(1985)
−15,6
(1987)
−12,2
(1971)
−6,1
(1970)
−5,2
(1979)
0,6
(1974)
4,7
(1974)
4,7
(1979)
0,5
(1976)
−5,3
(1974)
−13,6
(1988)
−15,2
(1973)
−18,0−12,20,6−13,6−18,0
Nuvolosità (okta algiorno)4,84,64,44,74,94,43,63,93,84,14,94,64,74,74,04,34,4
Precipitazioni (mm)67,577,199,7106,3132,093,366,897,573,2107,4106,354,6199,2338,0257,6286,91 081,7
Giorni di pioggia66891096867861827232189
Umidità relativa media (%)787669737474747374778080787273,77775,2
Pressione a0 metri s.l.m. (hPa)1 0191 0171 0161 0141 0151 0161 0161 0151 0181 0201 0161 0171 017,71 0151 015,71 0181 016,6
Vento (direzione-m/s)N
3,3
N
3,3
N
3,4
N
3,5
N
3,3
N
3,2
N
3,1
N
3,0
N
3,1
N
3,1
N
3,4
N
3,3
3,33,43,13,23,3

Origini del nome

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Ritrovamenti di epoca romana (I secolo d.C.). Sono stati rinvenuti a Legnano tra il 1925 e il 1926 in via Novara

Iltoponimo "Legnano" ha origini incerte, visti i molteplici nomi con cui il borgo è chiamato nelle fonti storiche[30]. L'appellativo della città potrebbe essere un aggettivo prediale e quindi sarebbe formato da una prima parte che deriverebbe dal nome del più importante proprietario terriero della zona e da un suffisso che definirebbe questa appartenenza[30][31]. Nel caso di Legnano, il nome di tale possidente potrebbe essere statoLemennius oLimenius, a cui venne aggiunto il suffisso–anum.

Questa proprietà terriera era più estesa della moderna Legnano e doveva avere le caratteristiche di unlatifondo[32]. I nomi dei comuni limitrofi hanno un'origine più recente e quindi l'anticaLemoniano,Leminiano oLemegniano, in seguito divenutoLimnianum e infineLegnanum, si estendeva ragionevolmente su un territorio piuttosto vasto. Il suffisso–anum confermerebbe che lalatinizzazione del territorio fosse completamente avvenuta[30][31]. Per altre località, dove l'influenza celtica era presente in maniera maggiore, il suffisso aggiunto corrispondeva ad–acum[31].

Un altro studio suffraga l'ipotesi che uno degli appellativi con cui la città era conosciuta nel Medioevo (Legnanum) derivi dal toponimo fondiarioLatinanium[30]. Sono invece da scartare le supposizioni che farebbero risalire il nome della città al toponimo celticoLemonianum (ovvero "luogo del bosco sacro") oppure all'aggettivo predialeLaenianum, che deriverebbe a sua volta dal nome del proprietario terrieroLaenius[30].

Non si conosce il periodo di fondazione di questa primigenia comunità: il toponimo "Legnano" avrebbe origini almeno medievali[31]. Secondo alcune ipotesi la genesi dell'anticaLatinanium risalirebbe a prima dellanascita di Cristo, inepoca romana[33].

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia di Legnano.

Preistoria ed epoca romana

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia di Legnano dalla preistoria all'epoca romana.
Ritrovamenti collegabili alla Cultura di Golasecca recente (V secolo a.C.) rinvenuti nel 1937 in via Calatafimi a Legnano e conservati presso museo civico della città

Fin dai tempi più antichi gli abitanti di Legnano vissero sui margini della valle scavata dall'Olona. Questi terreni, più alti rispetto al corso del fiume, non erano infatti allagati dalle regolari piene del corso d'acqua[34]. Di conseguenza, i più rilevantiritrovamenti archeologici, dallapreistoria fino alladominazione romana, sono stati scoperti lungo i margini della valle dell'Olona; questi reperti si riferiscono principalmente a inumazioni[35][36].

I più antichi suppellettili trovati a Legnano sono dei frammenti di un vaso riconducibili allacultura di Remedello[7]. Venuti alla luce tra il 1926 e il 1928 nei pressi del confine traCastellanza e Legnano, risalgono a un periodo compreso tra il 3400 a.C. e il 2200 a. C.[37]. Da un sito archeologico vicino allastrada statale del Sempione sono stati ritrovati dei bronzi risalenti alla dominazioneceltica, databili tra ilIV e ilI secolo a.C. (la cosiddettacultura di La Tène)[8]. L'anticovicus di Legnano, che apparteneva allaregio XI Transpadana, era collegato alle zone limitrofe attraverso importanti vie di comunicazione, la più importante delle quali era unastrada romana costruita nel I secolo, lavia Severiana Augusta, che costeggiava l'Olona in corrispondenza del moderno corso Sempione e che collegava l'antica Milano alVerbano[38].

I più importanti ritrovamenti di epoca romana furono invece scoperti nel 1925 in unanecropoli nella zona est della città[39]. Si trattava di monete, piatti, coppe, bicchieri, balsamari, specchi e utensili in ferro[39]. Altre tombe risalenti allo stesso periodo sono state trovate nel 1985 vicino al centro storico[40], mentre in un altri scavi archeologici sono stati portati alla luce oggetti di tarda età romana[39]. Tale corredo era formato da ciottoli, coltelli, rasoi e fibbie[8].

Tutti questi oggetti sono esposti nelmuseo civico Sutermeister di Legnano[8][41].

Il Medioevo

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia di Legnano nel Medioevo.
Una mappa di Legnano del 1850: si vedono ancora i due abitati di Legnano e Legnanello (all'epoca ancora distinti) divisi dall'Olona e dall'Olonella. I due centri abitati si sono poi saldati in un unico conglomerato urbano con l'espansione edilizia del XX secolo[42]

NelMedioevo Legnano[34] era divisa in due parti: l'abitato principale, che era ubicato sulla riva destra dell'Olona e che corrisponde al centro della città (la cosiddettaContrada Granda, in dialetto legnanese) e un borgo più piccolo,Legnanello, sulla riva sinistra del fiume (da cui è derivato il nome della contrada diLegnarello). L'abitato principale si sviluppò con una pianta con forma allungata lungo un'importante strada, che ne costituiva l'asse principale attraversandolo da nord a sud. Proveniente dalla valle dell'Olona, questa via di comunicazione attraversava Castellanza, Legnano, l'odierno quartiere Costa di San Giorgio e proseguiva verso Milano. Nei punti in cui questa strada entrava e usciva da Legnano si trovavano due porte, di cui una, detta «porta di sotto», è stata demolita nel 1818: era situata in corso Magenta, poco più avanti dell'ingresso dipalazzo Leone da Perego[43][44]. Verosimilmente sul lato contrapposto, a nord, si trovava un'equivalente «porta di sopra» di cui, però, non ci sono giunte testimonianze neppure sui documenti, dato che fu probabilmente abbattuta in tempi più remoti. Legnano era poi dotata dimura difensive e di un fossato allagabile[45].

Il primo documento pervenuto sulla storia di Legnano riguarda il quartiere di Legnanello. Questo atto, che si riferisce a una permuta di terreni situati nella piccola frazione, è datato 23 ottobre 789[31][34]. All'interno di questa testimonianza scritta si può leggere:

(latino)
«[...] curtem proprietatis nostre in Leunianello [...]»
(italiano)
«[...] con le nostre proprietà a Legnanello [...]»

(Codice diplomatico longobardo, numero LIV[31][34])

Sembra che il rione esistesse già nel 687, quando ebbe inizio la celebrazione religiosa dellabenedizione delle candele (la "Candelora"), introdotta daPapa Sergio I, che si officiava ogni 2 febbraio[46]. La prima menzione del borgo principale di Legnano è invece legata alla cattura diArialdo, capo dellaPataria, che avvenne all'interno delcastello dei Cotta[47]. SullaHistoria Mediolanensis scritta daLandolfo Seniore nell'XI secolo che tratta dellastoria di Milano nelMedioevo possiamo infatti leggere che Arialdo sia stato catturato[47]:

(latino)
«[...] iuxta locum Legnani [...]»
(italiano)
«nei pressi di Legnano»

(Historia Mediolanensis)

La battaglia di Legnano. Particolare da un quadro diAmos Cassioli (1832-1891)

Nel Medioevo Legnano fu teatro dell'omonima battaglia[48]: in diverse campagne militari, prima del celebre scontro, l'imperatore tedescoFederico I Hohenstaufen (detto "il Barbarossa") ambiva ad affermare il suo dominio sui comuni dell'Italia settentrionale. Questi ultimi superarono le rivalità interne unendosi nellaLega Lombarda, presieduta daPapa Alessandro III. Il 29 maggio 1176 l'esercito dell'imperatore Federico Barbarossa fu sconfitto nella famosa battaglia, combattuta nei dintorni di Legnano, a opera delle truppe della Lega Lombarda. Per questo evento storico l'esercito italiano ha dedicato alla città sei unità militari: la58ª divisione, il67º e il68º reggimento fanteria, il 27º e il 58º reggimento artiglieria e ilReggimento Artiglieria a cavallo. In seguito il nome della città è stato associato al 1º battaglione del232º Reggimento Trasmissioni.Giuseppe Verdi ha lavorato all'operaLa battaglia di Legnano nel 1849. L'ultima domenica del mese di maggio, a Legnano, avviene la rievocazione storica della battaglia con una sfilata in costume dell'epoca per le vie della città, cui segue una gara ippica in cui si sfidano leotto contrade cittadine. Tale manifestazione è conosciuta comePalio di Legnano. In ambito istituzionale, la data del 29 maggio è stata scelta come festa regionale dellaLombardia[10].

A Legnano soggiornò ancheLeone da Perego, vescovo di Milano dal 1241 al 1257. Visse nel palazzo omonimo, dove morì il 14 ottobre 1257. In un primo momento fu sepolto nella chiesa legnanese di Sant'Ambrogio, poi la salma scomparve[49]. La comunità legnanese approvò, nel 1258, i suoi primistatuti, deliberazione che fece nascere, formalmente, il comune di Legnano[50].

Il castello di Legnano ospitò per una notte, nell'aprile 1273, i reali d'InghilterraEdoardo I Plantageneto edEleonora di Castiglia nel tragitto di ritorno da un loro viaggio inMedio Oriente[51][52].

Fino al 1288 in città visseBonvesin de la Riva, il maggiore poeta e scrittore lombardo delXIII secolo, esponente più in vista delmovimento poetico didattico del nord Italia. Il letterato descrisse Legnano con questi versi: "[...] Fra tutte le città della Lombardia è lodata come la rosa o il giglio fra i fiori, come il cedro nel Libano, come il leone fra i quadrupedi, come l'aquila fra gli uccelli, sì da apparire come il sole tra i corpi celesti, per la fertilità del suolo e la disponibilità dei beni occorrenti agli uomini [...]"[8].

Dal Quattrocento al Seicento

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La quattrocentesca Torre Colombera

Già nel Medioevo Legnano non era considerato un villaggio, bensì unborgo, denominazione riservata ai paesi dotati di un mercato e di unafortificazione[53]. Queste infrastrutture in genere sorgevano nei centri più popolosi e servivano anche i centri limitrofi.

Durante ilRinascimento Legnano fu dominata da alcune famiglie nobiliari. Le principali furono iLampugnani, iVismara, iVisconti, iCrivelli, i Maino e i Caimi[54]. Nel corso delXV secolo Legnano si arricchì di molte abitazioni nobiliari, che si aggiunsero alcastello di San Giorgio e a Palazzo Leone da Perego.

Una di queste dimore rinascimentali si trovava a Legnanello tra la strada statale del Sempione (anticamente conosciuta come "strada magna"[55]) e l'Olona, all'altezza di largo Franco Tosi. Si trattava di una casa ampia e circondata da giardino, con un ingresso sulla strada che scendeva al fiume: ilManiero Lampugnani. L'edificio originale, che apparteneva aOldrado II Lampugnani, è stato demolito nel 1927 per permettere l'allargamento delCotonificio Cantoni. Il comune utilizzò parte dei materiali della dimora per edificare ilmuseo civico della città[41]. L'unica costruzione civile giunta sino a noi della Legnanoquattrocentesca è laTorre Colombera[56], che si trova inglobata in unacorte lombarda situata tra corso Garibaldi e via Del Gigante, nei pressi dellachiesa di San Domenico[57].

Nel 1549 la popolazione, decimata dalleepidemie dipeste del 1529 e del 1540, era di 576 abitanti, distribuiti in 184 famiglie[58]. Già in questi secoli l'agricoltura legnanese era molto variegata. Le principali colture eranocereali (miglio efrumento), lavite e ilgelso, che è alla base dell'allevamento deibachi da seta. Oltre alla coltura di cereali, l'economia legnanese si basava anche sull'allevamento delbestiame e sull'artigianato[59].

La costruzione deiconventi e della maggior parte delle chiese legnanesi risale invece allaControriforma: le famiglie nobiliari dell'epoca facevano infatti a gara per accattivarsi il favore degliarcivescovi milanesi legando il proprio nome a opere di carità oppure a opere a beneficio della comunità[60].

Il Settecento e l'Ottocento

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia di Legnano nel XIX secolo.

L'elemento caratterizzante dei secoliXVIII eXIX fu la costruzione di moltimulini ad acqua lungo l'Olona. Nel periodo di massima espansione dell'attività molinatoria, si potevano contare, a Legnano, diciassette mulini che sfruttavano la forza motrice del fiume. Gli ultimi sette sono stati demoliti tra il XIX e il XX secolo dalle grandi industrie cotoniere legnanesi per essere sostituiti da impianti più moderni, che sfruttavano la forza motrice del fiume con maggior efficienza[61].

I bassi redditi che venivano forniti dall'economia agricola e d'allevamento di questi secoli stimolavano i contadini a integrare l'impiego nei campi con altri lavori, ai quali partecipavano, durante la giornata, anche le donne. Alla sera i contadini legnanesi diventavano filatori e tessitori di seta, di lana e di cotone, oltre che tintori[62].

Corso Sempione in un'immagine del 1927. Fu potenziato da Napoleone Bonaparte. Sulla sinistra si vede l'entrata del vecchio ospedale civile

Durante l'epoca napoleonica fu potenziata un'opera che risultò in seguito decisiva, insieme alle attività artigianali sopraccennate, per la nascita delleindustrie. Il governo migliorò infatti lastrada del Sempione, già esistente, che collegavaMilano conParigi sul tragitto Rho - Legnano - Gallarate -Arona -Domodossola -Briga, attraversando le Alpi alpasso del Sempione. Questa importante via di comunicazione contribuì notevolmente anche ad accrescere l'importanza strategica di Legnano, seconda stazione di posta da Milano[63].

Nel XIX secolo l'Amministrazione comunale di Legnano era governata da grandi proprietari terrieri e da esponenti dellaborghesia più abbiente. Era spesso costretta ad intervenire per dettare norme in materia diagricoltura,pascoli e tutela dei terreni, e per risolvere le accese dispute tra gli agricoltori e imugnai, specialmente nei periodi di magra dell'Olona[64].

Il 16 giugno 1862, da un balcone di un edificio non più esistente (nel luogo venne in seguito edificata la sede centrale dellaBanca di Legnano),Giuseppe Garibaldi esortò i legnanesi[65] alla costruzione di un monumento a ricordo della famosa battaglia del 29 maggio 1176. Il comune di Legnano, stimolato dal discorso dell'Eroe dei due Mondi, fece erigere una statua in onore alla battaglia, inizialmente realizzata dallo scultore Egidio Pozzi e poi sostituita nel 1900 dalmonumento al Guerriero di Legnano, che è opera diEnrico Butti[66] e che è spesso erroneamente associata al leggendario condottiero lombardoAlberto da Giussano[67].

Nel 1882 la città fu invasa da una disastrosa esondazione dell'Olona: per le coraggiose e filantropiche azioni dei suoi abitanti, come si può leggere nella motivazione dell'onorificenza, a Legnano fu conferita laMedaglia d'oro al valor civile[68].

L'industrializzazione

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Lo stabilimento legnanese del Cotonificio Cantoni. Al centro si può vedere il fiume Olona canalizzato prima della copertura. Il corso d'acqua è stato poi scoperto all'inizio del XXI secolo

Le prime attività manifatturiere documentate risalgono alXII secolo, e sono collegate alla lavorazione dellalana nei conventi[69], mentre le prime attivitàprotoindustriali, nel senso moderno del termine, sono sorte intorno al 1830, con l'apertura del nucleo originario delCotonificio Cantoni[70]. Il processo diindustrializzazione di Legnano è invece durato dal 1820 al 1880. Le tradizioni diartigianato e di manifattura domestica, praticata per integrare illavoro nei campi, ebbero un peso determinante per la nascita dell'industria legnanese.

Il Cotonificio Dell'Acqua, che è sorto a Legnano lungo il fiume Olona

Nella seconda metà del XIX secolo si ebbe la seconda fase della rivoluzione industriale di Legnano, che portò alla nascita delle modernefabbriche tessili e, successivamente, diquelle meccaniche. Le macchine utilizzate nell'industria tessile, sempre più efficienti e quindi sempre più complesse, comportavano sia la necessità di possedere l'attrezzatura per la manutenzione che una certa velocità nelle riparazioni. Di conseguenza, negli ultimi decenni del XIX secolo, nacquero le prime industrie meccaniche di Legnano, che costruivano e riparavano macchinari tessili. Successivamente si raggiunse una produzione più ampia nel settore meccanico: nel 1876Eugenio Cantoni assunse l'ingegnereFranco Tosi, appena rientrato da un periodo di tirocinio in Germania, quale direttore della sua azienda. Franco Tosi fondò poi, nel 1882, l'omonima industria meccanica, che è l'unica grande industria legnanese ancora in attività[71].

Le filature nate nei primi decenni del XIX secolo si trasformarono poi in vere e proprie industrie. Alcune di esse crebbero costantemente fino a diventare tra i principali cotonifici lombardi[71]. Il territorio legnanese era l'ideale per aprire industrie tessili grazie alla presenza di importanti vie di comunicazione e a quella del fiume Olona, che forniva l'energia necessaria per muovere le ruote idrauliche prima dell'installazione deimotori a vapore. Dalla seconda metà del XIX secolo le aziende legnanesi raggiunsero una produzione più ampia, anche grazie al miglioramentotecnologico che portò alcune industrie ad avere un'importanza che travalicava i confini nazionali[72].

Reparto della Franco Tosi

Tra le industrie legnanesi, la principale, per organizzazione e tecnologia, era il Cotonificio Cantoni, come risulta da un documento del 1876 conservato presso l'archivio del comune di Legnano[71]. Tra le più grandi aziende operanti a Legnano tra il XIX e il XX secolo ci furono, oltre a quelle già citate, i cotonificiBernocchi,Dell'Acqua,De Angeli-Frua[73], laManifattura di Legnano, le aziende meccaniche Mario Pensotti e Andrea Pensotti, laFIAL dei fratelli Ghioldi, che produceva principalmenteautomobili[74], e l'azienda ciclisticaLegnano[75]. Alcuni di questi industriali elargirono anche contributi per la costruzione dell'ospedale e degli istituti scolastici superiori legnanesi.

Tra il 1885 ed il 1915 l'originaria economia agricola legnanese si trasformò definitivamente in un sistema industriale[76]. Lo sviluppo industriale portò però a una crisi agricola della zona, in quanto molti contadini abbandonarono l'attività nei campi per lavorare nelle fabbriche legnanesi. A cavallo dei due secoli ci fu pertanto un forte sviluppo industriale ecommerciale. Per questa espansione furono molto importanti leinfrastrutture per iltrasporto di persone e dimerci. Accanto allastazione ferroviaria dellalinea ferroviaria Domodossola-Milano e alla strada statale del Sempione fu costruita, lungo quest'ultima, latranvia Milano-Gallarate, che collegava Legnano a Milano. Fu poi soppressa nella seconda metà del XX secolo[77].

Durante l'industrializzazione di Legnano ci fu un largo impiego della manodopera infantile. Nei primi anni ottanta del XIX secolo vennero organizzati, nelle industrie legnanesi, i primiscioperi e nacquero nel contempo le prime societàoperaie[78].

Il XX secolo

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia di Legnano nel XX secolo.
Piazza e basilica di San Magno nel 1901

Dall'inizio del secolo alla prima guerra mondiale

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Nel 1915, alla vigilia dell'entrata dell'Italia nellaprima guerra mondiale, Legnano contava 28.757 abitanti[79]. Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, ci fu infatti un forte incremento demografico dovuto all'immigrazione, determinata dallo sviluppo dell'industria, che costituì un richiamo di operai e di impiegati delterziario.

Durante il conflitto anche le industrie di Legnano convertirono i loro impianti per la produzione di forniture belliche. La Franco Tosi, in particolare, contribuì ad attrezzare i reparti diartiglieria dell'Esercito.

Due calamità naturali, nel 1917, peggiorarono ulteriormente la situazione causata dalla guerra: l'epidemia diinfluenza spagnola, che falcidiò la popolazione, e una devastante esondazione dell'Olona, che ruppe gli argini e invase il centro abitato[80].

Tra le due guerre mondiali

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Corso Garibaldi verso piazza San Magno in una foto di inizio Novecento. Sulla sinistra, si vede il balcone da cui Giuseppe Garibaldi parlò ai legnanesi nel 1862

Al termine della prima guerra mondiale, nel 1918, anche Legnano fu coinvolta da profonde tensioni sociali che sfociarono, a livello nazionale, nelbiennio rosso prima e nelfascismo poi. I primi gruppi legnanesi che si ispiravano al movimento politico fondato daBenito Mussolini si formarono a partire dal 1920[81].

Già nei primi anni delprimo dopoguerra l'industria legnanese riprese la forte crescita[82] che l'aveva caratterizzata fino a prima dello scoppio del conflitto; questo sviluppo avvenne nonostante la trasformazione dell'economia italiana daliberale acorporativa. Accanto alla crescita delle industrie tessili e meccaniche, nel 1927 la società Emilio Bozzi rilevò l'attività di costruzione di biciclette dalla Franco Tosi, rilanciando la marcaLegnano.

Alsanatorio regina Elena sono legate due visite di membri della famiglia reale: il 19 giugno 1924 da parte diMargherita di Savoia in occasione dell'inaugurazione della struttura e il 27 aprile 1925 da parte di reVittorio Emanuele III di Savoia, che visitò il complesso architettonico[83].

Secondo un censimento del 1927, la popolazione era di circa 30 000 abitanti, con 677 esercizi industriali e artigianali. La forza lavorativa era composta da 9.926 addetti negli stabilimenti tessili, da 4.056 lavoratori nelle fabbriche meccaniche, da 1.762 impiegati nel commercio, credito,assicurazioni e altri servizi e da 287 lavoratori nei trasporti e nellecomunicazioni[84].

La costante crescita economica e il forte incremento demografico (Legnano passò, dal 1881 al 1924, da 8 098 a 29 117 abitanti) portarono l'elevazione delcomune acittà, che fu conferita tramiteregio decreto il 15 agosto 1924 daVittorio Emanuele III di Savoia[84].

Durante il fascismo furono ideate, progettate ed eseguite molte opere pubbliche. La più importante che toccò Legnano fu il primo tratto dell'autostrada Milano-Laghi (fino aGallarate). Venne inaugurata il 20 settembre 1923 alla presenza di Vittorio Emanuele III. Fu la seconda autostrada costruita nel mondo, e venne ideata dall'ingegnere varesinoPiero Puricelli[84].

Seconda visita di Benito Mussolini a Legnano (4 ottobre 1934)

Il rapporto tra Legnano e Benito Mussolini fu forte. Il primo contatto ci fu il 29 luglio 1901, quando il giovane maestro diPredappio spedì all'allora sindacoAntonio Bernocchi una domanda di assunzione. Questa richiesta fu respinta perché il posto era appena stato destinato a un altro maestro. La prima visita di Benito Mussolini nella città, che è invece datata 1921, venne fatta in veste di esponente delPartito Nazionale Fascista. Mussolini tornò a Legnano il 5 ottobre 1924 per la consegna del decreto di conferimento del titolo di "città" e per l'inaugurazione delle scuole superiori "Antonio Bernocchi"[82]. Visitò anche ilcotonificio Bernocchi e ilcotonificio Dell'Acqua, in un periodo in cui le industrie tessili e meccaniche locali si stavano imponendo in campo nazionale. Benito Mussolini tornò nuovamente a Legnano il 4 ottobre 1934, quando parlò da un palco in piazza San Magno che era collocato su una turbina della Franco Tosi. Tenne un discorso ufficiale davanti ad una folla di alcune migliaia di persone[82]. La salma delDuce, infine, attraversò la periferia di Legnano nel 1945[85] per giungere a un convento di frati cappuccini aCerro Maggiore, ai quali fu affidata momentaneamente in custodia per essere poi restituito alla moglie,Rachele Guidi.

Nel maggio 1935 venne organizzato la prima edizione del Palio di Legnano per ricordare la vittoria deicomuni della Lega Lombarda controFederico Barbarossa nella celebre battaglia del 29 maggio 1176[84].

La seconda guerra mondiale

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Soldati del67º Reggimento fanteria "Legnano"

Nel 1940 l'Italia entrò nelsecondo conflitto mondiale a fianco dellaGermania nazista, e le vicende della guerra si ripercossero, di conseguenza, anche su Legnano. Moltisoldati legnanesi morivano sul campo di guerra e gli effetti delle privazioni si acutizzarono con il passare dei mesi e degli anni. Le industrie di Legnano furono convertite per le commesse militari. La notte tra il 13 e il 14 agosto 1943 alcuni aereisganciarono bombe sull'abitato, causando una decina di morti[86].

La svolta decisiva della guerra fu l'armistizio dell'8 settembre 1943 tra l'Italia e gli alleati. Già il giorno successivo le autoblindo tedesche iniziarono a perlustrare ostilmente Legnano. Le industrie legnanesi, ora controllate dainazisti, iniziarono a fornire alTerzo Reich, fino allaliberazione, i manufatti necessari per proseguire la guerra[87].

Nell'ottobre del 1943 si costituirono a Legnano, e nei paesi vicini, le prime squadre armate composte da operai, studenti e soldati sbandati dopo l'8 settembre. Si formarono le brigatepartigiane "Carroccio", d'ispirazionecattolica, "Garibaldi", di estrazionesocial-comunista, e alcune compagini autonome, tra le quali la "Sicilia". Le "Carroccio" e "Garibaldi" operarono insieme alle compagini partigiane dell'Alta Italia in base alle disposizioni delComitato di Liberazione Nazionale[87].

Dettaglio della fontana del Comitato di Liberazione Nazionale posta in memoria dei Legnanesi che combatterono e morirono per la liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo. La dedica recita: "Legnano, ai suoi figli caduti per la libertà". Questo monumento è collocato in Largo Franco Tosi a Legnano.

In questo contesto avvenne uno dei più dolorosi avvenimenti dellaresistenza legnanese. Il 5 gennaio 1944 leSS operarono una rappresaglia allaFranco Tosi, durante la quale furono prelevati 63 operai. Dopo lunghi interrogatori, i tedeschi rimisero in libertà gli operai, eccetto sette, che furono trasferiti neilager nazisti. Simili azioni furono eseguite negli stabilimenti della Metalmeccanica, della Manifattura di Legnano e della Società Industrie Elettriche. Durante la guerra nei lager nazisti morirono 11 lavoratori legnanesi[88].

Nell'inverno del 1944 fu catturato dai fascisti uno degli istitutori delle brigate "Garibaldi", il legnaneseMauro Venegoni. I fascisti chiesero a Venegoni di confessare i nomi dei partigiani della sua compagnia ma, al suo diniego, fu torturato, accecato e ucciso aCassano Magnago. Per questo episodio a Mauro Venegoni fu conferita la medaglia d'oro alvalore militare e gli fu dedicata una via di Legnano[88]. Dopo il 27 aprile 1945, giorno in cui Legnano fu definitivamente liberata dai nazi-fascisti, ci furono episodi di vendetta contro gli esponenti del regime appena crollato[89].

Legnano è tra lecittà decorate dopo la guerra, essendo stata insignita della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante il secondo conflitto mondiale[90].

Il secondo dopoguerra

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LargoFranco Tosi nel 1950. Sulla sinistrapalazzo Malinverni, sede del municipio

Dopo la guerra Legnano fu colpita, come il resto dell'Italia, dalla forterecessione economica conseguente al conflitto. Erano insufficienti glialimenti fondamentali, iltrasporto pubblico era limitato e lestrade erano dissestate. Il 2 maggio 1945 si riunì, per la prima volta dopo la dittatura fascista, laGiunta comunale. I tempi per il ritorno allademocrazia e per la ricostruzione, dopo le distruzioni della guerra, furono lunghi e faticosi[89].

Regolarizzatasi la vita politica nazionale, l'economia di Legnano tornò a crescere, riprendendo la forza del periodo precedente alla seconda guerra mondiale. Durante la forte crescita economica dell'Italia nel periodo delboom economico, Legnano conseguì, tra il 1951 e il 1961, il primato italiano del più alto indice di occupati nell'industria rispetto alla popolazione totale (65,2%), seconda dopoSesto San Giovanni[91][92].

L'età d'oro dell'industria legnanese iniziò all'inizio delXX secolo e terminò neglianni sessanta dello stesso secolo. La crisi peggiorò progressivamente danneggiando l'economia, l'occupazione e il tessuto industriale. Molte aziende chiusero, soprattutto neltessile, nell'abbigliamento e nellacalzatura, e molte altre furono coinvolte in un processo di ridimensionamento, come ad esempio la Franco Tosi. Quest'ultima è l'unica grande industria legnanese ancora attiva avendo chiuso i battenti, nel 2014, laGiovanni Crespi[93].

Si tentò quindi di puntare alsettore terziario[94]. Questi campi alternativi non portarono però a un tasso di sviluppo sufficiente a sopperire la chiusura delle grandi attività industriali. Un'eccezione a questa dinamica fu la fondazione a Legnano, nel 1985, dell'azienda di modaDolce & Gabbana[95]. Iniziò allora una fase caratterizzata dalla nascita di piccole aziende[96]. Tali processi continuano tuttora, facendo delLegnanese un'area notevolmentesviluppata e industrializzata.

Simboli

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Stemma

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Stemma civico del comune di Legnano

Lo stemma del comune di Legnano è stato riconosciuto con RR.LL.PP. del 16 novembre 1924[97]; la suablasonatura è[98]:

«Troncato: nel primo, di rosso, al leone d'argento; nel secondo, d'argento, all'albero disseccato di rosso sopra una radura brulla.»

L'origine di questo stemma è nettamente riconducibile a un'arma presente a pagina 193 delloStemmario Trivulziano[99], nel quale si può leggere che lo stemma di Legnano è molto somigliante a quello diCremosano[98].

Il soggetto e i colori presenti nello stemma del comune di Legnano sono collegati a una leggenda[100]. In un periodo storico imprecisato, nell'odierna piazza San Magno, si ergeva un grossocerro. Nel giorno del santo patrono, il 5 novembre, un agricoltore si mise a contemplare l'albero ammirandone la capacità di sopportare il gelo e la neve. Il contadino espresse così il desiderio di resistere nella stessa maniera alle difficoltà della vita. In quel momento comparìsan Magno, che si offrì di soddisfare il desiderio dell'uomo donandogli il vigore, la temerarietà e la potenza di unleone.Il santo ordinò all'agricoltore di uccidere unconiglio e avanzare sul terreno, ammantato di neve, dove era stato versato il sangue dell'animale. Il contadino eseguì gli ordini e quindi san Magno esaudì il suo sogno trasformandolo in leone. Compiuto il prodigio, il santo sparì improvvisamente senza accontentare l'agricoltore che chiedeva di ritornare uomo, castigando così la suasuperbia. L'albero e il leone, insieme al bianco della neve e al rosso del sangue del coniglio, diventarono i simboli di Legnano, e furono inclusi nello stemma e nel gonfalone comunale.

Gonfalone

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Gonfalone civico del comune di Legnano

Ilgonfalone civico del comune di Legnano è stato concesso il 23 luglio 1937[97][101] conregio decreto firmato da reVittorio Emanuele III di Savoia[102]. La sua blasonatura è[103]:

«Drappo di colore bianco alla bordura di azzurro, rabescata d'argento e orlata di rosso, interrotta da sette rosette d'oro con borchie colorate. Nel centro la cornice di un'edicola formata da due colonnette a torciglione con capitello romanico e da un arco, pure a torciglione, a tutto sesto; il tutto d'oro su una scacchiera di rosso e oro tra le bordure e l'arco. Entro la cornice, lo stemma della città. Nel maggiore centrale dei tre pendenti, che terminano il drappo, un medaglione con la scultura delGuerriero di Legnano con la spada impugnata attraversante la banda a destra, la bordura e il quarto inferiore del centro. Sosterranno il drappo un'asta orizzontale ricoperta di velluto rosso, terminata da due lance di stile medievale e due aste verticali ricoperte dello stesso velluto, con bullette dorate poste a spirale.»

(R.D. del 23 luglio 1937)

Onorificenze

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La città di Legnano è decorata delle seguenti onorificenze:

Medaglia d'oro al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Per le coraggiose e filantropiche azioni, con evidente pericolo della vita, durante le inondazioni straordinarie dell'anno 1882»
— Legnano, 1883[68]
Grande medaglia di bronzo di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908) - nastrino per uniforme ordinaria
«Al Comune di Legnano»
— Regio Decreto 5 giugno 1910[104]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Fedele alle secolari e nobili tradizioni del suo popolo, durante diciannove mesi di occupazione nazifascista sosteneva coraggiosamente le forze partigiane, subendo la tracotanza nemica senza mai piegarsi e offrendo un notevole contributo nella lotta per la liberazione della Patria. Legnano, 8 settembre 1943 - 24 aprile 1945»
— 10 marzo 1978[90]

Il 15 agosto 1924, al comune di Legnano è stato concesso iltitolo di città[84][105].

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
— 15 agosto 1924[97]

L'inno della città

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L'inno della città, scritto indialetto legnanese, èMe car Legnan (it. "Mia cara Legnano"). Il testo e la musica sono di Ernesto Parini (1909-1993)[106].

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Chiese

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Lo stesso argomento in dettaglio:Chiese di Legnano.
Uno scorcio degli affreschi che decorano gli interni della basilica di San Magno
Chiesa di Sant'Ambrogio

Legnano possiede numerose chiese, dislocate su tutto il territorio. La chiesa principale della città è labasilica di San Magno: venne realizzata nei primi decenni delXVI secolo probabilmente daGiovanni Antonio Amadeo o da suoi seguaci grazie al patrocinio delle famiglieLampugnani e Vismara[107]. Vi è poi lachiesa di Sant'Ambrogio, tra le più antiche della città: la prima citazione di una chiesa dedicata asant'Ambrogio a Legnano è infatti contenuta in un documento del 1389, scritto daGoffredo da Bussero[108].

La seconda parrocchia sorta nella città, dopo quella di San Magno, è stata quella del Santissimo Redentore. Questa comunità religiosa si ritrova nell'omonima chiesa, che è stata inaugurata nel 1902 aLegnanello, quartiere della città. Prima che fosse costruito questo edificio religioso, la comunità religiosa del rione faceva riferimento alla piccolachiesa di Santa Maria della Purificazione[109]. Di rilievo storico è anche ilsantuario della Madonna delle Grazie, costruito tra il 1611 e il 1650 come ringraziamento a un miracolo occorso a due ragazzisordomuti[110].

Lachiesa di San Bernardino è stata invece consacrata nel 1580: venne realizzata sulle vestigia di un anticooratorio dedicato anch'esso asan Bernardino da Siena[111]. Il nome di San Bernardino fu dato anche ad unacascina locale per ricordare una visita compiuta a Legnano dal santo nel 1444[111]. Lachiesa di Sant'Erasmo, invece, è stata realizzata nel XIV secolo ed è stata restaurata nel 1490: un tempo era annessa al già citato ospizio medioevale che fu presumibilmente fondato daBonvesin de la Riva nelXIII secolo e che venne abbattuto nel 1925 per allargare lastrada statale del Sempione[112].

Lachiesa di San Martino è stata costruita nelXV secolo, ma un luogo di culto dedicato aSan Martino di Tours era menzionato da Goffredo da Bussero nel suo elenco redatto nel 1389[113]. Lachiesa della Madonnina dei Ronchi venne invece realizzata nel 1641 grazie all'ampliamento di una piccola cappella della famiglia Lampugnani che si trovava nello stesso luogo[114]. Di rilievo storico sono anche lachiesa dei Santi Magi, che è stata innalzata nel XVIII secolo[115], lachiesa di Santa Rita, la cui costruzione è anteriore al 1584[116] e lachiesa di Santa Maria Maddalena, che è stata consacrata 1728[117].

Conventi

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Piazza Trento e Trieste in una foto del 1903. Sullo sfondo, l'ex convento di Sant'Angelo

Ilconvento di Sant'Angelo, che fu costruito[118] tra il 1468 ed il 1471, ospitava, nel periodo di massimo splendore, 27frati francescani. Il nome originario del monastero era "Santa Maria degli Angioli", in seguito modificato in convento di "Sant'Angelo". Successivamente il monastero, che comprendeva una scuola difilosofia, una grandebiblioteca e unrefettorio, venne soppresso all'inizio delXIX secolo daNapoleone Bonaparte. Ad esso era connessa una chiesa, che venne costruita tra il 1668 e il 1689 in stilemedioevale: l'edificio ecclesiastico fu poi arricchito con opere in stilebarocco. Nel 1896 il monastero fu convertito inscuola elementare. Il plesso scolastico fu poi demolito e ricostruito nel 1967.

Il convento di Santa Chiara in via di demolizione

La prima citazione documentata[119] delconvento degli Umiliati risale al 1398. Nel complesso fu edificato anche un piccolo ospedale che serviva come infermeria per i meno abbienti: era conosciuto come Ospedale di Santa Maria ed è citato nelLiber Seminarii Mediolanensi, che è un documento che descrive la situazione religiosa della diocesi di Milano alla fineXV secolo. Ospitava da cinque a otto religiosi della confraternita degliUmiliati. Annessa al monastero era stata costruita lachiesa di Santa Maria del Priorato. Il convento e gli edifici annessi furono demoliti nel 1953 per permettere la costruzione dellaGalleria di piazza San Magno.

Un altro monastero un tempo situato a Legnano fu ilconvento di Santa Caterina. Il primo documento che cita questo convento di monache Umiliate è datato 1422[120]. Il monastero, che comprendeva anche una piccola chiesa, venne abbattuto nel 1925[120]. In questo convento dimorò e scrisse alcune sue opereBonvesin de la Riva[121].

Ilconvento di Santa Chiara era situato a destra dell'adiacentecasa di Gian Rodolfo Vismara[122]. Venne fondato nel 1492 grazie ad un lascito testamentario di Gian Rodolfo Vismara, che offrì del denaro, dei terreni e una parte della sua dimora gentilizia per ospitarlo[123]. Il complesso architettonico del monastero comprendeva anche una piccola chiesa[123]. Il convento e la chiesa furono demoliti tra il 1934 e il 1936 insieme alla dimora gentilizia di Gian Rodolfo Vismara[124]. L'unica parte dell'edificio che si è preservata è il porticato, sebbene abbia subito parecchie modifiche che ne hanno radicalmente modificato l'aspetto originario[123].

Cimiteri

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Le tracce più antiche di sepolture trovate a Legnano sono dellenecropoli di epocapreistorica. I resti di un primo vero e propriocimitero, inteso nel senso moderno del termine, sono però diepoca romana, e si tratta di inumazioni rinvenute nella periferia ovest della città[36].

L'ingresso del cimitero monumentale di Legnano

Con la costruzione dei primi edifici cristiani, si iniziò a seppellire i morti nei pressi dei templi. Più precisamente i nobili erano inumati all'interno del perimetro delle chiese, mentre i defunti del popolo erano sepolti infosse comuni al di fuori degli edifici religiosi. NelMedioevo i templi legnanesi che erano maggiormente interessati al fenomeno erano la chiesa di San Martino, la chiesa di Sant'Ambrogio e soprattutto lachiesa di San Salvatore, cioè l'edificio religioso che si trovava dove ora sorge la basilica di San Magno e a cui la comunità legnanese faceva riferimento prima della costruzione del tempio dedicato al santo patrono di Legnano[36]. Questo cimitero, che era conosciuto come "il foppone", era ubicato nell'odierna piazza San Magno, e continuò ad essere adoperato anche dopo la costruzione della basilica. Successivamente fu realizzata una grande stanza sotterranea dove venivano inumati i defunti. Il foppone venne utilizzato fino al 1808, quando fu demolito.

Infatti, dopo una disposizione dell'imperatoreGiuseppe II emanata nel 1786 che vietava l'uso delle fosse comuni, la comunità legnanese fu obbligata a dotarsi di un nuovo cimitero fuori dal centro abitato. Questo camposanto, che aveva una superficie iniziale di 3.000 m², successivamente aumentati a 5.500 m², si trovava nell'area ora occupata dalle scuole Bonvesin della Riva, vicino al Santuario della Madonna delle Grazie. Tra il 1808 e il 1898 accolse le spoglie di 21.896 legnanesi[125].

A causa dell'incremento di popolazione di fine XIX secolo l'Amministrazione comunale di Legnano decise di costruire un nuovo cimitero, poiché quello vecchio non poteva più essere ingrandito per via delle strade e delle abitazioni che vi sorgevano intorno. L'odierno cimitero monumentale fu inaugurato il 24 luglio 1898, e aveva una superficie iniziale di 18.942 m². Fu ampliato nel 1907 fino a una superficie di 50.000 m²[126]. In esso riposano, tra le altre, le spoglie diMauro Venegoni[127],Gianfranco Ferré,Franco Tosi eFelice Musazzi.

Legnano è anche dotata di un cimitero parco, di costruzione più recente, che si trova alle porte della città. La sua realizzazione fu decisa negli anni sessanta poiché il cimitero monumentale era divenuto insufficiente per le esigenze della comunità. È stato inaugurato il 15 luglio 1979 e ha una superficie di 60.000 m²[128].

Architetture civili

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Edifici storici

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Il castello Visconteo
L'ex Casa del Fascio, oggi Palazzo Italia

Ilcastello Visconteo di Legnano (o "castello di San Giorgio")[129], che è conosciuto comeCastrum Sancti Georgi (Castello di San Giorgio) fin dal XIII secolo, sorge su un'isola naturale del fiumeOlona. Lafortificazione, che è sorta su un convento diRegolari Agostiniani, comprende una chiesetta dedicata aSan Giorgio, la cui presenza è documentata fin dal 1231. Tra il 1261 e il 1273 iTorriani costruirono le due ali a destra e a sinistra della torre originaria, che furono inglobate successivamente nella fortificazione. Il castello di San Giorgio è stato di proprietà deiVisconti fino al 1437, quando l'ultimo signore della dinastia che dominava Milano,Filippo Maria, lo assegnò in dono al fedeleOldrado II Lampugnani. Nel 1445 il Lampugnani ottenne il permesso di fortificare l'edificio con la realizzazione ditorri,mura, unfossato e unponte levatoio. Il castello di San Giorgio è stato di proprietà di varie famiglie nobiliari fino al 1973, quando è stato acquistato dal comune di Legnano. Dopo decenni di degrado e incuria, è stato ristrutturato e riaperto al pubblico nel 2005.

La presenza di un castello a Legnano è spiegata considerando la funzione strategica che ebbe la città dalMedioevo alXVI secolo: Legnano si trovava infatti lungo un'importante via di comunicazione che proveniva dallavalle Olona e che collegavaMilano al nord ovest dellaLombardia[43]. La difesa di Legnano era importante perché una sua eventuale conquista poteva consentire ai nemici di Milano di accedere alcontado milanese nord-occidentale e di puntare sul capoluogo meneghino[130]. Fino al XIII secolo il bastione militare legnanese a difesa del contado milanese era ilcastello dei Cotta, che sorgeva nella stessa area dove ora sono situati palazzo Leone da Perego e laGalleria INA e che fu testimone dellabattaglia di Legnano[45].

Palazzo Leone da Perego
Palazzo Malinverni, sede del municipio

Ilmuseo civico Guido Sutermeister[131] è in corso Garibaldi, 225. Conserva, in particolare,materiale archeologico frutto del lavoro eseguito daGuido Sutermeister tra il 1925 e il 1964. Le collezioni si sono poi arricchite con materiale giunto al museo da scavi dellaSoprintendenza Archeologica della Lombardia e da donazioni di privati. I reperti provano la presenza di una civiltà nella lungo le sponde dell'Olona fin dall'età del bronzo. Come già accennato, l'edificio che ospita il museo, costruito nel 1928, si rifà a un edificio gentilizio del XV secolo appartenuta a una delle famiglie nobili di Legnano, iLampugnani. Come già accennato, il palazzo originale, chiamatoManiero Lampugnani, si trovava tra la statale del Sempione e l'Olona, più o meno presso Largo Tosi, ed è stato demolito nel 1927.

L'ospizio Sant'Erasmo, che fu realizzato tra ilXIII e ilXIV secolo, venne demolito nel 1926 e fu sostituito da un edificio moderno avente la medesima funzione e lo stesso nome[132]. Nel Medioevo i pellegrini che percorrevano una dellevie romee diretti aMilano, la cosiddettavia romana, avevano tra le soste anche l'ospizio Sant'Erasmo[132][133]. Legnano era infatti la quarta stazione dalpasso del Sempione e l'ultima prima di Milano. Da Milano i pellegrini si dirigevano poi aRoma oppure aVenezia, dove potevano imbarcarsi per laTerra Santa. L'ospizio Sant'Erasmo aveva quindi funzione di luogo di ricovero, di preghiera e di cura per gli malati, oltre che di ospedale e orfanotrofio per gli abitanti locali[132]. L'ospizio medioevale venne demolito nel 1926 per ampliare lastrada statale del Sempione.

Il grattacielo di Legnano

Palazzo Leone da Perego[134][135] è a pochi passi dalla basilica dedicata a san Magno e possiede due entrate, una in via Magenta e l'altra in via Girardelli. È sorto sui resti di un precedente e omonimo edificio medioevale. All'inizio delXIII secolo l'antico palazzo Leone da Perego diventò nobile residenza estiva e conobbe un periodo di splendore che si è protratta sino alla fine del XV secolo. Riedificato nel 1897, nel 1973 la parte conosciuta come palazzo Visconti fu trasformata prima in sala conferenze e successivamente in cinema. La restante porzione, dopo essere stata adibita a scuola materna, è dal 2001 area espositiva e rappresenta uno dei cuori pulsanti dellacultura legnanese.

Di grande interesse storico è anche la già citataTorre Colombera, che è l'unica costruzione giunta sino a noi della Legnano quattrocentesca[56].

Tra il 1905 e il 1906 venne edificataVilla Jucker, tipico esempio di edificio padronale di inizio XX secolo; nel 1976 questo complesso edilizio è diventato sede dell'associazione localeFamiglia Legnanese[136]. Poco lontano si trova un secondo esempio di dimora padronale di inizio XX secolo,Villa Dell'Acqua-Lazzati-Bombelli, che venne costruita nel 1904 su progetto dell'architettoAntonio Tagliaferri[137]. Dello stesso periodo è ancheVilla Bernocchi, edificio padronale abitato originariamente dalla famiglia Bernocchi e destinata dal 1980 a biblioteca comunale[138].

Rilevante da un punto di vista storico e artistico è anchepalazzo Malinverni, che è la sede del municipio della città. Costruito tra il 1908 e il 1909, coniuga allo stilemedioevale elementiliberty eneorinascimentali[139][140]. Di notevole interesse storico è anchePalazzo Italia, che originariamente fu destinato aCasa del Littorio e che venne costruito nel 1929 su progetto di Cesare Giulini[141].

In via Giovanni Giolitti[142] è presente un palazzo conosciuto come "grattacielo di Legnano", che venne progettato nel 1963 dall'architettoLuigi Caccia Dominioni[143][144].

Archeologia industriale

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Sulla sinistra, in primo piano, i padiglioni dell'ex-cotonificio Cantoni che sono stati ristrutturati all'inizio del XXI secolo
L'ex cotonificio Bernocchi in corso Garibaldi

IlCotonificio Cantoni[145][146] è stato uno stabilimento appartenente all'omonimaazienda tessile italiana attiva fra il 1830 e il 2004. Fu il primo cotonificio italiano ad avere la ragione sociale diS.p.A. (1872).

Il primo nucleo della futura azienda è stata unafilatura aperta il 2 ottobre 1830 da Camillo Borgomanero. Nel 1855 la Cantoni fu la solaimpresa della Lombardia a prendere parte all'Esposizione Universale diParigi. L'opificio legnanese chiuse l'attività nel 1985.

I padiglioni sono stati demoliti all'inizio delXXI secolo per la realizzazione di un parco pubblico, di un centro commerciale e di abitazioni. Le uniche parti conservate sono le facciate dei padiglioni per la lavorazione dei velluti, inaugurati nel 1931, che si affacciano su corso Sempione.

Importanti dal punto di vista storico e architettonico sono anche l'excotonificio Bernocchi, laManifattura di Legnano e la palazzina adibita un tempo a uffici dellaDe Angeli-Frua. Di interesse è anche in nucleo originario delleOfficine Meccaniche Franco Tosi, che è stato realizzato a inizio Novecento.

Monumenti e sculture

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Monumento ai Caduti sul lavoro di Gianluigi Bennati
Il monumento al Guerriero di Legnano

In piazza Monumento (vicino alla stazione ferroviaria) è situata lastatua dedicata al Guerriero di Legnano, che è stata inaugurata nel 1900[147]. L'iconografia del monumento è stata in seguito utilizzata come logo dallebiciclette Legnano, dalla squadra di calcio della città, dal Corpo Bandistico Legnanese, dal gruppo Sbandieratori cittadino e dalpartito politicoLega Nord. Come già accennato, è spesso erroneamente associata al leggendario condottiero lombardoAlberto da Giussano[67].

Il monumento ai Caduti sul lavoro, realizzato daGianluigi Bennati per l'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, venne posizionato nel 1984 in corso Italia a Legnano[148].

Il monumento aFelice Musazzi, uno dei fondatori della storica compagnia teatraleI Legnanesi si trova invece in via Gilardelli. Ritrae il volto dellaTeresa, il personaggio da lui interpretato, e riporta sul basamento alcune citazioni celebri dei suoi spettacoli.

Nel 2009 sono state collocate in diversi punti della città alcune opere dell'artistaAligi Sassu. Le quattro statue, in ordine alfabetico, sono:Cavalli innamorati (in bronzo),Cavallo imbizzarrito (in bronzo),Grande cavallo impennato (in vetroresina) eNuredduna (in vetroresina)[149].

Aree naturali

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Uno scorcio della parte legnanese del parco Alto Milanese

In origine ilLegnanese era caratterizzato dalla crescita spontanea soltanto dicespugli, data la bassafertilità del terreno (inLombardia questo tipo dihabitat è conosciuto comegroana). Nel corso dei secoli, grazie al lavoro di fertilizzazione a opera deicontadini e alla costruzione dicanali artificiali, è stato possibile rendere coltivabile il terreno[150]. Un tempo, infatti, vaste aree erano coltivate e la flora delle zone boscose era composta prevalentemente dafarnie,carpini,castagni,noccioli,platani,frassini,querce,pioppi,olmi,aceri eontani.

Per l'allevamento deibachi da seta in seguito fu introdotto ilgelso anche se oggi, a causa di malattie che falcidiarono la pianta, la specie risulta praticamente scomparsa. Tra il XIX e il XX secolo fu importata larobinia per consolidare le massicciate stradali e ferroviarie[151]: grazie alla sua rapida velocità di crescita, la pianta risolse il problema, soprattutto durante le guerre, della legna da ardere. Questa pianta, la cui diffusione diventò, nel XX secolo, infestante, caratterizza ancora oggi la natura legnanese.

Il più grande parco legnanese è ilParco dei Mulini, che occupa una superficie di 500 ettari distribuiti nei comuni di Legnano,Canegrate,San Vittore Olona,Parabiago eNerviano. Gli impianti molinatori più importanti presenti nel perimetro del parco sono i mulini "Cornaggia" di Legnano, "Cozzi" (già "Melzi Salazar", il meglio conservato), "De Toffol" e "Meraviglia" diSan Vittore Olona, "Galletto" e "Montoli" diCanegrate, "Rancilio" (già "Mulino del Miglio"), "Gajo-Lampugnani" e "Bert" aParabiago e lo "Star Qua" di Nerviano. Tra i mulini menzionati, quello più importante è il "Meraviglia" di San Vittore Olona[152], che è il più antico, dato che venne costruito nel XIV secolo, e che è l'unico che ha conservato la funzione originale, cioè quella di triturare prodotti agricoli. Le macine di questo mulino, che sono ancora funzionanti, vengono utilizzate per produrre foraggio per il bestiame.

Il laghetto del parco Castello

Parte integrante del Parco dei mulini è ilParco locale del bosco di Legnano (o Parco Castello): nato[153] neglianni settanta, è situato accanto al castello di San Giorgio, al confine con i comuni di Canegrate e San Vittore Olona. Nel periodo della sua realizzazione, irimboschimenti non erano effettuati basandosi su criteri specifici di salvaguardia del paesaggio locale e dunque l'area protetta annovera perlopiù piante non autoctone; per questa ragione, il parco è ricco di conifere. Dal 1981 è stato creato, all'interno del parco, un sistema dilaghetti epaludi di circa mezzoettaro di superficie, che sono alimentati da acque difalda con lo scopo di fornire un ambiente favorevole alla vita di pesci euccelli acquatici. Tra ipesci sono presentilucci ecarpe, oltre ad altre specie.

IlParco Alto Milanese[154] è situato a nord del comune al confine conCastellanza eBusto Arsizio. È sorto per la salvaguardia degli aspetti naturali (flora e fauna) e lavorativi (agricoltura e allevamento) tipici della zona.

Da segnalare anche ilParco Bosco dei Ronchi, che si estende interamente all'interno dei confini cittadini per circa 26 ettari, al cui interno si trova anche ilParco ex-ILA[155]. Istituito nel 1992, è situato nel quartiere Canazza, a est della città. Degno di nota è anche il Bosco 1993, che si trova all'angolo tra via Sabotino e via Massimo D'Azeglio. Tale area verde, che è stata creata 18 dicembre 1994 in conformità alla legge 113/92, ha la particolarità di avere un albero per ognuno dei 469 bambini nati nell'anno 1993[156].

Società

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Evoluzione demografica

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Negli ultimi sessanta anni, a partire dal 1961, la popolazione residente èaumentata del 41 %.

Abitanti censiti[157]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2019 gli stranieri residenti a Legnano con regolare permesso di soggiorno (dati ISTAT) assommavano a 7 307[158], pari a circa il 12,1% della popolazione[158]. Con il passare degli anni, si è registrata una crescita costante della presenza di stranieri nel 2005 gli stranieri con permesso di soggiorno residenti a Legnano ammontavano a 3 451, pari al 6,1% della popolazione[159]. Le dieci nazionalità più rappresentate al 31 dicembre 2019 erano (dati ISTAT[158]):

  1. Albania, 1 207
  2. Romania, 605
  3. Cina, 526
  4. Pakistan, 509
  5. Perù, 481
  6. Ecuador, 461
  7. Marocco, 415
  8. Bangladesh, 392
  9. Ucraina, 304
  10. Senegal, 246

Lingue e dialetti

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Nel comune è relativamente diffuso ildialetto legnanese. Come tutti idialetti lombardi occidentali, anche il legnanese è unalingua romanza derivata dallatino aventesubstratoceltico esuperstratolongobardo[160]. Alcuni studiosi vi hanno scorto tracce delle lingue dei popoli anteriori alla latinizzazione della regione, in particolare l'antico ligure, anche se i dati sull'effettiva influenza di questosostrato linguistico sono pochi e di varia interpretazione[161]. L'influenza linguistica che ebbero iCelti sulle parlate locali dell'Altomilanese fu cospicua, tanto che ancora oggi il dialetto legnanese è classificato come "gallo-italico"[162]. Fu però ladominazione romana, che soppiantò quella celtica, a plasmare l'idioma locale parlato nel Legnanese, tanto che il lessico e la grammatica di questo dialetto è di derivazione romanza[160].

È degna di nota l'interpretazione da darsi alla conservazione delle antiche vocali finali latine (diverse da-a), cadute inmilanese, ma non in altri dialetti confinanti, tra cuiquelli liguri. Per questo, alcuni vorrebbero vedere in questa conservazione un tratto dovuto a un "sostrato ligure"[N 4]. Il fatto che neldialetto bustocco essa sia più avanzata che in legnanese deriverebbe invece da una maggiore influenza delvernacolo di Milano su quello di Legnano[163].

Il dialetto legnanese è utilizzato negli spettacoli della compagnia teatrale dialettaleI Legnanesi, che è stata fondata daFelice Musazzi eTony Barlocco.

Religione

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IlSantuario della Madonna delle Grazie

Ilsanto patrono di Legnano èSan Magno,arcivescovo di Milano dal 518 al 530, la cui ricorrenza è festeggiata il 5 novembre. La maggioranza della popolazione ècristiana cattolica; l'immigrazione di cittadini comunitari ed extra-comunitari ha portato all'insediamento di consistenti minoranzemusulmane ecristiane ortodosse. Vi è in città anche una piccola comunità cristianaprotestantepresbiteriana[164].

Nel comune sono presenti noveparrocchie cattoliche[165] che appartengono all'arcidiocesi di Milano. Quelle che posseggono le più antiche chiese parrocchiali sonoSan Magno eSant'Ambrogio. Quest'ultima è una delle poche chiese dell'arcidiocesi di Milano dove si celebrano messe inrito ambrosiano antico, ovvero inlingua latina[166].

Tradizioni e folclore

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Il Palio

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Lo stesso argomento in dettaglio:Palio di Legnano.
Il Carroccio durante la sfilata storica del Palio di Legnano 2015

L'ultima domenica del mese di maggio avviene la rievocazione storica dellabattaglia di Legnano con una sfilata in costumi d'epoca medievale per le vie della città, a cui segue una gara ippica a cui partecipano leotto contrade storiche legnanesi[167]. L'avvenimento, nato nel 1935[168], come già accennato, è conosciuto comePalio di Legnano.

La contrada vincitrice del Palio ha diritto a conservare nella propria chiesa, fino all'anno successivo, la copia della croce diAriberto da Intimiano, ovvero una scultura a sbalzo di rame del 1936 opera dell'artigiano legnanese Luciano Sai che riproduce, su scala ridotta, la croce medioevale originale[169].

Il centro delle attività e della vita associativa della contrada è ilmaniero. Qui sono conservati i costumi e gli ornamenti utilizzati per la sfilata del palio. Nella sfilata storica[170] più di un migliaio di figuranti in costume d'epoca passano per le vie della città fino a raggiungere lostadio Giovanni Mari, dove viene corsa la gara ippica. Il corteo si chiude con il passaggio delCarroccio, dov'è posizionata la già citata riproduzione della croce di Ariberto da Intimiano.

Tra gli eventi organizzati in città nel periodo del Palio trova un posto di assoluto rilievo la manifestazione corale "La Fabbrica del Canto",manifestazione musicale corale internazionale nata nel 1992 su iniziativa dell'Associazione Musicale Jubilate[171].

Istituzioni, enti e associazioni

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Istituzioni pubbliche

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Nella città sono presenti le seguenti istituzioni pubbliche:

Strutture sanitarie

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Lo stesso argomento in dettaglio:Ospedale civile di Legnano.

Il 4 febbraio 2010 è stato inaugurato ilnuovo ospedale, situato nella zona di via Novara, che ha sostituito il precedente nosocomio di corso Sempione[172].

Associazioni

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Villa Jucker, sede dell'associazione Famiglia Legnanese

Nel comune è attiva l'associazione culturale senza fini di lucroFamiglia Legnanese, che ha sede nella storicaVilla Jucker[173]. Uno dei primi e più importanti scopi raggiunti dall'associazione fu quello di ripristinare, a partire dal mese di maggio del 1952, ilPalio di Legnano[174]. Infatti, questa manifestazione, creata nel 1935, era stata interrotta dopo l'edizione del 1939 a causa degli eventi bellici.

A Legnano ha sede laSocietà di Arte e Storia, associazione culturale che si occupa della diffusione e della promozione della storia e dell'arte della città e che è stata fondata nel 1927 daGuido Sutermeister[175].

Cultura

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Istruzione

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La più antica scuola pubblica a Legnano venne fondata presso la chiesa di Sant'Ambrogio nel 1570 per volere diCarlo Borromeo[176]. Fino alla prima metà delXVIII secolo l'istruzione fu praticata da privati, principalmente religiosi, che la esercitavano su un'esigua minoranza di legnanesi senza dipendere dall'autorità comunale. Era comunque un'istruzione che forniva solamente i rudimenti del sapere: infatti, chi avesse voluto approfondire le proprie conoscenze, era obbligato a rivolgersi a centri di studio più grandi di quelli che si trovavano a Legnano.

La situazione iniziò a mutare nella seconda metà del XVIII secolo con uneditto imperiale emanato durante la dominazioneaustriaca e datato 31 ottobre 1787, che imponeva l'apertura di scuole gratuite in Lombardia. Però, a Legnano, esisteva già, prima di questo decreto, una scuola gratuita sorta grazie a unlascito testamentario del canonico Paolo Gerolamo Monti, datato 15 settembre 1749: fu organizzata presso laCollegiata di San Magno, ma poteva accogliere solo poche decine di scolari legnanesi[177].

L'edificio storico che ospita l'istituto "Barbara Melzi"

Il primo intervento dell'Amministrazione comunale legnanese[178] riguardo alla pubblica istruzione è dell'inizio delXIX secolo, quando il governo cittadino affidò a due maestri la gestione di due classi di scolari, una maschile e una femminile. È datato 1832 il primo allestimento di locali a uso esclusivo della scuola; precedentemente le lezioni si tenevano in ambienti di fortuna. In un documento del 1848 è riportato che il numero di studenti che frequentavano questa scuola, la cui ubicazione era nell'attuale via Verdi: 470 per la classe maschile e 475 per quella femminile. Nel 1852 suddetta scuola fu trasferita nell'odierno corso Magenta. Di questi anni è la fondazione dell'istituto privatoBarbara Melzi (1854), con l'allestimento dellascuola materna e dellascuola elementare. Di rilevanza storica è l'edificio che ospita questo istituto privato, appartenuto all'omonima famiglia nobiliare.

Un forte impulso alla pubblica istruzione si ebbe con la promulgazione dellalegge Casati (1859), in seguito alla quale il comune di Legnano affittò dal marchese Cornaggia uno stabile da adibire a sede scolastica permanente. Nel 1896 l'Amministrazione comunale di Legnano acquistò ilconvento di Sant'Angelo convertendolo in scuole elementari, le odierne Mazzini, riedificate poi nel 1967. Lo sviluppo più importante della pubblica istruzione a Legnano si ebbe nelXX secolo, con la fondazione della stragrande maggioranza dei plessi scolastici che sono giunti sino a noi, cioè le scuole elementari, lescuole medie e gliistituti superiori. Del 1904 è la Scuola Tecnica comunale, diventata nel 1963 "Scuola mediaFranco Tosi".

Della prima parte di questo secolo fu la fondazione degli istituti tecnici e professionali indirizzati alle future maestranze delle aziende locali. In questa epoca a Legnano era infatti presente la necessità di formare da un punto di vista professionale i futuri impiegati - tecnici e commerciali - e gli operai specializzati. Furono quindi fondati l'Istituto tecnico commerciale "Carlo Dell'Acqua" (1917-1918) e l'Istituto professionale "Antonio Bernocchi" (1917). A quest'ultimo si aggiunse, nel 1959, l'Istituto tecnico industriale, sempre intitolato a Bernocchi. Nel 1943 fu fondato ilLiceo scientifico, seguito nel 1960 da quelloclassico conginnasio[179].

A Legnano sono presenti[180] nel complesso 20 plessi scolastici statali: 4 istituti superiori, 5 medie inferiori, 8 elementari e 3 materne. Gli istituti privati invece sono in totale 16 e sono così suddivisi: 9 materne, 2 elementari, 2 medie e 3 superiori.

Musei

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Museo civico Guido Sutermeister

La città gode anche di un centro museale, ilmuseo civico Sutermeister, e di due spazi espositivi temporanei, ilcastello di San Giorgio ePalazzo Leone da Perego, che sono organizzati nel progettoS.A.Le,acronimo identificante gli spazi espositivi della città[181].

Un altro spazio espositivo di rilievo è ilmuseo Alfa Romeo Fratelli Cozzi, che è ospitato nel piano interrato dell'omonimoconcessionario[182]. Il museo, fortemente voluto da Pietro Cozzi, fondatore del concessionario, è stato aperto nel 2015 e ospita una cinquantina di modelliAlfa Romeo, tra cui due esemplari con caratteristiche uniche[183]. L'istituto è parte del Circuito Lombardo dei Musei del Design.[184]

Media

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Stampa

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Nel comune di Legnano hanno una redazione locale i quotidiani nazionaliIl Giorno[185] eLa Prealpina[186].

Radio

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Radio del legnanese eemittente radiofonica ufficiale delLegnano Basket Knights è Radio Punto, che trasmette notizie e informazioni di cronaca locale di Legnano e dell'hinterland; ha sede aSan Vittore Olona[187]. A Legnano ha invece gli studi OkNetwork,web radio che tratta di argomenti di rilevanza locale[188].

Televisione

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Nel comune, fino al 2008, aveva sede la rete televisivaAntenna 3, una delle prime emittenti private locali sorte in Italia. È stata fondata il 3 novembre 1977 daRenzo Villa con la collaborazione dell'amicoEnzo Tortora. Dopo anni di crisi il canale sta vivendo una "seconda giovinezza" riproponendo programmi di un tempo e vecchie registrazioni. Dal 2004 fa capo all'emittente televisivaTelelombardia; nei suoi studi la nuova dirigenza ha fatto confluire la propria redazione sportiva[189].

Dal 18 gennaio 2018, è attiva l'emittente Legnano In Tv, visibile sul Canale 292 del Digitale Terrestre e facente parte del bouquet di reti dell'AssociazioneTele NBC, con sede legale e studi a Canegrate.

A Legnano, in Via Taramelli 11 ha sede ancheNBC Milano, hybrid radio-tv attiva sul digitale televisivo terrestre regionale (canale 617) e su IP. L'emittente discende in linea diretta dall'emittente omonima che operò in FM dal 1982 al 1989.

Teatro

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Al centro del caseggiato, il Teatro città di Legnano

A Legnano ha sede il Teatro Galleria, che è situato nellaGalleria di Legnano, ovvero in un passaggio coperto inserito all'interno di un edificio che collega piazza San Magno con via XXV Aprile. Edificata dall'INA, è stata costruita nel 1954 e ristrutturata nel 1991; come accennato, sorge dove un tempo sorgeva un monastero, ilconvento degli Umiliati.

Altro teatro legnanese è ilTeatro città di Legnano, che è dedicato a Talisio Tirinnanzi, cittadino benemerito di Legnano[190]. È stato realizzato dal 1928 e il 1929 ed ha chiuso i battenti nel 2002, per poi essere donato al comune di Legnano nel 2011 dalla famiglia Tirinnanzi e riaperto al pubblico nel 2016 dopo importanti lavori di riqualificazione[191][192].

Per quanto riguarda le compagnie teatrali, in città sono stati fondati "I Legnanesi", compagine nata da un'idea diFelice Musazzi e diTony Barlocco, che recita commedie indialetto lombardo occidentale nella variantelegnanese. È l'esempio più celebre di teatroen travesti in Italia[193]: fondata a Legnano nel 1949, è tra le compagnie più note delpanorama teatrale dialettale europeo[193].

Geografia antropica

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Urbanistica

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IlMosaico di via dei bambini, che si trova sull'area un tempo appartenente al Cotonificio Cantoni. Sullo sfondo, la chiesa di San Domenico
Un panorama di Legnano del 1908 dal campanile della basilica di san Magno. Al centro si possono riconoscere gli stabilimenti dellaFranco Tosi, a destra laDe Angeli-Frua, oggi non più esistente

Il tessuto urbanistico di Legnano si è sviluppato intorno al centro storico; la sua crescita è stata influenzata da tre barriere: il fiumeOlona, lastrada del Sempione e laferrovia Domodossola-Milano[194].

La città è stata protagonista di una progressivaurbanizzazione che ha portato a una notevole espansione del centro abitato[195]. All'origine di questo fenomeno c'è stata la nascita di molte industrie che hanno richiamato lavoratori da diverse zone d'Italia. Come si può notare dall'evoluzione demografica, nel periodo compreso tra il 1871 e il 1921 la popolazione di Legnano è quadruplicata. Data la necessità di acqua, le industrie cotoniere nate nel XIX secolo sono sorte lungo le rive dell'Olona[194]. I nuovi quartieri residenziali hanno occupato di conseguenza le aree libere oltre la valle del fiume.

Come conseguenza alla crescita dell'abitato legnanese, le aziende hanno costruito le loro sedi sempre più in periferia. Poi, le varie crisi economiche che si sono succedute nei decenni del XX secolo hanno portato alla nascita di molte aree dismesse che sono in fase di recupero[196]. L'intervento urbanistico più importante, che è stato realizzato all'inizio del XXI secolo, è stato il recupero dall'exCotonificio Cantoni, un'area di 110.000 m² che è stata destinata, come già accennato, a zona residenziale e terziario[197].

Suddivisioni storiche

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Mappa delle contrade di Legnano

Nell'abitato vi è una suddivisione storica in quartieri e contrade: i quartieri storici sonoMazzafame, Ponzella, Frati, Olmina, Canazza, Gabinella, Legnanello, Colli di Sant'Erasmo e Costa San Giorgio. La parte dell'abitato a ovest della ferrovia è chiamato Oltrestazione, mentre la parte a est del Sempione è denominata Oltresempione. Leotto contrade storiche che si sfidano al Palio sono inveceSan Bernardino,La Flora,Legnarello,San Domenico,San Magno,San Martino,Sant'Ambrogio eSant'Erasmo.

Economia

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Agricoltura

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Area agricola nei pressi del quartiere legnanese di Mazzafame

L'agricoltura legnanese è stata la base dello sviluppo economico del territorio. Per prima è stata investita dal processo di meccanizzazione e ristrutturazione. La meccanizzazione, grazie all'utilizzo di macchinari sempre più complessi, ha portato a un incremento della produzione agricola. Nel XXI secolo[198] non rappresenta più un'attività importante per l'economia legnanese. Le poche aree libere da costruzioni e infrastrutture sono coltivate acereali, principalmentegrano emais.

Industria

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L'età dell'oro dell'industria legnanese cominciò all'inizio del XX secolo e terminò negli anni sessanta dello stesso secolo. La crisi peggiorò progressivamente danneggiando l'economia, l'occupazione e iltessuto industriale. Molte aziende chiusero, soprattutto neltessile, nell'abbigliamento e nellacalzatura, e molte altre furono coinvolte in un processo di ridimensionamento.

Tra gli anni ottanta e gli anni novanta si ebbe un vero e proprio fenomeno di deindustrializzazione del territorio, che non fu accompagnato dalla nascita di nuove attività. Si tentò quindi di puntare alsettore terziario[94]. Questi campi alternativi non portarono però a un tasso di sviluppo sufficiente a sopperire la chiusura delle attività industriali. Iniziò una fase in cui il numero delle piccole aziende crebbe considerevolmente[96]. Tali processi continuano tuttora.

Servizi

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Nel comune aveva sede laBanca di Legnano, istituto di credito di importanza regionale. Fondata l'11 giugno 1887, il 14 settembre 2013 è andata incontro a fusione con laBanca Popolare di Milano. Nel 2008 aveva 846 dipendenti impiegati in 119 filiali, per la maggior parte dislocate in Lombardia[199].

Infrastrutture e trasporti

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Lo stesso argomento in dettaglio:Trasporti a Legnano.

Strade

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La stazione ferroviaria di Legnano

Legnano ha un'uscita lungo l'Autostrada dei Laghi, è attraversata da duestrade statali (lastrada statale 33 del Sempione e lastrada statale 527 Bustese) ed è percorsa dalla strada provinciale SP12 Legnano-Inveruno.

Ferrovie e tranvie

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Lastazione di Legnano, posta lungo laferrovia Domodossola-Milano, è servita da treni regionali svolti daTrenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato conRegione Lombardia.

Fra il 1880 e il 1966 la città fu anche servita dallatranvia Milano-Gallarate, infrastruttura gestita dallaSTIE[200].

Mobilità urbana

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Legnano è collegata con Milano e con i Comuni limitrofi da diverse autolinee interurbane gestite dalle societàMovibus eFNM Autoservizi.

Amministrazione

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Lo stesso argomento in dettaglio:Sindaci di Legnano.

Dallanascita della Repubblica Italiana al 1993 Legnano è stata guidata, alternativamente, da sindaci dellaDemocrazia Cristiana, delPartito Socialista Italiano e delPartito Comunista Italiano[201][202]. Dopo l'istaurarsi dellaSeconda Repubblica, si sono avvicendate amministrazioni dicentro-destra e dicentro-sinistra[203].

Ilsindaco di Legnano ricopre anche la carica di "supremo magistrato" delPalio di Legnano: ne decreta quindi, tramite bando pubblico, l'inizio ufficiale[204]. In qualità di supremo magistrato partecipa alle sedute del comitato del Palio e presiede il collegio dei magistrati del Palio[205].

Gemellaggi

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Sport

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La formazione del Gruppo Sportivo Bernocchi campione d'Italia 1954-1955

In campo sportivo la città vanta varie squadre professionistiche di alto livello. La squadra difootball americano[208], iFrogs Legnano, è stata fondata aGallarate nel 1977. Trasferitasi aBusto Arsizio nel 1984, dal 1986 ha sede a Legnano, eccezion fatta per un paio di stagioni nei primianni 2000, quando ha avuto sede prima aMilano e poi di nuovo a Gallarate. I Frogs Legnano sono stati campioni d'Europa nel 1989 (con due partecipazioni all'Eurobowl) e hanno conquistato 6 campionati italiani (1984, 1987, 1988, 1989, 1994, 1995, con 11 partecipazioni alSuperbowl italiano), una Coppa Italia (1992) e una partecipazione al Ninebowl (2007, sconfitti dagliAngels Pesaro). La squadra giovanile ha vinto 2 youngbowl (1991 e 1992). Altre squadre di rilievo di football americano sono state iVikings Legnano e gliSteelmen Legnano, che hanno entrambe partecipato al campionato di Serie B.

IlBaseball Softball Club Legnano è stata una tra le prime società sorte in Italia affiliate a questo sport: nata nel 1950 come società dibaseball, nel 1964 venne attivata la sezione disoftball. È affiliata allaFIBS per entrambe le sezioni. La squadra di baseball milita inserie C1, mentre quella di softball inA1. Quest'ultima ha vinto uncampionato italiano (2007), treCoppe Italia (2006, 2007 e 2008), unaCoppa delle Coppe (2007) e unaCoppa dei Campioni (2008)[209].

La formazione dell'Associazione Calcio Legnano nella stagione 1952-1953, l'ultima a conquistare l'approdo in Serie A

Altra società di rilievo nazionale è stato ilGruppo Sportivo Bernocchi, che è conosciuto anche come "Bernocchi Legnano"; società dipallacanestro femminile, è stata attiva dal 1945 al 1956 ed ha militato per undici stagioni inSerie A conquistando quattroscudetti (1946-1947,1947-1948,1953-1954,1954-1955)[210].

Costituita nel 1966 comePallacanestro Legnano, la più importante società cestistica maschile legnanese ha assunto nel 2006 la denominazione "Legnano Basket" in seguito alla fusione con l'"Olimpia Legnano". Nel 2007 è stata rinominata "Legnano Basket Knights"[211]. Disputa le proprie gare aCastellanza alPalaBorsani perché il localeKnights Palace, suo centro sportivo di riferimento, non soddisfa i requisiti necessari all'omologazione per la Serie A2[211].

A Legnano si disputa laCoppa Bernocchi, una nota corsa professionistica di ciclismo che fa parte del "Trittico Lombardo" insieme allaTre Valli Varesine e allaCoppa Ugo Agostoni e che è organizzata dall'Unione Sportiva Legnanese[212]. La Coppa Bernocchi è stata prova unica delcampionato italiano di ciclismo su strada nel 1961, nel 1976 e nel 1984 e una delle prove multiple del campionato tricolore nel 1935, nel 1947, nel 1952, nel 1954, nel 1956 e nel 1962[N 5].

La squadra ciclistica Legnano nel 1963, con la divisa nel classico colore verde Legnano

Nella città aveva sede una delle maggiori case produttrici di biciclette in Italia, nota anche per aver avuto per lungo tempo una delle migliorisquadre ciclistiche, laLegnano, che era caratterizzata da un colore che poi è passato alla storia, ilverde Legnano. Attiva dal 1906 al 1913 e dal 1919 al 1966, la squadra ciclistica Legnano è stata una delle compagini sportive più vincenti della storia del ciclismo[213]. Tra i ciclisti più celebri che vi corsero ci furonoAlfredo Binda,Gino Bartali,Fausto Coppi edErcole Baldini[214]. Nel complesso la squadra ciclistica Legnano conquistò 7Campionati del mondo di ciclismo su strada, 15Campionati italiani di ciclismo su strada, 16 Giri d'Italia, 2Tour de France, 10Milano-Sanremo, 10Giri del Piemonte e 14Giri di Lombardia[215].

L'Associazione Calcio Legnano[216][217], fondata nel 1913 e travolta dai debiti nell'estate 2010 dopo il campionato diLega Pro Seconda Divisione 2009-2010, venne radiata da tutti i campionati rimanendo inattiva fino al 2015, quando una nuova società (l'A.S.D. Legnano 1913 Calcio, fondata nel 2011 e militante inEccellenza) ne riacquisì il nome e i marchi storici. La divisa ufficiale è di color lilla, e il campo casalingo è lostadio Giovanni Mari. Nel suopalmarès compaiono 3 partecipazioni inSerie A (1930-1931,1951-1952,1953-1954), campionati tutti terminati all'ultimo posto in classifica, 2 campionati inPrima Categoria Nazionale, 5 inPrima Divisione e unoDivisione Nazionale: il sodalizio lilla ha pertanto partecipato 11 volte al campionato di massimo livello dellapiramide calcistica italiana. Ha inoltre preso parte a 16 campionati diSerie B, di cui l'ultimo nel1956-1957. I suoi giocatori più famosi sono statiGigi Riva[218], che con la maglia lilla disputò il campionato 1962-1963 di Serie C,Paolo Pulici[219] (1966-1967),Luigi Allemandi (dal 1921 al 1925) eAtilio Demaría (1945-1946) (con gli ultimi due giocatori menzionati, che sono staticampioni del mondo nel 1934 con laNazionale italiana). Da ricordare inoltre la forte rivalità con laPro Patria, squadra calcistica della confinanteBusto Arsizio[220].

Il "Piccolo Stelvio", che si trova traCastiglione Olona eMorazzone e che è chiamato in questo modo perché è presente un dislivello di circa 153 metri[221]: è uno dei passaggi fissi della Coppa Bernocchi

Dal 1919 al 1921 fu attiva la società calcisticaGiovani Calciatori Legnanesi: nella stagione 1920-1921 i due club legnanesi militavano nello stesso campionato, e quindi la città lombarda era rappresentata, al massimo livello, da due società calcistiche[222]. Essendo però inserite in due gruppi differenti, tra i due club non venne mai disputato underby. Nel 1921 la G.C. Legnanesi si fuse con i lilla, scomparendo dal panorama calcistico italiano[222].

La società pallavolisticaSAB Volley, è stata attiva dal 2015 al 2018[223].

Il 30 maggio 2008 è partita da Legnano la19ª tappa del91º Giro d'Italia, con destinazionePresolana -Monte Pora[224]. Dal 15 al 20 giugno 2012 si è svolta a Legnano la25ª edizione del Campionato europeo di scherma. L'assegnazione è stata decisa il 4 luglio 2008 aKiev, nel corso del congresso continentale dellaConfederazione europea di scherma[225]. Le gare si sono svolte alPalaBorsani diCastellanza e alcastello di San Giorgio. Fra le altre discipline sportive rappresentate a Legnano vi sono anche laginnastica ritmica, grazie allaGinnastica Moderna Legnano, e lascherma, dove è attivo ilClub Scherma Legnano.

Impianti sportivi

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Panoramica dello stadio Giovanni Mari durante il Palio di Legnano 2016

Il più importante impianto sportivo di Legnano, che ospita le partite casalinghe dell'A.C. Legnano, nonché la corsa ippica delPalio, è lostadio Giovanni Mari. Inaugurato nel 1921, ha una capienza di 6 700 posti a sedere[226]. È dedicato aGiovanni Mari, presidente dell'A.C. Legnano dal 1952 al 1954 e dal 1979 al 1987.

Lo stadio Giovanni Mari, prima della corsa dei cavalli del Palio, è teatro dell'ultima fase della sfilata storica oltre che degli eventi propedeutici alla gara ippica, come gli onori alCarroccio e lacarica dei figuranti che impersonano laCompagnia della Morte, che fu fatta, secondo la leggenda, dalla compagine militare guidata daAlberto da Giussano durante labattaglia di Legnano[227][228].

Il 2 luglio 1994 lo stadio Giovanni Mari ha ospitato ilXIV Superbowl Italiano, vinto daiFrogs Legnano suiRhinos Milano per 37 a 27, grazie al quale i legnanesi hanno conquistato il loro quinto scudetto[229].

Di rilevanza storica è anche ilcampo di via Lodi, impianto sportivo che fu campo di gioco casalingo dell'A.C. Legnano dal 1913 al 1921 e che divenne in seguito centro di allenamento e campo casalingo delle formazioni giovanili lilla[230]. In seguito il campo di via Lodi è stato trasformato in bocciodromo comunale[231].

Lo stadio Peppino Colombo in via Cesare Battisti ospita alcuni tornei giovanili di calcio oltre alle partite casalinghe delBaseball Softball Club Legnano[232]. Vi si sono svolte competizioni internazionali come i campionati europei e laCoppa delle Coppe di softball[233].

Note

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Esplicative

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  1. ^L'istituzione del comune di Legnano coincide con l'approvazione dei suoi primistatuti, che avvenne nell'anno 1261.
  2. ^Altitudine del municipio. Cfr.Legnano: clima e dati geografici.
  3. ^Legnàn ha origini più colte, mentreLignàn è la versione più popolare: questa distinzione però è andata scomparendo durante il XX secolo, ed ora la sola dizione utilizzata è la prima. VediProfilo storico della città di Legnano, 1984, p. 19.
  4. ^Si veda in particolare Giorgio D'Ilario,Dizionario legnanese - Proverbi e modi di dire dialettali - Con un'introduzione sulle parlate dall'Olona al Ticino, 1991. "Si ebbe dunque subito una prima diversificazione del latino dovuta alle abitudini dei singoli popoli conquistati, ossia al diverso sostrato linguistico. La valutazione di questo elemento ha dato luogo ad ampie discussioni. Un tempo si credeva di poterlo facilmente determinare in questa o quella caratteristica fonetica; oggi si procede in questo campo con più dubitosa cautela" (ivi, p. 32).
  5. ^Ilcampionato italiano di ciclismo su strada si è svolto sia in prova unica che a prove multiple. Dal 1885 al 1914, nel 1937 e 1938, dal 1941 al 1946, nel 1950, dal 1959 a 1961 e definitivamente dal 1966 si è disputato in prova unica su percorsi appositamente allestiti o in concomitanza con altre classiche del calendario nazionale. Nelle edizioni a prove multiple, dal 1919 al 1936, nel 1939 e 1940, dal 1947 al 1949, dal 1951 al 1958 e dal 1962 al 1965, venivano conteggiati punti ottenuti in determinate classiche nazionali tra cui, in alcune occasioni, la Coppa Bernocchi.

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Aree protetteParco locale del bosco di Legnano ·Parco regionale Campo dei Fiori ·Parco del Medio Olona ·Parco dei Mulini ·Parco Rile Tenore Olona ·Parco Valle del Lanza
StoriaAlluvione della Lombardia del 1995 ·Canale Vetra ·Cavo Diotti ·Darsena di Milano ·Dipartimento d'Olona ·Mura romane di Milano ·Mura medievali di Milano ·Uso dell'acqua del fiume Olona
ArchitetturaMulini ad acqua sul fiume Olona
IndustriaTela olona
SportCanottieri Olona ·Cinque Mulini
Comuni attraversati
dall'Olona settentrionale
Cairate ·Canegrate ·Castellanza ·Castelseprio ·Castiglione Olona ·Fagnano Olona ·Gorla Maggiore ·Gornate Olona ·Gorla Minore ·Induno Olona ·Legnano ·Lonate Ceppino ·Lozza ·Malnate ·Marnate ·Milano ·Nerviano ·Olgiate Olona ·Parabiago ·Pero ·Pregnana Milanese ·Pogliano Milanese ·Rho ·San Vittore Olona ·Solbiate Olona ·Valganna (comune) ·Varese ·Vedano Olona
Comuni attraversati
dall'Olona meridionale
Belgioioso ·Bornasco ·Ceranova ·Copiano ·Corteolona e Genzone ·Costa de' Nobili ·Cura Carpignano ·Filighera ·Lardirago ·Roncaro ·Sant'Alessio con Vialone ·San Zenone al Po ·Siziano ·Spessa ·Torre de' Negri ·Vidigulfo ·Vistarino ·Zeccone
EntiConsorzio del fiume Olona
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