Il comune fa parte della Regione Agraria n° 3, sulle Colline del Verbano orientale. Inoltre fa parte dell'Unione dei comuni del Medio Verbano e deiComuni della costa fiorita.
Nel territorio comunale ricade l'Eremo di Santa Caterina del Sasso, uno dei monumenti più noti della provincia di Varese, costruito su un costone roccioso in riva al lago Maggiore; il comune ne adotta l'effigie all'interno del proprio stemma municipale.
Il paese è famoso per avere dato i natali al più grande attaccante della storia della Nazionale italiana di calcio,Luigi Riva.
Leggiuno occupa una zona collinare. Il territorio del comune risulta compreso tra i 193 e i 326 metri sul livello del mare.L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 133 metri.Dista circa 21 km daVarese, capoluogo dell'omonima provincia a cui appartiene il comune. Leggiuno ha un grado disismicità molto bassa, infatti appartiene alla Zona 4 classificata dallaProtezione Civile comeirrilevante. Essendo situato sulLago Maggiore, gode del suo benefico clima. In particolar modo le frazioniArolo e Reno sono considerate centri climatici.
L'origine del nome Leggiuno è molto antica, e sono parecchie le supposizioni al riguardo. Un'ipotesi poco affidabile dice che derivi daLegio-una (da cuiLegiunum), ovvero una legione diGiulio Cesare che si era fermata in questa zona. Secondo un'altra ipotesi deriverebbe invece daDunum (colle) e un nome proprio di persona, pare una divinità panceltica. L'ipotesi più sicura sostiene che derivi dal celtico, dalle paroleLeze (ai piedi)dunum (colle), ovveroai piedi del colle, probabilmente il colle presente nella località Mirasole, dato che nelMedioevo la località è attestata per iscritto comeLezeduno.[5]
L'esistenza di molti ghiacciai in territorio leggiunese rese pressoché problematica e talvolta impossibile la presenza di vita umana nelperiodo preistorico a Leggiuno. Solo nelXIX secolo, precisamente nel1864, furono rinvenute tra Leggiuno eMombello alcuni resti di palafitte, frammenti di vasi, armi, utensili e residui di pasti, tutti riconducibili al periodo delNeolitico. Alla fine delXIX secolo nella frazione Marzaro di Leggiuno fu ritrovata una tomba rettangolare, e dopo di questa sbucarono altre tombe, contenenti antichi vasi in terracotta. Nella metà delXX secolo, anni '50, a qualche centinaio di metri a sud dell'Eremo di Santa Caterina del Sasso, nella zona soprannominata“Bus di Curnàa”, comparirono cocci ceramici dell'Età Romana: nella stessa zona furono recuperati delle ossa di piccoli animali. Nella frazione diArolo, invece, nel1964, gli archeologi portarono alla luce alcuni reperti dell'Età del Bronzo. Tra questi, in particolare, furono ritrovati uno spillone, una lancia, un bracciale, unatorque di bronzo e persino uno spuntone di un'asta, grazie alla quale si è potuto ipotizzare che nel periodo ascrivibile al 2200-2000 a.C. presso la suddetta frazione fu realizzato unsepolcreto.
Alcuni resti di una plausibile lottapunica svoltasi nella zona sono individuabili sul sagrato della odierna chiesa romanica dei SS. Primo e Feliciano. Per quanto riguarda gli anni delle dominazioni barbariche, l'unico segno plausibile di quel periodo è stata una tomba rettangolare in roccia dolomitica, reperita sul monte Piaggio nella frazione di Arolo.Un documento rinvenuto attesterebbe che Eremberto, al tempovassallo dell'imperatoreLotario, traslò nell'allora chiesa di S. Siro, l'attuale chiesa dei SS. Primo e Feliciano, i resti, per l'appunto, dei suddettisanti. Questi gli erano stati donati dapapa Sergio II.
Leggiuno divenne un comune indipendente e sede di unapretura delfeudalesimo e di una corte nel periodo relativo all'impero diBerengario I. La peste a quei tempi inflisse duri colpi inItalia e non risparmiò il popolo leggiunese: il piccolo borgo di Leggiuno perse, nel 1554 e nel 1630, una considerevole parte del popolo. Per tornare ad essere nuovamente un centro importante, Leggiuno dovette aspettare la fine del ‘800 quando il numero di abitanti si attestò tra i 700 e gli 800. Fino al 1927 Leggiuno era parte del circondario diVarese, allora sito inProvincia di Como. Il circondario di Varese fu abolito, come tutti i circondari italiani, nel 1927, nell'ambito della riorganizzazione della struttura statale voluta dal regime fascista, e Leggiuno venne così inserita nella neocostituitaprovincia di Varese. Contemporaneamente allo scorporamento, Leggiuno si unisce agli ex comuni diArolo,Ballarate,Cellina e all'attuale comune diSangiano, replicando un analogo provvedimento diNapoleone di più di un secolo prima e poi annullato dallaRestaurazioneaustriaca. Nel 1963, infine, Sangiano diventa un comune autonomo ma Leggiuno conserva Arolo, Ballarate e Cellina come sue frazioni.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica n. 2217 del 9 febbraio 1983.[6] Nello stemma è raffigurata una vedutaal naturale dell'eremo di Santa Caterina del Sasso, con l'aggiunta di cinque stelle auree a sei punte nella parte inferiore.
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di giallo.
Un tempo Leggiuno era a capo dell'omonima pieve, parte della grandediocesi di Milano. Attualmente è parte della zona pastorale diVarese,decanato diBesozzo e nel suo territorio comprende due parrocchie, Santo Stefano protomartire in Leggiuno e Santi Carlo e Pietro martire inArolo, la prima delle quali conta ben sei luoghi di culto. Insieme alle vicine parrocchie di Sant'Andrea apostolo inSangiano e di Santo Stefano protomartire inMonvalle, Leggiuno è parte di unaComunità pastorale.
Laparrocchiale di Santo Stefano è stata oggetto di una radicale ristrutturazione e ampliamento nel corso del XIX secolo, lavori al termine dei quali, nell'estate 1894, la chiesa è stata consacrata dall'allora vescovo di Paviamons. Agostino Gaetano Riboldi. L'intervento ha coinvolto anche la torre campanaria, eretta sulla precedente romanica.
Lachiesa diArolo dedicata a San Carlo e San Pietro da Verona fu edificata lungo il XVI secolo e custodisce un organo risalente alla metà dell'Ottocento, opera di Fortunato Ossola, artigiano proveniente da Groppello.
Tra gli altri edifici sacri spicca l'Eremo di Santa Caterina del Sasso, costruito su una roccia che si affaccia direttamente sul lago. Particolarmente suggestive sono la Sala dell'antico Refettorio dei frati, le cappelle medievali del Beato Alberto Besozzi, di Santa Maria Nova, di Santa Caterina e di San Nicolao, anticamenti luoghi distinti tra loro e poi unificati a fine Cinquecento in un'unica bella chiesa.
Chiesa dei Santi Primo e Feliciano (sec. IX)
lachiesa dei Santi Primo e Feliciano è risalente al X secolo. Costruita su un preesistente edificio di culto pagano lungo il secolo VIII per iniziativa del franco Eremberto e inizialmente dedicata al santo vescovo Siro, nell'846 vide la traslazione delle reliquie dei martiri Primo e Feliciano avute in dono dal papa durante un pellegrinaggio a Roma. La chiesa assunse allora il nome dei due martiri, nei secoli successivi ricostruita secondo le attuali forme romaniche. Preceduto da un piccolo sagrato che contiene are romane e epigrafi d'età alto-medievale, l'edificio ha una facciata a capanna con portale e colonne di recupero, con capitelli provenienti dalla chiesa antica; l'oculo centrale profilato in laterizio è quattrocentesco come il portale dall'arco gotico. Il campanile, la cui accurata muratura è ben conservata, è stato invece edificato nell'XI secolo. L'interno della chiesa è rettangolare, con aula gotica coperta da doppia volta a crociera con costoloni. Il perimetro sembra essere quello della prima chiesa alto-medievale.
Le altre tre chiese presenti nel territorio di Leggiuno sonoMaria Stella Maris, edificata negli anni Cinquanta del secolo scorso in località diCellina;Santa Maria Assunta, costruita alla fine degli anni trenta;Cuore Immacolato di Maria, risalente agli anni Cinquanta.
Il comune è ricco di boschi e sentieri boschivi. Questi sono tutti pedalabili per l'80% circa. Infatti vengono organizzate dalla Pro Loco del Comune gare ciclistiche di mountain bike anche in ambito regionale. Leggiuno è anche uno dei pochi comuni inLombardia ad aver aderito al progetto diGreenpeaceCittà amiche delle foreste.
Leggiuno è attraversato dal "Sentiero del Verbano" (Sesto Calende -Laveno-Mombello) che costituisce la prima realizzazione del progetto Vie Verdi dei Laghi. Questo sentiero è identificato con la sigla VB su tutta la segnaletica verticale. Inoltre, è attraversato dall'Anello di Santa Caterina, nella fascia costiera compresa tra Laveno-Mombello eMonvalle, interessando quello che si può considerare il gioiello storico-architettonico della provincia di Varese: l'Eremo di Santa Caterina del Sasso.
Gli stranieri residenti nel comune sono 298, ovvero l'8,3% della popolazione (la terza percentuale più alta tra i comuni della provincia). Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[8]:
La stragrande maggioranza della popolazione è cristiana cattolica. L'immigrazione di cittadini comunitari ed extra-comunitari ha portato all'insediamento di minoranze di musulmani e ortodossi.
Reno è una frazione costiera di Leggiuno che ospita l'Eremo di Santa Caterina del Sasso.Reno è considerata la St. Tropez del Lago Maggiore, grazie alla sua magnifica spiaggia in riva al lago .
Ballarate (Ballaraa inlombardo) si trova tra la frazione di Baraggia e Arolo. Fu a più riprese capoluogo comunale, dapprima a sé stante, poi in unione con altre località limitrofe, sotto i nomi di Bosco con Ballarate, Bosco con Marzano-Chirate-Ballarate e Bosco di Gavirate.
Bosco (Bùsch inlombardo occidentale), così chiamata in ragione della sua natura rigogliosa, sorge traMonvalle e la frazione diArolo. Località particolarmente panoramica sulLago Maggiore, perse l'autonomia comunale nelXVIII secolo, finendo dapprima sotto Ballarate (nel comune noto alternativamente come Bosco con Ballarate, Bosco con Marzano-Chirate-Ballarate e Bosco di Gavirate), poi sotto Leggiuno dapprima nelXIX secolo e poi definitivamente (dopo l'ulteriore periodo comunale di Ballarate) dal 1927.
Cellina, (Scilena inlombardo occidentale) si trova tra Arolo e Reno. Il territorio è dominato da due colline: Motta Cipollina e monte di Ballarate. La prima la divide ad occidente dal lago Maggiore, mentre l'altra la separa dall'abitato di Ballarate. Sul culmine di quest'ultima si trovano le rovine di una torre di guardia di un castello Longobardo. Al suo interno vi si trova la chiesa dedicata a san Rocco(patrono del paese) del secolo XX oggi sconsacrata e la chiesa dedicata a santa Maria Stella Maris, edificata negli anni '50 del XXI secolo.
La frazione Ghirate (Ghiràa inlombardo occidentale, anche detta Chirate) si trova tra Bosco, Marzaro e Baraggia. Amministrativamente legata a Ballarate, entrò a far parte di Leggiuno dapprima nelXIX secolo e poi definitivamente dal 1927.
Marzaro (Marsàr inlombardo occidentale, anche detta Marzano) si trova tra la località Bosco e la località Baraggia. Amministrativamente legata a Ballarate, entrò a far parte di Leggiuno dapprima nelXIX secolo e poi definitivamente dal 1927.
Mirasole (Mirasô inlombardo occidentale) si trova tra la frazione diReno e il comune diLaveno-Mombello. Il colle presente in questa località potrebbe aver dato origine al nome del comune di Leggiuno. Anche qua è possibile ammirare una vista sulLago Maggiore.
Sul territorio sono presenti attività economiche industriali, metalmeccaniche e tessili. Molto presente l'artigianato locale, la ristorazione e il turismo grazie alle spiagge di Arolo e Reno.
Attualmente la linea Luino-Oleggio è utilizzata quasi esclusivamente per il trasporto merci e pertanto i treni passeggeri in servizio (che fermano quindi anche a Leggiuno-Monvalle) sono attualmente limitati a due sole coppie al giorno.
I servizi di autobus di linea interurbani sono gestiti dalle societàSila s.p.a. eNicora e Baratelli e collegano Leggiuno a molteplice località, tra cuiLaveno-Mombello,Varese,Gavirate,Caravate,Ispra. Inoltre, assicurano il collegamento tra le varie frazioni.
Fino al1927, Leggiuno era un comune autonomo sito inProvincia di Como.Nel 1927 Leggiuno (come gran parte dei comuni della provincia di Varese) viene scorporato dallaProvincia di Como e inserito nella appena istituitaProvincia di Varese. Contemporaneamente allo scorporamento, sempre nel 1927, si è unito al Comune diSangiano e alle frazioni diArolo,Ballarate eCellina nel comune di Leggiuno-Sangiano, un tempo anch'esse comuni autonomi. Successivamente, nel 1963, Leggiuno si è nuovamente separato daSangiano, conservando Arolo, Ballarate e Cellina come frazioni.