Lazzaretto di Crotone | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Località | Crotone |
Indirizzo | Viale Antonio Gramsci, 106 |
Coordinate | 39°04′24.39″N 17°07′46.57″E39°04′24.39″N,17°07′46.57″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | XVI secolo |
Inaugurazione | XVII secolo |
Uso | Sala comunale |
Realizzazione | |
Proprietario | Comune di Crotone |
Modifica dati su Wikidata ·Manuale |
Illazzaretto di Crotone, un tempo noto comemonastero deiCarmelitani[1], è un edificio storico diCrotone adibito in passato alebbrosario per il ricovero dei degenti colpiti damalattie infettive econtagiose quali ad esempio lapeste, ilcolera e lamalaria[2].
Il lazzaretto fu impiegato durante diverseepidemie che colpirono la città, tra cui lapeste del 1656 (che causò la morte di circa la metà della popolazione crotonese), l'epidemia dicolera del1835, l'epidemia difebbre tifoide del1867 e infine una nuovaepidemia di colera nel1887.
Il complesso monasteriale, in origine situato fuori le mura della città e vicino ai conventi di Santa Maria del Soccorso e di Santa Maria delle Grazie, venne edificato intorno alla seconda metà delXVI secolo nei pressi della spiaggia, sulla strada che conduceva aCapo Colonna[3]. Un atto notarile del1578 documenta la donazione di una casa palaziata al monastero dedicato aDivae Mariae de Monte Carmelo in parrocchia di San Giorgio. Nei primi anni delSeicento il convento fu ampliato, segnalato da una data incisa in una pietra del portale della chiesa nel1609.
La chiesa in origine ospitava un altare in rozza muratura e si affiancava a una modesta costruzione a due piani con rare piccole finestre che si affacciavano sul mare. Durante questo periodo, la comunità era guidata dalpadre maestroGirolamo Salviati, noto per la scomparsa di unmanoscritto inlatino sulla storia della città. Numerosi soldati spagnoli dellaguarnigione delcastello, particolarmente devoti all'ordine dei Carmelitani, trovarono sepoltura nella chiesa.
Il convento fu saccheggiato daiturchi ottomani nel1633 e devastato nuovamente dopo ilterremoto del 1638. Abbandonato e in rovina, fu soppresso nel1652 perbolla dipapa Innocenzo X, e le sue rendite furono destinate al sostentamento del nuovo seminario di Crotone dal vescovoGeronimo Caraffa nel1669.
Nel1672, su richiesta della confraternita del Carmine, che aveva continuato ad esistere nonostante la soppressione del convento, la chiesa fu benedetta nuovamente e destinata alla celebrazione di messe settimanali, evidenziando l'ardore di devozione della confraternita verso ilCarmelo.
Nel tardoSeicento, la chiesa fu utilizzata come deposito per le merci recuperate da naufragi e come lazzaretto per isolare i naufraghi sospetti dipeste. Venne anche utilizzata come rifugio per persone ricercate dalla giustizia.
NelXIX secolo, durante l'epidemia di colera del1887, l'ex convento – ormai noto comelazzaretto – fu utilizzato come ospedale per isolare e trattare i malati dicolera. Questo periodo segna una trasformazione significativa nell'uso del complesso da luogo di culto e vita comunitaria a centro di quarantena e cura durante una delle molte crisi sanitarie che hanno colpito l'Europa nel corso dei secoli.
Danneggiato dalterremoto del 1832 e abbandonato nel tempo, il complesso fu ristrutturato tra il1911 e il1912 e parte delle vecchie mura furono utilizzate come fondamenta per un nuovo edificio di culto. Un inventario dei beni comunali del1936 descrive l'ex lazzaretto come un fabbricato utilizzato per l'isolamento durante le epidemie, sottolineando la sua importanza come struttura per la salute pubblica.
L'edificio si presenta apianta rettangolare su due piani e ad unicanavata, con delle piccole finestre rivolte verso il mare[4].
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