Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Lazzaretto di Crotone

Coordinate:39°04′24.39″N 17°07′46.57″E39°04′24.39″N,17°07′46.57″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Abbozzo
Questa voce sugli argomenti Crotone e architetture della Calabria è solo unabbozzo.
Contribuisci a migliorarla secondo leconvenzioni di Wikipedia.
Lazzaretto di Crotone
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Calabria
LocalitàCrotone
IndirizzoViale Antonio Gramsci, 106
Coordinate39°04′24.39″N 17°07′46.57″E39°04′24.39″N,17°07′46.57″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI secolo
InaugurazioneXVII secolo
UsoSala comunale
Realizzazione
ProprietarioComune di Crotone
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Illazzaretto di Crotone, un tempo noto comemonastero deiCarmelitani[1], è un edificio storico diCrotone adibito in passato alebbrosario per il ricovero dei degenti colpiti damalattie infettive econtagiose quali ad esempio lapeste, ilcolera e lamalaria[2].

Il lazzaretto fu impiegato durante diverseepidemie che colpirono la città, tra cui lapeste del 1656 (che causò la morte di circa la metà della popolazione crotonese), l'epidemia dicolera del1835, l'epidemia difebbre tifoide del1867 e infine una nuovaepidemia di colera nel1887.

Storia

[modifica |modifica wikitesto]

Il complesso monasteriale, in origine situato fuori le mura della città e vicino ai conventi di Santa Maria del Soccorso e di Santa Maria delle Grazie, venne edificato intorno alla seconda metà delXVI secolo nei pressi della spiaggia, sulla strada che conduceva aCapo Colonna[3]. Un atto notarile del1578 documenta la donazione di una casa palaziata al monastero dedicato aDivae Mariae de Monte Carmelo in parrocchia di San Giorgio. Nei primi anni delSeicento il convento fu ampliato, segnalato da una data incisa in una pietra del portale della chiesa nel1609.

La chiesa in origine ospitava un altare in rozza muratura e si affiancava a una modesta costruzione a due piani con rare piccole finestre che si affacciavano sul mare. Durante questo periodo, la comunità era guidata dalpadre maestroGirolamo Salviati, noto per la scomparsa di unmanoscritto inlatino sulla storia della città. Numerosi soldati spagnoli dellaguarnigione delcastello, particolarmente devoti all'ordine dei Carmelitani, trovarono sepoltura nella chiesa.

Il convento fu saccheggiato daiturchi ottomani nel1633 e devastato nuovamente dopo ilterremoto del 1638. Abbandonato e in rovina, fu soppresso nel1652 perbolla dipapa Innocenzo X, e le sue rendite furono destinate al sostentamento del nuovo seminario di Crotone dal vescovoGeronimo Caraffa nel1669.

Nel1672, su richiesta della confraternita del Carmine, che aveva continuato ad esistere nonostante la soppressione del convento, la chiesa fu benedetta nuovamente e destinata alla celebrazione di messe settimanali, evidenziando l'ardore di devozione della confraternita verso ilCarmelo.

Nel tardoSeicento, la chiesa fu utilizzata come deposito per le merci recuperate da naufragi e come lazzaretto per isolare i naufraghi sospetti dipeste. Venne anche utilizzata come rifugio per persone ricercate dalla giustizia.

NelXIX secolo, durante l'epidemia di colera del1887, l'ex convento – ormai noto comelazzaretto – fu utilizzato come ospedale per isolare e trattare i malati dicolera. Questo periodo segna una trasformazione significativa nell'uso del complesso da luogo di culto e vita comunitaria a centro di quarantena e cura durante una delle molte crisi sanitarie che hanno colpito l'Europa nel corso dei secoli.

Danneggiato dalterremoto del 1832 e abbandonato nel tempo, il complesso fu ristrutturato tra il1911 e il1912 e parte delle vecchie mura furono utilizzate come fondamenta per un nuovo edificio di culto. Un inventario dei beni comunali del1936 descrive l'ex lazzaretto come un fabbricato utilizzato per l'isolamento durante le epidemie, sottolineando la sua importanza come struttura per la salute pubblica.

Struttura

[modifica |modifica wikitesto]

L'edificio si presenta apianta rettangolare su due piani e ad unicanavata, con delle piccole finestre rivolte verso il mare[4].

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^Cfr.Pesavento.
  2. ^Ministero della Marina, p. 37.
  3. ^Artaserse, p. 20.
  4. ^Artaserse, cit. 20- 21.

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
Crotone
GeneraleDistretto telefonico 0962
StoriaStoria di Crotone ·Crotone (mitologia) ·Scuola pitagorica ·Battaglia della Sagra ·Battaglia di Capo Colonna ·Battaglia di Crotone ·Faida di Crotone ·Incidente ferroviario di Crotone
ArcheologiaArea archeologica di Capo Colonna ·Area archeologica statale di Parco Pignera
MuseiMuseo archeologico nazionale di Crotone ·Museo civico di Crotone ·MACK
Quartieri e frazioniApriglianello ·Carpentieri ·Papanice ·Tufolo
IstruzioneIstituto tecnico industriale Guido Donegani ·Liceo classico Pitagora
Luoghi di cultoCattedrale di Santa Maria Assunta ·Chiesa di Santa Chiara ·Chiesa dell'Immacolata ·Chiesa di Santa Maria Prothospataris ·Chiesa di San Giuseppe ·Santuario di Santa Maria di Capo Colonna ·Chiesa di Gesù e Maria ·Chiesa di Santa Veneranda (sconsacrata) ·Ex chiesa del Santissimo Salvatore
Luoghi pubbliciVilla comunale di Crotone
EdificiCastello di Carlo V ·Ex lazzaretto ·Palazzo Barracco ·Palazzo Gallucci ·Torre di Nao
TrasportiStazione di Crotone ·Aeroporto di Crotone ·Strada statale 106 Jonica ·Porto di Crotone ·Autolinee Romano
SportF.C. Crotone ·Achei Crotone ·Rari Nantes Crotone ·Stadio Ezio Scida ·PalaMilone ·PalaKrò
EventiFestival dell'Aurora ·Premio Crotone(cessato)
Personalitàvedi categoria
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lazzaretto_di_Crotone&oldid=142302880"
Categorie:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp