È la seconda regione italiana per popolazione (dopo laLombardia), mentre figura al nono posto per estensione territoriale. Confina a nord-ovest con laToscana, a nord con l'Umbria, a nord-est con leMarche e l'Abruzzo e a sud-est con ilMolise e laCampania. A sud-ovest invece è bagnato dalmar Tirreno. Al suo interno è presente la piccolaenclave dellaCittà del Vaticano. Nella remota antichità il Lazio (Latium) comprendeva soltanto una parte limitata dell'attuale regione, compresa tra il corso inferiore delTevere, ilmar Tirreno, lepaludi pontine e imonti Sabini.[6]
Il Lazio, regione dell'Italia centrale, si colloca sul versante medio-tirrenico e occupa17232km² di territorio italiano, estendendosi dagliAppennini almar Tirreno. Il territorio non presenta caratteristiche fisiche omogenee, anzi si caratterizza per la sua eterogeneità, con prevalenza di zone montuose e collinari, e le pianure si trovano perlopiù in prossimità della costa. È una regione prevalentemente collinare: il 54% del suo territorio è occupato da collina, il 26% da montagna ed il restante 20% da pianura.
Partendo dal nord ovest della regione, troviamo tre distinti gruppi montuosi di modeste dimensioni: iMonti Volsini, iMonti Cimini e iMonti Sabatini. Caratteristica comune di questi gruppi montuosi è la loro origine vulcanica, testimoniata, oltre che dagli elementi geologici, dalla presenza, in ciascuno di questi, di un lago; ilLago di Bolsena sui Volsini, ilLago di Vico sui Cimini ed ilLago di Bracciano sui Sabatini. Questi gruppi montuosi degradano dolcemente verso lapianura Maremmana ad ovest, e verso lavalle del Tevere ad est, le duepianure laziali più settentrionali. LaMaremma trova qui il suo limite meridionale, neiMonti della Tolfa.
Anche i Colli Albani, alture di modeste dimensioni, sono di origine vulcanica, e anche qui i laghi di origine vulcanica sono numerosi: i laghiAlbano e diNemi, i bacini lacustri ormai prosciugati diAriccia,Valle Marciana (Grottaferrata),Pantano Secco (Monte Compatri),Prata Porci (Tuscolo) e Castiglione (o lago diGabii). La zona di Roma è occupata dall'Agro Romano che continua verso meridione, sempre seguendo la linea costiera, nell'Agro Pontino, che fino alla bonifica operata dal1930 al1940, era ricoperto dapaludi.
Lacosta laziale è molto regolare, bassa e sabbiosa; nonostante questo sono presenti delle "sporgenze", come il Capo Linaro a sud diCivitavecchia, la foce delTevere tra i comuni di Roma eFiumicino; a sud del fiume troviamo in successione il promontorio diAnzio eNettuno, ilMonte Circeo che si erge isolato tra mare e terra, ed il promontorio diGaeta, in prossimità del confine con la Campania. Davanti aSan Felice Circeo si trova l'arcipelago Ponziano, composto da sei piccole isole, tutte di origine vulcanica.
IlTevere è il fiume principale della regione; vi arriva dall'Umbria, prima con un andamento verso sud-est, ma che poi piega, verso sud-ovest, per attraversare tutto l'agro romano fino al mare. I principali tributari del Tevere sono ilPaglia e ilTreja, dalla parte destra, ilNera e l'Aniene dalla parte sinistra.
Più a sud, con un andamento che ricorda quello del Tevere troviamo ilSacco e ilLiri-Garigliano, mentre nella parte settentrionale della regione si trovano altri fiumi minori come laFiora, laMarta e l'Arrone, che scendono direttamente al mare con un corso relativamente breve.
Il clima della regione, monitorato da varie decine di stazioni meteorologiche (molte delle quali gestite dall'Ufficio idrografico e mareografico regionale del Lazio), presenta una notevole variabilità da zona a zona. In generale, lungo la fascia costiera, i valori di temperatura variano tra i 9-10 °C di gennaio e i 24-25 °C di luglio; le precipitazioni sono piuttosto scarse lungo il tratto costiero settentrionale (i valori minimi inferiori ai 600 mm annui si registrano nellaMaremma, nel comune diMontalto di Castro, in prossimità del confine con laToscana) mentre si raggiungono valori attorno ai 1100 mm annui nella zona traFormia e il confine con laCampania.
Verso l'interno il clima è più continentale e, sui rilievi gli inverni risultano freddi e nelle ore notturne si possono registrare temperature piuttosto rigide, prossime allo zero ed anche inferiori. La provincia più fredda risulta essere quella diRieti, seguita da quelle diViterbo,Frosinone,Roma eLatina.
Le precipitazioni aumentano in genere con la quota e sono mediamente distribuite nelle stagioni intermedie e in quella invernale, con un'unica stagione secca, quella estiva: i massimi pluviometrici si registrano nell'area occupata dalla città diVelletri, con una media annuale di 1500 mm oltre che nei massicci montuosi posti al confine con l'Abruzzo, maggiormente esposti alle perturbazioni atlantiche (Monti Simbruini,Monti Cantari,Monti Ernici), raggiungendo valori anche superiori ai 2000 mm annui. D'inverno le precipitazioni sono in genere nevose dalle quote medie in su; sporadiche nevicate possono raggiungere iCastelli Romani e, in alcune rarissime occasioni, interessare anche i dintorni della città di Roma.
Con particolare riguardo all'eliofania, va inoltre segnalato che, fra le città capoluogo di regione,Roma risulta essere quella con il maggior numero di ore di sole e di giornate con cielo sereno nel corso dell'anno.
Ancor prima della nascita di Roma, questo territorio era chiamatoLatium, dai suoi abitantilatini. Secondo un'interpretazione, l'etnonimo deriverebbe dal latinolatus, ovvero "esteso", in riferimento al territorio pianeggiante abitato, messo a confronto con l'andamento soprattutto collinare e montuoso dell'Italia centrale.[8] SecondoVirgilio[9] Latium deriverebbe dal verbo "lateo" (esser nascosto, occultarsi), perché secondo la leggendaSaturno, scacciato daGiove, vi si sarebbe nascosto.Dopo il periodo dell'epoca repubblicana e con l'ordinamento di Augusto nell'epoca romana la regione, insieme allaCampania antica, andò a formare laregio I Latium et Campania, successivamente elevata aprovincia con il solo nome diCampania (da cui trae origine l'altro toponimoCampagna Romana).
La successiva storia del Lazio è profondamente segnata dallastoria di Roma, sia per quello che questa rappresentò per la regione nel suo millenario svolgersi, sia per ciò che questa storia determinò con il consolidarsi del potere temporale dellaChiesa cattolica, anche questo millenario, sia per il significato fortemente simbolico ed ideologico cheRoma venne ad esercitare per ilRegno d'Italia e ilfascismo, ma anche per la modernaRepubblica Italiana.
La fase storica è testimoniata dalla presenza di diversepopolazioni indoeuropee che si stanziarono nell'area laziale sin dalII millennio a.C.[12], tra cuiLatini (gli abitanti del Latium e ai quali il nome è connesso[13]),Sabini,Volsci,Ernici,Equi eAurunci che in epoche diverse si stanziarono nelle zone del Latium storico, mentre nella parte più settentrionale dell'attuale regione, ossia l'Etruria meridionale, si affermò la presenza degliEtruschi, la cui influenza risultò preponderante almeno fino alV secolo a.C..
DalV secolo a.C. fino alI secolo a.C. la storia del Lazio si identifica sempre più con quella della lotta per il predominio diRoma nei confronti delle altre popolazioni, che piano, piano, verranno assoggettate, ed assimilate all'elemento latino. L'ultimo sussulto di autonomia di queste genti si ebbe con laguerra sociale.
Per tutta la durata dell'epoca imperiale romana, il Lazio godette di una situazione di generale tranquillità, interrotta solo da episodiche guerre intestine per la conquista del trono imperiale. Il suo ruolo di centro dell'impero venne però sempre più ridimensionato, marginalizzato, a favore di altre regioni dell'impero, fino ad arrivare all'episodio della deposizione dell'ultimo imperatore d'occidente,Romolo Augusto da parte diOdoacre nel476, a cui si fa riferimento per segnare la fine dell'impero.
Il vuoto di potere nel Lazio, dopo alterne vicende seguenti alla caduta dell'impero, fu riempito dalla presenza della Chiesa cattolica, le cui vicende determinarono la storia di Roma e della regione fino alla presa di Roma nel1870. Passato nelVI secolo alDucato di Spoleto, con il regno diCarlo Magno il Lazio fece parte del cosiddetto "Sacro Romano Impero". Dopo la nuova disgregazione, nel1276, durante il papato diGregorio X, si tentò di accorpare i vari territorio laziali diVelletri,Anagni eRieti in un unico centro nelloStato della Chiesa, con sede amministrativa nellaCittà del Vaticano aRoma. Dopo un fallito tentativo diCola di Rienzo di portare nuovamente Roma a una repubblica, il Lazio fino all'Unità d'Italia rimase una sub-regione dello Stato della Chiesa. Dunque nel1870, con la presa simbolica diPorta Pia, il dominio papale cadde, eRoma fu proclamata capitale delRegno d'Italia il 3 febbraio1871.
Da questo momento la storia del Lazio si identifica quasi totalmente con la storia di Roma capitale del Regno d'Italia, con l'eccezione del periodo della grandebonifica delle paludi pontine, una epopea durata un decennio che segnerà la nascita di nuove città, prima tra tutteLittoria, l'odiernaLatina, e l'acquisizione di nuove terre produttive alla regione, seppur con il contestuale sacrificio di grandi estensioni di foresta planiziale, il cui ultimo lembo è protetto dal Parco Nazionale del Circeo. Nel1927 il Lazio assunse sempre più la connotazione dell'attuale regione (istituita nel1948), con decreto regio diBenito Mussolini, che annesse il territorio già esistente dell'ex Stato della Chiesa, aggiungendo laprovincia di Rieti, sottratta all'Umbria, inglobando l'exCircondario di Cittaducale, facente parte dell'Abruzzo, e annettendo l'AltaTerra di Lavoro, ovvero tutta l'area che va da Fondi a Sora passando per Sperlonga, Itri, Pico, Gaeta, Formia, Cassino, Aquino, Atina, Arpino, Sora. Furono così create laprovincia di Frosinone e quella diLatina, assieme aRieti[14].
Lo stemma rappresenta un ottagono regolare con un bordo di color oro; contiene cinque quadrati che riproducono gli stemmi delle 5 province e 4 triangoli che simboleggiano un nastro tricolore che le tiene unite.
Il gonfalone è di colore azzurro con lo stemma al centro, circondato dai seguenti oggetti, tutti di color oro: sopra una corona, sul lato sinistro una spiga, sul lato destro un ramo di quercia e sotto la dicitura "REGIONE LAZIO".
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza» — Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2010[17]
Il Lazio è una delle regioni più importanti per laculturaitaliana,europea emondiale, per i suoi contenuti storici, artistici, archeologici, architettonici e religiosi. L'immenso patrimonio ospitato dalla città diRoma è solo uno fra le centinaia di punti di interesse tra paesi, chiese, monasteri, monumenti e siti vari della regione.
Roma è principalmente nota per l'immenso patrimonio archeologico conservato dei fasti dellaRoma antica, rintracciabili principalmente tra i Sette Colli, tra cui ilPalatino, ilCampidoglio, l'Esquilino e ilQuirinale. Si calcola che la città avesse all'epoca un centinaio di templi[18] di diverso stile architettonico, tra quelli appartenenti all'età repubblicana e all'età imperiale.
Roma è principalmente nota per l'immenso patrimonio archeologico conservato dei fasti dellaRoma antica, rintracciabili principalmente tra i Sette Colli, tra cui ilPalatino, ilCampidoglio, l'Esquilino e ilQuirinale. Si calcola che la città avesse all'epoca un centinaio di templi[18] di diverso stile architettonico, tra quelli appartenenti all'età repubblicana e all'età imperiale.
Le principali aree di interesse archeologico sono:
Nepi: la Basilica Concattedrale Santa Maria Assunta,la Chiesa di San Pietro, la Chiesa del Carmine,il Museo Civico,il Castello dei Borgia con la sua maestosa torre
Ronciglione: la chiesa di Santa Maria della Provvidenza, la Cattedrale dei Santi Pietro e Caterina, la chiesa di Sant'Eusebio, la Rocca Medievale e illago di Vico
Cittàvolsca comeFrusna, dopo la conquista romana divenneFrùsino è posta nellaValle Latina. Dell'antico passato conserva l'anfiteatro romano, anche se nel corso dei secoli, specialmente nelMedioevo, ha cambiato il proprio aspetto da centro romano a cittadella medievale fortificata.
La Valle Latina, corrispondente parzialmente alla moderna provincia di Frosinone, fu definita da Gregorovius "la chiave del Regno di Napoli".[21]. Molti dei suoi centri sono caratterizzati dalla presenza di un castello o di una fortificazione. Discorso similare per le altre aree minori della provincia. Tra gli edifici più importanti:
Inaugurazione diLatina comeLittoria (18 dicembre 1932)
Fufondata nelventennio fascista il 18 dicembre1932[22], comeLittoria. Città con un impianto fortemente razionalista, dal punto di vista architettonico, assunse il nome attuale solo nel1945.
Accanto a questi, sono state istituite molte aree protette nella Regione, specialmente negli ultimi anni, assecondando e favorendo lo sviluppo di una maggior sensibilità alle problematiche relative alla conservazione del territorio, tra i cittadini. Tra questi i SIC, siti di interesse comunitario, di rilevante importanza in ambitoCEE riferiti alla regione biogeograficamediterranea[23].
L'uso vivo dei dialetti nel Lazio è sempre più in rarefazione, soprattutto nell'area metropolitana romana, dove al loro posto si sostituisce una variante regionale dell'italiano, caratterizzata dall'affricazione dellas davanti aconsonante nasale (insomma[ĩn.ˈʦõm.ma]), e dal raddoppiamento dellab e dellag (abile[ˈab.bi.le], regina[reʤ.ˈʤiː.na]). Diffusissima è l'apocope della sillaba finale della parola (ma' per "mamma",anda' per "andare" ecc.). Nellasintassi si registra l'uso dell'indicativo in dipendenza deiverba putandi ("credo che torna"), nellessico parole come "pupo", "caciara", "pedalini", "annamo". I dialetti resistono invece nell'uso nelle altre province della regione, e in generale dove è meno forte l'influsso linguistico della capitale.
I dialetti della regione Lazio sono classificati, tenendo conto la città diRoma che rappresenta una sorta diisola linguistica a sé stante, entro cinque aree fondamentali:
Area reatina. Essa comprende laprovincia di Rieti principalmente. Il dialetto parlato è il "sabino", di tipo mediano.
Area laziale centro-settentrionale. Riguarda una piccola parte dellacittà metropolitana di Roma e la parte delle province diFrosinone eLatina appartenuta alloStato Pontificio (area conosciuta storicamente ed istituzionalmente comeCampagna e Marittima), con ad esempio i comuni diFrosinone,Anagni,Fiuggi,Patrica e con quelli del versante "pontino" deiMonti Lepini ed Ausoni (ad es.Artena,Cori,Norma,Sezze,Priverno,Sonnino). Il dialetto parlato è ildialetto laziale centro-settentrionale[29] (impropriamente definito a livello popolare e mediatico "ciociaro"), ed anch'esso va inserito nell'elenco deidialetti mediani. Dell'anticoStato della Chiesa facevano parte ancheTerracina eSan Felice Circeo, ove vi sono parlate che prevedono soprattutto elementi "mediani", ma con un sistema vocalico meridionaleggiante,e in condizioni comunque diverse dal normale (caratteristica presente anche in altri comuni)[non chiaro]. L'area urbana diCisterna di Latina rappresenta un'area di transizione con l'area romanesca (substrato mediano/lepino e superstrato romanesco), inoltre tutta la zona deiColli Albani presenta subregioni affini all'area laziale, e subregioni affini all'area romanesca.
Area romanesca che comprendeRoma con estensione alla zona costiera traCivitavecchia e l'Agro Pontino. In quest'area è parlato ildialetto romanesco che deriva dalla toscanizzazione dell'arcaico dialetto laziale parlato a Roma: questo, anticamente di tipo mediano, si è profondamente trasformato maturando caratteristiche proprie radicalmente distinte dai dialetti mediani circostanti, risultando così (escluso in parte il lessico) più affine all'italiano e ai dialetti toscani. Con poche differenze è parlato anche nelle città diLatina,Sabaudia,Aprilia, e in buona partePontinia, anche se nell'Agro Pontino vi è anche l'utilizzo (sebbene in regresso) deldialetto veneto nellecomunità venetopontine e più in generale dovuto all'origine settentrionale dei pionieri della pianura bonificata.
Area laziale meridionale. Corrisponde a quella parte delle province di Frosinone e Latina appartenuta fino al 1927 allaTerra di Lavoro (nell'epoca pre-unitaria era parte delregno di Napoli). Il dialetto di questa zona è illaziale meridionale, è ditipo meridionale, molto simile aidialetti campani, con qualche elemento linguistico, in forma minoritaria, in accordo con le parlate "mediane" (dialetti laziale centro-settentrionale e romanesco). In ogni caso, le differenze tra i vari dialetti di quest'area sono più marcate rispetto a quelle delle altre aree. Rileviamo nella zona costiera o nei suoi pressi (Gaeta,Formia,Sperlonga,Fondi,Itri ecc.) e in alcuni punti della zona interna (es.Cassino,Sant'Apollinare,Pignataro Interamna,San Giorgio a Liri) un sistema vocaliconapoletano per ciò che concerne la vocale finale e a voltemolisano-pugliese per le vocali interne, mentre altre parlate sempre di comuni della zona interna (Castelforte,Minturno,Ausonia, e più a nord,Lenola) pur appartenendo ai dialetti meridionali hanno un sistema vocalico simile ai dialetti mediani.Peculiare è la situazione diCervaro, in cui il dialetto del centro storico è a base molisano-pugliese, più che napoletana[senza fonte]. Nel centro storico diGaeta si parla, sostanzialmente, il dialetto napoletano, poiché in esso risiedevano i funzionari amministrativi e militari delregno di Napoli. Il napoletano è parlato anche nelle isole diPonza e diVentotene.
Bersaglieri in parata lungo i Fori Imperiali, durante la Festa della Repubblica (2007)
IlNatale di Roma, il giorno in cuiRomolo avrebbe fondato la città nel753 a.C., viene festeggiato, il 21 aprile, con rappresentazioni in costume, eventi culturali e manifestazioni ludiche.
Per la festa religiosa delCorpus Domini aGenzano di Roma si svolge la tradizionaleinfiorata di Genzano, una manifestazione caratterizzata dall'allestimento di un tappeto floreale lungo il percorso della processione religiosa.
Il primo sabato dopo il 16 luglio, in occasione della ricorrenza dellaMadonna del Carmelo, aTrastevere a Roma si svolge laFesta de Noantri mentre nella città di Terracina si svolge la Festa del Mare in onore della stessa.
Il 4 settembre, aViterbo, si festeggiaSanta Rosa, compatrona della Città, ma l'evento si ha la sera precedente, il 3 settembre, quando si può assistere al trasporto dellaMacchina di Santa Rosa, un'imponente costruzione votiva trasportata daiFacchini di Santa Rosa.
Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'ISTAT[30], relativi al ciclo scolastico 2011/2012, nel Lazio erano presenti 1.832Scuole dell'infanzia, pubbliche e private, pari al 7.6% del dato nazionale, frequentate da 152.252 bambini, il 9% del dato nazionale.
Per quanto riguarda lascuola primaria, pubblica e privata, nello stesso periodo sono state censite 1.349 scuole, pari al 7,7% su scala nazionale, frequentate da 261.574 alunni, il 9,3% di quelli italiani.
Per quanto riguarda laScuola secondaria di primo grado in Italia (le ex scuole medie), pubbliche e private, le scuole erano 604, il 7,6% d'Italia, frequentate da 163.308 alunni, il 9,1% d'Italia.
A livello diScuola secondaria di secondo grado in Italia, solo istruzione pubblica, le scuole erano 640, il 9,1% d'Italia, frequentate da 246.726 studenti, il 9,3% del dato nazionale.
Ingresso all'Università "La Sapienza" diRomaL'Accademia di Belle Arti, a Frosinone, uno dei primi edifici italiani ad essere costruito in cemento armato antisismico
Roma rappresenta il maggior polo universitario della regione, avendo qui la sede diverse università, sia pubbliche sia private. La più nota, e la più grande per numero di iscritti è l'Università di Roma "La Sapienza", che oltre alle tantissime sedi periferiche a Roma, conta un polo succursale nelle città diLatina,Rieti eViterbo. La seconda università pubblica della capitale, per data di fondazione, è l'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", fondata nel1982, mentre al1992 risale la fondazione dell'Università degli Studi Roma Tre. Se oltre alle strutture pubbliche si considerano anche quelle private, la seconda università per anno di fondazione è laLUMSA che risale al1939. Altri poli universitari a Roma sono rappresentati dall'Università Campus Bio-Medico, dallaLUISS, dallaSan Pio V e dall'IUSM.
Il quinto periodo è quello dell'arte fascista, che dal1927 al1938 circa influenzò grandemente la nuova e moderna edilizia littoria, incentrata principalmente su monumenti pubblici, costruzioni di edifici dell'apparato governativo-economico delle città laziali e italiane, nonché ispiratrici di una forte propaganda.
Sino al tempio del governo diLucio Cornelio Silla (I secolo a.C.) soltanto alcune strutture maggiori diRoma come i templi erano in pietra con alcuni accenni di abbellimenti artistici, mentre il resto di gran parte degli edifici in legno. Con l'influsso cultuale dell'arte ellenistica furono costruiti nuovi templi in marmo e pietra, come iltempio di Giove Capitolino restaurato dopo un incendio. Alla stessa maniera dei Greci, i templi erano costituiti da un pronao, un naos e dal frontone decorato da pitture e bassorilievi, e principalmente grazie aCesare eAugusto ci fu l'esplosione vera e propria dell'arte romana non solo nell'Urbe, ma anche in città comePompei,Terracina,Tivoli eOstia antica. I romani tuttavia adottarono la tecnica scultorea come mezzo di propaganda politica, erigendo statue di generali, dei e imperatori, nonché facendo coniare monete con l'effige imperiale. Mentre dal principato di Augusto si andavano sviluppando anche i teatri, non più in legno, ma in pietra come ilteatro di Marcello e ilColosseo, nelle ville dei patrizi si andò sperimentando la tecnica della pittura, come si evince dalle case diPompei, specialmente laVilla dei Misteri e laCasa del Fauno, seguendo vari schemi. Gli archeologi per i vari stili artistici romani, hanno catalogato un passaggio di "quattro generazioni", iniziando da uno stile sobrio repubblicano, terminando con quello "barocco" imperiale.
Le primitive chiese inoltre furono edificate utilizzando il materiale dei templi pagani decadenti, a volte garantendo anche la conservazione quasi perfetta di essi, come i casi delPantheon, delTempio di Ercole Vincitore, e iltempio di Antonino e Faustina, che fu riutilizzato per la costruzione dellaChiesa di San Lorenzo in Miranda. Riguardo alla pittura, furono sperimentate nelle basiliche specialmente le tecniche delmosaico sacro, su ispirazione deiGreci, sia parietale che pavimentale, e della pittura parietale sacra, presente anche nellecatacombe.
Sviluppatosi nella metà delXV secolo fino alla prima metà del XVI, il rinascimento romano portò notevoli cambiamenti di stile nel settore scultoreo, monumentale e specialmente edilizio, con la costruzione di numerosi palazzi nobili sia di Roma che delle città laziali principali.
I massimi rappresentanti furonoGian Lorenzo Bernini,Caravaggio,Francesco Borromini,Pietro da Cortona eCarlo Rainaldi. Durante l'epoca dellaControriforma si sviluppò innanzitutto ilManierismo nel XVI secolo, e successivamente l'arte barocca, che ebbe terreno fertile a Roma e aNapoli. Bernini e Borromini al livello architettonico furono gli artisti più influenti, lavorando per monumenti pubblici, come piazze e fontane (Fontana della Barcaccia,Piazza Navona,Piazza San Pietro), ma specialmente per i pontefici e lechiese di Roma, tra le quali specialmenteSan Pietro in Vaticano. Bernini sperimentò la tecnica curvilinea delbaldacchino con colonne tortili, mentre Borromini progettò cupole secondo uno schema ovale, come l'esempio diSan Carlo alle Quattro Fontane. Tra le opere di Bernini al livello scultoreo ci sono anche gli esempi dell'Estasi di Santa Teresa e ilDavid, tra i più rappresentativi dell'esasperazione dello stile barocco per la ricercatezza dei particolari anatomici, il movimento, la prospettiva e il dinamismo, nonché specialmente l'impatto emotivo intento a colpire lo sguardo dell'osservatore.
Nel1926 alPolitecnico di Milano un gruppo di giovani architetti diedero vita al Manifesto del Razionalismo Italiano, proponendo un nuovo sistema dell'arte del costruire, influenzata fortemente dalfuturismo del primo'900. Mediante ilfascismo e i progetti diBenito Mussolini, l'arte fascista dal1927 si propagò per tutto il Lazio, innanzitutto aRoma, con la costruzione dellavia dei Fori Imperiali, l'apertura divia della Conciliazione presso ilVaticano, e successivamente la costruzione di vari edifici governativi nelle principali città laziali e italiane. Alcuni esempi sono laCasa del Fascio, ossia la sede dell'ente locale nelle varie città, caratterizzata dalla svettante torre littoria. L'espressione massima dell'arte fascista si ebbe con la costruzione dell'EUR a Roma nel1936, progettato dagli architettiLibera,Del Debbio,Terragni,Michelucci,Montuori eMuzio, e la fondazione di nuove città comeLatina (primaLittoria),Pomezia,Sabaudia,Pontinia eAprilia.
Inizialmente durante l'epoca romana i due principali filoni della musica erano i canti deicarmina convivalia e lenenie, legate all'ambiente sacro. Successivamente, con lo sviluppo della poesia nelI secolo a.C., poeti comeCatullo,Virgilio eTibullo adottarono le tecniche metriche della prosodia greca, legando i loro componimenti al canto in pubblico o in circoli privati.
Con l'ascesa al potere delPapato, venne introdotto il canto liturgico; in particolare ilcanto gregoriano perché attribuito apapa Gregorio Magno: tale canto è riconosciuto comecanto proprio della liturgia romana.[33] Durante laControriforma le cose non cambiarono, e fu ripristinato l'antica melica liturgica medievale. Inoltre fu fondata l'accademia nazionale di Santa Cecilia. NelXVII secolo Roma iniziò a diventare un salotto frequentato da molti artisti e compositori europei di fama comeMozart,Beethoven,Vivaldi,Rossini e altri, mentre negli ambienti più popolari si svilupparono canzoni popolaresche, insieme a maschere teatrali come ilRugantino. Tali musichette sono definiti gliStornelli romaneschi.
Nel campo musicale odierno, tradizionale è l'appuntamento per lafesta del primo maggio a piazza San Giovanni, dove le organizzazioni sindacali organizzano un concerto musicale dal vivo, a cui partecipano i più popolari interpreti musicali del momento. Dal2003 si è sempre più andato affermando ilTelecomcerto, anche se è mancata l'edizione del2008.
Il teatro aRoma ebbe fama intorno alVI secolo a.C., con le prime forme di spettacolo delle improvvisazioni deiFescennini. Successivamente vennero istituiti nel364 a.C. i primiludi scaenici, e uno dei primi scrittori teatrali fu il poetaLivio Andronico, che adattò per il pubblico romano tragedie greche diEuripide. Successivamente il teatro si sviluppò in due tronconi: il canone dellafabula praetexta e lafabula togatha, ossia rappresentazioni di argomento comico e tragico di ambientazione latina, assieme allefabulae cothurnatae e allepalliatae di argomento greco. Nella commedia i massimi rappresentanti furonoTito Maccio Plauto ePublio Terenzio Afro. Benché nella tragedia latina fossero già noti Pacuvio ed Accio, soloLucio Anneo Seneca riuscì ad avere fortuna nell'epoca imperiale grazie alle sue tragedie rielaborate dai principali tra tragici greciEschilo,Sofocle,Euripide. Dopo la caduta dell'impero, il teatro andò bandito durante l'affermazione delcristianesimo, fino a una riapparizione nelXVI secolo sotto forma di maschere comiche dellaCommedia dell'arte. Tuttavia nelXVIII secolo il teatro romano tornò in auge grazie almelodramma diPietro Metastasio, mentre nel1880 fu costruito ilTeatro dell'Opera di Roma. NelXX secoloEttore Petrolini fu uno dei principali mattatori del teatro romano del ['900, seguito daAldo Fabrizi eAnna Magnani, seguendo la scia del dialetto romanesco.
La cucina laziale è rappresentata in gran parte da quella romana, nella quale ci sono apporti di zone confinanti. La cucina laziale ha un'importante caratteristica: l'estrazione popolare. A Roma la cucina è di osterie, ricette fatte con cibi poveri.
In termini assoluti il Lazio è la 2ª regione d'Italia perPIL prodotto dopo la Lombardia[35], mentre in termini di PIL per abitanti, il Lazio è la quarta regione secondo i dati del 2007, la quinta regione secondo i dati del 2008.
2013
2014
2015
2016
2017
Lazio
181.204,9
181.750,8
183.417,6
190.600,4
193.796,8
Nel 2019 le imprese sono 657.855, il 10,8% del totale nazionale.
Peraltro il PIL laziale non è prodotto omogeneamente sia dal punto di vista territoriale, vista la preponderanza dell'economia romana rispetto a quella degli altri territori provinciali, sia dal punto di vista dei settori produttivi, visto che gran parte del PIL è prodotto dal settore dei servizi, in proporzione maggiore rispetto al dato nazionale.
A livello regionale il tasso di occupazione della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni aggiornato al 2024 è del 64% ed è leggermente superiore rispetto al corrispondente dato nazionale (62,2%). Di seguito sono riportati i valori dei tassi di occupazione che si registrano nelle singole province.[36]
2019
2020
2021
2022
2023
2024
Lazio
61,1%
59,4%
59,8%
61,8%
63,2%
64%
Viterbo
54,5%
54,6%
56,3%
58,4%
58%
63,9%
Rieti
59%
57,6%
57,7%
58,4%
61,8%
62,7%
Roma
64%
61,5%
61,3%
63,6%
65,3%
65,8%
Latina
54,3%
54,1%
55,1%
55,5%
57,2%
56,2%
Frosinone
48,2%
50,2%
54,8%
56,2%
55,5%
57,8%
Per quanto riguarda invece il tasso di disoccupazione, questo si aggira a livello regionale attorno al 6,4% ed è un valore sostanzialmente in linea con il corrispondente dato nazionale (6,6%). Di seguito la tabella con il tasso di disoccupazione al 2024 diviso per province[37]:
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a temaUnità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[39]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% Imprese attive
Numero addetti
% Addetti
Numero imprese attive
% Imprese attive
Numero addetti
% Addetti
Numero imprese attive
% Imprese attive
Numero addetti
% Addetti
Lazio
455.591
9,72%
1.539.359
9,45%
457.686
9,70%
1.510.459
9,33%
464.094
9,68%
1.525.471
9,28%
Italia
4.687.891
16.289.875
4.720.678
16.189.310
4.795.443
16.431.038
I dati mostrano che nel 2015 nel Lazio hanno operato 455.591 imprese, che rappresentano il 9,72% delle imprese attive italiane, dove sono stati impiegati 1.539.359 addetti, che corrispondono al 9,45% del dato nazionale; nel triennio i dati mostrano come nel Lazio, a fronte di un leggero aumento degli addetti impiegati, si sia registrato un calo nel numero di imprese,che indica un aumento del numero di addetti per impresa.
Di seguito la stessa serie storica con il dettaglio provinciale.[39]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% Imprese attive
Numero addetti
% Addetti
Numero imprese attive
% Imprese attive
Numero addetti
% Addetti
Numero imprese attive
% Imprese attive
Numero addetti
% Addetti
Frosinone
33.605
7,38%
106.578
6,92%
34.015
7,43%
107.546
7,12%
35.081
7,56%
111.529
7,31%
Latina
39.304
8,63%
122.198
7,94%
39.446
8,62%
120.897
8,00%
39.915
8,60%
123.310
8,08%
Rieti
9.765
2,14%
22.908
1,49%
10.044
2,19%
23.834
1,58%
10.407
2,24%
25.272
1,66%
Roma
349.546
76,72%
1.228.276
79,79%
350.523
76,59%
1.198.440
79,34%
354.560
76,40%
1.203.867
78,92%
Viterbo
23.371
5,13%
59.399
3,86%
23.658
5,17%
59.741
3,96%
24.131
5,20%
61.493
4,03%
Lazio
455.591
1.539.359
457.686
1.510.459
464.094
1.525.471
Dai dati a livello provinciale si evince come i 3/4 del numero di imprese e i 4/5 degli addetti, operino nel territorio della Città metropolitana di Roma, con una evidente marginalizzazione delle altre realtà imprenditoriali regionali, che inoltre hanno una numerosità in termini di addetti, ancora più inferiore rispetto a quella romana (Roma e comuni dell'ex provincia di Roma).
Di seguito la tabella che riporta ilPIL[38], prodotto nel Lazio ai prezzi correnti di mercato nel2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attività economiche:
Macro-attività economica
PIL prodotto
% settore su PIL regionale
% settore su PIL italiano
Agricoltura, silvicoltura, pesca
€ 1 709,3
1,06%
1,84%
Industria in senso stretto
€ 14 208,2
8,85%
18,30%
Costruzioni
€ 6 872,1
4,28%
5,41%
Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni
€37 305,5
23,24%
20,54%
Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali
€ 45 100,7
28,10%
24,17%
Altre attività di servizi
€ 39 411,8
24,55%
18,97%
Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni
Il settore agricolo laziale ha perso l'importanza che aveva tradizionalmente avuto fino all'immediato dopoguerra, quando la produzione proveniva essenzialmente da grandi latifondi agricoli.
Secondo i dati ISTAT del 2010,[40] con riferimento alle coltivazioni legnose, superfici boschive escluse, preponderante nel Lazio è quella dell'olivo per la produzione di olio, rispetto al nocciolo, diffuso nel viterbese ed in particolare nella zona dei Monti Cimini, e alla vite. Dopo queste tre colture tradizionali si è molto sviluppata quella del Kiwi, soprattutto nella provincia di Latina, tanto che la superficie coltiva è superiore a quella destinata a colture più tradizionali, come ad esempio quella destinata a castagno: 4.046,82 ettari.
Secondo i dati Istat del 2007, nel Lazio le aziende agricole hanno lavorato 940.447 ettari di territorio, contro 1.128.164 ettari 1999.[41]
Nonostante il fenomeno dellatransumanza sia molto ridotto rispetto al passato, nel Lazio c'è ancora una forte presenza di allevamenti di ovini(817 092 capi nel2003, quasi il 40% dei quali nel viterbese) che pongono la regione dietro allaSardegna e allaSicilia nell'allevamento di questo capo di bestiame. A seguire, si contano circa380 000 capi di bovini e oltre100 000 capi di suini. Nel sud della Regione, infine, si sta sviluppando fortemente l'allevamento di bufali, che nel 2003 superavano le70 000 unità.
Sempre secondo i dati ISTAT del 2010, nel Lazio nel settore agricolo operavano 27.634 aziende, che sul totale delle 544.997 aziende che in Italia operavano in questo settore, rappresentano il 5,07% del dato nazionale. A livello provinciale, nella provincia di Latina sono state registrate 10.487 aziende agricole, 6.163 in quella di Viterbo, 5.271 in quella di Frosinone, 4.663 i quella di Roma, mentre quelle registrate nella provincia di Rieti erano 1.050.
Di seguito sono i dati relativi alla tipologia degli allevamenti presenti nel territorio regionale, raffrontati ai dati nazionali, per l'anno 2019.[42]
Italia
Composizione %
Lazio
Composizione %
% Lazio sul totale Italia
Bovini
5.974.947
26,0%
202.124
18,4%
3,4%
Bufalini
402.286
1,8%
60.821
5,5%
15,1%
Ovini
7.000.880
30,5%
750.529
68,2%
10,7%
Caprini
1.058.720
4,6%
35.194
3,2%
3,3%
Suini
8.510.268
37,1%
51.740
4,7%
0,6%
Totale
22.947.101
100,0%
1.100.408
100,0%
4,8%
La tabella riporta i dati relativi ai capi di bestiame rilevati in Italia e nel Lazio nel 2019, per categoria di bestiame. Per il Lazio inoltre, oltre alle percentuali della composizione del parco bestiame regionale, è riportata l'incidenza sul totale nazionale.
Dai dati si ricava la maggiore incidenza degli allevamenti di Ovini e Bufalini nel Lazio, rispetto all'incidenza degli stessi a livello nazionale; per quanto riguarda gli Ovini questi pesano sul totale regionale per il 68,2%, mentre a livello di composizione del dato nazionale gli ovini pesano solo per 30,5%.
Il settore industriale laziale ha rilevanza nazionale e internazionale, con un'importante diffusione di industrie di medio-piccole dimensioni. Le eccezioni si sono registrate in quelle zone del Lazio dove ha agito laCassa del Mezzogiorno, come ad esempio aCassino,Anagni,Frosinone,Colleferro e dintorni dove si è avuto un importante sviluppo economico negli ultimi anni, anche grazie agli stabilimenti industriali di importanti aziende (FIAT,SKF,ABB,Bristol-Myers Squibb).
Secondo i dati ISTAT[38], prodotto nel Lazio ai prezzi correnti di mercato nel2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attività economiche relativi al 2006, nel Lazio i settori industriali più sviluppati sono quelli relativi alla produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua (vale2 839,7 milioni di euro), quello alle cokerie, raffinerie, chimiche, farmaceutiche(2 766,7 milioni di euro) e della fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, elettrici ed ottici; mezzi di trasporto(2 418,6 milioni di euro). L'industria più distintiva del Lazio è la produzione di prodotti chimici per la casa, prodotti farmaceutici e igienici, e prodotti tissue:Sigma-Tau,Johnson & Johnson,Procter & Gamble,Colgate-Palmolive,Henkel,Pfizer,Takeda,Merck,Abbott, Catalent,Angelini,Menarini, Biopharma, Wepa.
Nel complesso l’industria laziale è attiva con grandi, piccole e medie aziende, che operano nei settori metalmeccanico, chimico, alimentare, tessile, manifatturiero, grafico, editoriale, del mobile e dell'abbigliamento.
Il peso dei servizi nella composizione delPIL della regione, risulta superiore nel Lazio rispetto a quanto si verifica in media sull'intero territorio italiano (77,5 % contro 65,6 %); in pratica oltre 3/4 del PIL del Lazio è prodotto dal settore dei servizi[43].
Tra questi, oltre il 27% è prodotto dal settore dell'intermediazione finanziaria e dalleattività immobiliari, il 26% dalle attività legate aitrasporti, commercio,alberghi e turismo. Gli arrivi turistici nel 2007 sono stati:3 867 175 di italiani e6 952 266 di stranieri[44]. L'economia dei servizi legati allaPubblica Amministrazione pesa per circa l'8%, il doppio della media nazionale[43].
A livello nazionale, secondo i dati dell'Istat relativi al 2018, il Lazio è la 4ª regione italiana per numero di arrivi, la 6° per numero di presenze, con una permanenza media per persona poco al di sotto di 3 giorni. Roma, la città più visitata d'Italia del 2018 con 28.992.098 presenze, da sola rappresenta il 79% delle presenze regionali annuali.[45]
Secondo i dati dell'Istat, nel 2018 nel Lazio sono stati registrati 1.278 agriturismi, il 5,4% dei 23.615 agriturismi censiti a livello nazionale. In dieci anni, dal 2008 al 2018, l'incidenza degli agriturismi laziali è aumentata di due punti percentuali, passando dal 3,4% del 2008 al 5,4% del 2018.[46]
2018
2017
2016
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2009
Lazio
1.278
1.253
947
950
940
884
841
811
832
704
629
% in Italia
5,4%
5,4%
4,2%
4,3%
4,3%
4,2%
4,1%
4,0%
4,2%
3,7%
3,4%
Italia
23.615
23.405
22.661
22.238
21.744
20.897
20.474
20.413
19.973
19.019
18.480
Dal 2008 al 2018 il numero di agriturismi nel lazio è raddoppiato, ma in termini percentuali l'incidenza percentuale a livello provinciale, ha seguito dinamiche diverse. Gli agriturismi della provincia di Viterbo e di Latina hanno segnato un incremento nella composizione regionale, segnando rispettivamente un incremento del 7,6% e dell'1%, mentre le percentuali delle province di Rieti, Roma e Frosinone segnano un decremento del 3,8%, del 2,8% e del 2,1%.
Al 2020 il Lazio ha immesso nelle strutture idriche regionali 934005 metri cubi di acqua, la seconda regione d'Italia dopo la Lombardia, corrispondenti a 444 metri cubi pro capite, la 7° d'Italia, sopra le media nazionale che si attesta a 373 metri cubi di acqua pro capite. Il dato della raccoltà è però fortemente penalizzato dal dato delle perdite d'acqua registrato nel Lazio, pari al 49,7% dell'acqua raccolta, ben sopra la media nazionale, che segna un 42,2% di acqua persa durante il trasporto, con una varianza tra la Valle d'Aosta, al 23,9% e la Basilicata al 62,1%[47].
In ambito regionale, la rete collegante Roma con la regione ed il suo hinterland si compone di ottorelazioni regionali, operate daTrenitalia sul nodo ferroviario di Roma e numerate daFL1 aFL8, oltre al collegamento rapidoLeonardo Express fra la stazione Termini e l'aeroporto di Fiumicino;
Aeroporto Intercontinentale Leonardo da Vinci, più noto semplicemente come Fiumicino, dal nome delcomune che lo ospita: è il principale aeroporto italiano per i voli passeggeri e il terzo per merci e uno dei più importantihub sia a livello europeo, sia nell'area mediterranea.
Aeroporto dell'Urbe, situato sullavia Salaria a circa 6 km dal centro; è utilizzato come scalo turistico ed è stato ristrutturato e destinato adeliporto.
L'ente territoriale Regione Lazio fu istituito con laCostituzione repubblicana nel1947, sebbene il primo organo politico rappresentativo (come le altre regioni italiane a statuto ordinario) sia diventato operativo soltanto nel 1970, con l'elezione dei consigli regionali[50]. La regione esisteva comunque già in precedenza come entità geografica estatistica.
Ilpresidente della Giunta Regionale è il rappresentante della Regione, ha il compito di gestire e coordinare la Giunta, promulga le leggi regionali ed emana i regolamenti. L'attuale presidente della Regione è stato eletto alleelezioni regionali del 2023.
IlConsiglio regionale è l'assemblea legislativa della Regione. Promulga le leggi e i regolamenti di competenza dell'ente, approva il bilancio regionale e propone leggi allaCamera dei deputati.
Il Consiglio regionale del Lazio ha sede a Roma in via della Pisana 1301.
Questa suddivisione amministrativa è ripresa dal simbolo della regione, rappresentato da unottagono con iscritti gli stemmi delle quattro province e della città metropolitana.
Nel Lazio si tengono ogni anno due dei più importanti eventi internazionali dell'atletica leggera italiana: ilGolden Gala di Roma e ilRieti Meeting. Quest'ultimo è il meeting più antico d'Italia, ed è noto per i numerosi record del mondo registrati, come quello diAsafa Powell che il 9 settembre 2007 vi ha stabilito il record mondiale nei 100 metri. Altro evento internazionale annuale di atletica è laMaratona di Roma, organizzata in primavera con partenza e arrivo inVia dei Fori Imperiali.
Nel Lazio sono presenti diversi impianti sportivi di livello internazionale, costruiti in occasione di eventi di rilevanza mondiale come leOlimpiadi di Roma del 1960.
^Per Gian Piero Brunetta i cinque attori sono i «[...] protagonisti assoluti e sempre più acclamati della scena [...]» e «i moschettieri, o "mostri" della commedia italiana [...]». Gian Piero Brunetta,Storia del cinema italiano, Vol. IV,Dal miracolo economico agli anni novanta, 1960-1993, Roma, Editori Riuniti, 1993, pp. 139, 141.ISBN 88-359-3788-4
^Censimento delle acque per uso civile - Anno 2020, suistat.it, p. Tavola 14 - Acqua immessa, acqua erogata per usi autorizzati e perdite idriche totali nelle reti comunali di distribuzione dell'acqua potabile per regione. Anno 2020, volumi in migliaia di metri cubi, pro capite in litri per abitante al giorno e perdite in percentuale sul volume immesso in rete.URL consultato l'11 agosto 2025.
^Censimento delle acque per uso civile - Anno 2020, suistat.it, p. Tavola 17 - Acqua immessa, acqua erogata per usi autorizzati e perdite idriche totali nelle reti comunali di distribuzione dell'acqua potabile per provincia (a). Anno 2020, volumi in migliaia di metri cubi, pro capite in litri per abitante al giorno e perdite in percentuale sul volume immesso in rete.URL consultato l'11 agosto 2025.
Ingrassetto sono indicate le province il cuicapoluogo è anche capoluogo di regione; incorsivo sono indicate le città metropolitane. Per quanto riguarda leregioni a statuto speciale, in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione; in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomisui generis; il Friuli-Venezia Giulia è diviso inenti di decentramento regionale e la Sicilia inliberi consorzi comunali