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Laura Betti

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Laura Betti nel filmAllonsanfàn (1974)

Laura Betti, nome d'arte diLaura Trombetti (Casalecchio di Reno,1º maggio1927Roma,31 luglio2004), è stata un'attrice,regista ecantanteitaliana, attiva tanto nelcinema quanto inteatro etelevisione[1].

Il suo primo ruolo importante fu nel filmLa dolce vita (1960) diFederico Fellini. Nel 1968 vinse laCoppa Volpi perTeorema diPier Paolo Pasolini; poi divenne una delle attrici preferite diMarco Bellocchio che la diresse in vari film:Nel nome del padre (1972),Sbatti il mostro in prima pagina (1972) e nel 1977 nella riduzione televisiva deIl gabbiano diAnton Cechov. Ebbe un ruolo di rilievo accanto aDonald Sutherland inNovecento diBernardo Bertolucci, nella parte di Regina, sadica cugina del protagonista Alfredo (Robert De Niro). Interpretò anche una scena conMarlon Brando inUltimo tango a Parigi (1972): il suo ruolo era quello diMiss Blandish, nome preso a prestito dal romanzoNiente orchidee per Miss Blandish diJames Hadley Chase; la scena però venne tagliata.

Biografia

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Esordi

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Laura Betti

Figlia di Ettore Trombetti, avvocato iscritto alPartito d'Azione, e nipote delglottologoAlfredo Trombetti, Laura Betti esordì nello spettacolo come cantante di branijazz; dopo una breve esperienza nelcabaret (1954) in coppia conWalter Chiari neI saltimbanchi. Nel 1955 debuttò in teatro neIl crogiuolo diArthur Miller, con la regia diLuchino Visconti; nel suo repertorio giovanile anche ilCid diCorneille, in coppia conEnrico Maria Salerno eI sette peccati capitali diBrecht eWeill.

Nel 1960 realizzò un recital di canzoni con la collaborazione dei più grandi talenti letterari dell'epoca comeMario Soldati,Franco Fortini,Ennio Flaiano,Giorgio Bassani,Camilla Cederna,Fabio Mauri,Gino Negri,Goffredo Parise,Alberto Arbasino,Ercole Patti,Alberto Moravia, oltre che dello stessoPasolini. Il recital, dal titoloGiro a vuoto, dopo il tour italiano iniziato alTeatro Gerolamo di Milano il 27 gennaio 1960, debuttò aParigi dove fu calorosamente recensito dal poeta, saggista, critico d'arte, oltre che fondatore del movimento delsurrealismo,André Breton e venne ripreso per altre tre volte negli anni a seguire.

Tra la fine del 1960 e il gennaio 1961 divenne popolare interpretando conPaolo Poli la coppia di cantastorie che intonavanoLa ballata del pover'uomo, che scandiva gli episodi dello sceneggiato televisivoTutto da rifare pover'uomo, diretto daEros Macchi.

L'attività cinematografica e la Coppa Volpi a Venezia

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Dopo avere esordito nel 1956 inNoi siamo le colonne diLuigi Filippo D'Amico, ottenne le prime parti importanti nel 1960 inLabbra rosse diGiuseppe Bennati,Era notte a Roma diRoberto Rossellini, e soprattutto neLa dolce vita diFederico Fellini, dove interpretava Laura, una giovane saccente che nella scena finale del party si vede rovesciare un bicchiere d'acqua in faccia da Marcello (Marcello Mastroianni).

La sua attività cinematografica ebbe una svolta quando conobbe Pier Paolo Pasolini, che la diresse inLa ricotta (episodio diRo.Go.Pa.G.) e, successivamente (1968), nell'opera teatraleOrgia e nel fimTeorema, per il quale l'attrice si aggiudicò laCoppa Volpi come miglior attrice alFestival del cinema di Venezia. Sempre sotto la regia di Pasolini, nel 1971 giròI racconti di Canterbury.

A partire dagli anni '70, in parallelo al mutare della sua fisicità, si specializzò nell'interpretazione di personaggi negativi, il più delle volte in ruoli di caratterista, finendo però con il rubare la scena ai protagonisti grazie al suo eccezionale temperamento. Tra i tanti film interpretati in questo periodo:Sbatti il mostro in prima pagina (1972) diMarco Bellocchio,Allonsanfàn (1974) diPaolo e Vittorio Taviani,Vizi privati, pubbliche virtù (1975) diMiklós Jancsó),Novecento (1976) diBernardo Bertolucci, dove interpretò una delle sue parti da cattiva più celebri, quella di Regina,Viaggio con Anita (1978) diMario Monicelli eIl piccolo Archimede (1979) diGianni Amelio. Nel decennio successivo si fece ancora notare in ruoli sgradevoli, comeCaramelle da uno sconosciuto (1987) diFranco Ferrini,Il grande cocomero (1993) eCon gli occhi chiusi (1994) diFrancesca Archibugi, eUn eroe borghese (1995) di e conMichele Placido.

Uno fra gli ultimi registi a dirigerla è statoMimmo Calopresti, per il quale interpretò nel 2003 il ruolo di una suora nel filmLa felicità non costa niente, che le valse una candidatura alNastro d'argento comeMigliore attrice non protagonista.

Fondo Pasolini

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Desdemona (Laura Betti) e Cassio (Franco Franchi) inChe cosa sono le nuvole? (episodio diCapriccio all'italiana, 1968)
Laura Betti ritratta insieme aPier Paolo Pasolini

Dal 1983 è stata ideatrice e direttrice delFondo Pier Paolo Pasolini, che per più di vent'anni ha avuto sede aRoma, inpiazza Cavour. Per lo scrittore, Laura Betti era unatragica Marlene, unavera Garbo con sopra al volto unamaschera inalterabile di pupattola bionda.[2] Il suo rapporto con Pasolini, il suo carattere e le difficoltà dei suoi ultimi anni sono stati descritti impietosamente daEmanuele Trevi inQualcosa di scritto, pubblicato nel 2012 daPonte alle Grazie, secondo classificato alla 66ª edizione delPremio Strega.

Oltre a portare avanti come direttrice l'attività del Fondo, nella parte finale della carriera (1993) Betti aggiornò il suo recital del 1985, dove interpretavaLes Chansons de Bilitis diPierre Louÿs su musiche diClaude Debussy nella prima parte e nella secondaUna disperata vitalità di Pier Paolo Pasolini, eliminando la prima parte e arricchendolo di altri testi pasoliniani e poesie raccolti sotto il titoloUna disperata vitalità.

Nel 2003 creò, presso la biblioteca dellaCineteca di Bologna, ilCentro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini, nel quale trasferì, tramite donazione, tutta la documentazione raccolta dal fondo: più di 1.000 volumi e altro materiale inerente all'opera di Pasolini. Il trasferimento da Roma aBologna causò notevoli attriti fra l'attrice e l'amministrazione capitolina.

Nello stesso anno, nella sua città natale, la Casadeipensieri, diretta Da Davide Ferrari, le assegnò la Targa Paolo Volponi, con l'intervento di Gianni Scalia, Marco Antonio Bazzocchi e Giovina Volponi Iannello.

Riposa alcimitero della Certosa di Bologna, nella tomba di famiglia. Dopo la sua morte, il fratello Sergio ha donato alCentro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini tutti i documenti personali relativi alla sua carriera, raccolti sotto il nome diFondo Laura Betti. Nel novembre 2015 il Teatro Comunale diCasalecchio di Reno (suo luogo di nascita) è stato a lei intitolato.

Filmografia

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Attrice

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Cinema

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Laura Betti in una breve apparizione nel filmLa dolce vita (1960)
Laura Betti nel filmNovecento (1976)

Televisione

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Regista

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Teatro

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Prosa radiofonica Rai

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Doppiaggio

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Betti ha lavorato molto anche nel mondo del doppiaggio. La sua voce molto particolare è sempre riconoscibile. Due esempi: la voce "indemoniata" diLinda Blair (che in originale è dell'attriceMercedes McCambridge) e del demonePazuzu neL'esorcista e quella diHélène Surgère inSalò o le 120 giornate di Sodoma.

Discografia

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Laura Betti
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenereCabaret
Periodo di attività musicale1950 – 2004
EtichettaRCA Italiana,Jolly,I Dischi del Sole
Studio3
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LP

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  • Laura Betti con l'orchestra di Piero Umiliani (Jolly LPJ 5020, 1960)
  • Laura Betti canta Kurt Weill 1900-1933 (Ricordi SMRL 6031, 1963)
  • Laura Betti canta Kurt Weill 1933-1950 (Ricordi SMRL 6032, 1963)

EP

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  • 1957 -Tout l'amour que j'ai (RCA Italiana, A72V 0110)
  • 1958 -Laura Betti Piero Umiliani e la sua orchestra (RCA Italiana, A72V 0220)
  • 1960 -Quattro canzoni con Laura Betti (Jolly EPJ 3000)
  • Laura Betti con l'orchestra di Piero Umiliani. Quella cosa in Lombardia/Piero/Io son' una (Jolly EPJ 3004, 1960)
  • Laura Betti con l'orchestra di Piero Umiliani. Macrì Teresa detta Pazzia/Valzer della toppa/Cocco di mamma (Jolly EPJ 3005, 1960)
  • Laura Betti con l'orchestra di Piero Umiliani. Venere tascabile/Vera signora/E invece no (Jolly EPJ 3006, 1960)
  • Laura Betti dal film 'Cronache del '22'. Nel '22 sognavo già l'amore/Proprio oggi/Sulla strada che va a Reggio/La prima volta (Jolly EPJ3009, 1961)
  • Laura Betti N.1. Je me jette/La parade du suicide/Je hais Rome/La belle Léontine (Chansons d'Orphée 150019, 1962)
  • Laura Betti N.2. Je sais vivre/Piero/Maria le Tatuage/Une vraie dame (Chansons d'Orphée, 150021b, 1962)
  • Laura Betti e Paolo Poli. Doppio EP. La bambinona/Guglielmino/La bella Leontine/Io Corpus Domini 1938/Mi butto/Donna bocca bella/Donna Lombarda/Orrenda madre/La Lisetta/La Ninetta/La Morettina/La Gigiotta (Carosello LC4001/2, 1964)
  • Ordine e disordine. Ai brigoli di Casalecchio/M'hai scocciata, Johnny/Monologo della buca/Solitudine/Lamento del nord (I dischi del sole DS 40, 1965)

Singoli

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  • Les pantoufles à papa/L'attesa (Rca Italiana N0595, 1957)
  • Venere tascabile/Seguendo la flotta (Jolly J 20135, 1960)
  • Ballata dell'uomo ricco/Ballata del pover'uomo (Jolly J 20128, 1961)
  • E invece no/Solamente gli occhi (Jolly J 20136X45, 1961)

Editoria

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È autrice del romanzo/autobiografiaTeta Veleta edito daGarzanti nel 1979 e ora fuori catalogo.Teta Veleta si riferisce a uno scritto giovanile di Pasolini, che il poeta spiegherà in seguito così:

«Fu a Belluno, avevo poco più di tre anni. Dei ragazzi che giocavano nei giardini pubblici di fronte a casa mia, più di ogni altra cosa mi colpirono le gambe soprattutto nella parte convessa interna al ginocchio, dove piegandosi correndo si tendono i nervi con un gesto elegante e violento. Vedevo in quei nervi scattanti un simbolo della vita che dovevo ancora raggiungere: mi rappresentavano l'essere grande in quel gesto di giovanetto corrente. Ora so che era un sentimento acutamente sensuale. Se lo riprovo sento con esattezza dentro le viscere l'intenerimento, l'accoratezza e la violenza del desiderio. Era il senso dell'irraggiungibile, del carnale - un senso per cui non è stato ancora inventato un nome. Io lo inventai allora e fu teta veleta. Già nel vedere quelle gambe piegate nella furia del gioco mi dissi che provavo teta veleta, qualcosa come un solletico, una seduzione, un'umiliazione.»

Sempre di Pasolini è l'articolo diVogue del 1971 presente come prefazione del libro.

Ha inoltre curato il volumePasolini cronaca giudiziaria, persecuzione, morte pubblicato nel 1977 da Garzanti e, insieme aGiovanni Raboni, la raccolta di poesieBreyten Breytenbach: un pendaglio da forca,Fondo Pasolini Edizioni.

La Passione di Laura

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È il titolo del film documentario diretto daPaolo Petrucci e uscito in anteprima nazionale il 29 ottobre 2011 nel quale viene ripercorsa la carriera di Betti grazie anche ai contributi, tra gli altri, diBernardo Bertolucci,Giacomo Marramao,Francesca Archibugi eJack Lang. Il film è stato candidato nel 2012 alNastro d'argento, nella categoriaNastro d'argento al miglior documentario sul cinema.

Riconoscimenti

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  • 1968 –Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile nel filmTeorema alFestival di Venezia 1968.
  • 1979 – Premio per l'interpretazione femminile nel filmIl piccolo Archimede alFestival internazionale del cinema di San Sebastián.
  • 1984 –CommandeurOrdre des arts et des lettres.
  • 1986Ciak d'oro, candidatura amiglior attrice non protagonista perTutta colpa del paradiso
  • 1993 – Ciak d'oro come miglior attrice non protagonista perIl grande cocomero.
  • 1995 – Candidatura al Ciak d'oro perUn eroe borghese
  • 1969 – Candidatura alNastro d'argento come migliore attrice non protagonista perTeorema
  • 1975 – Candidatura al Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista perFatti di gente per bene
  • 1977 – Candidatura al Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista perNovecento
  • 1983 – Candidatura al Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista perIl mondo nuovo
  • 2002 – Candidatura al Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista perIl diario di Matilde Manzoni
  • 2003 – Candidatura al Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista perLa felicità non costa niente
  • 2003 – Targa ricordo di Paolo Volponi Casadeipensieri Bologna

Onorificenze

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Commandeur dans l'Ordre des Arts et Lettres - nastrino per uniforme ordinaria

Curiosità

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  • Nel filmStrada Pia (Italia / Germania 1983) girato dal regista tedescoGeorg Brintrup per la televisione tedescaWDR, Laura Betti, vestita come Sonia "la diva" nel filmLa ricotta (1963), recita poesie di Pasolini.

Note

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  1. ^Fino a dopo la morte dell'attrice fu molto diffusa la credenza, a quanto pare errata, che Laura Betti fosse nata il 1º maggio 1934. In effetti tutti i suoi necrologi fecero riferimento a quest'ultima data.
  2. ^Il necrologio di Laura Betti, sugirodivite.it.URL consultato l'8 marzo 2016.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF(EN24786439 ·ISNI(EN0000 0001 1751 441X ·SBNCFIV040028 ·LCCN(ENn80050232 ·GND(DE119333228 ·BNE(ESXX1505118(data) ·BNF(FRcb13891479f(data) ·J9U(EN, HE987007454803005171 · CONOR.SI(SL82849123
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