ILatini, in particolare, si insediarono nella zona che prima essi e poi iRomani chiamaronoLatium vetus (oLatium antiquum, ossia "Lazio antico"), il "vero" Lazio, che da loro prendeva nome.[6] Tale regione comprendeva i territori compresi lungo lacosta tirrenica (per 50miglia) dal fiumeTevere alCirceo.[6] Confinava, pertanto, a nord con l'Etruria,[2] ad est dagliAppennini, dal mare ad occidente ed a sud daiVolsci.
Nella più ampia regione verso sud-est (anch'essa denominataLatium), che andava dai confini delLatium vetus (dal Tevere al Circeo[1]) fino allaCampania[2] ed al fiumeLiri (pressoSinuessa[1][4]), ugualmente limitata sul lato interno dagliAppennini, si stabilirono inveceVolsci,Osci edAusoni.[6] Questa zona eterogenea fu in seguito chiamata dai RomaniLatium adiectum, ossia Lazio "aggiunto", perché era un territorio che essi avevano aggregato in seguito alle loro progressive conquiste verso sud.[7] Anche nell'entroterra, inizialmente, non occupava molto territorio, ma con il tempo si estese fino allaCampania, aiSanniti, aiPeligni ed a altre popolazioni che abitavano l'Appennino.[1]
Anche in queste zone si svilupparono già in età molto arcaica numerosi centri abitati, che, soprattutto nelle zone di confine tra Volsci e Latini, furono spesso teatro di conflitti tra i due popoli (specie durante la grande crisi delV secolo a.C., nei primi decenni della repubblica romana) e passarono più volte di mano da una popolazione all'altra.
Le due regioni storico-geografiche entrarono in seguito a far parte, insieme allaCampania, dellaRegio prima (più tardi nota con il nome diLatium et Campania) nellasuddivisione territoriale e amministrativa della penisola italiana stabilita dalle riforme diAugusto. In età imperiale il Lazio era ormai percepito come un'entità unica, mentre restava netta la distinzione rispetto alla Campania, con il confine fissato al fiumeGarigliano.
Solamente a partire dalla fine delV secolo a.C., i successivi ampliamenti della conquista romana verso il resto del Lazio e poi verso l'Italia, non previdero più la distruzione del centro assoggettato, ma solo la sua annessione politica in diverse forme. Queste città conquistate in epoca più recente diventaronomunicipia, sia "optimo iure" che "latini nominis", restando talvolta città importanti fino alla piena età storica, e alcune anche oltre, fino a oggi. È il caso ad esempio diAnxur (Terracina),Tibur (Tivoli),Capenas (Capena),Nomentum (Mentana),Praeneste (Palestrina),Lanuvium (Lanuvio),Velitrae (Velletri),Gabii,Ardea,Aricia (Ariccia),Tusculum (pressoFrascati),Setia (Sezze) e anche diLavinium, di cui però rimase attiva e frequentata ancora in età imperiale solo l'area sacra[8].