Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Langhirano

Coordinate:44°36′52.3″N 10°15′58.2″E44°36′52.3″N,10°15′58.2″E (Langhirano)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Langhirano
comune
Langhirano – Stemma
Langhirano – Bandiera
Langhirano – Veduta
Langhirano – Veduta
Ilcastello di Torrechiara, frazione di Langhirano
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Amministrazione
SindacoGiordano Bricoli (lista civica Langhirano Civica) dal 26-5-2014 (3º mandato dal 9-6-2024)
Territorio
Coordinate44°36′52.3″N 10°15′58.2″E44°36′52.3″N,10°15′58.2″E (Langhirano)
Altitudine265 m s.l.m.
Superficie70,84km²
Abitanti10 941[1] (31-7-2025)
Densità154,45 ab./km²
FrazioniAntesica,Arola, Berzola, Calicella,Casatico, Cascinapiano, Case Manfredelli,Case Schianchi, Case Ughi,Cattabiano,Costa di Castrignano,Cozzano, Fontana, Goiano, Il Chioso, Il Pozzo,Manzano,Mattaleto, Pastorello, Pilastro, Pranello, Querceto, Quinzano,Riano, Sodina,Strognano,Tabiano di Castrignano,Tordenaso,Torrechiara,Valle di Castrignano,Vidiana
Comuni confinantiCalestano,Corniglio,Felino,Lesignano de' Bagni,Neviano degli Arduini,Parma,Tizzano Val Parma
Altre informazioni
Cod. postale43013
Prefisso0521
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT034018
Cod. catastaleE438
TargaPR
Cl. sismicazona 3(sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 796GG[3]
Nome abitantilanghiranesi
Patronosan Giacomo
Giorno festivo25 marzo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Langhirano
Langhirano
Langhirano – Mappa
Langhirano – Mappa
Posizione del Comune di Langhirano nella Provincia di Parma
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Langhirano (Langhiràn indialetto parmigiano[4]) è uncomune italiano di 10 941 abitanti[1] dellaProvincia di Parma inEmilia-Romagna. È conosciuto per laproduzione del Prosciutto di Parma, che viene celebrato ogni anno nelFestival del Prosciutto di Parma[5] e a cui è dedicato uno specificomuseo; è inoltre sede dell'Unione montana Appennino Parma Est.

Geografia fisica

[modifica |modifica wikitesto]

Langhirano sorge su una piccola collina posta sulla sponda sinistra deltorrente Parma, in corrispondenza dell'accesso allavalle omonima.[6]

Origini del nome

[modifica |modifica wikitesto]

L'origine deltoponimo non è accertata. Secondo l'ipotesi prevalente potrebbe derivare dallatinoLangaranus, composto dalangaria, col significato di "striscia di terreno lunga e stretta" in riferimento alla posizione del paese a fianco del torrente Parma, e dal suffisso-anus.[7]

Secondo un'altra teoria il medievale "Lagorano" avrebbe invece origine da "Lago Ariano", in riferimento alla presenza di terreni acquitrinosi all'epoca della fondazione dell'insediamento di Langhirano da parte deiLongobardi, che professavano l'arianesimo.[8]

Esiste una terza interpretazione, priva di fondamenti storici,[8] secondo la quale il toponimo deriverebbe dal latinoLacus Oranum, da cui "Lago Orano" e "Anghirano", in riferimento a un lago popolato da rane, prosciugatosi in epoca remota, che sarebbe esistito sul luogo dell'attuale centro abitato.[6]

Un'ultima più recente teoria riconduce il toponimo originario, Lagorano, all'esistenza, in quel luogo, di una postazione longobarda (lagar) posta lungo una importante direttrice viaria dell'Italia altomedievale[9].

Storia

[modifica |modifica wikitesto]
Veduta di Piazza Giuseppe Garibaldi, principale piazza di Langhirano

La più antica testimonianza[10][11] della presenza dell'uomo nel territorio di Langhirano risale alPaleolitico, all'incirca al 130000 a.C., mentre i primi insediamenti umani furono fondati daiTerramaricoli tra ilXVII e ilXIV secolo a.C., in pienaetà del bronzo.[8]

Dell'epocaromana sopravvivono ancora alcune tracce dellacenturiazione del territorio pianeggiante e i resti di unavilla rinvenuta nei pressi diTorrechiara.[8]

Il primitivo borgo di "Lagorano", menzionato per la prima volta nel 1038, fu fondato nell'Alto Medioevo dai Longobardi[8] lungo lastrada delle cento miglia, che collegavaParma eLuni; il centro nacque originariamente quale borgo minore, annesso alla vicinaMattaleto, a sua volta dipendente dalcastello di Castrignano;[6] quest'ultimo appartenne nell'XI secolo allachiesa di San Pietro diParma,[12] nella prima metà delXII secolo al convento di Sant'Apollonio diCanossa,[13] dal 1137 almonastero di San Prospero diReggio Emilia[14] e a partire dal 1186 alvescovo di Parma.[15]

Ilmaniero di Mattaleto fu costruito a presidio della sponda sinistra dellaval Parma probabilmente nelXIII secolo, quale avamposto fortificato del castello di Castrignano.[16] Nella stessa epoca fu edificato inoltre ilpalazzo del capitano di giustizia nel centro di Langhirano;[17] il piccolo borgo accrebbe notevolmente la sua importanza in quei secoli grazie alla sua collocazione geografica all'accesso della vallata, che gli consentì di diventare sede di mercato settimanale.[8]

Nel 1376 il vescovoUgolino de' Rossi investì dell'ampio feudo di Castrignano il pronipote Rolando de' Rossi, in segno di riconoscenza per i servigi resi dal padreGiacomo all'episcopato parmense.[18] IRossi ricostruirono il maniero di Mattaleto,[16] ma nel 1405Giacomo Terzi se ne impossessò dopo aver occupato numerosi altri castelli rossiani delParmense;[19] iTerzi fortificarono la struttura, che nel 1409 fu conquistata, insieme alla vicina Castrignano, da Galeazzo da Correggio per conto delmarchese di FerraraNiccolò III d'Este, alleato dei Rossi;[20] tuttavia il Correggese ne approfittò per impossessarsene, perciò nel 1410, dopo l'uccisione diOttobuono de' Terzi da parte diMuzio Attendolo Sforza, Pietro de' Rossi attaccò di sorpresa la fortificazione di Castrignano, riconquistandola.[21]

I Rossi mantennero i diritti sul territorio fino alla disastrosaguerra del 1482, al cui termine l'ampio feudo, rivendicato dal vescovoGiovanni Giacomo Schiaffinato, fu restituito alladiocesi di Parma.[22]

Nel 1512 ilpapa Giulio II acquistò i diritti su Langhirano e dintorni, che assegnò a Galeazzo Pallavicino, marchese diBusseto; quest'ultimo ne ricevette conferma dal nuovopapa Leone X nel 1514. Dopo alcuni anni il territorio rientrò nelle mani del vescovo di Parma.[23]

Nel 1660[24] ilduca di ParmaRanuccio II Farnese investì Antonio Garimberti della contea di Langhirano; la famiglia ne mantenne i diritti fino alla loro abolizione sancita daNapoleone nel 1805.[6] Langhirano divenne sede del nuovo comune (omairie),[24] a eccezione di una parentesi tra il 1821 e il 1831, durante la quale fu elevata a capoluogo di distrettoducale;[23] in quegli stessi anni fu Mattaleto la sede municipale.[6]

Stemma in uso fino al 1942, dalle figurine Brioschi (anni '30). Fa riferimento al leggendario "Lagorano" (Lago delle Rane), ad esso si ispira l'attuale simbolo della pro-loco di Langhirano e dell'ASDB Langhiranese.

Il 28 settembre del 1911 lastazione tranviaria fu teatro dell'episodio noto come "eccidio di Langhirano": durante una manifestazione di opposizione alla partenza dei soldati per laguerra di Libia, morirono 4 persone e ne furono ferite altre 7 a causa dell'improvvisa carica dei carabinieri, forse presi dal panico.[8]

Stemma di Langhirano concesso con Regio Decreto il 5 settembre 1942 e in uso fino al 2023. Sino al 1943 portò il capo del littorio.

Nel corso dellaseconda guerra mondiale, tra il 1941 e il 1943, Langhirano fu uno dei comuni della provincia di Parma adibiti a località di internamento libero perebrei stranieri. Vi soggiornarono a domicilio coatto un totale di 17 profughi, per la maggior parte provenienti daSarajevo.[25] Con l'occupazione tedesca e laRepubblica Sociale Italiana, il gruppo si diede alla fuga e si disperse. I più riuscirono ad evitare la cattura e la deportazione, ad eccezione di quattro membri della famiglia Israel che il 3 dicembre 1943 furono fermati aLanzo d'Intelvi (Como) mentre cercavano di attraversare il confine italo-svizzero.[26] In memoria dei deportati sono state poste alcunepietre d'inciampo di fronte alla casa dove gli Israel erano stati internati a Langhirano. Nella frazione diTorrechiara alte due pietre d'inciampo ricordanoArmando Bachi e il figlio Roberto, ivi arrestati il 16 ottobre 1943.

Stemma di transizione in uso dal 18 ottobre 2023, con la concessione del titolo di città, al 2025 con l'adozione dello stemma nella forma attuale. È mantenuta la sagoma ovale e il cartiglio ma viene rimosso il serto di alloro e quercia (ultima vestigia del capo del littorio) e compare la corona muraria dorata a indicare il rango di città.

Onorificenze

[modifica |modifica wikitesto]
Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 18 ottobre2023

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica |modifica wikitesto]

Architetture religiose

[modifica |modifica wikitesto]

Chiesa dell'Annunciazione di Maria Vergine

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa dell'Annunciazione di Maria Vergine (Langhirano).
Chiesa dell'Annunciazione di Maria Vergine

Edificata originariamente in stilebarocco tra il 1578 e il 1579 quale oratorio dipendente dallachiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo diMattaleto, la chiesa fu dotata di una nuova facciataneobarocca tra il 1908 e il 1913, disegnata dall'architetto Lamberto Cusani; eretta a parrocchia nel 1944, fu in tale occasione notevolmente ampliata in senso longitudinale; restaurata nel 1986, fu danneggiata dal sisma del 2008 e nuovamente restaurata e consolidata strutturalmente a partire dal 2013; sul portale d'ingresso l'edificio ospita due statue di angeliliberty realizzate daEttore Ximenes nel 1913.[27]

Chiesa di San Michele Arcangelo a Mattaleto

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di San Michele Arcangelo (Langhirano, Mattaleto).
Chiesa di San Michele Arcangelo a Mattaleto

Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesaromanica diMattaleto, ormai degradata, fu interamente ricostruita in stilebarocco tra il 1715 e il 1723 su progetto dell'architetto Francesco Boetti, conservando soltanto l'originario campanile, che fu sopraelevato tra il 1814 e il 1819; completamente restaurata e decorata internamente tra il 1883 e il 1886, costituì fino al 1944 la sede parrocchiale di un vasto territorio comprendente anche la vicina Langhirano; danneggiata da un sisma del 2008, fu consolidata strutturalmente e restaurata tra il 2009 e il 2011. Il luogo di culto, sviluppato su una pianta a navata unica affiancata da due cappelle per parte, presenta una simmetricafacciata a salienti in pietra e mattoni, arricchita da un doppio ordine dilesenedoriche a sostegno delfrontone triangolare di coronamento; all'interno l'aula, coperta da unavolta a botte lunettata decorata con affreschi settecenteschi e stucchi, accoglie alcune opere di pregio, tra cui vari dipinti e arredi risalenti alXVIII eXIX secolo.[28][29][30]

Pieve di San Martino ad Arola

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Pieve di San Martino (Langhirano).
Pieve di San Martino ad Arola

Edificata forse già nel VI secolo, la pieve diArola, considerata una delle più antiche di tutto ilParmense, nel 1602 fu decorata con affreschi daGiovanni Maria Conti della Camera ePier Antonio Bernabei; quasi completamente distrutta dal terremoto del 1818, fu successivamente trasformata in deposito dell'adiacente cimitero, riutilizzando parte delle strutture in pietra crollate; profondamente degradata, fu ristrutturata alla fine delXX secolo. Dell'edificio originario si conservano solo alcune porzioni di muri esterni in pietra e altre strutture di reimpiego.[31][32][33]

Chiesa di San Martino ad Arola

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di San Martino (Langhirano, Arola).
Chiesa di San Martino ad Arola

Costruita tra il 1858 e il 1860 in sostituzione della pieve crollata nel 1818, la chiesaneoclassica diArola, progettata probabilmente dall'ingegner Soliani, fu restaurata e decorata internamente tra il 1955 e il 1958; danneggiata da un terremoto nel 1983, fu consolidata e ristrutturata nel 1985 e risistemata esternamente nel 2012. L'edificio, sviluppato su un impianto a navata unica affiancata da una cappella per lato, presenta una simmetrica facciata intonacata, al cui centro si apre il portale d'ingresso sormontato da una finestra alunetta; ai lati si ergono duelesene collegate nel mezzo da un ampioarco a tutto sesto, mentre in sommità si staglia unfrontone triangolare di coronamento. All'interno l'aula, ornata lateralmente con lesene, si estende in continuità col presbiterio absidato, che accoglie lapala d'altare dipinta daGiorgio Scherer nel 1859.[34][35][36]

Chiesa di San Lorenzo a Torrechiara

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di San Lorenzo (Langhirano, Torrechiara).
Chiesa di San Lorenzo a Torrechiara

Costruita probabilmente nelXII secolo all'interno del primitivocastello di Torrechiara, la cappella originaria, menzionata per la prima volta nel 1230, fu in gran parte distrutta nel 1314, insieme al maniero; ricostruita sulla riva del torrente Parma, crollò agli inizi delXV secolo a causa di una piena; riedificata nel borgo tra il 1453 e il 1458 per volere di Pier Maria II de' Rossi durante i lavori di costruzione dell'adiacente castello, fu eretta a sede parrocchiale nel 1564; sopraelevata verso la fine delXVII secolo, fu profondamente trasformata in stilebarocco agli inizi delXVIII; ristrutturata tra il 1829 e il 1831 con la ricostruzione della facciata, fu restaurata nel 1941 e rinforzata strutturalmente tra il 1973 e il 1975; danneggiata dal sisma del 2008, fu consolidata tra il 2011 e il 2013. La chiesa, sviluppata su un impianto a navata unica affiancata da una cappella per lato, presenta una semplice e simmetricafacciata a capanna in pietra, affiancata sulla sinistra dal campanile; i fianchi conservano alcune tracce dell'edificio originario e di quello rossiano. All'interno l'aula intonacata, coperta da unavolta a botte lunettata, è ornata conlesenedoriche; le cappelle e il presbiterio absidato accolgono alcuni dipinti seicenteschi e settecenteschi, tra cui un olio eseguito daGiuseppe Peroni nel 1748.[37][38][39][40]

Badia di Santa Maria della Neve a Torrechiara

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Badia di Santa Maria della Neve.
Chiostro dell'abbazia di Santa Maria della Neve a Torrechiara
Facciata della chiesa di Santa Maria della Neve a Torrechiara
Navata della chiesa di Santa Maria della Neve a Torrechiara

Edificata tra il 1471 e il 1479 per volere di Pier Maria II de' Rossi sulla sponda del torrente Parma nei pressi diTorrechiara, l'abbazia fu dotata fin dalle origini di una chiesatardo-romanica con campanile, di un chiostrorinascimentale con dormitorio e refettorio, di un giardino con orto, di un piccolo cimitero e di altri servizi destinati a circa venti monacibenedettini; dipendente dell'abbazia di San Giovanni Evangelista di Parma a partire dal 1491, fu parzialmente distrutta da un incendio durante laguerra di Parma del 1551 e ricostruita in seguito; confiscata dal governonapoleonico nel 1810 e affittata a privati, nel 1816 fu restituita ai frati dalla duchessaMaria Luigia; incamerata dal Demanio nel 1866, fu riacquistata all'asta dai benedettini nel 1870; adibita a caserma militare durante laprima guerra mondiale, cadde in declino nelsecondo dopoguerra; restaurata a partire dal 1978, divenne anche sede di unlaboratorio apistico utilizzato dai monaci per la produzione di creme e tisane e di una foresteria aperta agli ospiti esterni. L'abbazia si articola attorno al chiostro quadriporticato, a sud del quale è posta la chiesa. Quest'ultima, sviluppata su un impianto a navata unica affiancata da due cappelle sulla destra, presenta un'asimmetricafacciata a capanna, ornata conarchetti pensili in cotto in stilegotico; l'interno è interamente ricoperto da affreschi settecenteschi, ma su una parete è conservato un dipinto tardo quattrocentesco raffigurante laMadonna in trono col Bambino, attribuito aJacopo Loschi oFrancesco Tacconi. Sul chiostro con quadriportico si affacciano vari ambienti decorati con affreschi di varie epoche, tra cui in particolare le tre sale del lato ovest, la sala degli Uccelli a nord e la sala del Capitolo a est. Nel giardino posteriore si erge, sul margine della scarpata del torrente, il Belvedere settecentesco dai tratti scenograficamentebarocchi ma già linearmenteneoclassici, decorato internamente con affreschi attribuiti a Pietro Rubini oSebastiano Galeotti.[41][42][43]

Oratorio di San Rocco a Torrechiara

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Oratorio di San Rocco (Langhirano).
Oratorio di San Rocco a Torrechiara

Costruito originariamente nel 1559, l'oratorio al centro del borgo inferiore diTorrechiara fu riedificato tra il 1612 e il 1619; restaurato nel 1786, fu parzialmente ricostruito in stileneoromanico nel 1892, arretrando la facciata di alcuni metri per consentire la realizzazione dellatranvia Parma-Langhirano. Il luogo di culto, sviluppato su un impianto a navata unica, presenta una simmetricafacciata a capanna, delimitata alle estremità da duelesene a strisce orizzontali; all'interno il presbiterio è preceduto da unarco trionfale asesto ribassato, affiancato da duenicchie instucco contenenti altrettante statue lignee, tra cui unSan Rocco settecentesco.[44][45][46][47]

Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine a Castrignano

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine (Langhirano).
Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine a Castrignano

Costruita originariamente forse già nelV oVI secolo, la pieve diCastrignano, riedificata in epoca ignota all'interno della cinta muraria delcastello, fu citata per la prima volta nel 1005; ricostruita in stilebarocco nel 1667, fu dotata della facciataneoclassica agli inizi delXX secolo e ristrutturata internamente in stileneobizantino nel 1930; danneggiata da un sisma nel 2008, fu restaurata e consolidata tra il 2012 e il 2013. La chiesa, sviluppata su un impianto a tre navate affiancate da una cappella sulla destra e due sulla sinistra, presenta unafacciata a capanna scandita da un doppio ordine dilesene, a sostegno delfrontone triangolare di coronamento; all'interno le navate, coperte davolte a botte dipinte, sono separate tra loro da una serie di colonne in pietra coronate da capitelli a cubo scantonato; sul fondo il presbiterio absidato è preceduto da unarco trionfale a tutto sesto affrescato. L'edificio conserva varie opere di pregio, tra cui unfonte battesimale quattrocentesco, unacroce astile delXV secolo e vari dipinti e arredi cinquecenteschi e settecenteschi.[48][49][50][51][52]

Chiesa di San Vincenzo Martire a Manzano

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di San Vincenzo Martire (Langhirano).
Chiesa di San Vincenzo Martire a Manzano

Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella diManzano fu unita nelXIV secolo a quella di Quinzano; elevata nel 1564 a sede parrocchiale autonoma, fu demolita verso la fine delXVII secolo, conservando solo il campanile medievale; ricostruita in stilebarocco entro il 1714, fu restaurata nel 1921 e nuovamente nel 1967, quando furono rimossi gli intonaci dalle facciate. La chiesa, sviluppata su un impianto a navata unica affiancata da una cappella per lato, presenta unafacciata a capanna tripartita da un doppio ordine di quattrolesenedoriche, a sostegno delfrontone triangolare di coronamento; all'interno l'aula è coperta da una serie dicapriate lignee; il presbiterio, preceduto dall'arco trionfale a tutto sesto retto daparaste doriche, è chiuso superiormente da unavolta a botte lunettata dipinta.[53][54][55]

Chiesa di San Lorenzo a Riano

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di San Lorenzo (Langhirano, Riano).
Chiesa di San Lorenzo a Riano

Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella diRiano fu elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564; parzialmente ricostruita nella seconda metà delXVI secolo, fu profondamente modificata in formebarocche tra la fine delXVII secolo e gli inizi delXVIII, conservando integre solo la torre campanaria e il presbiterio cinquecenteschi; danneggiata da un terremoto nel 1920, fu risistemata l'anno seguente; ristrutturata tra il 1957 e il 1958, fu colpita da un nuovo sisma nel 2008 e conseguentemente restaurata tra il 2009 e il 2011. La chiesa, sviluppata su un impianto a navata unica affiancata da due cappelle per lato, presenta una semplice facciata intonacata, coronata da un cornicione ad andamento curvilineo; all'interno l'aula, coperta da unavolta a botte lunettata, è ornata con stucchi nel cornicione perimetrale e nell'arco trionfale; il presbiterio, risalente al XVI secolo, è chiuso superiormente da unavolta a padiglione unghiata. L'edificio conserva alcune opere di pregio, tra cui alcuni dipinti e arredi seicenteschi e settecenteschi.[56][57][58]

Chiesa dei Santi Bartolomeo e Martino a Cozzano

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa dei Santi Bartolomeo e Martino (Langhirano).
Chiesa dei Santi Bartolomeo e Martino a Cozzano

Menzionata per la prima volta nel 1005, la pieveromanica diCozzano fu quasi completamente ricostruita tra il 1832 e il 1854 su progetto dell'ingegner Francesco Bertè, riutilizzando i materiali del preesistente edificio; decorata internamente in stileneoclassico, fu completata nelle cappelle laterali tra il 1946 e il 1974. La struttura, sviluppata su un impianto a navata unica affiancata da due cappelle per lato, presenta l'originariafacciata a salienti in pietra, sopraelevata nel XIX secolo; l'adiacente canonica conserva sul portale d'accesso unarchivolto dell'XI secolo, decorato con unbassorilievo. L'interno della chiesa, ornato conlesenedoriche ai lati e con affreschi sullavolta a botte lunettata, ospita alcune opere di pregio, tra cui lapala raffigurante laMadonna col Bambino e i santi Martino e Bartolomeo, risalente alla fine delXVI secolo o agli inizi delXVII.[59][60][61]

Chiesa di San Michele Arcangelo ad Antesica

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di San Michele Arcangelo (Langhirano, Antesica).
Chiesa di San Michele Arcangelo ad Antesica

Edificata originariamente in epocaaltomedievale dai Longobardi quale oratorio esterno al castello, la chiesa diAntesica, menzionata per la prima volta nel 1230, fu chiusa al culto nel 1579 in quanto minacciata da una frana; ristrutturata in stileneoclassico nella seconda metà delXVIII secolo, fu restaurata tra il 2009 e il 2011; il luogo di culto, rivestito esternamente inarenaria, è affiancato da due cappelle laterali.[62]

Chiesa di Santa Giustina a Cattabiano

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di Santa Giustina (Langhirano).
Chiesa di Santa Giustina a Cattabiano

Menzionata per la prima volta nel 999, l'originaria cappella diCattabiano fu elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564; ricostruita in formebarocche nel corso delXVIII secolo, fu abbandonata nel 1950 e sostituita con una nuova eretta in stileneoromanico al centro del borgo. La chiesa novecentesca, sviluppata su un impianto a navata unica, presenta una simmetricafacciata a capanna in pietra, col portale d'ingresso centrale sormontato da unrosone; all'interno la navata,voltata a botte, è scandita da lesene; sul fondo, il presbiterio absidato accoglie lapala raffigurante iSanti Cipriano e Giustina, dipinta nel 1844 da Bernardino Riccardi.[63][64][65][66][67]

Chiesa di San Giorgio a Casatico

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di San Giorgio (Langhirano).
Chiesa di San Giorgio a Casatico

Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella diCasatico fu elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564; risistemata nelXVII secolo, fu ristrutturata in stilebarocco nelXVIII secolo; modificata internamente tra il 1902 e il 1903 con la costruzione dellavolta a botte sulla navata, fu danneggiata da un terremoto nel 1983 e restaurata nei tre anni successivi; lesionata da un nuovo sisma nel 2008, fu risistemata e rinforzata strutturalmente tra il 2012 e il 2015. La chiesa, sviluppata su un impianto a navata unica affiancata da una cappella poco profonda su ogni lato, presenta una facciata intonacata tripartita da quattrolesenedoriche, a sostegno delfrontone mistilineo di coronamento. All'interno sull'aula, scandita da lesene, si affacciano le cappelle, realizzate nello spessore dei muri; l'edificio accoglie alcune opere di pregio, tra cui un'ancona barocca seicentesca, l'altare maggiore settecentesco e lapala dipinta da Paolo Ferrari tra il 1750 e il 1760.[68][69][70]

Chiesa di San Martino a Strognano

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di San Martino (Langhirano, Strognano).
Chiesa di San Martino a Strognano

Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella diStrognano fu ricostruita in tutto o in parte nel 1473; elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564, fu modificata e ampliata tra la fine delXVII secolo e gli inizi delXVIII; ristrutturata in formeneoromaniche e allungata anteriormente tra il 1937 e il 1942, nel 1983 fu danneggiata da un terremoto e nei due anni seguenti fu restaurata e consolidata strutturalmente. La chiesa, sviluppata su una pianta a navata unica, presenta una simmetricafacciata a salienti, scandita dalesene in mattoni; all'interno l'aula è coperta da una serie dicapriate lignee; il presbiterio, chiuso superiormente da unavolta a botte lunettata ornata con affreschi del 1942, accoglie unapala d'altare settecentesca nel tempo attribuita aGiuseppe Peroni, aClemente Ruta e, secondo studi più recenti, a un pittore della cerchia diDomenico Passerini.[71][72][73]

Chiesa di Santo Stefano a Tordenaso

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di Santo Stefano (Langhirano).
Chiesa di Santo Stefano a Tordenaso

Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella diTordenaso cadde in rovina agli inizi delXVI secolo e fu sostituita dal piccolo tempio di Vetrola; ristrutturata nel 1520, fu elevata a sede parrocchiale autonoma nel 1564, assorbendo il titolo della chiesa di Vetrola nel frattempo crollata a causa di una frana; modificata in stilebarocco nelXVIII secolo con la ricostruzione dell'abside e la decorazione degli interni, fu restaurata tra il 1854 e il 1867 e dotata di una nuova facciata nel 1916; risistemata esternamente nel 1960, fu danneggiata da un terremoto nel 1983 e ristrutturata nel 1985; nuovamente lesionata da un sisma nel 2008, fu restaurata e consolidata strutturalmente tra il 2013 e il 2018. La chiesa, sviluppata su un impianto a navata unica affiancata da una cappella per parte, presenta una semplice e simmetricafacciata a capanna, rivestita in pietra come il resto dell'edificio; a est si erge su un alto basamento ascarpa la torre campanaria. All'interno l'aula è ornata lateralmente con una serie dilesenedoriche; l'edificio conserva alcune opere di pregio, tra cui un dipinto ritraente ilSogno di San Giuseppe, realizzato nel 1723 daIgnazio Stern, e un vassoio cinquecentesco inrame sbalzato.[74][75][76]

Architetture militari

[modifica |modifica wikitesto]

Castello di Torrechiara

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Castello di Torrechiara e Camera d'Oro.
Castello di Torrechiara
Corte d'Onore del castello di Torrechiara
Salone dei Giocolieri del castello di Torrechiara
Camera d'Oro

Edificato originariamente in epocamedievale ma più volte distrutto tra ilXIII e ilXIV secolo, il castello diTorrechiara fu ricostruito maestosamente tra il 1448 e il 1460 per volere diPier Maria II de' Rossi, con la duplice funzione di possente struttura difensiva ed elegante nido d'amore per il conte e l'amanteBianca Pellegrini; ereditato daGuido de' Rossi nel 1482, fu conquistato l'anno seguente daLudovico il Moro, che lo mantenne fino al 1499, quando il re di FranciaLuigi XII, dopo aver conquistato ilducato di Milano, assegnò il maniero inizialmente aTroilo I de' Rossi e successivamente al marescialloPietro di Rohan, signore di Giè; alienato nel 1502 al marchese Galeazzo Pallavicino diBusseto, nel 1545 passò in dote al conteSforza I Sforza di Santa Fiora, che incaricò numerosi artisti delle decorazionirinascimentali delle sale interne; ereditato nel 1707 dal duca Federico III Sforza Cesarini, fu trasmesso nel 1821 al ducaMarino Torlonia; acquistato nel 1909 da Pietro Cacciaguerra, che lo spogliò di tutti gli arredi, nel 1911 fu dichiaratomonumento nazionale e l'anno seguente fu comprato dalDemanio italiano; aperto al pubblico, fu utilizzato quale set di vari film storici, tra cui nel 1937Condottieri, diLuis Trenker, e nel 1985Ladyhawke, diRichard Donner; danneggiato dal terremoto del 23 dicembre del 2008, fu parzialmente chiuso e sottoposto a lavori di restauro, che furono conclusi nel 2014.[77][78] Considerato uno dei più notevoli,[79] scenografici[80] e meglio conservati castelli d'Italia,[81] il castello, sviluppato attorno alla Corte d'Onore centrale porticata, è dotato di cinque massicce torri con beccatelli, caditoie e merli ghibellini di coronamento, e di due loggiati panoramici cinquecenteschi affacciati sulla Val Parma e sulla pianura settentrionale; al suo interno conserva numerosi ambienti affrescati in stile rinascimentale daCesare Baglioni e aiuti, oltre allaCamera d'Oro dipinta probabilmente daBenedetto Bembo nel 1462, unico esempio in Italia di un intero ciclo di dipinti medievali incentrati sulla glorificazione dell'amor cortese tra due personaggi realmente esistiti.[82]

Castello di Mattaleto

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Castello di Mattaleto.

Edificato originariamente entro ilXIII secolo a presidio diMattaleto e Langhirano, il maniero, dipendente dalcastello di Castrignano delladiocesi di Parma, fu occupato nel 1297 da Manuello di Vallisnera e subito riconquistato dai parmigiani, che lo distrussero; assegnato nel 1376 aiRossi, che lo ricostruirono, fu espugnato nel 1405 daiTerzi, che lo fortificarono; conquistato nel 1409 da Galeazzo da Correggio, l'anno seguente fu ripreso dai Rossi, che lo mantennero fino al 1483, anno in cui fu restituito col feudo diCastrignano alvescovo di Parma; da tempo abbandonato, cadde in declino, tanto che già nel 1590 ne sopravvivevano soltanto alcuni resti, in seguito completamente scomparsi.[83][84][85]

Castello di Castrignano

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Castello di Castrignano.
Ruderi del castello di Castrignano

Edificato in epoca altomedievale, il castello diCastrignano, dipendente dalladiocesi di Parma, fu nominato per la prima volta nel 982; assegnato agli inizi delXII secolo al monastero di Sant'Apollonio diCanossa e nel 1137 almonastero di San Prospero diReggio Emilia, nel 1186 fu donato dall'imperatoreFederico Barbarossa ai vescovi di Parma; riedificato daAzzo da Correggio nel 1339, nei decenni seguenti fu rivendicato dal vescovoUgolino de' Rossi, che, riottenutolo nel 1358, ne investì nel 1376 il pronipote Rolando de' Rossi; ricostruito daiRossi, fu espugnato nel 1405 daiTerzi; riconquistato dai Rossi nel 1410, al termine dellaguerra dei Rossi del 1483 fu riassegnato alla diocesi di Parma; completamente abbandonato, degradò nei secoli successivi e parte delle rovine fu adattata a portale d'accesso al sagrato dellapieve; se ne conservano inoltre alcuni brandelli di muro seminascosti dalla vegetazione, posti tra la chiesa e il cimitero.[86][87][88]

Rocca di Valle di Castrignano

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Rocca di Valle di Castrignano.
Rocca di Valle di Castrignano

Costruite tra la fine delXIV e gli inizi delXV secolo a presidio della strada di accesso alcastello di Castrignano, le torri della rocca diValle furono successivamente acquistate dalla nobile famiglia Cavatorta e, tra ilXVIII e ilXIX secolo, furono affiancate da nuovi edifici residenziali; alienate nei primi anni delXX secolo alla famiglia Campelli, nei decenni seguenti le strutture divennero sede di un'azienda agricola e agli inizi delXXI secolo furono restaurate e aperte al pubblico. La corte conserva quattrocasetorri medievali e alcuni edifici settecenteschi, tra cui la casa padronale conloggiato; nei dintorni sopravvive inoltre l'anticacasaforte Malavilla.[89][90][91]

Castello di Antesica

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Castello di Antesica.
Collina su cui sorgono i ruderi del castello di Antesica

Costruito intorno alla metà delX secolo dalla famiglia da Antesica, il castello diAntesica fu lasciato in eredità nel 1072 almonastero di San Prospero diReggio Emilia e all'abbazia di San Giovanni Evangelista diParma; acquisito daiRossi probabilmente nelXIV secolo e intorno al 1400 daiVisconti, nel 1402 fu occupato da Lodovico da Palù e riconquistato daPier Maria I de' Rossi, che lo restituì ai milanesi; demolito dai parmigiani nel 1403 per evitare che cadesse ancora in mani rossiane, fu assegnato nel 1452 aida Correggio; destinato nel 1464 daPier Maria II de' Rossi al figlioGuido, passò in seguito allaguerra dei Rossi del 1482 alvescovo di Parma; completamente abbandonato, si ridusse a pochi ruderi sparsi, sepolti dalla fitta boscaglia.[92][93]

Castello di Tiorre

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Castello di Tiorre.
Colle del castello di Tiorre

Edificato entro la prima metà dell'XI secolo forse dalla famiglia di Attonede Comitatu Parmensi, il castello diTiorre, non lontano daSan Michele Tiorre, nelXII oXIII secolo passò sotto il controllo del Comune diParma; occupato dagliSforza agli inizi delXIV secolo, fu riconquistato e quasi interamente distrutto dai parmigiani nel 1316; riedificato daiRossi nei primissimi anni delXV secolo, cadde in rovina nei decenni seguenti; restituito al Comune di Parma nel 1482, fu completamente abbandonato, fino alla sua scomparsa nei secoli successivi.[94]

Architetture civili

[modifica |modifica wikitesto]

Palazzo Comunale

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Palazzo Comunale (Langhirano).
Palazzo Comunale

Costruito originariamente per volere delvescovo di Parma Grazia nella prima metà delXIII secolo quale residenza del capitano di giustizia, il palazzo fu trasformato in villarinascimentale agli inizi delXVII secolo; acquisito dai conti Garimberti nelXVII secolo, fu acquistato dopo il 1805 dalla famiglia Montali, nel 1832 dall'avvocato Ottavio Ferrari e infine nel 1889 dal Comune di Langhirano, che lo adibì a propria sede; l'edificio conserva vari ambienti decorati e alcuni dipinti e arredi seicenteschi.[17]

Villa Pallavicini ad Arola

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Villa Pallavicini (Langhirano).
Parco della villa Pallavicini ad Arola

Costruita agli inizi delXVII secolo per volere dei marchesi Boscoli, la villa diArola, con l'ampia tenuta annessa, fu alienata nella seconda metà delXVIII ai nobili Lébrun; acquistata nella prima metà delXIX dal marchese Adalberto Pallavicino, fu comprata nel 1899 dal barone Roberto Baracco, che, proprietario dal 1897 della confinantevilla Bolla, unì le due ampie tenute; completamente ristrutturata e ampliata su progetto dell'ingegner Raimondo Biondi, passò attraverso la figlia Chiara al genero Luchino Zileri-Dal Verme, indi al conte Camillo; completamente restaurata nel 2007 e adibita a sede per cerimonie e manifestazioni, fu successivamente messa in vendita nel 2014. L'edificio, sviluppato su una pianta rettangolare, si eleva su due livelli principali fuori terra oltre al sottotetto; l'asimmetrica facciata a nord è caratterizzata dalla presenza al centro di un portico a trearcate a tutto sesto in aggetto; il lato est si affaccia sulla Val Parma attraverso un portico coronato da una terrazza, affiancato sul margine sud da una torretta conaltana. L'ampio parco all'inglese, esteso sul margine del rilievo collinare, è solcato da un lungo viale, affiancato da filari di alberi d'alto fusto.[95][96]

Villa Zileri-Dal Verme ad Arola

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Villa Zileri-Dal Verme.
Villa Zileri-Dal Verme ad Arola

Costruita agli inizi delXVII secolo per volere dei conti Da Palù, la villa diArola fu aquistata nelXVIII secolo dal conte Alessandro III Ceretoli; rivenduta successivamente ai nobili Bolla, fu alienata nel 1897 al barone Roberto Baracco, che due anni dopo acquistò anche la confinantevilla Pallavicino, unendo le due ampie tenute; completamente ristrutturata su progetto dell'ingegner Raimondo Biondi, passò attraverso la figlia Chiara al conte Alessandro Zileri-Dal Verme. L'edificio, sviluppato su una pianta rettangolare, si eleva su tre livelli principali fuori terra; la simmetrica facciata a sud è caratterizzata dalla presenza al centro di un portico a trearcate a tutto sesto. Di fronte si erge un settecentesco fabbricato di servizio, coronato da una torretta con orologio ecampanile a vela; a ovest si erge un oratorioneoromanico intitolato allaNatività di Maria Vergine, costruito nel 1907. L'ampio parco, esteso sul margine del rilievo collinare, si affaccia sullaVal Parma attraverso variterrazzamenti conbalaustre.[95]

Villa Riva Peroni

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Villa Riva Peroni.
Villa Riva Peroni ad Arola

Costruita nei primi anni delXVII secolo per volere dei conti Bartolomeo e Cesare Riva, la villa diArola fu ampliata verso la fine delXVIII secolo con la realizzazione di un porticato davanti alla facciata nord; modificata nel secolo successivo nell'altana al centro del tetto, agli inizi delXX secolo passò per via matrimoniale alla famiglia Peroni; disabitata dal 1905, fu completamente ristrutturata nei primi anni delXXI secolo. L'edificio, sviluppato su una pianta a U, si erge verso nord su due livelli principali fuori terra; la simmetrica facciata, tripartita, è caratterizzata dalla presenza di un ampio porticato centrale con tre aperture aserliana, coronato da un terrazzo e da un'altana; il prospetto sud è preceduto nel mezzo da un portico a trearcate a tutto sesto. All'interno sono numerosi gli ambienti riccamente decorati. Al piano terra l'androne passante è interamente ricoperto da affreschi tardo-settecenteschi, eseguiti daDomenico Muzzi nel 1796; un salone adiacente, coperto da un soffitto acassettoni lignei riccamente intagliati in stile tardo-manierista, è ornato sulla sommità delle pareti con unfregio seicentesco dipinto probabilmente da Giovanni Antonio Paganino; un'altra sala conserva sullavolta a padiglione un affresco agrottesche realizzato daCesare Baglione agli inizi del XVII secolo; due salotti contigui sono ornati con dipintirococò achiaroscuro. Al piano inferiore il salone centrale è ricoperto sulle pareti e sullavolta a botte da affreschi eseguiti da Giovanni Zamperla intorno al 1800.[97][98]

Società

[modifica |modifica wikitesto]

Evoluzione demografica

[modifica |modifica wikitesto]

Abitanti censiti[99]

Etnie e minoranzestraniere

Gli stranieri residenti a Langhirano al 1º gennaio 2024 sono 2.324 e rappresentano il 21,3% della popolazione residente.

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'Albania con il 21,9% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (12,5%) e dal Marocco (10,6%).

Cultura

[modifica |modifica wikitesto]

Musei

[modifica |modifica wikitesto]

Museo del prosciutto e dei salumi di Parma

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Museo del prosciutto e dei salumi di Parma.
L'ex Foro Boario

Collocato al piano terreno dell'ex Foro Boario, il percorso espositivo è suddiviso in otto sezioni dedicate alla storia del processo di lavorazione delprosciutto di Parma e degli altri salumi delparmense.[100]

Museo del Risorgimento Faustino Tanara

[modifica |modifica wikitesto]
Museo del Risorgimento "Faustino Tanara"

Collocato all'interno dell'ex Macello storico, il museo è suddiviso in due sezioni dedicate alla storia delRisorgimento, concentrandosi in particolare sul garibaldinoFaustino Tanara e sulle dueSocietà di mutuo soccorso di Langhirano.[101]

Economia

[modifica |modifica wikitesto]

L'economia della cittadina è piuttosto diversificata. Oltre all'allevamento deisuini e ai numerosi salumifici destinati alla lavorazione delProsciutto di Parma, famoso in tutto il mondo,[102] sono presenti sul territorio anche alcune industrie alimentari, tra cui caseifici eaziende vinicole e un'importante industria che si occupa della lavorazione dell'alluminio.[103]

Infrastrutture e trasporti

[modifica |modifica wikitesto]

Langhirano è posta lungo il percorso dellastrada provinciale 665 R Massese. Langhirano è collegata con Parma tramite la linea numero 12 del servizio di trasporto pubblico della provincia, gestito daTEP.

Fra il1892 e il1940 la località rappresentò il capolinea meridionale dellatranvia Parma-Langhirano, esercita a vapore[104], che rappresentò un importante strumento di crescita per l'economia del Comune.

Amministrazione

[modifica |modifica wikitesto]

Sindaci

[modifica |modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
7 ottobre 19856 luglio 1990Antonio ViciniPartito Comunista ItalianoSindaco[105]
17 luglio 199024 aprile 1995Antonio ViciniPCI,PDSSindaco[105]
24 aprile 199514 giugno 1999Antonio Vicinicentro-sinistraSindaco[105]
14 giugno 199914 giugno 2004Antonio Vicinicentro-sinistraSindaco[105]
14 giugno 20048 giugno 2009Stefano Boviscentro-sinistraSindaco[105]
9 giugno 200926 maggio 2014Stefano Boviscentro-sinistraSindaco[105]
26 maggio 201427 maggio 2019Giordano Bricolilista civica dicentro-destra: "Langhirano Civica"Sindaco[105]
27 maggio 2019in caricaGiordano Bricolilista civica dicentro-destra: "Langhirano Civica"Sindaco[105]

Gemellaggi

[modifica |modifica wikitesto]

Sport

[modifica |modifica wikitesto]

La squadra di calcio è l'A.S.D.B. Langhiranese Val Parma, che attualmente partecipa al campionato diPromozione Emilia-Romagna 2025-2026.

Langhirano è stata più volte arrivo di tappa delGiro d'Italia:

Eventi

[modifica |modifica wikitesto]

Dal1997 Langhirano è la sede principale delFestival del prosciutto di Parma, che si svolge ogni anno generalmente nelle prime due settimane di settembre. Durante le giornate del Festival è possibile visitare i numerosi salumifici del territorio dove si effettua la lavorazione delprosciutto di Parma, oltre che a partecipare a svariati eventi culinari e degustazioni lungo le vie del paese. Spazio anche a dibattiti e incontri con esperti del settore, oltre che all'intrattenimento con ospiti musicali e del mondo dello spettacolo.

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^abBilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  2. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^Capacchi, 1993, pp. 895ss.
  5. ^Festival del Prosciutto di Parma (sito ufficiale), sufestivaldelprosciuttodiparma.com.URL consultato il 7 aprile 2013.
  6. ^abcdeZuccagni-Orlandini, pp. 491–493.
  7. ^Langhirano (PR), suitaliapedia.it.URL consultato il 13 marzo 2017.
  8. ^abcdefgLanghirano nella storia, sumuseotanara.it.URL consultato il 13 marzo 2017.
  9. ^ Giuseppe Greco,Il Lago scomparso: L'eredità sommersa dei Longobardi in Italia, Gagliardi Editore, 30 agosto 2023,ISBN 979-12-81098-02-2.URL consultato il 3 luglio 2025.
  10. ^manufatto rinvenuto nel 1973 in prossimità del torrente Parma
  11. ^La visita, sumuseidelcibo.it.URL consultato il 13 marzo 2017(archiviato dall'url originale il 3 marzo 2017).
  12. ^Affò, pp. 300–301.
  13. ^Castrignano, sugeo.regione.emilia-romagna.it.URL consultato il 1º marzo 2017(archiviato dall'url originale il 2 marzo 2017).
  14. ^Margarini, p. 151.
  15. ^Affò II, p. 281.
  16. ^abMattaleto, sugeo.regione.emilia-romagna.it.URL consultato il 13 marzo 2017(archiviato dall'url originale il 4 marzo 2017).
  17. ^abPalazzo Municipale[collegamento interrotto], suportaletorrechiara.net.URL consultato il 13 marzo 2017.
  18. ^Pezzana I, pp. 117–118.
  19. ^Pezzana II, p. 77.
  20. ^Pezzana II, p. 126.
  21. ^Pezzana II, pp. 141–142.
  22. ^Castrignano, sugeo.regione.emilia-romagna.it.URL consultato il 13 marzo 2017(archiviato dall'url originale il 2 marzo 2017).
  23. ^abMolossi, p. 186.
  24. ^abComune di Langhirano, suaraldicacivica.it.URL consultato il 13 marzo 2017(archiviato dall'url originale il 4 marzo 2017).
  25. ^Ebrei stranieri internati in Emilia Romagna.
  26. ^Ieshua Israel, con la moglie Masalta Kabilio e il figlio Liko; con loro anche la cognata Flora Israel.CDEC Digital Library. L'unico a fare ritorno sarà il figlio Liko, liberato aBergen-Belsen dove era giunto da Auschwitz. Dopo la guerra Liko si stabilì aBelgrado, ma rimase sempre in contatto con Onesto Coruzzi, il vicino di casa degli Israel durante il loro soggiorno a Langhirano, che li aveva aiutati durante e subito dopo la guerra.Pietre d'inciampo Parma.
  27. ^Chiesa dell'Annunciazione di Maria Vergine "Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 5 marzo 2017.
  28. ^Dall'Aglio I, pp. 636-637.
  29. ^Cirillo, Godi, p. 258.
  30. ^Chiesa di San Michele Arcangelo "Mattaleto, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 5 marzo 2017.
  31. ^Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, pp. 59-60.
  32. ^Dall'Aglio I, pp. 206-207.
  33. ^ Teresa Ferratini,Bernabei Pier Antonio, inDizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.URL consultato il 15 novembre 2025.
  34. ^Dall'Aglio I, pp. 207-208.
  35. ^Cirillo, Godi, p. 267.
  36. ^Chiesa di San Martino "Arola, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 15 novembre 2025.
  37. ^Dall'Aglio II, pp. 1034-1035.
  38. ^Cirillo, Godi, pp. 264-265.
  39. ^Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, p. 61.
  40. ^Chiesa di San Lorenzo "Torrechiara, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 20 novembre 2025.
  41. ^Mendogni, pp. 16-20.
  42. ^Cirillo, Godi, pp. 265-267.
  43. ^Abbazia benedettina di S. Maria della Neve di Torrechiara, sufondazionecrp.it.URL consultato il 26 novembre 2025(archiviato dall'url originale il 21 novembre 2015).
  44. ^Dall'Aglio II, p. 1035.
  45. ^Cirillo, Godi, p. 265.
  46. ^Oratorio di San Rocco "Torrechiara, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 22 novembre 2025.
  47. ^Torrechiara - Oratorio di San Rocco, sunonsoloeventiparma.it.URL consultato il 22 novembre 2025.
  48. ^Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, p. 81.
  49. ^Dall'Aglio I, pp. 365-366.
  50. ^Cirillo, Godi, pp. 260-261.
  51. ^Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine "Castrignano, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 9 marzo 2017.
  52. ^Chiesa di Castrignano, suportaletorrechiara.net.URL consultato il 1º marzo 2017(archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2018).
  53. ^Dall'Aglio I, pp. 601-602.
  54. ^Cirillo, Godi, p. 260.
  55. ^Chiesa di San Vincenzo Martire "Manzano, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 5 novembre 2025.
  56. ^Dall'Aglio II, pp. 813-814.
  57. ^Cirillo, Godi, p. 260.
  58. ^Chiesa di San Lorenzo "Riano, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 5 novembre 2025.
  59. ^Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, p. 83.
  60. ^Dall'Aglio I, pp. 439-440.
  61. ^Cirillo, Godi, pp. 258-259.
  62. ^Chiesa di San Michele Arcangelo "Antesica, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 7 settembre 2018.
  63. ^Dall'Aglio I, pp. 367-368.
  64. ^Cirillo, Godi, p. 258.
  65. ^Chiesa di Santa Giustina "Cattabiano, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 26 ottobre 2025.
  66. ^Chiesa vecchia di Cattabiano (Langhirano), suscn.caiparma.it.URL consultato il 27 ottobre 2025.
  67. ^Chiesa nuova di Cattabiano (Langhirano), suscn.caiparma.it.URL consultato il 27 ottobre 2025.
  68. ^Dall'Aglio I, p. 331.
  69. ^Cirillo, Godi, p. 262.
  70. ^Chiesa di San Giorgio "Casatico, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato l'11 novembre 2025.
  71. ^Dall'Aglio II, p. 1005.
  72. ^Cirillo, Godi, p. 261.
  73. ^Chiesa di San Martino "Strognano, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 6 novembre 2025.
  74. ^Dall'Aglio II, pp. 1025-1026.
  75. ^Cirillo, Godi, p. 261.
  76. ^Chiesa di Santo Stefano "Tordenaso, Langhirano", suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.URL consultato il 10 novembre 2025.
  77. ^Castello Torrechiara, sugeo.regione.emilia-romagna.it.URL consultato il 6 aprile 2017(archiviato dall'url originale il 29 marzo 2017).
  78. ^ Giulia Coruzzi,Torrechiara, ecco il «nuovo» castello dopo i restauri, inwww.gazzettadiparma.it, 23 luglio 2014.URL consultato il 6 aprile 2017(archiviato dall'url originale il 31 marzo 2017).
  79. ^ Chiara Burgio,Castello di Torrechiara - Langhirano (PR), susbap-pr.beniculturali.it.URL consultato il 6 aprile 2017(archiviato dall'url originale il 29 marzo 2017).
  80. ^Apertura straordinaria 1 maggio 2014, subeniculturali.it.URL consultato il 6 aprile 2017(archiviato dall'url originale il 29 marzo 2017).
  81. ^Il castello di Torrechiara, sumadeinparma.com.URL consultato il 6 aprile 2017.
  82. ^Mendogni, pp. 1-16.
  83. ^Dall'Aglio I, p. 635.
  84. ^Capacchi, 1979, p. 214.
  85. ^Mattaleto, sugeo.regione.emilia-romagna.it.URL consultato il 7 marzo 2017(archiviato dall'url originale il 4 marzo 2017).
  86. ^Dall'Aglio I, pp. 362-364.
  87. ^Capacchi, 1979, pp. 182-184.
  88. ^Castrignano, sugeo.regione.emilia-romagna.it.URL consultato il 9 marzo 2017(archiviato dall'url originale il 2 marzo 2017).
  89. ^ Enrico Gotti,«Valle di Castrignano, gioiello da salvare», inwww.gazzettadiparma.it, 16 marzo 2015.URL consultato il 27 aprile 2019(archiviato dall'url originale il 27 aprile 2019).
  90. ^Rocca Valle di Castrignano, sucastellidelducato.it.URL consultato il 27 aprile 2019.
  91. ^Azienda agricola Campelli (PDF), suaziendaagricolacampelli.it.URL consultato il 27 aprile 2019.
  92. ^Calidoni, Basteri, Bottazzi, Rapetti, Rossi, p. 67.
  93. ^Antesica, sugeo.regione.emilia-romagna.it.URL consultato il 17 marzo 2017(archiviato dall'url originale il 5 luglio 2017).
  94. ^Tiorre, sugeo.regione.emilia-romagna.it.URL consultato il 7 marzo 2017(archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2017).
  95. ^abGambara, pp. 186-192.
  96. ^ Enrico Gotti,Quattro secoli di storia: Villa Pallavicini in vendita, inwww.gazzettadiparma.it, 19 settembre 2014.URL consultato il 24 febbraio 2017(archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2017).
  97. ^Gambara, pp. 192-196.
  98. ^Cirillo, Godi, pp. 267-268.
  99. ^Dati tratti da:
  100. ^Museo del Prosciutto, sumuseidelcibo.it.URL consultato il 23 marzo 2017.
  101. ^Museo del Risorgimento Faustino Tanara, sumuseotanara.it.URL consultato il 23 marzo 2017.
  102. ^Langhirano, sustradadelprosciutto.it.URL consultato il 14 marzo 2017.
  103. ^Langhirano (PR), suitaliapedia.it.URL consultato il 14 marzo 2017.
  104. ^Francesco Ogliari e Franco Sapi,Ritmi di ruote. Storia dei trasporti italiani volume 10°. Emilia-Romagna, a cura degli autori, Milano, 1969.
  105. ^abcdefghhttp://amministratori.interno.it/

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]
  • Ireneo Affò,Storia della città di Parma, Tomo secondo, Parma, Stamperia Carmignani, 1793.
  • Guglielmo Capacchi,Dizionario Italiano-Parmigiano, Tomo II M-Z, Parma, Artegrafica Silva, 1993,ISBN 978-8877650481.
  • Guglielmo Capacchi,Castelli parmigiani, Parma, Artegrafica Silva, 1979.
  • Giuseppe Cirillo, Giovanni Godi,Guida artistica del Parmense, II, Parma, Artegrafica Silva, 1986.
  • Italo Dall'Aglio,La Diocesi di Parma, I Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
  • Italo Dall'Aglio,La Diocesi di Parma, II Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
  • Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti,Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006,ISBN 88-7847-021-X.
  • Cornelio Margarini,Bullarium Casinense, Seu Constitutiones Summorum Pontificum, Imperatorum, Regum, Principum, & Decreta Sacrarum Congregationum Pro Congregatione Casinensi, Caeterisque Regularibus cum eadem directe, vel indirecte participantibus, Parma, Tip. La nazionale, 1954.
  • Lodovico Gambara,Le ville Parmensi, Parma, La Nazionale Tipografia, 1966.
  • Adriana Hollett,Monte dei Bianchi (PDF), inMemorie di Lunigiana, Fivizzano.
  • Pier Paolo Mendogni,Torrechiara: il Castello e la Badia Benedettina (PDF) (abstract), Parma, PPS Editrice, 2002.URL consultato il 26 novembre 2025(archiviato dall'url originale il 21 marzo 2017).
  • Lorenzo Molossi,Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
  • Marco Pellegri,I castelli, le chiese e i paesi del comune di Langhirano nella storia e nell'arte, Parma, Tip. La nazionale, 1954.
  • Angelo Pezzana,Storia della città di Parma continuata, Tomo primo, Parma, Ducale Tipografia, 1837.
  • Angelo Pezzana,Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
  • Attilio Zuccagni-Orlandini,Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, Italia superiore o settentrionale Parte VI, Firenze, presso gli Editori, 1839.

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
Italia (bandiera)Comuni dellaprovincia di Parma
Albareto ·Bardi ·Bedonia ·Berceto ·Bore ·Borgo Val di Taro ·Busseto ·Calestano ·Collecchio ·Colorno ·Compiano ·Corniglio ·Felino ·Fidenza ·Fontanellato ·Fontevivo ·Fornovo di Taro ·Langhirano ·Lesignano de' Bagni ·Medesano ·Monchio delle Corti ·Montechiarugolo ·Neviano degli Arduini ·Noceto ·Palanzano ·Parma ·Pellegrino Parmense ·Polesine Zibello ·Roccabianca ·Sala Baganza ·Salsomaggiore Terme ·San Secondo Parmense ·Sissa Trecasali ·Solignano ·Soragna ·Sorbolo Mezzani ·Terenzo ·Tizzano Val Parma ·Tornolo ·Torrile ·Traversetolo ·Valmozzola ·Varano de' Melegari ·Varsi
Comuni dell'Emilia-Romagna
Controllo di autoritàVIAF(EN137184986 ·SBNCFIV154137 ·LCCN(ENn78025782 ·GND(DE4361194-1 ·J9U(EN, HE987007561956105171
  Portale Parma: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Parma
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Langhirano&oldid=148200828"
Categoria:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp