Lampada è un termine generico con cui si indica unasorgente luminosa artificiale.[1] Il termine deriva dai nomi corrispettivi inlatino (lampas, -ădis) e ingreco antico (λαμπάς, -άδος).
A seconda del tipo di funzionamento, le lampade possono essere classificate in lampade a fiamma (in cui la luce è prodotta dallacombustione) e lampade elettriche (in cui l’effetto luminoso è prodotto utilizzando lacorrente elettrica).

Fin dall'antichità l'uomo ha inventato sistemi per procurarsi laluce. Igreci eromani usaronolampade ad olio di origine vegetale, soprattuttoolio di oliva. Altri popoli nelMedio oriente utilizzavano ilpetrolio che affiorava spontaneamente in superficie in alcune zone. Questi oggetti erano costituiti da contenitori interracotta,bronzo,ottone o altro materiale in cui era contenuto l'olio; in un beccuccio laterale era inserito unostoppino su cui bruciava il combustibile attirato percapillarità. Rispetto allecandele la luce prodotta è più intensa. Oggi sono ancora usate lampade acherosene, basate su principi simili, ma che producono una luce ancora più intensa.

Gli esempi più antichi di lampade sono quelle acombustione digrassi liquidi, consistenti in unrecipiente contenente ilcombustibile nel quale era immersa in parte unamiccia, detta comunemente "stoppino", alla cui estremità libera ardeva illiquido assorbito per capillarità.
Attraverso isecoli questa forma diilluminazione ha avuto diverse evoluzioni, essendo costruita in varimateriali, fra i quali laterracotta e ilferro. Le prime lampade aventi una struttura inmetallo appartengono alXIV secolo e potevano essere portatili o fisse. Quelle portatili erano dotate di unfusto sottile dimetallo, con un anello all'estremità superiore a base espansa, così da formare un piccoloserbatoio per l'olio, con uno o più becchi.
Tra ilXV e ilXVI secolo la lampada assume le più svariate forme, spesso d'ispirazione classica, mentre tra ilXVII e ilXVIII secolo le lampade dette "a sospensione" vengono decorate con l'aggiunta di elementi dorati o argentati oppure vengono cesellate e destinate ad ornare gli interni dipalazzi echiese.

Una radicale innovazione nel campo delle lampade è stata, più che l'introduzione delle lampade agas, quella delle lampade elettriche. La presenza delferro battuto nelle lampade moderne è limitata alla base decorativa che sorregge il paralume (usualmente in tessuto a formatronco-conica), oppure allaforgiatura di particolari tipo di lampade per l'arredo.
Molto usate nelXIX secolo furono le lampade a gas, sia per l'illuminazione pubblica delle strade sia nelle abitazioni private. Ilgas illuminante utilizzato era unamiscela costituita daidrogeno (50%),metano (35%),monossido di carbonio (10%) eetilene (5%) e veniva prodotto a partire dalcoke con un processo digassificazione. Era quindi accumulato neigasometri e distribuito attraverso una capillare rete urbana. La combustione del gas può avvenire a fiamma libera oppure all'interno di una reticella di metallo agente dacatalizzatore. Esistono lampade a gas alimentate da bombole dipropano (GPL) utilizzate particolarmente incampeggio.

Intorno al1900 fu inventata lalampada a carburo, che forniva molta più luce di quelle a petrolio. È costituita da due contenitori, uno superiore pieno di acqua ed uno inferiore contenentecarburo di calcio (CaC2). Facendo lentamente gocciolare acqua sul carburo avviene unareazione che produce il gasacetilene. Questo viene convogliato ad un beccuccio dove brucia con fiamma intensamente luminosa.
L'utilizzo di lampade a fiamma libera nelleminiere dicarbone rappresentò per lungo tempo un grave pericolo, poiché nelle gallerie poteva accumularsi ilgrisù, una miscela esplosiva di aria emetano, che poteva essere innescata dalla fiamma. Importante fu quindi l'invenzione da parte del chimicoHumphry Davy nel1815 della lampada di sicurezza olampada di Davy. In essa la fiamma era isolata dall'aria da una fine reticella dirame che impediva il propagarsi dell'esplosione.
Le lampade moderne sono prevalentemente elettriche, adarco, ascarica o adincandescenza.
Rispetto alla lampada, illampadario è caratterizzato dal fatto di essere sospeso o applicato ad un'altezza conveniente in modo da illuminare dall'alto l'ambiente circostante e di essere costruito in modo da costituire anche ornamento all'ambiente stesso. L'uso di tali apparecchi per l'illuminazione artificiale diviene comune con l'adozione dellacandela a cera soprattutto all'interno di abitazioni private.
Una variante dei lampadari piuttosto particolare è quella rappresentata dalle cosiddetteapplique. Queste possono essere definite come lampadari applicati almuro verticale, la cui origine è contemporanea a quella del lampadario centrale sospeso. Le fogge delleapplique sono le più diverse, da quelle semplici e lineari rappresentate da una parte fissata al muro che sostiene il piattino che conterrà lacandela a quelle con due o più bracci.
La parte che permette di trasformare l'applique in un oggetto d'arredo di un certo valore è quella fissata al muro, poiché presenta una minore o maggiore cura nelledecorazioni, rispecchiando lo stile dell'epoca nella quale è stata forgiata. L'uso di fissare i lampadari alle pareti si diffonde a partire dall'etàbarocca, anche per il gusto puramente estetico di associare alla fonte principale di illuminazione ovvero al lampadario un elemento che ne riprendesse i motivi più rilevanti stilizzandoli.
Le lampade e i lampadari di design e di antiquariato sono spesso oggetto di collezionismo.
I fattori principali che determinano la valutazione di una lampada di lusso sono la sua rarità, la reputazione del designer, la provenienza (ad esempio se è appartenuta a un personaggio famoso oppure se è stata venduta da importanti case d'aste) e il suo stato di conservazione.[2]
Molte delle lampade più costose al mondo sonolampade Tiffany,[2] disegnate daLouis Comfort Tiffany e dal suo studio di design.

Nel 2024 le lampade e i lampadari più costosi al mondo sono state:
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