Il territorio comunale ha una caratteristica forma triangolare e confina a est coi comuni diCosta Masnaga eNibionno, a sud con quelli diInverigo, a ovest con quello diLurago d'Erba, a nord con quello diMerone.
Lambrugo dista circa 30 chilometri dal capoluogo lombardo e 14 dal capoluogo di provincia, la città diComo.
L'altitudine è compresa tra i 238 ed i 340m s.l.m. con una altezza media di 290 m s.l.m. registrata presso la sede comunale. Il territorio è quindi prevalentemente collinare e contraddistinto da numerose aree boschive.
Dal punto di vistasismico Lambrugo presenta unrischio molto basso ed è stata classificata come il comune zona 4[6] (bassa sismicità) dallaprotezione civile nazionale.
Il clima di Lambrugo è quello caratteristico delle pianure settentrionali italiane con inverni freddi e abbastanza rigidi ed estati che risentono di elevate temperature; la piovosità si concentra principalmente in autunno e in primavera. Il paese appartiene allazona climatica E.
Secondo ipotesi toponomastiche, il caratteristico nome di Lambrugo deriverebbe dalla composizione delle parole celtiche "Lamber" (Lambro) e "bruig" (borgo) nella definizione di "borgo presso il Lambro", proprio a descrivere l'originaria posizione dell'abitato.
Ritratto diGian Giacomo Medici, dettoil Medeghino, celebre condottiero che nel 1527 assaltò Lambrugo nel tentativo di impadronirsi dell'area del Lario, distruggendo il prezioso archivio monacale
Le prime tracce della storia di Lambrugo risalgono al V-IV secolo a.C., all'epoca della dominazione celtica dell'area delLambro le cui prime testimonianze sono state trovate in un'area sopraelevata rispetto all'attuale livello del fiume dal momento che questo aveva un tempo acque molto più alte.
Dopo la dominazione romana, Lambrugo iniziò un periodo di sviluppo notevole solo a partire dall'XI secolo quando qui si trasferì un ramo collaterale della nobile famiglia milanese dei Carcano che fece erigere un castello e sulla metà del secolo fece erigere un monastero benedettino di clausura, dotandolo di ampi possedimenti. Da questa divisione col tempo si originarono due distinti comuni che però vennero unificati solo nel XVIII secolo sotto l'amministrazione austriaca. Sempre dal medioevo e sino al Settecento, l'area venne inclusa nellaPieve di Incino, inclusa a sua volta nel contado civile della Martesana.
Il paese venne infeudato nel1380 alla potente famiglia milanese deiDal Verme che mantenne la signoria sino al1656 quando passò dapprima alla famiglia Giussani e poi, il 5 aprile1691 ai Crivelli, nella persona di Enea I, marchese diAgliate,ciambellano imperiale, decurione di Milano ed ambasciatore del ducato spagnolo di Milano nellaConfederazione Elvetica e neiGrigioni.
Nel1527, il borgo venne conquistato daGian Giacomo Medici, fratello del futuropapa Pio IV e zio materno di sanCarlo Borromeo, che si impadronì del castello locale e devastò il monastero eretto nell'abitato, distruggendone l'intero archivio come rappresaglia. Il suo intento, approfittando della debolezza diFrancesco II Sforza e del suo governo fantoccio sulDucato di Milano, era quello di conquistare per sé l'area delLario.
Nel1751 il territorio di Lambrugo si estendeva già ai cassinaggi di Momberto e Carpaneia[7].
La decadenza comunale ebbe inizio con la soppressione del monastero ad opera dellaRepubblica Cisalpina nel1798, saccheggiato dai soldati napoleonici[8]. I terreni vennero infatti venduti separatamente e gli stabili porzionati agli abitanti locali, contribuendo però alla diffusione dell'alte della filatura della seta. Già all'inizio dell'Ottocento nell'ex-convento sorse infatti una delle prime filande della zona; all'inizio del XX secolo sorse anche uno stabilimento di tessitura.
«Partito: nel primo d'oro, alla lettera maiuscola L di rosso, accompagnata da due stelle di sei raggi, dello stesso, una in capo, una in punta; nel secondo di rosso alla lettera maiuscola L, rivoltata, d'oro, accompagnata da due stelle di sei raggi, dello stesso, una in capo e una in punta. Ornamenti esteriori da Comune.»
«Drappo partito di d'oro e di rosso, ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma con la iscrizionecentrata in argento, recante la denominazione del comune.»
La prima chiesa dedicata a san Carlo nel borgo di Lambrugo venne realizzata nel1615 per volontà dei nobili Giussani. La dedicazione al santo arcivescovo di Milano era dovuta ad una visita pastorale che questi aveva condotto nel territorio lambrughese nel1567 e nuovamente nel1574. La chiesa rimase il luogo di culto principale del paese sino al1902 quando venne creata la parrocchia di Lambrugo, indipendente dalla prepositura diLurago d'Erba[14] da cui per secoli aveva dipeso. Dal1910 iniziarono quindi i lavori di costruzione di una nuova chiesa mentre la precedente venne in un primo tempo sconsacrata e poi utilizzata attualmente come salone dell'oratorio.
La nuova chiesa[15], di forme maestose in stileneoromanico, si staglia su un costolone montuoso contraddistinguendo il panorama stesso del comune. Realizzata nei primi del Novecento[8], dispone di tre navate e contiene diversi affreschi del pittore milanese Enrico Volonterio e decorazioni ad ornamenti del pittore Primo Busnelli diMeda. All'interno dell'altare maggiore si trova un bassorilievo marmoreo rappresentante la "Deposizione di Cristo" proveniente dall'antico monastero cittadino.
Il monastero[16] di Lambrugo venne eretto a partire dalla metà dell'XI secolo e venne da subito sottoposto all'autorità dellaPieve di Incino, composto inizialmente da un solo "casamento da nobile di quattro stanze con sotto cucina e magazzino e sopra una sala adibita a refettorio"[17]. Col tempo, per meglio servire alle esigenze della comunità monastica, venne eretta una chiesa, consacrata ufficialmente nel1518.
Nel1527Gian Giacomo Medici, fratello del futuropapa Pio IV e zio materno di sanCarlo Borromeo, riuscì ad impadronirsi del locale castello e devastò il monastero distruggendone l'intero archivio come rappresaglia.
Nel1574,Carlo Borromeo, invisita pastorale a Lambrugo,[18] propose alle suore del monastero di clausura un trasferimento a Milano, senza tuttavia ottenere successo[8]. Durante la stessa visita, il Borromeo rifiutò una proposta - avanzata da parte delpadre spirituale delle stesse suore - di elevare la chiesa del monastero al rango diparrocchiale.[18] Dieci anni più tardi, lo stesso cardinale autorizzò unacura d'anime presso la stessa chiesa[18].
Col Seicento, venne imposta definitivamente la clausura sul monastero e raggiunse contemporaneamente il picco massimo del proprio splendore, sviluppandosi architettonicamente ed acquisendo ulteriori proprietà terriere. Il monastero divenne meta delle più importanti famiglie nobili dellaBrianza che qui trovarono modo di alloggiare e dar carriera religiosa alle loro figlie. Lo stesso cardinaleFederico Borromeo visitò questo monastero almeno sette volte documentate tra il1605 ed il1630.[19] Fu nel Seicento che venne eretta la torre piccionaia ancora oggi visibile che è divenuta nel tempo uno dei simboli caratteristici del borgo. Questo periodo di splendore durò però meno di un secolo dal momento che i costi proibitivi che esso riportava lo costrinsero quasi a chiudere per bancarotta se non fosse stato per l'istituzione di una delle prime scuole gratuite per il popolo nell'area che ne evitò la soppressione già sotto la dominazione degli Asburgo. La chiusura venne invece decretata nel1798 con l'avvento dellaRepubblica Cisalpina che procedette ad incamerare tutti i beni dell'ormai ex struttura religiosa, vendendoli poi separatamente a privati.
Col Novecento, il monastero è tornato a rivivere in gran parte come struttura religiosa: dal1904 trovarono ospitalità le Suore Giuseppine che qui aprirono un collegio che dal1954 passò alle Suore Figlie di Gesù diVerona che perdurarono sino al1967 quando ancora una volta la struttura venne smembrata. Nel1974 l'amministrazione comunale acquisì una parte del monastero oggi adibita a municipio mentre il resto, assieme alla chiesa, permane di proprietà di privati. Della ex-chiesa, risalente al XVI secolo ma utilizzata come fienile in seguito alla sconsacrazione, restano solo il campanile e qualche volta a crociera[8]. .
Villa Puecher risale alla fine dell'Ottocento ed era la villa di famiglia doveGiancarlo Puecher Passavalli si rifugiò assieme al padre ed al resto della famiglia dopo l'inizio dei bombardamenti anglo-americani suMilano a seguito dell'armistizio dell'8 settembre. Da qui il Puecher iniziò la sua attività di partigiano nell'area diErba che proseguì alacremente negli anni successivi. Nel secolo precedente alla villa aveva già soggiornato Luigi Puecher Passavalli, arcivescovo di Iconio e parente di Giancarlo.
Costruita in stileeclettico, unendo elementi medievali, rinascimentali e barocchi, il modello era quello delle strutture della nuova borghesia di fine secolo.Il piccolo portico di ingresso alla villa, retto da esili pilastri in cemento decorativo, è sovrastato dal balcone belvedere in facciata e contornato da finestre ad arco.Il giardino, all'italiana, si staglia dietro alla villa e vi si ha accesso direttamente dal salone centrale al piano inferiore.
La maggioranza della popolazione ècattolica. L'immigrazione di cittadini comunitari ed extra-comunitari ha portato all'insediamento di minoranze dimusulmani eortodossi.
Nel Comune è presente unaparrocchiacattolica appartenente all'arcidiocesi ambrosiana di Milano ed unita in unità pastorale con quella diLurago d'Erba.
Dominato per secoli dall'agricoltura, oggi sul territorio del comune di Lambrugo il tema centrale per l'economia è rappresentato dal comparto tessile di produzione perlopiù artigianale, con attività connesse di tintura dei tessuti e stampa. Sono presenti inoltre piccole industrie di minuteria metallica e di lavorazione del legno.
Il 6 aprile2008 è stato suggellato un patto di reciproca amicizia tra i comuni di Lambrugo e di Rajcza, collocato al confine polacco. Il patto è stato firmato al termine del viaggio della delegazione polacca e di alcuni ragazzi che li ha portati a visitare alcune tra le più famose bellezze della provincia di Como, tra cui Bellagio.Il patto sottolineava il reciproco sforzo dei sindaci e degli abitanti ad avere un futuro prospero e di amicizia insieme.
Dall'estate del2011 l'associazione culturale Mondo Delle uoVa[24] diArosio (Co) organizza al campo sportivo di Lambrugo il Lambrock Festival[25], nel mese di giugno, dove si esibiscono band locali e di fama nazionale (Diaframma,Lactis Fever, Aim).
Johann Gottfried Ebel,Manuel du voyageur en Suisse. Ouvrage ou l'on trouve les directions nécessaires pour recueillir tout le fruit et toutes les jouissances que peut se promettre un etranger qui parcourt ce pays, 1818
^Il resoconto sul monastero di Lambrugo è riportato in R. Beretta,Il monastero di Santa Maria in Lambrugo, inMemorie Storiche della Diocesi di Milano, Milano, vol. III, pp. 222–256, 1956