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Lamberto Dini

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Lamberto Dini
Lamberto Dini nel 1999

Presidente del Consiglio dei ministri
della Repubblica Italiana
Durata mandato17 gennaio 1995 –
18 maggio 1996
Capo di StatoOscar Luigi Scalfaro
PredecessoreSilvio Berlusconi
SuccessoreRomano Prodi

Presidente del Consiglio europeo
Durata mandato1º gennaio 1996 –
18 maggio 1996
PredecessoreFelipe González
SuccessoreRomano Prodi

Ministro degli affari esteri
Durata mandato18 maggio 1996 –
6 giugno 2001
Capo del governoRomano Prodi
Massimo D'Alema
Giuliano Amato
PredecessoreSusanna Agnelli
SuccessoreRenato Ruggiero

Ministro del tesoro
Durata mandato11 maggio 1994 –
18 maggio 1996
Capo del governoSilvio Berlusconi
Se stesso
PredecessorePiero Barucci
SuccessoreCarlo Azeglio Ciampi

Vicepresidente del Senato della Repubblica
Durata mandato6 giugno 2001 –
27 aprile 2006
PresidenteMarcello Pera

Presidente della 3ª Commissione Affari Esteri del Senato della Repubblica
Durata mandato6 giugno 2006 –
14 marzo 2013
PredecessoreFiorello Provera
SuccessorePier Ferdinando Casini

Direttore generale della Banca d'Italia
Durata mandato8 ottobre 1979 –
11 maggio 1994
PredecessoreCarlo Azeglio Ciampi
SuccessoreVincenzo Desario

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato30 maggio 2001 –
14 marzo 2013
LegislaturaXIV, XV, XVI
Gruppo
parlamentare
XIV:DL-L'Ulivo
XV:
-L'Ulivo(fino al 26/11/2007)
-Misto/UL(dal 27/11/2007)
XVI:PdL
CoalizioneXIV:L'Ulivo
XV:L'Unione
XVI:Centro-destra 2008
CircoscrizioneXIV-XV:Toscana
XVI:Lazio
CollegioXIV:Firenze-Scandicci
Incarichi parlamentari
  • Delegazione parlamentare italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato9 maggio 1996 –
29 maggio 2001
LegislaturaXIII
Gruppo
parlamentare
Misto-RI
CoalizioneL'Ulivo
CircoscrizioneToscana
CollegioFirenze 2
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoInd.(1994-1996)
RI(1996-2002)
DL(2002-2007)
LibDem(2007-2009)
PdL(2009-2013)
Titolo di studioLaurea inEconomia eCommercio
UniversitàUniversità degli Studi di Firenze
ProfessioneEconomista
FirmaFirma di Lamberto Dini

Lamberto Dini (Firenze,1º marzo1931) è unpolitico,economista ebanchiereitaliano,presidente del Consiglio dei ministri dal 17 gennaio1995 al 18 maggio1996 eministro degli affari esteri dal 18 maggio1996 al 6 giugno2001.

È statodirettore generale dellaBanca d'Italia,ministro del tesoro nelprimo governo Berlusconi. Allepolitiche del 1996, dopo ilsuo governo tecnico, ha presentato una sua forza politica,Rinnovamento Italiano, che confluì nel 2002 nellaMargherita, nelle cui liste è stato eletto in parlamento nel2001 e nel2006. Allepolitiche del 2008 si è presentato invece nellacoalizione di centro-destra colPopolo della Libertà.

Biografia

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Studi e carriera nel mondo economico e bancario

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Compie gli studi superiori presso l'Istituto tecnico industriale Leonardo da Vinci diFirenze e si laurea nel1954 inEconomia e commercio con 110 e lode all'Università degli Studi di Firenze con una tesi inScienza delle finanze discussa conCesare Cosciani, del quale diventa successivamente assistente. Nel 1956 è assunto all'Ufficio studi dellaBanca Nazionale del Lavoro e si trasferisce aRoma. È anche consulente dell'Assonime. Dopo essersi perfezionato all'Università del Minnesota e delMichigan, nel1959 entra nelFondo Monetario Internazionale aWashington presso quale intraprende una fortunata carriera, fino a diventare direttore esecutivo per l'Italia,Grecia,Portogallo eMalta dal 6 luglio1976 al 15 settembre1979.

Direttore generale della Banca d'Italia

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Il 15 settembre1979, è nominatodirettore generale della Banca d'Italia al posto diCarlo Azeglio Ciampi nominato governatore.

In quanto direttore generale, Dini è collocato al secondo posto nella gerarchia del direttorio della Banca d'Italia. Tuttavia la circostanza di rappresentare una nomina proveniente dall'esterno ha fatto sì che nel corso del quindicennio trascorso a via Nazionale Dini abbia un ruolo defilato, occupandosi soprattutto del personale, dell'organizzazione interna e dei rapporti inernazionali.

Nell'aprile1993, quando il governatore Ciampi è nominatoPresidente del Consiglio dei ministri, il nome di Dini figura tra i suoi probabili successori. Ma il neo-presidente del consiglio propone a Dini la nomina a ministro del commercio estero, che tuttavia questi rifiuta[1]. Il candidato di Ciampi per la carica di governatore, infatti, è il vice direttore generaleTommaso Padoa-Schioppa. Anche a seguito di pressioni dellaDemocrazia Cristiana, e con l'adesione delPresidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro, è infine nominato governatore il secondo vice direttoreAntonio Fazio, appartenente all'ala cattolica.

Dal settembre1993 al giugno1994 Dini è uno dei vicepresidenti dellaBanca dei Regolamenti Internazionali (BRI).

Ministro del tesoro

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Lo stesso argomento in dettaglio:Governo Berlusconi I.

Dopo la vittoria elettorale del PoloSilvio Berlusconi alleelezioni politiche del 1994, e il successivoincarico di formare un esecutivo presieduto da Berlusconi stesso, quest'ultimo su indicazione del ragioniere generale dello StatoAndrea Monorchio[2], offre a Dini l'incarico diministro del tesoro. Dini, che aspirava visibilmente a entrare nel governo, accetta, e si dimette dalla Banca d'Italia. Il giorno successivo, giura nelle mani del Presidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro come ministro del tesoro nelprimo governo Berlusconi.

Presidente del Consiglio dei ministri

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Lo stesso argomento in dettaglio:Governo Dini.
Lamberto Dini (ultimo a destra) alG7 del 1995 adHalifax, con i Leader:Jacques Santer,Tomiichi Murayama,Helmut Kohl,Bill Clinton,Jean Chrétien,Jacques Chirac eJohn Major

Dopo le dimissioni di Berlusconi, a seguito della sfiducia , il 17 gennaio1995 Dini, incaricato dalpresidenteScalfaro di formare un nuovo governo, costituisce un esecutivo composto esclusivamente da ministri e sottosegretari tecnici e non parlamentari (lo stesso Dini non ha mandati elettivi). È sostenuto da PDS, Lega Nord e Partito popolare. Dini mantiene anchead interim la carica di ministro del tesoro.La finalità del governo è soprattutto quella di traghettare il Paese fino alleelezioni politiche anticipate, che infatti si terranno nell'aprile1996. Dall'ottobre 1995 al febbraio 1996 tiene anche l'interim del delicato dicastero della giustizia.Il governo resterà in carica fino al 17 maggio1996 godendo di maggioranze variabili, ma con un graduale attestarsi su una maggioranza dicentro-sinistra estesa alla Lega e ad alcuni esponenti delcentro moderato.

Con la ricerca del consenso fra i partiti delcentro-sinistra e isindacati, il governo Dini riuscirà nel difficile compito di emanare una riforma delle pensioni. Lariforma Dini ha trasformato il sistema pensionistico italiano da unsistema di tipo retributivo a un sistema che applica uno schema pensionistico con la formula della rendita predefinita sulla contribuzione e sulla crescita ma senza patrimonio di previdenza, con il metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata sulla crescita, avviando la transizione dal modello previdenziale corporativo fascista al modello previdenziale universale.

Lista Dini e Ministro degli esteri

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Lo stesso argomento in dettaglio:L'Ulivo, Rinnovamento Italiano, Elezioni politiche in Italia del 1996 e Governo Prodi I.
Incontro tra ilsegretario della difesa statunitenseWilliam Cohen e Dini,ministro degli affari esteri, nel1997

Intanto fonda un suo movimento politico:Rinnovamento Italiano. Nell'aprile1996 si tengono leelezioni politiche, e Dini, aderendo alla coalizione di centrosinistra dell'Ulivo diRomano Prodi, si presenta con una lista personale: la "Lista Dini" (formata dal suo Rinnovamento Italiano, daiSocialisti Italiani diEnrico Boselli e dalPatto Segni diMariotto Segni), che alproporzionale supera lo sbarramento e raggiunge il risultato del 4,3% (più di 1.600.000 voti), eleggendo 8deputati, da aggiungersi agli eletti neicollegi uninominali. InParlamento costituiscono il gruppo chiamatoRinnovamento Italiano, con 26deputati (tra cui Dini) e 11senatori.

Lamberto Dini insieme aVladimir Putin nel2000

Il 17 maggio1996 Dini è nominatoMinistro degli affari esteri, incarico che manterrà nei quattro governi dell'Ulivo che si succederanno nel corso dellaXIII Legislatura:Prodi,D'Alema I eII eAmato II. Si dimetterà il 6 giugno2001, dunque sei giorni prima del passaggio delle consegne tra il secondo governo Amato e ilsecondo governo Berlusconi l'11 giugno2001.

Senatore della Repubblica

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La Margherita

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Lo stesso argomento in dettaglio:La Margherita.

Rinnovamento Italiano confluisce nel progetto deLa Margherita. Alleelezioni del maggio 2001,L'Ulivo guidato daFrancesco Rutelli è sconfitto daSilvio Berlusconi. Dini è eletto alSenato. Dal febbraio2002 a luglio2003 è delegato alla Convenzione di preparazione della bozza dellaCostituzione Europea. Fino alla fine della legislatura è vicepresidente del Senato.

Nel2003 è stato diffamato daIgor Marini, che lo accusa di aver intascato tangenti nell'affareTelekom Serbia.

Alleelezioni politiche del 2006 è stato rieletto senatore della Margherita. Nel maggio 2006, il suo nome è inserito in una rosa di candidati proposti dallaCasa delle Libertà (centro-destra) per lapresidenza della Repubblica.

Il 6 giugno2006 viene eletto Presidente della3ª Commissione Affari Esteri del Senato della Repubblica.

Il 23 maggio2007 viene inserito tra i 45 membri del Comitato nazionale per ilPartito Democratico ma, nella fase costituente del nuovo partito, il 18 settembre, Dini annuncia il suo distacco dal progetto del PD e la costituzione di un soggettoliberaldemocratico che dia spazio a queste ultime istanze.

Liberaldemocratici

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Lo stesso argomento in dettaglio:Liberal Democratici (Italia).

Il 1º ottobre2007 presenta ufficialmente il simbolo del suo nuovo soggetto politico,Liberal Democratici, fondato conNatale D'Amico,Daniela Melchiorre,Giuseppe Scalera edItalo Tanoni.

In occasione del voto sullalegge finanziaria del2008 Dini, pur votando la manovra di bilancio, annuncia il suo distacco dalla maggioranza di centro-sinistra, auspicando il superamento delgoverno Prodi II.[3]

Il 24 gennaio2008, in occasione di un importante passaggio parlamentare di fiducia al Governo Prodi, il senatore Dini, eletto nelle file del centro-sinistra, insieme aiPopolari UDEUR diClemente Mastella, annuncia di votare contro, contribuendo in maniera determinante alla caduta del governo.

Il Popolo della Libertà

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Lo stesso argomento in dettaglio:Il Popolo della Libertà.
Lamberto Dini insieme aPierluigi Testa nel2012

L'8 febbraio2008 annuncia l'adesione dei Liberal Democratici al nuovo partito di Silvio Berlusconi:Il Popolo della Libertà, cambiando ancora una volta coalizione (dal centro-sinistra al centro-destra).

Il 10 marzo2008 viene ufficializzata la sua candidatura alSenato della Repubblica e al seguito dei risultati delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile2008 è eletto nuovamente senatore, ma nelle file del PdL per la circoscrizione Lazio.Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze dell'epoca, lo aveva in precedenza invitato a non ripresentare la sua candidatura inToscana, dove era già stato eletto parlamentare per tre legislature con i voti del centrosinistra[4].

Il 30 maggio Dini lascia i Liberal Democratici (che rescindono il patto federativo con il PdL) per aderire direttamente al Popolo della Libertà[5].Presidente dellaCommissione Affari Esteri del Senato della Repubblica, resta apalazzo Madama fino al marzo2013.

Opere

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  • Effetti economici dell'imposizione sulle società, rassegna bibliografica a cura di, Roma, Tip. Failli, 1957.
  • Strategia e organizzazione nelle aziende di credito: una metodologia per l'autodiagnosi. Presentazione del volume, Milano, Associazione per lo sviluppo degli studi di banca e borsa, 1983.
  • Presentazione del rapporto Economia e finanza delle imprese italiane nel decennio 1982-1991, Roma, Banca d'Italia, 1993.
  • Scritti e conferenze di Lamberto Dini, 7 voll., Roma, Banca d'Italia, 1994.
  • Interventi, dichiarazioni, interviste del presidente del Consiglio dei ministri, Roma, Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, 1995.
  • Fra Casa bianca e Botteghe oscure. Fatti e retroscena di una stagione alla Farnesina, Milano, Guerini, 2001.ISBN 88-8335-185-1.
  • Il Senato alla Convenzione. luglio 2003, conFiladelfio Basile, Roma, Senato della Repubblica, 2003.
  • Oltre la partitocrazia. Liberare la crescita, conLuigi Tivelli, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2008.ISBN 978-88-498-2064-5.

Onorificenze

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Onorificenze italiane

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Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
— 9 febbraio1991[6]
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
— 5 gennaio1982[7]
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 18 maggio1977[8]
Cavaliere di gran croce del Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio (Casa di Borbone - Due Sicilie) - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere

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Croce di Commendatore con Placca dell'Ordine al Merito della Repubblica di Polonia (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1997
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica di Polonia (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
— 2000
Cavaliere di Gran Croce Onorario dell'Ordine di San Michele e San Giorgio (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
— 2000[9]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 settembre1998[10]

Note

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  1. ^Lamberto Dini, Luigi Tivelli,Una certa idea dell’Italia: cinquant’anni tra scena e retroscena della politica e dell’economia,2015, pagina 63.
  2. ^«La notte in cui Amato decise il prelievo sui conti», diFrancesco Verderami,Il Corriere della Sera, 30 settembre2024.
  3. ^«Dini boccia Prodi ma il Pd lo isola», daCorriere della Sera, 26 dicembre2007.
  4. ^Appello di Matteo Renzi a Lamberto Dini, supresidente.provincia.fi.it.URL consultato il 13 giugno 2008(archiviato dall'url originale il 14 aprile 2008).
  5. ^Dini: Lascio i Liberal Democratici ed aderisco al progetto PdLArchiviato il 16 luglio 2011 inInternet Archive.
  6. ^Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  7. ^Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  8. ^Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  9. ^Sito web del Parlamento britannico
  10. ^Bollettino Ufficiale di Stato

Voci correlate

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Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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PredecessorePresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica ItalianaSuccessore
Silvio Berlusconi17 gennaio 1995 – 17 maggio 1996Romano Prodi

PredecessorePresidente del Consiglio europeoSuccessore
Felipe González1º gennaio – 17 maggio 1996Romano Prodi

PredecessoreMinistro degli affari esteriSuccessore
Susanna Agnelli17 maggio 1996 – 11 giugno 2001Giuliano Amato

PredecessoreMinistro di grazia e giustizia
(ad interim)
Successore
Filippo Mancuso19 ottobre 1995 – 16 febbraio 1996Vincenzo Caianiello

PredecessoreMinistro del tesoroSuccessore
Piero Barucci10 maggio 1994 – 17 maggio 1996Carlo Azeglio Ciampi

PredecessoreDirettore generale della Banca d'ItaliaSuccessore
Carlo Azeglio Ciampi15 settembre 1979 – 10 maggio 1994Vincenzo Desario

PredecessorePresidente dei Liberal DemocraticiSuccessore
carica istituita2007 – 2008Daniela Melchiorre

PredecessorePresidente diRinnovamento ItalianoSuccessore
carica istituita1996 – 2002carica abolita
V · D · M
Italia (bandiera)Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana
Alcide De Gasperi (1946-1953) ·Giuseppe Pella (1953-1954) ·Amintore Fanfani (1954) ·Mario Scelba (1954-1955) ·Antonio Segni (1955-1957) ·Adone Zoli (1957-1958) ·Amintore Fanfani (1958-1959) ·Antonio Segni (1959-1960) ·Fernando Tambroni (1960) ·Amintore Fanfani (1960-1963) ·Giovanni Leone (1963) ·Aldo Moro (1963-1968) ·Giovanni Leone (1968) ·Mariano Rumor (1968-1970) ·Emilio Colombo (1970-1972) ·Giulio Andreotti (1972-1973) ·Mariano Rumor (1973-1974) ·Aldo Moro (1974-1976) ·Giulio Andreotti (1976-1979) ·Francesco Cossiga (1979-1980) ·Arnaldo Forlani (1980-1981) ·Giovanni Spadolini (1981-1982) ·Amintore Fanfani (1982-1983) ·Bettino Craxi (1983-1987) ·Amintore Fanfani (1987) ·Giovanni Goria (1987-1988) ·Ciriaco De Mita (1988-1989) ·Giulio Andreotti (1989-1992) ·Giuliano Amato (1992-1993) ·Carlo Azeglio Ciampi (1993-1994) ·Silvio Berlusconi (1994-1995) ·Lamberto Dini (1995-1996) ·Romano Prodi (1996-1998) ·Massimo D'Alema (1998-2000) ·Giuliano Amato (2000-2001) ·Silvio Berlusconi (2001-2006) ·Romano Prodi (2006-2008) ·Silvio Berlusconi (2008-2011) ·Mario Monti (2011-2013) ·Enrico Letta (2013-2014) ·Matteo Renzi (2014-2016) ·Paolo Gentiloni (2016-2018) ·Giuseppe Conte (2018-2021) ·Mario Draghi (2021-2022) ·Giorgia Meloni (2022-in carica)Stendardo del Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana
V · D · M
Unione europea (bandiera)Presidenti del Consiglio europeo e delConsiglio dell'Unione europea
Presidenti di turno del
Consiglio europeo
(1974-2009)
Francia (bandiera)Valéry Giscard d'Estaing (1974) ·Irlanda (bandiera)Liam Cosgrave /Italia (bandiera)Aldo Moro (1975) ·Lussemburgo (bandiera)Gaston Thorn /Paesi Bassi (bandiera)Joop den Uyl (1976) ·Regno Unito (bandiera)James Callaghan /Belgio (bandiera)Leo Tindemans (1977) ·Danimarca (bandiera)Anker Jørgensen /Germania (bandiera)Helmut Schmidt (1978) ·Francia (bandiera)Valéry Giscard d'Estaing /Irlanda (bandiera)Jack Lynch eCharles Haughey (1979) ·Italia (bandiera)Francesco Cossiga /Lussemburgo (bandiera)Pierre Werner (1980) ·Paesi Bassi (bandiera)Dries van Agt /Regno Unito (bandiera)Margaret Thatcher (1981) ·Belgio (bandiera)Wilfried Martens /Danimarca (bandiera)Anker Jørgensen ePoul Schlüter (1982) ·Germania (bandiera)Helmut Kohl /Grecia (bandiera)Andreas Papandreou (1983) ·Francia (bandiera)François Mitterrand /Irlanda (bandiera)Garret FitzGerald (1984) ·Italia (bandiera)Bettino Craxi /Lussemburgo (bandiera)Jacques Santer (1985) ·Paesi Bassi (bandiera)Ruud Lubbers /Regno Unito (bandiera)Margaret Thatcher (1986) ·Belgio (bandiera)Wilfried Martens /Danimarca (bandiera)Poul Schlüter (1987) ·Germania (bandiera)Helmut Kohl /Grecia (bandiera)Andreas Papandreou (1988) ·Spagna (bandiera)Felipe González /Francia (bandiera)François Mitterrand (1989) ·Irlanda (bandiera)Charles Haughey /Italia (bandiera)Giulio Andreotti (1990) ·Lussemburgo (bandiera)Jacques Santer /Paesi Bassi (bandiera)Ruud Lubbers (1991) ·Portogallo (bandiera)Aníbal Cavaco Silva /Regno Unito (bandiera)John Major (1992) ·Danimarca (bandiera)Poul Schlüter ePoul Nyrup Rasmussen /Belgio (bandiera)Jean-Luc Dehaene (1993) ·Grecia (bandiera)Andreas Papandreou /Germania (bandiera)Helmut Kohl (1994) ·Francia (bandiera)François Mitterrand eJacques Chirac /Spagna (bandiera)Felipe González (1995) ·Italia (bandiera)Lamberto Dini eRomano Prodi /Irlanda (bandiera)John Bruton (1996) ·Paesi Bassi (bandiera)Wim Kok /Lussemburgo (bandiera)Jean-Claude Juncker (1997) ·Regno Unito (bandiera)Tony Blair /Austria (bandiera)Viktor Klima (1998) ·Germania (bandiera)Gerhard Schröder /Finlandia (bandiera)Paavo Lipponen (1999) ·Portogallo (bandiera)António Guterres /Francia (bandiera)Jacques Chirac eLionel Jospin (2000) ·Svezia (bandiera)Göran Persson /Belgio (bandiera)Guy Verhofstadt (2001) ·Spagna (bandiera)José María Aznar /Danimarca (bandiera)Anders Fogh Rasmussen (2002) ·Grecia (bandiera)Kōstas Sīmitīs /Italia (bandiera)Silvio Berlusconi (2003) ·Irlanda (bandiera)Bertie Ahern /Paesi Bassi (bandiera)Jan Peter Balkenende (2004) ·Lussemburgo (bandiera)Jean-Claude Juncker /Regno Unito (bandiera)Tony Blair (2005) ·Austria (bandiera)Wolfgang Schüssel /Finlandia (bandiera)Matti Vanhanen (2006) ·Germania (bandiera)Angela Merkel /Portogallo (bandiera)José Sócrates (2007) ·Slovenia (bandiera)Janez Janša /Francia (bandiera)Nicolas Sarkozy (2008) ·Rep. Ceca (bandiera)Mirek Topolánek eJan Fischer /Svezia (bandiera)Fredrik Reinfeldt (2009)Consiglio europeo
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Consiglio europeo
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