La città è letteralmente tagliata da due piccoli fiumi, ilSanguinara e ilfosso Vaccina, i quali si possono attraversare grazie ai quattro ponti nelle vicinanze del lungomare, due dei quali interamente di legno. La sabbia delle spiagge in origine è nera per effetto della elevata componente ferrosa; fino aglianni 1960 era un luogo di villeggiatura rinomato per la possibilità di effettuare sabbiature terapeutiche. Dei numerosi boschi e paludi che erano presenti nel territorio durante ilmedioevo, oggi rimangono l'oasi faunistica di Palo, attraversata dalla pista ciclabile, e la palude diTorre Flavia.
Nel mare antistante il centro abitato, sembra stia comparendo una piccola barriera corallina. Tale fenomeno, sicuramente acutizzato negli ultimi anni a causa del riscaldamento delle acque delMediterraneo, rappresenta una sorta di "fatto unico".[senza fonte]
L'etimologia del nome «Ladispoli» deriva daLadislao-polis, contrazione del nome del fondatore, LadislaoprincipeOdescalchi, e il termine greco πολις -polis, «città».
Le prime testimonianze di attività umana nel territorio dell'odierna Ladispoli si datano nel tardo neolitico tra il 3000 e il 2000 a.C. I primi resti umani sono costituiti dalle punta di freccia tardo-neolitiche rinvenute nella palude di Torre Flavia.L'attuale Ladispoli sorge sul vecchio porto diAlsium, uno dei tre porti insieme aPunicum (Santa Marinella) ePyrgi (Santa Severa) della città etrusca di Cerveteri, che secondo lo storicoDionigi di Alicarnasso fu fondata daiPelasgi e dagliAborigeni.[6] La deduzione coloniale romana si ebbe nel 272 a.C. anno in cui fu confiscata la metà del territorio diCerveteri per darla alle nuove colonie.Da quel momento Alsium divenne località marittima di facoltosi romani che costruirono ville poste a pochi metri dal mare, tra i quali si dice vi fossero anchePompeo e lo stessoGiulio Cesare secondo quanto racconta nei suoi testiCicerone. AnchePlinio il Giovane ebbe una villa ad Alsium, ereditata dal senatore romanoLucio Verginio Rufo, a cui era destinata la tomba mai completata oggi presente alla fine del Lungomare di Marina di Palo, che egli cedette a sua volta alla suocera, madre di Calpurnia.
L'ultimo scrittore classico che cita Alsium fuRutilio Namaziano il quale partito da Ostia nel 416 d.C. andò a visitare le sue tenute in Gallia via mare, ciò a causa della pericolosità che un viaggio via terra avrebbe comportato. NelDe reditu suo racconta delle lussuose ville affacciate al mare che ancora erano frequentate nonostante il malessere generale della società romana del V secolo d.C.Durante leguerre greco-gotiche, nel 546,Totila sottomise e distrusse la città, come dimostrano le varie tombe di fattura gotica nelle vicinanze diVia Aurelia.Nel 1200 si ha la prima menzione in un documento genovese delCastrum Pali, un insediamento fortificato che sarebbe stato successivamente convertito in castello utilizzando tra l'altro anche i grandi blocchi in opera quadrata dell'antico porto di Alsium. Il nome forse deriva dapalus, "palude" che circondava il castello. Nel castello, appartenuto a vari uomini di spicco nell'aristocrazia romana, hanno soggiornato personaggi comeFranciotto Orsini,papa Alessandro VI Borgia,Felice Orsini Della Rovere, i papiPaolo III eSisto V, i cardinaliFlavio eVirgilio Orsini.
Ilcastello di Palo costruito nell'alto medioevo intorno al XII secolo fu feudo degliOrsini dal XVI secolo e venne acquistato nel1693 dalla famiglia degliOdescalchi, oriunda dal nord Italia; passò quindi per vendita al duca Grillo diGenova e al marchese Carlo Loffredo di Treviso, per tornare quindi ancora agli Odescalchi nel1870.[7]
Nel1884Livio Odescalchi fece donazione del possedimento di Palo al figlio secondogenito, Ladislao, che prese residenza nel castello. Intorno a questo era cresciuto un piccolo borgo e per allontanarne gli abitanti e i villeggianti, il principe Odescalchi fondò il 30 maggio1888 la cittadina assieme ad un borgo balneare che da lui presero il nome, in una striscia di terreno tra i torrentiVaccina eSanguinara. Il tracciato fu opera dell'ingegnere Vittorio Cantoni, a cui è dedicata una via proprio all'interno del centro storico. Il giorno dopo Ladispoli divenne frazione diCivitavecchia fino al 4 giugno1949; in tale data passò al comune di Cerveteri.[8][9]
Il 23 settembre 1943, durante la strage dellaTorre di Palidoro, tre giovani di Ladispoli furono uccisi insieme al vicebrigadiere dei CarabinieriSalvo D'Acquisto.[10] Il 4 giugno 1944 la città fu liberata dalle truppe alleate, ponendo fine all'occupazione nazista.[11]
Neglianni 1970 e1980 Ladispoli fu uno dei principali punti di transito per gli immigrati provenienti dall'Unione Sovietica: in quel periodo migliaia di cittadini sovietici risiedettero temporaneamente nella città in attesa dei visti d'ingresso, diretti soprattutto versoStati Uniti,Canada eAustralia.[12][13][14]
«Partito: nel primo, di rosso, alle trespighe di grano d’oro, impugnate, legate di verde; nel secondo di azzurro, allatorre di rosso, mattonata e chiusa di nero, merlata alla guelfa, finestrata di duein fascia dello stesso fondata sulla linea della campagna; il tutto allacampagna d'argento, caricata delle parole, in lettere maiuscole romane, di rosso: "TYRRHENI AD LITORA REGIS". Ornamenti esteriori da Città.»
Il motto della città èThyrrheni ad litora Regis, ovveroAlle spiagge del ReTirreno. È ripreso dall'Eneide di Virgilio, dove vi è un riferimento proprio "alle spiagge del reTirreno"; più avanti è anche presente un riferimento al fiume Vaccina, descritto con l'epiteto de "il gelido fiume".[16]
Vi è un monumento ai caduti di Ladispoli durante la Seconda Guerra Mondiale tra Via Vittorio Cantoni, dedicata all'ingegnere della città che lavorò per il principe fondatore, e Via Filippo Moretti.
Recente è la realizzazione di due ponti pedonali sul lungomare, sui fossi Vaccina e Sanguinara: il cosiddetto "ponte di legno" un ponte strallato su due cavalletti, pavimentato in legno inaugurato nella primavera del 2007, e il cosiddetto "ponte bianco" un ponte reticolare ad arcata unica in puro stileCalatrava, inaugurato nel dicembre 2009 e intitolato aAbebe Bikila.
Nel mese di maggio 2022 è stata inaugurata una statua al pittoreCaravaggio, che si ritiene essere morto nei pressi del comune, sul lungomare di Palo nell'omonima frazione.
IlCastellaccio dei Monteroni, un raro esempio di casale fortificato costruito nelXIV secolo sul percorso della via Aurelia, per lunghissimo periodo utilizzato per l'agricoltura è stato poi abbandonato e occupato da abusivi. In esso si è anche girato la scena finale del film "La grande guerra" dove i due improbabili eroi vengono fucilati dalle truppe austriache. Attualmente giace abbandonato a causa della mancanza di accordi tra i due proprietari, il comune, e l'ente pubblico dell'agricoltura.
Del Cinquecento è la cosiddetta "Torre Flavia" ristrutturata dal cardinale Flavio Orsini, una delle torri di avvistamento che facevano parte di un sistema difensivo contro iSaraceni comprendente 61 torri volute dal governo pontificio lungo tutta la costa laziale. Danneggiata dai bombardamenti durante laseconda guerra mondiale e immersa nel mare a causa dell'erosione della costa, fu protetta neglianni settanta da una diga di pietra. Da anni i progetti per una sua ristrutturazione giacciono dimenticati nei cassetti comunali, anche se andando in comune si può vedere un bel quadro che ritrae la torre e il suo complesso a lavori finiti. La torre si è drasticamente "spaccata" in quattro tronconi che si vanno man mano disgregando. Solo per dare un esempio si veda la crepa del lato Sud che si affaccia verso il centro di Ladispoli, oggi un uomo adulto potrebbe passarci tranquillamente in mezzo, mentre sei anni fa sarebbe risultato impossibile.
La piazza principale è da sempre Piazza Marescotti, la cui attuale configurazione risale al 2006, anno in cui è stata intitolata aRoberto Rossellini, rendendo così omaggio al noto regista, assiduo frequentatore di Ladispoli.
Nel territorio si trovano le due necropoli etrusche diMonteroni (tombe a tumulo, riferibili probabilmente alla città diAlsium e databili tra ilVII e ilV secolo a.C., in maggioranza oggi scomparse) e di "Vaccina" (comprendente circa 60 tombe scavate nella roccia (VII-VI secolo a.C., probabilmente pertinenti a un insediamento dipendente daCaere sorto sulla foce del fosso Vaccina, oCaeretanus amnis).
Sono state attualmente riscoperte molte ville romane utilizzate dalla seconda metà del III secolo a.C. fino al V secolo d.C. Di alcune di esse sono stati rinvenuti cospicui resti come nel caso della "Villa di Pompeo" nella frazione diMarina di San Nicola, della "villa della Posta Vecchia" situata presso il bosco di Palo, della "villa di Marina di Palo", nei cui pressi si trovano anche le vestigia di una cisterna e di un monumento funerario, ma anche altre ville meno cospicue come la "villa della Grottaccia", e la villa di "Vaccina";
Un insediamento fortificato, dettoCastrum Statuae, era sorto su un'antica stazione di posta romana sullavia Aurelia, presso i resti di un ponte sul fosso Cupino, ma a oggi non ne rimangono che sporadici resti.
Sono presenti inoltre l'oasi faunistica a Palo, nata nel1980 su un'area di proprietà dei principi Odescalchi e gestita dalWWF, e l'oasi della palude di Torre Flavia, riconosciuta "monumento naturale regionale" e dichiarata "zona speciale protetta", in gestione allaProvincia e il giardino delle orchidee spontanee del mediterraneo, gestito dal WWF[21].
Secondo i dati dell'ISTAT,[23] al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera residente era di 6 848 persone, costituendo il 16,78% della popolazione locale di allora. Le nazionalità maggiormente rappresentate, in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente, erano:
La Sagra del Carciofo Romanesco si svolge annualmente a partire dal 1950. Dal 2000, la manifestazione è riconosciuta comeFiera Regionale e nel 2006 ha registrato circa 300 000 visitatori. L'anno successivo, nel 2007, è stata elevata aFiera Nazionale. La sagra ospita stand provenienti da tutte le regioni italiane per la promozione dei rispettivi prodotti tipici, oltre alle delegazioni dei paesi gemellati con la città.[30]
Viene riconosciuto il merito per la raccolta degli imballaggi metallici nel luglio del 2022 con il premio "comuni ricicloni" conferito daLegambiente.[31]
Sul territorio comunale è presente la stazione ferroviaria diLadispoli-Cerveteri, importante scalo sulla ferroviaRoma-Civitavecchia-Pisa, servita anche dai treni dellaFL5. È presente anche la stazione ferroviaria diPalo Laziale, situata fra il castello Odescalchi e la frazione di San Nicola, fermata non servita dal1994 seppur ancora formalmente attiva.
^Legge6 maggio 1970, n. 240, in materia di "Costituzione in comune autonomo della frazione di Ladispoli del comune di Cerveteri in provincia di Roma con la denominazione di Ladispoli"