| La Voce Repubblicana | |
|---|---|
| Stato | |
| Lingua | italiano |
| Periodicità | quotidiano online |
| Genere | Organo di partito |
| Fondazione | 15 gennaio1921 |
| Chiusura | 31 dicembre 2013 |
| Sede | Roma, Via Euclide Turba 38 |
| Editore | Partito Repubblicano Italiano |
| Tiratura | 14.686 (1982) |
| Record vendite | 100.000 copie |
| Evento collegato al record | 1966: 20º anniversarioreferendum del 2 giugno 1946 |
| Direttore | Riccardo Bruno[1] |
| Sito web | www.vocerepubblicana.it |
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La Voce Repubblicana è l'organo di stampa delPartito Repubblicano Italiano (PRI). Il giornale è stato fondato nel1921. Dal 2014 è ungiornale on-line.

Il primo numero del quotidiano uscì il 15 gennaio1921 aRoma. Sostituì il settimanaleL'Iniziativa (nelle edicole dal 22 dicembre 1912) come organo ufficiale del partito. Il direttore inizialmente fuGiovanni Conti, seguito poi daFernando Schiavetti (novembre 1922 – ottobre 1926). Il 31 ottobre1926 il quotidiano fu soppresso dalregime fascista. Prima della sua chiusura, esso poteva contare sulla collaborazione di [Carmelo Puglionisi, autore del libroSciacalli, in cui raccontava la storia dei fuoriusciti antifascisti italiani aParigi.
La testata fu ripresa dopo la caduta del fascismo (25 luglio 1943). Il primo numero uscì in agosto. Durante l'occupazione nazista di Roma furono pubblicati clandestinamente altri dieci numeri, sino alla liberazione della Capitale. Il 10 giugno1944La Voce Repubblicana riprese regolari pubblicazioni, sotto la direzione del fondatore, Giovanni Conti. Da allora uscì come quotidiano del pomeriggio (6 numeri settimanali) fino al 1973.
Negli anni sessanta «La Voce Repubblicana» ebbe sede in via dell'Aracoeli; successivamente si trasferì al n. 146 di via Tomacelli[2]. Laredazione era articolata in cinque servizi: politico, estero, economico, cronaca, cultura. Il giornale aveva una foliazione di 6-8 pagine, che salivano a 24 o 36 in occasione della preparazione di alcuni numeri speciali[3]. L'immagine grafica del quotidiano era curata daMichele Spera. La concessionaria della pubblicità era la notaSipra, incaricata della raccolta degli annunci anche per laRai e per altri giornali di partito.
Dal maggio1973 l'uscita in edicola fu anticipata dal pomeriggio al mattino[4]. Nel1975 fu introdotta un'innovazione tecnologica: la trasmissione in facsimile (utilizzando ilfax, cioè lateletrasmissione) delle pagine del giornale dalla tipografia di Roma alle sedi locali[5]. Il quotidiano fu costretto a chiudere nel dicembre del1978 per problemi finanziari. Per non far decadere la titolarità della testata furono pubblicati alcuni numeri firmati daOddo Biasini (direttore) eGiuseppe Marchetti Tricamo (direttore responsabile).
Nel1981,Giovanni Spadolini, segretario del partito con un passato da direttore delCorriere della Sera ePresidente del Consiglio, decise di rilanciare il giornale passando al formatotabloid di otto pagine (crebbero poi a dodici e quindi a sedici); conservò la tradizionaleTerza pagina anche nel nuovo formato. Uscì il pomeriggio dal martedì al sabato[6]. La sede del quotidiano fu ricavata nel palazzo in Piazza dei Caprettari dove aveva sede il partito stesso. Il progetto del "nuovo quotidiano" (attuato da Giovanni Spadolini) era stato messo a punto qualche anno prima daGiuseppe Marchetti Tricamo perUgo La Malfa.
Tra il 1986 e il 1988 il quotidiano passò dallafotocomposizione alcomputer, diventando una delle prime testate italiane ad introdurre tale innovazione[5]. Nuovamente costretto alla chiusura nel1998, nel giugno del1999 riprese le pubblicazioni con una foliazione ridotta a quattro pagine[7], fino al giugno2000. Nel giugno del2003 ritornò in edicola per impulso del nuovo segretario,Francesco Nucara. Rispetto alla precedente edizione, il quotidiano rinnovò la veste grafica e il formato.
Dal 31 dicembre2013 il giornale è passato dalla versione cartacea a quella digitale. Ogni anno la Voce pubblica un «Almanacco Repubblicano», acquistabile separatamente. L'«Almanacco Repubblicano» è attualmente curato daMauro Cascio.
Tra gli anni sessanta e gli anni settanta la testata ebbe anche una casa editrice associata, le «Edizioni della Voce»[8].
Nella sua storia il quotidiano del PRI ha potuto contare su importanti collaborazioni, come quella diSandro Ciotti nelle pagine sportive. Tra i suoi direttori c'è stato ancheStefano Folli. Hanno inoltre scritto e lavorato allaVoce Repubblicana giornalisti comeOscar Giannino, il saggistaAntonio Carioti eStefano Tomassini.
Fra i collaboratori e gli ex collaboratori della testata figurano:Riccardo Brondolo,Alessandro Cecchi Paone,Laura Gigliotti,Agostino Pendola (sino al 1997),Luca Tentoni,Gian Paolo Pelizzaro, Marco Tabili.
L'elenco dei giovani che hanno cominciato a lavorare con «La Voce Repubblicana» ed hanno poi fatto carriera nel mondo del giornalismo comprende[9] fra gli altri:

Sospensione per ordine del prefetto a seguito della legge sulla stampa del 31 dicembre 1925 (1926-1943)
Ripresa delle pubblicazioni nell'agosto 1943 in clandestinità
Giuseppe Ciranna (3 luglio 1972 – 3 agosto 1978)
Giovanni Ferrara (4 agosto – 31 dicembre 1978)
Sospensione delle pubblicazioni
Sospensione delle pubblicazioni[12]
Sospensione delle pubblicazioni
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