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La Rivoluzione liberale

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La rivoluzione liberale : rivista storica settimanale di politica
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StatoItalia (bandiera) Italia
Linguaitaliano
Periodicitàsettimanale
Genererivista dipolitica ecultura
Formato48 cm
FondatorePiero Gobetti
Fondazione12 febbraio 1922
Chiusura18 ottobre 1925
SedeTorino
EditoreEnergie nove
DirettorePiero Gobetti
Modifica dati su Wikidata ·Manuale
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Piero Gobetti

La Rivoluzione liberale fu la secondarivista diculturapolitica diPiero Gobetti, uscita nel 1922 e terminata nel 1925.

Piero Gobetti, cessate le pubblicazioni della rivistaEnergie Nove, tra il 1920 e il 1921, sotto l'influenza diL'Ordine Nuovo (al quale collaborò, dietro invito diAntonio Gramsci, comecritico teatrale) e delle lotte operaie di quel periodo, maturò la propria linea politica, staccata decisamente dal modello diGaetano Salvemini e improntata all'"operaismo liberale" che animerà il nuovo settimanaleLa Rivoluzione liberale. Mussolini era contro Piero Gobetti.

Storia

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L'esordio programmatico

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La nuova rivista, che esce il 12 febbraio 1922 aTorino, riporta sul primo numero un trafiletto intitolatoAi lettori che spiega come formare una nuova classe politica capace di guidare le forze popolari, operaie e contadine.

«La Rivoluzione liberale, continuando e ampliando un movimento iniziato da quattro anni con la rivistaEnergie Nove, si propone di venire formando una classe politica che abbia chiara coscienza delle sue tradizioni storiche e delle esigenze sociali nascenti dalla partecipazione del popolo alla vita dello Stato.

Lo studio che pubblichiamo qui accanto (il Manifesto) indica le linee generali del nostro lavoro e gli argomenti che intendiamo approfondire:
1.Revisione della nostra formazione politica nel Risorgimento.
2.Storia dell'Italia moderna dopo il 1870.
3.Esame delle forze politiche e dei partiti e del loro sviluppo.
4.Studio della genesi delle questioni politiche attuali.
5.Storia della politica internazionale esaminata on ogni nazione da un collaboratore fisso, con criteri organici.
6.Studio sugli uomini e la cultura politica.»

(La Rivoluzione liberale, A. I, n. 1)

Coerente con le premesse delManifesto e il sottotitolo "Rivista storica settimanale di politica", questo secondo periodico di Gobetti non si occupa diletteratura ma solamente di ricerche storiche e di politica militante.

Sui primi numeri appaiono articoli riguardanti problemi di economia che vengono affrontati daLuigi Einaudi,Guido De Ruggiero eAngelo Crespi. Sempre nei primi numeri,Giuseppe Stolfi eBernardo Giovenale affrontano questioni agricole, mentre Gobetti traccia la storia dellaRivoluzione russa e Salvemini informa su come si evolve, in senso democratico, ilPartito Popolare didon Sturzo.

Il dibattito politico

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Il 28 maggio 1922 esce un numero speciale dedicato alfascismo.

In settembre, sulla rivista si apre un ampio dibattito in seguito alla letteradiGiuseppe Prezzolini per unaSocietà degliApoti (La Rivoluzione liberale n. 28, 28 settembre 1922). In una fase politica in cui le libertà democratiche e civili vanno precipitando (siamo a un mese dallamarcia su Roma), ilvociano Prezzolini scrive una lettera aperta avanzando l'ipotesi di unaSocietà degli Apoti, cioè di individui liberi, raggruppati tra loro, che non parteggiano, che vogliono differenziarsi dalla vita e dallamalavita pubblica contemporanea per poter valutare l'attualità politica e la cronaca contingente con chiarezza e imparzialità.

A questa lettera risponde Gobetti (n. 31, 25 ottobre 1922) con una lucida analisi ad appena tre giorni dalla presa del potere di Mussolini:

«Di fronte a un fascismo che con l'abolizione della libertà di voto e di stampa volesse soffocare i germi della nostra azione, formeremo bene, non la Congregazione degli Apoti, ma la compagnia della morte. Non per fare la rivoluzione, maper difendere la rivoluzione".»

(La Rivoluzione liberale, A. I, n. 31)

Da questo numero nella tematica della rivista la battaglia contro il fascismo diventa primaria.

Negli anni successivi, vantando contributi illustri (daDon Sturzo aLelio Basso, per citarne alcuni), la rivista ospitò approfondimenti di notevole spessore.

Dopo il delitto Matteotti

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Giacomo Matteotti

Dopo ildelitto Matteotti e laSecessione dell'Aventino, Gobetti deve amaramente denunciare il fallimento del fronte parlamentare antifascista con un articolo comparso il 21 ottobre 1924 dal titoloProcesso al trasformismo.

Rimane intatta invece la fiducia di Gobetti nell'autonomia degli operai, nelle forze del "proletariato moderno" organizzate al Nord nel triangoloGenova-Torino-Milano, fiducia che lo stesso dichiara nell'articolo dal titoloLettera da Parigi, pubblicata sulla rivista il 18 ottobre 1925, numero sequestrato proprio a causa del suddetto articolo.

Durante tutto il 1925La Rivoluzione liberale viene continuamente censurata per la sua tenace opposizione al regime e l'8 novembre 1925, sudiffida delprefetto di Torino Agostino D'Adamo e dietro precisi ordini diBenito Mussolini è costretta a sospendere le pubblicazioni. Gobetti proseguirà brevemente le sue attività sulla rivistaIl Baretti, nata come supplemento letterario deLa Rivoluzione liberale, fino alla morte avvenuta nel febbraio 1926.

La rifondazione

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Nel maggio 2011 nasceRivoluzione LiberaleArchiviato il 27 agosto 2015 inInternet Archive., webmagazine plurisettimanale delPartito Liberale Italiano, pubblicato in continuità col settimanale fondato da Piero Gobetti.

Bibliografia

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  • Nino Valeri (a cura di),Antologia della Rivoluzione liberale, Torino: De Silva, 1948
  • Centro studi Piero Gobetti,La Rivoluzione liberale in versione digitale: il settimanale di Piero Gobetti analizzato con le moderne tecnologie, Torino: Comitato nazionale per il centenario della nascita di Piero Gobetti, 2005;
  • Nunzio Dell'Erba, Piero Gobetti,Da "Energie Nove" a "La Rivoluzione Liberale", in Id.,Intellettuali laici nel '900 italiano, Vincenzo Grasso editore, Padova 2011, pp. 93–105.

Collegamenti esterni

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