La Castiglia | |
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Stato | ![]() |
Stato attuale | ![]() |
Regione | Piemonte |
Città | Saluzzo |
Indirizzo | Piazza Castello 38, 12037 Saluzzo, Piazza Castello, 2 e Piazza Castello, 12037 Saluzzo |
Coordinate | 44°38′32.3″N 7°29′13.51″E44°38′32.3″N,7°29′13.51″E |
Informazioni generali | |
Tipo | castellomedievale |
Costruzione | 1271-1286 |
Materiale | pietra elaterizi |
Primo proprietario | Tommaso I di Saluzzo |
Condizione attuale | restaurata |
Proprietario attuale | demanio statale (assegnata incomodato al comune diSaluzzo) |
Visitabile | si |
Sito web | www.saluzzoturistica.it |
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La Castiglia era la residenza privilegiata e fortificata deimarchesi di Saluzzo, appartenenti al ramoDel Vasto degliAleramici, dal1175 al1548 regnanti sull'omonimomarchesato che, conteso fra ilregno di Francia ed ilducato di Savoia per la sua strategica posizione, lottò per il dominio sulPiemonte. La rocca domina tuttora il panorama della cittadina.
Lasalita al castello, antico sito commerciale, poi sede del potere civile e marchesale del borgo trecentesco, conduceva alla fortezza, ed era caratterizzata da una teoria di dimore gentilizie (tra cui Palazzo Malacarne) e dal palazzetto dellaZecca (probabilmente un deposito, giacché l'officina monetaria del marchesato si trovava aCarmagnola). Davanti al torrione circolare e al portale d'ingresso fu collocata nel Settecento la fontana della Drancia, realizzata nel 1481,[1] il cui originale è oggi custodito nel loggiato della poco distante Casa Cavassa.[2]
Edificata originariamente come roccaforte per volere del marcheseTommaso I (1244-1296) tra il1271 e il1286, unitamente alla prima cinta muraria, al fine di rimpiazzare l'anticocastel Soprano. L'appellativoCastiglia derivava forse dal fatto che nel luogo esisteva un certo numero di fortificazioni:castella, parolalatina con il significato dicastelli. L'ubicazione sul punto più alto del paese assicurava la ricerca di riservatezza da parte della famiglia reggente che, in ogni caso, poteva vigilare in modo esauriente su tutto ciò che succedeva nella parte bassa.[3]
Nel corso dei secoli la rocca subì radicali ampliamenti, a causa della crescente importanza conquistata dal marchesato: fu munita di quattro torrioni collegati da solidi baluardi, di ponte levatoio e circondata da un ampio fossato. NelXV secolo, inoltre, in considerazione di un propizio periodo contraddistinto da pace e benessere, il marcheseTommaso III (1336-1357) fece compiere decisivi lavori per convertire la fortezza in dimora gentilizia, degna della casata che vi risiedeva.[4]
Nel1492 il sovrano di SaluzzoLudovico II (1475-1504), in occasione del suo secondo matrimonio con la franceseMargherita di Foix-Candale (1473-1536), in suo onore, prima che arrivasse in città, ordinò l'erezione del massiccio torrione rotondo, sopravvissuto fino ad oggi, e fece affrescare le stanze di rappresentanza come si confaceva a una dimora signorile del Cinquecento (tali opere non esistono più).[5]
Dopo la morte del consorte, Margherita, attraverso l'avvicendamento al potere di quattro suoi figli (Michele Antonio,Giovanni Ludovico,Francesco eGabriele, ultimo marchese), esercitò un ruolo determinante sugli affari del piccolo Stato. Si trasferì, tuttavia, dallaCastiglia al castello diRevello che diventò la sua residenza preferita.[6]
Estintasi nel1548 la dinastia regnante, il territorio saluzzese fu annesso a regno di Francia e, nel1601, al ducato di Savoia. Iniziò per la rocca un periodo di inarrestabile decadenza durata fino ai giorni nostri. Fu variamente adibita a sede del presidio militare francese, poi sabaudo, ad abitazione di personalità governative, a ricovero per malati ed, infine, a temuto e duro istituto carcerario fino al1992. Nel 2002 ilDemanio la diede incomodato al comune di Saluzzo che procedette ad attenti restauri con l'intento di una destinazione museale.[7]
Nei primi anni dell'Ottocento la Castiglia era soltanto un castello abbandonato, riprodotto su stampe e disegni di alcuni artisti. Si procedette all'abbattimento e a drastiche modifiche di importanti sue parti, furono devastate le pitture quattrocentesche. Per avere un'idea di come fosse in origine, esternamente ed internamente, è opportuno ammirare le litografie che lo rappresentano o leggere il capitolo in cui lo descrive lo scrittoreDelfino Muletti nella sua monumentale opera sulla storia del marchesato.[8]
Grazie ai restauri avviati nel 2006, il complesso ha aperto al pubblico, dedicando la maggior parte dei suoi locali agli spazi museali, ad eventi di promozione culturale e turistica e ad un ristorante. Al piano terra si trova la collezione permanente IGAV dedicata all’arte contemporanea, con la quale la Castiglia è entrata a far parte dei “luoghi del contemporaneo”, individuati dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Sito al terzo piano, il"Museo della Civiltà Cavalleresca" presenta la storia del Marchesato di Saluzzo a cavallo tra 1100 e 1500. Dalla chiusura del carcere (1992), l’edificio ospita al piano interrato, nei locali del vecchio penitenziario, il"Museo della Memoria Carceraria"[9]
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