Noto per la suaprosa complessa, visionaria e volutamente asfissiante, caratterizzata da frasi lunghe e dense[2], Krasznahorkai è considerato dalla critica il più importante scrittore ungherese vivente e uno tra i maggiori autori europei.[3][4][5] Le sue opere, spesso ambientate in contesti oscuri e apocalittici[6] affrontano temi di decadenza, caos, alienazione e disintegrazione sociale.[7][8]
Krasznahorkai nasce inUngheria orientale in una famigliaebrea dellaclasse media.[9] Suo padre, György Krasznahorkai, eraavvocato, mentre sua madre, Júlia Pálinkás, era un'impiegata in un ente di previdenza sociale.[10][11] L’origine ebraica della famiglia gli è stata tenuta nascosta fino a quando non ha compiuto undici anni.[12] Si diploma nel1972 al liceo Erkel Ferenc, con specializzazione inlatino classico. Inizia gli studi di legge nel1973 all’Università József Attila (oggiUniversità di Szeged). Nel 1976 si trasferisce all’Università Eötvös Loránd (ELTE) diBudapest, dove prosegue fino al1978. Dal 1978 al1983 studialingua eletteratura ungherese presso la Facoltà di Lettere dell’ELTE, conseguendo la laurea con una tesi sullo scrittoreSándor Márai e il suo esilio dopo il1948. Durante gli studi lavora presso la casa editrice Gondolat Könyvkiadó.[13]
Krasznahorkai lascia l’Ungheria nel 1987 grazie a una borsa di studio DAAD aBerlino Ovest. Dopo la caduta del blocco orientale, vive in isolamento in diverse parti del mondo. I viaggi inMongolia eCina hanno ispirato i libriThe Prisoner of Urga eDestruction and Sorrow Beneath the Heavens,[13][14] mentre soggiorni prolungati aKyoto negli anni Novanta e Duemila hanno influenzato stile e temi delle sue opere. Durante la scrittura diGuerra e Guerra, Krasznahorkai è stato ospite del poeta statunitenseAllen Ginsberg nel suo appartamento diNew York che lo ha aiutato a sviluppare una tecnica narrativa che ha contribuito a creare un "sfondo neutro" per il romanzo, facilitando la focalizzazione sulla storia e sui personaggi.[13]
Il romanzo d’esordio di Krasznahorkai,Sátántangó (1985), è ambientato in unvillaggio ungherese in rovina ed è noto per la sua struttura frammentaria e le frasi lunghissime, che creano un senso di tempo sospeso e claustrofobia. La narrazione esplora il collasso morale e sociale, con personaggi intrappolati in una routine alienante, e la critica lo considera un classico dellaletteratura postmoderna europea.[15] Quattro anni dopo, nel1989, pubblicaMelanconia della resistenza, ambientato in una cittadina in crisi. Il romanzo combinasatira sociale, elementi grotteschi e atmosfera apocalittica, esplorando temi comepotere,paura ealienazione. L’uso di frasi molto lunghe contribuisce a un ritmo ipnotico, consolidando la fama internazionale dell’autore.[16][16][17] L’opera riceve il Premio SWR Best List nel1993.[17]
Negli anni successivi Krasznahorkai continua a sviluppare la sua visione letteraria:Seiobo There Below (2008), raccolta di racconti tradotta ininglese e vincitrice del Best Translated Book Award nel2013 e2014, esplora arte, spiritualità e decadenza umana attraverso una struttura frammentaria.[18]War and War (1999) è il primo, tra i suoi romanzi, a essere tradotto in numerose lingue; presenta una narrazione ossessiva e avvolgente che segue il protagonista nella sua ricerca di pubblicare un manoscritto in un mondo caotico e ostile, un percorso spesso letto come metafora della tensione tra arte e distruzione.[19] Nello stesso anno pubblicaDestruction and Sorrow Beneath the Heavens, ispirato ai suoi viaggi inMongolia eCina, in cui la prosa lunga e circolare restituisce una sensazione di epicità e catastrofe inevitabile.[20]
È il secondo autore ungherese a ricevere questo premio dopoImre Kertész premiato nel2002.[24] Parallelamente alla carriera letteraria, Krasznahorkai collabora con il regista Béla Tarr come sceneggiatore di cinque film, tra cui gli adattamenti diSátántangó,Le armonie di Werckmeister (2000) eThe Turin Horse (2011).[25][26][27] Ha inoltre lavorato con l’artista Max Neumann a opere illustrate comeChasing Homer (2021), concolonna sonora originale di Szilveszter Miklós.[28]
Krasznahorkai è noto per romanzi complessi e impegnativi, spesso descritti come postmoderni, caratterizzati da prosa densa e stile ipnotico con frasi molto lunghe e pochi punti di sospensione. La critica sottolinea toni apocalittici e visionari, con esplorazioni ricorrenti del collasso sociale, della decadenza e dell’alienazione dell’individuo, nonché della lotta tra ordine e disordine, tutto ciò spesso filtrato attraverso scene che sfiorano l’onirico o caratterizzazioni grottesche.[29][30][31]
Le opere dell’autore affrontano temi di caos, disintegrazione sociale e malinconia, e sono considerate dalla critica tra le più significative della letteratura europea contemporanea. Tra le influenze principali figuranoFranz Kafka,Thomas Bernhard eSamuel Beckett[32], senza dimenticareDostoevskij eLowry[33]. Critici comeSusan Sontag lo hanno definito «il maestro ungherese contemporaneo dell’apocalisse, che invita a confronti con Gogol e Melville»,[34] mentreW. G. Sebald ha scritto che «l’universalità della visione di Krasznahorkai rivaleggia conLe anime morte diGogol' e supera di gran lunga tutte le minori preoccupazioni della scrittura contemporanea».[35][36][37]
La scrittura di Krasznahorkai è spesso descritta come “difficile e impegnativa”, con temidistopici e malinconici. Il critico James Wood ha evidenziato la presenza di una “paralisi dinamica”, con frasi lunghe e digressive che evocano un impulsobeckettiano sopraffatto da inclinazioni ossessive. L’autore e traduttoreGeorge Szirtes ha paragonato la sua prosa a una “lava tipografica”, una massa viscosa e profusa di rovina e distruzione imminente.[37][38][39]
Un esempio emblematico del suo stile è il romanzoLa malinconia della resistenza, ambientato in una cittadina ungherese in rovina, con un’atmosfera catastrofica, treni irregolari, strade desolate e abitanti nervosi, che riflette pienamente i temi ricorrenti della sua narrativa.[37][40][41]
Krasznahorkai è stato sposato con Anikó Pelyhe dal1990 fino al divorzio. Nel1997 ha sposato Dóra Kopcsányi,sinologa egrafica, da cui ha avuto tre figli.[42] Vive in isolamento sulle colline diSzentlászló.[43]Krasznahorkai vive tra l'Ungheria, la Germania e l'Italia; trascorre periodi anche aTrieste, dove durante i suoi soggiorni frequenta ilCaffè San Marco .[44]
«From the balcony of his apartment, Krasznahorkai can see ... the Grand Synagogue ... as is theCaffè San Marco with its tall, wood-panelled walls, huge mirrors, and etageres with fancy pastries.»