| L'Ulivo | |
|---|---|
| Leader |
|
| Stato | |
| Sede | Piazza Santi Apostoli 73,Roma |
| Fondazione | 13 febbraio1995[1] |
| Dissoluzione | 14 ottobre2007 |
| Confluito in | Partito Democratico |
| Ideologia | Socialdemocrazia Cristianesimo democratico Cristianesimo sociale Liberalismo sociale Riformismo Europeismo Socialismo liberale |
| Collocazione | Centro-sinistra[2][3][4] |
| Coalizione | L'Unione (2004-2008) |
| Seggi massimiCamera | |
| Seggi massimiSenato | |
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L'Ulivo è stata un'alleanza elettorale delcentro-sinistra italiano. Essa ha costituito:
Sorto per iniziativa diRomano Prodi come sintesi tra le esperienze deiProgressisti e quelle del centristaPatto per l'Italia, L'Ulivo ha rappresentato il raggruppamento di forzeriformiste riunito attorno a tre sostanziali idee-cardine: la culturasocialista-socialdemocratica, quellacattolico-democratica e quellaliberal democratica, cui seguivano un convinto impegnoambientalista edeuropeista. Il raggruppamento ulivista è stato al governo negli anni 1996-2001 (governi:Prodi I,D'Alema I,D'Alema II eAmato II) e2006-2008 (governo Prodi II). Ha inoltre dato l'appoggio esterno algoverno Dini (1995-1996).
Sulla "radice" dell'Ulivo è sorto il 14 ottobre2007 ilPartito Democratico, che ha deciso di conservare nel proprio simbolo ilramoscello d'ulivo utilizzato già dal1996. Con leprimarie del Partito Democratico del 14 ottobre 2007, l'esperienza politica dell'Ulivo trova la sua conclusione[5].
(Romano Prodi[6], 6 marzo1995)
Con il nome diL'Ulivo si identifica, dal1995 al2004, l'insieme dei partiti della coalizione dicentro-sinistra, presentatasi alle elezioni politiche del1996 e del2001; rispettivamente con i simboli di"L'Ulivo - alleanza per il Governo" e"L'Ulivo conRutelli - insieme per l'Italia".

La politica italiana, in seguito alla scomparsa dei principali partiti di riferimento che ne avevano segnato la storia repubblicana, come laDemocrazia Cristiana, ilPartito Comunista Italiano e ilPartito Socialista Italiano, volge ormai verso la prospettiva delbipolarismo, dopo l'esperienza delleelezioni politiche del 1994, in cui aveva prevalso la coalizione guidata daSilvio Berlusconi, andata in crisi dopo pochi mesi[7].
A tale alleanza di centro-destra si opponevano una coalizione centristaPatto per l'Italia (PPI-Segni-PSDI-PRI)[8] ed una di sinistraAlleanza dei Progressisti (PDS-PRC-PSI-Verdi-RS-CS-AD)[9].
In seguito alla sconfitta del '94 tra i partiti della sinistra riformista e le forze delcentro italiano, si svilupparono rapporti di consultazione politica. Dopo la caduta delGoverno Berlusconi I nel dicembre1994 tuttavia, l'Italia fu per un anno governata da una squadra di tecnici guidati daLamberto Dini, che ebbe il sostegno di un'inedita maggioranza di centro-sinistra formata daProgressisti (menoRifondazione Comunista),PPI eLega Nord. La fine delGoverno Dini nel 1996 portò dunque a nuove elezioni, nelle quali lo stesso Dini si presentò con un suo partito di naturamoderata ecentrista:Rinnovamento Italiano, che scelse di entrare subito nel costituendo schieramento di centro-sinistra.
Dall'unione della maggior parte delle forze dicentro (esclusi solo i settori centristi diForza Italia ed ilCCD-CDU) e le forze dellasinistrariformista, nacque una nuova coalizione dicentro-sinistra. Questa era così formata da partiti moderato-riformisti di centro e centrosinistra (PPI,RI,AD,La Rete,PSI) alleati con partiti collocati nell'ambito della sinistra moderata e democratica (Rinascita Socialista,Verdi,Cristiano Sociali,PDS): era così nata la coalizione deL'Ulivo. Tale coalizione riconobbe come proprioleader l'ex Presidente dell'IRI ed ex Ministro dell'IndustriaRomano Prodi, economista da sempre vicino ai settoririformisti e "morotei" dellaDemocrazia Cristiana e perciò ben visto tanto dai settori centristi quanto da quelli di sinistra dello schieramento.
Questi dunque, comeleader delcentro-sinistra italiano siglò accordi di desistenza con il principale partito dell'area della sinistra radicale,PRC (che comunque rimaneva fuori dall'alleanza) e portò la sua coalizione alla vittoria nelleelezioni politiche del 1996[10].
Alleelezioni politiche del 1996 infatti, in alcune circoscrizioni, ilPartito della Rifondazione Comunista presentò candidati con il simbolo dei Progressisti e con l'appoggio esterno dei partiti dell'Ulivo, in base a reciproci accordi didesistenza.
Così per la prima volta in Italia si creava un unico blocco che oltre ai tradizionali eredi delle culturesocialista,socialdemocratica,cattolico-popolare eliberale, coinvolgeva anche ipost-comunisti e gliambientalisti.
Partiti e movimenti fondatori della coalizione erano[10]:
In seguito, faranno parte dell'Ulivo anche:
Le evoluzioni di partiti già esistenti:
Partecipano stabilmente, in molte competizioni elettorali, anche partiti regionalisti come:
Nel1996 la coalizione dell'Ulivo vince le elezioni politiche, prevalendo sulPolo per le Libertà diSilvio Berlusconi, conseguendo un'ampia maggioranza alSenato ma senza riuscire a raggiungerla allaCamera dei deputati, dove necessita dell'appoggio diRifondazione Comunista (altro partito nato dalla scissione delPCI), con cui aveva stabilito accordi pre-elettorali, denominati "patti didesistenza". Questo provocherà problemi e rallentamenti nei progetti della coalizione, con in particolare la caduta delGoverno Prodi I, nell'ottobre1998[12].
| Governo | Periodo |
|---|---|
| Governo Prodi I | 17 maggio1996 - 21 ottobre1998 |
| Governo D'Alema I | 21 ottobre1998 - 22 dicembre1999 |
| Governo D'Alema II | 22 dicembre1999 - 26 aprile2000 |
| Governo Amato II | 26 aprile2000 - 11 giugno2001 |
I cinque anni di governo della coalizione ulivista (dal 1996 al 2001) portano, tra l'altro, all'approvazione di leggi di snellimento burocratico, di liberalizzazione economica, di acquisizione di diritti, di miglioramento economico generale, importanti per lo sviluppo dell'Italia che con ilGoverno Prodi I ha consolidato la propria appartenenza all'Unione europea in coincidenza con l'avvento dell'euro.
Tuttavia nel quinquennio, pur dotato di una certa continuità esecutiva, si possono riconoscere tratti distintivi individuabili nei tre differenti capi del governo che si succedettero. ConRomano Prodi, l'Ulivo al governo si occupò di rilanciare il Paese con un programmariformista,europeista, inconcertazione con le forzesindacali. La sua attività si estende per quasi due anni e mezzo, entrando, all'epoca, al secondo posto, nella storia dellaRepubblica, per durata di un esecutivo (superando ilgoverno Moro del1966). ConMassimo D'Alema vi fu un periodo caratterizzato da un iniziale rilassamento dopo la corsa per il rispetto deiMaastricht (in questo momento e per i successivi cinque anni, illeader e promotore dell'Ulivo,Romano Prodi, ha l'incarico di svolgere le mansioni diPresidente della Commissione Europea). Termina dopo la sconfitta elettorale nelleelezioni regionali del 2000, di cui D'Alema si assume la responsabilità e si dimette[13]. SottoGiuliano Amato, per un anno, con ormai un consolidato risanamento economico alle spalle ci fu il tentativo di recuperare negli aspetti più duri ad evolversi nell'economia italiana, come l'occupazione.
Quando la direzione diRifondazione Comunista decise di ritirare l'appoggio esterno alGoverno Prodi I, i parlamentari eletti si divisero: il presidente del partito,Armando Cossutta, raccolse i favorevoli al proseguimento dell'esperienza di governo, facendo partire una scissione da Rifondazione che portò alla nascita del nuovoPartito dei Comunisti Italiani. Tuttavia questa mossa non fu sufficiente, e per un solo voto il governo venne sfiduciato[12], con il voto determinante diSilvio Liotta diRinnovamento Italiano[14].
Prodi fu costretto alle dimissioni e ilPresidente della Repubblica,Oscar Luigi Scalfaro, avviò le consultazioni per l'incarico ad un nuovo premier: per evitare nuove elezioni e consentire un nuovo governo di centrosinistra, venne costituito un nuovo gruppo parlamentare di esponenti dicentro, l'Unione Democratica per la Repubblica (UDR), guidato daFrancesco Cossiga eClemente Mastella, al quale aderì anche ilCDU diRocco Buttiglione, sostenitore della premiership diMassimo D'Alema, che ottenne la fiducia. In un secondo momento, però, il CDU tornerà nella coalizione di centrodestra[15].
Romano Prodi fu quindi, temporaneamente allontanato dalla politica italiana, sostenendolo come candidato allaCommissione Europea.
L'avvocatoGiovanni Maria Flick, che fuMinistro di grazia e giustizia delGoverno Prodi I, prima delle elezioni del1996 si era occupato di scrivere il programma dell'Ulivo sulla giustizia, i cui punti principali prevedevano:
All'epoca alcuni magistrati si mostrarono scettici sul fatto che tale programma sarebbe stato seguito dall'Ulivo, e prospettarono che invece sarebbero state varate riforme volte a minare l'indipendenza della magistratura e ad affossare le iniziative giudiziarie sulla corruzione.
Piercamillo Davigo: «I progressisti ci distruggeranno e lo faranno con più astuzia di quelli del centrodestra: senza farsene accorgere, senza strillare, e questa volta senza nemmeno incontrare ostacoli dall'altra parte. Saranno tutti d'accordo, quando si tratterà di disarmarci»[16].
Marcello Maddalena: «Sarà la sinistra a normalizzarci, e d'altra parte è sempre stato così: facile stare dalla parte dei magistrati quando si è all'opposizione. Ma basta che un partito si avvicini all'area di governo, e automaticamente vede ipoteri di controllo indipendenti – dallamagistratura allastampa – come una minaccia. È un processo che è già iniziato con il governo Dini»[16].
Tra le proposte di riforma, quelle che vennero approvate passarono con maggioranze del 90-95%, dovute ad accordi conl'allora opposizione.
Il 13 maggio2001, mentre Romano Prodi è impegnato aBruxelles con la presidenza dellaCommissione europea, la coalizione dell'Ulivo vede inFrancesco Rutelli il possibile premier che possa portare avanti i progetti avviati nel quinquennio uscente[17]. La coalizione si presenta all'appuntamento elettorale formata dagli stessi partiti di cinque anni prima, con l'aggiunta dell'UDEUR diClemente Mastella (nato sulla scia della vecchia UDR ormai disciolta), che partecipa al progetto politico dellaMargherita, guidato dal candidato premier[18]. Rimane fuori Rifondazione Comunista, che presenta i suoi candidati autonomamente.
L'Ulivo non regge il confronto con il centrodestra diSilvio Berlusconi e perde le elezioni[15]. Tra le cause della sconfitta:
Gli anni dellaXIV legislatura sono stati caratterizzati dal ruolo di opposizione ai governi diSilvio Berlusconi e, dal punto di vista interno, anni di fervente riorganizzazione e riavvicinamento con le forze del centrosinstra rimaste fuori dalla coalizione Ulivista. Infatti, i partiti dell'Ulivo puntarono a consolidare le proprie strutture e a semplificare il quadro politico complessivo: lo fecero iDemocratici di Sinistra, che celebrarono un congresso straordinario per rilanciare l'azione del partito; lo fecero i partiti dell'area di centro che si riunirono in un soggetto unitario,La Margherita. Come opposizione alGoverno Berlusconi, inoltre, la coalizione riaprì un dialogo con soggetti che precedentemente erano rimasti fuori, in primisRifondazione Comunista eItalia dei Valori, che stipularono un patto con i partiti riuniti nell'Ulivo per far nascere forme di collaborazione nel contesto delle amministrazioni locali ed anche nelle istituzioni nazionali.Durante questi anni da opposizione, l'Ulivo (ed il centrosinistra in genere), sin dagli appuntamenti elettorali successivi al2001, comincia a recuperare consensi soprattutto alle elezioni amministrative del2002,2003 e2004.
In vista delleelezioni europee del 2004, Romano Prodi, che si apprestava ormai a divenire nuovamenteleader del centro-sinistra, propose alle forze dell'Ulivo di presentarsi congiuntamente in una lista unitaria[19]. Accolsero l'appello i Democratici di Sinistra, la Margherita, i Socialisti Democratici Italiani e ilMovimento Repubblicani Europei (non vi aderirono invece i Verdi e i Comunisti Italiani)[20]. Fu così che l'Ulivo da coalizione si trasformò in una federazione di partiti. Parallelamente, lo schieramento di centro-sinistra assunse prima la denominazione diGrande Alleanza Democratica[21] e successivamentel'Unione[20].
Dall'autunno-inverno del2005 si delinea la "nuova identità" dell'Ulivo, che si materializza come accordo-base (proiettato alla nascita di un partito unitario) fra i due maggiori partiti dell'Unione, i DS e la Margherita, con la partecipazione di movimenti e forze e di culture che si richiamano al riformismo, alla tradizionesocialdemocratica,cristiano-sociale,repubblicana,liberaldemocratica.
In conformità con le decisioni e gli accordi stipulati qualche mese prima, l'Ulivo è presente sulla scena politica delleelezioni 2006 nella competizione per laCamera dei deputati[22], dove viene presentata la lista unitaria in tutte le circoscrizioni.
Le elezioni si risolvono con una vittoria dell'Unione, ma soltanto per poche decine di migliaia di voti: alla Camera, il centrosinistra, con un vantaggio di 24 000 voti, ottiene il premio di maggioranza che assicura stabilità parlamentare; al Senato, la coalizione guidata da Prodi prevale per soli due seggi (determinanti i voti ottenuti nella circoscrizione Estero), pur avendo preso complessivamente meno voti dellaCasa delle Libertà.
L'Ulivo si conferma come la lista più votata, ottiene quasi 12 milioni di voti con una percentuale del 31,3. I risultati elettorali, e il fatto che il simbolo dell'Ulivo abbia raccolto più voti della sommatoria Ds-Margherita, pone come tema centrale la costituzione del grande partito unitario, ilPartito Democratico, tant'è che a livello parlamentare si assume la decisione di costituire gruppi unitari nel nome dell'Ulivo. Alla Camera, l'Ulivo ottiene 218 deputati: ai 220 ottenuti dalla lista unitaria, se ne aggiungono cinque ottenuti all'estero sotto il simbolo dell'Unione; quattro sono detratti a favore dell'Udeur[23] e tre a favore dell'Italia dei Valori[24], a titolo di diritto di tribuna qualora le due formazioni non avessero superato gli sbarramenti previsti. Al Senato, l'Ulivo ottiene 107 parlamentari: 62 eletti nei DS, 39 nella Margherita, 1 nell'Ulivo (Molise), 4 all'estero sotto il simbolo dell'Unione, 2 attraverso candidature comuni con la SVP; un deputato è invece devoluto all'Italia dei Valori[25]. I capigruppo sonoDario Franceschini alla Camera eAnna Finocchiaro al Senato.
All'indomani delle elezioni politiche, si svolgono leelezioni del nuovopresidente della Repubblica, che portano al QuirinaleGiorgio Napolitano. Il nuovo Capo dello Stato, il 17 maggio2006, affida a Prodi l'incarico di formare il nuovogoverno[26]. Tra l'altro, per una singolarità degli eventi, Prodi aveva ricevuto il medesimo incarico esattamente dieci anni prima (il 17 maggio1996)[27].
Romano Prodi, appena re-insediatosi come capo del Governo, conferma l'obiettivo di portare a compimento il grande progetto del "Partito Democratico", fondato sull'esperienza dell'Ulivo, nel quale far confluire DS, DL e movimenti portatori di altre culture. Visti i nuovi obiettivi (la costituzione di un partito unico), viene archiviata l'iniziativa dellaFederazione che, pur avendo previsto di riunirsi all'indomani delle elezioni politiche, finisce definitivamente in soffitta.
Il 17 luglio2006 si svolgono le assemblee nazionali di DS e DL che danno un indirizzo favorevole alla costruzione del soggetto unitario. Ma il sigillo ufficiale all'iniziativa è rimandato ai congressi nazionali che i due partiti tengono nell'aprile2007: la Margherita presenta un'unica linea - sostenuta dal suo presidente Rutelli insieme all'area ulivista - di avviare la fase costituente del PD; i DS, invece, svolgono un congresso a mozioni dove, accanto alla mozione (che ottiene il 75% dei consensi) del segretario Fassino protesa e spedita verso il PD, si contrappongono altre due mozioni, l'una contraria, l'altra scettica.
Il 5 maggio2007, le aree diessine che si rifanno alla mozione Mussi e a parte della mozione Angius, contrarie alla nascita del PD, danno vita ad un nuovo movimento, denominatoSinistra Democratica che si pone l'obiettivo di unificare la sinistra nel nome del socialismo europeo[28].
Il percorso del PD (che in questa fase costituente assume il nome diL'Ulivo-Partito Democratico e mantiene lo storico simbolo ulivista) intanto prosegue con la predisposizione delle regole per l'elezione dell'Assemblea Costituente, attraverso il metodo delle primarie, in programma per il 14 ottobre2007, data di nascita ufficiale del nuovo partito. A tale scopo viene costituito un "Comitato 14 ottobre", composto da 45 rappresentanti politici e della società civile[29].
Con lePrimarie del Partito Democratico del 14 ottobre2007 l'esperienza politica dell'Ulivo ha una battuta di arresto che diviene definitiva in seguito alla decisione del Partito Democratico di presentarsi solo con l'Italia dei Valori alleelezioni politiche del 2008.
| Elezione | Voti | % | Seggi | Note | |
|---|---|---|---|---|---|
| Politiche 1996 | Maggioritario Camera | 15.747.455 | 42,2 | 247 / 475 | (1) |
| Senato | 13.013.275 | 39,9 | 152 / 315 | ||
| Politiche 2001 | Maggioritario Camera | 16.288.228 | 43,7 | 189 / 475 | (2) |
| Senato | 13.106.860 | 38,7 | 125 / 315 | ||
| Politiche 2006 | Camera | 11.930.983 | 31,3 | 220 / 630 | |
| Senato | - | - | 107 / 315 | (3) | |
Altri progetti
| Romano Prodi | |
|---|---|
| Governi | Governo Prodi I ·Governo Prodi II |
| Partiti e coalizioni | Democrazia Cristiana ·Movimento per l'Ulivo ·I Democratici ·Partito Democratico ·Indipendente ·L'Ulivo ·L'Unione |
| Politica | Legge Prodi ·Candidatura alla presidenza della Repubblica Italiana |
| Elezioni | Elezioni politiche in Italia del 1996 ·2005 ·Elezioni politiche in Italia del 2006 |
| Legislature | XIII ·XV |
| Università | Bologna ·Trento ·Harvard |
| Familiari | Paolo Prodi ·Giorgio Prodi ·Giovanni Prodi ·Franco Prodi ·Vittorio Prodi |
| Altro | Procedimenti Giudiziari (Vicenda SME) ·Commissioni parlamentari (Caso Moro ·Affare Telekom Serbia ·Dossier Mitrochin) |