| L'Inferno | |
|---|---|
| Titolo originale | L'Inferno |
| Paese di produzione | Italia |
| Anno | 1911 |
| Durata | 68 min |
| Dati tecnici | B/N rapporto:1,33:1 film muto |
| Genere | avventura, drammatico, fantastico, orrore |
| Regia | Francesco Bertolini,Giuseppe de Liguoro,Adolfo Padovan |
| Soggetto | Dante Alighieri |
| Casa di produzione | Saffi-Comerio,Milano Films |
| Fotografia | Emilio Roncarolo |
| Musiche | Raffaele Caravaglios (musica originale),Edgar Froese,Edison Studio (riedizioni) |
| Scenografia | Sandro Properzi,Francesco Bertolini |
| Interpreti epersonaggi | |
L'Inferno è unfilm muto del1911 diretto daFrancesco Bertolini,Giuseppe De Liguoro eAdolfo Padovan[1].
Una prima versione de l'Inferno venne già realizzata dai registi nel1909 riscuotendo notevole successo. Successivamente il film fu rimaneggiato e integrato con una versione più estesa che includevaPurgatorio eParadiso e presentato negliStati Uniti[2]. Il film è composto da 54 scene. Narra con fedeltà laprima cantica dellaDivina Commedia, con una serie di quadri animati ispirati alle illustrazioni diGustave Doré. Nella selva oscura Dante incontraVirgilio e con lui inizia il percorso tra igironi e leMalebolge, dove incontra tutti i celebri personaggi del poema:Minosse,Paolo e Francesca,Farinata degli Uberti,Pier della Vigna, ecc. NellaCaina ascoltano la storia delConte Ugolino e poi vedonoLucifero con tre teste, che sbrana un uomo che si dimena (effetto speciale ottenuto con la sovraimpressione), prima di riuscire "a riveder le stelle".
Ogni scena usa effetti speciali in funzione realistica: i lussuriosi trascinati dalla bufera (sovrimpressione), il petto squarciato diMaometto, la testa staccata diBertran de Born (esposizione multipla), la trasformazione dei ladri in serpenti (sostituzione tramitemontaggio). Lucifero appare enorme grazie all'impressione separata della pellicola e in una seconda inquadratura ravvicinata, come un intuitivoprimo piano, mostra in bocca un uomo che muove le gambe, anche qui grazie alla doppia esposizione.
L'Inferno è il primo film italiano a 5 bobine, prodotto dallaMilano Films, che subì anche la concorrenza della più piccolaHelios Film che lo stesso anno, battendola sul tempo, e sfruttando la pubblicità dell'altro film, forte dello stesso titolo, produsse unInferno meno colossale e con più rimandierotici (ad esempio il seno nudo diFrancesca).
Fu il primo film a ottenere l'iscrizione nel pubblico registro delle opere protette. Il film ebbe un ampio successo anche all'estero e fu il primo a sfruttare un nuovo tipo di distribuzione inventato daGustavo Lombardo, basato anziché sulla vendita delle copie o sul noleggio, sulla cessione dei diritti in esclusiva per zone e paesi.
Il film è uno dei capolavori del genere in costume per il quale si distinsero i produttori italiani neglianni dieci e il primo film europeo di grande impegno letterario e artistico[3]. Grazie agli effetti speciali cinematografici (soprattutto lasovrimpressione) e teatrali (come i voli grazie a corde e macchinari) venne allestita un'opera visionaria, dove per la prima volta si usarono in maniera coerente le didascalie scritte, che introducevano ogni scena con i versi più famosi o con una frase esplicativa in prosa[4].
Vi vennero impiegate grandi masse di comparse e grandiose scenografie, con alcune scene girate in esterno, presso il letto dellaGrigna.
Dal punto di vista della tecnica cinematografica vi si nota tutta una serie di articolazioni dell'inquadratura per rompere la monotonia del tipico campo medio lungo e fisso: ci sono riquadrature (spostamenti dell'inquadratura della macchina, il tipo più semplice di movimento di camera), montaggio di più inquadrature, con scala diversa di piani, ecc., con gli accorgimenti tecnici diffusi tra il1908 e il1910. Non si può però ancora parlare di montaggio usato in maniera narrativa, cioè per incalzare la storia e caratterizzare i personaggi: l'inquadratura viene scelta in funzione degli effetti speciali e dello spettacolo visivo, infatti siamo ancora nella sfera del cosiddettocinema delle attrazioni, dove cioè la parte visuale è predominante rispetto alla storia narrata (che alla fine è solo il pretesto per mettere in scena effetti speciali), anche se si sta aprendo la strada alcinema narrativo che porterà di lì a poco, nel1914, alla pietra miliare diCabiria diGiovanni Pastrone.
Con questa opera il cinema conquistò il proprio spazio accanto al teatro e alla letteratura. L'esempio diGeorges Méliès fu interpretato in favore del verosimile. A ParigiRicciotto Canudo presentaL'Inferno «con una conferenza all'École des hautes études, ANapoli l'opera è proiettata alla presenza di varie spiccate personalità comeBenedetto Croce,Roberto Bracco eMatilde Serao». Quest'ultima ne scrive in termini entusiastici suIl giorno, Bracco la giudica addirittura troppo bella in rapporto ai gusti del pubblico.[5]
Il film fu restaurato e ridistribuito nel2002 con una nuova colonna sonora composta ed eseguita daiTangerine Dream. Nel2006 laCineteca di Bologna ha portato a termine un nuovo restauro pubblicato su DVD nel2011 nella collanaCinema Ritrovato con la colonna sonora diEdison Studio.[6]
Il film si ispira fedelmente all'Inferno dantesco, pur omettendo alcuni episodi e alcuni canti (o, addirittura, reinventando la geografia dell'Inferno):
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